Primo Narratore Una volta c`erano tre fratelli che non ne potevano
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Primo Narratore Una volta c`erano tre fratelli che non ne potevano
CLASSE QUARTA – ANNO 2016-2017 Corso Giunti Scuola Vittoria Busatto ATTIVITÀ PER I PRIMI GIORNI La prima attività deve servire a far riprendere confidenza alla classe. Quella che qui segue è una favola bulgara che si presta per far eseguire una lettura molto espressiva. Distribuiamo la storia e facciamo rilevare con un evidenziatore la parte assegnata sulla propria copia. La lettura prevede 9 lettori: primo, secondo e terzo narratore; fratello maggiore, mediano e minore; nano barba bianca, barba verde e barba nera. Andiamo in uno spazio ampio e posizioniamo i terzetti di personaggi in modo che possano leggere intervenendo al momento opportuno. Fuori dal gruppo e nascosti ci saranno altri tre bambini, l’orso, il lupo e la volpe, che dovranno saltar fuori alla fine e inseguire e far scappare i tre nanetti. Si potrebbero far preparare tre barbe del colore indicato per dare maggior forza alla narrazione. GLI ENIGMI DEI NANETTI Primo Una volta c’erano tre fratelli che non ne potevano più di essere poveri e di mangiare Narratore solo pane del giorno prima. Alla fine il più grande, che era anche il più coraggioso, disse agli altri: Fratello - Basta, me ne vado a cercare fortuna, e chissà che non torni ricco. maggiore Secondo Poi si mise in cammino, guardando dritto davanti al suo naso, ma dovunque andasse narratore vedeva gente affamata e stracciata e nessuno aveva lavoro da dargli o una scodella di polenta da offrire. Così il ragazzo decise di rifugiarsi nel bosco, dove almeno avrebbe potuto farsi un letto di foglie e, sfinito com’era, si addormentò subito. Non era molto che dormiva, quando si sentì strillare nelle orecchie: Nano - Buono a niente! Giovane e forte come sei, te ne stai lì a poltrire! barba bianca Terzo Il ragazzo aprì un occhio: davanti a lui c’era un nanetto alto un palmo, con una lunga narratore barba bianca e la faccia paonazza per la rabbia. Fratello La mia non è pigrizia, è stanchezza. Non solo ho girato tutto il giorno in cerca di lavoro, maggiore ma non ho mangiato nulla da stamattina, perciò lasciami dormire omettino– Nano Se vuoi da mangiare e da bere, vieni a casa mia – E quando avrai finito di rimpinzarti barba potrai risolvere uno dei miei indovinelli: se ci riesci diventerai ricco, ma se non ci riesci bianca dovrai servirmi per un anno, un mese e un giorno, e senza paga! Primo Il giovane pensò di provarci e seguì il nano nel folto del bosco dove c’era una bella casa narratore di pietra. E là dentro, ammucchiati sul pavimento come se niente fosse, c’erano oro, argento e pietre preziose! © Giunti Scuola, 2016 Nano barba bianca - Tutto quello che vedi sarà tuo, però devi darmi la risposta giusta. Stai bene a sentire: Una cassa col manico storto Un vivo che porta un morto Un morto che sa cantare E che il vivo fa ballare! Ci ho pensato e ripensato ma non ho capito. Mi arrendo. Fratello maggiore Nano - Stupido! E’ il violino! Era facilissimo, ma tu non hai indovinato e adesso sei il barba mio servitore. bianca Secondo Da quel momento in poi il poveretto dovette sgobbare giorno e notte, in cambio di un narratore duro letto e di un misero pranzo e come gridava il suo piccolo padrone, se ogni cosa non era fatta a puntino! Terzo Intanto gli altri due fratelli erano preoccupati: ormai era passato un mese, e del narratore maggiore non si sapeva più niente. Così il secondo decise di andare a cercarlo e si ritrovò nel bosco, addormentato su un gran mucchio di foglie, e venne svegliato da una grandinata di strilli rabbiosi. Primo Poi, proprio come era successo al primo fratello, anche il secondo accettò l’ospitalità di narratore un nano dalla barba verde che lo portò nella stessa casa di quello con la barba bianca e gli propose di risolvere il suo indovinello: Nano È una serpe senza un dente con la Ma trattiene anche un leone: barba se la pesti non fai niente. verde Fratello - Ci ho pensato e ripensato, mi è venuto il mal di testa, ma proprio non riesco a mediano capire cosa sia. Nano - Due volte stupido! – È la catena, l’avrebbe capito anche un bambino. E adesso, con la poche chiacchiere, vai a raggiungere tuo fratello e lavora sodo, altrimenti non barba mangerai. verde Secondo Mentre i due fratelli sudavano e faticavano, maledicendo il giorno in cui se ne erano narratore andati via da casa, il fratello più piccolo continuava a pensare a loro, e alla fine si mise in cammino: voleva trovarli a tutti costi, perché si sentiva terribilmente solo. Gli unici amici che aveva erano un orso una volpe e un lupo, e anche loro decisero di accompagnarlo, un po’ per proteggerlo e un po’ per voglia di avventure. Terzo Vai e vai, lo seguirono fino al bosco, e quando il ragazzo si sdraiò a riposare se ne narratore andarono a caccia ognuno per conto suo. Ed ecco, appena il ragazzo chiuse gli occhi, saltò fuori un nanetto con la barba nera nera e come gli altri due promise oro, argento e pietre preziose in cambio della risposta al suo indovinello: nanetto Sono quattro sorelle e si danno da fare con la barba Ma il cavallo non possono acchiappare. nera Fratello - Sono le ruote del carro, che corrono dietro al cavallo senza raggiungerlo mai! minore Nanetto - Giusto! A quanto pare sei meno stupido degli altri due che già lavorano per i barba miei fratelli. Ma ho bisogno di un servo intelligente, perciò resterai lo stesso, e nera niente storie! © Giunti Scuola, 2016 Fratello minore Primo narratore - Come sarebbe? Avevi promesso di darmi oro, argento e pietre preziose e adesso devi mantenere Ma quello aveva, piccolo com’era aveva la forza di tre giganti e cominciò a picchiare di santa ragione. Allora il ragazzo fece un fischio, ed ecco arrivare il lupo, la volpe e l’orso, pronti a difenderlo. Secondo narratore Terzo narratore Primo narratore Tutti e tre i narratori Intanto erano accorsi anche gli altri due nanetti, pronti a lottare anche loro. Il lupo azzannò barba bianca e lo lanciò lontanissimo in aria. L’orso diede una tremenda zampata a barba verde e lo fece volar via. La volpe fede inciampare barba nera che cadde in una profondissima buca. Così i tre fratelli rimasero padroni della casa di pietra e di tutti i suoi tesori insieme ai tre amici animali che li protessero per sempre. Classe quarta – ATTIVITA’ PER I PRIMI GIORNI È necessario che la preparazione delle prove sia calibrata sulla propria classe, su quanto si è fatto. Questi che seguono sono suggerimenti. Preparare una scheda generale di tutta la classe, dove riportare il valore delle prove date. Questa rivelerà, in verticale, la situazione della classe sulle varie prove; in orizzontale la situazione del singolo alunno. È bene, a inizio anno, avere due soli simboli per il positivo e il negativo poiché l’incerto, nella preparazione del programma della nostra classe, va comunque riaffrontato e quindi considerato negativo. SCHEDA DI RILEVAZIONE Alun Ortografia ni H q Acce Apos Doppi n. t. e Luca Eva ….. …… Morfosint. Dig r. Gra m. Sin t. Scrittura Liber a Ar g. Lettura Fan t. Riassun to Rielaborazio ne Autonom a. Ascolta ta Verifichiamo: ortografia, morfosintassi, composizione, comprensione della lettura, attenzione all’ascolto. Ortografia 1. Per gli errori ortografici si propone un dettato reattivo dal quale sono rilevabili le principali difficoltà ortografiche. L’effettivo quadro della situazione ortografica la possono dare però solo i testi di composizione. L’arbitro Una volta due cani si erano azzuffati per un osso, ma nessuno dei due era riuscito a vincere. Così andarono a chiedere consiglio a una pecora. © Giunti Scuola, 2016 Lei ascoltò con pazienza le loro ragioni, poi prese l’osso e lo lanciò lontano, nell’acqua di profondo stagno. - Perché l’hai fatto? - chiesero infuriati i cani. Perché, - rispose la pecora , - sono vegetariana. (Ambrose Bierce) Morfosintassi a) Sottolinea i discorsi diretti presenti nel dettato b) Trascrivi tutti i verbi riferiti : pecora c)Rispondi: chi (cerca il soggetto) Come .. Chi si azzuffava? ……………………. Chi andarono a chiedere consiglio ? ………………………. Chi buttò l’osso? Come ascoltò la pecora? ………………………… Come era lo stagno? …………………… Chi fece da arbitro? Come erano i cani quando la pecora ebbe buttato l’osso? ………………………… …………………….. ……………………… cani Dove? Perché? Quale? Perché i cani si azzuffarono? …………………………… Perché decisero di andare a chiede consiglio alla pecora? ………………… Perché la pecora buttò l’osso? ………………………. ………………………… Composizione 1. Testo libero: inserisci aspetti descrittivi e dialoghi. 2. Una cosa che so fare molto bene (uno sport? Un’attività artistica? Una ricetta di cucina?). Quando la fai? Come ti prepari? 3. A volte è necessario fare anche ciò che non piace (che cosa non ti piace? Lo fai lo stesso? Come affronti la cosa? Bisogna fare solo le cose che piacciono?....) 4. Testo fantastico: © Giunti Scuola, 2016 Storia di una cane che andò a cercare il suo padrone. Storia di un aereo che faceva un buco alle nuvole. Lettura: autonoma e ascoltata Diamo in copia: 1. Leggi attentamente e poi disegna Era un gatto vecchissimo, tutto spelacchiato. Il pelo rimasto era un po’ rosso e un po’ nero. Aveva un orecchio sempre giù e uno sempre su. Non parliamo poi degli occhi: uno era grande e nero, l’altro piccolo e giallo. La coda era così secca che sembrava quella di una topo. E i baffi? No, quelli erano bellissimi: lunghi lunghi e arricciolati. Lettura ascoltata 2. Ascolta (leggiamo, se è necessario, anche due volte) La chiave d’oro Una volta d’inverno, che c’era la neve alta, un povero ragazzo dovette uscire per andare a prendere la legna con una slitta. Quando l’ebbe raccolta e caricata, era così gelato che pensò di non tornare subito a casa, ma di accendere un fuoco e di scaldarsi un po’. Spalò la neve, e mentre sgombrava il terreno, trovò una piccola chiave d’oro. Pensò che dove c’era la chiave doveva esserci anche la serratura; scavò in terra e trovò una cassettina di ferro. “Purché la chiave vada bene! – pensò – nella cassetta ci sono certo cose preziose.”. Cercò ma non c’era nessun foro; alla fine ne scoprì uno, ma così piccolo che lo vedeva appena. Provò: la chiave andava benissimo. La girò: adesso dobbiamo aspettare che abbia aperto del tutto e sollevato il coperchio: allora sapremo che meraviglie c’erano nella cassetta. (Fratelli Grimm, Fiabe, Einaudi, Torino) Diamo in copia: Inserisci le parole che mancano © Giunti Scuola, 2016 Una volta………………, che c’era la neve ……………., un povero ……………. dovette uscire per andare a prendere la ………………. con una slitta. Quando l’ebbe raccolta e caricata, era così ………………… che pensò di non tornare subito a ……………, ma di accendere un …………… e di scaldarsi un po’. Spalò la …………, e mentre sgombrava il terreno, trovò una piccola ……………… d’oro. Pensò che dove c’era la chiave doveva esserci anche la …………….; scavò in terra e trovò una …………………. di ferro. “Purché la chiave vada bene! – pensò – nella cassetta ci sono certo cose ……………...”. Cercò ma non c’era nessun ………; alla fine ne scoprì uno, ma così………………… che lo vedeva appena. Provò: la chiave andava benissimo. La girò: adesso dobbiamo ……………………che abbia aperto del tutto e sollevato il……………….: allora sapremo che meraviglie c’erano nella cassetta. RIASSUNTO Diamo in copia chiedendo ai bambini di riassumere il racconto senza l’uso di discorsi diretti. Le parole del testo sono 805. Proponiamo di ridurlo a 600 circa. © Giunti Scuola, 2016 (F. Lazzaro, Mille anni di storie divertenti, edizioni EL) DALLA FILASTROCCA AL RACCONTO Diamo in copia la seguente filastrocca e chiediamo di trasformarla in un piccolo racconto suddiviso in queste sequenze ricche di particolari: La tortura del pirata La fuga L’avventura in mare © Giunti Scuola, 2016 Il ritorno STORIA DI UN PIRATA (Giuseppe Pontremoli, Rabbia Birabbia, Nuove Ed. Romane) © Giunti Scuola, 2016