Banda ultralarga, 90 milioni pubblici

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Banda ultralarga, 90 milioni pubblici
ECONOMIA
l'Adige
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martedì 28 giugno 2016
11
Da Roma sono stati destinati 47 milioni di euro.
In previsione una revisione dei bandi pubblici gestiti
Il piano prevede che entro il 2020 sia coperto tutto
da Trentino Network e destinati alle imprese per
il territorio, comprese le zone considerate non di mercato completare l’infrastruttura. Le prime gare a breve
INTERNET
Banda ultralarga, 90 milioni pubblici
Serviranno alla Provincia per collegare
anche le zone dove i privati non arrivano
ANGELO CONTE
Arrivano altri 47 milioni di euro, questa volta da Roma, per
portare la banda ultralarga anche nelle aree della provincia
che sono considerate non di
mercato. Si tratta di quelle zone
in cui le società private, alla luce dello scarso numero di potenziali clienti, non hanno interesse ad arrivare e che rimarrebbero così danneggiate dal
cosiddetto digital divide. E le
risorse complessive per permettere ad aziende, turisti e
semplici cittadini di essere connessi dappertutto e a velocità
oggi impensabili nelle zone non
coperte dai grandi operatori
salgono a 90 milioni, comprendendo anche quelle di Ue e Provincia.
La necessità di mettere mano
attraverso risorse pubbliche
ai collegamenti in banda ultralarga, che consente una velocità di connessione alta anche
con flussi elevati di dati da scaricare, fa sì che la Provincia
debba rivedere la strategia per
completare il collegamento. Un
passo di questo ripensamento
è la decisione presa negli scorsi
giorni dal Dipartimento infrastrutture e mobilità di sospendere il bando da oltre 12 milioni
di euro di contributo pubblico
per la realizzazione, da parte
dei privati, di un progetto di investimento per lo sviluppo della banda ultralarga.
Il punto di partenza della novità nella strategia della Provincia per coprire le zone non di
mercato è la decisione presa
INDUSTRIA
La sede di
Trentino
Network,
società che
gestirà i 90
milioni per
portare la
banda
ultralarga nelle
zone non di
mercato
dal governo e dalla Conferenza
Stato-Regioni nelle ultime settimane.
La prima decisione è quella
presa dal governo nel marzo
dello scorso anno quando è
stata definita la strategia italiana per la banda ultralarga e per
la crescita digitale 2014-2020.
Con quella decisione si è puntato all’obiettivo di colmare il
ritardo digitale del Paese rispettivamente sul fronte infrastrutturale e nei servizi, in coe-
L’avvocato Patrizia Corona ha presentato la memoria sulla Materiali
«Tassullo, no al fallimento»
«Cessare la fornitura di
materiali, ovvero l’aggregato
e il cemento alla Beton e la
calce idraulica per i restauri
conservativi ala Hd System,
vera e propria eccellenza
industriale, significa far
morire del tutto la Tassullo
Materiali».
L’avvocato Patrizia Corona di
Trento è la curatrice speciale
della Tassullo Materiali dopo
l’incarico del Tribunale e si
opporrà alla richiesta del
commissario Alberto
Bombardelli che ha richiesto
il fallimento della Tassullo
Materiali. Lo ha fatto
presentando una corposa
memoria al Tribunale di
Trento che giovedì dovrà
decidere il futuro della
Tassullo Materiali e di
conseguenza di tutto il
gruppo industriale della Val
di Non. L’avvocato Corona
contrasterà dunque la
richiesta di procedura di
fallimento sui quattro punti
proposti dal curatore
Bombardelli. «Ho sentito tutte
le parti - dice - e il collegio
dovrà giudicare se ciò che
scrivo è fondato. Certo è aggiunge - che potrebbe
essere l’ultima chance per il
gruppo perché se salta la
Materiali salta tutto il settore.
Tenere aperta la porta del
concordato può essere uno
spiraglio per dare la
possibilità ad investitori o
magari ai soci di salvare una
punta di eccellenza. Se viene
invece dichiarato il fallimento
questa speranza di tenere in
Trentino un’azienda storica e
Il finanziamento | La giunta ricalcola l’aiuto
Celle ipogee, più contributi
Aumenta di circa 100.000 euro il contributo per il progetto
delle celle ipogee messe in campo da Melinda e altre cooperative socie. Lo ha deciso la giunta provinciale che ha rivisto la propria deliberazione 508 di aprile con cui ha approvato l’accordo negoziale sottoscritto con 9 società cooperative del Consorzio Melinda in relazione a una domanda
di contributo per la realizzazione del progetto di conservazione sottoterra (celle ipogee) delle mele. In particolare,
l’accordo prevede la concessione di un contributo complessivo, in valore attuale, di 1.835.286,31 da erogarsi in cinque
rate annuali capitalizzate al tasso stabilito dall’Unione Europea per l’Italia vigente il primo giorno del mese precedente
a quello di adozione del provvedimento di concessione.
La percentuale nella deliberazione di aprile era stata calcolata solo con riferimento alla quota di ricerca industriale
prevista. dal progetto di ricerca. Calcolandola anche sulla
quota del progetto avente natura di sviluppo sperimentale,
il contributo complessivo sale a 1.965.270,31 euro.
soprattutto tecnologicamente
avanzata viene meno».
La vicenda è anche un po’
paradossale perché alcuni
degli asset societari della
Tassullo possono interessare
a molti competitor e lo
spezzettamento proposto,
aggiunge il legale, porterebbe
alla dispersione di un grande
patrimonio. Nessuno infatti
nasconde il fatto che Tassullo
Materiali e le grotte ipogee
dove vengono stoccate le
mele Melinda, fanno gola a
colossi del settore e
investitori finanziari.
Nei giorni scorsi era andata
deserta l’asta per l’acquisto
dell’azienda. L’asta prevedeva
la vendita in tre lotti: gli
stabilimenti produttivi per un
valore a base d’asta di 11,4
milioni di euro, le grotte
ipogee e il progetto con
Melinda per un prezzo base
di 12,8 milioni e la cava di
Mezzocorona per 1,1 milioni.
Su nessuno dei tre lotti è
arrivata una proposta di
acquisto. L’eventuale nuova
asta potrebbe essere anche
impostata diversamente,
come richiesto tra l’altro dai
sindacati e dai lavoratori,
assistiti dall’avvocato
Ottorino Bressanini:
potrebbero essere articolati
diversamente i lotti e
modificati gli importi base,
evitando quindi il cosiddetto
«spacchettamento». Ora però
è tutto nelle mani dei giudici.
Giovedì si saprà se la storia
della Tassullo Materiali avrà
altri capitoli oppure sarà
scritta la parola fine.
IL PROGETTO
Vendite sul web
Etravelfarm, turismo on line
La società Etravelfarm srl ottiene le risorse dalla Provincia
per sviluppare un business molto richiesto di questi tempi.
La giunta ha dato il via libera a un progetto di ricerca applicata, per una spesa prevista di 766.981,50 euro dal titolo
«eTravel – farm» finalizzato alla realizzazione di una piattaforma digitale per la promozione e vendita di prodotti
e servizi turistici.
La società ha presentato domanda di contributo e il Comitato per la ricerca e l’innovazione a fine 2015 ha espresso
parere positivo alla concessione delle agevolazioni dando
l’ok a una spesa di 696,972 euro. cambio dell’aiuto pubblico
la società ha firmato una serie di impegni con la Provincia
e con i sindacati. In particolare, la società si impegna a
impiegare 5 unità lavorative entro la fine di quest’anno,
e di mantenere almeno tale forza lavoro per 5 esercizi successivi fino alla fine del 2021. Il fatturato da realizzare in
provincia dovrà essere almeno di 370.000 euro nel 2018,
390.000 euro per il 2019 e di almeno 400.000 euro fino al
2022.
renza con l’Agenda digitale europea.
La seconda decisione, più recente, che comporta un cambio di rotta nelle scelte della
Provincia, è stata presa nel corso della Conferenza Stato-Regioni che nel corso della seduta
dell’11 febbraio di quest’anno
ha approvato l’accordo quadro
per lo sviluppo della banda ultralarga sul territorio nazionale
verso gli obiettivi Eu2020. Nella
stessa giornata sono stati assegnati 47 milioni di euro, all’interno dei fondi di coesione
e di sviluppo, risorse che si aggiungono a quelle già previste
per la banda ultralarga dalla
Provincia. Le risorse, secondo
quanto deciso dal Comitato
per la banda ultralarga andranno a concentrarsi sulle aree a
fallimento di mercato. L’obiettivo dell’azione pubblica è
quella di arrivare entro il 2020
a portare la banda ultralarga
con connessioni di oltre 100
Megabit su tutto il territorio
provinciale.
L’ipotesi è quella di arrivare a
usare tutte le risorse pubbliche, italiane, europee e trentine, per realizzare il collegamento. Occorre verificare se la Ue
darà il proprio ok, e proprio
per questo la Provincia ha sospeso il bando da 12 milioni di
euro di risorse provinciali, italiane e europee che servivano
a sostenere le imprese che
avessero sostenuto lo sviluppo
della banda ultralarga.
In totale con questi 47 milioni
di euro si arriva a 90 milioni di
euro totali a disposizione di
Trentino Network che darà vita
ai bandi per coinvolgere le imprese del settore, si pensa a Infratel o a Metroweb, per dare
ai cittadini e alle imprese, ma
anche ai turisti, la connessione
anche nelle zone più remote
della provincia.
Partecipate | Dolomiti Energia cambia azionista
Tecnofin fusa in Trentino Sviluppo
Dalla giunta via libera al piano
Tecnofin Trentina incorporata in Trentino Sviluppo. A
dare l’ok al progetto è stata
venerdì la Provincia con una
delibera che ha dato l’ok al
progetto che dovrà portare
Trentino Sviluppo ad avere,
tra le proprie attività, anche
quella relativa alla partecipazione in Dolomiti Energia,
la società controllata da Provincia e dai Comuni di Trento e Rovereto, e che si occupa di produzione e distribuzione di energia elettrica con
gli asset più importanti gestiti con le Edison ed Enel.
La fusione produrrà un risparmio annuo di 24.000 euro, secondo le stime della
Provincia ed è il preludio a
un rafforzamento della presenza del pubblico nel campo dell’energia.
C’è dunque dell’altro, molto
altro, dietro l’annunciata (da
tempo) e scontata fusione
di Tecnofin Trentina spa in
Trentino Sviluppo spa, holding immobiliar-industriale
della Provincia. Perché Tecnofin Trentina ha in pancia
la partecipazione in FinDolomiti Energia srl. E FinDolomiti Energia (soci la Provincia, attraverso Tecnofin
Trentina, e i Comuni di Trento e Rovereto) possiede il
47,8% di Dolomiti Energia
spa, il colosso trentino dell’energia (1,42 miliardi di fatturato, 1.380 dipendenti, la
quasi totalità dei comuni forniti di luce e gas) che ha da
poco perfezionato l’acquisto
congiunto, con Fedaia Holding, del 49% di Hydro Dolo-
miti Enel da Enel Produzione (acquisizione da 335,4
milioni di euro).
Trentino Sviluppo, dunque,
si occuperà anche di kWh e
metri cubi di gas. Con quale
disegno?
Quello sopra accennato: in
prospettiva, arrivare ad una
grande alleanza con i cugini
dell’Alto Adige dove è nata
Asperia, la nuova società
energetica frutto della fusione tra Sel e Aew (Comuni di
Bolzano e Merano) e i sudtirolesi hanno rilevato le
quote Edison spa che, in
Trentino, gestisce assieme
a Dolomiti Energia cinque
centrali idroelettriche.
L’indicazione politica data
dalla giunta Rossi a Dolomiti
Energia, contestualmente al
riassetto societario tra Tecnofin Trentina e Trentino
Sviluppo, è quello di predisporre un «piano di consolidamento». Che passa attraverso l’alleanza con realtà
industriali fuori provincia
(c’è l’annunciato avvio
dell’accordo con Agsm Verona, si guarda anche al Sudtirolo). E soprattutto attraverso il tentativo di mettere
un freno alla frammentazione provinciale, in cui sul
fronte della distribuzione e
produzione di energia elettrica ci sono tante realtà comunali e intercomunali che
potrebbero essere poi coordinate da Dolomiti Energia.
Ma per ora il dialogo è stato
avviato prima con Verona
che con le altre realtà comunali.
A. Con.