«Passi avanti Ue, ma ora va cambiato l`output gap» Delrio: con la

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«Passi avanti Ue, ma ora va cambiato l`output gap» Delrio: con la
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Venerdì
18/11/2016
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Roberto Napoletano
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L'INTERVISTA Delrio: parametri Ue da rivedere di Giorgio
Santilli ,71 7edo le solite valutazioni Ue sui nostri conti. \\ V
Semmailanovitàèl'annunciodiunapoliticadi bilancio più
espansiva. Ma se non si rivedono i
parametridell'outputgap,comenoichiediamo, sipenalizza l'Italia e
si ingabbia questa evoluzione». Il ministro delle Infrastrutture,
Graziano Delrio (foto), rilancia anche le politiche per la
logistica. Continua >• pagina 9
Le vie della ripresa LEGGE DI BILANCIO ED EUROPA Replica a Bruxelles «Parametri vecchi di 35 anni
non solo danneggiano noi ma ingabbiano anche la svolta sulla politica di bilancio» La quotazione Fs e la
fusione eon Anas Fusione Fs-Anas e quotazione restano priorità: norme in legge di bilancio o provvedimento
ad hoc
«Passi avanti Ue, ma ora va cambiato l'output gap» Delrio: con la logistica tedesca
Italia prima potenza industriale d'Europa, dal 2018 rete Alta velocità aperta alle merci
di Giorgio Santilli > Continua
da paginal e l'Italia avesse la
logisticatedesca-dice Delrio sarebbe la prima potenza
industriale d'Europa perché i
tedeschi hanno trasformato la
logistica da costo per le imprese
a leva del successo industriale.
Lavoriamo per ridurre questo
gap: dico da tempo che le
infrastrutture devono essere
anzitutto al servizio degli hub
industriali e turistici e sulla base
di questo criterio prioritario
vanno programmate e
selezionate. E intanto abbiamo
cominciato a incentivare i
servizi logistici che possono
dare efficienza al sistema: il
"ferrobonus" e il "marebonus"
sbloccati finalmente da
Bruxelles per far salire gli
autotrasportatori sul treno e sulle
navi; un miliardo di euro di
investimenti delle Fs con la
riduzione da otto società cargo a
una; il potenziamento dei
retroterra portuali; la creazione
di fast corridor come quello che
abbiamo aperto per Ikea da
Piacenza al porto di La Spezia;
il pre-clearing e le
semplificazioni doganali che
stanno suscitando molto
interesse anche fra gli operatori
stranieri, tedeschi in primis. Dal
2018, inoltre, le merci potranno
usare la rete Alta velocità, un
passaggio decisivo per centrare
l'obiettivo che ci siamo dati di
spostare il 50% del traffico
merci sulla ferrovia in cinque
anni». Delrio è alle prese con la
modernizzazione logistica e altra priorità assoluta del
momento - con il maxiinvestimento per la mobilità
nelle città: «II nuovo piano
metropolitane finanziato con 1,5
miliardi del
Fsc, Ì4miliardidestinatidallalegge
di bilancio al rinnovo di oltre il
70% del parco autobus urbani, i
4,5 miliardi già previsti dal bando
rilanciasse gli investimenti
europei. Il piano Juncker è la
conseguenza di quel cambiamento
di strategia ma non basta. Tutte le
osservazioni che ci vengono fatte
Fs per rinnovare il 65% dei treni sul bilancio nascono da un calcolo
regionali». Ma Delrio non si
che noi consideriamo sbagliato
sottrae ai terni dell'attualità
dell'output gap. Allora ci dicano:
politica, a partire dal difficile
sono corretti quei parametri o sono
rapporto con l'Unione europea.
sbagliati? Sono attuali? Perché
Ministro Delrio, che valutazioni non siamo i soli a pensare che
da delle opinioni di bilancio
siano sbagliati e invece
continuano a esserci pezzi di
diffuse dalla Commissione
Eurogruppo che sono molto più
mercoledì sui conti italiani Non
vedo segnali nuovi nelle opinioni rigoristi più del Fondo monetario.
di bilancio della Commissione, è Questo non aiuta l'evoluzione
coerente della politica dibilancio
la solita valutazione, riflettono
nella dirczione giusta di cui
un'interlocuzione che va avanti
dicevo. L'altra notizia recente è
da alcuni mesi con gli stessi
criteri e solo inltalia queste tappe l'accelerazione della crescita del
Pil nel terzo trimestre dell'anno.
vengono drammatizzate.
investimenti hanno giocato un
Piuttosto colgo positivamente la Gli
ruolo nella crescita della domanda
interna? Che segnali ha Incrementi
svolta di Juncker sulla politica di importanti si sono
bilancio più espansiva, mi pare
che faticosamente Bruxelles stia
facendo passi verso le posizioni
che noi abbiamo indicato da
tempo, più crescita e più
investimenti, meno austerità. Ma
per accelerare queste politiche e
dare le risposte veloci oggi
necessarie per dare più forza alla
ripresa, dobbiamo anzitutto
rivedere parametri vecchi di 35
anni come l'output gap che non
solo penalizzano noi, ma
irrigidiscono ancora quella
politica di bilancio europea
dentro vecchie gabbie. Resta
l'impressione che l'Unione
europea faccia un passo avanti e
uno indietro e che l'Italia resti
comunque sotto esame. C'è una
memoria molto corta. Avevamo
appoggiato la nomina del
presidente dellacommissione
Juncker con un solo mandato, un
cambiamento di strategia nella
politica economica che
Infrastrutture / Tav / Edilizia / Urbanistica / Logistica
certamente registrati negli
investimenti in macchinari e
automezzi e sono frutto delle
politiche di incentivazione fatte
dal governo. Dal mio punto di
osservazione avevo previsto
questa accelerazione perché
vedevo segnali forti di crescita dei
traffici sulle navi, sui treni, sugli
aerei e soprattutto dei
collegamenti legati ai flussi
turistici. Ora dobbiamo rafforzare
questa tendenza, semplificando e
attraendo investimenti privati,
anche stranieri. Prendiamo il caso
del trasporto aereo: confermiamo
con la legge di bilancio
l'abolizione della tassa
aeroportuale, proprio per mandare
il segnale che noi vogliamo ridurre
le tasse. Easy Jet, dopo Ryanair,
farà un annuncio a fine mese di
nuovi, consistenti investimenti in
Italia. Puntate molto sulle
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compagnie low cost. Puntiamo su Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti. Graziano Delno
tutte le compagnie che vogliono
investire. Nei mesi scorsi avevamo
messo in atto politiche di aiuto per
Alitalia durante la crisi. A
dicembre apriamo il nuovo
terminal di Fiumici-
no, molto bello, che sarà una
delle case principali di Alitalia.
Siamo di fronte a episodi, pur di
segno nuovo, o si può definire
una politica Siamo a
disposizione di chi offre buoni
servizi in una politica che potrei
definire di concorrenza e di
liberalizzazione ordinata e non
anarchica. La concorrenza aiuta
a generare buoni servizi dalle
infrastrutture, soprattutto se agli
operatori privati arrivano
obiettivi e indirizzi pubblici
molto chiari. Prendiamo il più
grande
e il più innovativo investimento
fatto da questa Paese, l'Alta
velocità, con32 miliardigiàspesi
e altri 20 in corso di
realizzazione. Potevamo
chiudere il sistema e lasciarlo a
disposizione del solo
monopolista, come hanno fatto
Francia e Germania. L'Italia ha
fatto una scelta diversa:
incentivare l'ingresso di più
operatori, attrarre investimenti
privati e abbiamo affidato
all'Autorità di regolazione dei
trasporti le regole di pedaggio. In
questo quadro è molto
importante che siano scritte da
un soggetto terzo le regole che
garantiscano lo sviluppo di
servizi. L'apertura alle merci
della rete Av dal 2018 è lo
sviluppo di questo percorso e
produrrà un salto. Questa politica
l'abbiamo spinta anche in
Europa, siamo stati noi i
protagonisti dell'approvazione
del quarto pacchetto ferroviario e
il prossimo anno partirai!
servizio ferroviario passeggeri
MilanoZurigo-Francoforte.
Stiamo anche chiudendo le
direttive sullo spazio unico
aereo. Si è anche conclusa in
queste ore la vicenda del decreto
Linate bloccato dalla
Commissione europea. Sì, il
nuovo decreto da il via libera
allo sviluppo del sistema degli
aeroporti di Milano, con Linate
come scalo europeo e Malpensa
come scalo intercontinentale. Il
rapporto con la Commissione, è
leale e fruttuoso e ha portato in
questi mesi alla riduzione di due
terzi delle procedure di
infrazione sui trasporti e le
infrastrutture. Lei ha sempre
detto che le
infrastrutturesivalutanoperiserviz
i che servono a generare e in
questa fase l'attenzione sembra
proprioconcentratasullasaldaturaf
raopere e servizi. Ma fare opere
pubbliche resta una priorità come
ha detto mercoledì Renzi
«Per le città avremo 1,5 miliardi al piano metro, 4 miliardi per il rinnovo bus e 4,5
per i treni» «Puntiamo a fare fast corridor per le merci come abbiamo fatto per Ikea
da Piacenza a La Spezia» «La nostra è una politica di liberalizzazione ordinata e
non anarchica, importante il ruolo dell'Autorità»
Certamente dobbiamo continuare
a fare opere pubbliche e sono
decine le opere che abbiamo
sbloccato in questi mesi. Ma
abbiamo sempre detto che lo
sblocco delle infrastrutture è, a
sua volta, una grande operazione
industriale. Quando awiamo
l'autostrada della Val Trompia o
la Campogalliano-Sassuolo, che
cosa stiamo facendo se non
politica industriale? Quindi quel
lavoro sulle opere va avanti, ma
oggi cominciamo anche a usare le
infrastrutture che completiamo al
servizio dei cittadini e delle
imprese. Aggiungo che a giorni la
struttura tecnica di missione
guidata da Ennio Cascetta
approverà le lineeguida per la
programmazione delle
infrastrutture: definiremo così un
vero e proprio standard per
valutare e selezionare i progetti.
Le priorità saranno quindi i
collegamenti agli hub industriali e
turistici Sì, certo. Aggiungo però i
collegamenti ferroviari agli hub
portuali e l'accessibilità nelle
città. In questo senso il piano
metropolitane finanziato con il
Fondo sviluppo e coesione è il
primo passo importante dopo la
legge 211. A sorpresa le norme
per il contenzioso e le assunzioni
dell'Anas non sono entrate nella
legge di bilancio. Erano
Infrastrutture / Tav / Edilizia / Urbanistica / Logistica
norme propedeutiche alla fusione
con Fs. Resta una priorità del
governo La fusione Fs-Anas resta
assolutamente una priorità del
governo per il 2017, così come la
quotazione di Fs. Stiamo
valutando, a proposito delle
norme Anas, se farle entrare come
emendamento alla legge di
bilancio. Se così non fosse
dovremo pensare a un
provvedimento ad hoc per
definire il quadro normativo
necessario alle operazioni su
Anas e Fs. ©RIPRODUZIONE
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