Italy Retail MarketView
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Italy Retail MarketView CBRE Global Research and Consulting Q2 2013 PRIME YIELD CC 7% Quick stats Migliora la fiducia dei consumatori a giugno e rallenta il trend negativo delle vendite L’attività di sviluppo rimane debole ed i progetti in corso di costruzione procedono più lentamente rispetto alle aspettative iniziali La diffusione del commercio online sta crescendo: sempre più retailers investono nella strategia multicanale IT RETAIL COMPLETIONS - PRIME RENT CC 800 € sqm pa I volumi di investimento rimangono ancora contenuti, ma i deals in pipeline si confermano elevati e già nel terzo trimestre si attendono chiusure importanti IT RETAIL SALES -2,9% y-o-y Aprile Retailers ancora cauti in attesa di segnali concreti che tornino a far crescere la domanda interna La domanda da parte dei retailers anche nel secondo trimestre dell’anno ha confermato lo stesso trend dei mesi precedenti: maggiore cautela nella scelta della location dove espandere il network e attenzione agli sviluppi della politica interna che potrebbero influenzare le scelte future dei consumatori. A giugno 2013 rimane ancora incerto il futuro della tassa sulla proprietà degli immobili (IMU) che dovrebbe essere reso noto il 31 agosto mentre parrebbe confermato l’aumento dell’Iva da ottobre. La domanda dei retailers per posizioni nelle vie migliori delle città che beneficiano di un maggiore flusso turistico (Milano, Roma, Firenze, Venezia) rimane sostenuta così come quella per unità in centri commerciali ben posizionati e con fondamentali solidi. Si conferma invece debole la domanda nel resto delle città e dei centri. Migliora la fiducia delle famiglie A giugno il clima di fiducia dei consumatori è migliorato significativamente, con l’indice passato da 86,4 di maggio a 95,7 nel mese di giugno*. Rispetto ai mesi scorsi, è migliorata in modo deciso la componente riferita al quadro economico e, in misura più contenuta, quella relativa al clima personale. Il miglioramento è diffuso a livello territoriale. Probabilmente l’insediamento di un nuovo Governo, pur con le sue contraddizioni, ha infuso una maggiore fiducia e speranza nelle famiglie. • Rallenta il trend negativo delle vendite Sia i dati ufficiali sia le stime di CBRE riflettono un miglioramento nel trend delle vendite in Italia nel secondo trimestre dell’anno. Relativamente alla sola grande distribuzione, ad aprile la contrazione delle vendite (Fonte Istat) si è attestata a -3.9% rispetto ad Aprile 2012. Le stime di CBRE disponibili per i mesi di maggio e giugno, mettono in evidenza un progressivo miglioramento anche in questi mesi. Ciò ha contribuito a ridurre la contrazione delle vendite nei primi sei mesi dell’anno. In questo trimestre hanno agito positivamente sul trend delle vendite un mix di fattori: il miglioramento delle condizioni climatiche, le promozioni diffuse come anticipo dei saldi e un timido ritorno di fiducia delle famiglie. Grafico 1: Indice di confidenza dei consumatori in Italia * A partire dal mese di giugno 2013 l’Istat ha introdotto innovazioni riguardanti il campione e le tecniche di rilevazione che potrebbero causare discontinuità nel confronto con i risultati dell’indagine relativi ai mesi precedenti 110 105 100 95 90 80 1 Jan 2010 Feb 2010 Mar 2010 Apr 2010 May 2010 June 2010 July 2010 Aug 2010 Sept 2010 Oct 2010 Nov 2010 Dec 2010 Jan 2011 Feb 2011 Mar 2011 Apr 2011 May 2011 June 2011 July 2011 Aug 2011 Sept 2011 Oct 2011 Nov 2011 Dec 2011 Jan 2012 Feb 2012 Mar 2012 Apr 2012 May 2012 June 2012 July 2012 Aug 2012 Sept 2012 Oct 2012 Nov 2012 Dec 2012 Jan 2013 Feb-13 Mar-13 Apr-13 May-13 Jun-13 85 Fonte: ISTAT © 2013, CBRE Spa Indicatori del consumo La pressione inflazionistica continua e l’indice dei prezzi al consumo è diminuito, portandosi a giugno sul livello dell’1,4%, al di sotto della media dell’area Euro. L’inflazione acquisita per il 2013 risulta pari all’1,5%, superiore alle stime dei mesi precedenti (la previsione incorpora l’aumento dell’IVA previsto ad ottobre). 0 (2) (4) (6) Q1 2013 Q3 2012 Q2 2012 Q1 2012 Q4 2011 Q3 2011 Q2 2011 Q1 2011 Q4 2010 Q3 2010 Q2 2010 Q1 2010 Q4 2009 Q3 2009 Q2 2009 Q1 2009 (8) Q4 2012 Vendite nel Commercio Ad aprile l'indice delle vendite al dettaglio è diminuito dello 0,1% rispetto al mese precedente. Rispetto ad aprile 2012, l'indice registra una calo del 2,9%, migliore rispetto al mese scorso, come risultato di un calo delle vendite di prodotti non alimentari (4,5%), ed una contrazione (-1,9%) di beni alimentari. La flessione ha interessato sia la piccola distribuzione che la grande. Infatti, nel confronto con aprile 2012, la variazione dell’indice è stata del -2,1% per le imprese operanti su piccole superfici e del -3,9%, per le imprese della grande distribuzione. 2 Feb 2013 Apr 2013 Grafico 3: Indice delle vendite al dettaglio 101 100 Indice delle vendite nel Commercio al dettaglio PIL Nel primo trimestre 2013 l’attività economica ha continuato a contrarsi, ma ad un ritmo inferiore rispetto ai mesi precedenti, con il calo annuo che si attesta a -2,4%. Rispetto al trimestre precedente la domanda interna ha continuato a contrarsi, con i consumi delle famiglie calati dello 0,5% anche nel primo trimestre dell’anno, rispetto al quarto 2012. Deboli anche gli investimenti e le esportazioni mentre la variazione delle scorte ha sostenuto la dinamica del Pil. Per la fine dell’anno, il FMI ha rivisto le stime di crescita per l’Italia al ribasso, -1,8% ma per il 2014 la previsione è migliorata, portandosi su una crescita del +0,7%. 4 Pil (Var %) Italy Retail | MarketView A giugno migliora la produzione industriale, ponendo fine al periodo di contrazione che dura da 20 mesi. Infatti l’indice PMI* sul manifatturiero in Italia è aumentato a giugno portandosi sul valore più alto in 23 mesi, dal 47,3 di maggio al 49,1. La soglia di 50 per l’indice indica se l’industria di un Paese è in declino (valori inferiori) o in espansione (valori superiori). La situazione generale dell’industria italiana rimane quindi critica però il segnale di giugno è positivo. Anche le stime della Banca d’Italia confermano timidi segnali positivi. Infatti, il PIL sarebbe diminuito nel secondo trimestre, meno intensamente che nel primo e la produzione industriale avrebbe smesso di diminuire negli ultimi mesi. Rimane ancora critica la condizione del mercato del lavoro, con il tasso di disoccupazione, che al netto dei fattori stagionali ha superato il 12% a maggio 2013 e che potrebbe sfiorare il 13% nel corso dei prossimi mesi. 99 98 97 96 95 94 Feb 2011 Apr 2011 June 2011 Aug 2011 Oct 2011 Dec 2011 Feb 2012 Apr 2012 June 2012 Aug 2012 Oct 2012 Dec 2012 Grafico 4: Tasso di disoccupazione % 12.0 Tasso di disoccupazione % Q2 2013 Grafico 2: Evoluzione trimestrale del Pil, variazione annua ECONOMIA 11.0 10.0 9.0 8.0 Apr 2013 May 2013 Feb 2013 Mar 2013 Jan 2013 Nov 2012 Dec 2012 Aug 2012 Sept 2012 Oct 2012 June 2012 July 2012 Apr 2012 May 2012 Mar 2012 Jan 2012 Feb 2012 *Il report Purchasing Managers' Index® (PMI®), Markit/ADACI sul settore manifatturiero si basa su dati raccolti da questionari mensili inviati ai responsabili acquisti di oltre 450 aziende manifatturiere. Il campione d’indagine è raggruppato secondo il SIC (Standard Industrial Classification), e si basa sul contributo del settore al PIL. Nov 2011 Dec 2011 2 Sept 2011 Oct 2011 7.0 Fonte: ISTAT © 2013, CBRE Spa GLA 45 40 35 800 30 600 25 N°unità GLA .000 mq 1,000 20 400 15 10 200 5 0 0 2000 2001 2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010 2011 2012 2013E 2014E 2015E Tabella 1: Distribuzione dei FOCs in Europa, 2012 40 35 30 25 20 15 10 5 0 Altri paesi Portogallo Olanda Irlanda Grecia Belgio Svizzera Polonia Germania Francia Spagna Italia 3 Relativamente ai Retail Parks, a giugno 2013 lo stock registrato comprende 62 centri per una GLA totale di circa 1,3 milioni di mq. Il 62% circa dello stock totale è concentrato nelle regioni del nord Italia, prevalentemente in Lombardia, Piemonte, Emilia Romagna, il 23% nelle regioni meridionali. Le regioni centrali sono poco rappresentate con il 7% dello stock totale. Il settore non è particolarmente sviluppato in Italia e sono pochi i Parchi Commerciali indipendenti dal Centro Commerciale. La densità media di offerta per 1.000 abitanti si attesta sul livello di 23 mq. Considerando i progetti attualmente in corso di costruzione, la densità di offerta crescerà solo fino a 25 mq ogni 1.000 abitanti. 50 N°unità UK Pur confermandosi quella dei Centri Commerciali la tipologia retail dominante, oggi si sta registrando un rinnovato interesse nelle altre tipologie retail: i Factory Outlet Centers (FOCs) ed i Parchi Commerciali. Il settore dei FOCs, si conferma per l’Italia una nicchia importante del settore retail. Infatti in Europa l’Italia, con 23 FOCs (> 10,000 mq GLA) è il secondo paese dopo l’Inghilterra come presenza di questo tipo di centro. Lo stock totale si attesta sul livello di circa 607.000 mq, con un unico progetto in pipeline, Occhiobello (circa 12.000 mq), ormai quasi completato e fermo da oltre un anno per problemi autorizzativi. La dimensione media dei centri in Italia, circa 25.500 mq, è una delle maggiori in Europa. La distribuzione geografica dello stock è bilanciata fra le aree territoriali: Nord-ovest (28%), Nord-Est (17%), Centro (25%), Sud (20%) e Isole (10%). Il mercato è maturo e alcuni centri in Italia hanno performance in linea con la media dei migliori FOCs Europei, in termini di densità media di vendita. 1,200 N° Unità Italy Retail | MarketView Rispetto al trimestre precedente, non sono emersi cambiamenti significativi relativi all’offerta di grandi strutture commerciali e anche nel secondo trimestre non sono state registrate aperture rilevanti di nuovi centri in Italia. Il volume dei progetti in costruzione (superficie maggiore di 10.000 mq di GLA) è diminuito leggermente rispetto al trimestre scorso come effetto congiunto di un mix di fattori: ritardo nei lavori di costruzione, difficoltà dei developer a proseguire lo sviluppo, problemi autorizzativi con le amministrazioni pubbliche locali, sospensione dei lavori, revisione dei progetti. Tutto ciò ha contribuito a portare il volume totale dei progetti in costruzione (considerando solo centri e parchi Commerciali e FOC ed escludendo i parchi tematici e/o misti e/o polifunzionali) con GLA maggiore di 10.000 mq su una GLA complessiva di circa 736,000 mq, con consegna attesa nei prossimi tre anni. L’88% della superficie totale in costruzione è rappresentata da centri commerciali, pari a quasi 651,000 mq. Grafico 5: Evoluzione e previsioni dei centri commerciali realizzati, GLA > 10.000 mq, Italia Grafico 6: Evoluzione e previsioni dei parchi commerciali realizzati, GLA > 5.000 mq, Italia 350,000 300,000 GLA mq Q2 2013 OFFERTA E PIPELINE 250,000 200,000 150,000 100,000 50,000 0 © 2013, CBRE Spa 2015E 2014E 2013E 2012 2011 2010 2009 2008 2007 2006 2005 2004 2003 < 2002 E: Stime dei progetti che saranno completati, basate sui volumi in costruzione a giugno 2013 DOMANDA Q2 2013 Italy Retail | MarketView 4 Come previsto nel trimestre scorso, i dati definitivi relativi alle vendite nei centri commerciali (solo la galleria) nel primo trimestre 2013, hanno mostrato una forte contrazione, pari al 6%, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (Fonte CNCC). Pur non essendo ancora disponibili dati ufficiali, secondo alcune stime di CBRE le vendite dovrebbero essere migliorate nel secondo trimestre dell’anno, e la contrazione rispetto al secondo trimestre 2012 dovrebbe attestarsi intorno al -1%. Il dato semestrale invece, sempre dalle stime di CBRE, mostra una contrazione delle vendite inferiore al 3% rispetto al primo semestre 2012. In particolare, il miglioramento nel trend osservato soprattutto nei mesi di maggio e giugno, riflette una serie di fattori: le promozioni anticipate, il miglioramento delle condizioni climatiche e la ritrovata fiducia dei consumatori. Certo, il rallentamento riflette anche un 2012 particolarmente negativo. Un ulteriore elemento positivo rilevato negli ultimi mesi interessa l’andamento delle presenze: nonostante la contrazione dei consumi, l'affluenza registrata nel corso del 2013 nelle gallerie si è mantenuta sostanzialmente stabile, confermando la capacità attrattiva delle gallerie commerciali in Italia. La domanda dei retailers per spazi sia nelle vie principali delle città sia nei centri commerciali si conferma in linea al trimestre scorso, sostenuta quella per spazi prime e più debole quella per spazi secondari. Il settore HS conferma la particolare vivacità soprattutto come effetto della scarsa offerta rispetto alla domanda che, pur se con un approccio più improntato alla cautela rispetto al passato, rimane interessata al mercato italiano. In particolare, molti retailers continuano a voler rafforzare la presenza e/o entrare per la prima volta nei mercati principali di Milano e Roma, dove l’offerta di spazi nelle top streets è scarsa. A Milano, dopo mesi di rumors e trattative con il Comune, è confermata la locazione di uno spazio di 720 mq nella galleria Vittorio Emanuele da parte di Prada, che così aumenta la sua presenza nella prestigiosa location meneghina. Sempre a Milano, è stato inaugurato a luglio l’ Oriental Mall, nella Chinatown di via Paolo Sarpi, negli spazi precedentemente occupati da Standa/OVS. Si tratta di un’iniziativa promossa da famiglie cinesi ed il format è a metà tra un tradizionale supermercato ed una mall della moda. A Roma invece, il gruppo H&M ha acquistato da Benetton un edificio in via del Corso dove realizzerà il primo flagship store nella Capitale. Sempre a Roma, il gruppo Fendi-Arnault avrebbe firmato un contratto di locazione per occupare un trophy building nella zona EUR, il Palazzo della Civiltà Romana, noto come Colosseo Quadrato dove probabilmente sarà realizzato uno spazio espositivo oltre all’HQ della società. Nonostante il momento economico poco favorevole, l’interesse dei retailers nel mercato italiano si conferma quindi sostenuto. Come emerge da un’indagine condotta da CBRE* su un campione di consumatori Europei, relativamente al solo abbigliamento, gli italiani risultano i consumatori che spendono di più rispetto ai colleghi europei per capi di lusso e per quelli definiti aspirational (ad esempio Hugo Boss, Tommy Hilfiger): rispettivamente il 7% ed il 15% della loro spesa complessiva in abbigliamento contro una media Europea del 3% e 8%. Ciò conferma la particolare attenzione che gli italiani dedicano alla moda e all’estetica rispetto agli altri consumatori Europei, driver che in parte giustifica il continuo interesse dei retailers verso l’Italia. Prosegue la crescita del canale online per il commercio. Secondo alcune stime (GfK & Kantar Worldpanel,2011) le vendite online nel fashion in Italia rappresentano circa l’1,2% del totale (solo fashion), inferiore al 19,2% della Germania ed il 12,9% del Regno Unito ma con un tasso di crescita annuale elevato. I retailers stanno adeguandosi al cambiamento investendo soprattutto nelle strategie multi-canale, che si stanno diffondendo con successo anche in Italia. Infatti, secondo alcune indagini condotte da CBRE su un panel di retailers attivi in Italia, quelli che stanno investendo nella piattaforma online, non abbandonano i piani di espansione del loro network fisico. Sorprendentemente è emerso che alcuni retailers, soprattutto nel settore dell’ abbigliamento, stanno ampliando la dimensione dei loro negozi anziché ridurla. Infatti il negozio è ancora il luogo in cui vivere l’esperienza del prodotto (chiedere informazioni, toccare etc), dove il consumatore / cliente che ha deciso di acquistare on-line può sentirsi rassicurato dal personale del negozio. In alcuni casi, lo stesso canale di vendita on-line può diventare un generatore di cassa per il cliente che sceglie di ritirare il prodotto in negozio (quando si acquista on-line con modalità di ritiro presso il punto vendita). Come effetto negativo però, il luogo fisico dello shopping potrebbe nel lungo periodo diventare meno produttivo, riducendosi in parte a finestra / magazzino per le vendite online. Il diffondersi del commercio on-line produrrà quindi, con molta probabilità, nel lungo periodo un cambiamento anche sul tenant mix dei centri/negozi: più servizi alla persona e distribuzione alimentare, meno vendita. Nel futuro, ciò potrebbe riflettersi sulle negoziazioni creando un maggiore stress sui canoni di locazione che però oggi non è ancora visibile. Infatti, anche nel secondo trimestre dell’anno i canoni di locazione prime hanno proseguito nel trend di stabilità. La continua polarizzazione della domanda degli utilizzatori, sempre più focalizzata verso gli spazi prime nei mercati primari e consolidati, sia nel settore dei centri commerciali/retail park, sia nei negozi nelle strade principali delle città sta continuando a sostenere questo trend. La situazione invece peggiora nelle location secondarie, dove il maggiore stress sui canoni deriva prevalentemente dal deterioramento dei fondamentali del commercio come i consumi, i fatturati e la localizzazione (il bacino d’utenza). * L’indagine è stata condotta tra i mesi di marzo ed aprile 2013, su un campione di 10,000 consumatori in 10 paesi Europei. I primi risultati sono contenuti nel report HOW WE SHOP – Inside the minds of Europe’s consumers. L’obiettivo principale dello studio è di capire dove e come i consumatori fanno shopping con focus su alimentari e abbigliamento. Nel ciclo attuale di mercato, come si evince dal grafico accanto, il valore dei centri commerciali è caratterizzato prevalentemente dalla de-compressione dei rendimenti mentre nel ciclo passato la forte crescita nel valore è stata favorita dall’effetto congiunto di un aumento dei canoni e compressione dei rendimenti. Rispetto al passato, oggi il mercato retail è caratterizzato da una minore attività di sviluppo e da un contesto economico più debole. Ciò probabilmente continuerà a favorire la stabilità dei canoni prime nei prossimi mesi. I rendimenti invece potrebbero continuare a crescere fino alla metà del 2014, pur se ad un ritmo inferiore rispetto all’anno passato, o rimanere stabili. Di conseguenza i valori potrebbero toccare un picco minimo nel 2013 e tornare gradualmente a crescere dalla seconda metà del 2014. In ogni caso, il valore con molta probabilità non raggiungerà i livelli del ciclo passato. Investimenti Retail, Italia 1,200 1,000 800 600 400 Q2 13 Q1 13 Q4 12 Q3 12 Q2 12 Q1 12 Q4 11 Q3 11 Q2 11 Q1 11 Q4 10 Q3 10 Q2 10 Q1 10 Q4 09 Q3 09 Q2 09 Q1 09 Q4 08 Q3 08 Q2 08 Q1 08 Q4 07 Q3 07 0 Q2 07 200 Tabella 2: Rendimenti lordi prime nel settore retail in Italia, % Q2 2013 Centri Commerciali Prime 7.00 Centri Commerciali Good Secondary 8.50 High Street Prime 5.75 High Street Secondary 7.75 Retail Park Prime 8.00 Retail Park Secondary 9.25 Grafico 8: Evoluzione del contributo alla creazione del valore dei centri c. e numero indice del valore 0.25 160 0.20 140 0.15 120 0.10 100 0.05 80 0.00 60 -0.05 40 -0.10 Numero Indice del valore (base Q4 05=100) Dall’analisi dell’attività in pipeline, emergono alcune considerazioni. In particolare, rispetto all’inizio della crisi iniziata nel 2009, il 2013 è caratterizzato da un rinnovato interesse verso tipologie immobiliari di nicchia, come Parchi Commerciali e FOCs. Per il primo tipo, oggi registriamo tre operazioni sulle quali sono in corso trattative avanzate per un valore di circa 260 mln di Euro. Si tratterebbe del volume maggiore investito in Italia in questo settore dal 2005. I rendimenti per questa tipologia, rispetto al picco minimo raggiunto nel 2007 (5,75% lordo) riflettono oggi uno spread di 225 Bps. Per il settore dei FOCs invece, entro l’anno dovrebbe concludersi l’acquisto di Franciacorta outlet Village, provincia di Brescia, da parte di un primario investitore internazionale, primo deal in questo settore dal 2009. Inoltre, è di giugno la notizia della creazione di una JV tra Simon Property Group e McArthurGlen Group. L’accordo prevede che SPG acquisirà l’interesse nella proprietà di 6 centri e diventerà partner di McArthurGlen nella gestione e sviluppo dei centri. Tra i centri oggetto dell’accordo, anche alcuni centri Italiani. Ciò conferma l’interesse degli stranieri nel settore retail e le potenzialità che l’Italia può esprimere in un’ottica di lungo periodo. Interesse non confermato dagli operatori domestici. Grafico 7: Evoluzione degli investimenti retail Q1 07 Italy Retail | MarketView Nel secondo trimestre del 2013 il volume degli investimenti retail in Italia è aumentato in modo significativo rispetto al trimestre scorso come effetto prevalentemente dell’acquisto da parte del gruppo H&M dell’immobile in via del Corso a Roma dal gruppo Benetton per un valore di 180 milioni di Euro. Il volume trimestrale registrato si è attestato sul valore di 267 Mln di Euro, il 33% inferiore alla media trimestrale degli ultimi quattro anni. Ciò ha portato il volume totale semestrale investito nel retail sul livello di 360 Mln di Euro. Rispetto ai mesi passati, si conferma elevato il volume di investimenti retail stimato nella pipeline, pari a circa un miliardo di Euro. .000 € Q2 2013 5 INVESTIMENTI 20 -0.15 0 -0.20 Q4 2005 Q4 2006 rendimenti Q4 2007 Q4 2008 canoni Q4 2009 Q4 2010 Q4 2011 Q4 2012 capital value (indice Q4 05 = 100) © 2013, CBRE Spa Q2 2013 CONTATTI Italy Retail| MarketView Per maggiori informazioni su questo report, contattare: Italy Research Raffaella Pinto Head of Research Italy CBRE Via del Lauro 5/7 20121 Milano t: +02 303 777 38 e: [email protected] Italy Retail Capital Markets Silvia Gandellini Head of Retail Capital Market Italy CBRE Via del Lauro 5/7 20121 Milano t: +39 02 303 777 99 e: [email protected] Italy Retail Leasing Agency Anna Paltrinieri Head of Retail Leasing Agency Italy CBRE Via Alberto Brasili 91 41122 Modena t: +39 059 2924 856 e: [email protected] + FOLLOW US GOOGLE+ FACEBOOK TWITTER Global Research and Consulting This report was prepared by the CBRE Italy Research Team which forms part of CBRE Global Research and Consulting – a network of preeminent researchers and consultants who collaborate to provide real estate market research, econometric forecasting and consulting solutions to real estate investors and occupiers around the globe. 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