Lavoro di Gruppo 1 CP allargato (moderatori Suor Eliana – Marino)

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Lavoro di Gruppo 1 CP allargato (moderatori Suor Eliana – Marino)
L’ESPERIENZA DEL LIMITE - MORIRE NEL SIGNORE
Il Consiglio della Collaborazione di Castelfranco, unito
ai consigli pastorali parrocchiali della Pieve, del Duomo,
di Salvarosa, di Postumia e di Villarazzo, dopo un anno
di riflessione, ricerca e confronto offre alle cinque
parrocchie orientamenti e indicazioni comuni.
Sono emerse attenzioni da avere su due ambiti nei
quali oggi l’adulto mostra più disponibilità e apertura
all’annuncio del vangelo. Essi sono, primo: l’esperienza
del limite: malattia, solitudine, morte, fallimento,
separazione, abbandono, senso di precarietà; secondo:
le tappe fondamentali della vita come la nascita, l’amore e il
matrimonio.
Il Consiglio si è fermato sul primo ambito che sembrava il più urgente. Si
tratta dell’incontro con la malattia, il male, la morte.
-
Il Cristiano di fronte a malattia e morte non è indifferente.
Come tutti soffre, si smarrisce, è angosciato. Egli piange i suoi
morti e nessuno può impedirgli di versare lacrime di dolore, di
amore e di riconoscenza.
-
La comunità cristiana invita i fedeli alla cura delle relazioni
(nelle forme della condivisione della sofferenza e dell’ascolto
dell’altro) che in questi momenti della vita divengono più difficili,
e sono vissute spesso con solitudine.
Oltre a questo il Consiglio ha riscontrato che malattia e morte
sono aspetti della vita di cui si parla poco, sia a livello di
catechesi, sia comunemente tra le persone.
-
Si avverte quindi come necessario il fatto di “imparare a vivere
relazioni umane e cristiane significative” soprattutto in questi
momenti, perché esse non sono più sentite come un tempo.
Si constata che la comunità cristiana ha bisogno di nuove forme
e modi per favorire la conoscenza e l’incontro con le situazioni di
sofferenza, malattia e solitudine delle persone.
Abbiamo, quindi, individuato i seguenti orientamenti e indicazioni.
ORIENTAMENTI:
 A livello di collaborazione
incoraggiare incontri sull'annuncio cristiano in riferimento
all'esperienza della malattia,
della sofferenza e della morte
(catechesi, e/o incontri che
offrano la possibilità di
riflettere su temi etici ).
 Dopo previa informazione,
proporre esperienze cristiane
di elaborazione del lutto che
possano essere anche a
servizio della Castellana (es.
gruppo di mutuo aiuto)
 Nelle parrocchie, attivare
una rete di referenti
(valorizzando anche i ministri
straordinari della Comunione)
per condomini/quartieri/vie che
segnalino a sacerdoti e suore
le situazioni latenti di bisogno,
impegnando anche i laici nel
favorire contatti e relazioni.
 Avviare una commissione
composta dai rappresentanti
delle diverse parrocchie, della
casa di riposo, dell'ospedale e
di altre realtà presenti nel
territorio della Collaborazione
per mettere in atto le iniziative
indicate, favorendo una rete
tra coloro che maggiormente
operano su queste realtà.
INDICAZIONI: COME CELEBRARE I FUNERALI
PRIMA DELLE ESEQUIE:
1. I
familiari
prendano
contatto con il sacerdote che
celebrerà le esequie. Insieme
concordino il giorno e l’ora
della celebrazione a seconda
delle
situazioni
e
delle
disponibilità. Quando la salma
rimane in casa il sacerdote si
recherà nell’abitazione del
defunto per la benedizione;
2. Il sacerdote nell’incontro
con i familiari raccoglierà
informazioni utili sul defunto
al fine della celebrazione
delle esequie. Si concorderà
inoltre la presenza dell’organista
ed eventualmente la recita del
S. Rosario in casa o in chiesa a
seconda dell’opportunità. Si
potrà anche decidere insieme ai
parenti le letture bibliche
per la celebrazione.
3.
E’ bello vedere figli e
parenti che chiedono al
sacerdote
di
potersi
confessare per fare in grazia
di Dio la comunione a
suffragio del defunto.
LA CELEBRAZIONE:
4. L’omelia e le monizioni del
sacerdote sono già occasione
per ricordare la vita e le opere
del defunto e per rinnovare
l'annuncio cristiano sulla
morte e sulla vita eterna.
Qualora i familiari volessero
leggere messaggi privati è
preferibile farlo in forma di
preghiera alla “Preghiera dei
fedeli”. Ove questo non fosse
possibile l’intervento sarà in
chiesa prima dell’inizio della
celebrazione, previa la visione
del sacerdote celebrante, o al
termine, in cimitero Si
sottolinea
l’inopportunità
degli applausi prima, dopo e
durante la celebrazione.
caso di cremazione, le
condoglianze si potranno
porgere ai parenti prima della
partenza della salma.
5. La comunione Eucaristica
Ora che la persona amata è
accanto a Dio, la comunione
Eucaristica è il modo migliore
per comunicare con essa.
9. La consueta offerta che i
familiari
presentano alla
parrocchia
tenga
conto
dell’entità
delle
spese
sostenute
(riscaldamento,
luce, compenso all’organista e
al sagrestano).
6. Nel canto è da scoraggiare
il ricorso ai solisti e si privilegi
piuttosto
il
repertorio
dell’assemblea.
7.
Si ricorda che la
celebrazione si conclude con
la sepoltura del defunto: solo
al termine si porgono le
condoglianze alla famiglia. Nel
8. E’ in aumento la richiesta
di cremazione. “La Chiesa
permette la cremazione se
tale scelta non mette in dubbio la fede nella risurrezione”
(rif. CIC, can. 1176). Le ceneri
vengano collocate nel camposanto dove riposano i nostri
cari, e lì possiamo visitarli da
soli e in comunità. Il cristiano
quindi non sparge le ceneri,
né conserva l’urna cineraria in
casa o in un luogo diverso dal
cimitero.
10. Le Messe in suffragio
hanno il valore di intercedere
pace e beatitudine per il
defunto e sono il segno di un
legame spirituale tra noi e lui.
Solitamente vengono chieste
per il 7° giorno o per il 30° e
per l’anniversario.
11. In tante persone si sta
affievolendo la fede nella
resurrezione finale dopo la
morte e in altre si fa strada
l’idea, mediata dalla religiosità
orientale, della morte come
possibilità di reincarnarsi
nuovamente. Il cristiano sa
che la vita sulla terra è una ed
irripetibile, ed è un dono
personalissimo di Dio. La
parola di Gesù, figlio di Dio, ci
assicura che essa alla fine
continua perché è immortale,
e per chi l’ha amata e donata
continua in una condizione
esistenziale
radicalmente
nuova, nella pienezza del
bene, della pace e della
felicità nel Paradiso.
12. La liturgia cristiana del
funerale è celebrazione del
mistero pasquale di Cristo
Signore nel quale entra e trova
consolazione e speranza ogni
sofferenza
umana.
Nelle
esequie la chiesa prega per i
suoi fedeli incorporati a Cristo
morto e risorto perché passino
con Lui dalla morte alla vita, e
purificati nello Spirito, vengano
accolti con i santi nel cielo.
13. “Non sia turbato il vostro
cuore, abbiate fede in Dio e
abbiate fede anche in me” ci
dice Gesù. In Lui continuiamo
con fiducia il cammino della
vita.
Preti e laici del
Consiglio della Collaborazione