Associazione tra indice di massa corporea, altezza e

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Associazione tra indice di massa corporea, altezza e
Gruppo di Studio della Scoliosi e della colonna vertebrale
Associazione tra indice di massa corporea,
altezza e prevalenza di deformità vertebrali
Association between body mass index, body height, and the prevalence of spinal deformities.
Hershkovich O, Friedlander A, Gordon B, Arzi H, Derazne E, Tzur D, Shamiss A, Afek A
Spine J. 2013 Oct 19. pii: S1529-9430(13)01574-X. doi: 10.1016/j.spinee.2013.09.034.
Abstract
Contesto di riferimento: e più comuni deformità vertebrali tra gli adolescenti sono la scoliosi
idiopatica adolescenziale (AIS; prevalenza tra il 2% e il 3%) e la cifosi di Scheuermann (SK;
prevalenza tra l'1% e l'8%). Entrambe le deformità sembrano avere un'influenza genetica nella
loro eziologia. Tuttavia, l'associazione tra indice di massa corporea (IMC) e statura, e una loro
eventuale associazione con le deformità vertebrali non è nota. Disegno di studio: studio
trasversale di prevalenza. Obiettivo: esaminare la prevalenza delle deformità vertebrali
nell'adolescenza a seconda della loro gravità e valutare una loro possibile associazione con IMC e
statura. Misure di outcome: i soggetti con diagnosi di deformità vertebrale sono stati
classificati in uno dei tre gruppi 'lieve,' 'intermedio,' o 'grave,' a seconda dell'entità delle
deformità e in base alla misurazione della curva scoliotica o cifotica mediante radiografia in
stazione eretta. Metodi: i dati provengono da un database medico contenente la
documentazione di pazienti di sesso maschile e femminile di 17 anni di età prima del loro
reclutamento nel servizio militare obbligatorio. Sono state raccolte le informazioni relative ai
codici di invalidità associati alle deformità vertebrali sulla base delle RMFD (disposizioni di
accertamento medico). Per valutare l'associazione tra IMC e statura ai diversi gradi di deformità
vertebrale sono stati utilizzati i modelli di regressione logistica. Risultati: lo studio di coorte ha
incluso 829.791 soggetti consecutivi, dei quali 103.249 hanno ricevuto una diagnosi di deformità
vertebrale (il 76% di lieve entità). La prevalenza di deformità vertebrali è risultata
significativamente maggiore tra i pazienti di sesso maschile e femminile sottopeso (p<,001). Un
aumento dell'IMC ha rivelato di possedere un effetto protettivo nello sviluppo delle deformità
vertebrali. Nei gruppi con pazienti sottopeso, gli odds ratio per le deformità vertebrali di grave
entità sono risultati più elevati rispetto agli odds ratio per le deformità di lieve entità. Il rischio di
sviluppare deformità vertebrali è risultato aumentare significativamente con l'aumento della
statura in entrambi i sessi (p<,001). Conclusioni: è stata individuata per tutti i gruppi di altezza
un'associazione tra statura e rischio di deformità vertebrali a seconda dell'entità delle deformità.
Un IMC al di sotto dei valori normali si associa a deformità vertebrali di grave entità mentre un
IMC al di sopra dei valori normali ha apparentemente un effetto protettivo. La statura è inoltre
associata positivamente all'entità delle deformità vertebrali.
Commento
Fabio Zaina
Le principali deformità vertebrali che possono colpire gli adolescenti sono la scoliosi idiopatica e
l’ipercifosi da Morbo di Scheuermann. La prima è una deformità vertebrale tridimensionale che coinvolge
l’intero torace; è legata a una predisposizione genetica ma non conosciamo con esattezza i meccanismi
che ne inducono la manifestazione. Conosciamo invece in maniera approfondita i meccanismi di
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progressione, durante la fase di crescita e in particolare durante la spinta puberale, che sono legati al
circolo vizioso di Stokes. È stato riportato da diversi autori che generalmente i soggetti affetti da scoliosi,
in prevalenza femmine, sono generalmente più alti e più magri e quindi con un ridotto BMI (indice di
massa corporea).
Il Morbo di Scheuermann, invece, si manifesta generalmente con un aumento della cifosi toracica, meno
frequentemente una cifosi giunzionale o cifosi lunga e in casi rari una perdita di lordosi lombare che più
arrivare fino all’inversione della curva a tale livello. Circa la metà dei pazienti scopre tale malattia a
causa della manifestazione di dolore vertebrale.
Per quanto riguarda l’epidemiologia di questi disturbi, si parla del 2-3% per quanto riguarda la scoliosi e
del 1-8% per il morbo di Scheuermann (oltre alla forma classica, caratterizzata da almeno 3 vertebre
consecutive deformate per più di 5° esistono forme spurie, e questo giustifica la variabilità riscontrata in
letteratura).
Gli autori del presente studio hanno voluto valutare su una popolazione molto ampia l’associazione tra le
deformità vertebrali in genere e le caratteristiche antropometriche (peso, altezza, BMI). A tale scopo,
hanno analizzato le schede mediche di quasi 830.000 ragazzi e ragazze di 17 che si erano sottoposti alla
visita militare nello stato di Israele. Hanno categorizzato sia i dati del BMI in base ai percentili (sottopeso
<5° percentile normopeso fino all’85°, sovrappeso fino al 95° e obesità oltre il 95°) che quelli relativi alle
deformità in lieve (curva inferiore ai 20° Cobb sul piano frontale, cifosi inferiore ai 45°, nessun disturbo),
media (curva fino a 50°, cifosi fino a 70° e disturbi riferiti dai soggetti), e grave (oltre tali soglie). Hanno
quindi scoperto che complessivamente le deformità vertebrali riguardavano il 12% circa sia dei maschi
che delle femmine. Il 9% circa dell’intera popolazione è stato classificato nel gruppo “lieve”, circa il 3%
media e lo 0,2-0,14 come grave sia nei maschi che nelle femmine. Gli autori hanno riscontrato una forte
associazione tra un basso BMI e la severità della deformità e in misura minore con l’altezza.
Questi dati insomma confermano su un’ampia popolazione ciò che già sapevamo circa le deformità
vertebrali, in particolare la scoliosi. Circa il morbo di Scheuermann, invece, fino ad ora si era notata
un’associazione inversa, ovvero questo disturbo sembrava più frequente nei soggetti con alto BMI. E qui
veniamo al principale limite di questo studio, che ha messo insieme patologie con caratteristiche
diverse, la scoliosi e il Morbo di Scheuermann, mascherando e confondendo i dati. Avremmo potuto
avere molte più informazioni se gli autori avessero analizzato separatamente le caratteristiche delle due
patologie, mentre il fatto di mettere tutto insieme rischia fortemente di nascondere informazioni
importanti. Un esempio di tale “inquinamento” delle informazioni si palesa nel fatto che la prevalenza
delle deformità vertebrali in generale e in ciascuno dei sottogruppi è risultato simile nei maschi e nelle
femmine, mentre noi sappiamo che il 70% circa dei soggetti affetti da scoliosi è di sesso femminile.
Dobbiamo quindi supporre (non lo possiamo dire con certezza), che lo Scheuermann sia risultato più
frequente nei maschi, andando a ribilanciare le percentuali. Anche sulla scelta di categorizzare la gravità
del problema possiamo discutere a lungo, perché le categorie sono state fatte in maniera del tutto
arbitraria.
In conclusione, questo rimane uno studio importante per la grande popolazione inclusa, ma purtroppo i
dati non sono così precisi da darci realmente una nuova visione di questi problemi.
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Domande per la Formazione a Distanza (FAD)
2014-F3-10-1) Le deformità vertebrali erano fortemente associate a:
a. basso BMI
b. basso peso
c. statura elevata
d. tutte le precedenti
Tutte le domande dei singoli articoli (identificate dal codice sopra indicato) saranno raccolte nel
questionario finale che dovrà essere compilato nel mese di dicembre da parte di coloro che si
sono iscritti (o si iscriveranno) al programma facoltativo di FORMAZIONE A DISTANZA - FAD (vedi
www.gss.it/associa.htm) per conseguire l'ATTESTATO GSS FAD o i 50 CREDITI ECM FAD
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