Viaggiare: concedersi il piacere più antico
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Viaggiare: concedersi il piacere più antico
Il piacere più antico Tema eterno: l’uomo e il viaggio. Fin dalla genesi del mondo, l’uomo, ha sentito il bisogno di trovare altrove quello che mancava, nella sua terra o nel suo io. Il viaggio è necessità antica che nasce dentro di noi e che lo scorrere dei millenni non ha scalfito. Cantato dai poeti che ne avevano ben compreso il valore, è tema inesorabile che gli scrittori di tutti i secoli non hanno mai cessato di riprendere, adattandolo alle trasformazioni dei tempi e al modificarsi delle realtà. Ulisse è simbolo mitologico assoluto dell’uomo che cerca fuori di se il significato della propria esistenza e per questo pronto a qualsiasi avventura. Dante Alighieri nella sua Divina Commedia altro non compie che un lunghissimo e travagliato viaggio con la macchina del tempo. Perché viaggiare arricchisce l’io, perché il viaggio ci prende per mano e ci conduce a scoprire cose nuove. Cose che altrimenti resterebbero sempre chiuse dentro noi, sepolte nello scrigno più segreto del nostro spirito. Un’infinità di emozioni che possiamo, serenamente, cogliere in ogni istante, in tutta la loro integrità. Potrò conoscere l’altro, oppure comprendere e conoscere altre realtà ed altre culture. Potrò farlo in molti modi, basta saper scegliere: con agio, con intelligenza o molto più semplicemente con amore. Mi siedo, chiudo gli occhi ed inizio il mio viaggio. Divento romantica e viaggio per esaltarmi di fronte a paesaggi sconosciuti, tramonti altrimenti solo sognati. Mi faccio avvolgere da sentimenti e passioni inesplorate e riuscirò, forse, a crearmi un eden perduto dentro cui inventarmi una melodia. Divento avventurosa e viaggio alla ricerca di sensazioni adrenaliniche che mi facciano vibrare forte il corpo e l’anima. Un’arma fumante per ricaricarmi, lasciarmi andare totalmente e poter poi, finalmente, fare pace con me stessa. Divento metafisica e viaggio alla ricerca di quel mondo migliore da sempre sognato. Dove non ci sono cattiverie, invidie e guerre, ma solo amore, fratellanza e pace. Un mondo di un colore indefinibile, con contorni sfumati quasi accennati, un mondo che all’improvviso mi sfugge davanti… Divento introspettiva e cerco di viaggiare dentro di me, non è facile ma ci provo. Non voglio però illudermi di penetrare e conoscere tutto oppure di trovarmi a giudicare. Voglio solo conoscermi per conoscere gli altri e comprendere il mondo. Vedo la natura nelle sue infinite eccezioni: boschi, ruscelli, cieli, terra e fuoco. Davanti ad esso però m’impressiono, non trovo la forza per scavalcarlo. Divento spirituale e viaggio alla ricerca di un grande ed infinito cielo luminoso paffuto di nuvole in cui possa tuffarmi dentro alla ricerca, solamente, di una serenità sovrannaturale. Sono sempre seduta ed apro gli occhi. Mi sento inondata di emozioni. Sono serena. Ho il sorriso sulle labbra e la mente sgombra dai mille pensieri quotidiani. Sì. Viaggiare fa bene alla mente, al corpo e allo spirito. Sedetevi, chiudete gli occhi e godetevi appieno il vostro viaggio.