I costi di produzione
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I costi di produzione
Economia Politica Appunti delle lezioni Fabiano Schivardi testo di riferimento: Mankiw, Principi di economia, 3°ed., 2004, Zanichelli Cap 13 I costi di produzione IMPRESE E SETTORI INDUSTRIALI In questo modulo analizzeremo il comportamento delle imprese e il modo in cui sono organizzati i settori industriali (sia manifatturieri che dei servizi). Inizieremo con l’analizzare la struttura dei costi di una impresa tipica che dipendono dalla tecnologia a prescindere dal tipo di mercato nel quale opera l’impresa. Vedremo poi come le imprese cercano di raggiungere il loro obiettivo (che è sempre quello di massimizzare i profitti) e distingueremo tra le diverse organizzazioni dei mercati. Vedremo come l’equilibrio di concorrenza perfetta con libertà di entrata e uscita delle imprese garantisce condizioni di efficienza di lungo periodo. Vedremo poi il mercato di monopolio e gli altri mercati non concorrenziali quali l’oligopolio e la concorrenza monopolistica. I costi di produzione Inquadramento generale L’obiettivo di questa unità è quello di definire i diversi tipi di costo di produzione dell’impresa e il loro legame con la funzione di produzione. Analizzeremo il legame tra i vari costi sia nel breve che nel lungo periodo. L’esame dei costi di produzione è propedeutico all’analisi del processo decisionale delle imprese (scegliere la quantità che massimizza il profitto) che dipenderà dal tipo di mercato in cui operano. La sezione si chiude con una tassonomia delle forme organizzative dei mercati che verranno analizzate in dettaglio nelle successive unità. Obiettivi di apprendimento Esaminare da cosa sono costituiti i costi di produzione di un’impresa analizzare il legame tra costi e funzione di produzione imparare il concetto di costo marginale e di costo medio totale e il loro legame imparare la forma dei vari concetti di costo nel breve e nel lungo periodo definire le diverse forme di organizzazione dei mercati Obiettivo dell’impresa Obiettivo dell’impresa è la massimizzazione del Profitto (Π) definito come differenza tra Ricavo Totale (RT) e Costo Totale (CT) Π = RT – CT Ricavo Totale: ammontare incassato dall’impresa per la vendita del suo prodotto (quantità x prezzo) Costo Totale: valore di mercato di tutti i fattori produttivi usati dall’impresa per la produzione Il costo va inteso come costo opportunità, ossia ciò a cui bisogna rinunciare per acquistare un bene. Il costo opportunità può essere: Costo esplicito: costo che richiede un esborso di denaro da parte dell’impresa esempio: per fare il pane si spendono € 1000 per acquistare la farina (si rinuncia a € 1000 per avere la farina); Costo implicito: costi che non richiedono un esborso di denaro da parte dell’impresa esempio. il fornaio può ottenere un reddito orario di € 50 svolgendo un’altra attività (per ogni ora che dedica alla produzione di pane rinuncia a € 50) PROFITTO ECONOMICO PROFITTO CONTABILE Profitto economico Profitto contabile Costi impliciti Ricavo Ricavo Costi espliciti Costo Opportunità totale Costi espliciti Un esempio tipico di costo opportunità implicito è il costo del capitale. Se spendo € 300 mila per acquisire una fabbrica, rinuncio a € 15 mila annui di interesse al 5% Æ costo opportunità Funzione di produzione Funzione di produzione: relazione che intercorre tra la quantità di fattori utilizzata per produrre un bene e la quantità prodotta di quel bene. I fattori di produzione solitamente considerati sono: il lavoro, il capitale, la terra (o risorse naturali) Per ora, ci concentriamo sulla relazione tra fattore lavoro e quantità prodotta, ipotizzando che gli altri fattori di produzione siano costanti. Prodotto marginale del lavoro Q Numero addetti Quantità prodotta 0 0 50 150 140 120 1 50 40 90 2 90 30 3 120 4 140 5 150 Funzione di produzione 50 20 10 Prodotto marginale: l’aumento di produzione generato da un aumento unitario del fattore di produzione 1 2 3 4 5 Unità di lavoro Prodotto marginal e 50 Prodotto marginale decrescente 40 Prodotto marginale decrescente: regola per la quale il prodotto marginale di un fattore di produzione diminuisce all’aumentare della quantità che ne viene utilizzata nel processo produttivo, quando gli altri fattori sono mantenuti costanti. 30 20 10 0 1 2 3 4 5 Unità di lavoro La curva del costo totale Per definire le sue scelte sulla quantità da produrre l’impresa terrà conto dei costi di produzione, che possono essere di due tipi: Costi fissi (CF): costi che non variano al variare della quantità prodotta esempi: affitto del locale, servizio di vigilanza, ecc. Costi variabili (CV): costi che cambiano al variare della quantità esempi: acquisto materie prime, salari per i lavoratori, ecc Costo Totale: (CT) costo complessivo sostenuto dall’impresa, somma di costi fissi e variabili: CT = CF + CV Vediamo un esempio numerico in una tabella e poi tracciamo la curva del costo totale che mette in relazione quantità prodotta e costo totale. Numero addetti Quantità prodotta 0 0 1 50 2 Prodotto marginale lavoro Costo impianto Costo addetti Costo totale 30 0 30 50 30 10 40 90 40 30 20 50 3 120 30 30 30 60 4 140 20 30 40 70 5 150 10 30 50 80 CT 80 70 60 50 40 30 Curva del costo totale 50 90 120 140 150 Q Diverse misure di costo Un imprenditore è anche interessato a sapere quanto costa in media il bene, oppure quanto costa aumentare la produzione di una unità. Per questo introduciamo altre misure di costo. • Costo medio totale: costo totale diviso per la quantità prodotta CMeT = CT / Q • Costo medio fisso: il totale dei costi fissi diviso per la quantità prodotta CMeF = CF / Q • Costo medio variabile: il totale dei costi variabili diviso per la quantità prodotta CMeV = CV / Q • Costo marginale: incremento del costo totale indotto da un aumento di una unità della quantità prodotta; variazione del costo totale diviso per la variazione della quantità CM = ∆CT ∆Q Q CT CF CV CMeF CMeV CMeT CM 0 3 3 0 - - - 0,3 1 3,30 3 0,30 3,00 0,3 3,30 0,5 2 3,80 3 0,80 1,50 0,4 1,90 0,7 3 4,50 3 1,50 1,00 0,5 1,50 0,9 4 5,40 3 2,40 0,75 0,6 1,35 1,10 5 6,50 3 3,50 0,60 0,7 1,30 1,30 6 7,80 3 4,80 0,50 0,8 1,30 1,50 7 9,30 3 6,30 0,43 0,9 1,33 1,70 8 11,00 3 8,00 0,38 1,0 1,38 1,90 9 12,90 3 9,90 0,33 1,10 1,43 2,10 10 15,00 3 12,00 0,30 1,20 1,50 - Figure 5 Thirsty Thelma’s Average-Cost and Marginal-Cost Curves Costo €3.50 3.25 3.00 2.75 2.50 2.25 CM 2.00 1.75 1.50 CMeT 1.25 CMeV 1.00 0.75 0.50 CMeF 0.25 0 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 Quantità Copyright © 2004 South-Western La forma delle curve di costo Il Costo Marginale, a partire da un certo punto, è crescente Questo riflette la caratteristica del prodotto marginale decrescente. A seconda della tecnologia, la curva del Costo marginale può avere un primo tratto decrescente, ma poi si verifica sempre che il costo per produrre una unità di prodotto in più è più elevato man mano che cresce il livello di produzione. Il Costo Medio Totale ha una forma ad U Ricordiamo che il CMeT = CMeF + CMeV. Poiché il CMeF decresce sempre al crescere della produzione (un ammontare dato è ripartito su una quantità crescente); mentre il CMeV cresce sempre (a causa del prodotto marginale decrescente), la loro somma avrà un andamento prima decrescente e poi crescente. Il punto più basso della curva a U del Costo medio totale è detto Dimensione efficiente dell’impresa. Dimensione efficiente: quantità di prodotto che minimizza il costo medio totale Relazione tra Costo Medio Totale e Costo Marginale quando il costo marginale è inferiore al costo medio totale, il costo medio totale diminuisce CMa < CMeT Æ CMeT decresce; quando il costo marginale è superiore al costo medio totale, il costo medio totale è crescente Cma > CMeT Æ CMeT cresce. quando costo marginale è uguale al costo medio totale, il costo medio totale è al suo minimo Cma = CMeT Æ Dimensione Minima Efficiente Costi CM CMeT Dimensione minima efficiente 0 Quantità La curva del Costo marginale interseca sempre la curva del Costo Medio Totale nel suo punto di minimo Copyright © 2004 South-Western Figure 6 Big Bob’s Cost Curves Curva del Costo Totale Costo Totale €18.00 CT 16.00 14.00 12.00 10.00 8.00 6.00 4.00 2.00 0 2 4 6 8 10 12 14 Quantità Copyright © 2004 South-Western Figure 6 Big Bob’s Cost Curves Curve dei costi medi e del costo marginale Costi €3.00 2.50 CM 2.00 1.50 CMeT CMeV 1.00 0.50 CMeF 0 2 4 6 8 10 12 14 Quantità Copyright © 2004 South-Western I costi nel breve e nel lungo periodo Per molte imprese la distinzione tra costi fissi e variabili dipende dall’orizzonte temporale preso in considerazione. Molti costi, ad esempio quelli per gli impianti o i contratti di locazione, sono fissi nel breve periodo (BP) ma diventano variabili nel lungo periodo (LP) quando l’impresa può fare i suoi aggiustamenti. Pertanto le curve dei costi di breve periodo saranno diverse da quelle di lungo periodo. Vediamo tre curve dei costi medi totali di breve periodo relative a tre diverse dimensioni di impianto e una curva di costo medio totale di lungo periodo. Costi medi totali CMeT di BP impianto piccolo CMeT di BP impianto medio CMeT di BP impianto grande CMeT di LP €12,000 10,000 0 1,000 1,200 Quantità di auto per giorno La curva di LP è più appiattita di quelle di BP, perché nel LP le imprese godono di maggiore flessibilità. Per passare da una Q di 1.000 a 1.200 nel BP si possono assumere più operai, ma il CMeT di BP aumenta da 10.000 a 12.000. Nel LP l’impresa può aumentare la dimensione degli impianti, assumere più operai, ma il CMeT di LP non cambia. Economie e diseconomie di scala La forma delle curve dei costi medi di breve e lungo periodo (che è tipicamente a U) permette di fare importanti considerazioni sulla tecnologia di produzione di un bene. Economie di scala la proprietà per cui il costo medio totale di lungo periodo diminuisce all’aumentare della quantità prodotta Dipendono dal fatto che una produzione più elevata permette di sfruttare meglio la specializzazione del lavoro e specifiche funzioni dell’impresa quali la ricerca tecnologica. Diseconomie di scala la proprietà per cui il costo medio totale di lungo periodo aumenta all’aumentare della quantità prodotta Sono provocate spesso da problemi di coordinamento tra le diverse mansioni e funzioni, quando l’impresa assume dimensioni molto ampie Rendimenti di scala costanti la proprietà per cui il costo medio totale di lungo periodo resta invariato all’aumentare della quantità prodotta Costi medi totali CMeT di BP impianto piccolo Economie di scala 0 CMeT di BP impianto medio CMeT di BP impianto grande Rendimenti di scala costanti CMeT di LP Diseconomie di scala Quantità di auto per giorno Numero di imprese ? Molte imprese Una impre Poche imprese sa Monopolio Oligopolio (UD 14) (UD 15) Tipo di prodotto ? Prodotti differenziati Prodotti identici Concorrenza monopolistica Concorrenza perfetta (UD 15) (UD 13) • rete acqua • computer • vino • grano • rete del gas • benzina • magliette • latte • un solo venditore • il bene non ha sostituti • barriere all’entrata • pochi venditori • beni molto simili • molti venditori • beni simili ma non identici • numerosi venditori e compra • beni perfettamente sostituib • le imprese possono entrare uscire liberamente dal mercat