iTunes e i record, 25 miliardi di canzoni vendute
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iTunes e i record, 25 miliardi di canzoni vendute
iTunes e i record, 25 miliardi di canzoni vendute 15.000 brani venduti al minuto, iTunes raggiunge i 25 miliardi di brani ceduti in 10 anni di Damiano D’Ambrosio Michele De Vito 25 miliardi di canzoni scaricate da iTunes. Il traguardo, annunciato da Apple in una nota, è stato raggiunto con "Monkey Drums" (Goksel Vancin Remix) di Chase Buch, acquistata da Phillip Lüpke in Germania. Un download fortunato, perché per aver scaricato il 25 miliardesimo brano Phillip riceverà una carta regalo da iTunes di 10.000 €. L'iTunes Store è stato lanciato nella primavera del 2003 e oggi ha un catalogo di oltre 26 milioni di brani scaricabili in 119 Paesi. Circa tre anni fa, a fine febbraio, Apple aveva annunciato i 10 miliardi di download. Ci aveva messo sette anni. In questi ultimi tre anni ha fatto di più con 15 miliardi di canzoni scaricate. “Siamo grati a tutti i nostri utenti la cui grande passione per la musica negli ultimi 10 anni ha reso iTunes il primo negozio di musica al mondo,” ha dichiarato Eddy Cue, Senior Vice President Internet Software and Services di Apple. “Con una media di oltre 15.000 brani scaricati al minuto, - ha aggiunto - iTunes Store mette in contatto gli appassionati di musica con i loro artisti preferiti, inclusi nomi di fama mondiale come Adele e i Coldplay e artisti emergenti come i Lumineers, a un livello che mai avremmo creduto possibile. “Sotto molti punti di vista, iTunes ha livellato il panorama musicale a vantaggio degli artisti. Che tu sia un artista emergente, un indipendente o una major, poco importa, questo è il luogo dove la maggior parte della gente compra musica digitale,” ha affermato Wesley Schultz, chitarrista e leader dei Lumineers. “iTunes non esclude un musicista solo perché non è ancora affermato o famoso” iTunes è una delle tante scommesse vinte da Steve Jobs: lo Store ha saputo farsi largo nel vuoto culturale e nella diffusa illegalità del dopo-Napster, traghettando nel mondo digitale l’idea che la musica – come le altre opere di ingegno – ha un valore e va pagata. Oggi è il negozio di musica più famoso al mondo, i brani non sono Mp3, ma iTunes Plus, il formato Apple senza DRM con codifica AAC a 256 kbps di alta qualità. Dallo scorso anno c’è anche iTunes nella nuvola, che permette di scaricare la musica precedentemente acquistata da iTunes sui propri dispositivi senza costi aggiuntivi. Un piccolo passo avanti, una comodità in più; come iTunes Match, che sincronizza automaticamente la propria libreria con lo store. Ma il mondo dei bit si muove velocemente e l’era dello streaming è già iniziata: Spotify debutterà a breve in Italia, dove già Deezer e altri servizi simili permettono di ascoltare milioni di brani in abbonamento, senza doverli scaricare su computer e smartphone. Pare che anche Cupertino stia per lanciare una variazione sul tema dello streaming: gli smanettoni più attenti hanno trovato un’icona nuova nel codice di iOS 6.1, che sembrerebbe raffigurare una radio, e da tempo sul web si susseguono le voci di incontri tra i dirigenti della Mela e quelli di varie case discografiche. Apple deve sbrigarsi, perché il modello dell’acquisto, che ricalca quello dei dischi tradizionali, perde senso in un mondo in cui la musica è fatta solo di bit e tutti sono sempre connessi al web. Anzi, per i più giovani il passaggio dal possesso all’uso non è il futuro, ma il presente…