Nelson Piquet - WordPress.com
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•MBWBBBMiiSVH ESyV^Pm^BI l^m •HH^B^Vl IWS&Vlw4J!i HBSJSEoil^zHfcBÉP Direzione e redazione: Via Vittorio Veneto 7 40055 Villanova di Castenaso (Bologna) telef. (051) 78.15.66 - telex 222026 ROMBO segret. informazioni telef. (051) 78,16.44. Casella Postale 1681 - 40100 BOLOGNA A.D. Redazione milanese, amministrazione, pubblicità: O. so Italia, 15 20122 MILANO - centralino tei. (02) 8531 - tlx 340089 FINEDI Anno 6 n. 27(268) - 1 luglio 1986 - Spedizione in abbonamento gr. il/70 Non a caso, nella panoramica F. 1 di copertina, le macchine 'trucidate- dalla nuova regolamentazione-compromesso (solo economico) varata dalla onnipotente trìade Balestre-Ecclestone-Piccinini, sono delle comprimane. Vedete delle Minardi, delle Tyrrell, delle Lola Forco, delle Arrows, Osella, Zakspeed. Sono proprio le squadre minori che fanno le spese della -non rivoluzione' che, innescata dalla tragedia De Ange/ìs, in realtà non rivoluzionerà nulla. Ai grandi team stanno bene le cose come sono; fra i costruttori di motori gli interessi sono talmente diversi, che le soluzioni tecniche si potranno avere solo a distanza di anni. Di qui il papocchio che Balestre ha appena annunciato. Per l'89, campa cavallo, si modificherà la cilindrata, intanto dall'87 cambiano solo norme delle prove. Esse renderanno ancora più pericolosa la sfida, penalizzando comunque / piccoli team, per i quali sarà sempre più difficile sopravvivere. La verità è che nessuno dei grandi desidera che si tocchi la -torta' da dividere. La "valvola' riequilibrerebbe troppo tutto. Invece le briciole debbono rimanere per chi è arrivato dopo (forte solo del proprio entusiasmo e fantasia). L'Immoralità di questo circo Gran Premio ormai è totale, di sport non v'è più nulla, se persine alcuni dei più grandi esponenti, nel giro stesso dei piloti, ne inficia un contenuto morale finora incontestato. Se pur di vendere un libro Lauda fa confessioni come quelle fatte scrivere all'estensore della sua nuova biografia, come più dare credito e far mito di questi «ex» cavalieri dei rischio, ormai solo manager più o meno felici di se stessi, tra preoccupazioni fiscali, residenze dorate e fumose evasioni antinoia? Caro ROMBO e lettera a NIKI Taccuino del direttore pag. pag. 4-5 6 direttore responsabile MOtCellO vice direttore SobbatÌDÌ MarCO Magri Corrispondenze dall'Italia: Anna Bacchi (Doma), Gian Luca Bacchi Modena (Parma), Gianfranco Bertoli (Breccia), Maurizio Bevilacqua (Verona), Toni Campanai© (Bari), Silvano Chiesa (Genova), Onofrio Colabella (Ferrara), Mario Colelli (Brindisi), Antonio Colomba (Roma), Nedo Coppini (Prato), Anna Maria Chiarielio (Napoli), Franco Cucca (Nuore), Riccardo Rossi Ferrini (Firenze), Giorgio Gianuzzi (Asti), Sergio Gradare (Ancona), Ezio Grandi (Bergamo), Nuccio Marino (Slracusa), Gianfranco Mavano (Palermo), Nicola Marezzo (Cocenza), Lazzarone Mini (Balzano), Carlo Morandini (Udine), Gabriele Muttt (Sanremo), Gino Papale (Calerla), Alessandro Patrizi (Livorno), Pasquale Petrilli (Roma), Ilario Piano (AStl), Sandra Pizzigati (Bologna), Giorgio Rossetto (Torino), Leonardo Todisco Grande (A rezzo), Jader Zaffali (Cese- '' . redattore capo %&fe , Eugenio Zigliotto _ Km LA REDAZIONE: Leopoldo Canetoli redazione Bologna: Chiara Luciani Alberto Sabbatini Franco Fiorucci Guido Rancati Paolo Conti redazione Milano: Alberto Gimmelli Giulio Mangano servizio grafico Eugenio Loy Marco Minghetti 4 Corrispondenze dall'estero: • Servizio fotografico: Attualfoto. 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Angeles Pujol Gorna (Spagna), Andre Queiroz (Brasile), Renée Rogers (USA), Joe Saward (Gran Bretagna), Thornas Voigt (Germania Ovest), Keiko Vamauchi (Giappone). f collaboratori redazionali F.1 e «politica» sportiva": Bonaventura Franco Velocità e rallies: Marco Ragazzoni Dario Converso Fernando Petronilho Varia attualità: Marco Guidetti Sandra Pizzigati Aldo Seregni Tecnica, Industria, prove: Paolo D'Alessio Disegnatori d'attualità: di tecnica: Giorgio Serra Sergio Baratto Paolo D'Alessio • Servizio Tv: WEEK-END II dubbio -Picchiet» FISA: le nuove regole F.1 II film muto Ferrari Radar GP Francia e BUDAring F.3000 al Mugello Prerally Nuova Zelanda Ultime di produzione Velocità dall'estero all'Italia II miliardo della F.3 Rallies esteri e italiani Karting e motomondiale Motonautica pag. pag. pag. pag. pag pag. pag. pag. pag. pag. pag. pag. 8-10 11-15 16-19 20-21 22-25 26-27 28-30 67-70 71-73 74-75 76-83 88-89 4 Motonautica: Staff aggiunto di redazione Coordinamento e P.R.: Marina Sacchetti Traduzioni: Annalisa Bonaretti Comunicazioni computer: Uossella Ga rotalo Archivio e servizi: Paolo Pelati Segretaria Direzione: Pina Vecchi Medicina sportiva. 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DETROIT - Con il rientro dal Nord America il Mondiale F. 1. di nuovo nel ciclone delle regolamentazioni future, si ripresenta al pubblico europeo con due grossi interrogativi sul futuro del Campionato visto l'esiguo margine di vantaggio a suo favore nei confronti di Prosi e Mansell. Questo sopratutto, in funzione delle caratteristiche delle piste dei prossimi appuntamenti, in maggioranza veloci come Le Castellet. Brands ~&\» Match, Hockenheim, Zeltweg, Mqnza, e quindi più adatte a premiare le doti di potenza dei motori ma soprattutto le doti di economicità nei consumi. Fattori che sulla carta, almeno stando a quanto visto sino ad oggi, non fanno certo pendere la bilancia a favore del motore Renault che equipaggia la Lotus del leader della classifica iridata. Le probabili difficoltà di Senna a tenere il passo dei rivali nelle prossime gare concedono perciò sicuro spazio alle ambizioni delle McLaren e delle Williams, dato che Ferrari e Brabham saranno presumibilmente ancora travagliate per lungo tempo dalla crisi scoppiata fin dall'inizio dell'anno. Tuttavia nell'accreditare le due squadre inglesi mosse rispettivamente dal motore Porsche e dal motore Honda delle maggiori chances per la conquista finale del titolo iridato 1986, non può non saltare ali' occhio il secondo grande interrogativo a cui accennavamo in sede di preambolo. Ovvero che la McLAREN ha in classifica l'uomo che forse nei piani della squadra non avrebbe dovuto ricoprire il ruolo di prima guida ma che sul campo, fino ad oggi, ha ampiamente vinto il confronto con Rosberg e quindi meritato i galloni di capitano, vale a dire il Campione del Mondo Prosi. La WILLIAMS invece incredibilmente ha in posizione d'attacco quello che in teoria doveva essere l'outsider della formazione: l'inglese Nigel Mansell. Infatti è ancora fresco nella memoria di tutti il pronostico stilato al via brasiliano di tre mesi fa, che dava la Williams-Honda come la macchina da battere, e conscguentemente Nelson Piquet come il pilota più accreditato per la rincorsa al casco iridato 1986. Pronostico che a Rio aveva subito trovato piena coinferma nella facile vittoria del brasiliano. Dopo quello splendido avvio però Piquet non è più riuscito a ripetersi e le sue corse invece sono state contraddistinte da una ripetuta serie di risultati contradditori. Certo non è ancora un divario incolmabile soprattutto alla luce del fatto che ci sono ancora nove gare in calendario e - come già detto almeno sei di queste adatte alla Williams-Honda e ancora di più a Nelson Piquet che sul veloce, lo si è visto a Rio, Imola e Spa, è cenamente il pilota più a suo agio, e non solo nei confronti di Mansell. Tuttavia a fronte di questo pronostico favorevole è anche inevitabile annotare che Piquet sta attraversando un momento particolare della sua camera che nel riequilibrare la bilancia delle sue possibilità iridate innesca i logici interrogativi del dopo Detroit. Primo fra tutti quello psicologico dell'ambientamento di Nelson nel clan Williams. Dalla bambagia alle cene «psyco» // tifo dei brasiliani è ipre il massimo per i loro piloti: questa volta è stato tutto per Senna, mentre Piquet almeno si è consolato riconciliandosi con Silvia (a destra) Cresciuto e maturato agonisticamente nella «bambagia» Brabham, con un Gordon Murray che oltre a stravedere per lui aveva formato assieme a Nelson forse la coppia pilota-tecnico più riuscita dopo ClarkChapman e prima di Senna-Ducarouge, Piquet sta visibilmente accusando il colpo di lavorare in una squadra dove la politica dei «due galli nel pollaio» è sempre stata attuata nei suoi termini più estremi (vedi perdita del titolo del 1981 proprio a favore di Piquet nella lotta fratricida tra Reutemann e Jones) e che per di più oggi, in assenza del capo Frank Williams dai box, vede in campo anche un elemento estremamente impalpabile ma sicuramente attivo come l'orgoglio nazionalistico degli inglesi che un eventuale occhio di riguardo, se proprio devono averlo, lo hanno a favore di Mansell. Il brasiliano, vecchia volpe delle piste e abilissimo nella diplomazia e nelle pubbliche relazioni, cerca di pareggiare i conti facendo ricorso a tutte le armi della simpatia e della seduzione spicciola come i ripetuti inviti a cena ai boss del team, Head in testa, nei più prestigiosi ristoranti italiani di Montreal, con ovvio contorno di un consistente numero di bottiglie di vino stappate a festeggiare l'avvenimento (mentre Murray le bottiglie di vino costoso le colleziona, Head molto più realistiio ROMBO camente se le beve!). Ma negli sfoghi segreti con i pochi amici del suo clan Piquet ha dato la stura al suo malumore quantificando il fattore patriottico che la Williams garantirebbe a Mansell, definito dal brasiliano in modo ironico e sprezzante un paio di anni fa quando fu buttato fuori dall'irruenza di «Mansueto» allora alla Lotus, al via di Detroit «tipical british driver» («un classico autista inglese»). Nelson ha infatti parlato di strane coincidenze come il paio di occasioni, ultima in ordine di tempo Detroit '86, in cui nel cambio di gomme di metà gara ai box proprio sulla sua macchina i meccanici si sono impappinati e hanno perduto secondi preziosi. Ovvero di clamorose ingenuità come quella pinza dei freni montata male sulla ruota posteriore al via del recente Gran Premio del Canada. Concertati o molto più probabilmente fortuiti, questi contrattempi hanno comunque ottenuto un risultato sicuro e cioè che Piquet oggi è molto più insicuro e nervoso di quanto non sia mai stato. Non a caso nel suo bilancio stagionale, dopo la luminosa vampata iniziale di Rio, accanto ad una serie di risultati tutti in calando (motore rotto a Jerez, frizione in pessimo stato a Imola e quindi secondo posto finale fortunoso più che meritato, motore ancora zoppicante a Montecarlo con un settimo posto finale ad un giro dal vincitore, motore rotto a Spa mentre era in testa, terzo posto in Canada in conseguenza di un problema ai freni, e infine uscita di strada a Detroit) che vanno imputati al team c'è anche una preocupante serie di errori e di uscite di strada che senza dubbio sono nel conto del pilota. Si va dall'uscita di strada nelle ultime prove di qualificazione di Rio, a quella nella prima sessione di prove di Jerez, fino al doppio e ripetuto errore di Detroit con una macchina in pezzi al sabato mattina ed una alla domenica a metà gara quando Piquet per di più era al comando. Certo, come abbiamo ripetutamente sottolineato, non da ultimo nelle cronache e nei commenti del G.P. Detroit, Nelson ha sempre avuto l'onestà di ammettere questi suoi errori così come di non fare mistero della sua scarsa predilezione per i circuii cittadini. Tuttavia se questo conferma nel brasiliano, ammesso ve ne fosse ancora bisogno, la caratteristica del vero campione, non si può comunque ritenere questi fatti, in una analisi delle possibilità future di Piquet, per semplici coincidenze. Anche perché Mansell al contrario, dopo il suo errore iniziale di Rio, e quelli del team a Jerez e San Marino (cambio gomme in ritardo e motore rotto) ha invece infilato una splendida sequenza di risultati positivi. In altre parole vorremmo dire che la sequenza degli avvenimenti che hanno contraddistinto fino al G.P. Detroit il cammino della Williams e di Nelson Piquet aprono la porta a grossi interrogativi sulle concrete possibilità del brasiliano di recuperare nelle prossime gare in calendario lo svantaggio in classifica iridata che accusa nei confronti non tanto di Senna, quanto di Prosi e di Mansell. Anche perché salta subito all'occhio, che a godere degli eventuali problemi meccanici e psicologici di Nelson non e' è in prima fila il suo compagno di squadra (nel quale per il momento il talento e l'intelligenza tattica non hanno ancora preso il sopravvento sul coraggio, sulla grinla e su un momento di particolare forma), bensì quel Prost che da qualche tempo in qua sta dimpslrando di avere fatto tesoro degli insegnamenti di Lauda, forse anche al di là delle aspettalive dello stesso Niki. Per Piquet, abituato da sempre alla Brabham al gioco del «gatto con il topo», però con lui nel ruolo del gatto, l'inversione delle parti al momento non sembra essergli andata troppo a genio e la brulla giornate di Detroit, con il soprannome «Picchiel» dei tempi della F.3 rispolveralo per il brasiliano, lo testimonia. Conoscendolo e come uomo e come pilota, non è detto però che questo slalo di cose si debba per forza prolrarre all'infinito. La verifica più immediata è fra qualche giorno già al Castellel, dove Ira l'alIro Nelson ha collo lo scorso anno suo ullimo successo con la Erabham. Eugenio Zigliotto Compromesso totale per i nuovi regolamenti F. 1 : Subito NIENTE! DaW89: RIDOTTE le cilindrate; dal 1987: mini G.P. per lo schieramento di partenza CC Grigliata mista // d.s. Lotus Poter Warr appare polemico con Piccinini. A destra gli altri due esponenti del triumvirato che fa e disfa a suo piacimento le regole F. 1, Ecclestone e Balestre. Tanta familiarità conferma la teatralità di certi abusati atteggiamenti polemici tra loro PARIGI - In una atmosfera da rinnovata carboneria, tra giuramenti e patti segreti, dove il «vizio» di Ponzio Filato pare divenlalo una consueludine, il Comitelo Eseculivo della FISA ha stabilito giovedì scorso i nuovi regolamenli dei due più importatili Mondiali che organizza, quello di F. 1 e quello rally. Più che di nuovi regolamenti tecnici, visto che le decisioni più importanti sono state ancora una volta rimandate a ottobre, si Iratta di rivoluzione nel settore delle prove, per quel che riguarda la F. 1, per cercare di eliminare gomme da qualìfica e motori superpolenli, mentre in campo rally si è ratificalo quanto già si era deciso nelle riunioni precedenti. Ma andiamo con ordine. La riunione dell'Esecutivo era convocata per giovedì 26 giugno, ma in realtà la gran parte dei «giochi» si sono fatti il mercoledì precedente, in un summit nell'ufficio del presidente della FISA, tra i tre «personaggi» che attualmente gestiscono la F. 1, Balestre appunto, con l'appoggio di Bernie Ecclestone della FOCA e di Marco Piccinini, l'uomo della Ferrari. La riunione si è protratta a lungo, vista la diversità delle posizioni degli schieramenti: i team inglesi da una parte, quello che rimane dei «legalisti», con Piccinini e tutte le sue deleghe dall'altra, e Baleslre che cercava di mediare la situazione. A lungo c'è stata diferenza dì vedute. Poi alla fine Balestre è riuscito ad accontentare sia l'uno che l'altro (o meglio a non scontentarli) e ha preparato il pacchetto di proposte che si sono discusse poi all'Esecutivo. Alla riunione ufficiale, quella che doveva decidere, Balestre non presiedeva, e si è fatto sostituire dal suo vice Roxburg. La riunione è durata ininterrottamente dalle 10,30 alle 20 di sera, ed erano presenti 19 su 21 membri dell'Esecutivo. Mancavano il rappresentante dell'URSS che aveva lasciato la sua delega a quello della Polonia, e il rappresentante del Brasile che aveva delegato quello portoghese. Per l'Italia ovviamente c'era il presidente della CSAI Serena, oltre a Piccinini membro di diritto. La discussione dicevamo si è protratta fino a sera. Ed ai cronisti che alla portineria del N.8 di Piace de la Concorde attendevano gli eventi, i partecipanti non hanno rilasciato nessun commento, dileguandosi in fretta e furia. Ancora nessun comento da parte di Jean Marie Balestre, che di buon ora, la mattina dopo, era già al Paul Ricard, con tutti i giornalisti francesi, per mostrare i lavori sul circuito al quale è stato affidato, per i prossimi 5 anni, il GP di Francia. «Non usatemi violenza» ha quasi implorato il triplo presidente. «Non ho dormito un'ora, sono stravolto. Tra l'altro non ero io il presidente della riunione ma Roxburg... Posso solo dire che di mio pugno ho scritto il comunicato, la sera del giovedì: ho finito alla mezzanotte, tutto qui. Ma non chiedetemi un commento: non ne voglio assolutamente parlare». Categorico anche Cadringher, che si stava preparando per partire per gli USA, per andare a vedere la gara CART di Meodowland (e controllare le Leopoldo Conetoii •L'integra GRIGLIATA valvole di sovralimentazione), e non ha voluto dire una parola di commento. Ha parlato Piccinini, appena arrivato in Italia, rivelando che si è astenuto dal voto, avendo ancora perplessità sulla sicurezza, e che non era possibile arrivare a nessuna altra soluzione, visto il fuoco di sbarramento che c'è stato contro le soluzioni tecniche limitative della potenza immediata, come valvola di sovrapressione o strozzatura, optando per la «grigliata mista» delle prove '87. Appresso comunque il comunicato ufficiale della FISA, con le nuove discutibili norme. le invita a un dibattito Le squadre minori non si ribellano? «Un'assurdo compromesso»... «un altro passo sbagliato sulla sicurezza della F.l», con queste parole il commentatore del TG2 Sport, Lino Ceccarelli, in ritrovata sincerità di commento ha annunciato dalla televisione ufficiale, in genere «governativa» anche sulle questioni di automoblisamo sportivo (specie se ci sono di mezzo la Ferrari, la CSAI e gli sponsor più munifici) la NON RIVOLUZIONE delle attese regole FISA per arginare il dramma delle potenze eccessive, ferita riaperta dalla tragedia De Angelis. Forse è l'Effetto Ghirelli, il neo direttore del TG2. del quale son note le scarse simpatie per le corse automobilistiche, ma che in questo caso ha fatto centrare giusto l'obiettivo ai suoi nuovi redattori, usi a ben diversi equilibri (almeno sportivi) fino ad ora. Una tantum si può concordare in pieno con le frasi del secondo canale nazionale. Mai si era vista una più avvilente e scoraggiarne farsa, di quella che è stata sancita dal comunicato FISA che vedete in questa pagina. Il triunvirato di ferro, Balestre-Ecclestone-Piccinini. ha discusso per settimane il da farsi e nell'ultimo tete-a-tete parigino a tirato fuori dal cilindro la rinucia a qualsiasi soluzione concreta, dopo le frasi che pur lo stesso Ferrari aveva elargito al sottoscritto appena dopo l'incidente De Angelis, quando aveva capito che il dito accusatore per quella tragedia si sarebbe appuntato proprio su di lui per l'insistenza sulla scelta del turbo. Il gruppo FOCA, dimenticati i pianti dei giorni del genocidio Cosworth, ora con i suoi maggiori esponenti ha ben digerito il caro-turbo, avendo trovato sponsors doviziosi, ma non vuole che nessun'altro partecipi alla torta dei soldi da dividere. Da ciò è saltato tutto: la valvola la riduzione comunque delle potenze reali, e si è inventato per l'anno prossimo la trovata della prova di schieramento collettivo, mini GP da 50 Km che mette di più a repentaglio la sicurezza dei piloti e distrugge le ultime possibilità dei piccoli teams di avere speranze di spendere meno e soprattutto di prendere la partenza nel Gp vero e proprio. Chiunque 12 ROMBO capisce da solo che cosa è questa farsa con tutte le produzioni studiate a tavolino per i grandi teams per i quali il punteggio mondiale li protegge anche da evetuali GP non conclusi e che quindi almeno dovrebbero penalizzarli sulla linea di partenza dei 50 Km a fondo acceleratore per dare lo schieramento del giorno dopo. Non si ribellano i teams minori? ROMBO invita i suoi managers a una pubblica inizativa per contestare tutto questo che deve essere ratificato il 3 ottobre. Mettiamo a disposizione anche ROMBO TV per dare eco alla sortita, nel loro interesse. Anche perché è scandaloso che un personaggio come «monsignore Piccinini il quale ha partecipato al varo di questa indegna nuova regolamentazione (che dimentica i veri problemi della sicurezza a cominciare da quelli aerodinamici, come ha ribadito la tragedia de La Mandria) si sia potuto trincerare dietro il paravento dell'astensione per salvare la sua faccia e quella della Ferrari. Marcelle Sabbatini La BRIGA non ha cambiato idea PARIGI - Per sapere con certezza che il Comitato Esecutivo non si sarebbe rimangiato le decisioni prese ai primi di maggio, Jean Todt e gli altri difensori ad oltranza degli attuali «mostri» non hanno neppure dovuto aspettare l'esito della riunione-fiume del 26 e 27 giugno. A toglier loro le ultime speranze ci aveva già pensato due giorni prima l'assemblea del EPICA conclusasi con una votazione dall'esito ben diverso di quella effettuata dagli stessi costruttori un mese prima. A maggio, grazie anche alle molte astensioni, avevano prevalso i no alle proposte di Balestre, questa volta invece fra i due opposti fronti il risultato è stato di parità con 11 voti favorevoli ed altrettanti voti contrari dopo una giornata di discussioni molto accese. Per riservare il prossimo mondiale al Gruppo A si sono espressi Alfa Romeo. Audi. Ferrari. Fiat, Ford, Lancia. Mazda, Mitsubishi, Nissan, Seat e Volkswagen. Contro Austin Rover, BMW. Citroen, Opel. Peugeot. Porsche. Renault. Talbot. Toyota, Vauxall e FSO-Polski, la casa che assembla in Polonia le Fiat 126, Solo per i rallies PARIGI - II Comitato Esecutivo della FISA si è riunito a Parigi giovedì 26 giugno 1986 sotto la presidenza di J.B. Roxburgh, vicepresidente delia FISA. Sono state prese le seguenti decisioni: FORMULA 1 1 - Decisione irrevocabile di cambiamento di motore a far data dal 1. gennaio 1989 per ridurre la potenza a 600 CV, attraverso l'una o l'altra delle decisioni seguenti: + A riduzione della cilindrata dei motori attuali a 1100 o 1200 cc + B utilizzazione obbligatoria di un motore ad immmissione atmosferica di 3500 cc al massimo. La scelta definitiva della soluzione A) o B) sarà presa dai Comnaxo'tsecsìi vo del 3 ottobre. 2 - al 1. gennaio 1987: + A modifica del regolamento delle prove ufficiali e di qualificazione per la gara. . - Il venerdì: prove non cronometrate per un'ora al mattino e un'ora e mezzo al pomeriggio. - Il sabato: al mattino prove non cronometrate per 30 minuti. Sabato pomeriggio sessione di qualificazione su una distanza del 25 per cento della distanza della corsa della domenica con una quantità di carburante proporzionale ai 195 litri della corsa. I piloti prenderanno la partenza per questa sessione in formazione di griglia. Le posizioni sulla griglia saranno determinate in funzione sia dei risultati ottenuti dai piloti nel gran premio precedente sia della loro classifica nel campionato mondiale in corso. - La domenica: al mattino warm up di 30 minuti. Nel pomeriggio: la griglia della corsa sarà determinata da parametri tratti per il 30 per cento dai risultati della sessione di qualificazione del sabato pomeriggio e per il 70 per cento dai risultati ottenuti dai piloti nel gran premio precedente e dalla loro classifica nel campionato del mondo in corso. I dettagli di questo regolamento saranno fissati dalla Commissione di F.l. + B Al 1. gennaio 1987: 1. Proibizione dei sistemi di sovralimentazione a più stadi, ovvero più compressori in serie. 2. Divieto dei pistoni non cilindrici. 3. Utilizzazione autorizzata solo per gli scambiatori ariaaria per raffreddare l'aria immessa nel motore. 4. Aumento della superficie dei poggiatesta e dei retrovisori. 5. La quantità di carburante a 195 litri è mantenuta per il 1987 e 1988. I PRIMI COMMENTI PICCININI elude L'alibi di Piloto MINARDI lamenta Contro noi piccoli MARCO PICCININI ambasciatore della Ferrari è rientrato subito da Parigi per riferire sul risultato dell'Esecutivo. Ha detto ai giornalisti di essersi astenuto dal voto finale. «Abbiamo delle perplessità sulla sicurezza» ha precisato « Aggiungo che avremmo fatto bene anche a sentire i piloti. Noi sul piano tecnico eravamo favorevoli a una riduzione della cilindrata, ma solo Ferrari e Honda sarebbero state pronte per il 1987. Avremmo tollerato anche la valvola, ma sia contro questa che contro la strozzatura c'è stato un fuoco di sbarramento». GIANCARLO MINARDI team manager della squadra romagnola, non ha ancora le idee ben chiare. Ma una prima valutazione a caldo è in grado di farla. «Mi sembra che di positivo ci sia ben poco, forse quella idea della griglia tenendo presente i risultati della gara precedente. segue o pag.14 decisione della FISA suF.l e rally da ribadire il 3 ottobre niente beffa: mondiale con Gr. A Tutte queste misure sono prese per migliorare la sicurezza durante le prove, sopprimere le gomme e i motori da qualifica e porre le macchine nelle stesse condizioni durante le prove e durante la corsa. La Goodyear e la Pirelli. così come la grande maggioranza dei costruttori, hanno fatto giun:re alla FISA la loro approvazione di questo regolamento, a soluzione della valvola e della strozzatura dell'aria non poteva essere efficace che a condizione di essere applicata simultaneamente, ma il Comitato Esecutivo non l'ha considerata perché non offriva garanzia totale di affidabilità e per di più tutti i costruttori vi si erano opposti. r Campionati rally della "FI A A causa dei numerosi e gravi incidenti accaduti con le macchine di Gruppo B e in applicazione del capitolo XV del Codice Sportivo Internazionale, limitatore di pressione d'immissione aria compressa uscita scambiatore camera d'immissione diaframma zona a tenuto stagna per ragioni di sicurezza, il Comitato Esecutivo ha preso le decisioni seguenti: + A Conferma all'unanimità meno un'astensione delle decisioni del 6 maggio 1986 + B A far data dal 1. gennaio 1987: I. Limitazione a 300 CV della potenza di tutte le macchine in tutti i rallies internazionali. La FISA prenderà in ogni momento tutte le disposizioni necessarie per fare rispettare questo limite di potenza in tutte le circostanze. II. Potranno partecipare ai rallies internazionali soltanto: A) le vetture turismo (Gruppo A) senza evoluzione al 10 per cento (passate, presenti o future), B) le vetture di produzione (Gruppo N), C) le vetture sport come definite qui sotto: 1) le macchine a 2 e a 4 ruote motrici omologate in una classe di cilindrata inferiore o uguale a 1600 cc, 2) le macchine a 2 ruote motrici omologate in una classe di cilindrata superiore a 1600 cc e inferiore o uguale a 3000 cc, 3) le macchine che non rispondono alle condizioni qui sopra senza limitazione di cilindrata a condizione che la loro omologazione sia stata accordata prima del 1. gennaio 1984 (vettura di base ed evoluzioni in una configurazione anteriore al 1. gennaio 1984), 4) la regolamentazione dei punti 2) e 3) è applicabile fino allo scadere dell'omologazione di ogni macchina (ma in nessun caso dopo il 31 dicembre 1989). III. In tutti i rallies internazionali A) Proibizione dell'uso di lamiere in lega di magnesio se il loro spessore è inferiore a 3 mm (Gruppi Produzione-Turismo-Sport). B) Obbligo di un sistema di estinzione automatica per le macchine sport (Gruppo B) di cilindrata superiore a 2000 cc, imposizione del sistema utilizzato nello Sport Prototipi a partire dal 1. luglio 1986. Per le macchine sport di cilindrata inferiore a due litri, imposizione del sistema utilizzato nello Sport Prototipi dal 1. gennaio 1987. In produzione (Gruppo Naturismo (Gruppo A) il sistema d'estinzione automatica sarà obbligatorio a partire dal 1. gennaio 1988 in tutti i rallies e a partire dal 1. gennaio 1987 nei rallies del campionato del mondo. IV. Campionato del mondo rallies 1987 - ammissione dei Gruppi B Solo le macchine sport (Gr.B) omologate in una classe di cilindrata inferiore o uguale a 1600 cc potranno partecipare alle prove del campionato del mondo ma senza prendere punti. V. Il Comitato Esecutivo ha adottato i regolamenti sportivi del campionato del mondo rally 1987 per piloti e per costruttori riservato alle macchine turismo (Gruppo A) e produzione (Gruppo N). Gr. B 'diaframmi Anche altri colleghi, come noi, avevano creduto che qualcosa di serio si sarebbe fatto per limitare subito la potenza. Ed è così che, con molta professionalità, AUTO-HEBDO aveva illustrato le varie soluzioni con le differenze. Servirà come conoscenza tecnica... Dall'alto in basso. Disegno i: Esempio di applicazione della valvola che regola la pressione di sovralimentazione su un collettore. Ci vorranno due valvole per un motore a doppio collettore? Disegno 2: Esempio di installazione d'una flangia d'aria a valle dei turbo. Sembra tuttavia che un controllo migliore sarebbe ottenuto con lo schizzo 3. Disegno 3: Esempio di applicazione, teoricamente ideale, della flangia d'aria nel caso di un motore a due linee di cilindri, dunque a doppio turbo Nel mondiale ma senza punti II Tattismo può finalmente tirare un grosso sospiro: con buona pace di chi ha passato questi ultimi cinquanta giorni in cerca di appoggi per arrivare a lasciare le cose come stanno, saranno i Gruppi A a giocarsi i prossimi mondiali rallies proprio come aveva annunciato Jean Marie Balestre il 6 maggio ad Ajaccio. Meno scontata alla vigilia di quanto il voto unanime (con la sola astensione di Ecclestone che presiede la Commissione Costruttori) del Comitato Esecutivo della FISA non faccia pensare, è stata insomma ribadita la soluzione più logica ad un problema che gli ultimi incidenti avevano tragicamente evidenziato ed i rallies torneranno ad una dimensione assai più umana, almeno quelli iridati dove l'impegno ed i rischi sono nettamente maggiori. Negli altri, come era già statò anticipato, seguiteranno invece a correre alcuni del Gruppi B attualmente di secondo piano come le Porsche 911, le Ferrari 308 GTB, le Renault Turbo (ma non nella versione Maxi) e soprattutto le numerosissime Lancia Rally per le quali si schiude un 'insperata seconda giovinezza. In linea teorica sarebbe probamente stato^ meglio dare un taglio netto ed uniformare tutti i campionati internazionali al mondiale come era stato ventilato in un primo tempo. Ma come ama ripetere JMB «la politica è l'arte del possibile» e la decisione finale è stata appunto una decisione «politica». 9-^ROMBO 13 fuma Le varie squadre non apparivano impensierite a Detroit dalle notizie italiane, ma pensavano... L'Europa dovrebbe copiare la legge USA contro il fumo DETROIT - La proposta di legge antitabacco del ministro della sanità Degan non ha sconvolto i piani delle industrie di sigarette presenti sulle macchine di F. 1. I responsabili della Philip Morris per esempio, dopo essersi consultati con i4 management di Losanna. affermano che per il momento non c'è nessun allarme visto che il progetto pubblicato dai giornali è uno degli undici progetti di legge presentati alla commissione sanità. Quindi per il momento da parte loro attendono l'evolversi della situazione. Vista la massa di progetti l'unanimità, secondo gli interessati, è lontana dall'esserci quindi troppo tempo passerà prima che si possa pensare sul come correre ai ripari. Tale posizione investe naturalmente anche le altre marche di tabacco presenti in F.l. Per quanto concerne invece le squadre che beneficiano dei capitali del tabacco per sopravvivere in un mondo dove i costi sono in continua ascesa, le preoccupazioni si limitano al solo impatto del primo anno in quanto sono sicuri che con la scomparsa del tabacco molte industrie che attualmente sono lontane dalla F. 1 potrebbero avvicinarvisi. Ma commentare la legge che il ministro della Sanità vuoi fare approvare parlando da un paese come l'America dove tale problema è stato affrontato da tanto tempo e risolto in modo esemplare, può diventare semmai un modo per dare un consiglio costruttivo. Ciò che è necessario attualmente è ridurre il pericolo del fumo passivo e quello di iniziazione al fumo. Proibire il fumo ai giovani al di sotto dei sedici anni risolve il problema dell'iniziazione, mentre proibire il fumo nei locali pubblici ne diminuisce il consumo e il pericolo sia attivo che passivo. Rimane la pubblicità. Questo campo non dovrebbe poi fare tanti danni. Le case di tabacco facendo pubblicità non fanno nuovi proseliti, ma cercano di convincere chi fuma già a passare da un prodotto all'altro. Sotto questa ottica allora perché non fare come negli USA, dove la pubblicità è ammessa e libera tranne che in televisione? Verrebbero a questo punto a cadere tutte quelle distorsioni di immagine alle quali le aziende di sigarette debbo14 ROMBO no sottostare pur di fare della pubblicità alla loro marca. Ma la televisione poi trasmette regolarmente avvenimenti sportivi dove le case del tabacco investono forti capitali per essere presenti. Come poter ovviare a ciò? Basterebbe chiedere all'ente coordinatore di ottenere prima dell'acquisto il piano pubblicitario completo chiedendo naturalmente l'esclusione del tabacco. Ciò avveniva in passato prima che un qualsiasi avvenimento venisse programmato per la televisione. Da parte dell'Italia, maggiore contribuente dell'Eurovisione, la cosa potrebbe essere possibile.Peraltro non sarebbe la migliore soluzione. Ve ne è una ancora più fattibile: basterebbe, invece di pagare, farsi pagare per concedere alcuni spazi o trasmettere in diretta alcuni avvenimenti. E' logico che anche in tale situazione sarebbero le aziende di tabacco a pagare, come del resto già viene fatto attraverso una linea indiretta soprattutto in Italia, dove alcuni personaggi della TV riescono in un modo o nell'altro a privilegiare questa o quella marca di sigarette dietro vantaggi del tutto consistenti, ad esempio con la loro presenza in sport minori dove i personaggi televisivi sono più o meno interessati. i pu l'avvertimento che il fumo fa male alla salute, tutto verrebbe fatto alla luce del sole e soprattutto fatturato con ulteriori entrate per lo stato. Per moralizzare il problema del fumo, la migliore moralizzazione sarebbe la liberalizzazione della pubblicità con tanto di tariffario e magari una tassa aggiuntiva da devolversi alla ricerca medica sulle malattie provocate dal fumo sia attivo che passivo. Il problema è molto difficile e scottante: solo a legge approvata si potrà fare una previspne sull'effetto della sua applicazione. Certo, ciò che preoccupa di più gli sport dei motori è la cancellazione delle scritte sulle macchine in quei paesi che hanno già adottato tale provvedimento. Per il momento, se alla Germania e all'Inghilterra si dovesse aggiungere l'Italia con i suoi due gran premi, allora diventerebbe un grosso handicap. La RAI sembra che abbia già adottato un atteggiamento preventivo di limitare al massimo l'esposizione di marche di sigarette. Ma le federazioni sportive cosa hanno fatto in materia? Per quanto concerne gli sport del motore poco o niente. La segue da Noi eravamo favorevoli a questa soluzione, ma pag 12 senza ]a corsetta del sabato. E poi chi la misura la benzina, il 25 per cento, e via dicendo? Per la COMMENTI riduzione della cilindrata io sono contrario: va solo a favore delle grandi squadre, abbinate ai grandi costruttori di motori. Per i piccoli teams sarà sempre più difficile. A noi stava bene la valvola, anche perché si poteva applicare subito: ma non si doveva agire in tempi brevi, in nome della sicurezza?». CHITI accusa Traditi piloti L'ing. CARLO CHITI della Motori Moderni è furibondo. «E' una grossa buffonata, la sicurezza non migliora, resta tutto come prima, e chi ha i cavalli se li tiene. Si è venuta a creare una «aristocrazia», una prevalenza del potere tecnico, e dei risultati, dei quattro team inglesi che vanno per la maggiore, che vogliono limitare l'accesso ai piccoli per dividersi tra loro la torta del denaro. Ma dimenticano che quando loro hanno cominciato c'erano regole più giuste, che li hanno portati dove ora sono. Con il turbo, e la minore cilindrata, si favoriscono come al solito solo i più grossi. Sapete perché hanno fatto procrastinare sino al 1989 la decisione dei motori 1200? Per dare tempo ai loro costruttori, Honda, TAG, BMW e via dicendo, i nuovi motori e maggior parte degli autodromi in Italia dipendono dal tabacco e la CSAI addirittura ha la sua scuola di pilotaggio sponsorizzata da una casa di tabacco. C'è un proverbio che dice: «Quando il pesce è marcio puzza dalla testa»; il governo italiano se vuole la freschezza non ha che da iniziare dalle strutture statali o parastatali per poi coordinare tutto il resto. Le multe non sono più un deterrente, anzi nei budget delle compagnie di tabacco la voce «multa» è molto consistente e c'è un apposito ufficio che provvede a pagarle. Anche su ciò il ministro Degan è chiamato a riflettere prima che sia troppo tardi. In Francia ultimamente la lega antitabacco ha perso l'appello fatto allo Stato di far apparire sotto le immagini dal campionato del mondo di calcio la scritta: «II fumo fa male alla salute». La richiesta era stata motivata dalla presenza di cartellonistica di una casa di tabacco. Per ritornare alla F.l, la preoccupazione, pur esistendo, non intacca per il momento il cammino della presenza di case di sigarette. E' unanime convezione che fatta la legge, gli avvocati saranno pagati per trovare qualche scappatoia. b.f. rimanere così sempre al comando della situazione. Tanto loro i cavalli ora ce li hanno, e se li tengono, anche per la eventuale garetta del sabato, che li accontenta sempre di più, facendo figurare sempre più da comprimari i piloti delle squadre minori. Ma quando loro hanno cominciato, i signori Williams, Ron Dennis, Ecclestone e compagnia, c'era un solo motore, i costi erano molto diversi. Dei costi ora non si preoccupa più nessuno. Con la valvola i costi sarebbero stati dimezzati. Se consideriamo un budget di sei miliardi, per ogni squadra, di soli motori, bene con la valvola se ne sarebbero spesi solamente tre. Questo lo so per bene, i motori li faccio anch'io. Poi mi piacerebbe sentire anche la voce dei signori piloti, ancora una volta «traditi» dal presidente Balestre. Sì, proprio lui, aveva cominciato questa crociata sulla sicurezza, facendo grandi promesse a tutti quanti. Bene, mi sembra che le promesse non siano state rispettate per niente. Si continuerà a correre ancora per tre anni con le stesse macchine, con potenze sempre crescenti, con costi sempre maggiori. E in più c'è questa corsa del sabato, ad aumentare l'agonismo, il rischio, e le spese. Lo ripeto, è stata una decisione che favorisce solo i grossi teams». // gruppo "des Anciens Pilotes* netta foto dì rito per lo scorso meeting annuale di Montecarlo. Da sinistra a destra, in alto: Tony Gaie, Toulo de Graffenried. Maria Teresa de Fìlippis, Kob Walker, Giancarlo Baghetti, Maurice Trintignant, Mike Sparken, Robert Manzon, Henry Taylor, Tony Brooks, Ken Downing, Roy Salvadorì,' In basso Tim Pome//, Giambattista Guidotti, Huschke von Hanstein, Manfred von Brauchitsch, Sergio Mantovani, Gino Valenzano, Francois Picard, Willy Peter Daetwyler, Paul Frere, Eric Thompson, David Hampishire, Charles 'oiiì, Jack Brabham, Dennis Hulme L'altra conseguenza delle assurde regole FISA Senza la valvola niente sfida E1- CART DETROIT - A conti fatti il GP di Detroit numero 5 è stato un ottimo affare? «Certamente questo GP è stato il migliore - affermava Robert McCabe - c'è stata più gente che mai domenica. Sino alla fine della settimana non riusciremo ad avere le cifre, ma la folla era immensa. Non abbiamo ancora fatto i conti, ma spero di annunciare una buona notizia alla fine della settimana. Questo è stato il nostro quinto GP e tutto è andato liscio. Noi però stiamo organizzando il GP su suolo privato, che appartiene alla Ford, e naturalmente siamo alla loro mercé'. Dobbiamo pensare di guardare avanti e alla possibilità di organizzare il GP a Belle Isle o in qualche altro posto. Ho incontrato il sindaco Joung e gli ho spiegato che vorremmo rimanere in centro. Abbiamo convenuto che, tenuto conto del lungo iter di un progetto di circuito su terreno di proprietà, necessita un anno di lavoro, quindi il GP rimane al Renaissance ancora per un anno». Nel frattempo Bernie Ecclestone, presidente della FOCA, cerca con insistenza di attuare la sfida tra F. 1 e CART. L'ultima proposta è di far disputare alle migliori dieci macchine Indy CART e alle migliori dieci F. 1 una serie di gran premi. Secondo Bernie Ecclestone la proposta dovrebbe essere articolata come segue: la FOCA e la CART metterebbero in palio 2,5 milioni di dollari ciascuna che, aggiunti ai 5 milioni di dollari messi insieme dai due organizzatori, andrebbero a formare un montepremi di 10 milioni di dollari. «La proposta di Ecclestone è una bolla di sapone - affermava John Frasco, presidente della CART - si vogliono mischiare le mele con le arance. Mi sono incontrato con Ecclestone domenica e gli ho proposto di organizzare quattro gare in America e quattro in Europa. Tutte le macchine dovrebbero utilizzare una comune formula, come la valvola Popof, per eguagliare le potenze. Le F.l sono più leggere ed hanno potenze intorno ai 1100 CV, le CART sono più pesanti ed hanno appena 700 CV. Ho suggerito che le quattro gare americane, contando per il vero campionato del mondo, potrebbero essere Indianapolis e Michigan 500, più Long Beach e Miami. Le gare europee invece potrebbero essere Montecarlo, Italia, Germania e Inghilterra, nazioni che hanno molto più interesse per macchine e motori. Non so quando e se tale reale campionato mondiale potrà essere corso, ma siamo molto più vicini di quanto non lo fossimo mai stati. Specialmente se le F.l dovessero usare la «Popof» nella prossima stagione, per ridurre i cavalli motore, come facciamo noi». Quindi due campionati continentali convergenti in un solo campionato mondiale: e la FISA? La CART si affilierebbe? In novembre tutti al Museo Fangio Mai, come nel passato, si rivedono tanti piloti «ancienes» ai Gran Premi. Tutto merito del ritrovato attivismo del Club «Anziani Piloti da Gran Premio», che si è rivitalizzato da quando il Presidente De Graffenried ha cooptato da 2 anni, come vicepresidente-segretaria, Maria Teresa de Filippis. La indimenticata «pilotino» degli anni 50 ha entusiasmato i suoi colleghi, facendo loro ritrovare il gusto di far parte di un Club, tornato molto esclusivo, cioè riservato solo ai veri ex piloti F. 1. E riconoscimento a questo successo è stato dato dai soci del Club alla attivissima nuova Presidenza, confermata per acclamazione, nell'annuale Assemblea che si è svolta, in occasione del GP Montecarlo dello scorso maggio a Gap Ferrai, nella villa del socio Mike Sparken. L'appoggio di Ecclestone, che mette a disposizione sui circuiti dei pass-box a rotazione per i vecchi campioni, ha contribuito a questo ritrovato spirito sociale. Lo stesso AC Monaco stavolta è stato sensibile a tante vecchie glorie, che fecero grande quello stesso Gran Premio. Così il Presidente Boeri non ha dimenticato quest'anno negli inviti al gala con tanti nomi. Ed essi hanno ritrovato il loro momento di gloria sotto le luci del riflettore che si accendeva su ognuno di essi, tra grandi applausi, quando il consocio (e direttore di corsa) Jacky Ickx li presentava ai Principi Alberto e Stefanie di Monaco e gli altri invitati. Per i soci del Club ora c'è un altro grosso revival in vista: l'appuntamento in novembre in Argentina, per l'inaugurazione del Museo del consocio Manuel Fangio. ROMBO 15 Neppure il black-out di IMOLA fa migliorare la FERRARI modificata 1 migliori tempi a IMOLA pilota Johansson Albereto vettura 156 '85 '86 stand. '86 modif. 156 '85 '86 modif. giovedì 1'31"15 1'32"32 1'32"39 1'31"15 venerdì 1'28"96 1'33"25 V31"10 Tempi di riferimento sul «Dina Ferrari» • • • • 4 miglior tempo In gara: Piquet r28"667 miglior tempo In prova: Senna V25"050 miglior ferrar! In gara: Albereto V30"316 miglior Ferrari in prova: Albereto r26"263 miglior Ferrari in prò-prove: Albereto 1'29"333 Le tre Ferrari viste in prova la settimana scorsa a /mo/a; fa foto 1 riprende la riesumata 156 del 1985, l'ultima macchina della gestione Forghieri, la 2 invece Johansson con la vettura attuale, la più veloce, poi Albereto (3) con la nuova sospensione posteriore risultata la peggiore. Ai lati un Albereto mogio, e un Johansson che saluta i pochi tifosi fotocolor PAPER COLOUB ini IMOLA - Serrande abbassate e bocche cucite alla Ferrari, per le due giornate di prove all'autodromo di Imola il cui scopo era quello di indagare sui possibili rimedi alla scarso potenziale evidenziato in questo scorcio di stagione dalla F. 1 '86. E forse che imperasse il silenzio è stato meglio: non sarebbe stato facile, infatti, spiegare ai pochi giornalisti presenti perché mai la macchina con le nuove modifiche marciasse peggio della vettura standard. Le prove erano partite, è proprio il caso di dirlo, da lontano: precisamente dalla Ferrari 156 versione GP Germania '85, quella con una sola uscita d'aria dagli scambiatori, una monoposto ancora trasudante del lavoro di Forghieri, il cui spirito è aleggiato (e forse anche invocato) per i due giorni di test. A disposizione dei tecnici Nardon e Tornami entrambi i piloti, Albereto e Johansson, una monoposto '85 e" due '86. Obbiettivo: una serie di tempi comparativi che riassumiamo in una tabellina a parte, ma è certo che, in mancanza di avversali, la Ferrari avesse come riferimento il tempo di l'29"33 ottenuto da Albereto nelle pre-prove del GP di San Marino, sempre con le gomme tipo C che sono state la gommatura standard in queste prove. Il fatto che Johansson sia riuscito a scendere sino a l'29" netti (l'28"96 per i giornalisti che, in mancanza di meglio, si sono improvvisati cronometristi) potrebbe essere significativo, anche in considerazione del fatto che la temperatura, allora, era ben più favorevole che adesso. Ma quello che sconcerta è che la sua miglior prestazione lo svedese l'abbia ottenuta con la vettura standard, quella cioè senza modifiche a parte gli scarichi a ventaglio sotto gli scivoli che poi una novità non sono. Per tutto il giovedì Albereto e Johansson si sono alternati sulla vettura modificata, mentre il venerdì l'onere è stato quasi esclusivamente di Michele. Pur con tutta la loro buona volontà, i due piloti non sono riusciti, con questa vettura, a far meglio di l'32"30 Johansson e F31"15 Albereto, il quale ha praticamente ribadito questo tempo (l'31"10) il venerdì. Segno che questo è il plafond della vettura con la sospensione modificata. A Johansson, nella seconda giornata, sono stati sufficente due giri per scartare la nuova macchina a favore della solita, con la quale, come detto, è sceso in una occasione sotto 1' 1 "29" ed in tre occasioni sotto _F 1 '30". Si è trattato, lungo l'arco delle due giornate, di una serie di 6/7 giri per ciascun pilota, la maggior parte delle volte entrambi in pista ma sufficentemente distanziati. Poi, verso metà pomeriggio di venerdì, Stefan è stato spedito fuori (con la F. 1 standard) per un mini-GP previsto su 30 giri. Partenza dal box, primo giro lanciato in Marco Magri . "stl FERRARI T34"5, secondo giro in l'33"5 e poi stop, con rientro ai box a motore spento. E che si trattasse di un problema di motore lo si è capito quando lo staff commissariale dislocato in pista è stato messo in libertà per un paio d'ore, il tempo di sostituire il motore ormai andato. C'era anche His, il tecnico motorista francese, il che fa presumere che nella lista delle cose da provare ci fosse qualche cosa anche relativo al propulsore. Ma certamente il problema della Ferrari non è il motore. Il problema è innanzi tutto quello di un peso tornato eccessivo, e la prima cosa da fare sarà quella di cercare di dimagrire la macchina di quei 30 chili di troppo cui hanno contribuito anche le nuove turbine Garrett. Poi c'è il problema, in senso lato, della motricità, e ci pare azzardato il tentativo imolese di risolverlo con una nuova sospensione dato che ci pare ormai assodato che si tratti di un problema aerodinamico. Per ammissione dei tecnici, la Ferrari nei GP gira con il massimo carico aerodinamico, che evidentemente non basta poiché, oltre ad un certo valore di carico verticale aumenta di colpo la resistenza globale all'aria, ma non la deportanza. Insomma, l'aerodinamica generale della macchina è efficente sino ad un certo valore, poi va in stallo. E non è certo colpa dell'alettone, per il cui calcolo ormai esistono parametri ben precisi nell'ambito delle dimensioni ammesse: è evidentemente la forma della macchina che ne limita l'efficenza. In tutte le prove indoor fatte dalla Ferrari, la cellula dell'attuale monoposto si è dimostrata migliore della vecchia per quanto riguarda resistenza alla torsione, rigidezza, leggerezza eccetera. Sembrerebbe guindi che fosse in sostanza solo la forma dell'auto da modificare, una cosa non impossibile a patto di sapere dove e come muoversi. Ecco, la sensazione che si trae da questo film muto che ci è stato proiettato sotto gli occhi nei due giorni di Imola, senza neppure le didascalie in calce ai fotogrammi, è quella di una squadra che non sa da che parte muoversi. In Ferrari manca, se ci consentite l'espressione, una «programmazione dell'errore» che consenta ai tecnici di aver già pronto il rimedio nel momento stesso in cui il guaio si manifesta. Invece, nel cassetto dei progettisti di Maranello non c'è proprio nulla, e quando il guaio si manifesta la reazione è goffa, impacciata, ed ha tempi lunghi. Ci vorrebbe più ricerca, una ricerca magari non finalizzata alla soluzione di un problema generale ma a quella di tanti problemi particolari. Come i giapponesi, che quando si rompe un pistone sul V6 Honda spediscono in aereo, il giorno dopo, i pistoni modificati secondo analisi e studi di qualcuno che, da qualche parte, aveva già simulato il problema avendo tutto il tempo di rimediarvi. Se e quando la Ferrari riuscirà ad organizzare un automatismo del genere potrà risolvere, nei ristretti tempi imposti dai GP, molti dei problemi grandi e piccoli di macchine che magari non sono affatto tutte da buttare, ma solo da correggere. IL DIARIO Finisce col carro attrezzi IMOLA - Si comincia giovedì mattina ma piuttosto tardi, pare soprattutto per non disturbare o distrarre i ragazzi di Imola impegnati negli esami, ma anche perché sul camionofficina (arrivato una volta tanto per tempo) era stato dimenticato qualche particolare tecnico. È Stefan Johansson che - davanti ad un pubblico scarsissimo, che neppure il venerdì supererà le 250 persone apre le danze con la Ferrari 1985, che non si dimostra affatto male dato che in una ventina di giri lo svedese arriva a l'31"15. Sale poi Albereto, ma è più lento del compagno di circa un secondo. Poi la vecchia macchina viene messa da parte, e nel pomeriggio è la volta della F.l '86 modificata nel retrotreno. Johansson non pare apprezzarla granché, ed arriva sino a l'32"30 prima di cederla ad Alboreto, che nei suoi dodici giri ottiene al meglio un l'31 " 15 che eguaglia il tempo di Stefan sulla macchina '85. Ai box si sentono tirare tanti sospiri di sollievo. Potrebbe fare meglio, se un problema al motore non lo fermasse. Il venerdì si inizia un pò prima, alle 11,30, con Michele che inizia il suo test con la macchina a sospensioni nuove (oddio, nuove: sembrano quella della vecchia C4...). Lo segue in pista Johansson, che al termine della sua sequenza di sette giri arriva a l'31"49 prima di essere richiamato dentro. Quanto ad Albereto, ottiene proprio all'ultimo giro 1' l'31"10 che rimarrà il suo miglior tempo di questi test. Ma è Johansson che dimostra la buona vena della F. 1 '86 (e, di riflesso, la scarsa potenzialità della vettura modificata) infilando una bella sequenza che trascriviamo: l'30"85 , l'29"15 , l'28"96 . l'29"00. Saranno i migliori tempi in assoluto della due giorni. Nel pomeriggio si vedono His e Postlethwaite, e fino alle 15 non succede nulla. Poi esce dai box Albereto mentre sulla macchina di Johansson si cambia il motore. Terminata l'operazione, va in pista anche lo svedese che, in mezzo alla solita sequenza di sette giri, infila un incoraggiante l'29"94. Sarà il miglior crono del pomeriggio, prima del tentativo sui trenta giri abortito, causa il motore, già al terzo passaggio. Dopo un paio d'ore di sosta, verso le 19, è tornato in pista Albereto con una soluzione mista, pesi arretrati e sospensioni standard. Dopo sei giri si è fermato alla Tosa con una vistosa perdita d'olio dal cambio, ma è riuscito ad ottenere un incoraggiante l'31"16. fotocolors CANETOLI L'uscita della esse della Scuola, in discesa, sarà mono spe traco/are, ma non meno dell'entrata, sotto, a uncìno~ln lontananza, in direzione box, si vede la nuova passareila sul rettilineo Accorciato così (a 3,8 km) il circuito provenzale per il G.P. di Francia dopo la tragedia De Angelis A sinistra, Jean Marie Balestre in persona spiega ai giornalisti francesi la novità dei «vibreur», montati in entrata e uscita della nuova esse II «Ricard» a coda mozza LE CASTELLET - Gli organizzatori hanno fatto le cose per bene: aereo privato da Parigi, per portare i giornalisti, la settimana prima del Gran Premio di Francia, a visionare di persona le modifiche al circuito, e ad apprendere gli ultimi dettagli, per una più completa informazione e promozione. C'era anche il presidente Balestre, che in maniche di camicia, per il gran caldo, ci ha guidato anche a piedi sul circuito, soprattutto per mostrarci cosa si è riusciti a fare, veramente in tempi brevi, per modificare il lungo rettilineo del Mistral. La soluzione ce l'ha spiegata Francois Chevalier, riconfermato direttore del circuito, mostrandoci la esse della Scuola, raccordata al rettilineo dei box e a quello del Mistral. Con questa modifica il circuito pasa dai 5,8 km precedenti a 3,813, e il rettilineo del Mistral scende alla lunghezza di un km. La esse si presenta come una serie di curve molto impegnative. La prima a uncino, più stretta dell'angolo rette, che bisognerà affrontare con una gran frenata. Non sarà male al primo giro, con tutte le macchine in blocco. Poi dopo un transitorio si arriva alla curva di uscita, questa ad angolo retto, e in discesa, rispetto al rettilineo del Mistral. All'interno della pista cordoli alti, all'esterno anegati nell'asfalto, oltre la linea gialla, dei semi-rails rovesciati, con effetto «vibratore» che dovrebbero sconsigliare traiettorie esterne. Ma sulla validità di questa soluzione, meno pericolosa dei «denti di squalo» usati dai tedeschi, bisognerà avere il responso delle prime prove. Per rendersi conto della spettacolarità della doppia curva sono state fatte girare anche le monoposto di F.Renault della locale scuola, oltre a una F.3. L'effetto, in controsterzo, era divertente: ma le F. 1 sono meno maneggevo- Tribune photographes Club Presse"Coca Cola' t-5T>i-- lign« droile du Mistral Court» d. Signn ZONEINTERDCTE -S" de l'tcoto Nouvelle Enceinte des Ravitaillemenls PARC VIP B 6 AERODROME DU CASTELET li, e con molta meno coppia... Ovviamente rinforzato i rails a tripla altezza in molte parti del tracciato, e un largo «out» con brecciolino all'esterno delle due curve. Questo il lavoro più pesante svolto, in poco più di tre settimane. Poi è stata innalzata una passerella, tra la fine dei box e questa esse, per consentire il passaggio a fotografi e addetti ai lavori anche verso la zona delle cabine dei commentatori, che sono all'esterno, di fronte ai box. Ovviamente si è pensato anche al pubblico, installando una nuova tribuna da 500 posti all'esterno della staccata della esse, e un'altra molto più grande, da 2500 posti, all'uscita delle esse, che sarà altrettanto spettacolare. Anche all'entrata di Signes è stata piazzata una nuova tribuneta capace di 400 posti. In questi giorni sono al lavoro anche squadre di verniciatori, che spargeranno ai lati della pista una «pruzzata» di azzurro che darà un effetto particolare, con le monoposto che si rincorrono sul nastro d'asfalto quasi circondato da un mare di... 15 tonnellate di vernice blu! Il presidente Balestre si è detto molto compiaciuto delle novità, mettendosi a disposizione di radio e TV private per la promozione del GP di Francia (ma non una parola sulle decisioni dell'Esecutivo). Nella serata del venerdì è andato anche a TeleMontecarlo, ospite della trasmissione Forum, assieme a Rene Arnoux, per parlare ancora del GP di questa domenica. Ultima novità, la possibilità di provare il nuovo tracciato, per le F.l. per una mezz'eretta il venerdì, prima delle prove, alle 9,30 del mattino. I.C. F.3000 MUGELLO Gara internazionale di velocità in circuito valida quale sesta prova del Campionato F.3000 - Mugolio, 29 giugno 1986 26 alla PARTENZA Alessandro Santin Pierluigi Martini Lola T 86 Cosworth Ralt RT 20 Cosworth V44"91 V44"73 Ivan Capelli Pascal Fabre March 86 Cosworth Loia T 86 Cosworth 1 45 69 l'44"90 John Nielsen Roir RT 20 Honda V46"70 Saloni Nakojimo Rolt RT 20 Mondo l'45"76 Michel Ferie March 86 Cosworth V47"07 Philippe Aliici March 86 Coswortti V45-89 Claudio Langes Olivier Grouillard Lola T 86 Cosworth Lola T 86 Cosworth l-47"55 T46-29 Emanitele Pirro March 86 Cosworth V47-70 Thomas Kaiser Lola T 86 Cosworth 1-47-33 Adrian Campos Alain Ferie March 86 Cosworth March 86 Cosworth 1-48-59" (non portil'47"62 to) Altlrid Heger John Jones Ralt RT 20 Cosworth March 86 Cosworth l'48"78 V48"04 Pierre Chauvet Andrew Gilbert Scoti March 86 Cosworth Lola T 86 Cosworth l'48"89 V48"21 Wolker Weidler Franco Forini Ralt RT 20 Cosworth March 86 Cosworth l'49"07 l'48"35 Gabriele Tarquini March 85 Cosworth l'49"15 Pierre K. Raphanel March 86 Cosworth V48"47 Gianfranco Tacchino Gary Evans March 86 Cosworth Lola T 86 Cosworth 1-49-20 1-48"54 Cathy Mailer Lola T 86 Cosworth T49-45. Jeff McPherson March 86 Cosworth 1-48-56 19 ali'ARRIVO 1. Pierluigi Martini (Ralt RT 20 Cosworth) 38 giri in 1.10'48"43 media 168,890 kmh; 2. Michel Ferté (March 86 Cosworth) 1.10W85; 3. Capelli (March 86 Cosworth) 1.10'54"34: 4. Grouillard (Lolo T 86 Cosworth) 1.10'59"80: 5. Nokajima (Ralt RT 20 Honda) 1.iri2"92; 6. Pirro (March 86 Cosworth) 1.11'33"71: 7 A,Ferté (March 86 Cosworth) 1.11-40"71; 8. Raphanel (March 86 Cosworth) 1.11'45"OÌ; 9. Langes (Lola T 86 Cosworth) 1 11'54"22: 10. Evans (Lola T 86 Cosworth) 1.11'55"05; 11. Kaiser (Lola T 86 Cosworth) 1.11'55'45; 12. Johes (March 86 Cosworth) 1.12'00"61; 13. Heger (Ralt RT 20 Cosworth) 1.12'18"58; 14. Forini (March 86 Cosworth) 1.12'25"73; 15. Scott (Lola T 86 Cosworìh) 1.12'28"58; 16. Weidler (Ralt RT 20 Cosworth) 1.12'29"60; 17. Muller (Lola T 86 Cosworth) a 1 giro: 18, Chauvet (March 86 Cosworth) a 1 giro; 19 Alliot (March 86 Cosworth) a 4 giri. Giro più veloce: il 3 di Martini in 1'49"35 alla media di 172,675 kmh Compio » §, nato o e _Q F.3000 e 1 _ _ o o, & Capelli Martini Pirro 3 M. Ferti Thackwell 1.5 Fabre 4.5 Alliot Nielsen Sala _ A. Ferté Nakajima Gugelmin Dallest Tarquini Grouillard - 4 6 - 4 _ 6 - 9 - 2 - _ _ - 9 - 4 23 9 18 1 14 6 12 _ 10,5 - 10,5 - _ 2 3 - _ 3 _ -' - 4 - _ 2 - - - - 3 - - - - 3 Col secondo successo consecutivo il romagnolo ritrovato ora contende il titolo ai connazionali PIRRO e CAPELLI MARTINI, è.. 4 LEONI. Veramente deluso Lamberto Leoni dopo la mancata qualificazione. «Mi hanno fatto tali e tante modifiche sulla macchina che non riuscivo più a guidarla: e dire che questa volta il motore non ha dato problemi». • VERIFICHE. Con decisione esemplare i commissari sportivi hanno escluso dalla gara Sala e Gugelmin, trovati con l'alettone posteriore con I cm a sbalzo in più del prescritto. Pare che dalla gara di Pergusa il responsabile tecnico di questa formula voglia anche far piombare i limitatori. • MUGELLO. Ancora non appare chiaro il futuro dell'Autodromo del Mugello, che sembrava già acquistato da parte della Fidt. Mdurizio Flammini spera ancora, con l'aiuto di un certo numero di industriali, di trovare i quattro miliardi. DRUDI in F. FIAT ERBAGGI nell'erba SCARPERIA Ci sono volute sei gare del campionato di F.3000 per trovare un pilota in grado di aggiudicarsi la seconda vittoria stagionale. E ci fa immensamente piacere che questo pilota sia un italiano, quel Pi&rluigi Martini che a inizio stagione era rimasto con l'amaro in bocca del « licenziamento» dalla F.l, ma che per smentire tutti coloro che lo vedevano finito ha saputo stringere i denti ed ora è l'uomo da battere in questo campionato interessante e combattuto, dove non si va certo avanti a colpi di «boost» o di dollari. Pierino Martini, riccioli al vento, ma sempre più grinta e determinazione, ha ribadito con autorità il risultato di Imola, aggiudicandosi la pole position, e guidando la gara dall'inizio alla fine. Avevano detto che Martini era riuscito, nel risultato imolese, grazie alla conoscenza particolare del circuito. Bene, ora il romagnolo sì è preso una ulteriore rivincita battendo tutti, senza la minima sbavatura, su un tracciato dove la guida, e la messa a punto della macchina valgono come non mai. Alla fine grondava sudore e felicità: <r//o fallo fatica a vincere qui, ma ne è valuta veramente la pena. Mi sto veramente divertendo tantissimo: pensa se avessi avuto questa macchina, sin dall'inizio del campionato! Ma forse è meglio così. Il fatto è che ho un feeling ottimo con tutta la squadra, ed è merito anche dì Luciano Pavesi che ha trovato la dritta giusta dopo il warm up: barra posteriore più dura e ammortizzatori posteriori più fermi, per ridurre l'usura delle gomme. Di sovrasterzo ne ho avuto parecchio, ma non mi sono mai perso d'animo. Sono partito in tromba per distanziare i miei avversari, poi li ho controllati.. Ho fatto fatica a ristaccare Alliot, quando mi è venuto sotto, ma alla fine lo tenevo a un secondo di distanza. No non sono stanco: ho solo male alle mani perché mi si sono seccati i guanti e mi scivolava il volante. Così dovevo fare ima forza terribile per bloccarlo. Ora penso già alla tripletta a Pergusa: andremo a Manza a collaudare la macchina prima di questa trasferta». Leopoldo CanetoM • CAMPOS. Cosa abbia mangiato, il sabato sera, prima della gara, al Mugello, lo spagnolo Campos Dio solo lo sa. Sta di fatto che è stato talmente male tutta la notte, da sconsigliarne l'uscita in gara. F. 2000 - VISMARA da solo MUGELLO - La griglia dì partenza, dopo le prove del sabato, vede al comando Ferrari, ma Drudi, Conti, Amadori e Meloni sono vicinissimi. La partenza di Ferrari è velocissima, ma Conti riesce a saltarlo subito. Dopo poco la gara vede al comando Erbacei, Drudi e Conti, mentre a pochi secondi sono Regis, Meloni e Ferrari. I colpi di scena avvengono dopo T8. giro: Regis lascia la compagnia per un'uscita alla curva Bucine, poi tocca a Conti che viene a contatto con Drudi e rovina il musetto. Rimangono soli al comando Erbacei e Drudi per giocarsi in volata la vittoria. Ma questo non avviene perché all'inizio dell'ultimo giro Drudi si esibisce in una lunga frenata alla staccata della S. Donato ed Erbacei, inspiegabilmente. gira largo e finisce sull'erba. Vince così Drudi (nella foto), davanti a Ferrari in rimonta. Meloni e il costernato Erbacei. n.c. MUGELLO - La F.2000 ha riproposto il solito dominio di Giacomo Vismara che, con la sua Ralt. non trova avversario in grado di poterlo impensierire. Già nelle prove il suo più diretto rivale si trovava a quasi un secondo; ma bisogna dire che il conduttore milanese si era limitato ad una passeggiata. In corsa è stato un copione autentico: partito al comando non ha avuto nessun problema ad imporre la sua supremazia. Solo la lotta che si è svolta alle sue spalle è stata in grado d'infiammare la corsa. Padrone è stato bravissimo nel conquistare la piazza d'onore, come pure Gitto e Zani. Ma le cose più belle, per quanto riguarda lo spettacolo, sono state offerte da Boffa. Nardozi, Saccutelii. De Benedetti e Zullo in continua bagarre fra loro, tanto da venire a diretto contatto in più di una occasione. In una di queste Boffa ci rimetteva il musetto, ma continuava caparbiamente nella lotta, conquistando l'ottavo posto. Con queste due vittorie consecutive Martini è balzato al secondo posto in classifica, sopravanzando Pirro, e dietro a Capelli. Tre italiani ai primi posti. Capelli ancora sul podio, al terzo posto, se la prendeva ancora con le gomme. «Ho avuto sottosterzo per tutta la gara, non riuscivo a mettere giù il gas come gli altri, ed ero quindi in ritardo con tutte le marce. Mi sono rovinato anche una mano tanto il volante era pesante. Ora comunque parto per il Giappone, per fare una prima gara della locale F.2: ma per Pergusa sarò di nuovo della partita». Secondo è giunto Michel Fertè, rinvenuto verso la fine dopo una gara regolare. Ma questo posto lo deve all'eliminazione, a quattro giri dalla fine, di altri due connazionali che battagliavano alla morte per il secondo posto, il compagno di squadra Alliot, che si è agganciato con Olivier Grouillard. molto positivo alla sua prima gara stagionale di F.3000. «Abbiamo fatto tutto il rettilineo assieme, la curva di S.Donato affiancati, ma lui mi è entrato dentro nella curva seguente, quella a sinistra. Un posto dove non sì può assolutamente passare. Poi a quattro giri dalla fine io non lo lasciavo certo passare lì» spiega Alliot a fine gara. Sta di fatto che con questa manovra, rischiosa per entrambi, lui ci ha perso dei punti utili, rimanendo impantanato nella sabbia, e Grouillard un paio di posizioni. La gara è vissuta su questa unica emozione, con un Martini sempre saldamente al comando, nonostante la macchina sbandasse vistosamente. Niente hanno potuto fare gli altri, Nielsen che ha accusato un problema elettrico, Santin che ha rotto la quarta, e Pirro che pur impegnandosi al massimo non è riuscito a rimediare più di un punticino. Malinconico il commento del romano, che tutti davano per uno dei piloti da battere nella serie: «Se QUI non facciamo infrena qualcosa siamo fuori classifica. Proveremo ancora, ci impegneremo di più. Qui al Mugello, con queste gomme, sembrava di essere sempre sul brecciolino». Un'ultima nota per il pubblico, ancora una volta latitante. I più generosi hanno fatta una valutazione di 4000 spettatori, ma le tribune erano ancora desolatamente vuote, e la telecronaca TV mancava. Ora, con un paio di settimane di pausa, bisognerà spostare tutto fino a Pergusa, per l'ultima gara sul territorio italiano. Per ora le gare in Italia, nonostante l'agguerrita concorrenza, sono sempre state vinte da italiani. Speriamo che la cabala si ripeta. • GIALLO. Incredibile tabù appena imposto dalla Ferrari ai suoi Club. Anzitutto sono vietati i distintivi con il fondo giallo (sul cavallino nero). Il fondo dovrà essere adesso solo bianco, a prezzo di conseguenze legali. Inoltre i Club Ferrari dovranno essere intestati solo alla Casa e non combinati col nome dei piloti (che siano Villeneuve, Alboreto, Regazzoni ecc.). Accaldato, ma felice, Pierino Martini sembra osservare con attenzione le prime fasi della gara, sopra quando è scattato al comando davanti a Santin, Alliot, Capelli e Nielsen. Ma nessuno dì questi riuscirà ad insidiarlo, e a togliergli una doppietta che lo rilancia al secondo posto della classifica di F. 3000 • ROTHENGATTER. Il pilota olandese di F.l Rothengatter che ora gareggia con la Zakspeed ha seguito con attenzione il GP motociclistico olandese dai box restando impressionato. LE CLASSIFICHE a pag. 91 _ Solo 4000 spettatori in tutto il MUGELLO SCARPERIA Fa un gran .caldo al Mugello, alle due del pomeriggio, quando le macchine si schierano in pista per la gara di F.3000. Sulla griglia ne arrivano solo 25: manca Adrian Campos che non si è trovato bene con il cibo italiano, e non ha la forza di salire in macchina. Tra gli esclusi, oltre agli squalificati Sala e Gugelmin, un Leoni demoralizzato dalle ultime modifiche apportate alla sua March, e Salazar. Entrano invece al posto dei due squalificati Tacchino e la Cathy Muller. Uniche novità due nuovi piloti: Grouillard con la Lola di Bertram Shafer e finalmente Langes con la Lola del team BS. Problemi sullo schieramento per Capelli, che deve rinunciare alle due nuove gomme anteriori perché mal montate sui' cerchi e deve partire con due gomme nuove dietro, e due usate davanti. Anche Tarquini ha modificato il retrotreno dopo il warm up tornando a quello della March 85. Al via Pierluigi Martini schizza senza esitazioni, e bene parte anche Alliot, mentre Fabre fa pattinare le gomme, e se la vedrà a ruotate con Grouillard alla prima staccata. Comunque le 25 macchine escono senza danni dalla S. Donato, con Martini già distanziato davanti a Santin, Alliot e Capelli. Al primo passaggio Martini transita con un certo margine davanti a Santin, Alliot, Nielsen che passa sul rettilineo Capelli. Grouillard e Fabre. Tra i primi ad avere noie lo sfortunato santin, che rompe subito la quarta, e già dal secondo passaggio deve lasciare la seconda posizione ad Alliot. Al terzo giro Martini spinge ancora più forte e spicca il record della corsa in l'49"35 alla media di 172,675 kmh: alle sue spalle Alliot, Santin, Nielsen e Capelli, poi Fabre e Grouillard, e più staccato Pirro che passa Alain Ferte'. Dopo 4 giri il distacco di Martini su Alliot è di 4" 18, mentre Alain Fertè ripassa Pirro. Dopo sei giri si mette in luce Nielsen, che cerca di passare Santin in rettilineo, ma l'ita24 ROMBO Dalla fuga all'aggancio liano resiste bravamente. 11 giro dopo entrano ai box Tarquini, col motore che ratta per via della centralina, e Fabre che cambia la ruota posteriore destra. Martini mantiene un margine di distacco sul secondo superiore ai quattro secondi: alle sue spalle si forma un terzetto composto da Alliot, Santin e Nielsen, mentre Capelli perde terreno. All'undicesimo passaggio la prima eliminazione, e c'è di mezzo l'americanino volante Jeff McPherson (quello del tonneau a Imola...) che aggancia Tacchino alla Poggiosecco. Risultato due macchine fuori pista, una a sinistra e l'altra a destra, con sospensioni divelle. Dopo 12 giri Nielsen tenta ancora un attacco a Santin ma senza riuscirci: il giro dopo si ferma definitivamente Fabre ai box. Solo dopo 15 giri Nielsen riesce a passare Santin, ormai col cambio fuori uso, e il giro dopo anche Capelli riesce nella manovra all'ester- no del rettilineo. Al 18. passaggio sempre Martini al comando davanti ad Alliot, Nielsen e Capelli, poi Grouillard, Michel Fertè, Pirro, Alain Fertè, Kaiser, Raphanel, Nakajima e Langes, mentre Santin si ritira ai box. Si formano un paio di coppie alle splle di Martini: Alliot e Nielsen assieme , e Capelli con Grouillard, che passa l'italiano dopo 20 giri. Ormai anche le gomme della Ralt di Martini cominciano a dare segni di stanchezza. Il romagnolo si impegna, ma perde costantemente terreno rispetto alla coppia Alliot-Nielsen, con un Grouillard che rinviene molto forte. Ma anche Nielsen comincia ad avere problemi, e passa scoppiettando con il braccio alzato sul rettilineo box, perdendo tre posizioni. Dopo 29 giri Aliot e Grouillard hanno quasi raggiunto Martini, che fa fatica a scrollarseli di dosso, e riprendersi il suo secondo di vantaggio. Ora la lotta è tra i due francesi per la seconda piazza, mentre Capelli è minacciato da Michel Fertè'. Al 34. giro il fattaccio tra i due francesi. Grouillard affianca sul rettilineo Alliot, che non molla e lo tiene all'esterno. I due fanno così, appaiati, la curva S. Donato, e si avventano assieme nella seguente, dopo la salita. All'entrata della curva, sinistrorsa, Grouillard rimane alla corda, mentre Alliot chiude la traiettoria. Inevitabile l'aggancio, che mette in testacoda entrambi, nella sabbia. Alliot non riuscirà a ripartire, mentre Grouillard ce la farà perdendo solo un paio di posizioni. Nello stesso giro Michel Fertè infila Capelli, e guadagna inaspettatamente la seconda posizione. Negli ultimi quattro giri non succede niente: Martini regala manciate di secondi, ma controlla bene Fertè sino al traguardo. Terzo è Capelli, che rimane leader della classifica. I.C. Fuoristrada a Cagliari NIVOLA in 4X4 CAGLIARI - Solo 6 gli equipaggi al traguardo finale del 1. Trofeo Villaggio Altura di Villasimius, gara per fuoristrada organizzata dalla DOG Promotion in collaborazione con PAC Cagliari, una due giorni con prove differenziate di regolarità, velocità e tecnico-valutative. La conclusione è stata a sorpresa con la squalifica dell'equipaggio Sini-Frau, in testa sin dall'inizio e che ha commesso un errore nella lettura del radar per cui è andato fuori percorso. La vittoria assoluta è così andata all'equipaggio nuorese Seddone-Nivola (Suzuki), che ha sfruttato la grande abilità maturata in tanti anni di prestazioni al vertice del rallysmo isolano. // sorpasso di Nielsen a Capelli, alla fine del rettilineo. Ma per un problema elettrico il portacolori della Ralt Honda non riuscirà a finire 1. TROFEO VILLAGGIO ALTURA - Gara nazionale fuoristrada OSAI - Villasimius, 21 e 22 giugno 1986 1, Seddone-Nivola (Suzuki) p.1720; 2. Lembo-Pischedda (Land Rover) 1867; 3, MelìsMelis (Deità) 2964; A. Daddi-Schintu (Mitsubishi) 3303; 5. Coiornbo-Demurtas (Ebro) 3407; 6. Sarigu-Sarigu (Jeep) 3667. Con questo aggancio alla Luca, è svanita la speranza di Alliot di mantenere la seconda posizione. Nelle immagini vediamo i due francesi, che avevano fatto tutto il rettilineo, e la curva S,Donato ancora affiancati. Grouillard all'interno non stacca, Alliot chiude. Il risultato: due macchine nella sabbia, Alliot immobilizzato, Grouillard con due posizioni in meno TUTTI I TEMPI DELLE PROVE 1 Martini 2 Fabre 3 Santin 4 Capelli 5 Nakajima 6 Alliot 7 Grouillard 8 Nielsen 9 Sala 10 Ferté 11 Kaiser 12 Langes 13 Ferté 14 Pirro 15 Gugeimin 16 Jones 17 Scott 18 Ferini 19 Raphanel 20 Evans 21 MacPherson 22 Campos 23 Daccò 24 Heger K Spence 26 Chauvet 27 Weidler 28 Tarquini 29 Tacchino 30 Muller 31 Leoni 32 Nurminen 33 Salasar 34 Andskar 35 Bertuzzi 36 Frey Ralt RT 20 Lola T 86/50 Lola T 86/50 March 86 B 04 Ralt Honda RT 20 March 8ó B Lola T 86/50 Ralt Honda RT 20 Ralt RT 20 March 86 B Lola T 86/50 Lola T 86/50 March 86 B March 86 B March DFV 86 B March 86 B Lola T 86/50 March 86 B March 86 B Lola T 86/50 March 86 B March 86 B March 85 B Ralt RT 20 March 86 B March 86 B Ralt RT 20/86 March 85 B March 86 B Lola T 86/50 March 86 B March 86 B Ram 04 March 85 B March 85 B 011 March 85 B 011 r44"73 1'44"90 r44"91 1-45"69 1-45"76 1-45-88 1-46"29 1'46"70 1'46"70 1-47"07 1-47"33 1-47"55 1'47"62 1-47'70 1-47-86 1-48"04 1-48"21 1-48-35 1-48"47 1'48"54 1'48"56 1-48"59 1-48"77 1-48"78 1-48"88 1'48"89 1-49"07 1'49"15 1-49"20 r49"45 1-50-06 1-50"66 V51-46 1-51-98 1-55"64 1-56"15 Esclusi per 1 centimetro SALA e GUGELMINL SCARPERIA - Finalmente ruggiti da Formula 1 al Mugello, ma non in grado di richiamare il pubblico delle grandi occasioni. Ruggiti alquanto stanchi, pur se le emozioni non sono mancate. Intanto il Mugello è stato giudice implacabile nel suo responso dei tempi. Pierluigi Martini con la sua Ralt è stato semplicemente meraviglioso, installandosi in pole position, e vincendo il Trofeo Marzio Magherini destinato al più veloce. Un Martini determinato, ma quasi sorpreso di questa sua nuova probante prestazione. Parlando con i giornalisti, sembrava dispiaciuto, come avesse fatto una «birichinata». Ma il suo tempo parla chiaro: l'44"73, realizzato al limite del tempo previsto per le prove. Dietro di lui un sorprendente Pascal Fabre su Lola, anche lui al vertice di questa giornata piena di sorprese: l'44"90. Ma Alessandro Santin non è stato certamente inferiore ai due: l'44"91 da l'esatta misura di come i conduttori si siano dati apertamente battaglia. Capelli, Nakajima, Alliot. sono subito dietro, racchiusi in un solo secondo! Indietro invece sono Pirro, tanto per parlare degli italiani, Langes, lo svìzzero Formi, Tarquini, Tacchino, che navigano in posizioni nettamente lontane; fuori per poco, ma fuori, Daccò, Leoni, Bertuzzi, tutti alle prese con grossi problemi alle vetture. Al termine delle prove i commissari sportivi hanno escluso dalla griglia di partenza Luis Perez Sala e Mauricio Gugeimin. Le loro vetture sono state trovate con l'alettone posteriore più a sbalzo di un centimetro; 61 anziché 60 Nedo Coppini Debutta il «REGISTRO» 100 Maserqti per 60 anni MODENA - Debutta il Registro Maserati (alla maniera dei Ferrari-DW/S) a festeggiare «60 anni di tradizione sportiva» con il 1. Raduno Internazionale organizzato tra il 25 e il 28 settembre prossimi con il patrocinio della Maserati, dell'Ente Turismo del Comune di Riccione, del Comune di Modena. degli AC di Rimini e Modena. Per il 1- Raduno Internazionale del Registro Maserati - riservato ad un massimo di 100 Maserati suddivise tra vetture costruite entro il 1965 e vetture di cessata produzione, ritenute di particolare interesse - appuntamento dunque giovedì 25 settembre a Riccione. Chi intende partecipare al I . Raduno del Registro Maserati deve far pervenire entro il 23 agosto prossimo la scheda d'iscrizione accompagnata dalla quota di partecipazione (L. 400.000 per persona. L. 500.000 per i non soci) e una foto della macchina al Registro Maserati, Hotel Canalgrande, Corso Canalgrande 6 Modena, telex 510480. ROMBO 25 ULTIMO MINUTO 2. PARTE Non cambia il mondiale sport con STUCK ritirato e BELL 11° Gara Internazionale di velocità in circuito valida per il Campionato mondiale sport prototipi - Norimberga (Germania), 29 giugno 1986 24 alla PARTENZA Hans-Joachim Stuck Porsche 962C 46"54 Bob Wollek Porsche 956 Klaus Ludwig Porsche 956 47"81 47"99 Thierry Boutsen Porsche 956 48"25 Wolter Brun Porsche 962C Jean-Louis Schlesser Jaguar XJR6 47" 11 Eddie Cheever Jaguar XJR6 Derek Warwick Jaguor XJR6 48"26 48"46 48"56 Bruno Giacomelli Lancio LC2/85 James Weaver Porsche 962C 48"94 49"09 Frank Jelinski Porsche 962C Danny Ongais Porsche 962 49"15 49"99 .John Winter» Porsche 956 Franz Konrad Porsche 956 50"41 50-52 Juergen Laessig Porsche 956 Derok Bell Porsche 956 50-62 50"71 Jan Thoelke Jochen Dauer Ford C8 51"34 Thorken Thyrring Ford C8 50"71 Stanley Dickens Gehhordt-Ford 5V81 Ernst Schuster Porsche 936C 53"54 John Shetdon Tigo-Ford 53-95 Tigo-Ford 52"12 Costas Los Morch-Porsche 53"70 Martin Schanche Argo-Zokspeed 54"23 19. al traguardo 1. Klaus Ludwig (Porsche 956) 79 giri in 1.07'00"36 alla medid di 162,701 kmh; 2. Cheever (Jaguar XJFJ6) a 7"67; 3. Warwick (Jaguar XJRó) a 14"75; 4. Jelinski (Porsche 962C) a 1 giro; 5 Weaver (Porsche 962C) a 1 giro; 6. Brun (Porsche 962C) a 1 giro; 7. Laessig (Porsche 956) a 2 giri; 8. • Winter. (Porsche 956) a 3 giri; 9. Ongais (Porsche 962) a 3 giri; 10. Boutsen (Porsche 956) a 3 giri; 11. Bell (Porsche 956) a 3 giri; 12. Konrad (Porsche 956) d 6 giri; 13 Dickens (Gebnardt-Fara JC853), a 6 giri; 14. Schuster (Porsche 936C) a 8 giri; 15. Stuck (Porsche 962C) a 8 giri; 16. Thyrring (Tiga-Ford GC88); 17. Schlesser (Jaguar XJR6) a 12 giri; 18. Schanche (Argo-Zdkspeed) a 13 giri; 19. Sheldon (Tiga-Ford GC85) a 21 giri. Giro più veloce: il 35. di Stuck in 48"28 alla medìd di 171,499 kmh. I principali ritiri quando perché 60. giro incidente pompd benzina Ita i litiganti gode LUDWIG NORIMBERGA - Avrebbe dovuto essere la grande giornata del bavarese Hans-Joachim Stuck sul tracciato di casa a Norimberga, ma un guasto nell' elettronica del sistema PDK del cambio semi-automatico ha rubato alla Casa una splendida vittoria davanti a ben 70.000 spettatori. Stuck era .stato il dominatore del week-end tedesco a Norimberga, che per la prima volta valeva per il mondiale come gara super-sprint su una distanza di 180 chilometri. Stuck aveva fatto segnare un nuovo record in prova ed anche la gara per lui sembrava sotto controllo. Nel mondiale però non è cambiato niente perche Derek Bell, al volante di una Porsche del team Fitzpatrick poco competitiva, non ce la faceva a piazzarsi meglio dell'undicesimo posto. Così Stuck e Bell sono sempre insieme in testa del modiale. Un risultato molto bello non solo per Ludwig che per la seconda volta in due anni ha vinto questa gara, questa volta con la Joest-Porsche dotata da un motore 2,8 litri, ma anche per le Jaguar. Cheever è finito secondo e Warwick terzo nonostante che entrambi avessero problemi: Cheever perché il consumometro si era rotto e Warwick perché era finito anche in testacoda. Per le Jaguar del team Walkinshaw era molto difficile trovare l'assetto giusto per questa gara ma alla fine ci sono riusciti anche se non sono stati in grado di seguire le Porsche. Giacomelli con la Lancia privata non si poteva mettere in luce prima di ritirarsi con noie al motore. Una grande gara invece ha fatta Thierry Boutsen con la Brun-Porsche. Era sicuro del suo secondo posto quando è entrato in collisione con Cheever qualche giro prima della fine. Dopo una foratura non gli restava più del decimo posto e un punto per il mondiale. I piloti Brun avevano ovviamente problemi con le gomme e Jelinski è stato il migliore piazzandosi quarto nonostante gravi problemi con i freni. Sfortunato invece Bob Wollek che e stato centrato dalla Porsche di Danny Ongais quando era in seconda posizione. Thomas Voigt IL VINCITORE ha detto (a caldo) Che sorpassi con STUCK! NORIMBERGA Dopo la gara abbiamo incontrato un Klaus Ludwig felicissimo. Per la prima volta quest'anno ha colto un grande successo prendendo anche i primi punti dell'anno per il mondiale piloti. «Sono davvero felice ha detto - proprio qui dove in pratica sono sempre stato particolamente sfortunato. Questa volta invece tutto è andato benissimo. Prima della gara temevo che avrei potuto problemi con il mio braccio che mi faceva male dopo le recenti prove con la Ford Probe a Watkins Glen. Ma per fortuna non è stato così. Invece tutto è andato bene. Alla partenza Stuck è stato più veloce di me ma sono stato sorpreso perché ha frenato in anticipo». La causa era che Stuck usava nuovi dischi dei freni e doveva stare attento. «Così sono riuscito a passarlo già alla prima curva. Nel primo giro ci siamo ripassati diverse volte prima che potessi mantenere la testa». Ludwig la manteneva fino al 12. giro quando ha commesso un'errore; «Ho sbagliato la marcia sul dritto, non sono riuscito a mettere la quarta, E così Stuck mi ha ripassato». Prima cercava di restare nella scia di Stuck ma poi lo lasciava subito: «Volevo risparmiare benzina ma in scia le temperature dell'acqua si sono fatte subito alte». Dopo la lunga sosta ai box di Stuck per Ludwig non c'erano più avversali: «Solo una volta ho avuto problemi con il piede intorpidito a causa delle vibrazioni. Ho quasi sbagliato in frenata. Poi ho dato gas sul dritto con il piede sinistro e andava bene». Nelle prove Ludwig usava un motore 3,2 litri mentre per la gara montava un 2,8 litri. I 3,0 litri quasi non si vedono più: «Si vede che con il 2,8 litri e più boost va molto meglio». Un uomo felice, Ludwig. E1 solo la seconda vittoria per lui quest'anno. Ed è la seconda vittoria successiva a Norimberga. L'anno scorso aveva vinto con la 956 del team Kremer. t.v. La Porsche di Stuck stavolta non condivisa da Bell, che aveva tentato la carta Fitzpatrick per scrollarsi il punteggio pari nel mondiate piloti coi suo abituale partner tedesco. Ma è andata male a entrambi -IL... DEBUTTANTE- PROVE CIAC si contenta NORIMBERGA - La Lancia Martini purtroppo, per il tragico incidente mortale del collaudatore Maggi alla Mandria, non ha corso a Norimberga per la prima volta da tre anni. Ma per fortuna e finalmente arrivata la Lancia LC2-85 aggiornata '86 di Mussatti. La vettura è di proprietà di una grande ditta italiana e Mussatti ne è il manager e correrà insieme a òiacomelli nelle gare di durata. La vettura è dotata di gomme Dunlop e dopo il forfait della Lancia ufficiale Giacomelli ha avuto anche le ulteriori modifiche che la Casa aveva preparato per la trasferta tedesca, come un raffreddamento speciale per i freni. Con il nono posto sulla griglia Giacomelli è stato contento: «Per la squadra è la prima volta che lavoro con una vettura del genere. Per me è nuova la pista come il tipo di vettura. Solo l'anno scorso a Manza ho corso una gara con una Porsche 956 di Fitzpatrick». STUCK stop per il PDK NORIMBERGA 70.00 attendono la partenza della quarta gara mondiale dell'anno e la quarta distanza diversa dopo i 360 chilometri a Monza. i 1.000 chilometri a Silverstone e le 24 a Le Mans. Questa volta la distanza è di 79 giri sul tracciato del Norisring con una distanza totale di 181.700 chilometri. Alla partenza delle 24 vetture Stck è il più veloce ma deve frenare prima degli altri perché è partito con nuovi dischi dei freni. Così Ludwig va in testa ancora alla prima curva. Alla fine del primo giro precede Stuck. Wollek, Cheever. Warwick. Boutsen. Brun e konrad. Sta già rimontando bene Frank Jelinski con la terza BrunPorsche dopo i problemi in prova. Nel secondo giro Boutsen, passa Warwick e Jelinski. Konrad al terzo. Mentre davanti Ludwig precede Stuck che risparmia benzina nella scia, Jelinski è l'uomo del momento, Cheever è già nei guai dopo se giri quando si rompe il consumometro. Dopo otto giri Jelinski passa la Jaguar di Warwick e rimonta anche su Boutsen. In testa sempre la stessa situazione ma con un pò di distacco tra Ludwig e Stuck. Al 12. giro Jetinski passa Boutsen in una manovra spettacolare e nello stesso giro Stuck va in testa dopo aver forzato (Ludwig aveva sbagliato una marcia). Stuck si stacca subito da Ludwig che si accorge che non può stare in scia con la temperatura dell'acqua già a 105 gradi. Al 15. giro Jelinski passa anche Wollek e sta dando la caccia a Chcever ma purtroppo cominciano dei guai con i freni che lo fanno cadere indietro. Dopo 23 giri la prima Jaguar, quella di Weaver che non sì poteva mai mettere in luce, va ai box per problemi con l'acceleratore. Perde più di 10 giri ai box. In testa sempre Stuck ma dopo 27 giri Ludwig è proprio nella sua scia. Stuck ha problemi con il sistema PDK, lo ferma un piccolo difetto che lo terrà ai box (per scoprirlo ) ben 10 giri. Così Ludwig è nettamente in testa davantp a CHeever. Wollek, Boutsen e Warwick, Giacomelli con la Lancia sì trova al 9. posto in lotta con Winter è Laessing. Wollek rimonta su Cheever e lo passa al 68 ROMBO LE Le Jaguar imparano NORIMBERGA 24 vetture si sono presentate per le prove delle tradizionale 200 miglia sul Norisring. E per tanti che vi arrivavano per la prima volta c'era molto da imparare. Questo valeva sopratutto per la squadra di Tom Walkin• GOMME. La Kremer shaw. che si presentava in Germania con tre Jaguar per Cheever. Warwick e prima della gara ha riceSchlesser. Infatti l'asfalto è sempre pessivuto gomme nuove dalla mo anche se è stato rifatto in qualche Yokohama direttamente parte ma tutti lo 'considerano ancora dal Giappone. La Brun ritroppo «bumpy». ceverà nuove Michelin Le vetture inglesi sembravano volare via dalla pista, ma si imparava moltissimo. proprio questa settimana Il sabato si presentavano già con un ase proveranno al Nuerbursetto meno duro e così - anche se con gring quando ROMBO è molta grinta - Eddie Cheever si è qualifigià in edicola. Proveranno cato al quarto posto. di nuovo anche il differenCheever c'era già nel 1977 quando corse ziale all'80 per cento che per il famoso BMW Junior Team con le sembrava funzionare be- BMW 320. ne a Norimberga. Derek Warwick invece era per la prima IL CASO (BELL) La scelta FITZ NORIMBERGA - Derek Bell, il campione mondiale sport in carica assiema a Hans-Joachim Stuck, al Norisring ha provocato un pò di confusione. Infatti Bell in ogni caso non voleva lasciare a Stuck la possibilità di assicurarsi da solo la testa nel mondiale nella quale finora sono ancora insieme. «La possibilità che Stuck non arrivi con il PDK c'è, e poi quando io fossi in Inghilterra e non avessi corso mi darei dello stupido per aver perso una possibilità». Prima sembrava che ci sarebbero state due corse, una sabato e una domenica. E quindi Bell avrebbe corso come Stuck. Ma con una sola gara su 180 chilometri non c'era posto per Bell, visto che non ha corso la squadra Rothmans ma quella Blaupunkt della Casa con la quale Stuck normalmente disputa la Supercoppa tedesca. Così Bell si doveva cercare qualcos'altro. A Hockenheim nella gara Supercoppa Bell aveva corso per Brun. Dopo la gara si parlava anche di Norimberga e Brun aveva detto che c'era una possibilità anche se ci fosse stato un contratto con Boutsen. Bell aveva osservato: «Però non sono stato molto felice perché le gomme Michelin non funzionavano». Così prese contatto anche con Kremer e gli chiedeva se ci sarebbe stata una possibilità a Norimberga di correre con loro. «Dicevano di si, se avessero trovato un sponsor. Volevano richiamarmi. Non Io hanno mai fatto». Nel frattempo Brun aveva detto che doveva correre Boutsen e Bell aveva capito che anche la gomme Yokohama della Kremer n'on sarebbero andate bene. Così, quando ha ricevuto una chiamata da John Fitzpatrick, ha detto di sì accettando di correre per lui. Lasciava un messaggio per la Kremer presso Juergen Barth ma quello non sembra mai essere arrivato alla Kremer. Quelli della Kremer infatti hanno iscritto Bell ed erano completamente sorpresi quando Bell si presentava con Fitzpatrick. Così alla Kremer si doveva trovare un secondo pilota da affiancare ad Weaver. Si parlava con Grohs e Heyer ma alla fine ha fatto la corsa Franz Konrad che ha portato un sacco di soldi. Brun, Kremer. Fitzpatick. Il casino-squadre di Bell continuerà ancora. Infatti a Brands Match correrà insieme a Stuck e Ludwig per Joest! 42. giro mentre è ritornato in pista Stuck segnando un giro record dopo l'altro. Non cambia nulla fino al 57. giro quando Wolleck entra in collisoine con il doppiato Ongais. A Wolleck mostrano la bandiera nera perché il musetto è gravemente danneggiato, ma }a prima volta non la vede. Poi rientra ai box ma non lo lasciano più partire. Al 60. giro Boutsen passa Lheever ma al 66. giro si toccano nella curva Grundig alla fine del rettilìneo. Boutsen deve cambiare una gomma forata ai box e perde ogni speranza di vittoria. Così le due Jaguar sono al secondo e al terzo posto. E la gara è decisa. volta e aveva subito il suo momento choc quando entrava in collisione con la Porsche di Lacssig sabato mattina. Il più veloce però è stato Hans-Joachim Stuck con la Porsche 962C dotata dal cambio semi-automatico PDK. Stuck segnava un nuovo record in 46"54 pofverizzando il vecchio record di Manfred Winkelhock in modo elettrizzante. Per la pole-position lottava anche Klaus Ludwig. con la Joest-Porsche dotata di un motore 3.2 litri. Ma nella seconda sessione aveva problemi con la Motronic e non poteva più forzare. Bob Wollek con la Liqui Moly-Lloyd-Porsche aveva un assetto troppo duro prima di segnare un tempo eccezionale lerà il più veloce nel pomeriggio di sabato qualificandosi per la seconda fila. Molto veloce è stato Walter Brun, che dietro Ludwig e Boutsen è stato il terzo pilota privato delle Porsche. t.v. F.3 tedesca Argentina batte Germania NORIMBERGA Lotta tra Argentina e Germania non solo nel calcio ma un giorno prima del gran finale in Messico. il sabato, anche al Norisring per la gara del campionato tedesco di Formula 3. Infatti alla fine ha trionfato per la prima volta l'argentino Victor Rosso al volante di una Dallara-Audi Spiess precedendo il tedesco Wolfgang Kaufmann e Bernd Schneider. Quarto è arrivato lo svizzero Hans-Peter Kaufmann con la sua Dallara-VW nonostante un testacoda nel primo giro che lo ha fatto scivolare alFultimo posto. Grandi anche le gare di Manuel Reuter e Gregor Foitek. Reuter era stato il più veloce delle prove ma tutte le vetture Martini della squadra Kaufmann erano troppo leggere: così Reuter e'stato squalificato. Doveva partire dalla 17.posizione e arrivava sesto nonostante che negli ultimi dieci giri perdesse molto terreno per la rottura della terza marcia. Buono anche il suo compagno di squadra. Otto Rensing, che al suo debutto nella F.3 '86 è arrivato quinto. 200 MIGLIA DI NORIMBERGA - Gara internazionale valida quale prova del Campionato tedesco di F.3 - Norimberga, 28 giugno 1986 LA CLASSIFICA 1. Victor Rosso (Dallara-Audi) 36 giri in 32'48"81 alla media di 151,40-1 kmrr 2 Kaufmann W. (Ralt-VW) a 0"45, 3. Schneider (Reynard-VW) a 1"59; 4. Kaufmann H.P, (Dallara-VW) a 14"54; 5. Rensing (Martini-VW) a 15à90; 6. Reuter (Martini-VW) a M "62. Girò più veloce: il -14. di Reuter in 53"41 alla media di 155,027 kmh. Hanno detto dopo (a caldo) John Fitzpatrick: «Non è proprio stata la nostra giornata. Avevamo cambiato il motore e messo uno nuovo ma era un 2,65 e non un 2,8 che adesso usano tutti. Ha almeno 70 cavalli in più e consuma meno. Derek Bell non si è lamentato di qualcosa in particolare ma di tutta la macchina completa che era troppo lento». Hans Stuck: «La macchina era perfetta. E' peccato che sia accaduto un guaio nell 'elettronica. Se il pubblico poi si è divertito è stato bene». Dieter Kandert (ingenere Porsche-PDK): -Peccato. Si è rotta una piccola cosa dell'elettronica. Era una cosa che non è accaduta mai prima». Derek Warwick: «Era durissimo correre qui con la Jaguar. Sono stanchissimo. Ho avuto anche un testacoda ma alla fine sono arrivato terzo». • F.3 inglese Echi al NORISring ITALIANI sfortunati NORIMBKRGA Poco fortunata la trasferta tedesca per la neonata squadra privata Lancia di SGT. Bruno Giacomelli dopo una gara abbastanza bella non è riuscito a vedere la bandiera a scacchi. Si trovava in nona posizione quando la sua Lancia LC2/85 era costretta al ritiro: «Sin dall'inizio ho avuio dei problemi con l'elettronica del molare. Non poteva girare olire 7000 giri perché poi ralava, specie sulle parti peggiori del circuito. Poi il motore peggiorava: ho smesso perché forse andava solo a quattro cilindri. E' davvero un peccalo perché altrimenti problemi non ce n'erano. I freni andavano benissimo». Era la prima gara per questa nuova squadra e Giacomelli era contento di come andava: «Sì, andava bene per essere la prima volta. Non eravamo proprio pronti per questa gara ma dovevamo cominciare. Non abbiamo ancora le ulteriore gomme Dunìop, non abbiamo ancora la ultima sospensione anteriore e non abbiamo la carenatura posteriore con lo scarico sotto la vettura. E poi non c'era nessuno della Casa che ci poteva aiutare, visto che era la prima gara per noi. Ma la vettura stava proprio migliorando quando c'era meno benzina». Anche Eddic Cheever non era troppo felice della sua gara: «Dopo sei giri si è rotto il consumomctro e così non potevo più andare come avrei potuto. Andavo a metà gas perché davvero non sapevo come avrei finito con la benzina. Poi ho anche avuto un contatto con Boutsen. Mi dispiace se per lui era in pratica la fine. EurALPINE Doppietta tedesca NURIMBERGA Con una doppietta dei tedeschi si è conclusa la gara della Coppa Europa Renault Alpine in concomitanza con la gara del mondiale sport prototipi a Norimberga. Infatti Wolfgang Schuetz ha trionfato dopo una bella gara vincendo davanti al suo connazionale Heinz Becker. Terzo è arrivato Joel Gouhier che ha preceduto il migliore italiano, Giancarlo Brancatelli. Oscar Larrauri è arrivato sesto mentre Massimo Sigala purtroppo non è arrivato dopo che nella prima sessione di prove era stato ancora il più veloce. La gara della Coppa Porsche 944 turbo è stata la più spettacolare e combattuta del fine settimana. Quasi nessuna vettura è arrivata al traguardo senza blessure e tutti i leader del campionato sono stato nei guai. Grohs si è ritirato con il cambio bloccato, Jpachim Winkelhock è stato messo fuori da un incidente. Cosi Joerg van Ommen ha preso la testa della Coppa grazie a un quinto posto. t.V. COPPA RENAULT 1. Wolfgang Schutz (D) 36 giri in 36'57"73 alla media di 134,407 kmh- 2. Becker (D) a 9"63; 3. Gouhier (F) a 1CT85; 4. Brancatelli (I) a 16"22; 5. De Lesseps (F) a 19"23; 6. Larrauri (RA) a 19"23; 7. Conìn (F) a 19'77; 8, Fuchs (D) a 22"3ó; 9. Ketterer (CH) a 24"04; 10. Moench (D) a 30"97. Giro più veloce: il 9. di Schuetz in rOQ"62 alla media di 136,588 kmh. PORSCHE 944 TURBO 1. Roland Asch (D) 30 giri in 32'2ó"63 alla media di 127,605 kmh; 2, Traegardh (S) a 6"60; 3. Wolf (D) a 8"7ó; 4. Thiim ( DK) a 10"26; 5. Van Ommen (D) a 17"40; o. Richler (D) a 23"78; 7. Froehlich (D) a 27"80; 8. Wagner (D) a 31"85: 9. De Villota (E) a 32"2ó; 10. Schrey (D) a 33"50. Giro più veloce: il 2, di Asch in 1'03"20 alla media dì 131,012 kmh. F.CART a MEADOWLANDS con gli ANDRETTI K.O. Tocca a SULLIVAN NEW YORK - Avrebbe dovuto svolgersi proprio in questo angolo di New York il famoso GP «fantasma» che Ecclcstone per un paio di anni ha cercato inutilmente di organizzare ma che con la sua consueta abilità vendeva agli sponsors come imminente. Niente F. ! dunque, ma un, GP della Formula CART. campionato seguitissimo dal pubblico americano. La gara è stata vinta con determinazione da Danny Sullivan, pilota molto noto negli Stati Uniti e conosciuto anche in Europa per la sua partecipazione, qualche anno fa ai GP di F. 1. Il clima era molto caldo e umido. la folla numerosa. Fortunatamente in gara non ci sono stati incidenti e anche se dei 26 partenti solo IO hanno raggiunto il traguardo, le cause dei ritiri vanno ricercate in avarie meccaniche, molte delle quali dovute dal caldo eccessivo. Michael Andretti ha fatto la pole position con un tempo eccezionale dovuto appunto alla velocità che ha fatto registrare e che va considerata di tutto rispetto, più di cento miglia all'ora. Il giovane Andretti ha avuto così la soddisfazione di ottenere il nuovo record del tracciato e quello senza dubbio maggiore di essere davanti al grande papa nello schieramento, infatti il figlio era il poleman e il padre lo affiancava nello schieramento. Ma purtroppo la gara non è andata bene a nessuno dei due. All'ottavo giro Mario ha dovuto ritirarsi per la rottura a un tubicino del raffreddamento dell'acqua e dieci giri dopo, esattamente al diciottesimo, Michael è stato costretto al box per la rottura del motore che era andato... Anche Al Unser jr. ha rischiato di non portare a termine la gara, infatti un testa-coda lo ha obbligato ad una lunga sosta al box, ma poi è potuto ripartire e. pur non avendo concluso la gara, si è classificato ugualmente nono. Renee Rogers Gara internazionale dì velocità in circuito valida per il campionato CART di F. Indy - Meadowlands (New York), 29 giugno 1986 1, Danny Sullivan (March 86C) 100 giri alla media di 148,606 kmh; 2. Fitlipaldi (March 86C) media 148,358 kmh; 3. Rahal (March 86C) media 147,755 kmh; 4. Guerrero (March 86C) media 147.510 kmh; 5. Villeneuve (March 86C) a 1 giro; 6 Lanier (March) a 5 giri; 7. Rutherford (March 86C) a 6 giri; 8, Garza (March 96C) a 6 giri; 9, Unser jr. (March 96C) a 7 giri; 10. Lewes (Lola T86) a 19 giri. FRANCEVIC quasi campione australe La classe di BOND (Alfa) WINTON - Gary Scoti ha vinto la nona prova del Campionato australiano turismo. Con ogni probabilità la sua vittoria costerà cara al suo compagno di squadra e leader George Fury. Infatti manca una sola prova alla fine del Campionato, sarà ad Oran Park 1' 11 luglio, e Fury dovrà fare bottino pieno per vincere il titolo. Per adesso il primo in classifica è il neozelandese, ma nato in Jugoslavia, Robbie Francevic. Scott ha iniziato subito alla grande infatti è stato autore della pole position con l'04"l sul tracciato irregolare e pieno di curve lungo 2030 metri. Dietro di lui di un secondo, Jim Richard su JPS BMW 635 CSI e Fury che ha ottenuto il terzo posto durante le prove. Scott è partito meglio di tutti, davanti a Richards. Fury, alla Volvo 242 Turbo di Bowe e a quella di Francevic, all'Alfa GTV6 di Bond e alla Ford Mustang di Johnson. Nonostante ci si aspettasse una gara densa di colpi di scena, essa ha visto praticamente immutate le posizioni per 50 giri quando Richards ha giocato il tutto per tutto nel giro finale finendo a soli 9 decimi dietro a Scott. Fury ha concluso terzo davanti a Francevic. L'Holden Commodore di Peter Brock si è dovuta fermare nel giro di apertura per noie al selettore del cambio, ma poi combattendo e ri- montando posizione su posizione dalle retrovie, ha terminato la gara con un ottimo settimo posto. Bond ha finito al sesto posto con la sua Alfa GTV 6 e ha vinto la sua classe. Il suo diretto rivale Tony Longhurst su BMW 325 si era dovuto ritirare per rottura del motore al secondo giro. Scott, autore di un giro record col tempo di P05"l, ha rovinato le possibilità del suo compagno di squadra di vincere il titolo. Sono 18 i punti che separano Fury da Francevic e questo significa che quest'ultimo dovrà fallire completamente il prossimo - e ultimo - appuntamento e che Fury dovrà invece - assolutamente - vincere. John Carey GARA DI WINTON - Nona prova del Campionato australiano turismo Winton - 28 giugno 19S6 1 Scoti (Nissan Turbo) 55'15"7; 2. Richards BMW 635 CSI '1" .F bo) 55'40"6: 5 Bowe (Volvo 242 Turbo) 55'40"9; 6. Bond (Alfa 6TV6) 56'13"2; 7. Brock (Holden Commodore V8) 5ó'1ó"5; 8. Crosby (Holden Commodore V8) 49 giri; 9. Johnson (Ford Mustang V8) 49 giri: 10. Carter (Nissan Turbo) 49 giri Giro più veloce: Scott, 1'5"1, nuovo record del tracciato Classifica del Campionato 1, Francevic 199 punti; 2. Fury 181; 3. Richards 130: 4. Longhurst 110; 5. Johnson 98: 6. Crosby 95: 7. Brock 92: 8. Bond 73: 9. Bowe 69; 10. Seton 67; 11. Harvey 66; 12 O'Brien 56: 13. Scott 54, Spettacolo con SALA ZANDVOORi - In una delle più belle gare della stagione agonistica di F.3 Andy Wallace ha dominato a Zandvoort la prova del Campionato inglese. Alla partenza c'è stato un piccolo inconveniente, infatti il motore di Gerrit Van Kcuwen si è rifiutato di partire in griglia. L'inizio della gara è stato dominato da Maurizio Sandro Sala ed è stato in testa fino al settimo giro quando un testa-coda dovuto all'improvvisa ed imprevista uscita alla Tarzan di una macchina di soccorso gli ha fatto perdere preziose posizioni. Così Bailey è andato al comando precedendo Wallace, Hill e Donnelly. Tra di loro si sono spesso cambiati le posizioni, ma alla fine è stato Wallace ad avere la meglio battendo Sala e uno sfortunato Ramon Hill che alla Tarzan ha perduto una ottima terza posizione. Sala oltre alla posizione d'onore, ha dovuto accontentarsi di essere l'autore del giro più veloce in gara. Le condizioni di bel tempo, secco, caldo e soleggiato, hanno favorito un notevole afflusso di persone, ben 20.000. Ma ora il brasiliano che all'inizio era il favorito del Campionato, dovrà darsi da fare per superare Andy Wallace che nella classica lo precede di 4 punti. A contorno della F.3, c'è stato anche una gara di F. Ford 1600 vinta dal tedesco Mare Hessel dopo che in pista era stata, di poco, battuto dal veterano Matti Sarillo. Ma il finlandese è stato squalificato perché ha ritardato di ben 25 minuti l'ingresso della sua auto in parco chiuso e naturalmente Hessel ha protestato. Il terzo posto è stato appannaggio del belga Jonan Adams. Willem J. Staat GARA DI F.3 A ZANDVOORT - 1] prova del Campionato inglese di F.3 Lucas Zandvoort, 29 giugno 1986 LA CLASSIFICA 1 Wallace (Reynard vw) 30'22"ó8 alla velocità media di 159,565 kmh: 2 Sala (Ralt VW) 30'25"64: 3. Bailey (Ralt VX) 30'26"36- 4 Donnelly (Ralt VW) 30'29"7ò 5. Hill (Ralt VW) 30'32"08: 6. Hockenholl (Ralt VW) 30'33"43. Giro più veloce: Sala in 1"34"35 alla media di 162.238 kmh. • CONFINI. Il team Minardi continua nella sua ricerca di sponsor anche se «piccoli». Dei suoi ultimi sostenitori e tinanziatori II manager romagnolo parlerà probabilmente il 1. luglio, ospite col pilota Alessandro Nannini, di un festival dell'Unità a Budrio. Lo F.l non conosce più confini (anche politici). • HANSFORD. Dick Johnson ha annunciato che il campione motociclista Gregg Hansford sarà il suo co-piloto nella serie di gore a lunga distanza tro cui lo celebre «James Hardie 1000» a Bathurst che si svolgerà il 5 ottobre prossimo. Johnson ha ordinato 4 Ford Sierra motorizzate col Cosworth turbo e spera di averne almeno una in breve tempo. Le macchine non saranno omologate fino a poco prima della gara di ottobre. ROMBO 69