Il Sole 24 Ore - Lombardi Molinari Segni Studio legale

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Il Sole 24 Ore - Lombardi Molinari Segni Studio legale
30 Finanza & Mercati
Il Sole 24 Ore
Giovedì 7 Maggio 2015 - N. 124
Gaetano Casertano
INTERVISTA
Direttore generale Mittel
Holding. In pista SocGen e Pzu, sullo sfondo si muove Getin
«Mittel pronta al riassetto del portafoglio»
A breve il nuovo piano industriale: focus su nuovi investimenti e servizi
Laura Galvagni
p«Mittel ha un nuovo azio-
nariato, un nuovo sistema di
governance, semplice e coeso, e un obiettivo chiaro: la volontà condivisa di valorizzare
l’azienda». È quanto assicura
Gaetano Casertano, direttore
generale della finanziaria da
gennaio scorso, che, in questo
colloquio con Il Sole 24 Ore,
ha voluto tracciare le linee
guida del nuovo piano industriale, destinato a vedere la
luce il settembre prossimo.
Un piano che, come ha raccontato Casertano, parte da
ciò che Mittel ha nel proprio
Dna, ossia di essere «una piattaforma di investimenti e di
servizi finanziari quotata». La
logica, dunque, è sfruttare
quanto c’è già in casa per provare a rilanciare un attore storico di Piazza Affari. Nel farlo, si cercherà di superare alcune dinamiche che in passato hanno caratterizzato
l’azione dell’azienda: ossia
avere in comune alcuni investimenti con una parte dei soci. Basti pensare che ancora
oggi, a livello di patrimonio, le
correlazioni con taluni azionisti valgono circa 115 milioni.
Il mercato attende da
qualche tempo il business
plan. Non a caso il titolo, che
viaggia attorno a 1,51 euro,
continua a incorporare un
forte sconto sul nav che, secondo alcune stime di analisti, è compreso tra 2,6 euro e
3 euro per azione. La quotazione sembra pagare l’incertezza sul futuro strategico. È
un nodo che potrà essere
sciolto a breve?
Quello che possiamo dire
oggi è che la società ha due
anime: fare investimenti e
fornire servizi. Ed è ciò che
continuerà a fare ma con un
indirizzo strategico ben definito. Sui servizi, per esempio,
ci concentreremo su advisory, debt & grant, real asset
management e portfolio management. Tutti supporti che
forniremo all’interno e all’esterno. E ciò risulterà ancora più funzionale grazie alla
riorganizzazione aziendale e
gestionale che faremo nel
breve periodo e che comporterà il trasferimento in
un’unica sede, quella centrale di Milano, di tutti gli uffici
distaccati.
In che direzione andranno invece i nuovi investimenti?
Punteremo a investimenti
nelle mid cap e nel real estate
in un’ottica di medio lungo
periodo, secondo il paradigma del permanent capital.
Ma siete pronti a ricorre
alla leva per ampliare il portafoglio partecipazioni?
Il nostro attivo ci permetterebbe un ulteriore ricorso alla
leva ma non lo faremo se non
nel caso in cui si presentassero operazioni straordinarie di
investimento. Renderemo
piuttosto il più possibile smobilizzabili i nostri attivi non
strategici e quindi finanzieremo con quella cassa i nuovi investimenti.
Questo vale anche per gli
asset nel mattone? Che progetti avete per Mittel Immobiliare? State valutando di
valorizzare i 120 milioni di
immobili che avete a portafoglio?
Stiamo lavorando asset per
asset. L’idea è quella di omogenizzare il prodotto, creare
dei cluster e poi cederli sul
mercato.
Con quali strumenti? È
possibile che venga creato
un fondo a cui destinare gli
asset da dare in gestione a
una sgr? Castello, della quale siete già soci, potrebbe essere un candidato?
L’idea del fondo è una pos-
IMAGOECONOMICA
Mittel. Il dg Gaetano Casertano
Si punta a investire
nel mattone: più valore
a Castello, l’ipotesi
di un fondo o di una Siiq
sibilità ma potremmo anche
utilizzare lo strumento delle
Siiq in funzione della tipologia di cluster. Quanto al ruolo di Castello puntiamo evidentemente ad aumentarne
il valore in quanto nostra
partecipata.
Per restare in tema di investimenti, parte del vostro
portafoglio è legato a operazioni fatte con alcuni dei vostri azionisti. È un intreccio
che contate di sciogliere?
Utilizzeremo unicamente
un approccio di mercato per
tutti gli attivi. Vogliamo certamente ridurre il peso di
queste attività e abbiamo un
piano in questo senso. Ciascuna operazione dovrà essere inquadrata tenendo ben
presenti due caratteristiche:
l’asset rientra nel piano industriale? È valorizzato a
mercato? Sulla base di questi
due elementi faremo le nostre valutazioni e agiremo di
conseguenza
Un altro asset che ha un
valore importante a livello
di patrimonio sono le azioni
proprie, circa il 17% del capitale. Che destino avranno?
Per Mittel sono un attivo
che ha un valore importante
ma spetta esclusivamente ai
soci definire che cosa fare con
questi titoli. Non è di competenza del management.
Come saranno i conti del
semestre che chiuderete a
breve?
Il semestre risentirà delle
difficoltà ereditate dal passato. I risultati positivi si vedranno una volta portata a
compimento la riorganizzazione e avviate le nuove azioni di sviluppo.
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Tassara, è corsa a due
per la polacca Alior Bank
Carlo Festa
pDiventa
una corsa a due
quella per il 26 per cento che il finanziere Romain Zaleski ha nella banca polacca Alior. Secondo
indiscrezioni, nelle ultime settimane si sarebbe fatto avanti il
gruppo assicurativo polacco
Pzu, che sarebbe ora dunque
l’avversario più temibile dell’altro contendente in campo, cioè
il gruppo francese Société Generale, anche se sullo sfondo si
starebbe muovendo anche la
banca Getin. Tuttavia, proprio
Pzu, in queste settimane, avrebbe in corso la due diligence su
Alior Bank. La compagnia assicurativa avrebbe in mente un
piano di consolidamento in Polonia visto che starebbe esaminando l’acquisto anche di Raiffeisen Polbank, la controllata
dell’austriaca Raiffeisen Bank
messa in vendita dalla casa madre. Alior Bank, istituto polacco
fondato dal finanziere Romain
Zaleski e guidato dalla figlia Helene, ed è da tempo al centro di
voci di riassetto azionario.
Complice il fatto che la Carlo
Tassara, holding della famiglia
Zaleski, per soddisfare il debito
contratto con il sistema bancario sta infatti cedendo progressivamente le proprie partecipazioni per fare cassa e venire incontro alle richieste delle banche creditrici. Dismissioni che,
secondo quanto riportato ieri
da Radiocor, avrebbero migliorato i conti della holding che
avrebbe ridotto l’esposizione a
circa 750 milioni di euro rispetto
ai 2,25 miliardi di euro che risultavano ancora alla sigla dell’ultimo accordo di stand still.
Il 26 per cento in Alior Bank
rappresenta uno dei pezzi pregiati ancora in vendita per la
Carlo Tassara che sta provando, tramite il suo advisor Ubs e
L’INCASSO
Il pacchetto vale almeno
350 milioni di euro
e andrebbe a ridurre
ulteriormente il debito,
sceso attorno a 750 milioni
con l’assistenza dei suoi legali
fra i quali lo studio Lombardi
Molinari, a massimizzare l’incasso con una sorta di asta competitiva. Tecnicamente la cessione della quota in Alior, quotata nel 2012 alla borsa di Varsavia, da parte della holding della
famiglia Zaleski, dovrebbe avvenire entro il 2016, come concordato con le Autorità di vigilanza polacche. Tuttavia la Carlo Tassara potrebbe velocizzare i tempi e chiudere la
transazione prima del previsto,
anche per riuscire a soddisfare
in anticipo le richieste dei creditori. Tanto che i compratori
in campo, in primis SocGen e
Pzu, starebbero discutendo con
le autorità polacche per verificare la fattibilità dell’operazionea. Se la transazione dovesse
andare in porto, la Carlo Tassara darebbe un’ulteriore taglio al
debito considerato che il pacchetto varrebbe attorno ai 350
milioni di euro.
Nell’ultimo anno la Carlo
Tassara ha dimezzato il suo
portafoglio di partecipazioni.
Nel 2013 la holding ha ceduto le
azioni Generali con un incasso
di 156,2 milioni, i titoli Mediobanca con una plusvalenza di
3,8 milioni, mentre nel primo
semestre 2014 ha venduto le
partecipazioni in Mps e Bpm
con minusvalenze. Nel 2014 ha
chiuso la vendita frazionata
della quota in Intesa SanPaolo
con un incasso di oltre 600 milioni: una dismissione rotonda
che ha permesso di rimborsare
una bella fetta di debito bancario. Poi è stata ceduta la quota
in Cattolica Assicurazioni
(l’1,37%) con un incasso di 13,5
milioni. E a settembre c’è stato
il passaggio di proprietà per il
15,3 per cento di Mittel finito alla Blue Fashion Group, holding
del gruppo Stocchi.
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Faro su operazioni effettuate nel 2007 dalla controllata Wendel
IMAGOECONOMICA
OYSTER Absolute Return EUR - Classe EUR2
120
Performance dal lancio
(15/09/10 al 31/03/15)
Per gli Investitori Istituzionali.
+18.4 %
115
OYSTER Absolute Return EUR - Classe EUR2
Benchmark : Libor EUR 1 Month
110
+1.9 %
105
Rischio minore
100
1
95
09.10
03.11
09.11
03.12
09.12
03.13
09.13
03.14
09.14
Rischio maggiore
Rendimento potenzialmente
più basso
03.15
2
3
Rendimento potenzialmente
più elevato
4
5
6
7
La scala del rischio va da 1 (rischio più basso) a 7 (rischio più elevato);
il grado 1 della scala non significa tuttavia che il portafoglio è totalmente
esente da rischi.
   
   

JP Morgan, da Parigi accuse di evasione fiscale
I procuratori francesi hanno lanciato accuse penali
preliminari contro una controllata di JP Morgan per il
suo ruolo nell’evasione fiscale. Gli inquirenti stanno
cercando di capire il ruolo della divisione bancaria
Usa di Jpm in transazioni effettuate nel 2007 da 14
manager della società di investimento Wendel
Investissement . La procura francese crede che J.P.
Morgan Chase Bank National Association abbia
finanziato le transazioni che hanno permesso ai
Assicurazioni. Subentra nella carica di ceo a Diekmann
Allianz, Baete sale al vertice
L’utile operativo cresce del 4,8%
Alessandro Merli
FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
pAllianz
www.oysterfunds.com - [email protected]
Il benchmark indicato è stato scelto per consentire un miglior raffronto dei risultati della gestione del comparto. SYZ Asset Management (Lussemburgo) SA, membro della divisione SYZ Asset Management, e la
società di gestione della SICAV OYSTER. Si tenga presente che il riferimento ad un indice è effettuato unicamente con finalità informative; la politica di investimento del comparto non contiene alcuna menzione
all’indice. Il rendimento indicato è al lordo degli oneri fiscali. I rendimenti passati non sono indicativi di quelli futuri. OYSTER Absolute Return EUR – Classe EUR2 è un comparto della SICAV OYSTER di
diritto lussemburghese. Prima dell’adesione leggere il Prospetto e le Informazioni chiave per l’Investitore (“KIID”), depositati presso la Consob e disponibili sul nostro sito internet.
manager Wendel di intascare azioni da 320 milioni
di euro e di posticipare il versamento delle tasse
sulle azioni stesse. L’istituto è stato avvertito delle
accuse preliminari contro di esso dai magistrati di
Parigi il 16 aprile. Il fatto che quelle accuse siano
state depositate in tribunale suggerisce che gli
inquirenti sospettino una cattiva condotta da parte
della banca e che abbiano raccolto sufficiente
materiale per lanciare un’inchiesta ufficiale.
batte le previsioni degli analisti nel primo
trimestre dell’anno e mette
in atto l’atteso cambio della
guardia al vertice.
Nei primi tre mesi del
2015, il gruppo assicurativo
bavarese, il maggiore d'Europa per capitalizzazione,
ha realizzato un utile operativo di 2,86 miliardi di euro, in crescita del 4,8% rispetto allo stesso periodo
dell'anno scorso. L'utile
netto è aumentato dell'11%
a 1,82 miliardi di euro. In entrambi i casi, le cifre preliminari diffuse ieri hanno
superato le aspettative degli analisti del settore. Anche il volume d'affari è aumentato dell'11% a 37,8 miliardi di euro. I dati completi verranno pubblicati il 12
maggio prossimo.
Davanti all'assemblea degli azionisti, il presidente
uscente Michael Diekmann
ha dichiarato che il gruppo è
in linea con l'obiettivo di un
utile operativo di 10,4 miliardi di euro per l'intero
esercizio, più o meno 400
milioni di euro.
Si trattava dell'ultima apparizione del 60enne Diekmann davanti agli azionisti
alla testa di Allianz. Da oggi,
come già annunciato, l'inca-
rico di numero uno passa a
Oliver Baete, 50 anni, che
era responsabile del ramo
danni. Entrato in consiglio
nel 2008 come chief operating officer, Baete aveva assunto l'anno successivo la
carica di direttore finanziario e nel 2013 era stato nominato responsabile dell'Europa occidentale e meridio-
ASSICURAZIONI/2
Axa, fatturato
trimestrale
a 31,5 miliardi
pGrazie all’effetto cambio,
e cioè alla debolezza dell’euro rispetto alle principali valute, Axa ha chiuso il primo
trimestre 2015 con ricavi in
aumento del 10% a 31,5 miliardi (un risultato superiore alle
attese, visto che il consensus
degli analisti prevedeva 29,7
miliardi). Su base omogenea,
la crescita rispetto al primo
trimestre del 2014 è del 2 per
cento. Un incremento che ha
caratterizzato sia l’attività vita (a 17,5 miliardi), sia il ramo
danni (a 11,4 miliardi), trainato dai mercati emergenti e
dall'attività online.
nale, compresa l'Italia, uno
dei mercati più importanti
per il gruppo di Monaco di
Baviera.
Una nota della Allianz riconosce che nel ramo vita il
gruppo, come del resto tutto il settore, si confronta
con la sfida dei bassi tassi
d'interesse.
L'altro punto critico è
l'asset management, dove il
problema Pimco non è ancora del tutto risolto, anche
se nei primi mesi dell'anno
le uscite di fondi dei clienti
sono diminuite. Il problema
si è originato con l'abbandono del maggiore gruppo
di investimenti obbligazionari mondiale da parte del
suo fondatore Bill Gross, in
polemica con i vertici del
gruppo. Alla Allianz riconoscono che non è chiaro
quando flussi positivi alla
Pimco potranno riprendere. Le uscite del 2014 si rifletteranno anche sui risultati di quest'anno. Le attese
per il 2015 sono che la divisione asset management, di
cui Pimco è di gran lunga la
parte più importante, possa
ottenere un utile operativo
tra i 2,2 miliardi e i 2,8 miliardi di euro, contro i 2,6
dell'anno scorso e i 3,2 del
2013, prima che si verificasse l'uscita di Gross.
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