Prevenzione Incidenti Stradali

Transcript

Prevenzione Incidenti Stradali
REGIONE LIGURIA
AZIENDA SANITARIA LOCALE N. 4 “Chiavarese”
Via G.B. Ghio, 9 - 16043 Chiavari (Ge)
Codice Fiscale e P. Iva 01038700991
DIPARTIMENTO PER LE DIPENDENZE
E I COMPORTAMENTI D’ABUSO
S.C. SER.T (S.S. ALCOLOGIA – S.S. MALATTIE INFETTIVE)
Tel. 0185- 329741 / 0185- 329742
Prevenzione Incidenti Stradali
Progetto nell’ambito della Prevenzione degli Incidenti Stradali relativo al
Territorio dell’Asl 4 Chiavarese
ENTI ESECUTORI
Regione Liguria
Dipartimento per le Dipendenze e per i Comportamenti d'Abuso dell'Asl 4
Chiavarese
Comunità Terapeutica “Un’Occasione” – Consorzio Tassano
REFERENTI DEL PROGETTO
Giorgio Rebolini – Direttore del Dipartimento per le Dipendenze e per i
Comportamenti d’Abuso dell’Asl 4
Federico Lorenzotti – Responsabile della Prevenzione del Dipartimento per le
Dipendenze e per i Comportamenti d’Abuso dell’Asl 4
Maurizio Bornengo – Responsabile della Comunità Terapeutica “Un’Occasione”
– Consorzio Tassano
Dott.ssa Simona Celle – Coordinatrice dell'Unità Mobile Interattiva
TELEFONO
SerT: 0185-329775
Noa: 0185-329742
C.T. “Un’Occasione”: 335 7794937
Unità Mobile Interattiva: 333 1411738
E-MAIL
[email protected]
[email protected]
Obiettivo del Progetto: Realizzare all’interno dell’Asl 4 Chiavarese interventi
di provata efficacia atti alla riduzione degli incidenti stradali.
Le finalità di tale progetto sono:
programmazione di interventi in autostrada (autogrill) attraverso l’Unità
Mobile Interattiva durante i rientri festivi
aumentare e migliorare le conoscenze e la consapevolezza del rischio nei
guidatori
promuovere l’adozione di comportamenti alternativi per una guida sicura
prosecuzione del rilevamento tasso alcolemia
informazione circa l’effetto di alcool e farmaci, quali le benzodiazepine, sui
riflessi della guida
Programmazione
OBIETTIVI SPECIFICI
Prevenzione Incidenti
stradali
INDICATORI
Attività d’informazione
Distribuzione di
rispetto l'uso e l'abuso di materiale informativo
alcool e sostanze psicoattive sull’uso e l’abuso di
alcool e sostanze
psicoattive
Punto d’ascolto e
counselling
Misurazione del tasso
alcolico con l’etilometro
Distribuzione di
minietilometri portatili
Interventi in autostrada
(autogrill)
Unità Mobile Attrezzata per
fare interventi di
prevenzione su strada
Aumentare e migliorare le
conoscenze e la
consapevolezza del rischio
nei guidatori
Informazione sui propri
limiti
Promuovere l'adozione di
comportamenti alternativi
per una guida sicura
Promozione del benessere
Prosecuzione tasso
alcolemia
PRINCIPALI AZIONI
Prevenzione attraverso lo
strumento esperienziale
dell'etilometro
Informazione circa l'effetto Elaborazione del
di alcool e farmaci, quali le questionario sulle
benzodiazepine, sui riflessi benzodiazepine
della guida
Ubicazione
dell'Unità Mobile
Interattiva vicino
all'Autogrill di Sestri
Levante
3 uscite nel periodo
dei rientri festivi e
delle discoteche
Etilometro
Test sui Riflessi
Campagna Bob (guida
chi non beve)
sensibilizzazione al
divertimento senza l'uso
e l'abuso di alcool
Chi ha un tasso alcolico
inferiore allo 0,50 g/l
viene premiato con i
gadget
Rilevazione dei tassi
alcolici
Distribuzione di
materiale informativo su
alcool e psicofarmaci
Distribuzione del
questionario
MODALITA’ DI
VALUTAZIONE
Quantità di persone
contattatate
Quantità di materiale
distribuito
Numero di etilometri
effettuati
Valutazione della risposta
delle persone alla
iniziativa proposta
risultato del tasso
alcolico
risultato del Test sui
Riflessi
numero di persone
contattate che si fermano
e fanno guidare una
persona con tasso alcolico
inferiore allo 0,50 g/l
numero di gadget
distribuiti
analisi dei dati raccolti
Report
Comunicato Stampa
Analisi dei dati raccolti
Report
Comunicato Stampa
Date
GIORNO
ORA
LUOGO
12 Luglio 2008
23.00 - 6.00
Autogrill - Sestri Levante
23 Agosto 2008
23.00 - 6.00
Autogrill - Sestri Levante
13 Settembre
23.00 - 6.00
Autogrill - Sestri Levante
Unità Mobile Interattiva
Il Dipartimento delle Dipendenze e dei Comportamenti d’Abuso (SerT-Noa)
dell’Asl 4 Chiavarese con l'unità operativa extra aziendale Comunità
Terapeutica “Un Occasione” (consorzio Tassano) utilizza l’Unità Mobile
Interattiva come strumento di Prevenzione per operare sul territorio e agire su
tre fronti:
1.prevenzione primaria: progetti rivolti principalmente ad adolescenti in
luoghi aggregativi formali e informali. Il messaggio che si vuole veicolare
attraverso l’utilizzo di strumenti multimediali riguarda un concetto generale
di benessere fisico e psicologico, condizione preventiva primaria rispetto
all’uso e abuso di sostanze. L’avvicinamento e l’utilizzo dalle
apparecchiature multimediali rappresenta uno strumento attraverso il quale
i ragazzi possono cercare informazioni ed esprimere sé stessi, i loro bisogni,
la propria creatività;
2.prevenzione secondaria: nelle discoteche, nei concerti, nelle sagre
cittadine per la promozione di un “consumo consapevole” e l’informazione
circa i rischi connessi l’uso di sostanze psicoattive (droghe e alcool);
3.osservatorio sul mondo giovanile: l’Unità Mobile si muove nei luoghi
della strada dove i ragazzi si relazionano e cerca di coglierne le variabili e la
complessità, in un’interazione continua tra il sociale e il culturale. Ogni anno
viene realizzata un’indagine sullo stile di vita e i consumi tra i giovani, che
tocca tematiche diverse (uso di alcool e droghe, internet, sessualità, vita
sociale e familiare).
L’Unità Mobile organizza eventi che aggregano una fascia di popolazione molto
ampia sia come età che come interessi, dagli amanti della musica dal vivo agli
amanti dello sport, dell’arte e delle occasioni culturali.
I criteri ispiratori sono:
L’aggregazione di persone, di manifestazioni musicali, culturali e
sportive, per creare eventi che offrono alla cittadinanza ed ai turisti non
solo occasioni di divertimento e svago, ma anche la possibilità di fare
esperienza e riflettere circa un modo di stare insieme “sano e
consapevole”, ripensando ai comportamenti dannosi per la salute come
l’abuso di alcool e l’uso di sostanze psicoattive;
La promozione del benessere fisico psicologico e sociale,
attraverso l’allestimento di uno spazio dove mangiare, bere, ascoltare
musica, guardare esibizioni sportive o artistiche di vario genere, con la
possibilità anche di misurare il proprio tasso alcolico dopo aver consumato
vino, birra e altri alcolici, avere informazioni circa i rischi connessi l’uso e
l’abuso di sostanze psicoattive;
La prevenzione dell’uso e abuso di sostanze psicoattive attraverso una
capillare azione di informazione e prevenzione esperienziale con
l’etilometro.
Il materiale multimediale dell’Unità Mobile, che viene utilizzato in queste
occasioni, è costituito da maxischermo, proiettore, pc, computer, video,
televisore, decodificatore, parabola satellitare, internet, lettore dvd e vhs,
telecamera, fotocamera digitale, mixer, casse e impianto elettrico. Il tutto allo
scopo di fornire strumenti moderni per l’espressione e la liberazione della
creatività, possibilmente in un ottica di promozione del benessere e della
consapevolezza.
L’Unità Mobile organizza interventi di prevenzione nelle discoteche
collaborando con i gestori per realizzare un divertimento sicuro e per fornire
alla clientela un servizio di autocontrollo e consapevolezza circa l’assunzione di
alcolici. La prova dell’etilometro viene fatta anonimamente e gratuitamente in
qualsiasi momento della serata, soprattutto prima di uscire dal locale e di
prendere l’auto, per verificare il proprio livello di attenzione e l’effettiva
capacità di guidare e se si è in regola con il limite legale per la guida (0,50). I
ragazzi che dimostrano il loro stato di sobrietà rimanendo al di sotto dello 0,50,
nell’arco di tutta la serata, possono vincere i gadget proposti.
L’Equipe che gestisce l’Unità Mobile è costituita da:
una Psicologa della Comunità Terapeutica “Un’Occasione” del Consorzio
Tassano, con funzione di Coordinatrice dell’attività ,tale professionista
svolge altresì attività clinica presso il Noa della Asl 4 per facilitare gli accessi
al servizio delle persone contattate tramite l'attività territoriale
un Educatore Professionale del SerT dell’Asl 4 Chiavarese
due educatrici della Comunità Terapeutica “Un’Occasione” del Consorzio
Tassano, impegnate anche part time nella prima accoglienza del SerT
dell’Asl 4 Chiavarese
un Assistente di Comunità Infantile che collabora anche nei progetti di
prevenzione all’interno del Dipartimento (SerT) dell’Asl 4 Chiavarese
La Storia: Il “progetto Unità Mobile” nasce nel 1997 da un’idea della Comunità
Terapeutica “La Fattoria” e del Sert dell’ASL 4 Chiavarese, in collaborazione
con la Comunità Terapeutica “Il Villaggio”.
Il primo progetto di prevenzione primaria sulle dipendenze (alcol e droghe) e
sui comportamenti a rischio di infezione HIV/AIDS, rivolti alla popolazione
principalmente giovanile del territorio dell’ASL 4 Chiavarese, vede come
protagonisti gli enti dell’attuale Dipartimento delle Dipendenze con i suoi
operatori. Gli interventi più salienti riguardano le uscite nelle discoteche in
collaborazione con il CPST, coordinamento persone sieropositive del Tigullio
Un altro progetto è “Tracce di Musica”,che ha aperto la porta ai progetti di
prevenzione primaria attuati con lo “Shuttle”, una nuova Unità Mobile con
cambiamenti sostanziali. Molti ragazzi ricordano ancora con affetto questo
progetto che consisteva in una serie di concerti realizzati nelle piazze dei
Comuni del Tigullio, ai quali hanno partecipato oltre 50 gruppi musicali
esistenti sul nostro territorio, che hanno potuto così emergere, farsi conoscere
ed esprimere dal palco i propri pensieri, stati d’animo,paure, sogni. Lo scopo
dell’intervento era quello di aumentare nei giovani la propria accettazione e la
fiducia in se stessi, partendo dall’espressione dell’individualità di ognuno,
aumentare la propria capacità di scelta e consapevolezza delle scelte,
promuovere processi di individuazione di obiettivi e percorsi per raggiungerli,
aiutarli a individuare uno stile di vita piuttosto che un altro, nella grande
difficoltà del giovane di trovare un proprio equilibrio tra innovazione e
conservazione, esclusione e integrazione, rischio e piacere, disagio e
benessere.
L’Unità Mobile Shuttle, al fine di mantenere la continuità degli interventi, ha
finanziato i suoi progetti attraverso fondi europei come Equal, finanziamenti
stanziati appositamente dalla ASL per gli interventi di prevenzione e
finanziamento della L.309. L’équipe è formata da educatori professionali,
educatori e mediatori culturali del dipartimento delle Dipendenze, con la
supervisione dello Psicologo responsabile delle attività di prevenzione.
L’équipe inoltre usufruisce anche della supervisione di una Psicologa e
Psicoterapeuta che guida il gruppo in un percorso per l’individuazione di una
sempre più appropriata metodologia di lavoro e la ricerca di significati comuni.
Dal 2004 infatti, la supervisione è stata estesa a educatori di strada e operatori
che lavorano con gli adolescenti ma per cooperative ed enti diversi dal
Dipartimento, al fine di unire le forze e generare approcci condivisi, modi di
lavorare sempre più completi e rispondenti ai bisogni degli utenti.
Il lavoro svolto dall’Unità Mobile parte dall’idea di utilizzare un nucleo di
operatori che operino nel territorio avendo una particolare attenzione nel
favorire le connessioni di rete delle varie Agenzie pubblico/private dell’ASL 4
Chiavarese. E’ per questo motivo che è nato il progetto IN RETE 2000 che vede
coinvolti i seguenti soggetti promotori: ASL 4 Chiavarese, Comuni di Chiavari,
Lavagna, Rapallo, Santa Margherita Ligure, Sestri Levante (in rappresentanza
con i relativi Distretti Sociali), le Comunità Terapeutiche “La Fattoria”, “Il
Villaggio del Ragazzo” e “La Coop. Sociale Consorzio Tassano”. Gli operatori
che hanno partecipato ai vari sub-progetti hanno fatto un Corso di Formazione
al fine di avere un linguaggio comune fra le diverse professionalità e una
visione unitaria delle problematiche e delle risorse del territorio.
Il progetto Equal promuoveva l’informazione circa le possibilità formative e
lavorative perché rappresentano elementi di primaria importanza per la
costruzione di un futuro e una vita soddisfacente e felice.
La prevenzione sull’uso di sostanze è stata contestualizzata anche per quanto
riguarda i rischi connessi agli infortuni sul lavoro o ancor più grave la perdita
del lavoro stesso.
Nel concreto, ciò che si è voluto sperimentare è stata l’offerta di punti
informativi itineranti che oscillassero tra il formale e l’informale, la strada e i
servizi, il contatto e la relazione, il dialogo spontaneo, il colloquio strutturato e
il counselling.
Durante le uscite condotte secondo un calendario concordato con le zone del
Tigullio, si è cercato di offrire un ponte tra la persona incontrata casualmente
per strada e i servizi dove ci si può recare appositamente per uno scopo. In
questo scenario si concretizza una metodologia che viaggia tra il legame
debole che si instaura tra gli utenti dell’Unità Mobile e la necessità che emerge
nel momento in cui le parole che si consumano sono finalizzate ad un obiettivo
ambizioso come l’orientare la persona nel mondo del lavoro e dei servizi. Gli
strumenti utilizzati a tale scopo sono un interno dell’Unità Mobile confortevole
ed ospitale, internet, il materiale cartaceo fornito dall’informagiovani,
dall’informalavoro e dal centro per l’impiego, la rete formale-informale di
conoscenza-amicizia che lega gli operatori dell’Unità Mobile con gli operatori
degli altri servizi con i quali (grazie al progetto in rete 2000) il legame
istituzionale si è nel corso degli anni rinforzato e arricchito dal legame
personale.
L’Unità Mobile è l’avamposto primario delle Istituzioni che coglie, legge e
interpreta i bisogni del cittadino inespressi e latenti o quantomeno espressi ma
che non sanno trovare un interlocutore.
L’Unità Mobile è un luogo dove avvengono scambi culturali, ricco di risorse ma
è anche luogo del disagio sociale, della presenza del “sommerso” che è utile
conoscere per poter svolgere iniziative d’intervento di prevenzione primaria e
secondaria.
Metodologia: Da un punto di vista metodologico ciò che caratterizza la
relazione che si crea tra gli operatori dello Shuttle e l’utenza, si può definire
approccio informale. Questa metodologia privilegia modalità d’intervento e
relazionali propositive, lasciando quindi all’educando l’ultima parola e la
possibilità di scelta tra le varie proposte. Si decidono insieme obiettivi e
strategie per raggiungerli, nell’interesse dell’utente e nell’ottica di rete facendo
emergere il protagonismo del ragazzo. Il legame con l’utente inizia fragilmente
e si arricchisce gradualmente attraverso alcune qualità che gli operatori
dell’Unità Mobile cercano di non dimenticare mai: una profonda attenzione alla
persona e al come ci si relaziona, l’aprire un dialogo e un coinvolgimento
dell’utente nella programmazione di iniziative educative.
L’approccio informale è stato il frutto di un lavoro “learning by doing”
(imparare facendo) ed è inteso come processo che avviene per fasi finalizzato
ad una presa in carico in rete.
Le fasi sono:
individuazione di un luogo di aggregazione formale o informale, insieme ai
servizi del territorio (Cag, Servizi Sociali, etc.)
presenza dell’unità mobile
messa in atto di interventi di educativa di strada e prevenzione, considerando
nella progettazione i fattori protettivi quali self-efficacy, cioè la sensazione di
poter contare sulle proprie forze e risorse, e l’importanza della propria
accettazione e fiducia in sé stessi
presa in carico informale con l’obiettivo:
1. favorire con l’utente, nell’ottica di una cittadinanza attiva e del
protagonismo, processi di cambiamento e di crescita
2. favorire il coinvolgimento operativo e progettuale di giovani in
qualità di peer-educators e opinion leaders
3. promuovere lo sviluppo di reti educative di sostegno, quindi
svolgere azioni di agenti di collegamento con le risorse e i
servizi presenti sul territorio
4. aumentare la capacità di scelta e di consapevolezza negli utenti
e promuovere processi di individuazione di obiettivi e di scelta
percorsi.
L’approccio informale offre differenti vantaggi:
si crea con l’utente un rapporto tale da renderlo al centro,
importante, e ogni ragazzo cerca questo
il ragazzo può stare tranquillamente nel suo “habitat” (in
discoteca, in piazza, ad una festa) e utilizzare il rapporto con
l’adulto come meglio crede
1. l’informazione
essendo
esperenziale
cioè
sperimentata
direttamente dal ragazzo (attraverso l’etilomentro o attraverso la
strumentazione multimediale) viene personalizzata e utilizzata
meglio
1. si instaurano con gli utenti relazioni autentiche anche nei luoghi più
impensabili come la discoteca. Gli operatori dell’Unità Mobile hanno
capito che i ragazzi hanno bisogno di parlare anche con gli adulti e
lo fanno volentieri se c’è qualcuno che li sa ascoltare.
L’unità mobile utilizza un approccio informale per incrementare le metodologie
educative proprie della peer education, cioè l’informazione veicolata dai
coetanei: grazie al coinvolgimento dei destinatari nella progettazione,
programmazione e messa in atto di tali iniziative con l’assunzione di un ruolo
da protagonisti anche nella trasmissione dei messaggi ai loro pari, con
l’appoggio e la supervisione degli operatori, è possibile sfruttare l’effetto del
passaparola andando ad incidere nel pregiudizio veicolato dallo scarto
generazionale.
L’informazione, infatti, veicolata dai “pari” essendo esperenziale viene
personalizzata nel linguaggio e nei canali comunicativi propri delle varie età,
diviene maggiormente fruibile poiché spesso noi adulti utilizziamo un
linguaggio da tecnici e utilizziamo modalità comunicative percepite dai giovani
come “obsolete”, con conseguenti difficoltà per i riceventi del messaggio.
I peer educators, che hanno seguito le attività dell’Unità Mobile, sono nati da
“Tracce di Musica” del 2000 e hanno coinvolto altri ragazzi facenti parte di
gruppi musicali che hanno scritto testi significativi sulla tematica dell’AIDS,
testi che sono stati cantati durante la manifestazione della giornata mondiale
dell’AIDS e raccolti in un libro che è stato pubblicato. I ragazzi dell’Istituto
d’Arte di Chiavari hanno invece esposto elaborati di oreficeria sempre sulla
tematica dell’AIDS, mentre i ragazzi di Ragioneria e Geometri di Chiavari
hanno realizzato un cubo rotante sulle cui facce comparivano messaggi di
informazione e prevenzione. Inoltre hanno realizzato insieme ad alcuni studenti
dell’Istituto Caboto di Chiavari diversi manifesti pubblicitari inventandosi uno
slogan preventivo: “La Libertà è quando un uomo inizia a scegliere”. Durante
un percorso di prevenzione all’Istituto d’Arte di Chiavari è stato fatto un
disegno da applicare sulla parete dell’Unità Mobile, un cavallo bianco che corre
dal buio alla luce, con scritto: “Il futuro dipende da coloro che credono nella
bellezza dei loro sogni”.
Le attività dell’Unità Mobile per l’anno 2006 si sono concluse con la vincita del
2° premio del concorso nazionale “Marketing per la salute”, organizzato
dalla Regione Emilia Romagna e Asl di Modena. La Asl 4 Chiavarese è stata
premiata a Novembre 2006 al “Salone Europeo della Comunicazione Pubblica
dei servizi al cittadino e alle imprese”, svoltosi a Bologna. Il progetto vincitore
è stato “Non solo calcio”, svoltosi a Chiavari con la collaborazione del Comune
e del Pub Excalibur, per tutto il periodo dei Mondiali di calcio.
Durante il 2007 L'Unità Mobile ha collaborato con il Comune di Sestri Levante
nel Progetto “Giovani per Sestri Sicura”, finanziato dalla Regione Liguria,
coinvolgendo i gestori dei locali, gli educatori e i cittadini per un maggior
controllo e sensibilizzazione all'uso e all'abuso di alcol e sostanze.
I Progetti Attuali: Il Dipartimento delle Dipendenze e dei Comportamenti
d’Abuso dell’Asl 4 Chiavarese nel corso del tempo ha avuto diversi
cambiamenti nel target dei pazienti e nelle modalità di cura per adattarsi alle
nuove esigenze. Assistiamo come Dipartimento all’incrementarsi del numero
dei pazienti giovanissimi soprattutto per quanto concerne l’abuso di sostanze e
gli episodi di ebbrezza patologica. Ciò significa una sempre maggiore necessità
per il nostro dipartimento di figure professionali in grado di lavorare con i
giovani e preparate sul piano psicologico e relazionale considerando che il
problema alcologico e delle tossicodipendenze non è un “vizio” né una diagnosi
a sé stante ma una modalità di vivere e rapportarsi con il mondo esterno da
trattare con la massima delicatezza ed il massimo rispetto.
Per quanto riguarda l’attività di prevenzione attuata attraverso l’Unità Mobile
Multimediale, per il 2008 si è previsto:
interventi nelle discoteche e nei luoghi di aggregazione informale, per
affrontare il fenomeno del policonsumo tipico del mondo giovanile, che
trovando origine principalmente nella conduzione di un certo stile di vita,
può essere efficacemente contrastato attraverso interventi di peer
education, in collaborazione con la rete di servizi che offre consulenza e
spazi ai giovani.
le nostre attività educative di strada assumeranno sempre più l’aspetto
di interventi di prevenzione primaria precoci, volti a promuovere
comportamenti consapevoli e ad aumentare le capacità critiche e
relazionali degli adolescenti. A tal fine, verranno utilizzate le
strumentazioni audiovisive (telecamera, video, musica), per creare nuovi
messaggi e rielaborare i messaggi imposti dai media volti a favorire
l’uso di alcool e la conduzione di un certo stile di vita.
mantenere l’aspetto dell’Unità Mobile di osservatorio sul mondo che ci
circonda, per cogliere rapidamente i cambiamenti e adottare le
procedure terapeutiche e d’intervento adeguate da parte dei servizi
territoriali.
L’abbassamento dell’età di arrivo al Sert è connessa alle politiche di
prevenzione territoriale, in quanto permette di individuare precocemente i
nuovi stili d’abuso e di entrare in contatto ravvicinato
con i giovani
consumatori.
Infatti più che di “nuove droghe” possiamo parlare di nuove modalità d’ uso di
vecchie droghe.
Il boom della cocaina, di cui frequentemente parlano i giornali in questi ultimi
mesi, nel nostro Dipartimento è stato ravvisabile da almeno tre anni ed è
andato di pari passo con l’abbassarsi del prezzo della sostanza e con l’aumento
della “moda” di fumare la cocaina.
In quest’ultimo caso è evidente un cambio di stile d’uso, come prima
sottolineato e un parallelo aumento anche dell’abitudine a fumare eroina.
Queste nuove modalità permettono al consumatore di non credersi
tossicodipendente e di infilarsi rapidamente in un circuito di dipendenza molto
profonda, mantenendo tuttavia l’illusione di avere tutto sotto controllo.
L’abitudine di mescolare poi il tutto con hashish e psicofarmaci, conditi con un
bel po’ d’alcool, rende il tutto ancora più distruttivo, creando anche dipendenze
crociate.
Altre sostanze sintetiche come l’ecstasy, il popper e similari hanno una
diffusione più limitate sul nostro territorio e si collocano all’interno di particolari
momenti di aggregazione come discoteche, concerti, raduni giovanili (Dott.
Federico Lorenzotti, Dott.ssa Monica Arcellaschi e Sara Fazzeri, 2007).
L’Unità di strada è il risultato maturato in questi anni della convergenza, a
volte anche ben riuscita, dell’alleanza tra due culture: quella della sanità
pubblica, da una parte, e la cultura dell’attenzione alla persona dall’altra.
La grande sfida è quella di non abbandonare le persone in difficoltà, costi quel
che costi, o di non abbandonare chi si trova in situazioni che sembrano senza
via d’uscita. Ricordiamo che il grande scossone che ha dato l’Aids, nel
momento in cui ha messo in crisi le sicurezze dogmatiche dei molti – e ce ne
sono ancora oggi – che pretendevano di possedere la ricetta per le persone
tossicodipendenti: quella teoria del “far toccare il fondo” alle persone per
portarle verso la comunità o altre terapie, salvo poi scoprire quanti ne sono
rimasti, poi, sul “fondo”.
Stare accanto alle persone in difficoltà è sempre un cammino di ricerca, fatto di
dubbi e di interrogativi. La strada ci insegna a porci interrogativi, a saper
ascoltare, a imparare a cogliere segnali…La strada ci chiede questo, ci chiede
lealtà.
Le storie di tante persone che incontriamo sulla strada ci chiamano a guardare
oltre le ricette, le certezze acquisite, e a misurarci continuamente con le
persone, con le loro differenze.
La presunzione di avere la risposta giusta ha portato l’Italia ad un paradosso: il
più alto numero di servizi pubblici e del privato sociale da una parte ma,
dall’altra, il più alto numero di persone tossicodipendenti e malate di Aids. Una
grande contraddizione, che comporta gravi conseguenze.
Di circa 55.286 casi di Aids conclamato in Italia, dall’inizio dell’epidemia, il 37%
riguarda chi ha fatto uso di droghe, e questo è già un pugno nello stomaco,
una denuncia drammatica dei gravi ritardi e delle responsabilità. Le campagne
sull’Aids risultavano solo parzialmente efficaci per le persone tossicodipendenti.
Si rendeva necessario raggiungerle concretamente, offrire un contatto in più,
strumenti pratici indispensabili alla prevenzione. Ma è stato molto difficile
promuovere questa riflessione, semplificazioni, giudizi, battaglie, fatiche.
Si è trattato di impegnarsi per modificare, nel rispetto delle persone, i
comportamenti e le abitudini più rischiose, cercare di esserci, di
accompagnare. Insomma, non si poteva aspettare, era necessario agire,
andare incontro. La strada ci ha insegnato che chi sta male spesso si rinchiude
in se stesso, o per la mancanza di conoscenza o per diffidenza, perché
timoroso di esporsi o bruciato da qualche precedente contatto, e molte volte
non chiede aiuto, ci si sente respinti, non si accede ai servizi per timore e
difficoltà. Esserci, avvicinarsi: è anche questo il valore dell’esperienza sulla
strada. E qui non bastano le sole risposte tecniche: è indispensabile una
capacità di relazione, un’anima che cerchi l’altro, che motivi, che stimoli, che
dia speranza; non si può restare ad aspettare nei nostri recinti, nei nostri
servizi, nei nostri ambulatori.
I Costi: Ogni uscita dell'Unità Mobile Interattiva ha un costo di Euro 700.00