Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno

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Rassegna Stampa - Ordine dei Farmacisti di Salerno
FEDERAZIONE ORDINI DEI
FARMACISTI
Rassegna Stampa del 11/05/2015
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INDICE
IN PRIMO PIANO
10/05/2015 IlFarmacistaOnline.it 09:56
FarmacistaPiù. La tavola rotonda della Fofi sul Ddl concorrenza. Politica, cittadini ed
economisti a confronto. "Un cambiamento da governare"
5
10/05/2015 IlFarmacistaOnline.it 09:55
Farmacista più. Il convegno di Fofi e Sifo. D'Ambrosio Lettieri: "Equiparazione di
tutte le specializzazioni di area sanitaria"
7
SANITÀ NAZIONALE
11/05/2015 Corriere della Sera - Nazionale
«Quest'oscurantismo è pericoloso» La scienza si ribella al leader 5 Stelle
9
11/05/2015 Corriere della Sera - Nazionale
La diagnosi precoce salva quasi nove donne su dieci
11
11/05/2015 Il Sole 24 Ore
Ricerca: parte dall'Italia la selezione dei centri Ue
12
11/05/2015 La Repubblica - Nazionale
New York, unghie al veleno "Il lato oscuro dello smalto"
14
11/05/2015 Il Messaggero - Nazionale
L'austerity inglese? Facile crescere senza Fiscal Compact
15
11/05/2015 Il Mattino - Nazionale
Caldoro: «Urlo contro le bugie basta con il banditismo politico»
17
11/05/2015 Corriere Economia
Un chip adesivo contiene i dati che salvano la vita
18
11/05/2015 Corriere Economia
Il prelievo del sangue? Si farà in casa e senza l'ago
19
11/05/2015 Bimbi Sani e Belli
COSI LA PELLE NON SI STRAPPA
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VITA IN FARMACIA
11/05/2015 La Repubblica - Napoli
Civati con Saviano,accuse a DeLuca
23
11/05/2015 Il Messaggero - Ancona
Ceriscioli: qui la sfida è il cambiamento un programma ineccepibile per il lavoro
24
11/05/2015 Il Gazzettino - Treviso
L'addio alla ricetta rossa "libera" 130mila euro
25
11/05/2015 Il Secolo XIX - Genova
Bomba in porto, salta solo l'intervento
26
PROFESSIONI
11/05/2015 Il Sole 24 Ore
Visto sul 730, ecco quando l'intermediario non paga
28
PERSONAGGI
11/05/2015 Corriere Mercantile - Genova
Toti-Maroni, patto per le infrastrutture
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11/05/2015 La Gazzetta Del Mezzogiorno - Nazionale
Fitto: per colpa di Silvio Puglia agli sfasciacarrozze
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IN PRIMO PIANO
2 articoli
10/05/2015
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FarmacistaPiù. La tavola rotonda della Fofi sul Ddl concorrenza. Politica,
cittadini ed economisti a confronto. "Un cambiamento da governare"
Chiaro il monito lanciato da Andrea Mandelli , presidente della Federazione degli Ordini dei Farmacisti
Italiani: "Non possiamo ammettere che tutto si riduca all'economia, perché si tratta sempre comunque
dell'assistenza ai cittadini". Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Sanità del Senato, ha
sottolineato: "Non soccombere al mercato è necessario essere pronti a innovare".
10 MAG - Il DdL Concorrenza è stato il tema della sessione plenaria di FarmacistaPiù, l'assise della
professione patrocinata dalla Federazione degli Ordini dei Farmacisti Italiani. "La farmacia e la politica
farmaceutica tra stato e mercato: lo scenario" è il titolo scelto per la tavola rotonda che ha riunito i
rappresentanti della politica, dei cittadini, delle istituzioni e dell'economia. Focus sulle novità normative
prossime venture, quindi che, come ha illustrato nell'introduzione il vicepresidente della Fofi,il senatore Luigi
D'Ambrosio Lettieri, vengono a collocarsi in una fase in cui "è drammatica la ricerca di un equilibrio tra
mercato e welfare, tra compatibilità economiche e solidarietà. La parola chiave è sostenibilità, ma questa non
può essere agganciata solo a un'operazione contabile di quadratura dei bilanci, che porterebbe a
sottomettere il concetto di equità alla logica di mercato". E' evidente che occorre un intervento di
razionalizzazione, "ma a queste esigenze si risponde con un nuovo modello di governance, e uomini nuovi
con un patrimonio di saperi e competenze". Gli interventi sulla farmacia previsti dal DdL Concorrenza, in
estrema sintesi, si imperniano sull'ingresso delle società di capitali nella proprietà delle farmacie e sulla
possibilità, quindi, di creare catene di farmacie, come illustrato nel primo intervento dalla professoressa Erika
Mallarini della SDA Bocconi. Per la senatrice Emilia Grazia De Biasi, presidente della Commissione Sanità,
questa apertura appariva inevitabile, perché non è possibile fermare l'evoluzione dei mercati "anche se si può
e si devono regolare" e se si può "non soccombere al mercato è necessario essere pronti a innovare" mentre
non sempre il mondo della farmacia ha dimostrato questa apertura. "Non è grazie a quanto si scrive nel Piano
sanitario che la farmacia diviene un servizio per il cittadino, lo è da sempre come ben sanno i cittadini" ha
esordito Daniele Capezzone, presidente della Commissione Finanze della Camera, dove è partito l'iter del
DdL. Capezzone, pur da un punto di vista liberale, si è detto preoccupato, "perché il passaggio da settore
protetto a mercato perfetto quando in Europa si è circondati da oligopoli significa aprire alla spoliazione"
come avvenuto in altri settori economici. Tre dunque i paletti da porre "in un approccio laico e pragmatico":
affrontare il tema dei conflitti di interesse che possono presentarsi a che entri nel settore delle farmacie;
vigilare per evitare che si formino posizioni dominanti; prevedere un regime transitorio. Americo Cicchetti,
direttore Altems (Alta Scuola di Economia e Management dei Sistemi Sanitari, Università Cattolica del Sacro
Cuore), ha voluto sottolineare come ci sia un grave ritardo nel recepire da parte del decisore sanitario le
novità che già nel 2009 la Legge sulla farmacia dei servizi aveva introdotto, e in particolare la possibilità di
offrire prestazioni sanitarie. "La nascita di reti di farmacie è un fatto positivo" ha sottolineato Cicchetti ma
devono essere ancorate al servizio sanitario, e quindi abilitate a offrire prestazioni rimborsate che si
inseriscano nel processo di cura come un valore aggiunto. Sulla stessa linea anche l'intervento di Antonio
Gaudioso, segretario generale di Cittadinanzattiva- Tribunale dei diritti del malato. Gaudioso ha tenuto a
sottolineare come l'ingresso dei capitali può essere un vantaggio, ma a patto che questo non significhi
abbracciare come unico criterio di valutazione la redditività. Occorre invece, se si parla di servizio, "fissare
standard di prestazioni, integrare l'opera del farmacista nel percorso di diagnosi e cura". Sarebbe sbagliato,
come accaduto nel caso del trasporto locale, affidarsi a una mera logica di mercato che porta a tagliare
servizi che poi la finanza pubblica deve sussidiare. Molto sintetico, per hashtag, l'intervento di Luca Pani,
direttore generale dell'Aifa, che ha ricordato come ormai le decisioni che si trova ad affrontare il decisore
sanitario vadano prese a livello globale, e che le attuali emergenze, dall'invecchiamento della popolazione
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all'accesso all'innovazione farmacologica, chiamino in causa un ruolo differente della farmacia di comunità.
Ma ha rimproverato alla professione "di non aver voluto fare un passo decisivo verso il nuovo" rinunciando
per esempio a difendere l'intesa che era stata raggiunta a proposito della riforma della remunerazione, in
seno al tavolo coordinato dall'Aifa. Molto nette le conclusioni del presidente della Fofi, il senatore Andrea
Mandelli. "Indietro non si torna e con questa innovazione si dovrà fare i conti. Non possiamo ammettere però
che tutto si riduca all'economia, perché si tratta sempre comunque dell'assistenza ai cittadini". La farmacia
italiana sta attraversando un momento di gravissima crisi "e non stiamo certo esagerando quando parliamo di
migliaia di farmacie con serissime difficoltà finanziari. L'arrivo di capitali può essere una risposta ma alcuni
punti sono irrinunciabili". A cominciare dal quadro delle compatibilità e dei conflitti di interesse, dei limiti a
concentrazione e integrazione e dall'indipendenza del professionista. "Siamo stati dipinti come un trust, ma in
realtà le farmacie italiane sono un insieme di 18000 individualisti, i veri grandi trust potranno formarsi da
domani, mi auguro che l'Autorità garante tenga presente questo aspetto". Infine, Mandelli ha esportato a
ricordare "che anche sono nate da tempo società di farmacisti, cooperative, tutte realtà che per ora non
siamo riusciti a sviluppare al di là della dimensione del gruppo d'acquisto. E' venuto il momento di metterle a
sistema per affrontare questo cambiamento".
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Farmacista più. Il convegno di Fofi e Sifo. D'Ambrosio Lettieri:
"Equiparazione di tutte le specializzazioni di area sanitaria"
I lavori hanno rappresentato l'occasione per ribadire che il percorso del farmacista ospedaliero si è
enormemente arricchito negli anni dal punto di vista tecnico e scientifico ed è divenuto conseguentemente più
impegnativo riducendo le differenze rispetto alle specializzazioni di area medica.
10 MAG - La specializzazione è una delle chiavi del futuro della professione farmaceutica, un concetto da
tempo al centro della linea d'azione della Federazione degli Ordini dei Farmacisti. Di qui la grande attenzione
dedicata alla prima e per ora unica specializzazione riconosciuta: quella in Farmacia ospedaliera. Inevitabile,
quindi che a Farmacista Più, l'assise professionale patrocinata dalla Fofi, grande interesse abbia suscitato il
convegno "Scuole di specializzazione: le novità del DM 68/2015", organizzato dalla Federazione e dalla Sifo.
E' stata l'occasione di mettere a fuoco che questo percorso formativo si è enormemente arricchito negli anni
dal punto di vista tecnico e scientifico ed è divenuto conseguentemente più impegnativo riducendo le
differenze rispetto alle specializzazioni di area medica. L'hanno ricordato, con i loro interventi, oltre alla
presidente della Sifo, Laura Fabrizio, la referente nazionale per il Consiglio direttivo dell'Università,Alessia
Pisterna, e il presidente della Conferenza dei direttori delle Scuole, Santi Mario Spampinato. Ancora più
stridente, dunque, il contrasto con il diverso trattamento sul piano della retribuzione e previdenziale che la
normativa attuale riserva agli specializzandi in farmacia ospedaliera. "Un tema che è da sempre centrale per
l'azione della Federazione - ha detto il vicepresidente della Fofi, Luigi D'Ambrosio Lettieri - Un tema che
abbiamo costantemente riproposto all'attenzione della politica e sul quale abbiamo ottenuto, nel tempo, che
venissero stabiliti almeno alcuni importanti punti fermi. Già nel Piano sanitario 2012-2013, con l'allora Ministro
Fazio, fu fatta espressa previsione di provvedere a sanare questa disparità nel momento in cui fossero state
reperite le risorse necessarie e da allora non abbiamo mai allentato l'attenzione su questo aspetto". Vanno in
questo senso, tra gli altri interventi, gli emendamenti presentati da D'Ambrosio Lettieri alla Legge di stabilità
2014, e quello al Ddl Lorenzin (AS 1324), l'ordine del giorno della 12ma Commissione Sanità del Senato,
approvato trasversalmente da tutte le forze politiche. Un'azione costante, dunque, proseguita con la
recentissima interrogazione al Ministro dell'Istruzione Giannini in cui si chiede "come si conti di garantire il
trattamento economico di cui agli articoli 37, 38, 39, 40 e 46 del decreto legislativo 17 agosto 1999, n. 368, ai
soggetti non medici specializzandi in discipline dell'area sanitaria, in conformità con quanto previsto per i
laureati in medicina iscritti ad analoga scuola di specializzazione ai sensi dell'articolo 8 della legge n. 401 del
2000". Interrogazione alla quale il Ministro ha risposto che il suo dicastero sta che il Ministero sta agendo in
pieno accordo con il Commissario ad acta e che insieme alle altre amministrazioni interessate, Ministero della
salute e MEF, "anche ai fini della ripartizione annuale delle borse di studio nell'ambito delle risorse già
previste". E' dunque in atto un percorso positivo. "Le condizioni di fatto per una piena equiparazione di tutte le
specializzazioni di area sanitaria ci sono" ha concluso d'Ambrosio Lettieri. "E un riconoscimento legislativo
non deve tardare. Continueremo a operare perché questo avvenga al più presto, anche perché non possiamo
accettare che ci siano giovani colleghi meritevoli che debbono abbandonare il percorso formativo solo perché
le famiglie non possono sostenerne l'onere economico". Una sorta di selezione negativa che nemmeno il
Servizio sanitario può più permettersi.
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SANITÀ NAZIONALE
9 articoli
11/05/2015
Corriere della Sera
Pag. 13
(diffusione:619980, tiratura:779916)
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La polemica
«Quest'oscurantismo è pericoloso» La scienza si ribella al leader 5 Stelle
Odifreddi: il Movimento ha un'ideologia new age che ne danneggia anche le cause giuste Edoardo Boncinelli
In Italia la politica è ovunque, dalla ricerca scientifica all'arte Ma io trovo criminale lanciare un'accusa in
chiave politica contro la ricerca scientifica e la prevenzione Il precedente Le critiche di Cattaneo per la
mozione contro la sperimentazione animale Sul ministro Il matematico ateo: figuratevi se ho simpatie per
Lorenzin , ma devo darle ragione Domenico De Masi Grillo ha preso una topp
Paolo Conti
ROMA Nel giro di pochi giorni, il Movimento 5 Stelle si ritrova su un fronte mediatico percepito come ostile
alla ricerca scientifica e alla lotta contro i mali più crudeli. Il 4 maggio la scienziata e senatrice a vita Elena
Cattaneo aveva duramente attaccato chi, come la senatrice Paola Taverna del M5S, aveva illustrato una
mozione che impegnava il governo a promuovere la diffusione di metodologie alternative alla
sperimentazione animale. Reazione della senatrice Cattaneo: «Cosa diranno i nostri figli o nipoti e gli storici
quando, leggendo i dibattiti parlamentari, scopriranno che alcuni hanno lavorato per determinare il
peggioramento delle loro condizioni di salute ed economiche?». E adesso l'attacco di Beppe Grillo a Umberto
Veronesi («pubblicizza le mammografie, ripete di continuo alle donne di farle. Probabilmente Veronesi parla
così per avere sovvenzioni per il suo istituto. Dicono che bisogna fare una mammografia ogni due anni prosegue - e le donne la fanno perché si informano male, leggono Donna Letizia, del resto la differenza di
mortalità tra chi la fa e chi non si sottopone alla mammografia ogni due anni è di due su mille. Certo è
qualcosa, ma comunque pochissimo»).
Parole che irritano anche chi ha simpatia per il Movimento 5 Stelle. Per esempio il matematico Piergiorgio
Odifreddi, saggista, acuto critico del mondo della fede ( Perché non possiamo essere cristiani e meno che
mai cattolici , il suo libro più noto, uscì nel 2007 da Longanesi): «Grillo sicuramente capta molti malumori che
anch'io ritengo doverosi nei confronti della classe politica tradizionale. E figuriamoci se io posso avere
simpatia per il ministro Beatrice Lorenzin, esponente del governo Renzi... Ma quando Grillo afferma certe
cose, sono costretto mio malgrado a darle ragione. Non si può scherzare con una malattia come il cancro,
non si può scherzare con la prevenzione, che è una conquista». Secondo Odifreddi, «quando Grillo affronta
certi temi svela un'ignoranza abissale. E simili sparate populiste attirano l'attenzione di chi nutre sospetto per
le tecnologie contemporanee, quindi per le visite preventive che spesso sono anche costose». C'è chi parla,
professore, di una specie di nuovo oscurantismo alla radice di tutto questo... «In un certo senso è così. Il
Movimento 5 Stelle sembra nutrirsi di una specie di ideologia new age, prova ne siano alcune deliranti teorie
sul futuro dell'umanità care a Casaleggio. E tutto questo danneggia il Movimento. Gli sottrae le simpatie di chi
è bene informato, ragiona col proprio cervello e magari condividerebbe tante giuste battaglie veramente
politiche».
Più che indignato, è infuriato Edoardo Boncinelli, famoso genetista (il Corriere della Sera , nel 2011 in
occasione del 150° anniversario dell'Unità d'Italia, ha inserito le sue scoperte tra le dieci prodotte dagli
scienziati italiani da ricordare nella nostra Storia). Non concede sconti a Grillo: «Sostenere che le donne non
debbano ricorrere alla mammografia non solo è criminale ma è anche pericolosissimo». Ma perché Grillo ha
scelto questo campo così delicato per la sua nuova polemica? «Perché in Italia tutto è politica. La politica è
presente in tutti i Paesi ma da noi è ovunque, dalla ricerca scientifica all'arte. E poiché la politica è
un'astrazione, allora tutto passa attraverso i politici. In questo preciso caso, ritengo delinquenziale lanciare
un'accusa in chiave politica contro la ricerca scientifica e la prevenzione che è uno strumento di
affrancamento dalle ingiustizie e dai pericoli».
Il sociologo Domenico De Masi paragona la sortita di Beppe Grillo alle tante paure legate alla modernità che
si registrarono, più di un secolo fa, soprattutto a cavallo delle Rivoluzioni industriali europee: «C'è un'ombra di
oscurantismo in questo ragionamento. Quando arrivò l'energia elettrica, certi parroci terrorizzavano le povere
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Corriere della Sera
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donne di campagna sostenendo che la luce artificiale faceva abortire. E così avvenne con i primi telai
meccanici. Per fortuna, stiamo vivendo in un'era in cui il rapporto con le tecnologie è buono. L'informatica ci
ha viziati, certi trastulli non solo ci divertono ma ci fanno parlare subito con chi vogliamo, magari guardandolo
su uno schermo. Tutto questo ci fa risparmiare tempo e soldi». Tutto questo per arrivare a quale conclusione,
professor De Masi? «Che Grillo ha preso una clamorosa toppa, non solo politica ma anche mediatica. Una
sortita del genere non gli aggiunge niente, anzi gli toglie molto. Escludo che donne normali, mediamente
informate grazie appunto alle nuove tecnologie, possano dargli retta. Penso soprattutto che Grillo abbia
commesso un clamoroso errore prendendosela con un personaggio del calibro di Veronesi. Gente del suo
calibro, al di sopra di qualsiasi sospetto, andrebbe aiutata e soprattutto protetta dalle polemiche».
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L'analisi Il cancro alla mammella colpisce 1 donna su 8 nell'arco della vita I numeri Corriere della Sera Si
stima che in Italia in un anno siano colpite 48.000 donne Percentuali di guaribilità a 10 anni dall'intervento I
progressi della ricerca negli anni 1960 1970 1980 1990 2000 2010 2015 100 90 80 70 60 50 40 30 20 10 0 se
il tumore misura meno di un centimetro 95% 87% se è impalpabile ed è scoperto con mammografia o
ecografia 99% I tipi di tumori al seno 15% triplo negativo, colpisce sotto i 40 anni, il più difficile da curare 20%
Her-2 positivo, genetico, oggi guaribile 65% endocrino-responsivo, lento nella progressione, guaribile I più
frequenti nelle donne Primi cinque tumori e percentuale sul totale (esclusi i carcinomi della cute) 5 10 15 20
25 30 Mammella Colon-retto Polmone Utero Tiroide 0 14% 6% 5% 5% 29%
L'analisi
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Corriere della Sera
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Mario Pappagallo
E ra il 1952 quando Umberto Veronesi si laureò in Medicina e decise di dedicarsi alla specialità più frustrante
per un chirurgo: la cura del tumore. Quando guarire un malato era evento da festeggiare e le cure erano,
spesso, più devastanti del male stesso. Due decenni dopo, la possibilità di guarire da un tumore al seno era
salita solo al 40%, nonostante i notevoli sforzi scientifici. Oggi invece, grazie anche agli Umberto Veronesi, si
è arrivati quasi all'87% di guarigione in un Paese, il nostro, che registra oltre 48 mila nuovi casi di cancro al
seno ogni anno. Ed è la media, perché si è arrivati al 95% di guarigioni se si scopre il tumore quando la sua
dimensione è al di sotto del centimetro e addirittura al 99% se lo si individua quando ancora impalpabile.
Grazie cioè all'ecografia o alla mammografia. Purtroppo c'è chi concentra la sua attenzione sui costi di questi
screening e non sui risultati salvifici. Di fronte alla salute meglio fare i conti, ma se si devono fare è bene
sapere che il prezzo da pagare per un tumore scoperto in ritardo è dieci volte più alto di quello di una
strategia basata sulla prevenzione e la diagnosi precoce. E lo screening mammografico, da solo, incide per
quasi un terzo nelle percentuali di guarigione oggi registrabili.
@Mariopaps
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Il Sole 24 Ore - ed. LAVORO&CARRIERE
Pag. 25
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Ricerca: parte dall'Italia la selezione dei centri Ue
A Ispra (Varese) tre delle sette strutture della Commissione
A CURA DI Maria Chiara Voci
Per chi sogna un lavoro nel «Jrc», il servizio scientifico interno della Commissione europea buone notizie
arrivano dal web. È infatti online un'ampia call pubblica (call for expressions of interest), senza una scadenza,
aperta ai cittadini comunitari più a quelli di altri Stati associati al programma di ricerca della Commissione (10
Paesi europei non comunitari, la Turchiae Israele)e rivoltaa profili professionali elevati (con 5 anni di
esperienza o un diploma di dottorato alle spalle) nelle materie più disparate, dalla biologia alla chimica, dalle
nanotecnologie all'agricoltura, dalla psicologia alla statistica, alle scienze politiche. Obiettivo è la creazione di
una base dati di ricercatori da cui il Jrc potrà attingere per le selezioni in uno degli istituti sparsi per l'Europa.
Oltre alla call for expressions of interest, le opportunità per ricercatori e scienziati, ma anche per economisti,
esperti informatici, esperti di diritto e profili amministrativi, non mancano. Durante l'anno sono molti i bandi
che vengono pubblicati, rivolti non solo a chi ha già un bagaglio di esperienza alle spalle, ma anche a giovani
che studiano o si affacciano per la prima volta sul mercato del lavoro. Gli istituti che compongono la rete del
centro sono in tutto settee hanno sedea Ispra in Italia (nel varesotto),a Petten nei Paesi Bassi,a Geel in
Belgio,a Karlsruhe in Germania e a Siviglia, in Spagna. Gli headquarters sono a Bruxelles (per i contatti si
veda il pezzo in basso). Ciascuna realtà si occupa di svolgere ricerca in un ambito diverso: dall'analisi
economica (uno dei settori che in questi ultimi tempi sta offrendo maggiori opportunità d'inserimento) alla
sicurezza informatica, dall'agricoltura alla sicurezza nucleare, dalla crescitae innovazione all'efficienza
energetica. Le opportunità di lavoro sono sia permanenti che temporanee: per diventare funzionario Jrc (sia
nell'area scientifica che in quella amministrativa) il percorsoè il medesimo della Commissione europea e
passa attraverso il superamento di un concorso pubblico organizzato dall'Ufficio europeo di selezione del
personale (Epso). Per le proposte temporanee, invece, la selezione avviene attraverso la pubblicazione di
inviti sul sito del Jrc (http://recruitment.jrc.ec.europa.eu/ ). Si va dal semplice tirocinio dai 3 ai 6 mesi (rivolto
agli studenti che, ad esempio, devono affrontare la scrittura di una tesi) alle borse di studio da3a 36 mesi peri
ricercatori, fino ai veri e propri contratti (agenti contrattuali a tempo determinato) della durata di 12 mesi,
rinnovabili finoa un massimo di6 annie suddivisi in tre categorie (II, III e IV livello) a seconda della
professionalità richiesta. Per gli stagistiè previsto un rimborso spese che in genere si aggira intorno ai mille
euro al mese: i contratti, invece, prevedono retribuzioni differenti, anche sopra i 3mila euro, a seconda di
categoria, anzianità e qualifica richiesta. Un discorsoa parte riguarda gli agenti temporanei o gli esperti
nazionali distaccati: i primi, che possono ottenere contratti fino a 6 anni, sono specializzati in mansioni
scientifiche o tecniche, selezionati attraverso concorso; i secondi sono funzionari già assunti nella Pa dei
rispettivi Paesi, distaccati per un periodo finoa4 anni. Requisito essenziale per tuttiè la conoscenza di almeno
una lingua di lavoro della Ue (francese, inglese e tedesco) scritto e parlato: se le opportunità sono molte, le
selezioni per un posto però sono un percorso in salita (anche rapportate all'altissima richiesta). Una volta
effettuata l'esperienza in un centro con un contratto temporaneo, una delle strade possibiliè superare un
concorso per entrare nella Commissione Ue. Tenendo sempre presente che tornarea casa con un periodo
trascorso in un istituto del Jrcè un biglietto da visita con un peso rilevante sulla carriera.
I CENTRI DI RICERCA CHE ASSUMONO Jrc Institute for Energy and Transport Dove: Ispra (Italia)
Seleziona sviluppatori di metodi per la revisione dei margini di sicurezza del rivestimento del combustibile
nucleare Contratto di agente Requisiti: master (anche in corso) in ingegneria nucleare, meccanica o fisica;
conoscenza dei modelli di valutazione della sicurezza; conoscenza dell'inglese (level B2); capacità di lavoro
in team e doti comunicative Dove: Petten (Olanda) http://ie.jrc.ec.europa.eu Tutti gli istituti del Jrc Dove: Ispra
(Italia) Dove: tutti i centri Jrc Dove si trova: Karlsruhe (Germania) Contratto di agente contrattuale di 12 mesi
(rinnovabili fino a max 6 anni) Institute for the protection and security of the citizen Seleziona esperti nel
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 11/05/2015
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EUROPA
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Il Sole 24 Ore - ed. LAVORO&CARRIERE
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(diffusione:334076, tiratura:405061)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 11/05/2015
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settore della sicurezza informatica, protezione dei dati e privacy Institute for the protection and security of the
citizen Stage di 5 mesi (da settembre) Requisiti: Phd o minimo 5 anni di esperienza nella ricerca universitaria
a tempo pieno (che consenta l'accesso a un Phd) nella sicurezza informatica delle Tlc. Scadenza domanda:
25 maggio Requisiti: conseguimento di un Phd o un minimo di 5 anni di esperienza nella ricerca universitaria
full time (che consenta l'accesso a un Phd) nelle tlc, ingegneria elettronica; buon livello dell'inglese Scadenza
domanda: 26 maggio Seleziona esperti nel settore della sicurezza informatica e protezione dei dati per
contribuire alla progettazione, implementazione e collaudo di un'infrastruttura basata su chiavi di crittografia
Dove si trova: Ispra (Italia) Dove si trova: Ispra (Italia) Dove si trova: Geel (Belgio) contrattuale di 12 mesi
(rinnovabili fino a max 6 anni) http://ipsc.jrc.ec.europa.eu I CONTATTI DEGLI ALTRI ENTI Istituto
dell'ambiente e della sostenibilità (Ies) http://ihcp.jrc.ec.europa.eu Istituto per le prospettive tecnologiche
(Ipts) http://itu.jrc.ec.europa.eu Istituto salute e protezione del consumatore (Ihcp) http://irmm.jrc.ec.europa.eu
Istituto degli elementi transuranici (Itu) Requisiti: livello di istruzione equivalente a laurea triennale e almeno 5
anni di esperienza http://ies.jrc.ec.europa.eu Istituto dei materiali e misure di riferimento (Irmm) Scadenza
domanda: open call Scadenza domanda: 26 maggio Si selezionano scienziati, per contratti a tempo
determinato, in campi differenti: biologia, chimica, scienze naturali, scienze biologiche, biochimica,
oceanografia/scienze marine, nanotech, nanobiotech, veterinaria, ingegneria, matematica, fisica, informatica,
statistica, scienze dei materiali, economia, scienze politiche, scienze sociali, scienze della formazione,
psicologia, geografia, scienze ambientali, scienze agrarie, ingegneria agricola, meteorologia, ecologia,
scienze forestali, geologia, scienze idrologiche, scienze mediche, farmacia, scienze della nutrizione. Dove si
trova: Siviglia (Spagna)
Foto: FOTOLIA
Foto: Meltin pot. Nei centri di ricerca Ue si selezionano scienziati di nazionalità di verse e in campi differenti:
dalla biologia alla chimica, dalla medicina alla fisica
11/05/2015
La Repubblica
Pag. 25
(diffusione:556325, tiratura:710716)
New York, unghie al veleno "Il lato oscuro dello smalto"
Sotto accusa anche le condizioni di sfruttamento delle addette alla manicure
ALBERTO FLORES D'ARCAIS
NEW YORK PER chi abita a Flushing, il popolare quartiere di Queens dove convivono uno accanto all'altro il
più grande numero di gruppi etnici della Grande Mela, è una scena abituale. Ogni mattina, verso le otto, una
specie di corteo di vecchie e un po' sgangherate camionette Ford Econoline girano per le strade caricando
agli angoli centinaia di ragazze, in grande maggioranza asiatiche e ispaniche. Sono le estetiste specializzate
nella cura delle mani, giovani donne (ma anche qualche anziana) che di lì a pochi minuti verranno scaricate
negli oltre duemila "nail salon" di New York City, piccoli saloni di bellezza per curarsi le unghie, farsi lo smalto
o il pedicure al modico prezzo di 10/15 dollari.
Nell'ultimo decennio hanno avuto un vero e proprio boom (negli Stati Uniti ce ne sono circa 17mila), nella Big
Apple sono più che triplicati con un giro di affari milionario. Un business vecchia maniera, dove i padroni si
arricchiscono facilmente e le lavoratrici vengono sfruttate fino quasi allo schiavismo. E con terribili rischi per la
salute (smalti che potrebbero essere velenosi) non solo per chi ci lavora (i casi più evidenti) ma anche per le
clienti. Un team di reporter del New York Times ha impiegato un anno, con interviste (in quattro lingue
diverse, inglese, spagnolo, cinesee coreano) a oltre 150 tra "impiegate"e proprietari per realizzare
un'inchiesta in due puntate sul più grande fenomeno di sfruttamento collettivo (e legalizzato) nella New York
del nuovo secolo, con un particolare focus (l'intera seconda paginata) sulle miscele potenzialmente velenose
e i danni permanenti che avrebbero provocato diversi smalti ed altri agenti chimici usati nei "nail salon". Turni
massacranti (tra le 10 e le 12 ore), un salario quasi sempre sotto quello minimo (la paga oraria é mediamente
di 3 dollari, contro gli 8,75 che spetterebbero per legge) per quello che un tempo era un lusso - farsi lo
smalto- riservato alle occasioni speciali e adesso è una vera e propria mania quotidiana che coinvolge le
donne (e non solo) di tutte le classi sociali. Pur di lavorare le estetiste sopportano ogni tipo di umiliazione
(sotto l'occhio vigile delle telecamere a circuito chiuso), sono costrette a pagare multe per ogni piccolo errore,
non sono rari i casi di maltrattamento mentre sono molto più rari i casi in cui le leggi sul lavoro vengono
rispettate.
Ma sono le storie legate alla salute quelle che colpiscono di più.
Aborti spontanei, bimbi che nascono malformati, tumori di diverso tipo, fossi che non finiscono mai e
dolorosissime lesioni alla pelle. Sono diventati talmente comuni che le veterane mettono in guardia le più
giovani cercando di convincere a lasciare il lavoro a causa delle forti dosi di smalti e solventi pericolosi che le
lavoratrici usano ogni giorno. Indagini mediche sempre più frequenti hanno dimostrato che i prodotti per la
cura delle unghie, soprattutto quelli con ingredienti che rendono i colori brillanti, provocano seri problemi di
salute.
Un allarme che non risparmia neanche la clientela, anche se ovviamente per le donne che vanno a farsi
colorare le unghie i rischi sono minori, dato che non maneggiano direttamente gli agenti chimici e non
respirano (come le estetiste) i vapori per molte ore al giorno. Secondo gli ultimi studi effettuati negli Stati Uniti
l'indice di mortalità per il linfoma di Hodgkin (un tumore del tessuto linfatico), i casi di neonati che nascono
con un peso inferiore alla norma o quelli di chi ha un mielina multiplo sono molto più diffusi nella categoria dei
cosiddetti "cosmetologi". Di cui le ragazze che lavorano nei "nail salon" sono una percentuale rilevante. LA
SCHEDA FORMALDEIDE La formaldeide, un agente solidificante dello smalto, è considerata cancerogena
per l'essere umano. Nella Ue sarà bandita nel 2016, in Usa è permessa TOULENE Il toulene, solvente
contenuto in smalti, può danneggiare funzioni cognitive e del fegato e l'esposizione in gravidanza può far
male al feto FTALATO DI DIBUTILE Lo ftalato di dibutile, che rende lo smalto più flessibile, è pericoloso per il
feto e per la fertilità. In Usa non è proibito, nell'Unione Europea è bandito
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 11/05/2015
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R2 La storia Un'inchiesta del New York Times denuncia le conseguenze dell'uso di sostanze tossiche nei
centri estetici
11/05/2015
Il Messaggero
Pag. 16
(diffusione:210842, tiratura:295190)
L'austerity inglese? Facile crescere senza Fiscal Compact
Gustavo Piga*
Qualcuno ha cercato di attribuire le ragioni del successo di Cameron alle recenti elezioni britanniche al fatto
di avere attuato politiche di austerità - meno spese pubbliche e più tasse - responsabili, ad avviso di questi, di
aver fatto ripartire la crescita dell'economia d'oltre Manica. Un dibattito che riguarda da vicino noi italiani:
quale migliore spot pubblicitario - in apparenza - di quello inglese, per coloro che avocano politiche del rigore
per uscire dalla crisi? Le cose stanno, in realtà, molto diversamente e basterà far parlare i dati per
dimostrarlo. Il Regno Unito colpito dalla crisi, nel 2008 ha un debito pubblico del 40% del Pil, valore che oggi
è più che raddoppiato e pari al 90%; il deficit pubblico, che ante crisi era del 3% del Pil, è salito addirittura
all'11% nel 2009 e oggi resta superiore al 4%, sempre sopra la soglia del 3% di Maastricht e lontanissimo
dall'equilibrio di bilancio imposto ad altri Paesi europei dal Fiscal Compact; la spesa pubblica sul Pil sale, in
percentuale del Pil, dal 42,9% nel 2007 al 49,7% nel 2009 ed oggi rimane a livelli superiori a quelli ante crisi,
attorno al 44,4% del Pil; le entrate fiscali, vicine al 40,5% prima della crisi, diminuiscono nei primi anni e oggi
risalgono attestandosi attorno al 41% di Pil. Guardando questi dati non sembra proprio un Paese che in
questi anni ha applicato l'austerità. Certo, ha ridotto deficit e spesa pubblica nel tempo, ma solo dopo averli
fatti crescere enormemente a sostegno dell'economia nel "subito-dopo crisi" e comunque lasciandoli ancora
oggi a livelli superiori a quelli "ante-crisi". Se Italia e Regno Unito hanno ambedue ridotto nel tempo i loro
deficit pubblici, lo hanno fatto partendo da livelli molto diversi; in particolare il secondo lo ha ridotto solo dopo
una massiccia dose di sostegno iniziale all'economia. Immaginate di aiutare un malato dandogli una forte
quantità iniziale di medicinali, 10 pasticche, e poi lentamente di togliergliene, fino ad arrivare a 5; e ora
immaginate lo stesso malato che al picco iniziale della malattia riceve 5 pasticche e alla fine dello stesso
periodo non ne riceve nessuna: quale dei due pensate, di fronte ad una brutta malattia, abbia avuto più
possibilità di cavarsela? Certamente il primo. Aggiungete che a questa politica fiscale espansiva si
accompagnò una politica monetaria sin da subito a sostegno e capace di abbattere il cambio - da circa 1,5
euro a sterlina prevalenti prima della crisi a circa 1,15 euro per molti anni dopo la crisi iniziale - aiutando il
settore delle esportazioni britanniche. Ma il segreto del successo britannico non sta solo nel maggiore
sostegno immediato al malato colpito da un virus temibile. Ben presto il Regno Unito si è reso conto che se
voleva continuare a sostenere l'economia a forza di maggiore domanda pubblica non poteva farlo
continuando a far crescere il debito pubblico. Ha dunque fatto partire la madre di tutte le riforme: una vera
spending review - specie negli appalti pubblici - che non fosse a caccia di tagliare a tutti i costi ed a casaccio
la spesa, ma solo quella parte che non genera ricchezza, vale a dire gli sprechi. Per farlo ha investito, ovvero
ha speso soldi, per permettere di migliorare la professionalità delle proprie stazioni appaltanti, selezionandovi
i migliori dipendenti, dando loro responsabilità e gratificazioni in caso di appalti ben aggiudicati e sorvegliati; e
investendo ha dunque risparmiato. Con questi risparmi ha potuto investire nuove risorse, senza fare più
maggiore debito, a sostegno dei settori ritenuti più strategici, come sanità e spesa sociale. Ecco spiegato il
successo del Paese: un mix geniale di immediato aiuto all'economia nel momento di massima difficoltà e una
espansione quantitativa via via minore col passare dal tempo, accompagnata però da una crescente qualità
della spesa. Come paragonare questa rapida storia britannica a quella di un Paese come l'Italia appartenente
all'area euro? Che cosa hanno avuto loro, e noi no, per riprendersi economicamente così in fretta al contrario
di noi? A qualcuno verrà in mente di dire: «Loro hanno la sterlina che hanno deprezzato, noi abbiamo l'euro
che ci ingabbia e da cui dobbiamo uscire». Nulla di più falso. La recente manovra di Draghi ha dimostrato
come sia possibile dentro l'area euro abbattere i tassi d'interesse verso lo zero con la politica monetaria e
deprezzare il tasso di cambio. Il problema semmai è stato quello di un clamoroso ritardo nella scelta della
Bce di "quando" ricorrere al potente cannone di politica monetaria e di cambio rispetto alla veloce e
pragmatica Bank of England. Ben altro hanno avuto i britannici: il coraggio, quasi unico tra i Paesi dell'Unione
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 11/05/2015
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Il commento
11/05/2015
Il Messaggero
Pag. 16
(diffusione:210842, tiratura:295190)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 11/05/2015
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europea, di rinunciare a quella macchina infernale chiamata Fiscal Compact che, senza se e senza ma,
obbliga i Paesi come l'Italia a ridurre i deficit anche nei momenti in cui l'economia privata ha più bisogno di
una spinta possente dallo Stato. Oggi, ad esempio, mentre il deficit del Regno Unito veleggia attorno al 5% di
Pil, Renzi si lega le mani annunciando urbi et orbi che nei prossimi tre anni ridurrà il deficit su Pil dal 3% allo
zero, deprimendo la voglia di investimento delle imprese italiane e incartandoci sempre più in un circolo
vizioso che dura da anni. Quel Fiscal Compact infine, obbligando l'Italia a tagliare la spesa ogni anno e
avvenendo in assenza di una spending review seria, ha fatto sì che i tagli fossero per forza fatti a casaccio,
rendendoli dunque spesso poco giustificati e suscettibili di contestazioni, come quelle per la deindicizzazione
all'inflazione delle pensioni. Ma la spending review mancata non è certo da addebitare all'Europa: non
abbiamo investito in questi anni nella professionalità delle nostre stazioni appaltanti e non siamo dunque
capaci di identificare quegli sprechi che, una volta tagliati, darebbero le risorse per finanziare quegli
investimenti pubblici così essenziali per restituire ottimismo e ossigeno all'economia italiana. Se qualcosa il
Regno Unito insegna all'Italia e all'Europa è che un sano pragmatismo privo di ideologie, una efficace
reattività alle sofferenze immediate della popolazione e una ferrea volontà di realizzare poche ma essenziali
riforme, portano un Paese a uscire da momenti di difficoltà estrema e ad offrire ai suoi concittadini
opportunità, sollievo, progresso. *Ordinario di economia Università di Tor Vergata
11/05/2015
Il Mattino
Pag. 18
(diffusione:79573, tiratura:108314)
Caldoro: «Urlo contro le bugie basta con il banditismo politico»
Gerardo Ausiello
«L'ho detto e lo ripeto: no al banditismo politico». Stefano Caldoro torna sulla polemica con il suo principale
avversario, Vincenzo De Luca. Un duello a distanza nato sull'emergenza sicurezza a Salerno, città di cui De
Luca è stato sindaco quasi ininterrottamente per vent'anni. «Io sciacallo? Piuttosto lui mi sembra il capo dei
banditi, altro che sceriffo», aveva tuonato qualche ora fa il governatore. Che ora spiega il senso di questo
affondo: «Chi usa la menzogna in campagna elettorale fa perdere di credibilità la politica. Noi abbiamo
ottenuto risultati importanti in tanti campi. Penso alla sanità, dove siamo riusciti a portare i tempi di
pagamento per i farmacisti da 17 mesi a 90 giorni, superando Veneto e Lombardia e facendo meglio della
media nazionale. E allora perché non riconoscerlo?», si chiede Caldoro.
Da qui, è il ragionamento del presidente della Regione, le bordate contro De Luca, che sembrano così
lontane da quel low profile predicato a Palazzo Santa Lucia. «Ma io - avverte l'ex ministro socialista - alzerò
sempre la voce contro le menzogne, il trasformismo, l'imbroglio e contro chi, per cercare di vincere, prende
tutto e il contrario di tutto, incentivando passaggi di campo e mettendo insieme nelle liste fascisti, chi vuole
rifare la Dc e gli ex amici di Cosentino». Tutto questo, insiste, «i cittadini non possono accettarlo. Così non si
vuole bene alla propria regione». E allora «se questi saranno gli argomenti in campagna elettorale, io
risponderò sempre con toni duri, anche se a me interessa quello che si deve fare. E lo dobbiamo fare con
spirito positivo senza denigrare l'avversario e senza usare la menzogna».
Una presa di posizione che arriva a margine della cerimonia di giuramento di 400 nuovi dottori in Farmacia e
di consegna delle medaglie per i decani della professione, nell'affollato teatro Mediterraneo della Mostra
d'Oltremare, a cui partecipano sia il presidente della Regione che il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, oltre
a parlamentari, consiglieri e assessori regionali e comunali, accanto naturalmente a tanti addetti ai lavori.
Anche il presidente dell'Ordine dei farmacisti, Vincenzo Santagada, si sofferma, nella sua relazione, sulla
svolta nei pagamenti: «In passato c'erano ritardi enormi sui crediti dovuti alle farmacie, in particolare nell'Asl
Napoli 1, mentre oggi siamo nei tempi europei», sottolinea, dopo aver chiesto un minuto di silenzio alla platea
per ricordare il magistrato Federico Bisceglia, scomparso di recente. Poi l'appello alle istituzioni locali e
nazionali ad «accelerare le procedure dei due concorsi in atto, che ci consentiranno di aprire circa 300 nuove
farmacie potenziando e migliorando il servizio ai cittadini». Dal palco Caldoro ricorda gli sforzi compiuti per
«azzerare un deficit della sanità che era pari a un miliardo di euro, operazione che ci ha permesso di
sbloccare oltre mille assunzioni, di portare da 438 a 150 i giorni di pagamento dei fornitori e di riaprire sette
ospedali strategici, gli stessi che adesso De Luca vorrebbe chiudere». Risultati, questi, «ottenuti con il gioco
di squadra, con l'aiuto ed i sacrifici di tanti amministratori, operatori e cittadini che hanno capito che non c'era
alternativa. Abbiamo rimesso i conti in ordine e siamo riusciti, unica regione d'Italia, a ridurre il ticket sanitario
ma siamo anche al lavoro per abbassare le tasse, quelle addizionali Irap e Irpef che pesano sulle imprese e
sulle famiglie campane». Da de Magistris, invece, l'appello ai giovani laureati a non lasciare il territorio in cui
sono nati e cresciuti: «Voi siete in trincea, so che è difficile ma rimanete qui».
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 11/05/2015
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La polemica
11/05/2015
Corriere Economia - ed. N.17 - 11 maggio 2015
Pag. 21
È piccolo e contiene informazioni che possono salvarci la vita. Ice-Key Tag è un chip adesivo che non
necessita di alimentazione né di connessione. Con tecnologia Nfc, abilita ogni smartphone o tablet che abbia
installata l'apposita applicazione a leggerne i dati, avvicinandolo: dati personali, come nome, foto, contatti
d'emergenza, codice fiscale e tessera sanitaria; e dati clinici: gruppo sanguigno, malattie, allergie, terapie in
corso. In sette lingue. Inoltre fornisce le coordinate geografiche della persona da soccorrere. Sviluppato
dall'italiana Crono-Time (www.ice-key-italy.com), può essere attaccato a ogni superficie e resiste all'acqua.
Per i dispositivi senza Nfc, un codice QR consente la lettura con fotocamera. L'app, scaricabile da tutti gli
store, serve anche a inserire i dati. Ice-Key Tag è in dotazione ai lavoratori dell'Expo contrattualizzati da
ManPower. Il personale Areu, l'Azienda regionale emergenza urgenza lombarda, decodifica i chip.
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 11/05/2015
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Un chip adesivo contiene i dati che salvano la vita
11/05/2015
Corriere Economia - ed. N.17 - 11 maggio 2015
Pag. 21
Il prelievo del sangue? Si farà in casa e senza l'ago
Preleva campioni di sangue senza aghi e in modo quasi indolore: è il dispositivo messo a punto da una
startup dell'University of Wisconsin-Madison, negli Stati Uniti. Si chiama HemoLink, ha il diametro di una
pallina da pingpong ed è e composto interamente di plastica. Riesce ad estrarre una quantità sufficiente di
sangue per testare colesterolo, glicemia, infezioni e cellule tumorali, semplicemente premendolo per due
minuti contro la pelle.
Grazie a una specie d'effetto sottovuoto e a principi di tecnologia microfluidica, il sangue fluisce direttamente
nella provetta collegata, senza bisogno che chi lo adopera abbia alcuna formazione medica. L'azienda, che si
chiama Tasso (www.tassoinc.com), sta al momento sviluppando uno stabilizzatore da inserire nelle provette
in modo che il sangue prelevato possa resistere un'intera settimana fino a 60 gradi centigradi, ed essere
ancora analizzabile.
La provetta potrebbe essere così consegnata o spedita ai laboratori senza ricorrere a trattamenti speciali o
trasporti refrigerati. Chi ha testato il dispositivo, stando ai risultati diffusi dall'azienda, segnala che il processo
è quasi completamente indolore. In attesa di brevetto, il dispositivo potrebbe entrare in commercio già nel
2016.
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SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 11/05/2015
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a cura di Cristina Pellecchia [email protected] Metropolis
11/05/2015
Bimbi Sani e Belli - ed. N.6 - giugno 2015
Pag. 86
(diffusione:96812, tiratura:131140)
COSI LA PELLE NON SI STRAPPA
Dall'attesa fino all'allattamento e anche dopo. Con i cosmetici elasticizzanti e rassodanti, la cute è più forte ~e
protetta dal rischio di segnarsi con le smagliature che sono, tra tutti, i ricordi meno piacevoli della gravidanza
Alberta Mascherpa
Non è detto che si sia solo colpa della gravidanza. Le smagliature in realtà sono un problema universale ìper
il mondo femminile; a soffrirne sono le ragazze giovani come le donne più in là con gli anni, quelle che
tendono ad avere qualche chilo in più, ma anche chi ha un fisico snèlle). Sono soprattutto i rapidi
cambiamenti del éorpo, dovuti all'attesa ma legati anche a diete drastiche, a intensificare la comparsa delle
strie perlacee. I cosmetici giusti e qualche bucina abitudine possono fare la differenza. Irriportante è prendere
tempo e dedicare attenzioni mirate ai punti critici appena site certe di aspettare un bebé. LE SOSTANZE
AMICHE 5ELLA PELLE . ~bf Le formulazioni anti-smagliature contengono un'elevata percentuale di principi
attivi nutrienti: oli e burri vegetali di argan e mandorle dolci, jojoba, crusca di riso e karité, ricchi di acidi grassi
essenziali Omega 3 e 6, preziosi per il turgore e la compattezza dell'epidermide. Aloè, acido ialuronico e
glicerina offrono idratazione profonda, indispensabile per il turgore e la forza della cute. Per dare elasticità
sono utili anche vitamine, aminoacidi, peptidi, estratti vegetali come quelli di edera, equiseto, echinacea,
kigelia africana e alchemilla, che agiscono a livello delle fibre elastiche preservandole dalla degradazione e in
più ne incrementano la produzione perché l'epidermide sia compatta e forte. Alghe e acqua di sorgente
marina, ricche di oligoelementi, estratti di ginseng e dì centella danno tutti energia alla pelle e svolgono
un'azione rigenerante profonda per riparare eventuali strappi già presenti. do£ tettlmof È la fase in cui i
cambiamenti del corpo si fanno più significativi, quindi è quella più a rischio per le smagliature. L'attività
intensa degli enzimi elastasi e collagenasi stimolata dagli ormoni favorisce, infatti, la distruzione dell'elastina e
del collagene: le fibre diventano più deboli e questo facilita il rilassamento dei tessuti (necessario per dilatare
il pancione) e la formazione delle smagliature. Il cortisolo, prodotto in condizioni di stress come la gravidanza,
tende a ridurre ulteriormente l'elasticità della cute. Occorre, quindi, intensificare le cure scegliendo una
formulazione cosmetica più concentrata in fiale oppure in siero. Tempo permettendo, sarebbe opportuno poi
passare a due applicazioni al giorno del prodotto scelto. NEJTIE SI ALLATTA -£c Una volta nato il bimbo, il
tempo da dedicare a sé si riduce, ma è importante riuscire a trovare qualche minuto per applicare ogni giorno
l'antismagliature. Se si interviene ora, infatti, quando gli strappi sono recenti, si hanno buone possibilità che si
riparino senza lasciare segni evidenti. Nella prima fase di formazione, le smagliature sono arrossate perché la
pelle tesa lascia intravedere lo strato sottostante ricco di sangue, il derma. Con il tempo si passa alla
cosiddetta fase cicatriziale, durante la quale le strie assumono una colorazione perlacea. Da questo momento
in poi diventa più difficile stimolare in profondità il rinnovamento della cute.
Foto: Le Superattive Crema Rassodante Antismagliature per la pelle del Corpo Agisce contro le smagliature
con saponine, polifenolie flavonoidi. L'Erbolario, in erboristeria, 250 mi, 21 euro. Fiale Elasticizzanti Questa
formulazione concentrata con un effetto urto contrasta con efficacia la perdita di elasticità e compattezza.
Rilastil, in farmacia, 10 fiale da 5 mi, 42 euro. 2 in 11dratante Rassodante Una formula calibrata con linfa
d'agave e centella asiatica, utile per evitare strappi profondi alla cute. Yves Rocher, nei negozi monomarca e
su www.yves-rocher.it, 11,95 euro. Crema Nutriente e Rassodante Ha una formula con trifoglio d'acqua che
protegge le fibre di collagene per dare alla pelle una struttura elastica più forte e compatta. Con burro di
karité. Darphin, in farmacia, 45,19 euro.
Foto: Olio Corpo EcoBiologico Olio di Mandorla Di facile assorbimento, nutre in profondità la pelle. Ottimo per
prevenire le smagliature, funziona anche come prezioso anti-età.Omia, nella grande distribuzione, 6,60 euro.
Mederma Smagliature Crema Plinest » care Crema Corpo Trattamento Intensivo Anti Aging Favorisce la
produzione di elastina e collagene, le strutture di sostegno della pelle. Con acido ialuronico, olio dijojoba e
vitamina E. Mastelli, in farmacia, 200 mi, 60,60 euro. Acido ialuronico, centella asiatica e Cepalin prevengono
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 11/05/2015
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ATTESA BELLEZZA
11/05/2015
Bimbi Sani e Belli - ed. N.6 - giugno 2015
Pag. 86
(diffusione:96812, tiratura:131140)
SANITÀ NAZIONALE - Rassegna Stampa 11/05/2015
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le smagliature e ne favoriscono la rigenerazione per attenuare quelle esistenti. Merz, in farmacia, 34,28 euro.
di Alberta Mascherpa consulenza del processor Antonino Di Pietro, dermatalogo e direttore dell'Istituto Vita
Cutis di Milano Dermo-Oil Multiattivo Con il 99% di ingredienti naturali, oli vegetali, vitamina E e bisabololo,
contrasta la comparsa delle smagliature e attenua quelle presenti. Equilibra, nella grande distribuzione, 100
mi, 9,90 euro.
VITA IN FARMACIA
4 articoli
11/05/2015
La Repubblica - ed. Napoli
Pag. 5
(diffusione:556325, tiratura:710716)
Civati con Saviano,accuse a DeLuca
"Antimafia eantifascismo scomparsidalle sueproposte"
RAFFAELE SARDO ANTONIO TRICOMI
ICANDIDATI impresentabili nelle liste che sostengono Vincenzo De Luca? «Non votateli», ribadisce l'ex
sindaco di Salerno dal palco del teatro Comunale di Caserta. Ma Pippo Civati, rispondendo su Twitter a
Roberto Saviano, insiste e accusa l'ex sindaco di Salerno: «Mafia e antifascismo non sono più nella proposta
politica di chi si candida». Cioè di De Luca, che da intanto da Caserta lancia «un appello» agli elettori .
«Qualche candidatura era sicuramente inopportuna. Ma non perché in lista ci siano persone condannate, o
delinquenti, o camorristi. Ma perché scandisce De Luca - in politica c'è una ragione di opportunità che deve
valere». Un candidato rimane insomma «una persona perbene fino a sentenza definitiva». Ma se «appare
legato per ragioni familiari o per ragioni di contiguità a momenti che non danno fiducia ai cittadini» allora «non
è opportuno candidarlo». Ma, spiega De Luca, «come capita talvolta nella battaglia per la presentazione delle
liste, siamo arrivati nelle ultime dodici ore e ci siamo trovati con proposte fatte da alcune liste apparentate che
obiettivamente era impossibile valutare a una a una».
Fatto il danno, suggerisce il candidato del centrosinistra alla presidenza della Regione, la palla passa
all'elettore: «Se qualche candidatura non risponde a criteri assoluti di rigore e affidabilità, non lo votate».
Sulla stessa linea di De Luca - che oggi alle 18 sarà alla Biblioteca comunale di Montesarchio e alle 19 al
teatro Massimo di Benevento - il segretario regionale del Pd, Assunta Tartaglione: «Il Pd campano ha
lavorato perché avessimo liste pulite e trasparenti», ha detto la Tartaglione, intervenendo a Ercolano
all'incontro "Donne per la città". Ci sono però «situazioni imbarazzanti in altre liste. Ma è importante l'appello
di De Luca a non votare quelle figure che creano imbarazzo». A sinistra del Partito democratico, le posizioni
sono ovviamente meno sfumate. Pippo Civati, fresco fuoriuscito dal Pd, sottolinea su Twitter come «antimafia
e antifascismo non siano più costitutivi della proposta politica di chi si candida. Quasi a rinverdire il motto di
Lunardi che con la mafia si deve convivere. E forse anche con qualche fascista e qualche omofobo». Per
Salvatore Vozza di Sel, candidato alla presidenza per la lista "Sinistra al lavoro", non ha senso «distinguere
una lista "pulita" del Pd dalle altre liste collegate: si candidano con lo stesso presidente». Mentre il presidente
di Sel Nichi Vendola denuncia «il silenzio assordante» del vertice nazionale del Pd.
E il «trasformismo» da cui è segnato il centrosinistra diventa un argomento forte nelle mani di Stefano
Caldoro. Parlando a una manifestazione dell'Ordine dei farmacisti, il candidato del centrodestra ha ribadito
che alzerà la voce «contro le menzogne, il trasformismo, l'imbroglio di chi, per cercare di vincere, prende tutto
e il contrario di tutto, incentivando passaggi di campo e mettendo nelle liste anche gli ex amici di Cosentino».
www.partitodemocratico.it www.forzaitalia.it PER SAPERNE DI PIÙ
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 11/05/2015
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Verso le elezioni LA GIORNATA
11/05/2015
Il Messaggero - ed. Ancona
Pag. 29
(diffusione:210842, tiratura:295190)
LA CONVENTION
MACERATA Sanità «conti in ordine ma ora partiamo dai bisogni della gente». Europa «1.200 milioni di euro
che vanno assegnati a processi strategici e non distribuiti a pioggia». Lavoro «rilancio dell'economia e delle
imprese con l'ampliamento dei mercati, l'innovazione e l'accesso al credito». I democrat marchigiani si
ritrovano ad Abbadia di Fiastra per la convention programmatica del partito. Sotto gli occhi del ministro Maria
Elena Boschi e di circa 250 simpatizzanti il candidato Governatore Luca Ceriscioli ha snocciolato i principali
punti del suo programma. «È il cambiamento il grande tema di fondo del programma del Pd che tra i suoi
punti principali annovera il lavoro che è il primo welfare, per il quale abbiamo un programma ineccepibile,
fatto di azioni concrete, che punta ad un rilancio dell'economia e delle imprese, con l'ampliamento dei
mercati, l'innovazione, l'accesso al credito - ha detto Ceriscioli - Siamo tra le poche Regioni con i conti della
Sanità in ordine, merito anche della giunta regionale che ci ha governato in questi anni. Ma bisogna che i
servizi siano più vicini ai cittadini e con tempi più rapidi di risposta. E dobbiamo assolutamente recuperare e
assegnare le risorse destinate al sociale».
L'ex sindaco di Pesaro riferendosi ai costi della politica ha parlato di «sfida già vinta dato che da questa
legislatura non ci saranno più i vitalizi, le indennità saranno ridotte del 50%, oltre alla riduzione a 30 del
numero dei consiglieri» mentre occorrerà lavorare «sui 1.200 milioni di euro di risorse comunitarie che non
andranno distribuite a pioggia, ma assegnate a progetti strategici». Non è mancato poi un passaggio sulla
paura del "pesarocentrismo". «Un argomento che dimostra la debolezza dei miei avversari - ha detto
Ceriscioli - Le Marche sono una regione plurale che intendo governare con una forte vicinanza a tutti i
territori». In queste ultime settimane di campagna elettorale Ceriscioli sprona i suoi a dare il massimo: non
bisogna solo vincere ma vincere bene. «A differenza dell'Italicum che garantisce governabilità nelle Marche
c'e' una legge meno netta: i sondaggi ci dicono che siamo intorno al 40% - ha premesso Ceriscioli - Per
ottenere questo risultato dobbiamo spingere fino in fondo per superare quella soglia e portare avanti una
stagione di riforme e dare valore alla governabilità che serve alle Marche per raccogliere le opportunità. Io
burocrate di partito? Fino a una settimana fa ero a scuola a insegnare mentre chi mi accusa di esserlo ha
smesso di lavorare 25 anni fa».
Sul palco della convention ha trovato spazio anche il segretario regionale Francesco Comi. «Nelle Marche
serve una terapia d'urto perché ci troviamo in una fase di trasformazione epocale che mette in discussione il
nostro modello di sviluppo economico e sociale - ha detto Comi - Serve una nuova visione di futuro e
Ceriscioli è quello che meglio saprà esprimere competenza e coraggio. Priorità? Riforma della burocrazia,
nuovo welfare e nella sanità dobbiamo spostare le risorse dalla gestione dei servizi e della burocrazia ai
bisogni dei cittadini». C'è spazio anche per l'ex competitor di Ceriscioli alle primarie: l'ex assessore al Bilancio
Pietro Marcolini. «La Regione dei prossimi 5 anni non sarà quella che abbiamo conosciuto negli ultimi 10 - ha
spiegato Marcolini - Dobbiamo mantenere gli impegni sulla coesione sociale e sul welfare ma su questo
Ceriscioli ha già dato indicazioni rassicuranti. Sanità? Serve un ribaltamento della logica sanitaria.
Incrementare i servizi socio-assistenziali rispetto ai servizi per acuti».
Lu.Fa.
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VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 11/05/2015
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Ceriscioli: qui la sfida è il cambiamento un programma ineccepibile per il
lavoro
11/05/2015
Il Gazzettino - ed. Treviso
Pag. 38
(diffusione:86966, tiratura:114104)
L'addio alla ricetta rossa "libera" 130mila euro
Mauro Favaro L'Usl di Treviso risparmia 130mila euro tagliando la carta. Non in generale, ma quella timbrata
dalla Zecca dello Stato per le ricette rosse. Poteva sembrare una spesa di poco conto. Non è così. Le
previsioni degli addetti ai lavori si sono rivelate azzeccate. Altro che pochi spiccioli, comunque importanti
quando si parla di soldi pubblici. L'introduzione della ricetta elettronica ha ridotto le uscite di poco meno
dell'80 per cento. Nel 2013 l'azienda sanitaria aveva speso 163mila euro per comperare circa 76.500 ricettari.
Quest'anno, invece, ne tirerà fuori appena 34mila: dopo la rivoluzione digitale, di ricettari ne bastano meno di
16mila. Merito appunto della ricetta elettronica introdotta a settembre. «Alla luce dell'obiettivo regionale che
prevede la dematerializzazione della ricetta medica -confermano dall'Usl di Treviso- l'acquisto dei ricettari ha
ormai un carattere residuale. Questo comporta un risparmio di spesa per l'acquisto di circa l'80 per cento
rispetto al 2013». Solo con questo, per intenderci, l'azienda sanitaria potrebbe permettersi di acquisire un
nuovo macchinario medico all'avanguardia. Ciò fa capire come non si tratti affatto di una cosa di poco conto.
Cos'è cambiato per i cittadini? S e m p l i c e mente ora i farmaci vengono prescritti in forma digitale. Ai
pazienti viene dato un codice alfanumerico, annotabile su un semplice foglio di carta bianco o memorizzabile
sul telefonino. E basta presentarsi con questo in una qualsiasi farmacia per avere tutte le medicine indicate
dal proprio dottore. Il sistema è già bello che decollato. Senza nemmeno troppi scossoni. E il risparmio non è
l'unico vantaggio reso possibile dalla rete tra dottori e farmacie, che di fatto rappresenta il primo passo verso
l'atteso fascicolo sanitario elettronico. «Il sistema nato dallo sviluppo di un prototipo messo a punto dalle Usl
di Treviso e Belluno -ha sottolineato Claudio Dario, presidente di Arsenàl.IT, il consorzio che si occupa di
sviluppare la sanità digitale- permette di controllare in tempo reale cosa è stato prescritto e cosa viene ritirato
nelle farmacie». Una rivoluzione. Con tanto di spending review.
Foto: ADDIO ricetta rossa: la rivoluzione digitale ha permesso all'Usl 9 un risparmio di 130mila euro che
potranno essere utilizzati per altre priorità
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 11/05/2015
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Mauro Favaro
11/05/2015
Il Secolo XIX - ed. Genova
Pag. 18
(diffusione:103223, tiratura:127026)
Bomba in porto, salta solo l'intervento
Rinviato il disinnesco: mancavano i tempi per sgomberare il centro storico
GUIDO FILIPPI
TUTTO RINVIATO. Almeno di un mese, ma potrebbero essere anche tre e comunque la nuova data è un
problema secondario che verrà affrontato nelle prossime settimane. Ora è stato superato il più vicino e
urgente: è stata spostata l'ora x per la bomba in porto. Non verrà disinnescata la notte di domenica 24
maggio (tra la mezzanotte e le tre) per problemi organizzativi. Cos ì ha deciso, anche se non ancora
ufficialmente, la prefettura che coordina le grandi manovre. La frenata del Comune Non ci sono i tempi tecnici
per organizzare, in sicurezza, l'appuntamento anche perché dovranno essere chiuse strade e autostrade,
dovrà essere fermato il traffico portuale e ferroviario. Ma soprattutto dovranno essere evacuate, in un raggio
di 1.780 metri, le case senza il solaio in cemento armato. Nel centro storico non sono in regola almeno l'80
per cento e le direttive della prefettura sono state rigide e non ammettono deroghe, come ha ribadito il
viceprefetto Paolo D'Attilio. Ha chiesto, a fine aprile, al Comune d'identificare gli edifici che hanno i solai in
canniccio: un'impresa che il vicesindaco e assessore all'Urbanistica Stefano Bernini aveva definito
impossibile in tempi cos ì stretti. «Potremo applicare un po' di buonsenso, ovvero evacuare gli ultimi piani di
tutti gli edifici entro quel raggio, che siano o no in cemento armato». Una soluzione altrettanto impossibile
perché vorrebbe dire spostare, nel pieno della notte, migliaia di persone, anche se per poche ore. E
sistemarle dove? Al Palasport, forse, oppure in altre strutture attrezzate. E il trasporto? Meglio non evacuare
e costringere la gente a restare in casa durante il coprifuoco. Nelle ultime settimane è emerso un altro
problema: il padiglione 8 dell'ospedale Villa Scassi non ha il soffitto in cemento amato, e quindi una ventina di
ricoverati dovrebbero essere trasferiti in un altro reparto: un'ipotesi che ha fatto venire i brividi alla direzione
della Asl 3, che deve già pensare all'organizzazione dell'ospedale durante la notte della bomba. Non verrà
evacuato - sarebbe stata un'operazione delicatissima trasferire 380 ricoverati, dei quali almeno quaranta in
gravi condizioni - ma verrà "blindato". Nessuno potrà uscire dai reparti, le apparecchiature saranno spente e
le ambulanze dirottate al Galliera, al San Martino o al San Carlo di Voltri. Oltre all'ospedale dovrà essere
"chiusa" la casa di riposo San Benigno di via Dottesio e, se la bomba verrà portata a Forte Ratti, anche il Don
Orione ai Camaldoli, sulle alture di San Fruttuoso che ospita circa 200 anziani. L'ordigno bellico, lungo oltre
un metro e sganciato da un aereo delle truppe alleate durante la Seconda guerra mondiale, è stato trovato il
5 febbraio a Calata Bettolo ed è simile a quello disinnescato ad Albissola una ventina di giorni fa. L'intervento
sull'ordigno Gli artificieri del Genio Guastatori di Torino dovranno stabilire se "domare" la bomba direttamente
in porto, con l'operazione di "dispolettamento". Oppure portarla in condizioni di massima sicurezza - ipotesi al
momento più probabile - in una cava vicino a Forte Ratti tra Borgoratti e Bavari, e farla brillare prima dell'alba.
La "zona rossa" si estenderà, invece, per un raggio di 800 metri : comprende tutta l'area portuale e per
fortuna non ci sono abitazioni, ma solo pochi uffici. La prima emergenza è stata comunque spostata in avanti
almeno di un mese: la notte del 24 maggio non ci sarà il coprifuoco in città e la bomba dormirà nei fondali di
Calata Bettolo. [email protected] © RIPRODUZIONE RISERVATA
VITA IN FARMACIA - Rassegna Stampa 11/05/2015
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IL COMUNE: IMPOSSIBILE VERIFICARE TUTTE LE CASE COME CHIESTO DALLA PREFETTURA IL
CASO
PROFESSIONI
1 articolo
11/05/2015
Il Sole 24 Ore
Pag. 29
(diffusione:334076, tiratura:405061)
Visto sul 730, ecco quando l'intermediario non paga
Responsabilità solo per gli errori rilevati con controlli formali Il contribuente risponde in prima persona anche
se attesta falsamente di possedere le condizioni per avere gli sconti fiscali
Giorgio Gavelli
pAnche in occasione del 730/2015, la presentazione del modello tramite un professionista o un Caf, con
conseguente (obbligatoria) apposizione del visto di conformità, non libera il contribuente da tutte le
responsabilità di natura tributaria. La diffusa opinione contraria, come tutti i luoghi comuni, è una
semplificazione eccessiva. Vediamo perché. Il decreto semplificazioni (Dlgs 175/2014), ora sotto i riflettori per
la dichiarazione precompilata, contiene all'articolo 6 una novità altrettanto dirompente. Infatti, nel caso dei
modelli 730 che non sono trasmessi direttamente dal contribuente o dal sostituto d'imposta, ma tramite
l'intervento di Caf o professionisti - anche sfruttando la "base" precompilata - la responsabilità di chi rilascia il
visto di conformità viene estesa fino a ricomprendere un importo pari alle imposte, agli interessi ed alle pene
pecuniarie conseguenti alle irregolarità che dovessero emergere in sede di controllo formale. Da qui
l'opinione che, consegnato il modello a un Caf o a un professionista abilitato, ogni negativa conseguenza
derivante dai controlli sia trasferita in capo al soggetto che appone il visto di conformità. In realtà, non è
sempre così, come si vede dagli esempi in questa pagina. Il confine tra "chi risponde di cosa" si è certo
spostato a danno degli intermediari, ma esiste ancora, anche se non sempre risulta perfettamente delineato.
Bisogna partire dall'articolo 39 del Dlgs 241/97 nel testo modificato dal decreto semplificazioni. Nei casi di
presentazione di una dichiarazione rettificativa, o di una comunicazione di rettifica ad opera del medesimo
intermediario, continuano ad applicarsi le regole "tradizionali". Mentre la punibilità di chi ha apposto il visto di
conformità scatta esclusivamente, per le imposte sui redditi, in caso di esito negativo della liquidazioneo del
controllo formale della dichiarazione, in base agli articoli 36bis e 36-ter del Dpr 600/73. Si può trarre allora
una prima conclusione: ogni irregolarità che necessita di una attività di accertamento (come la mancata o
infedele dichiarazione di un reddito) riguarderà esclusivamente il contribuente, e nessuna somma può essere
validamente richiesta all'intermediario. Il cui rischio, pertanto, risulta limitatoa quella lista di documenti che
sono ben noti, poiché tutti gli anni sono oggetto di richieste scritte inviate dagli uffici proprio nell'esercizio
delle attività di liquidazione o controllo formale. Le irregolarità a cui il professionista o il Caf "attestatore"
dovranno rispondere, quindi, riguardano (circolari 14/E/2013 e 7/E/2015) le ritenute certificate, gli acconti
versati o trattenuti, le eccedenze d'imposta riportate a nuovo,i crediti d'impostae le deduzioni o detrazioni. Ma,
anche riguardo a queste verifiche, ci sono due ipotesi in cui eventuali infedeltà della dichiarazione ricadono
sul contribuente. e La prima, prevista dall'articolo 6 del Dlgs 175/2014, riguarda l'ipotesi in cui l'errore sia
stato «indotto dalla condotta dolosao gravemente colposa del contribuente». Caso difficile da dimostrare ma
che, nel caso, potrebbe avere conseguenze penali. r La seconda, più frequente, riguarda l'insussistenza delle
condizioni soggettive poste alla base della detrazione d'imposta o della deduzione dell'onere, elementi nei
confronti dei quali l'intermediario deve limitarsi ad acquisire dal contribuente una dichiarazione sostitutiva che
ne attesti l'esistenza (circolare 11/E/2015). Ricadranno sul contribuente, quindi, eventuali problematiche
riguardanti, ad esempio: 1 la destinazione dell'immobile acquistato ad abitazione principale nei termini previsti
dalla norma per la detrazione degli interessi passivi su mutuo; 1 la sussistenza delle condizioni previste dalla
legge per il riconoscimento della condizione di portatore di handicap del contribuenteo dei familiaria carico; 1
la tipologia di intervento di ristrutturazione edilizia e la data di inizio lavori, nelle ipotesi in cui la normativa
edilizia vigente non preveda alcun titolo abilitativo per la realizzazione di interventi agevolati. In tema di
responsabilità a seguito di un 730 infedele, la regola diventa "a ciascuno il suo", e i primi a doverla tenere ben
presente sono proprio gli uffici, che dovranno rivolgere le contestazioni al soggetto giuridicamente chiamato a
rispondere.
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 11/05/2015
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Dichiarazioni. La situazione dopo le norme introdotte con il decreto semplificazioni
11/05/2015
Il Sole 24 Ore
Pag. 29
(diffusione:334076, tiratura:405061)
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 11/05/2015
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FOCUS
Se il risarcimento pare una «multa» La somma richiesta al soggetto che ha rilasciato il "visto infedele" sul
730 in caso di errori rilevati dal controllo formale avrebbe «natura risarcitoria e non di sanzione
amministrativa». Questa affermazione delle Entrate, che ha "convinto" l'Ivass a ritenere possibile assicurare il
relativo rischio (comunicazione del 19 marzo), a ben vedere non è del tutto convincente. A tale importo,
infatti, si applicano il ravvedimento operoso, la definizione in via breve delle sanzioni (articolo 13 del Dlgs
471/97), la riscossione tramite ruolo, e la competenza è delle commissioni tributarie. Tutti elementi propri
della pretesa tributaria.
Caso per caso LEGENDA Risponde il contribuente PAGINA A CURA DI Risponde l'intermediario Dipende
dalla situazione concreta Maurizio Bonazzi e Giorgio Gavelli La responsabilità in caso di errori nel 730 con il
visto "pesante" SPESE MEDICHE Nel rigo «Spese sanitarie» del 730 sono indicati importi relativi all'acquisto
di parafarmaci che risultano dagli scontrini parlanti consegnati dal contribuente ma che, a differenza dei
farmaci, non sono detraibili L'intermediario risponde del pagamento di imposte, sanzioni e interessi, che
sarebbero stati richiesti al contribuente, perché gli scontrini contenevano tutte le informazioni necessarie ad
evitare l'errore LAVORI EDILIZI/1 Sono state portate in detrazione spese per interventi di recupero edilizio
(50%) in relazione a lavori manutenzione ordinaria eseguiti all'interno di un singolo appartamento, anziché su
parti comuni condominiali. Erroneamente l'intervento (privo di titolo abilitativo) viene considerato di
manutenzione straordinaria La responsabilità dell'intermediario dipende dalle informazioni presenti nelle
fatture e negli altri documenti consegnati dal contribuente. In assenza di titolo abilitativo, la data di inizio lavori
e la detraibilità delle opere è autocertificata dal contribuente (circolari 14/E/2013 e 11/E/2015): quindi
l'intermediario potrebbe non essere responsabile LAVORI EDILIZI/2 Viene contestata la quinta rata annuale
detratta nel modello 730 relativamente a un intervento di ristrutturazione edilizia (36%) pagato nel 2010, in
quanto la comunicazione al Centro servizi di Pescara era stata effettuata successivamente all'inizio lavori
L'intermediario risponde poiché, per le spese ripartite su più annualità, il controllo documentale obbligatorio
da parte del Cafprofessionista va effettuato ad ogni utilizzo dell'onere ai fini del riconoscimento della
detrazione d'imposta (circolare 7/E/2015) BONUS MOBILI È stata riconosciuta la detrazione per l'acquisto di
mobili abbinata alla detrazione del 65% per il risparmio energetico, anziché - come prevede la norma istitutiva
- del 50% per il recupero edilizio L'intermediario è responsabile perché era in grado di verificare che il
contribuente non aveva fruito della detrazione del 50% per il recupero edilizio e che pertanto mancava un
requisito indispensabile per il "bonus mobili" INTERESSI SUL MUTUO/1 Sono stati detratti interessi sul
mutuo in misura maggiore a quelli ammissibili, perché l'importo del mutuo eccedeva quello dell'acquisto
maggiorato delle spese inerenti L'intermediario deve verificare tutte le condizioni non soggettive alla base
della detrazione, per cui l'esito negativo del controllo formale si riflette nei suoi confronti INTERESSI SUL
MUTUO/2 La detrazione effettuata per gli interessi non è corretta in quanto la destinazione dell'immobile ad
abitazione principale (attestata erroneamente dal contribuente) non è avvenuta nei termini di legge In base
alla circolari 14/E/2013 e 11/E/2015 la sussistenza di tale condizione viene acquisita tramite una
dichiarazione sostitutiva sottoscritta dal contribuente, che se ne assume ogni responsabilità, sgravando
l'intermediario CESSIONE DI AREA EDIFICABILE Si riscontra che la cessione dell'areaè avvenuta ad un
corrispettivo superiorea quello riportato in atto dalle parti, per cui la plusvalenza dichiarata dal contribuenteè
superiore al reale L'accertamento di un maggior reddito in capo al contribuente non riguarda mai il controllo
formale della dichiarazione, per cui l'intermediario non ha alcuna responsabilità CREDITO PRECEDENTE
Nel modello 730/2015 è stato riportato un credito derivante dal modello Unico dell'anno precedente, che, a
seguito della presentazione di una dichiarazione integrativa, si è azzerato o comunque ridotto. Ma nel 730 il
credito riportato è, erroneamente, quello originario In caso di eccedenza d'imposta, riportata nel successivo
modello 730, la verifica dell'intermediario si deve estendere all'ultima dichiarazione presentata, comprensiva
dei modelli integrativi eventualmente presentati prima del 730: in questo caso il Cafprofessionista è
responsabile SPESA PER UN FAMILIARE A CARICO Sul documento di spesa intestato al figlio è stata
11/05/2015
Il Sole 24 Ore
Pag. 29
(diffusione:334076, tiratura:405061)
PROFESSIONI - Rassegna Stampa 11/05/2015
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riportata dal contribuente la sottoscrizione che l'intero onere è stato da lui sostenuto; tuttavia viene riscontrata
analoga detrazione anche nel modello presentato dal coniuge ad altro intermediario La responsabilità degli
intermediari è esclusa nell'ipotesi in cui l'infedeltà del visto sia causata da una condotta dolosa o gravemente
colposa del contribuente, come nel caso in cui questi abbia rilasciato una dichiarazione non veritiera o
consegnato un documento contraffatto VEICOLI PER PERSONE CON DISABILITÀ Nel 730 è stato riportato
l'intero importo di 15mila euro, indicato nella fattura di vendita di un veicolo per disabile, nonostante
l'assicurazione, a seguito del furto del precedente automezzo per il quale il disabile aveva fruito della
detrazione Irpef del 19%, gli avesse rimborsato 8.000 euro Posto che in caso di furto spetta una nuova
detrazione, anche prima della fine del quadriennio dal precedente acquisto, per un importo al netto di quanto
rimborsato dall'assicurazione, l'intermediario sarà responsabile solo se il contribuente gli ha reso noto
l'importo dell'indennizzo assicurativo DETRAZIONE SULLA POLIZZA INFORTUNI Al contribuente è stata
riconosciuta la detrazione del 50% per i premi pagati per una polizza contro gli infortuni che potrebbe subire
un soggetto che non è fiscalmente a suo carico Secondo la circolare 95/E/2000 la detrazione spetta solo se
contraente e assicurato sono la stessa persona oppure se i premi sono versati nell'interesse di un familiare a
carico CEDOLARE SECCA Sul canone di locazione è stata applicata la cedolare secca nonostante il
contribuente non avesse preventivamente inviato all'inquilino la raccomandata di rinuncia agli aumenti
contrattuali Come precisato dalla Circolare 15/E/2012 il contribuente non è tenuto a esibire né il contratto di
locazione né la raccomandata all'inquilino prevista dall'articolo 3, comma 11 del Dlgs 23/2011
Foto: IN ESCLUSVA PER GLI ABBONATI
Foto: Circolari e documenti citati
Foto: www.quotidianofisco.ilsole24ore.com
PERSONAGGI
2 articoli
11/05/2015
Corriere Mercantile - ed. Genova
Pag. 5
(diffusione:10321, tiratura:13833)
Toti-Maroni, patto per le infrastrutture
Il governatore lombardo ha rilanciato il progetto della macroregione Intanto, la vernice su un manifesto di Toti
diventa un caso politico
iovanni Toti e Roberto Maroni si alleano sulle infrastrutture, mentre la vernice rossa spruzzata su un
manifesto elettorale di Toti diventa un caso politico nel centrodestra. Domenica di incontri e di fibrillazioni per
il centrodestra ieri, dopo che sabato Silvio Berlusconi ha aperto in Liguria la "sua" campagna elettorale per le
regionali. Ieri pomeriggio all'hotel NH Marina di Genova, Maroni, nelle vesti di presidente, leghista, della
Regione Lombardia e Toti come aspirante presidente, forzista, della Regione Liguria, hanno firmato un
protocollo d'intesa per lo sviluppo infrastrutturale e i collegamenti fra le due regioni. Un patto che, secondo
Maroni, produrrà effetti quando «quando Toti vincerà» con il centrodestra le elezioni regionali. E, ovviamente,
l'arrivo a Genova di Maroni e anche del vicepresidente del Parlamento europeo Antonio Tajani, per la firma
del protocollo d'intesa, avevano soprattutto l'obiettivo di "spingere" la candidatura di Toti, assieme al progetto
della macroregione alpina, che vedrebbe la Liguria assieme a Lombardia e Piemonte. Maroni ha spiegato,
infatti, che il prossimo appuntamento importante è quello del 24 giugno quando la Commissione europea
dovrebbe approvare il piano strategico per la macroregione alpina. «Vogliamo che Liguria, Lombardia e
Piemonte diano vita ad un'area integrata per portare avanti la nostra battaglia in Europa e avere tutti i
vantaggi che la macroregione potrà portare» ha spiegato Maroni, imputando anche al presidente uscente
della Regione, Claudio Burlando, di non aver collaborato al progetto di costruzione della macroregione e di
aver fatto perdere alla Liguria «una grande occasione». Ma ieri la giornata politica del centrodestra ligure si è
aperta con la denuncia di un episodio di vandalismo: la vernice rossa spruzzata nella notte sul manifesto
elettorale di Toti attaccato al furgone usato per la campagna elettorale e parcheggiato nella notte fra sabato e
domenica in piazza Rossetti, a Genova. «L'atto intimidatorio ha scritto lo staff di Toti - è avvenuto dopo
l'arrivo in città del presidente Silvio Berlusconi per il sostegno a Giovanni Toti. L'episodio è ancor più
significativo perché avvenuto all'indomani della manifestazione di Giovanni Toti al fianco del presidente
Berlusconi e perché segue le contestazioni che hanno accompagnato in città le manifestazioni elettorali del
segretario della Lega Nord Matteo Salvini, un partito che appoggia la candidatura di Toti». «Ma tutto questo ha assicurato Toti - non fermerà la nostra sfida per una campagna elettorale serena e legata ai contenuti».
Ma l'episodio ha suscitato una serie di reazioni a catena: la deputata di Fi, Deborah Begamini, ha denunciato
il «grave episodio di intimidazione», e il senatore forzista Andrea Mandelli, i capigruppo di Forza Italia alla
Camera e al Parlamento, Renato Brunetta e Paolo Romani, l'ex ministro Mariastella Gelmini e la Lega nord
sono intervenuti per condannare l'accaduto e manifestare la propria solidarietà al candidato presidente. Il
manifesto imbrattato
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 11/05/2015
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CENTRODESTRA Ieri la firma di un protocollo d'intesa a Genova alla presenza di Tajani
11/05/2015
La Gazzetta Del Mezzogiorno
Pag. 4
(diffusione:48275, tiratura:63756)
Fitto: per colpa di Silvio Puglia agli sfasciacarrozze
LECCE Un momento della manifestazione convocata da Fitto per presentare i candidati della sua lista
«Oltre» insieme a Schittulli Massimino Foto l «La Puglia la stanno consegnando a degli sfasciacarrozze,
nonostante in questi anni non ci sia una campagna elettorale in cui il centrodestra abbia raggiunto risultati
come in questa regione». Raffaele Fitto , in occasione della presentazione dei candidati della sua lista
«Oltre» al fianco del candidato Francesco Schittulli , torna a criticare il cerchio magico del Cavaliere per le
divisioni consumate alle regionali. «Non mi fa piacere trovarmi in questa condizione, non volevo lo scontro. In
quest'anno abbiamo tentato fino all'ultimo di trovare un luogo e un modo di confronto per discutere della linea
politica del partito, ma inutilmente. Forza Italia - dice - ha sbagliato tutto, privilegiando alla fine una resa dei
conti all'interno del partito. L'elettore del centrodestra deve sapere che la situazione è difficile, ma nonostante
ciò possiamo raggiungere il risultato». «Tra Salvini che viene in Puglia a raccontarci che non appoggia
Schittulli perché con Alfano mai, dimenticando di esserci alleato in altre regioni, e ministri e rappresentanti del
Pd che vengono a dirci che il governo deve avere più attenzione per il Sud, dimenticando che dipende proprio
da loro che sono maggioranza di governo, comprendo bene - dice Luigi D'Ambrosio Lettieri - come gli elettori
siano sempre più tentati di allontanarsi dalle urne. Da tempo linearità, coerenza, chiarezza nei valori e nei
programmi sono, invece, il nostro faro». «Qualcuno informi il leader leghista - dice anche Nuccio Altieri - che
lui è alleato con Alfano in Umbria e in Liguria e se non ricordo male governa con Ncd anche in Lombardia. Gli
consiglio, dunque, di cercare una scusa migliore». «Mentre in tutta Italia c'è grande disaffezione per la politica
e le sale delle manifestazioni regionali sono piccole e vuote, a Lecce circa 1500 persone - sottolinea Rober to
Mar ti - hanno partecipato alla presentazione della lista Oltre con Fitto. Qui c'è una alternativa moderna e
credibile di centrodestra, per andare oltre la nostalgia del passato e il fanatismo di fine impero che oggi
caratterizza Forza Italia». Dall'altro fronte azzurro, intanto, continuano ad accusare Schittulli per la «gaffe»
nei confronti della Poli. «Dà della "malafemmina traditrice'" alla senatrice - attacca Antonio Scianaro - e
partecipa a confronti politici e a trasmissioni in tv con il camice bianco, sfruttando l'immagine della
professione per scopi elettorali».
PERSONAGGI - Rassegna Stampa 11/05/2015
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FORZA ITALIA LANCIATA A LECCE LA LISTA «OLTRE» INSIEME A SCHITTULLI: QUI IL CAMBIAMENTO