Zemfira e il Rock d`Autore in Russia Il panorama musicale russo

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Zemfira e il Rock d`Autore in Russia Il panorama musicale russo
Zemfira e il Rock d’Autore in Russia
Di Thimoty Barbieri
Il panorama musicale russo negli anni Sovietici e nella Nuova
Russia
Nella storia della musica rock russa si evidenziano due periodi: il periodo del Rock’n’roll ed il
periodo del Rock. Il Rock’n’Roll è arrivato nel periodo sovietico dopo il “Festival mondiale della
gioventù studentesca”, svoltosi nel 1957. All’inizio degli anni ’60, la Rock Music esisteva in URSS
in modo praticamente clandestino, e apparteneva alle persone che potevano vantare contatti di tipo
personale con l’Occidente, che potevano garantire loro la possibilità di procurarsi i nastri dei brani
Rythm’n’Blues americano e “Big Beat” britannico. La maggior parte di questi brani erano
interpretati dai “Beatles” e dai “Rolling Stones”.
Nella metà degli anni ’60, compaiono i primi gruppi “Beat”, ed i primi gruppi “Rock”; “Slavjanje”,
“Stranniki”, “Pesniari”. Per legittimare la propria musica e la propria esistenza, ed avere la
possibilità di avere un pubblico, i primi gruppi rock russi erano costretti a “mascherarsi” come
autori dell’unica corrente ufficialmente approvata, il genere dell’ “estrada” sovietica, un movimento
musicale di facile ascolto, destinato all’intrattenimento, con testi e temi che esaltavano la morale, gli
ideali sovietici, l’amicizia, il coraggio, l’amore, la bellezza femminile. Contemporaneamente, la
musica dall’estero arrivava anche tramite il canale di scambio culturale con gli altri paesi socialisti
del blocco sovietico: di particolare popolarità il gruppo polacco degli “Skaldi”.
La necessità per i primi gruppi rock di ricadere all’interno degli schemi della Estrada li rende
caratteristici nell’abbigliamento e nel modo di presentarsi (il cosiddetto “Russkij-Kitch”, o “kitch”
russo): utilizzando abiti che richiamavano il folklore o l’abito tradizionale russo.
Alla fine degli anni ’60, diventa molto popolare tra la gioventù sovietica la musica anglo-americana
(Beatles e Rolling Stones), tanto da riuscire ad uscire dalla clandestinità e da diventare un fenomeno
di massa “tollerato” dal regime. Nelle scuole e nelle università si formano decine di gruppi rock
composti da studenti che cantano le canzoni tratte dal repertorio di gruppi occidentali. In questi
tempi per la “Estrada” ufficiale sovietica, il movimento del rock’n’roll era rappresentato dal
“Twist”, una forma musicale decisamente più leggera e commerciale. Le canzoni sovietiche più
popolari negli anni ’60 sono “Chernii kot” (Il gatto nero), “Koroleva Krasoti” (Regina di Bellezza),
“Gde-to na Belom Svete” (Da qualche parte nel cielo bianco).
Negli anni ’70 il Rock di maggiore impatto continua ad essere un evento di cultura musicale
clandestino, e si lega anche alla nascita di un nuovo movimento, quello dei “Bardi Russi”, quali
Bulat Okudzhava, e Vladimir Visotskij. In questo contesto nasce il fenomeno del “magnitizdat”, un
processo secondo cui i cantanti incidevano in casa, senza l’utilizzo di uno studio, in modo
artigianale e su nastro. Dal nastro archetipo (la “Master-Kopija”), seguiva una distribuzione ed una
duplicazione clandestina delle registrazioni, effettuata a catena tra le centinaia di appassionati del
genere. Questo fatto è particolarmente importante nella storia del rock russo, perché è la causa per
cui gli autori rock russi risultanto in questo periodo indifferenti al tentare sperimentazioni acustiche
e musicali di tipo più complesso, limitandosi ad arrangiamenti semplici e lineari, non avendo la
possibilità di accedere a strumenti ed attrezzature elettroniche di alta qualità per le proprie
registrazioni. Per questo motivo si sviluppa negli artisti stessi e negli ascoltatori l’abitudine ad una
sorta di “minimalismo musicale”: la voce dell’autore, la chitarra e il ritmo della batteria erano le
uniche caratteristiche di accompagnamento dei brani del rock russo. Maggiore attenzione veniva
dedicata al testo delle canzoni, che spesso avevano carattere critico e sociale, con contenuti
fortemente emotivi.
Nella seconda parte degli anni ’70 la musica occidentale fa definitivamente il proprio ingresso
ufficiale in Unione Sovietica. L’unico studio di registrazione musicale approvato dal governo, lo
studio “Melodja”, comincia ad incidere una serie di album intitolati “Melodie e Ritmi della Estrada
Estera”, che contenevano gli hit più famosi di stelle quali Elvis Presley e Tom Jones. In questi anni
arrivano in URSS le canzoni di Cliff Richards ed Elton John.
Negli anni ’80 le Olimpiadi a Mosca creano un enorme effetto di catalizzazione che contribuisce
alla legittimazione della musica Rock, tanto che nel 1982 viene fondata una associazione ufficiale di
musicisti Rock. E’ in questo periodo che nascono i movimenti più importanti del Rock nell’Unione
Sovietica: il Rock’n’Roll classico, il Folk Lirico, l’Heavy Metal, il Punk Rock, il New Wave, il
Jazz-Rock. I migliori gruppi rock incidono in questo periodo i loro album più famosi. Tra i gruppi
degni di nota: “Kino”, “Alissa”, “Mashina Vremeni”.
Nel 1986, negli Stati Uniti viene inciso l’album “Red Wave”, che raccoglie le canzoni di quattro
gruppi Rock russi: “Aquarium”, “Strannie igri”, “Alissa” e “Kino”. Dopo questo album, gli artisti
sovietici riescono finalmente ad ottenere il permesso di organizzare tourneé musicali che
comprendono anche date all’estero.
Alla fine degli anni ’80, in piena Perestroijka gorbacheviana, i gruppi rock cominciano a diventare
veri e propri progetti commerciali, ed inizia una nuova tendenza del rock russo, quella della
formazione di gruppi commerciali sulla scia delle tendenze dell’occidente, allontanandosi
dall’impostazione marcatamente d’autore a cui avevano dato il via i Bardi.
Gli anni ’90 e 2000 vedono una affermazione completa della tendenza all’uso del Rock dal punto di
vista commerciale, con la ingegnerizzazione di gruppi (boy band, girl band) costruiti appositamente
in termini di immagine, e allontanandosi anche dalla tradizione del testo esclusivamente scritto in
lingua russa, come ad esempio il gruppo “Tatu”.
La rinascita del rock russo e la contaminazione con l’Occidente
Il rock, come ogni evento culturale, porta dentro di sé la cifra di una protesta, di qualsiasi tipo essa
sia: è questo aspetto che lo rende più popolare e gradito alle masse, e più a gran voce si esprime
questa protesta, maggiore è l’apprezzamento che essa riceve. Con la nascita del rock in occidente il
rock russo condivide lo stesso carattere di protesta, dissenso, voglia di nuovo. Tuttavia i temi delle
canzoni rock’n’roll occidentali riguardavano agli inizi la vita quotidiana degli adolescenti: scuola,
genitori, automobili, e amore giovanile. Il rock’n’roll giovane occidentale diventa popolare in un
contesto di sostanziale agiatezza sociale, per il fatto che gli “adulti” non capiscono la nuova musica
dei giovani, ed esprimono apertamente il proprio dissenso. E’ questo aspetto che rende nuovo per i
giovani il genere musicale, e il motivo che lo rende ancora più attraente.
Il rock russo, per lunghi anni, è stato alla base della cultura della gioventù sovietica, e fino all’inizio
degli anni ’90 ha goduto di questa popolarità proprio perché rivestiva questo netto carattere di
protesta, in particolar modo contro il regime dello stato. Era importante protestare, andare
controcorrente, esprimere la propria soggettività attraverso il canale del rock clandestino. Portare la
giacca di pelle, indossare vestiti scuri, trascorrere l’intera giornata nei cortili e nei pianerottoli
bevendo alcolici, erano costumi trasmessi dagli autori e che erano considerati di moda e uno stile
legato alla protesta.
Se dunque rock occidentale e rock russo condividono un carattere di rottura, solo in un secondo
tempo il rock occidentale (Bob Dylan, Bruce Springsteen) matura un carattere più fortemente
sociale e di denuncia anche politica, aspetto che il rock russo assume (anche se solo
clandestinamente), quasi fin da subito.
Con la caduta del regime sovietico, verso la fine degli anni ’80, dopo dieci anni di protesta
rappresentati dal rock russo, il grido di voglia di rinnovamento insito nel rock russo viene
improvvisamente a morire. La caduta del regime rappresenta quindi un periodo in cui l’intensità del
messaggio del rock russo viene a spegnersi fino a quasi ad annullarsi completamente, per poi
cominciare a rinascere solo alla fine degli anni ’90, quando le mutate condizioni sociali portano alla
ribalta nuove tipologie di disagio sociale, inedite fino ad allora nella società sovietica ed
immediatamente post-sovietica, con temi per la società del tutto nuovi: il disagio giovanile,
l’ambiguità o la promiscuità sessuale, l’omosessualità, l’AIDS, la difficoltà di dialogo con i propri
genitori.
A differenza dal rock dei paesi occidentali, che rimane per la maggior parte in lingua inglese, il rock
russo si può definire come un vero e proprio fenomeno di carattere squisitamente russo (con risvolti
anche letterari), dato che tutti i suoi gruppi cantano esclusivamente in russo. Solo negli anni ’90
cominciano a proliferare gruppi più marcamente commerciali (“Tatu”, “Serebro”), costruiti a
tavolino e diretti da un produttore, che propongono brani in lingua inglese.
Numerosi rimangono comunque gli autori che propongono lavori d’autore a livello musicale e
poetico, e che, trovando un terreno più fertile dal punto di vista storico e sociale rispetto agli albori
del Rock Russo, hanno la possibilità di sperimentare maggiormente diverse musicalità,
avvicinandosi all’occidente ma mantenendo un carattere decisamente russo nella propria
espressione di genere. Queste nuove espressioni danno voce ad una protesta rinnovata, sui nuovi
temi del disagio sociale ed inquadrati nella società russa in rapida trasformazione, dopo
l’improvvisa caduta della morale e dei rigidi paradigmi sociali sovietici.
Uno degli autori che crediamo rappresenti questa rinascita è Zemfira Ramazanova.
Zemfira e la nuova “Poetica del Dissenso”
Cenni biografici e discografici
Zemfira Talgatovna Ramazanova nasce nel 1976 ad Ufa, capoluogo del Bashkortostan, una delle
numerosissime enclavi etniche che costellano la Federazione Russa, e fatto che fa di lei non una
“grande russa” ma una “bashkira”. La famiglia è piccolo borghese, padre medico e madre
insegnante. A 4 anni comincia l’educazione musicale di Zemfira, ed a 5 comincia la propria
istruzione al conservatorio di Ufa, studiando pianoforte e canto.Nella sua adolescenza divide il
proprio tempo tra la musica ed il basket (è capitano di una squadra di basket femminile), e si
diploma al conservatorio e all’Accademia delle Belle Arti di Ufa nel 1996. Subito dopo comincia a
lavorare presso la filiale locale della rete radio nazionale “Europa Plus”, dove viene a contatto con
diverse persone dell’ambiente della produzione musicale russa. Nel 1998 forma il gruppo “Zemfira”
insieme a Rinat Akhmadiyev (basso), Sergei Sozinov, Sergei Mirolyubov (tastiere), e Vadim
Solovyov (chitarra). Il primo album, intitolato “Zemfira”, esce nel 1999, e conosce subito un
immediato successo, sia grazie all’intensa rotazione dei principali brani in radio ed in televisione,
che per la novità rappresentata dal fatto che da molto tempo non veniva proposto rock “d’autore” e
di protesta (“protesta a voce dolce”, come viene definita in alcune critiche) firmato al femminile (vi
è invece una proliferazione di girl-band marcatamente giocate sull’ ”avvenenza” delle cantanti, con
proposte musicali molto leggere e commerciali). La popolarità che in poco tempo raggiunge
Zemfira è immensa nella Federazione Russa e negli stati dell’ex-Unione, come registrato dal
proliferare di articoli a lei dedicati, anche nelle riviste di costume.
I lavori successivi confermano il successo e l’interesse del pubblico russofono: gli album successivi
(“PMML”, “14 Nedel’ Tishini” e “Vendetta”) continuano nel solco di un “dissenso dolce”, di una
protesta che fotografa il cambiamento dei costumi e della società su tematiche vicine alla sfera
personale quotidiana: l’amore, l’omosessualità, la difficoltà nel trovare lavoro o nel parlare con i
propri genitori.
In contrasto con il “Russkij Kitsch”, definitivamente sepolto, Zemfira esibisce un look più casual,
ed arrabbiato, ai profondi occhi scuri e le folte sopracciglia, ostentando una trascuratezza nel trucco
e nella pettinatura in aperta contrapposizione a molte “colleghe”. Vestiti semplici, jeans, maglietta,
e l’ostentazione di tatuaggi più o meno eccessivi riprendono la tendenza della gioventù più comune
e forse più occupata dalle difficoltà sociali del proprio tempo che non dalla moda.
I temi e la poetica
La canzone d’esordio può essere considerata “Margherite (Romashki)”. Ciò che rende questa
canzone tanto diversa da tutte quelle ascoltate precedentemente è il fatto che, per la prima volta in
Russia, vengono espressi al femminile sentimenti di scherno o di rifiuto, lontani dai canoni della
ballata o della romanza spesso affidati nella musica russa alla voce femminile. (“Durnoy
malchishka”, letteralmente “un fesso”, “Menshe vsego nuzhni mne tvoi combacki”: “non ho certo
bisogno che tu torni”). Il secondo elemento inusuale è il modo con cui Zemfira compone i propri
testi. L’approccio è tipicamente poetico, avviene cioè tramite un accostamento molto fitto e serrato
di concetti anche diversi tra loro, il cui intento non è lirico-narrativo, ma quello di offrire libere
associazioni la cui interpretazione è aperta all’ascoltatore (chi sono le “margherite”?, qual è il nesso
tra il walkman ed il ventaglio, rappresenta il desiderio di occidentalizzazione ed il rifiuto del
vecchio modo di vestire?).
Un altro importante aspetto è l’abile utilizzo della lingua russa, per cercare continue allitterazioni, e
ritmi creati con i suoni della parola. Il russo viene usato per cercare ritmo e creare suoni in modo
nuovo e del tutto inusuale: “Ya devochka s pleerom, / s veerom vecherom ne khodi”,
“zamorozhennimi paltsami, / zatormozhennimi mislyami”; “i ya zastynu/vystrelyu v spinu/vyberu
minu” in “Bezkonechknost’”, ma gli esempi sono numerosissimi e presenti in tutti i testi firmati da
Zemfira.
L’aggressività e la rabbia spesso inespressa ma insita nei sentimenti dei giovani è anche
rappresentata in “Hochesh (Vuoi?)”, dove alla dolcezza della canzone fa contrasto l’aggressività
sopita (la frase “Vuoi che ammazzi per te i vicini?” non ha mancato di suscitare scandalo e far
sollevare più di un commento tra la critica più “tradizionalista”).
Una delle canzoni forse non meglio riuscite, ma sicuramente tra quelle che hanno causato il
maggiore scandalo è “SPID (AIDS)”, dove il contrasto è giocato tra il registro volutamente allegro
del brano, la spinosità del tema (percepito nella società russa ancora come “scomodo” e
volutamente mantenuto in ombra), ed il modo in generale controverso di affrontarlo (“Hai l’AIDS e
significa che moriremo, là là la-la-là”).
Tra i temi di maggior presa tra il pubblico giovane è sicuramente il racconto della ricerca di una
sessualità più libera, ed una difficoltà conseguente nei rapporti e nella comunicazione con i propri
genitori, a cui fa da sfondo una generale insicurezza della società dopo la recente (e per certi versi
inattesa, e percepita come una fine precoce di quello che doveva essere un progetto politico di lungo
termine) caduta del regime e lo sconvoglimento dell’impianto e delle sicurezze sociali in essere fino
a poco tempo prima (ad esempio in “Liubov kak sluchajnaja smert’ - L’amore come una morte
casuale”, si esprime questa incertezza: “Salve mamma, hanno ucciso l’eroe già all’inizio del
romanzo, ma mi sono rimasti tutti i suoi dubbi” / … / “com’è difficile essere una buona figlia,
leggo le tue cartoline, digli pure che mi manca”; il più esplicito il riferimento politico-sociale in
“Romashki”: “Fate i saltare i muri dei loro amici”; e per finire “Sinoptik (L’uomo del tempo)”, dove
si schernisce in modo appena poco velato la caduta del regime). Questa insicurezza si coglie anche
in “Glavnoe (Quello che conta)” (“Quello che conta è che mi rimane la mia intuizione / oggi è stato
lungo, ma domani sarà più corto”); ed in “Bezkonechnost’ (Infinito)”, pervasa dall’immagine delle
dita ghiacciate e da una fatica dell’esistenza che puo’ essere alleviata solo dalla presenza di un’altra
persona.
In altre canzoni (“Maechki” o “Magliette”), risulta più evidente anche l’amore erotico rivolto a
persone dello stesso sesso (“Anichka prosila sniat’ maechki”, “Anna mi ha chiesto di toglierci le
magliette”), aspetto che in russo risulta particolarmente evidente, poiché la lingua richiede di
coniugare il sesso nei verbi, nei nomi, negli articoli e negli aggettivi, al contrario della lingua
inglese.
Con le sue canzoni, dunque, Zemfira fa rinascere in Russia dopo molto tempo non solo un rock che
dà voce ed interpreta un disagio dei giovani trasformandolo in protesta, e rivitalizzando il contenuto
del rock stesso, ma riporta in campo tecniche poetiche perse dal tempo dei Bardi Russi (l’uso della
poetica associativa, la cura della lingua alla ricerca del suono, del ritmo, e del gioco interessante
della parola). La sua musica, tuttavia, è molto più allineata con i ritmi e le melodie del rock
contemporaneo occidentale, e costituisce dunque una linea di collegamento al passo con l’occidente,
ma senza rinunciare alla “russianità” tipica della lingua e dei temi caldi della Russia contemporanea.
In questa sinergia tra integrazione con l’Occidente ed il mantenimento di contatto con la Russia,
interpretandone il cambiamento evolutivo che la attraversa, sta la cifra dell’importanza di Zemfira
Ramazanova nell’attuale panorama della musica rock dell’Est.
Appendice 1: Liriche e Canzoni
ROMASHKI
MARGHERITE
Privet, romashki.
Kidayte den'gi.
Chitayte knizhki.
Durnoy mal'chishka
Ushyol.
Takaya fishka.
Nelepyy mal'chishka.
Ciao, margherite.
Buttate soldi.
Leggete libri.
Stupido ragazzo
Se n’è andato.
Era figo.
Era solo ridicolo.
A ya devochka s pleerom,
S veerom vecherom ne khodi.
Da ty ne takoy kak vse, i ne lyubish' diskoteki.
Ya ne budu tebya spasat',
Dogonyat', vspominat', tselovat'.
Men'she vsego nuzhny mne tvoi comeback'i...
E io sono una ragazza con un walkman
Alla sera non esco con il ventaglio
Ma non sono come gli altri, e a te non piaccono le discoteche.
Non ti salverò,
Non ti correrò dietro, non ti ricorderò, non ti bacerò.
Meno di tutto mi servono i tuoi “come back”…
Privet, romashki.
Platite v kassy.
Vzryvayte shashki
Ego kompashki.
Letyat s mnogoetazhek,
Kak staya romashek...
Ciao, margherite.
Pagate alla cassa.
Fate saltare i muri
dei loro amici.
Buttatevi dai grattacieli
Come uno sciame di margherite…
A ya devochka s pleerom,
S veerom vecherom ne khodi.
Da ty ne takoy kak vse, i ne lyubish' diskoteki.
Ya ne budu tebya spasat',
Dogonyat', vspominat', tselovat'.
Men'she vsego nuzhny mne tvoi comeback'i...
E io sono una ragazza con un walkman
Alla sera non esco con il ventaglio.
Ma non sono come gli altri, e a te non piaccono le discoteche.
Non ti salverò,
Non ti correrò dietro, non ti ricorderò, non ti bacerò.
Meno di tutto mi servono i tuoi “come back”…
A ya devochka s pleerom,
S veerom vecherom ne khodi.
Da ty ne takoy kak vse, i ne lyubish' diskoteki.
Ya ne budu tebya spasat',
Dogonyat', vspominat', tselovat'.
Men'she vsego nuzhny mne tvoi comeback'i...
E io sono una ragazza con un walkman
Alla sera non esco con il ventaglio.
Ma non sono come gli altri, e a te non piaccono le discoteche.
Non ti salverò,
Non ti correrò dietro, non ti ricorderò, non ti bacerò.
Meno di tutto mi servono i tuoi “come back”…
SINOPTIK
Khochesh'? I ya ub'yu tebya
Tol'ko Ostavlyu fotki tvoi
Posle Kuplyu za franki ochki
Videt' Nikto ne budet glaza
Bol'no ne budet - obeshchayu
No ty peredavay privety
Zvoni chashche
S neba pro pogodu
Budut Menya iskat' v pogonakh
Dazhe Druz'ya zabudut imya
Dveri Prilichnye zakroyut
Chto mne Kosye eti vzlyady
Ya vne Zakona
Ya - sinoptik
Bol'no ne budet - obeshchayu
No ty peredavay privety
Zvoni chashche
S neba pro pogodu
Vidish' Kak poluchaetsya
Aprel' A na asfal'te katki
Esli Ne mozhesh' Bogom byt' ty
Budu Ya
Ubey No obeshchay mne
Bol'no ne budet - postaraysya
Ya zhe pridu vo sne s dozhdyami
Budu zvonit'
S neba pro pogodu
Bol'no ne budet - obeshchayu
No ty peredavay privety
Ya zhepridu vo sne s dozhdyami
i...
L’UOMO DELLE PREVISIONI DEL TEMPO
Se vuoi? Ti ammazzo
Lascero’ di te solo le tue foto
Poi mi comprero’ degli occhiali
Così nessuno mi vedrà negli occhi
Ti prometto che non ti farà male
Ma tu saluta da parte mia
Telefona più spesso
Dal cielo per darci le previsioni del tempo
Mi cercheranno i parrucconi
Persino gli amici si dimenticheranno come mi chiamo
Tutte le porte decenti si chiuderanno
Perché mi guardano tutti storto?
Sono un fuori legge
Leggo le previsioni del tempo.
Ti prometto che non ti farà male
Ma tu saluta da parte mia
Telefona più spesso
Dal cielo per darci le previsioni del tempo
Hai visto come è venuto fuori
E’ aprile ma si pattina per strada
Se non puoi essere Dio
Lo sarò io.
Uccidi pure, ma promettimi
Che non farà male - provaci
Verrò nei tuoi sogni insieme alla pioggia
Ti telefonerò più spesso
Dal cielo per darti le previsioni del tempo
Ti prometto che non ti farà male
Ma tu saluta da parte mia
Verrò nei tuoi sogni insieme alla pioggia
E…
SPID
AIDS
Ya snyala naushniki
slushala veter
V otkrytye dveri pustoy marshrutki
Veter rasskazal mne o strashnom sekrete:
Nam ostayutsya poslednie sutki
Mi sono tolta le cuffie
Per ascoltare il vento
tra le porte aperte di un autobus
Il vento mi ha raccontato un brutto segreto
ci rimangono solo le ultime 24 ore
A u tebya SPID
I znachit my umrem
U tebya SPID
I znachit my umrem.
No u tebya SPID
I znachit my umrem.
No u tebya: I znachit my:
Tu hai l’AIDS
E questo significa che moriremo
Tu hai l’AIDS
E questo significa che moriremo
Tu hai l’AIDS
E questo significa che moriremo
Tu hai…E significa che noi…
Budem glotat'
v bol'nitse lekarstva
Ne dumat' pro zavtra
ne vklyuchat' televizor
Na karte iskat'
tridesyatoe tsarstvo
A vdrug povezet i dostanutsya vizy
Inghiottiremo
Le medicine dell’ospedale
Non penseremo al domani
Non accenderemo la TV
Sulla carta cercheremo
il nostro regno fatato
Nel caso ci vada bene
e ci concedano il visto
No u tebya SPID
I znachit my umrem
U tebya SPID
I znachit my umrem
A u tebya SPID
I znachit my umrem
A u tebya: I znachit my:
Ne rasschitalis' s dolgami
svintili
Do skorogo mamy
klyuchi u sosedki
Ya dula na veki poka ne ostyli
I plakali ivy, i stavili metki
Ne videl lenivyy v gazete zametki
Chto
A u tebya SPID
I my daleko
No u tebya SPID
I my daleko
No u tebya SPID
I my daleko.
No u tebya: I znachit my
Tu hai l’AIDS
E questo significa che moriremo
Tu hai l’AIDS
E questo significa che moriremo
Tu hai l’AIDS
E questo significa che moriremo
Tu hai…E significa che noi…
Non abbiamo potuto pagare i nostri debiti
Ce ne siamo andati
Ci vediamo, mamme
Le chiavi ce le hanno I vicini
Ho soffiato sulle tue palpebre mentre erano ancora calde
I salici hanno pianto, abbiamo lasciato una nota sul giornale
che solo i pigri non hanno letto
Che
Tu hai l’AIDS
E noi siamo lontano
Tu hai l’AIDS
E noi siamo lontano
Tu hai l’AIDS
E noi siamo lontano
Tu hai…E significa che noi…
LIUBOV’ KAK SLUCHAJNAJA SMERT’
L’AMORE COME UNA MORTE CASUALE
Sdrastvuj, Mama
Plohkie Novosti
Geroi Pogibniet
V nachale povesti
Salve, Mamma
Cattive Notizie
Uccidono l’Eroe
All’inizio del Romanzo
I mne ostanutsia
Ego somnenija
Ia napishu o nem
Stikhotvarenie
A me sono rimasti
Tutti i suoi dubbi
Scrivero’ su di lui
Una poesia
Liubov, kak sluchajnaja smert’
Liubov
Liubov, kak sluchajnaja smert’
Liubov
L’amore, come una morte casuale
L’amore
L’amore, come una morte casuale
L’amore
Liubov, kak sluchajnaja smert’
Liubov, kak sluchajnaja smert’
Liubov, kak sluchajnaja smert’
Liubov
L’amore, come una morte casuale
L’amore, come una morte casuale
L’amore, come una morte casuale
L’amore
Sdravstui, Mama
Opiat ne ochen’
Tak slozhno bit
Khoroshei docheriu
Salve, Mamma
Ancora così così
Com’è difficile essere
Una brava figlia
Tvoi otkritki
Ia poluchaiu
Ti rasskazhi emu
Kak ja skuchaiu
Le tue cartoline
le ricevo
raccontagli pure
che mi manca
Liubov, kak sluchajnaja smert’
Liubov, kak sluchajnaja smert’
Liubov, kak sluchajnaja smert’
Liubov
L’amore, come una morte casuale
L’amore, come una morte casuale
L’amore, come una morte casuale
L’amore
Venericheskie bolezni
Beskonechno krasivie nochi
Telefonni svonok kak inekzia morfija
Kak mne uvidet tebia sredi prochikh?
Vse sluchitsia posle
Esli sluchitsia posle
I vidikhaiu tvoi obstojatesltva chotbi
Vidokhnut i okasat’sa vozle
Malattie veneree
Notti infinitamente belle
Telefonate notturne come iniezioni di morfina
Come posso riconoscerti tra gli altri?
Tutto succede dopo
Se succede dopo
Espiro le tue circostanze
per respirare e trovarmi accanto a te
KHOCHESH'?
VUOI?
Pozhaluysta ne umiray
Ili mne pridetsya tozhe
Ty konechno srazu v ray
A ya ne dumayu chto tozhe
Khochesh' sladkikh apel'sinov
Khochesh' v slukh rasskaz dlinnyy
Khochesh' ya vzorvu vse zvezdy
Chto meshayut spat'
Ti prego non morire
O dovrò farlo anch’io
Naturalmente tu andrai in paradiso
Ma non penso che ci andrò anch’io
Vuoi delle dolci arance?
Vuoi delle lunghe fiabe a voce alta?
Vuoi che soffi per spegnere le stelle
Che disturbano il tuo sonno?
Ti prego solo vivi
Vedi che io vivo per te
Il mio enorme amore
Sarà sufficiente per tutti e due
Pozhaluysta tol'ko zhivi
Ty zhe vidish' ya zhivu toboyu
Moey ogromnoy lyubvi
Khvatit nam dvoim s golovoyu
Khochesh' more s parusami
Khochesh' muzyk novykh samykh
Khochesh' ya ub'yu sosedey
Chto meshayut spat'
Khochesh' solntse vmesto lampy
Khochesh' za okoshkom Al'py
Khochesh' ya otdam vse pesni
Pro tebya otdam vse pesni
Khochesh' solntse vmesto lampy
Khochesh' za okoshkom Al'py
Khochesh' ya otdam vse pesni
Pro tebya otdam vse pesni
Vuoi un mare con le vele?
Vuoi la musica più nuova?
Vuoi che uccida i vicini
che disturbano il tuo sonno?
Vuoi il sole invece di una lampada?
Vuoi le Alpi alla tua finestra?
Vuoi che ti dia tutte le canzoni
Tutte le canzoni che parlano di te?
Vuoi il sole invece di una lampada?
Vuoi le Alpi alla tua finestra?
Vuoi che ti dia tutte le canzoni?
Vuoi che ti dia tutte le canzoni?
GLAVNOE
CIO’ CHE CONTA
gazovykh gorelok bol'she net
nuli svoe zabirayut
obo mne uznaesh' iz gazet
uchti oni privirayut
Non ci sono più fornelli accesi,
Gli zeri se li sono presi
Avrai mie notizie dai giornali,
Ricordati che quelli vivono sempre
glavnoe chto ya eshche chuyu
glavnoe chto ya eshche pomnyu
zhal' chto ya sovsem ne risuyu,
mne by khotelos'
Cio’ che conta è che ho ancora la mia intuizione
Cio’ che conta è che ricordo ancora
Peccato che non so disegnare
Mi piacerebbe, potrei:
risovat' tvoi ruki
chitat' tvoi mysli
ne dumat' o zvukakh
ne pomnit' o chislakh
rasskazat' tebe sotni
smeshnykh i ne ochen'
slishkom dolgo "segodnya"
"zavtra" budet koroche
disegnare le tue mani
leggere i tuoi pensieri
non pensare ai suoni
non ricordare i numeri
raccontarti centinaia
divertenti o non tanto
oggi è stato troppo lungo
ma domani sarà più corto
mozhet cherez paru tysyach let..
ty uvidish' sled moikh komet..
forse tra un paio di migliaia di anni
vedrai le tracce delle mie comete
glavnoe chto ya eshche chuyu
glavnoe chto ya eshche pomnyu
zhal' chto ya sovsem ne risuyu,
mne by khotelos'..
Cio’ che conta è che ho ancora la mia intuizione
Cio’ che conta è che ricordo ancora
Peccato che non so disegnare
Mi piacerebbe, potrei:
risovat' tvoi ruki
chitat' tvoi mysli
ne dumat' o zvukakh
ne pomnit' o chislakh
rasskazat' tebe sotni
smeshnykh i ne ochen'
slishkom dolgo "segodnya"
"zavtra" budet koroche
disegnare le tue mani
leggere i tuoi pensieri
non pensare ai suoni
non ricordare i numeri
raccontarti centinaia
divertenti o non tanto
oggi è stato troppo lungo
ma domani sarà più corto
BESKONECHNOST'
INFINITO
ya khochu chtoby vo rtu ostavalsya chestnyy vkus sigaret
mne ochen' dorog tvoy vzglyad mne krayne vazhen tvoy tsvet
ya umirayu kogda vizhu
tochno vizhu i nekomu spet'
ya tak boyus' ne uspet' khotya by chto-to uspet'
Voglio tenermi in bocca il gusto onesto di una sigaretta
Il tuo sguardo mi è molto caro, è molto importante il tuo colore
Muoio quando vedo
vedo proprio che non c’è nessuno a cui cantare
Ho tanta paura di non fare in tempo,
di fare in tempo a fare almeno qualcosa.
zamorozhennymi pal'tsami v otsutstvii goryachey vody
zatormozhennymi myslyami v otsutstvii konechno tebya
i ya zastynu
vystrelyu v spinu
vyberu minu
i dobryy vecher
ya ne narochno
prosto sovpalo
ya razgadala
znak beskonechnost'
razocharovannye fil'mom ocharovannye nebom glaza
ya ne smogu ob"yasnit'
no vozvrashchayus' nazad
provodi menya ostanetsya ne bol'she no i ne men'she chem zvuk
a zvuk vse to zhe chto nit' no ya po prezhnemu drug
zamorozhennymi pal'tsami v otsutstvii goryachey vody
zatormozhennymi myslyami v otsutstvii konechno tebya
i ya zastynu
vystrelyu v spinu
vyberu minu
i dobryy vecher
ya ne narochno
prosto sovpalo
ya razgadala
znak beskonechnost'
i ya zastynu
kepki nadvinu
chto-to zadvinu
i dobryy vecher...
Con le mie dita gelate per la mancanza di acqua calda
Con i miei pensieri intorpiditi per la mancanza di te
Ed io congelerò
ti sparerò nella schiena
sceglierò un’espressione
e ti augurerò buonasera
Non lo faccio apposta
E’ successo così
Ho risolto
il segno di infinito
Occhi delusi dai film e incantati dal cielo
Non ti posso spiegare
Ma torno indietro
Riportami dove non rimane niente più e niente meno che il suono
Il suono non è che un filo, ma un amico come prima
Con le mie dita gelate per la mancanza di acqua calda
Con i miei pensieri intorpiditi per la mancanza di te
Ed io congelerò
ti sparerò nella schiena
sceglierò un’espressione
e ti augurerò buonasera
Non lo faccio apposta
E’ successo così
Ho risolto
il segno di infinito
Ed io congelerò
Tiro giù il mio berretto
Sposterò qualcosa
Sarà una buona serata…
MAECHKI
MAGLIETTE
Ty - belyy i svetlyy
Ya - temnaya teplaya
Ty plachesh' - ne vidit nikto
A ya - ya komkayu stekla dura
Tu sei bianca e luminosa
Io sono scura e calda
Tu piangi non lo vede nessuno
E io trito del vetro
Che scema
Ty - tak otkrovenno lyubish'
Ya - ya tak beznadezhno popala
My - my shepchem drug drugu sekrety
My vse ponimaem
Tol'ko etogo malo
Tu mi ami così apertamente
Io sono coinvolta così disperatamente
Ci sussurriamo segreti l’un l’altra
Ci capiamo in tutto
Ma questo non basta
Anechka prosila snyat' maechki
Anechka
Anechka prosila snyat' maechki
Anechka
Anechka ha chiesto di toglierci le magliette
Anechka
Anechka ha chiesto di toglierci le magliette
Anechka
Ty - stoish' svoikh otkroveniy
Ya - ya veryu chto tozhe stoyu
Ty – geniy, ya tozhe geniy
I esli ty ishchesh'
znachit nas dvoe
Tu meriti la tua onestà
E la merito anch’io
Tu sei un genio, come lo sono io
E se cerchi
Ce ne sono due come noi
Bol'no byvaet ne tol'ko ot boli
Strashno byvaet ne tol'ko za sovest'
Stranno - opyat' ne khvatilo voli
Ya mnozhu okurki
Ty pishesh' povest'
Si può sentire dolore non soltanto dal male
Si può essere spaventati non soltanto per la coscienza
E’ così strano – ancora non ho abbastanza volontà
Si moltiplicano i mozziconi di sigarette
Stai scrivendo un romanzo
Anechka prosila snyat' maechki
Anechka
Anechka prosila snyat' maechki
Anechka
Anechka ha chiesto di toglierci le magliette
Anechka
Anechka ha chiesto di toglierci le magliette
Anechka
Appendice 3: Tabella di trascrizione fonetica della lingua Russa
P
h
o
n
e
ti
c
tr
a
n
s
c
ri
p
t
t
a
bl
R
u
Ph
on
Pronounciation
А,
a
a as in car
Б,
б
b
b as in bit
В,
в
v
v as in vine
Г,
g
g as in go
Д
,
d
d as in day
Е,
e
e as in yet
Ё,
yo
yo as in yogurt
Ж
,
zh
s as in pleasure
З,
z
z as in zoo
И
,
i
ee as in bee
Й
,
j
y as in boy
К,
к
k
k as in kitten
Л
,
l
l as in lamp
М
,
m
m as in map
Н
,
n
n as in not
О
,
o
o as in folk
П
,
p
p as in pet
Р,
r
r as in roll (roll the r on your tongue!)
С
,
s
s as in see
Т,
t
t as in tip
У,
u
oo as in boot
Ф
,
f
f as in fire
Х,
х
kh
h as in hat
Ц
,
ts
ts as in sits
Ч
,
ch
ch as in chip
Ш
,
sh
sh as in shot
Щ
,
sc
h
sch as in scheep
Ъ
,
'
hard sign, used in modern Russian spelling
only as a separation sign
Ы
,
y
i as in bill
Ь,
'
soft sign, used to indicate the softness of
Э
,
e
e as in met
Ю
,
yu
u as in use
Я
,
ya
ya as in yard
Appendice 2: Discografia di Zemfira Ramazanova
Zemfira (Земфира) (1998)
Prosti Menia Moia Lubov (Perdonami Amore Mio) (Прости
Меня Моя Любовь) (2000)
(14 Nedel’ Tishini) 14 Settimane di Silenzio (14 Недель
Тишины) (2002)
Vendetta (Вендетта) (2005)
Zemfira.Live (2006)
Riferimenti bibliografici e sitografici
Zemfira star del pop-rock russo, in Samovar, http://samovar.blogosfere.it/2006/01/zemfirastar-de.html
Voce in Wikipedia su Zemfira, http://en.wikipedia.org/wiki/Zemfira
Michael Zilberman, “The Pink Scare”,
http://archive.salon.com/ent/music/feature/2000/02/29/zemfira/
Sito ufficiale di Zemfira, http://www.zemfira.ru
Stio non ufficiale di Zemfira, http://zemfira.ws/news.shtml
Video di Zemfira “Samolet” (Aeroplano) su YouTube:
http://www.youtube.com/watch?v=tzBWwr7TYWU
Ramazanova, Zemfira Talgatovna, voce in Wikipedia Russa,
http://ru.wikipedia.org/wiki/Рамазанова,_Земфира_Талгатовна