Il progetto “Tanti modi per dire rispetto”

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Il progetto “Tanti modi per dire rispetto”
Allegato 2
Classe E 13
Corsista Rolli Gabriella
Tutor Domenico Franzetti
RELAZIONE FINALE - 2° ANNO
Il progetto “Tanti modi per dire rispetto” ha coinvolto una classe prima della scuola primaria di 22
bambini e un gruppo di 15 bambini appartenenti a sezioni di 5 anni della scuola dell’infanzia.
La scuola dell’infanzia e la scuola primaria attuano da diversi anni percorsi di continuità,nell’ambito
di progetti di circolo, avvalendosi della favorevole condizione logistica consentita dall’essere in
pratica un unico edificio che condivide spazi ed ambienti.
Nella convinzione che la continuità sia un fenomeno didattico e relazionale, risultato della capacità
di integrarsi delle diverse componenti coinvolte (ALUNNI, DOCENTI, FAMIGLIE), si è delineato un
percorso che fosse “sentito” da entrambe le Istituzioni e che fosse parte delle rispettive identità.
Il 1° Circolo sta sviluppando dallo scorso anno progetti mirati alla valorizzazione dell’ambiente con
svariate attività, diversificate per fasce d’età.
Sono state coinvolte due classi: una di scuola primaria e una di scuola dell’infanzia, seguite da due
docenti che, a seconda dei momenti, hanno invertito i ruoli: l’insegnante tutor e l’insegnante di
classe.
Il percorso è stato svolto principalmente in aula e nel laboratorio di informatica utilizzando n°10 Pc,
la lavagna LIM, uno scanner, software didattici, libri operativi.
Il tempo necessario per lavorare al progetto è quantificabile in circa 60 ore, suddivise in 2/3 ore di
lavoro settimanale con gli alunni, e di alcuni giorni in cui l’insegnante ha compattato il materiale
raccolto, controllato, verificato i vari collegamenti e predisposto il prodotto finale.
In questo contesto si è calata la progettualità con la tematica ecologica finalizzata al rispetto e alla
salvaguardia dell’ambiente. Partendo dal presupposto che il rispetto dell’ambiente ha una valenza
prettamente educativa e che i bambini che frequentano la scuola dell'infanzia (e spesso anche
quelli che frequentano la prima classe della scuola primaria) hanno una scarsa conoscenza di
questo problema, il compito delle insegnanti è stato quello di aiutare i bambini ad accostarsi alla
natura sviluppando in essi la consapevolezza dell'esistenza di un eco sistema e del suo
necessario rispetto.
Il progetto, si è posto come obiettivo trasversale nei diversi campi di esperienza e nelle aree
disciplinari ed ha inteso sviluppare le finalità di:
- promuovere la conoscenza, l’interesse e il rispetto per tutti gli esseri viventi e per le loro
condizioni di vita;
- suscitare l’apprezzamento per gli ambienti naturali e l’impegno per la loro salvaguardia;
- avviare gli alunni alla conquista di uno stato di equilibrio all'interno del mondo naturale;
- sviluppare atteggiamenti di collaborazione e solidarietà.
Le attività didattiche progettate e sviluppate secondo il principio dell’ologramma anche in questo
percorso, hanno privilegiato l’insieme dei concetti organizzati in tutti i loro collegamenti intorno ad
un nucleo determinato del sapere.
Gli obiettivi generali del percorso formativo sono stati inseriti all’interno di un progetto di scuola
articolato ed unitario, condiviso e riconosciuto sul piano didattico-educativo e metodologico.
L’organizzazione sistematica ma flessibile e percorribile in modi diversi, non ha vincolato ad un
itinerario lineare e necessario, ma ha consentito di aiutare concretamente il bambino a:
•
sviluppare le competenze per la conquista dell’autonomia e la maturazione dell’identità;
•
produrre messaggi ed azioni attraverso una molteplicità ordinata ed efficace di strumenti
linguistici e informatici e di modalità rappresentative;
•
comprendere, interpretare, rielaborare e comunicare conoscenze ed abilità per ciascuno dei
campi di esperienza e delle aree disciplinari.
L’avvio del progetto ha previsto le lettura di alcuni racconti sull'amicizia, sul rispetto per gli altri e
per l'ambiente, partendo dal vissuto collegiale della festa dell'accoglienza e dalla partecipazione
alla marcia dei diritti dell'infanzia creando e sceneggiando solo un racconto, ma strada facendo
sono nate diverse esigenze nei bambini:
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- di sistematizzare quanto sperimentato ed appreso nei momenti di ricerca-azione e di
rielaborazione dei risultati ottenuti.
- di raccontare 'ogni' discussione fatta nel gruppo.
- di comunicare anche agli altri ogni messaggio che è maturato in loro...per renderli partecipi e
"consapevoli".
Il progetto, che prevedeva solo la produzione di un racconto, è andato ben oltre la sua
pianificazione, poiché i bambini hanno iniziato col raccontare il rispetto dell’amicizia che è un
valore a loro vicino quotidianamente. Appena finito il racconto è nata l’idea della produzione di una
sorta di alfabeto-vocabolario nel quale sistematizzare quanto discusso insieme.
Questa esigenza è nata perché non tutti i concetti che erano emersi avevano, per i bambini,
associazione con una parola adatta a definirli. Hanno pensato, allora, che se anche altre classi
prime non conoscevano tali termini, potevano aiutarli a conoscerli attraverso il prodotto delle loro
ricerche.
Allora è sorto il problema del "come" fare...ed è scaturita l’idea di proporre ai compagni delle altre
classi un libro multimediale per comunicare i “Tanti modi per dire rispetto” con l’aiuto di un
“ALFABETO DEL RISPETTO” che raccoglie, lettera dopo lettera, non solo le loro immagini, ma
anche parte dei loro commenti scelti, sempre in modo democratico, dall’intero gruppo.
Il lavoro delle docenti coinvolte è stato prevalentemente di “regia” dovendo solo creare situazioni e
dinamiche che hanno portato i bambini a una riflessione sui comportamenti di gruppo, individuando
e sperimentando contesti relazionali positivi.
Ciascuno ha preso maggiore consapevolezza delle proprie potenzialità e di quanto fosse utile ed
importante la presenza di ogni elemento del gruppo per raggiungere la finalità che ci si era
prefissati.
L’uso “incrociato” del foglio di carta con le nuove tecnologie digitali ha permesso di sperimentare
nuovi collanti nella didattica che, con i mediatori multimediali, risultano di maggiore impatto visivo.
I disegni prodotti dai bambini, inseriti nel computer mediante lo scanner, hanno emozionato gli
stessi autori che, per la prima volta, si accostavano alla multimedialità ed hanno, contestualmente,
spronato gli altri bambini a migliorare le proprie produzioni anche alla luce della discussione sulla
visibilità dei vari colori utilizzati.
Anche l’espressività orale è migliorata sotto la spinta “indotta” dalla discussione.
Ciascuno si è sentito protagonista perché comunicava il proprio vissuto, specie dopo aver
espresso graficamente, attraverso i disegni, il proprio modo di“sentire” i problemi.
L’esperienza di sicura crescita per tutti i partecipanti, si è avvalsa dell’organizzazione di gruppi a
geometria variabile. Il tutoring innescatosi tra gli alunni, già sperimentato e vissuto anche in altri
momenti del “progetto continuità” presente nel nostro Circolo Didattico, ha reso più agevole il
lavoro di ricerca-azione.
Il laboratorio ha rappresentato il luogo privilegiato in cui si realizza una situazione di
apprendimento su compiti significativi per gli alunni, la soluzione ottimale in cui coniugare sapere e
saper fare, per concretizzare la dimensione formativa ed educativa dell’apprendimento; lo spazio di
generatività e creatività, l’ambiente motivante; l’ambiente che produce autostima e accresce le
competenze di ciascuno, nel confronto e nell’interazione con quelle degli altri. La pratica
laboratoriale ha garantito inoltre, lo sviluppo di un itinerario didattico significativo per il bambino.
E’ stato possibile creare un clima di collaborazione serena e diretta tra alunni e docente.
Collaborare per la costruzione della conoscenza, facendo in modo che i bambini fossero
protagonisti attivi del processo di costruzione del prodotto finale responsabilizzandoli.
Punti di debolezza non ne abbiamo riscontrati, anche se:
A volte, considerando le numerose classi e sezioni che devono alternarsi, è stato necessario
predisporre dei lavori di gruppo e dei momenti in classe, per completare le attività.
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Abbiamo ovviato all’attesa dei turni sfruttando l’utilizzo di un pc presente nella classe che ha
consentito alla docente di poter seguire piccoli gruppi di alunni, mentre altri erano impegnati in
attività diverse.
Punti di forza
Gli alunni hanno lavorato con entusiasmo e impegno perché il lavoro è sembrato loro molto più
semplice e divertente e soprattutto, a loro dire, non li ha mai stancati.
Hanno sperimentato che lavorare insieme, talvolta suddividendosi i compiti, semplifica il lavoro e lo
rende più piacevole.
Ogni attività vista e “sperimentata” è più interessante di quella soltanto letta e studiata sui libri.
L’esperienza progettuale, di sicuro arricchimento professionale, ha rinforzato anche nei docenti la
voglia di utilizzare le nuove tecnologie nelle quotidiane attività scolastiche, elaborando i vissuti e
trasformandoli in unità operative più accattivanti per i piccoli fruitori che sono stati coinvolti, in ogni
fase, in maniera continua.
L’uso creativo della LIM ha, inoltre, permesso ai bambini di “progettare” e verificare, sia
individualmente quando era il loro turno di inserimento dati, che in gruppo, il layout di ogni pagina
che si andava componendo, consentendo loro di discutere su contenuti, posizioni, scelte di
elementi da inserire e loro posizionamento e/o spostamento anche solo mediante l’uso di un dito.
L’entusiasmo dei bambini (e dei loro genitori presso i quali i bambini riportavano, di volta in volta, le
discussioni avvenute a scuola) che hanno visto nel prodotto finale i lavori e le “espressioni” dei loro
“piccoli”, è sicuramente tra le più grandi soddisfazioni e, visto il lavoro di squadra che si è generato
con questa esperienza, sicuramente ci saranno ulteriori sviluppi e si utilizzerà questa metodologia
anche per altre esperienze condotte in vari momenti dell’anno e legate anche alle tradizioni del
nostro territorio.
L’esperienza di successo vissuta dai bambini e dalle docenti ha fatto nascere la voglia di
progettare qualcos’altro da attuare già nel secondo quadrimestre…ma la cosa più interessante è
stata la voglia, manifestata dal gruppo di scrivere, al termine del lavoro, non la parola “fine”, ma
l’esigenza di relazionarsi con altri amici (per ora “immaginari”) che, appena condiviso il libro
multimediale sul sito della nostra scuola, ne avrebbero preso visione portando a conoscenza di
altre realtà scolastiche la nostra esistenza ed i nostri pensieri, per poi confrontarsi con esse ed
iniziare un’attività di scambio di materiale che potrebbe sfociare, appena sarà attiva la connessione
ad internet nel nostro plesso, in un gemellaggio.
Quindi questa esperienza non è stata vissuta come un traguardo, ma come un trampolino di lancio
verso altre sperimentazioni che….. ci attendono…..magari nel cyberspazio…. per condividere
situazioni con altre realtà scolastiche.
Insieme all’entusiasmo dei nostri bambini mi sento solo di aggiungere questo augurio:
“Alla prossima!”
Il prodotto finale è visibile al seguente Link:
http://www.primocircolo.taranto.scuolaeservizi.it/DOL_Gabriella_ROLLI/index.html