RC.8 - La Valsat: impostazione metodologica

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RC.8 - La Valsat: impostazione metodologica
Documento Preliminare
RC.8
Relazione Conoscitiva Preliminare
LA VALSAT: IMPOSTAZIONE METODOLOGICA
CAIRE – Urbanistica
Febbraio 2004
LA VALSAT
Impostazione metodologica
Amministrazione Comunale
Sindaco: Marilena Fabbri
Assessore all’Urbanistica: Andrea Mantovani
Responsabile Area Servizi alla Collettività e al Territorio: arch. Anna
Maria Tudisco, geom. Luigi Ropa Esposti, geom. Leonardo Villani, geom.
Marco Teglia
Progettisti
Arch. Ugo Baldini e arch. Raffaello Bevivino della Cooperativa Architetti e
Ingegneri – Urbanistica di Reggio Emilia
Comune di Sasso Marconi
P.S.C.
INDICE
PREMESSA AL DOCUMENTO.................................................................................................2
VALSAT: LA STRUTTURA METODOLOGICA....................................................................4
1. NATURA DELLA VALSAT......................................................................................................4
2. IL PIANO..................................................................................................................................5
3. GLI OBIETTIVI DI SOSTENIBILITÀ.............................................................................................7
4. IL CONFRONTO. .....................................................................................................................10
4.1. Fase preliminare..........................................................................................................10
4.2. Fase strutturale............................................................................................................11
4.3. Fase operativa. ............................................................................................................ 12
5. CONCLUSIONI .................................................................................................................. 13
CAIRE – Urbanistica
1
Relazione Conoscitiva Preliminare: RC.5
Comune di Sasso Marconi
P.S.C.
PREMESSA AL DOCUMENTO
Il presente documento è stato predisposto per accompagnare la fase programmatica
del piano di Sasso Marconi in vista della Valutazione di Sostenibilità Ambientale e
Territoriale secondo quanto previsto dalla nuova legge urbanistica regionale. Esso
rapresenta ancora la parte di metodo e prevede che in una seconda parte siano prodotti i
necessari materiali bibliografici, i riferimenti normativi, i settori di intervento, gli scenari
e gli obiettivi di sostenibilità.
La VALSAT come valutazione preventiva di sostenibilità dei piani comunali è tuttora,
nel nostro contesto, materia poco solida, tant’è vero che la stessa legge urbanistica
regionale invita i pianificatori ad intraprendere con spirito di ricerca una fase
sperimentale all’interno di alcune determinazioni di maglia piuttosto larga. Nelle mani
delle agenzie ambientali, la VALSAT tende ad identificarsi con la contabilità (o
monitoraggio) ambientale, nelle mani dei valutatori delle opere di ingegneria civile si
avvicina alla Valutazione di Impatto Ambientale. In entrambi i casi il vero punto del
problema, che è quello di portare ad un confronto strutturato un insieme estremamente
eterogeneo di materiali di piano e un set di valori di sostenibilità, rischia di perdersi.
Figura 1
La VALSAT a Sasso Marconi:
il Documento Preliminare anticipa politiche e perfino azioni di dettaglio.
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Comune di Sasso Marconi
P.S.C.
Obiettivi di
sostenibilità.
Fonti:
1- norme e direttive;
2- pianificazione sovraordinata;
3- discipline socio-ambientali
Valutazione di coerenza
Valutazione di impatto
Sui quadri socio-ambientali
E sulle alternative progettuali
- indicatori;
- modello DS R
Valutazione di compatibilità
(driving forces, state, response);
Strategie e politiche di
piano.
Azioni di piano.
Fonti:
Documento Preliminare;
Fonti:
Documento Preliminare;
Valutazione di conformità
Per queste ragioni la prima parte del documento, che approfondisce il metodo, la
natura e gli obiettivi della VALSAT e li specifica per il caso di Sasso Marconi, non ha un
valore puramente rituale. Essa nasce dallo studio di numerosi casi di esperienze
analoghe, ma provenienti da contesti diversi da quello italiano, o di esperienze simili in
quanto ad area disciplinare (piani d’azione Agenda 21 o rapporti sullo stato
dell’ambiente) ma che in realtà poggiano su diversi obiettivi e natura. Nella parte di
metodo i materiali costitutivi della nostra proposta di VALSAT vengono quindi
individuati, discussi e posti in relazione reciproca.
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VALSAT: LA STRUTTURA METODOLOGICA
1. Natura della VALSAT
Nel presente documento la VALSAT viene interpretata come un confronto.
Gli “oggetti” che vengono confrontati sono due:
1.
2.
Il piano (nelle sue varie formulazioni e nei suoi vari stadi);
Gli obiettivi di sostenibilità;
Lo scopo del confronto è duplice: da un lato stabilire il grado di coerenza tra i due
oggetti e dall’altro stabilire le misure necessarie a migliorarne, se necessario, la relazione;
il confronto, in questo caso, si configura come una verifica di conformità del primo
oggetto (il piano) ai secondi (gli obiettivi di sostenibilità); in particolare la VALSAT si
interroga riguardo a:
1.
2.
3.
4.
5.
se le strategie generali del Piano (in prevalenza espresse nella sua fase
preliminare) fase siano da ritenersi coerenti con gli obiettivi di sostenibilità
ambientale e sociale;
se le politiche previste dal Piano (in prevalenza espresse nella sua fase
strutturale) siano da ritenersi: 1. coerenti in rapporto agli obiettivi di
sostenibilità (verifica di coerenza); 2. compatibili tra loro rispetto ad ogni
obiettivo di sostenibilità (verifica di compatibilità);
se le azioni del Piano (in prevalenza espresse nella sua fase operativa) siano da
ritenersi: 1. conformi alle politiche; 2. solo peggiorabili da soluzioni alternative
(verifica di impatto);
quali strumenti di controllo si intendano adottare per verificare in quale
misura all’attuazione delle azioni previste dal Piano consegua effettivamente il
raggiungimento degli obiettivi di sostenibilità (problema del monitoraggio);
definire indicatori volti all’espressione quantitativa degli obiettivi di sostenibilità
in termini di implementazione delle politiche (indicatori di risposta), di
rappresentazione degli stati socio-ambientali sui quali la risposta si esercita
(indicatori di stato), e di rappresentazione degli agenti di cambiamento (sia
positivo che negativo) sugli stati socio-ambientali (indicatori di pressione o di
forze guida – “driving forces”).
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2. Il piano.
Il piano è composto di materiali diversi (componenti del piano) a seconda dell’avanzamento del suo processo di formazione. Sebbene la distribuzione di queste componenti
nelle varie fasi del processo di piano non sia rigidamente schematizzabile, si può
sostenere che in generale e prevalentemente esse si possano intendere collocate come in
tabella 1.
Tabella 1
Una definizione delle componenti del piano rilevanti nel processo di VALSAT
Componenti
Descrizione
Indirizzi generali che informano e strutturano il piano
nel suo complesso e ne
dichiarano il carattere nei
confronti delle sfide locali e
sovralocali inquadrate nell’orizzonte di tempo mediolungo.
Livello
Preliminare
Politiche
Indirizzi specifici che informano e strutturano il piano
nelle sue varie articolazioni
tematiche e settoriali e nei
suoi bilanci quantitativi,
inquadrati nell’orizzonte di
tempo breve e medio.
Strutturale
Azioni
Determinazioni volte a
sostanziare le politiche in
programmi prescrittivi inerenti lo stato giuridico dei
materiali territoriali.
Operativo
Strategie
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Le componenti del piano che vengono sottoposte a confronto sono quindi:
1.
2.
3.
le strategie, qui intese come indirizzi generali della pianificazione preliminare,
i quali informano e strutturano il piano nel suo complesso e ne dichiarano il
carattere nei confronti delle sfide locali e sovralocali inquadrate nell’orizzante
di tempo medio-lungo.
le politiche, qui intese come indirizzi specifici della pianificazione strutturale, i
quali informano e strutturano il piano nelle sue varie articolazioni tematiche e
settoriali e nei suoi bilanci quantitativi, inquadrati nell’orizzonte di tempo
breve e medio;
le azioni, qui intese come determinazioni della pianificazione operativa, volte
a sostanziare le politiche in programmi dettagliati di valore prescrittivo
inerenti lo stato giuridico dei materiali territoriali.
Ad ogni passaggio del processo di piano, il confronto delle componenti del piano con
gli obiettivi di sostenibilità avviene secondo percorsi specifici.
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3. Gli obiettivi di sostenibilità.
Gli obiettivi di sostenibilità non sono gli obiettivi del piano, ma sono ciò rispetto a cui la
conformità/coerenza del piano dev’essere valutata attraverso la VALSAT. Essi fanno
capo, perciò, a scenari di sostenibilità di ordine generale (cioè a scenari di “buona
pianificazione” in senso sostenibile), i quali devono essere distintamente espressi per
ogni ambito tematico/disciplinare (settore) in cui il piano esercita un impatto. Nella
Tabella 2 individuiamo, in prima istanza, sei settori di intervento della pianficazione, dei
quali vengono studiate le relazioni con due riferimenti rilevanti della letteratura1.
Tabella 2
Una prima identificazione dei settori di intervento per la VALSAT
confrontati con due riferimenti rilevanti.
VALSAT
6 Settori di
Intervento
1- Ambiente urbano,
mobilità e vivibilità;
VAS
11 Settori per
Fondi Strutturali
- Trasporti;
- Turismo;
- Risorse idriche;
- Ambiente urbano;
- Risorse culturali;
2- Biodiversità, paesaggio - Agricoltura;
- Silvicoltura;
e patrimono culturale;
- Turismo;
- Ambiente;
- Risorse culturali;
- Industria;
3- Ambienti lacustri e
fluviali, acque superficiali; - Agricoltura;
- Risorse idriche;
- Ambiente;
- Agricoltura;
4- Agricoltura, suolo e
- Silvicoltura;
sottosuolo, acque
sotterranee e territorio
rurale;
- Energia;
5- Energia e rifiuti;
- Industria;
- Tursimo;
- Risorse idriche;
- Ambiente;
- Trasporti
6- Lavoro, formazione e
ricerca;
1
- Industria;
- Turismo;
- Ricerca;
VAPS
16 Settori per
Mezzogiorno
It li
- Patrimonio culturale;
- Turismo;
- Città;
- Trasporti;
- Rete ecologica;
- Patrimonio culturale;
- Turismo;
- Agricoltura e pesca;
15 "General Criteria"
- Efficienza energetica nei
trasporti (spostamenti);
- Efficienza energetica nei
trasporti (modi);
- Efficienza energetica nell'ambiente costruito;
- Qualità dell'aria;
- Vivibilità dell'ambiente urbano;
- Patrimonio culturale;
- Accessibilità allo spazio
aperto;
Qualità degli edifici;
- Habitat di vita naturale;
- Paesaggio e territorio aperto;
- Patrimonio culturale;
- Acqua;
- Agricoltura e pesca;
- Conservazione e qualità
dell'acqua;
- Suolo;
- Protezione civile;
- Agricoltura e pesca;
- Grado di assorbimento
del Co2 ;
- Qualità del suolo e territorio;
- Paesaggio e territorio aperto;
- Efficienza energetica nei
trasporti (spostamenti);
- Efficienza energetica nei
trasporti (modi);
- Efficienza energetica nell'ambiente costruito;
- Potenziale di energia
rinnovabile;
- Qualità dell'aria;
- Conservazione dei minerali;
- Qualità degli edifici;
- Rifiuti;
- Energia;
- Industria, commercio
e servizi;
- Turismo;
- Trasporti;
- Politiche del lavoro;
- Scuola;
- Ricerca e
innovazione;
- Turismo;
- Servizi alla persona e
alla comunità;
VAS: Ministero dell’Ambiente (1999), “Linee Guida per la Valutazione Ambientale Strategica VAS, Fondi
strutturali 2000 – 2006”, supplemento ad “Ambiente Informa” n.9.
VAPS: Dept. of the Environment (1994), “Environmental Appraisal of Development Plans: a Good Practice
Guide”, HMSO, London, U.K.
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Alla definizione degli scenari e degli obiettivi di sostenibilità concorrono le indicazioni
provenienti da tre diverse fonti:
1. la normativa vigente a scala comunitaria, nazionale, regionale e le direttive
delle agenzie ambientali;
2. la pianificazione sovraordinata generale e di settore;
3. gli indirizzi delle letterature disciplinari volte alla salvaguardia dell’equilibrio
socio-ambientale e alla coesione sociale, in contesto naturale e urbano;
Più in dettaglio, gli obiettivi definiti attraverso la normativa e le direttive, come anche
attraverso le indicazioni più ampie della pianificazione sovraordinata, istruiscono il
confronto con le strategie generali di piano prevalentemente in fase preliminare, mentre
alle fasi successive, strutturale e operativa, gli obiettivi più dettagliati vengono
inquadrati alla luce della pianificazione sovraordinata e della letteratura disciplinare. La
seguente Tabella 3 riassume la collocazione degli obiettivi nel processo di piano a
seconda delle principali fonti di riferimento.
Tabella 3
Gli obiettivi di sostenibilità nel processo di piano.
Obiettivi
Generali
Fonte prevalente
Normativa vigente a scala
comunitaria, nazionale,
regionale e direttive delle
agenzie ambientali.
Livello
Preliminare
Pianificazione sovraordinata
generale e di settore.
Specifici
Pianificazione sovraordinata Strutturale e
Operativo
generale e di settore.
Indirizzi delle letterature
disciplinari volte alla
salvaguardia dell’equilibrio
socio-ambientale e alla
coesione sociale, in contesto
naturale e urbano
Ogni obiettivo di sostenibilità viene descritto in termini quantitativi da indicatori di
stato, di pressione/forza-guida e di risposta. Gli indicatori di stato misurano gli stati
socio-ambientali impattati dall’obiettivo (cioè le conseguenze positive che ci si può
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attendere da un avvicinamento all’obiettivo), gli indicatori di risposta misurano le politiche
e le azioni che perseguono l’obiettivo, gli indicatori di pressione/forza-guida misurano gli
agenti che inducono impatti sia positivi che negativi sugli stati socio-ambientali.
Il percorso di definizione degli obiettivi di sostenibilità e degli indicatori, così
configurato (Figura 2), consente di contenere il numero degli indicatori, cioè di
descrivere le situazioni socio-ambientali secondo le sole caratteristiche legate agli obiettivi
di sostenibilità che la comunità assume. Lo scopo è di produrre applicazioni agili ed
efficaci, che si concentrano sulla rappresentazione delle cose utili e che mantengano il
processo di VALSAT ancorato fermamente ai due termini del confronto, senza perdersi
nei mille rivoli delle rappresentazioni ambientali.
Figura 2
La relazione settore-scenario-obiettivi-indicatori.
RELAZIONE
SETTORI/SCENARI – OBIETTIVI - INDICATORI
SETTORI DI
INTERVENTO
SCENARI DI
SOSTENIBILITÀ
OBIETTIVI DI
SOSTENIBILITÀ
OBIETTIVO
1.1
INDICATORI
per il
MONITORAGGIO
INDICATORE 1.1.1
INDICATORE 1.1.2
INDICATORE 1.2.1
SETTORE 1
OBIETTIVO
1.2
SCENARIO 1
INDICATORE 1.2.2
INDICATORE 1.2.3
…
…
…
…
SETTORE 2
SCENARIO 2
OBIETTIVO
2.1
…
…
…
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INDICATORE 2.1.1
…
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4. Il confronto.
Il confronto viene portato durante, non dopo, l’elaborazione del piano. Esso viene
prodotto con metodi e risultati diversi a seconda della fase di elaborazione del piano e
quindi del tipo di documenti di piano disponibili. A tale scopo sono individuati tre
livelli: fase preliminare, fase strutturale, fase operativa (figura 3).
Figura 3
Le fasi della VALSAT nel processo di piano.
PROCESSO
DI PIANO
PROCESSO DI
CONFRONTO
FASE
PRELIMINARE
COERENZA
Obiettivi da:
Norme e direttive ;
Pianificazone sovr aord.
Strategie Gener ali
COERENZA
FASE
STRUTTURALE
COMPATIBILIT A
RECIPROCA ’
:
Obiettivi da:
Pianificazone sovr aord.
Disciplin e
(scenar i di sostenibilità)
Politiche di Inter vento ;
FASE
OPERAT IVA
CONFORMITA’
Politiche
Azioni
IMPATTO
Ambiente
Alternative di progetto
4.1. Fase preliminare.
Prestazione:
1. Coerenza: valutazione della coerenza delle strategie del piano, preso nel suo
complesso, con gli obiettivi di sostenibilità desunti:
A. dal quadro normativo (di livello europeo, nazionale e regionale) e dalle direttive
delle agenzie ambientali;
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B. dalla pianificazione sovraordinata generale e di settore nelle sue determinazioni di
tipo strategico;
Struttura:
<Titolo della norma o della direttiva>
Commenti
Capacità del
Contenuto
Piano
della
OK?
direttiva
Obiettivi
Azioni
consigliate
Obiettivo A
Obiettivo B
Obiettivo C
Obiettivo …
Prodotto:
1. Verifica di coerenza;
2. Lista delle azioni consigliate al fine di migliorare il grado di coerenza delle strategie
generali del piano rispetto alle norme e alle direttive pertinenti la sostenibilità.
4.2. Fase strutturale.
Prestazione:
Premessa: formulazione, attraverso il ricorso alle discipline, degli scenari di
sostenibilità per settore, degli obiettivi per ogni scenario, degli indicatori di stato, di
pressione/forza-guida e di risposta per ogni obiettivo.
1. Coerenza: valutazione della coerenza di ognuna delle politiche di piano rispetto agli
obiettivi di sostenibilità desunti dalle discipline attraverso la definizione di scenari
articolati per settore di intervento.
2. Compatibilità: confronto tra ognuna delle politiche di piano e tutte le altre in termini
di compatibilità reciproca rispetto agli obiettivi di sostenibilità;
Struttura:
A- Matrice di coerenza
Politiche di
piano
Obiettivo
1
Obiettivo
2
Obiettivo
3
Obiettivo
4
Obiettivo
…
Politica A
Politica B
Politica C
Politica …
B- Matrice di compatibilità:
<Obiettivo di sostenibilità 1>
Politica
Politica
Politica
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Politica
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P.S.C.
A
B
C
…
Politica A
Politica B
Politica …
Prodotto:
1. Lista delle attenzioni, dei problemi e delle priorità rilevanti al fine di rendere le
politiche del Piano più efficaci in termini di sostenibilità.
2. Lista delle azioni possibili per migliorare la compatibilità reciproca tra le politiche
del piano in vista di un dato obiettivo di sostenibilità.
4.3. Fase operativa.
Prestazione:
Le azioni di piano vengono confrontate (per conformità) con le politiche espresse nelle
fasi precedenti, e (per valutazione di impatto) con gli stati ambientali e con le eventuali
alternative di progetto, attraverso due verifiche:
1. di conformità di ogni azione rispetto a ognuna delle politiche;
2. di impatto di ogni azione sull’ambiente (utilizza gli indicatori generati nella fase
strutturale); se le azioni sono in alternativa reciproca la valutazione è diretta alla scelta
tra differenti ipotesi progettuali.
Struttura:
A- Matrice di conformità.
Azioni di
piano
Politica
A
Politica
Politica
Politica
Politica
B
C
D
…
Indicatore
2
Indicatore
3
Indicatore
4
Indicatore
Azione A
Azione B
Azione C
Azione …
B- Matrice di impatto
Azioni di
piano
Indicatore
1
…
Azione A
Azione B
Azione C
Azione C
Altern. C1
Azione C
Altern. C2
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Azione C
Altern. C3
Azione D
Azione E
Azione …
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5. Conclusioni
Le azioni di sostenibilità coprono una area molto vasta degli interventi possibili per il
governo della cosa pubblica e delle trasformazioni territoriali. A loro volta, le azioni di
sostenibilità sono naturalmente sensibili ai processi entro i quali vengono definite,
rilevate o programmate: per esempio, molti processi sono fortemente orientati alla
sostenibilità ambientale mentre lasciano in secondo piano gli aspetti sociali, economici ed
istituzionali della sostenibilità; oppure alcuni processi sono orientati al monitoraggio
dello stato del sistema prescelto (tipicamente i “Rapporti sullo stato dell’ambiente”)
mentre altri sono più tesi alla definizione del che fare (tipicamente i “Piani di azione” o
“di sviluppo”).
Indipendentemente da ciò, ogni processo che tratti le azioni di sostenibilità si trova
costretto a produrre uno sforzo per la riduzione della complessità dei temi attraverso la
definizione di un numero limitato di settori di intervento, i quali a loro volta includono,
strutturandoli, obiettivi di sostenibilità ed indicatori numerici finalizzati al monitoraggio
degli stati ambientali e della efficacia delle politiche di piano. Dalla valutazione del grado
di complessità del campo di analisi e del problema dell’efficacia, emerge con chiarezza il
criterio guida per la nostra applicazione di VALSAT: l’orientamento alle politiche. E’
necessario che la definizione dei settori di intervento, degli obiettivi di sostenibilità, e degli
indicatori per il monitoraggio sia un processo fortemente selettivo, e che il principale
criterio di selezione sia proprio la utilità/efficacia nel rappresentare politiche, strategie o
scenari di sostenibilità sui quali misurare le componenti di piano. Proponiamo quindi
nella applicazione per Sasso Marconi, come specificazione del criterio guida,
l’orientamento costante a scenari di sostenibilità chiaramente enunciati settore per settore
(per esempio: scenario di mobilità urbana, scenario di gestione dei rifiuti, …).
Di seguito esplicitiamo per punti (vedi di seguito Figura 3) le tesi centrali della nostra
proposta per Sasso Marconi:
1- La VALSAT non deve essere solamente una azione di monitoraggio e verifica expost, ma deve potersi intrecciare con il processo di costruzione del piano per
orientarne la natura e il senso;
2- La VALSAT deve distinguere, nel piano che si intende valutare, tra strategie
generali, politiche di intervento e azioni specifiche. Questa tassonomia si intreccia
con il processo di piano nelle sue tre fasi di piano preliminare, strutturale e
operativo.
3- La VALSAT deve esprimere un set di obiettivi di sostenibilità che rappresentino
idee (scenari) di buona pratica di pianificazione sostenibile, e si pongano come
termine di confronto per le strategie, le politiche e le azioni del Piano. E’ importante
che a tali scenari faccia capo la definizione sia degli obiettivi che degli indicatori, in
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modo tale da assicurare a tutte le fasi della valutazione un grado accettabile di
coerenza interna.
Gli indicatori da utilizzarsi nel monitoraggio ambientale devono essere selezionati
in base alla loro rappresentatività degli obiettivi di sostenibilità. Essi devono essere
il più possibile contenuti nel numero, facilmente comprensibili, e riferiti a fattori
di comune esperienza (meglio misurare, p.e., lo stato delle acque attraverso la
presenza di pesci che attraverso una lista di componenti chimiche).
Le politiche del piano devono essere valutate rispetto agli obiettivi di sostenibilità sia
in termini di coerenza e compatibilità reciproca che in termini di impatto (fase 4).
La sola valutazione di impatto non tiene infatti conto della possibilità, assai
concreta, che una politica sia allo stesso tempo in sé e per sé sostenibile ma
contraddittoria rispetto a politiche ugualmente sostenibili in altri settori.
La conformità del piano rispetto alle politiche ambientali sovraordinate e alle
determinazioni normative delle Agenzie Ambientali rilevanti deve essere valutata
al livello delle strategie generali del Piano (fase 2).
La procedura di VALSAT deve aprirsi e chiudersi con il monitoraggio degli stati
socio-ambientali, in funzione della verifica di efficacia del Piano.
Rispetto ad altre esperienze di valutazione di sostenibilità dei piani è opportuno
introdurre una fase preliminare sia alla valutazione delle strategie generali che a
quella di monitoraggio ambientale: la fase 1, “Definizione degli scenari e degli
obiettivi di sostenibilità per settore”. Gli scenari di sostenibilità devono
organizzare e coordinare sia gli obiettivi di sostenibilità che le direttive (di legge o
delle Agenzie Ambientali rilevanti) in visioni ragionevolmente concluse e riferite
a singoli settori di intervento. Gli scenari di sostenibilità così definiti indirizzano
sia i monitoraggi ambientali (preliminari ed ex-post) che le fasi di valutazione
delle politiche.
La nuova fase di “Definizione degli scenari e degli obiettivi (fase1) deve
introdurre direttamente alla “Valutazione delle strategie generali del piano” (fase
2). La sequenza logica prevede la possibilità che la valutazione delle strategie del
piano produca delle modifiche al set degli scenari e degli obiettivi. Ciò consente di
cogliere le specificità delle situazioni locali e dei contesti problematici, attraverso
la modifica della struttura degli scenari e degli obiettivi, tipicamente aumentando il
numero di obiettivi (dunque la capacità descrittiva della procedura) nei settori
strategici e diminuendolo in quelli marginali.
Una volta che la circolarità tra fase 1 e fase 2 abbia prodotto un set di scenari e
obiettivi stabili e condivisi, solo allora ha senso iniziare il monitoraggio ambientale
(fase 3), in modo da lavorare solo con gli indicatori strettamente indispensabili
(essendo ogni indicatore riferito esplicitamente ad un obiettivo di sostenibilità). E’
opportuno rimarcare qui la differenza tra la valutazione di sostenibilità di un
piano e il monitoraggio ambientale. Nel processo di VALSAT, il monitoraggio
ambientale deve da un lato estendersi all’area sociale, diventando così una
rappresentazione dei sistemi socio-ambientali, dall’altro focalizzare un numero il
più possibile ristretto di componenti socio-ambientali, selezionate sulla base della
loro vicinanza alle politiche di piano e agli obiettivi di sostenibilità.
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Lo schema logico che scaturisce dalla organizzazione di queste tesi si configura
quindi come nella seguente Figura 4.
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Figura 4
Schema del processo di VALSAT
VALSAT
- VALUTAZIONE DI SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE E TERRITORIALE
SAT
1- Definizione degli scenari e degli obiettivi di
sostenibilità per settore.
Prestazione: formulazione di una lista di Obiettivi di Sostenibilità,
organizzati settore per settore in Scenari di Sostenibilità.
Struttura: n settori, n scenari di sostenibilità, n x 2÷3 Obiettivi di
Sostenibilità.
Prodotto:
A- Lista dei settori di intervento e descrizione argomentata di scenari di
sostenibilità.
B- Lista di obiettivi di sostenibilità, riferiti agli scenari; i relativi indicatori sono
da definire in sede locale;
C- Lista delle Direttive (di legge o delle AA rilevanti), rif erite ai settori.
2- Valutazione delle strategie generali del
Piano.
Prestazione:
A- confronto del Piano nel suo complesso con le prescriz ioni e le raccomandazioni della legge, delle AA rilevanti e della pianificazione sovraordinata.
B- identificazione delle strategie generali del Piano.
Struttura:
Matrice di coerenza.
Prodotto:
A- Verifica di coerenza delle strategie del piano rispetto agli obiettivi generali
di sostenibilità;
B- Lista delle azioni consigliate al fine di migliorare il grado di coerenza.
3- Monitoraggio Ambientale
(ex-ante).
Prestazione: monitoraggio delle componenti
ambientali.
Struttura: n settori, n modelli di sostenibilità, n x 2÷3
Obiettivi di Sostenibilità).; n x 6÷9 indicatori numerici.
4- Valutazione delle politiche del Piano.
Prodotto:
Descrizione quantitativa delle componenti socioambientali direttamente inerenti gli scenari e gli
obiettivi di sostenibilità.
Prestazione:
A- valutazione della coerenza di ognuna delle politiche rispetto agli obiettivi di
sostenibilità;
B- confronto tra ognuna delle politiche e tutte le altre in termini di compatibilità
reciproca rispetto agli obiettivi di sostenibilità.
Struttura:
A- Matrice di coerenza
B- Matrice di compatibilità:
Prodotto:
A- Lista delle attenzioni, dei problemi e delle priorità al fine di rendere le
politiche di intervento del Piano più sostenibili.
B- Lista delle correzioni possibili per migliorare la compatibilità reciproca tra le
politiche di intervento del piano in vista di un dato obiettivo di sostenibilità.
5- Valutazione delle azioni del Piano.
6- Monitoraggio Ambientale
(ex-post).
Prestazione: verif ica della conformità delle azioni di piano rispetto agli
obiettivi di sostenibilità; verif ica dell’impatto della azioni (anche di quelle in
alternativa su ipotesi di progetto) sulle situazioni socio-ambientali, a partire
dalle performances degli indicatori già utilizzati per la Policy Audit ex-ante
(fase 3).
Come la fase 3.
Struttura:
A- Matrice di conformità;
B- Matrici di impatto;
Prodotto: Valutazione di conformità e di sostenibilità delle azioni di piano.
CAIRE – Urbanistica
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Relazione Conoscitiva Preliminare: RC.5