internet veloce: entro il 2020 la copertura di tutto il
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internet veloce: entro il 2020 la copertura di tutto il
INTERNET VELOCE: ENTRO IL 2020 LA COPERTURA DI TUTTO IL TERRITORIO REGIONALE Consentire entro il 2020 l’accesso a internet con connessione ad almeno 30 megabit per secondo (Mbps) a tutti i piemontesi, garantire ad almeno l’85% della popolazione un collegamento ultra veloce oltre i 100 Mbps, assicurare la copertura a banda ultralarga in sedi, edifici e aree pubbliche. Questi, in sintesi, gli obiettivi del Piano adottato dalla Regione per far arrivare la connessione internet veloce in tutto il territorio piemontese. Recependo le direttive europee e le indicazioni nazionali per lo sviluppo della banda ultralarga 2014-2020, il progetto prevede ingenti investimenti per dotare d’infrastrutture di telecomunicazione fissa e mobile anche le aree cosiddette “bianche”, dove cioè gli operatori privati non sono solitamente interessati a intervenire (come le zone montane più isolate). Oggi, infatti, solo il 2% della superficie piemontese, che comprende il 50% della popolazione, ricade in aree in cui i privati faranno investimenti diretti nei prossimi anni. Si tratta, quindi, di realizzare 5.670 chilometri di banda larga, raggiungendo 1.358.015 persone e 90.865 abitazioni, oltre a 109.869 imprese e pubbliche amministrazioni. Queste finalità saranno perseguite grazie a un accordo che il Piemonte, unitamente ad altre Regioni, ha sottoscritto con il Ministero dello Sviluppo Economico, accordo che dispone che sulle “aree bianche” il modello d’intervento preveda il finanziamento pubblico al 100% dei costi di realizzazione delle infrastrutture. Il fabbisogno per il Piemonte, in questo senso, è stato calcolato, complessivamente, in 284 milioni di euro, suddivisi in 90 milioni di euro di provenienza regionale (Fesr e Fears) e in 194 milioni di provenienza nazionale (Fsc). A queste risorse si aggiungeranno gli investimenti degli operatori privati per le aree denominate “nere”, ossia già coperte ma da potenziare, che si stimano intorno ai 200 milioni di euro. Le ricadute di questi interventi saranno estremamente significative anche e soprattutto per lo sviluppo delle attività produttive piemontesi. Francesco Sacco, componente del Tavolo permanente per l’innovazione e l’agenda digitale del Governo, ha di recente insistito proprio su questo punto: “L’Istat ha appena pubblicato una ricerca per misurare che impatto avrebbe se fosse resa disponibile la fibra ottica per le piccole e medie imprese nei piccoli centri in cui manca e dove gli operatori telefonici escludono avranno mai interesse a portarla. Analizzando circa 250mila imprese in tutta Italia fra 3 e 9 addetti, in totale 1,2 milioni di soggetti, ha stimato un incremento di produttività dal 7 al 23% del valore aggiunto, con una media del 13%. I maggiori benefici riguarderebbero proprio le imprese del Nord-Ovest, con un aumento di valore aggiunto del 14%, seguite dal Nord-Est e dal Centro (+12%). In assoluto le regioni che ne beneficerebbero maggiormente sono la Valle d’Aosta e la Liguria, (+16% del valore aggiunto), seguite dal Piemonte (+14%). Per le piccole e medie imprese piemontesi localizzate nei piccoli centri equivarrebbe, in media, a poco meno di 6 mila euro per addetto in più”. Venendo al concreto della realtà piemontese, con la conclusione, il 30 settembre scorso, del bando per gli affidamenti degli appalti, si passa adesso alla fase attuativa, nell’ambito della quale ogni ente locale (comuni o unioni di comuni) sarà tenuto a sottoscrivere le intese operative con Infratel (la società in house del Ministero che svilupperà gli interventi), con il Governo e con la Regione per l’esecuzione dei lavori, che dovranno iniziare entro la prossima primavera. Per meglio coordinare e gestire la partita, la stessa Regione Piemonte ha avviato tavoli di concertazione territoriale attraverso una serie d’incontri con gli amministratori locali, le associazioni e i rappresentanti del mondo dell’economia e del lavoro. “La ratio dell’intervento pubblico – ha dichiarato l’assessore alle Attività produttive Giuseppina De Santis – è mettere in condizione ogni territorio di poter avere pari opportunità per lo sviluppo. La crescita economica va di pari passo con l’innovazione tecnologica, che è indissolubilmente legata all’accesso a Internet e ai servizi online. C’e poi il grande tema dello sviluppo turistico delle nostre zone montane e collinari, sempre più legato al web. Con la realizzazione del Piano banda ultralarga, inoltre, si riuscirà a dare attuazione a uno dei principali obiettivi del Fondo europeo di sviluppo regionale 2014-2020, cioè la digitalizzazione dei processi amministrativi e la diffusione di servizi digitali a disposizione del pubblico. In alcuni casi, si tratta di migliorare opportunità già offerte a cittadini e imprese, come ad esempio il pagamento online di imposte e concessioni della Regione e dei Comuni. Alcuni progetti verranno, invece, avviati ex novo, a partire dalla creazione di un punto unico di accesso per i rapporti tra cittadino e pubblica amministrazione, dal fascicolo sanitario elettronico al fascicolo del contribuente”.