Paint Shop Pro 7 AE, una miniera di possibilità
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Paint Shop Pro 7 AE, una miniera di possibilità
Software Paint Shop Pro 7 AE, una miniera di possibilità Un programma di fotoritocco intuitivo e flessibile, un modulo per la gestione del proprio archivio di immagini (Media Center Plus), un modulo per creare banner animati per le nostre pagine web o filmati del nostro portfolio (Animation Shop). Ed un prezzo concorrenziale. Sono diversi anni che il nome di Jasc circola incontrastato nel mondo del software shareware, ovvero in quella nicchia di programmi, neanche più di tanto ristretta, che utilizzano la libera diffusione di versioni a termine o limitate (Trial Version) al fine di fare conoscere al grande pubblico le potenzialità del prodotto, senza obbligare all’acquisto incondizionato prima di averne testato le possibilità; la ‘regolarizzazione’ del contratto di vendita avviene dopo il periodo di prova. Questo metodo promozionale riesce a contenere i costi, alti, relativi alla promozione classica del software tramite l’approdo ai convenzionali canali di comunicazione ed ha come piacevole riscontro una larga diffusione dei software maggiormente validi in pressoché tutto il mondo informatico, grazie a quello che è diventato lo strumento principe di distribuzione per tale categoria di software: Internet. È facile intuire i vantaggi di tale ‘planetaria’ copertura distributiva: i molti utenti (disinteressati in quanto ‘volontari’) che testano il software gratuito, abbattono i costi dell’analoga operazione che altrimenti avrebbe richiesto un campione retribuito di utenti ‘standard’. Non solo, in questo modo viene anche invogliata la condivisione delle esperienze dirette, nella maggior parte dei casi strettamente legate all’utilizzo reale delle applicazioni, e si crea un solido ‘background’ di informazioni che permette alla software house di migliorare i propri prodotti secondo canoni corrispondenti a quelle che sono le necessità di chi decide di passare dalla versione dimostrativa all’utilizzo di quella ‘registrata’. Tutto questo per sottolineare il fatto che Paint Shop Pro 7, giunto nelle mie mani in una pregevole Anniversary Edition, ha efficacemente attinto dai molti anni trascorsi in rete, nelle vesti di software shareware, sotto forma di continue migliorie ed interventi di calibrazione che ne fanno oggi un prodotto efficiente, economico, flessibile, maturo e, soprattutto, assolutamente adeguato al livello di conoscenza delle applicazioni grafiche di coloro che non hanno specificatamente scelto il fotoritocco quale argomento di tesi. Vediamo di fare il punto della attuale situazione di Paint Shop Pro 7 AE in quanto valida alternativa, più abbordabile per costo e semplicità, al professionale Adobe Pho- toshop, spauracchio di chi vive la propria passione foto-informatica in modo ben più rilassato. Cosa comprende PSP 7 AE? Sembra semplice rispondere a questo quesito! Questa volta la Jasc ha davvero attinto a piene mani dalla propria posizione di leadership nel campo delle applicazioni grafiche di pari livello andando ad includere nella confezione del software alcune chicche tra le quali: Animation Shop 3.04 per realizzare animazioni ed elementi per il web, Media Center 3.1 (Ita) per organizzare ed archiviare (bene!) le proprie immagini e file, i pregevoli filtri creativi Eye Candy di Alien Skin, i filtri per effetti speciali Flaming Pear Essentials, i filtri Virtual Painter, una nuova serie di elementi decorativi e cornici e, dulcis in fundo, una serie di esercitazioni molto ben calibrate, realizzate da professionisti, che mi sento di esortare vivamente a seguire, anche perché graficamente eccellenti, prima di mettersi al lavoro… Ooops! Volevo dire ‘a giocare’, visto che ritengo sempre fondamentale lo scoprire in tal modo le caratteristiche dei nuovi prodotti software! Oltre a tutti questi ‘bonus’, offerti ad un costo che è realmente minimo se confrontato con quello derivante dall’acquisto delle singole parti, non manca ovviamente Paint Shop Pro 7, che dovremmo presumibilmente avere già incontrato almeno una volta nella vita se anche solo vagamente abituati a girovagare per la rete alla ricerca di qualche buon software da scaricare. Ricordiamo brevemente alcune delle caratteristiche che ne stanno decretando il successo e che altre volte non abbiamo mancato di sottolineare in occasione di recensioni passate. Innanzi tutto l’interfaccia con cui l’utente dovrà confrontarsi è efficacemente realizzata, sempre chiara e ben descritta in tutte le sue parti dagli immancabili testi descrittivi. Essa è inoltre supportata da una guida in linea veramente completa, anche a motivazione del fatto che non tutti gli utenti ‘Trial’ decideranno di dotarsi del pacchetto ‘registrato’ inclusivo dell’imponente manuale. In secondo luogo vige in PSP 7 AE un approccio del tutto ‘user friendly’, che potremmo riassumere dicendo “se non hai Tra le numerose barre degli strumenti, che abbiamo la possibilità di mantenere ben visibili nell’area di ‘manovra’ durante le operazioni di ritocco, vi è questa, denominata ‘Fotoritocco’, che ci mette a disposizione quelle che sono le caratteristiche principali di Paint Shop Pro 7. Attraverso l’attivazione dei numerosi pulsanti accediamo infatti ad una serie di funzionalità classiche rese dai programmatori di Jasc automatizzate e pronte a seguirci nelle lente fasi di apprendimento delle potenzialità del software. Tra le più performanti troviamo la regolazione automatica del colore, un esempio tangibile di come a volte i risultati migliori si possano ottenere col minore sforzo! Ecco un ulteriore esempio di come una buona guida in linea riesca a costituire un reale aiuto. La vastità degli argomenti coperti e la chiarezza espositiva ne fanno un valido ausilio per uscire da una situazione particolarmente intricata. ancora appreso i meccanismi manuali per ottenere ciò che vuoi, puoi farlo anche in automatismo!”… con ottimi risultati! Tutto ciò emerge specialmente dalla serie di ‘feature’ dal taglio spiccatamente fotografico che compaiono in una apposita barra degli strumenti denominata ‘Fotoritocco’. Per quello che riguarda poi gli strumenti classici, mi pare non ci sia davvero bisogno di commenti: c’è tutto e tutto è ben realizzato, intendendo in tal senso una implementazione che vuole innanzi tutto agevolare l’utente piuttosto che metterlo da subito di fronte ai propri limiti. Vogliamo trovare una pecca? Beh, se tale neo non ci fosse non si spiegherebbe il motivo per cui non veniamo dotati di default di questo software al momento dell’acquisto del nostro PC! Si tratta della rinuncia ad ottenere prestazioni limite, soprattutto nei confronti di elaborazioni particolarmente ‘pesanti’ per le quali una progettazione così attenta alla semplicità operativa e all’elevata qualità finale non può che cedere il passo ad applicazioni più rigide, e pertanto più performanti. Ma, a ben pensarci, questo è proprio ciò che un uten- Uno dei ‘plus’ offertoci da Jasc all’interno del pacchetto denominato ‘Anniversary Edition’ è costituito dalle lezioni virtuali redatte da professionisti dell’immagine sotto forma di esercitazioni guidate. Essendo passato anche io per l’insegnamento del fotoritocco digitale, devo riconoscere a queste ‘pillole di saggezza’ il merito di toccare argomenti effettivamente scottanti per chiunque si avvicini alla materia, con un linguaggio ed un approccio del tutto comprensibili alla maggioranza degli utenti. Il consiglio è ovviamente quello di attingerne a piene mani! te medio non desidera dal proprio software, ovvero la ‘rigidità’! Dunque mi pare che il campo sia aperto per esplorare con animo sereno le potenzialità di PSP 7 AE, ricordandoci che tale prodotto ci consente innanzi tutto di imparare dagli automatismi le funzionalità primarie del fotoritocco, in secondo luogo di estendere le nostre conoscenze alle operazioni manuali più evolute, infine di raggiungere dei livelli qualitativi assolutamente pari a programmi ben più elogiati. Vediamone gli aspetti principali. Cosa ci faccio? Il poco spazio a disposizione su queste pagine e la volontà di dare una descrizione pur solo abbozzata di tutto il contenuto del pacchetto, ci costringe alla sintesi più estrema. Poco male, visto che coloro che sono maggiormente interessati ad approfondire potranno agevolmente scaricare il software all’indirizzo www.questar.it/jasc, o dal CD distribuito insieme a Progresso Fotografico del mese scorso. Si è detto che le funzionalità classiche si pre- sentano come di consueto: ecco le immancabili funzioni di visualizzazione, zoom, ridimensionamento immagine, rotazione delle stesse, etc. Ovviamente immancabili anche i menu che ci permettono di accedere agli strumenti indispensabili di un qualunque fotoritoccatore: Selezioni, Maschere e Livelli. A tal proposito ricordiamo come la finestra mobile dei livelli immagine si renda disponibile, come altre, mediante la selezione della relativa preferenza nella sezione ‘Visualizza/Barre degli Strumenti…’. Questo menu permette di far comparire anche l’istogramma dell’immagine attuale, la finestrella Panoramica, la tendina degli strumenti, nonché il prezioso set di pulsanti relativi agli strumenti web, a quelli degli effetti ed a quelli inerenti le funzioni più specificamente indirizzate al fotoritocco. Proprio in questa appendice troviamo alcune evoluzioni delle funzionalità della precedente versione di PSP 7, pur conservando lo stesso spirito di automazione nell’approccio al fotoritocco. Le funzioni di bilanciamento automatico del colore, di riduzione dell’effetto occhi rossi, di aumento automatico del con- Ritocco manuale. Dovrebbe essere oltremodo chiaro come la presenza di strumenti automatizzati per la realizzazione delle funzioni di fotoritocco più classiche non tolga assolutamente all’utente la possibilità (ed aggiungerei ‘il dovere’!) di operare con quelli che da sempre costituiscono il bagaglio primario tra gli strumenti propri dell’elaborazione delle immagini. Nell’immagine è possibile osservare il ‘principe’ di tali artefatti: la regolazione dei toni attraverso la modifica manuale dell’istogramma. È di fondamentale importanza acquisire la padronanza assoluta di tale metodo di elaborazione, essendo di qui che molto spesso nasce la differenza tra un’immagine spenta ed una capace di ‘bucare lo schermo’. (modella: Rossana) trasto e della saturazione, della gestione di nitidezza, moirè, disturbo di compressione e scolorimento (oltre ad altre utilissime) vanno ad affiancare quelli che rimangono i capisaldi della riuscita di un buon lavoro di ritocco manuale: la regolazione dell’istogramma (molto completa e ben organizzata) ed il bilanciamento del colore (ottimo e… geniale!). Un giudizio per tutti: le funzionalità di anteprima rendono sempre estremamente intuitivo il procedere nelle correzioni, sia manuali che automatizzate; queste ultime correzioni poi lasciano sempre all’utente la facoltà di intervenire con decisioni proprie, ed in modo progressivo, sui parametri fondamentali che regolano la pesantezza dell’effetto. Altrettanto ben congeniata mi sembra poi la barra di gestione degli effetti precostituiti: chiamiamoli pure filtri! Il primo pulsante relativo a tale barra degli strumenti racchiude una chicca. Esso permette di accedere ad un visualizzatore di effetti; in pratica questo consiste di una lista degli effetti disponibili affiancata da un miniatura dell’immagine in lavorazione. La selezione di un effetto consente di verificare a grandi linee quello che sarà il risultato dell’applicazione del filtro in questione, senza essere costretti a richiamarli ad uno ad uno, con enorme perdita di tempo, nel caso in cui non ci ricordiamo con esattezza il più adatto ai nostri intenti! Sempre in tema di filtri, mi pare giusto ricordare che nella confezione del software di Jasc abbiamo trovato in omaggio anche dei filtri di fattura notoriamente pregevole, quali sono quelli inclusi in Eye Candy di Alien Skin, in Flaming Pear ed in Virtual Painter. Anche per questo ‘esoso’ plus offertoci non basterebbe un articolo a recensire i tre distinti plug-in. Basti dire che tutti si distinguono per una resa assolutamente fotorealistica degli effetti, per la chiarezza e la ‘potenza’ dei risultati, nonché per l’accattivante impostazione grafica dell’interfaccia utente (la finestra di impostazione dei parametri e delle opzioni che appare nel momento in cui andiamo a richiamare uno dei tre plug-in) . Posso solo consigliare di provarli per osservare le migliaia di combinazioni che essi sanno offrire ai più smaliziati. Mi raccomando però: rammentiamo che un filtro non crea da solo un’immagine! Che altro dire su PSP 7 AE? Sicuramente che sono offerte tutte le funzionalità tipiche di ben più esaltati software di ritocco digitale: l’inserimento di forme vettoriali, una avanzata gestione del testo, la distribuzione e l’allineamento di oggetti, la gestione dei profili colore, una gestione evoluta delle caratteristiche cromatiche dell’immagine, ampie possibilità di esportazione e di importazione dei file, la possibilità di personalizzare spazio di lavoro, pennelli ed ornamenti (belli!). In conclusione, un prodotto ideale per iniziare l’avventura del fotoritocco digitale grazie a procedure automatizzate, ed efficace nel fornire risultati pregevoli all’utente esperto. Ab- biamo apprezzato anche la guida in linea di ottima fattura e le esercitazioni ottimamente preconfezionate. Cosa ci stiamo dimenticando? Ebbene sì, non è finita qui, visto che con PSP 7 AE ci portiamo a casa altri due software ‘stand-alone’ che potrebbero meritare una recensione a se stante. Media Center Plus e Animation Shop Iniziamo da Animation Shop il quale, per la sua vocazione ‘internettiana’, non dovrebbe interessare più di tanto noi apprendisti fotoritoccatori, ma che inevitabilmente stimolerà le nostre fantasie da regista. In fondo conosco più di un appassionato fotografo che, più o meno in segreto, coltiva uno struggimento nel non avere l’opportunità di dare movimento alle proprie immagini! Fondamentalmente la procedura su cui si basa il movimento di immagini statiche è la sovrapposizione di fotogrammi, di poco differenti gli uni dagli altri, al fine di ingannare il nostro occhio, poco rapido nel percepirne il trucco; questo crea la sensazione di dinamismo. Proprio questo principio ci conduce in Animation Shop a costruire, frame by frame, le scene che comporranno i nostri ‘filmati’; il passo successivo è quello di inserire ritardi ed effetti interfotogramma, ripetizioni di porzioni di filmato, aggiungere gradevoli effetti grafici che, in automatismo, andranno a distribuirsi sui fotogrammi già creati dando al nostro lavoro una patina di ‘effetto spe- Ritocco manuale ed automatico. L’operazione che, forse più di altre, si presta ad essere replicata digitalmente sui nostri elaboratori, dopo che per anni è stata il punto di forza nella scelta di ‘sistemare’ in laboratorio una stampa venuta male, è quella relativa alla correzione delle dominanti cromatiche. Nella pratica tale liberazione da dominanti non è in fondo altro che ridare all’immagine i propri toni, presunti naturali, attraverso la giustapposizione di uno strato di colore di tonalità complementare a quella indotta dalla dominante. In PSP7 tutto ciò può avvenire in due ben distinte modalità: automatica e manuale, attraverso la scelta di un riferimento tra i pixel che la costituiscono e di una variazione tonale per questa porzione scelta, da replicare poi per tutte le ulteriori aree dell’immagine. Inevitabile sottolineare come la padronanza di questo metodo sia da ritenersi irrinunciabile al fine di conseguire risultati degni dei nostri sforzi. ciale’ (ben realizzato in quanto calcolato in automatismo dall’elaboratore) che di certo non mancherà di migliorare i primi lavori presumibilmente un poco ‘rozzi’! Chiariamo, Animation Shop non si propone certo di generare un lungo filmato di qualità, è piuttosto un creatore di banner animati e di miniature animate da inserire all’interno delle nostre pagine web. Sarà dunque da valutare adeguatamente la dimensione e la durata delle nostre creazioni, al fine di non ‘intasare’ elaboratore e disco con sequenze mastodontiche di fotogrammi da 3.3 Megapixel! Una volta accettate queste limitazioni, siamo pronti a partire. Definiamo una dimensione ed uno sfondo adeguati per il fotogramma ed andiamo a sperimentare i pregevoli ‘Effetti Immagine’ ed ‘Effetti Testo’, nonché le mol- teplici ‘transizioni immagine’, che ci danno modo di simulare un montaggio di livello professionale, pur nel nostro piccolo. Possiamo poi, ovviamente, copiare ed incollare da altre applicazioni qualsivoglia ‘brandello’ di immagine utile a completare la scenografia dei nostri primi lavori cinematografici. In sintesi, ricordo la possibilità di inserire fotogrammi, di avvalersi delle creazioni guidate di banner e animazioni, di importare pressoché qualsiasi tipo di file immagine o file video e tutto ciò secondo la solita chiara e precisa interfaccia condivisa con Paint Shop Pro 7. Per quello che riguarda Media Center Plus, il discorso si fa invece più articolato, essendo entrati in un campo di nostra assoluta competenza: quello dell’archiviazione e, soprat- tutto, della gestione della base di dati relativa alle migliaia di immagini digitali che, ogni giorno di più, vanno ad accumularsi sul nostro elaboratore. Prima di tutto una dovuta precisazione: non solo le immagini comporranno il database finale, ma anche altri tipi di file multimediali tra cui non possono mancare i filmati e le animazioni di vario tipo create anche con Animation Shop ed i file audio nei formati più diffusi. Le procedure per la creazione di un nuovo album sono le consuete: inserzione manuale tramite la scelta dei file o ricerca automatica da parte dell’applicazione all’interno dei nostri dischi o cd-rom. Personalmente mi sono sempre di più convinto dell’utilità degli strumenti di ricerca automatizzata, visto che spesso tale procedura Ritocco automatico. Croce e delizia (?!?) di quanti non resistono ad utilizzare un flash nel ritratto in condizioni di luce scarsa, l’effetto ‘occhi rossi’ allieta le nottate dei vampiri, ma frustra i cultori della fotografia ‘pulita’. Come fare? Basta utilizzare la strepitosa funzione di rimozione dell’effetto in questione disponibile all’interno del menu Fotoritocco. L’entusiasmo con cui parliamo di tale funzionalità deriva essenzialmente da tre fattori ben distinti. Il primo è relativo alla varietà dei parametri coinvolti nelle operazioni di ritocco: colori, dimensioni di iride e pupilla, sfumatura e definizione sono completamente impostabili dall’utente. Il secondo dipende dai risultati ottenibili: l’aspetto di una correzione eseguita al meglio con tale strumento è assolutamente indistinguibile all’interno dell’immagine originale. Infine, è tutto tremendamente semplice ed intuitivo da realizzare, cosa che non sempre accade. permette a noi stessi di renderci conto del materiale che è venuto ad accumularsi sul nostro elaboratore, spesso senza che avessimo modo di rendercene conto! Il risultato di entrambi gli sforzi rimane comunque il medesimo: una bella e colorata collezione di miniature che ci consentono di scegliere a colpo d’occhio il file che intendiamo visionare o modificare. Naturalmente le miniature possono essere personalizzate nella dimensione, nel numero di colori utilizzati per la loro rappresentazione e nel livello di compressione con cui salvarle, essendo esse stesse dei file Jpeg. Posso consigliare di mantenere un livello di compressione, una dimensione ed un numero di colori tutto sommato limitati per un utilizzo delle miniature su schermo, visto che non è assolutamente necessaria, a fronte del maggiore ingombro su disco, la perfetta visualizzazione in scala delle immagini: molto spesso all’autore di un’immagine è sufficiente una manciata di pixel per ricordare la foto originale. Discorso differente per quello che riguarda un utilizzo sul web. Eh già! È possibile anche utilizzare le medesime pagine di album create in ‘locale’ al fine di generare delle pagine Html (il linguaggio utilizzato in Internet) contenenti le preziose miniature; in questo caso sarà probabilmente necessario un livello qualitativo superiore (compressione, colori e dimensione), in modo tale che le fotografie possano essere comprese anche da coloro che non le conoscono. La creazione delle pagine non richiede più di 5 minuti e ci fornisce di un mini-sito strutturato secondo stili predefiniti dal quale accedere alle miniature, alla visualizzazione dei file in apposite finestre, ai commenti ed ai dati relativi alle immagini, nonché ad una proiezione virtuale online delle immagini incluse nella pagine! Direi che per iniziare non c’è davvero male! Senza contare che il codice scritto potrà essere poi modificato al fine di ottenere da questa ossatura una personalizzazione delle pagine ancora più avanzata per sfociare in un sito davvero originale. Si è accennato a commenti e informazioni re- Per chiunque avesse mai sperimentato l’indefinibile frustrazione cui si è soggetti durante la ricerca di un ‘tal filtro’ nel momento in cui sul nostro elaboratore ve ne siano installate dozzine… ecco il Visualizzatore degli effetti! In pratica un assistente virtuale che monta a ripetizione sulla nostra fotocamera virtuale i molti filtri di cui disponiamo, fino all’istante in cui noi decidiamo di accettare quello proposto andando a modificarne le proprietà direttamente dalla medesima finestra che si aprirebbe se ci fossimo avventurati nella ricerca manuale dello stesso. (modella: Rossana) lativi alle immagini. Essendo il Jasc MCP un database dalle caratteristiche tutto sommato ‘serie’, non poteva certo mancare la sezione di definizione delle parole chiave e commenti abbinati alle singole immagini; in questo modo è possibile selezionare delle immagini a partire da diversi criteri di ricerca, sulla base di ‘keyword’ o delle caratteristiche proprie dei file. Per inserire un commento o una parola chiave è sufficiente accedere al menu ‘Modifica/Parole chiave…’ o ‘Modifica/Commenti…’ ed inserire il testo che si desidera abbinare alle immagini selezionate. Ci affideremo poi alla sezione ‘Trova/Parola chiave…’, ‘Trova/Commento…’ o ‘Trova/Nome file…’ per il recupero delle immagini disperse nel nostro database. Trovo in ogni caso più adatto alla definizione dei criteri di ricerca il metodo di ricerca avanzato (Trova/Avanzate…), il quale ci mette a disposizione una composizione (AND oppure OR) di criteri di ricerca su parole chiave, su commenti, sui nomi dei file, sulle dimensioni in pixel, sui colori utilizzati, sulle cartelle di appartenenza e su innumerevoli altri parametri che, quando combinati, ci consentono ricerche davvero mirate ed accurate. È inoltre sempre possibile andare a modificare il file abbinato alla miniatura attraverso un editor che possiamo liberamente abbinare a Media Center Plus, magari andando a creare una catena indissolubile tra questo e l’altro prodotto di Jasc, Paint Shop Pro 7. Mi pare utile ricordare infine come una qualunque rotazione, spostamento o cancellazione delle miniature non corrisponda alla stessa azione sull’immagine corrispondente. Questo è forse il maggiore scoglio che un utente poco propenso all’utilizzo degli strumenti digitali incontra avvicinandosi per la prima volta ad un database: una cosa è la nostra fotografia digitale, un’altra cosa è il collegamento ad essa, ovvero la miniatura che fa parte dell’interfaccia di Jasc MCP. È ovvio che, a seconda del tipo di lavoro, interverremo sui file originali o sulle sole miniature. Questo meccanismo è il punto di forza degli album virtuali. Non importa infatti il caos (comunque da evitare!) regnante all’interno del nostro computer; noi possiamo in ogni istante andare a riorganizzare le miniature in modo ben più comprensibile, soprattutto per gli altri che avessero la necessità di accedere alla base di dati. A riguardo della condivisione delle immagini con altri, mi pare utile ricordare che il software in questione dispone di un visualizzatore o, meglio, di un proiettore virtuale, che ci permette di creare delle proiezioni di tutto, o di una porzione soltanto, del nostro archivio, magari dopo che si è collegato mediante una apposita scheda il personal computer alla televisione. È la versione digitale di una proiezione di diapositive, impreziosita dall’opportunità di abbinare alle immagini l’esecuzione di un CD audio in sottofondo. Conclusione Non mi pare il caso di generalizzare nei confronti dei tre software che compongono il pacchetto fin qui analizzato: è vero che Paint Shop Pro 7 AE e il Media Center Plus dimostrano entrambi una spiccata propensione ad utilizzi ‘fotografici’ del mezzo informatico, ma è anche vero che la sezione del bundle costituita da Animation Shop risente un po’ trop- Una caratteristica di Paint Shop Pro 7 Anniversary Edition che ci ha particolarmente colpiti nell’atto di installare il software, è l’inclusione nel pacchetto di una serie di filtri, o ‘Effetti’, come vengono qui denominati, appartenenti a prestigiose collane di plug-in che mai in passato avremmo pensato poter essere offerte a così privilegiate condizioni: praticamente gratis! Nello specifico, oltre ai molti effetti già di default presenti in PSP7, abbiamo l’onore di acquisire assieme al programma i filtri Eye Candy, Flaming Pear e Virtual Painter. Sebbene il darne una descrizione approfondita sia qui impossibile, ci limitiamo a notare come la generale buona fattura degli stessi non faccia mai sentire la necessità di affidarci a soluzioni esterne. po della voglia di ‘fare tutto’ piuttosto che di schierarsi dalla parte di utenti specifici. Conviene quindi distinguere tra differenti probabili applicazioni. Sicuramente coloro che cercano un punto di approccio al mondo del fotoritocco digitale non mancheranno di elogiare la facilità di apprendimento di PSP 7, nonché l’estrema chiarezza con cui MCP si rende disponibile alla gestione di file multimediali di ogni genere. Volendo riassumere, l’attenzione per la semplificazione, l’automatizzazione e l’illustrazione delle possibilità operative in fase di apprendimento, hanno condotto ad un software maturo, in grado di soddisfare chi non è un virtuoso del ritocco manuale o della gestione di database professionali. Inoltre chi desidera, avendone già le capacità, mettere in pratica le tecniche manuali del ritocco digitale e contare su un database efficiente, otterrà risultati qualitativamente elevati. Da non trascurare il fattore prezzo. PSP 7AE Le funzionalità di gestione e creazione di un database di immagini all’interno del pregevole Media Center Plus ricalcano al meglio quelle che sono ormai divenute uno standard per tale categoria di software. Possiamo ‘scandagliare’ i nostri dischi alla ricerca di tutto quanto possa essere ridotto a miniatura al fine di venire catalogato; oppure possiamo decidere noi stessi i file da includere all’interno dell’album virtuale, partendo dalla selezione manuale dei file interessati. Tutto quanto è stato salvato in un formato vagamente riconducibile ad un file grafico sarà rapidamente esaminato, miniaturizzato ed indicizzato dal motore interno del software al fine di offrirci una visualizzazione compatta ed un rapido accesso ai molti file contenuti nel nostro hard disk. Tra le funzionalità irrinunciabili che un buon database deve oggi offrire, eccoci giunti alla sezione di ricerca dei file secondo criteri tra i più disparati. Senza pretendere di elencare tutte le possibili opzioni di ricerca, ricordiamo unicamente la possibilità di utilizzare gli operatori ‘and’ o ‘or’: ‘and’ pone la condizione che entrambe le parole cercate siano presenti, ‘or’ che sia presente solo una delle due. Questa ricerca può essere effettuata in campi diversi: chiavi di ricerca, commenti ai file, attributi dei file, proprietà delle immagini contenute nei file stessi, etc. Una volta definita l’interrogazione di interesse, basterà selezionare l’opzione ‘Trova’ al fine di vedersi restituire i file corrispondenti all’indagine appena compiuta: decisamente più rapido che non sfogliare pagine e pagine di ‘plasticoni’ contenenti diapositive con la consapevolezza di brancolare perlopiù nel buio del nostro stesso disordine! È inutile sottolineare come una miniatura di dimensioni maggiori si faccia guardare più piacevolmente che non una microscopica riproduzione del file originale. Il problema è che una thumbnail di dimensioni maggiori, rappresentata con un numero di colori superiore alla parca cifra di 256 toni e compressa in jpeg al minimo della perdita qualitativa, PESA! E pesa parecchio nel momento in cui le immagini archiviate divengono svariate migliaia! Una soluzione può essere quella di ridurre ognuno di questi tre parametri attraverso l’apposita finestra presente tra le opzioni di Media Center Plus. La buona realizzazione di tale pannello consentirà a chiunque di ponderare adeguatamente quanto spazio dare alle miniature. costituisce infatti una alternativa più economica e flessibile a software quali Adobe Photoshop per il fotoritocco e Extensis Portfolio per l’archiviazione. Infine, mi pare molto interessante l’introduzione del fin qui ignorato Animation Shop. I risultati offerti da tale modulo sono certamente validi, anche in considerazione del fatto che la semplicità operativa offerta è preziosa soprattutto nelle fasi preliminari della carriera di ‘web designer’. Inoltre l’interazione con gli altri due software crea un pacchetto molto funzionale al fine di gestire le pagine online. La possibilità di esportare lotti di immagini in formati adatti alla pubblicazione in Internet (gif, jpeg, png, etc.) da PSP 7, la presenza di uno specifico set di funzioni per il web, l’esportazione delle pagine di miniature archiviate con Media Center Plus in formato Html, la creazione di vere e proprie gallerie virtuali pronte per essere pubblicate sono tutte funzionalità che ci proiettano in questa direzione ed in modo assolutamente valido per un impiego semiprofessionale. Ben consci di vivere nell’epoca di Internet, ci conforta il fatto di disporre finalmente di uno strumento per la generazione automatica delle pagine web, in cui far ‘crescere’ la nostra galleria virtuale, e che nello stesso tempo ci offra qualche possibilità in più rispetto al semplice scaraventare in linea tutte le miniature presenti nel nostro database. Tali maggiori opportunità sono: la generazione di una proiezione virtuale online delle immagini selezionate per la pubblicazione, la creazione del loro indice a differenti livelli di visualizzazione (davvero ben fatto) e l’impostazione di quella che può facilmente divenire una struttura di base, questa volta non eccessivamente sacrificata, nella stesura del nostro futuro sito web, a partire dallo scheletro qui disponibile. Visto che di web si è parlato, perché non dare anche uno sguardo a quella che risulta essere oggi una delle maggiori attrattive della Rete, in previsione delle disponibilità di linee sempre più veloci? Il movimento! Con Animation Shop possiamo creare, partendo anche dalle nostre immagini statiche (si legga: fotografie) dei veri e propri filmati, più rassomiglianti a sequenze di diapositive combinate in vario modo, da utilizzare per gli scopi più disparati. Perché parlare di filmati? Perché oltre alle convenzionali Gif animate e banner dalle piccole dimensioni, tipicamente generabili da molti software analoghi, con Animation Shop possiamo anche decidere di salvare il lavoro svolto in formati video quali Avi, Mpeg ed altri per avere in uscita una presentazione assolutamente originale e prolungata del nostro lavoro fotografico! (modella: Rossana) QUANTO COSTA Paint Shop Pro 7 AE Euro 149,90 Questar, via Maglio del Lotto 2, 24126 Bergamo. Tel. 035.420.1499. www.questar.it La disponibilità di un set uniforme di programmi di differente fattura, quali PSP7, AS3 ed MCP3 è molto comoda: operando in Animation Shop si possono ‘spedire’ le immagini scelte al fotoritocco (Paint Shop Pro 7), per poi ritornare nell’ambiente di animazione (Animation Shop) una volta corretta e modificata l’immagine per il filmato che stiamo per montare. Ecco il risultato dei nostri sforzi da registi in erba: penso che chiunque sia attirato dalla possibilità di montare una ventina delle proprie immagini migliori. Attenzione ad usare un minimo di buon gusto nello scegliere effetti a transizioni. Salvate il tutto in formato video Mpeg, riversate il suddetto filmato su CD-Rom tramite l’immancabile masterizzatore ed iniziate il giro degli amici che, increduli, quanto meno ci chiederanno chi sia l’autore del lavoro! Si consiglia ovviamente la visualizzazione a schermo intero del filmato mediante l’onnipresente Media Player di Windows. (modella: Rossana) Avvicinandosi ad un software capace di infondere il movimento a sequenze statiche di immagini, si apprezzeranno in particolare due funzionalità del video editing digitale: le transizioni da un fotogramma all’altro e gli effetti di movimento applicati sia ad immagini differenti, che ad un singolo fotogramma. Citiamo tra i più noti delle due categorie i ‘fenomeni’ di sfocatura dell’immagine fino alla ricomposizione in un successivo fotogramma, il passaggio dall’una all’altra immagine mediante simulazione di pagine che girano o di veneziane che si aprono, la dissolvenza in nero per poi ripartire dal nero con un ulteriore effetto e mille altri ancora. Invito a sperimentarli tutti, proprio per poter scegliere con cognizione di causa quelli che di volta in volta meglio si adatteranno al lavoro che ci apprestiamo a comporre. A chi dunque potrebbe non adattarsi Jasc Paint Shop Pro 7 Anniversary Edition? Restringerei questa ‘fetta’ di pubblico a chi ha già acquisito gli strumenti necessari per operare al meglio con i software di fotoritocco classici e desidera dunque essenzialmente un prodotto, pur ridotto nelle funzioni automatizzate, magari anche più rigido, ma assolutamente performante. Mi riferisco soprattutto alle funzionalità di gestione di immagini ‘pesanti’ sottoposte a ritocchi ‘importanti’, per le quali è fondamentale un software che ‘non sprechi’ alcuna risorsa, unitamente a database capaci di ricerche puntuali, di grande affidabilità. Questi utenti probabilmente considereranno superfluo l’utilizzo di un programma ‘semplificato’ come Animation Shop e preferiranno usare software ben più complessi, specificamente ideati per la creazione di pagine ricche di script, interazioni complesse ed oggetti esterni o, all’estremo, per un editing video digitale professionale. Mi sento comunque di elogiare il prodotto di Jasc, in quanto penso che il numero di coloro che potranno trovarlo insufficiente per le proprie necessità si restringa al settore professionale ed ai cultori del motto ‘il software migliore genera il lavoro migliore’. A questi vorrei ricordare che è comunque un essere umano ad avere a che fare col programma e Jasc ha il pregio di mettere l’uomo davanti alla macchina. Eugenio G. Tursi