Simulatori in Endoscopia Digestiva: Colonscopia e CPRE
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Simulatori in Endoscopia Digestiva: Colonscopia e CPRE
SoP Standard of Practice Simulatori in Endoscopia Digestiva: Colonscopia e CPRE Ivo Boškoski, Vincenzo Perri InTRODUZIONE Il concetto tradizionale dell’insegnamento dell’endoscopia è quello sul paziente vero, durante un esame endoscopico vero, con la presenza di un insegnante che spiega quello che dobbiamo fare passo per passo. Questo è il cosiddetto tutoraggio 1 a 1, che è senz’altro il metodo migliore per imparare l’endoscopia digestiva, tuttavia con questo metodo aumentano i tempi della procedura, aumenta il disconfort del paziente, la possibilità di avere complicanze, l’insegnamento è dipendente dalla volontà del paziente e soprattutto aumentano i costi complessivi della procedura (1,2). Per minimizzare queste limitanti, sono stati sviluppati i simulatori in endoscopia digestiva. La simulazione è imitazione oppure replica di una situazione che accade realmente. I simulatori in endoscopia digestiva permettono ai tirocinanti di praticare procedure endoscopiche complesse in un ambiente controllato, senza rischi per i pazienti e dare l’opportunità di acquisizione del feedback tattile corretto. Simulatori I primi simulatori in endoscopia sono stati descritti già nel 1969, e da allora vi è stato un rapido sviluppo di unità di simulazione complesse che comprendono anche computer oppure animali vivi, cadaveri o parti anatomici (3,4). Generalmente oggi esistono quattro tipi di simulatori in endoscopia digestiva: simulatori meccanici, modelli animali (animali vivi oppure organi), modelli computerizzati e modelli meccanici che hanno parti animali con o senza assistenza di computer (simulatori compositi). Al momento in commercio ci sono numerosi tipi di simulatori per l’endoscopia digestiva, dei quali soltanto alcuni sono stati validati in studi clinici randomizzati. Per semplicità, nel presente testo saranno menzionati i simulatori più largamente noti. I modelli di animali viventi sono I più realistici simulatori di endoscopia digestiva. Il feedback tattile è identico come in quello degli umani, anche se la consistenza degli organi potrebbe variare leggermente. Gli animali più utilizzati per questo scopo sono i maiali che non superano i 35 kg di peso (5). Anche alcune razze di cani sono utilizzati a questo scopo. Comunque, per l’uso di modelli animali è necessario avere strutture adatte, ma soprattutto bisogna valutare l’aspetto etico ed economico. Le limitanti con i modelli animali vivi sono state comunque superate con i modelli compositi che usano parti meccaniche assemblate con organi ex vivo. Il più comunemente noto è il modello Erlangen simulatore attivo per endoscopia interventistica (EASIE - ECETraining GmbH, Erlangen, Germany), noto anche come Erlangen Endo-Trainer, sviluppato nel 1997. Questo simulatore ha una parte in plastica che fedelmente replica una testa ed un busto umano, dove sono inseriti organi veri di maialino con le arterie. Il “sangue” che è un colorante viene pompato nelle arterie con una pompa a pedale. Altri modelli simili a questo sono Erlangen compactEASIE e l’Endo X Trainer (Medical Innovations International, Rochester, Minn). Questi modelli possono essere usati per una vasta varietà di procedure come la gastroscopia, la colonscopia, le tecniche di emostasi, la resezione endoscopica mucosale e sottomucosa, la Colangio-Pancreatografia Retrograda Endoscopica (CPRE), Ecoendoscopia (EUS), l’enteroscopia con doppio pallone, la gastrostomia percutanea ecc (6,7). Un problema particolare nei modelli con organi ex vivo rappresenta il tirocinio di CPRE. Nel modello porcino la papilla è tipicamente sita circa 3 cm sopra rispetto a quella nell'uomo (in sostanza nel bulbo), quindi l’incanalamento potrebbe essere molto difficile. Inoltre, nei modelli porcini la papilla pancreatica è sita a valle rispetto a quella biliare. Per quanto riguarda i modelli puramente meccanici, i modelli computerizzati, oppure di realtà virtuale, per la prima volta sono stati introdotti negli anni ’80 (9). Da allora, con il crescente sviluppo della tecnologia nel campo dei computer, questi simulatori hanno subito un enorme sviluppo tecnologico. La tecnologia avanzata permette Gastroenterologia ed Endosocopia Digestiva, Fondazione Policlinico Gemelli di Roma Giorn Ital End Dig 2016;39:39-42 “Ho visto, ho fatto, ho insegnato” Sir William Halsted 39 a questi simulatori di usare immagini endoscopiche grafiche visualizzate sullo schermo in base al compito per il tirocinante oppure in base alla difficoltà della procedura da svolgere. Questo comprende movimenti degli accessori in tempo reale, e difficoltà crescente con diversi scenari. Sono due i più noti simulatori computerizzati, il GI-Bronch Mentor (Simbionix, Cleveland, Ohio) ed il AccuTouch (CAE Healthcare, Montreal, Quebec, Canada). Al momento risulta fuori dal commercio il simulatore per le colosncopie l’Endo TS-1 (Olympus Medical Systems, Center Valley, Pa). Simulatori in Colonscopia Esistono numerosi studi di validazione in merito ai simulatori computerizzati per la colonscopia. La chiave nella valutazione di questo tipo di simulatori è distinguere tra un principiante e un endoscopista esperto. Per la valutazione dei tirocinanti esistono apposite schede di valutazione. In queste schede vengono valutati i tempi del raggiungimento del cieco, la tecnica usata e il tempo di contatto della punta dell’endoscopio contro la parete in diversi scenari di complessità. Un altro utile strumento per la valutazione delle competenze tecniche in endoscopia digestiva superiore ed inferiore è la scala di GAGES (10) che qui è menzionata soltanto per completezza. Per quanto riguarda gli studi scientifici di validazione, pressoché in tutti è stato dimostrato che i simulatori per la colonscopia sono strumenti validi per l’insegnamento, e che riescono a distinguere tra un endoscopista esperto e uno principiante (11-16). In uno studio in particolare è stato dimostrato che i tirocinanti non migliorano le loro capacità nell’eseguire la colonscopia se non aiutati dai loro tutor (17). Questo dimostra che per l’utilizzo di un simulatore dovrebbe esserci non soltanto un programma didattico, ma anche un tutor dedicato presente durante l’insegnamento che poi valuti la progressione della curva di apprendimento. Sono interessanti i risultati di uno studio multicentrico randomizzato con 45 tirocinanti divisi un due gruppi: un gruppo che ha fatto pratica sul simulatore per la colonscopia ed un gruppo che hanno cominciato direttamente sui pazienti in complessivamente 200 colonscopie (18). Il gruppo che ha fatto formazione sul simulatore ha dimostrato nettamente competenze migliori durante i primi 80 casi, comunque i due gruppi hanno avuto bisogno di circa 160 procedure per avere circa 90% di competenza. Simili risultati sono stati riscontrati in un altro studio randomizzato e controllato eseguito su 8 tirocinanti (19). 40 Per quanto riguarda il simulatore Endo TS-1, questo è stato validato in uno studio randomizzato in cieco con 36 tirocinanti senza nessuna esperienza (20). Il gruppo di tirocinanti che ha fatto pratica sul simulatore ha dimostrato risultati nettamente migliori sulle colonscopie vere rispetto al gruppo di controllo. Purtroppo il simulatore Endo TS-1 non è disponibile in commercio. Infine, un recente studio clinico ha messo a confronto i risultati di due simulatori per la colonscopia e il trasferimento delle competenze nella pratica clinica: il GI Mentor e il simulatore Kyoto (21). Questo studio è stato eseguito su 27 specializzandi in chirurgia usando la scala di valutazione GAGES. I risultati hanno dimostrato una netta superiorità del GI Mentor rispetto al simulatore Kyoto. Simulatori in CPRE Come i simulatori per la colonscopia, anche i simulatori per la CPRE sono stati sviluppati negli anni e comprendo i quattro tipi di simulatori già menzionati (modelli animali, computerizzati, meccanici oppure misti) (22,23). Maiali e cani anestetizzati sono stati i simulatori più utilizzati negli anni ’90. I vantaggi maggiori dell’utilizzo degli animali consistono nella naturale sensazione dei tessuti (il feedback tattile) e l'elasticità della papilla e delle vie biliari. Però, come già detto, l'uso di questi modelli è limitato per motivi etici, i costi, l’igiene, la necessità di strutture adatte ecc. Come già anticipato, la papilla biliare è praticamente nel bulbo duodenale e questo potrebbe rendere una CPRE nel maiale molto difficile. Un altro svantaggio è che per questi modelli servono strumenti dedicati ad uso animale. Per quanto riguarda la simulazione della CPRE su organi, i vantaggi consistono nella possibilità di averli a costi inferiori. Un’idea brillante per superare questo problema è l’inserimento di cuore di gallina nella seconda porzione duodenale. Il cuore di gallina è un perfetto modello per mimare la papilla: i ventricoli sono il canale biliare e pancreatico. Bisogna tagliare di pochi millimetri la punta e la base del cuore. A questo punto si inseriscono le arterie iliache sulla base che fungeranno da dotto pancreatico e biliare (8). Anche per questi modelli servono strumenti dedicati, non utilizzabili nell’uomo. Uno di questi modelli è il CompactEASIETM (Erlangen Active Training Simulator Interventional Endoscopy) sviluppato nel 1998 come una versione più leggera dell’EASIE. Il CompactEASIETM utilizza una piattaforma di plastica e un “pacchetto” di sistema gastroenterico del maiale preparato ad hoc (stomaco, duodeno, fegato con le vie biliari e la colecisti). Con que- sto simulatore è possibile effettuare incannulamento biliare, sfinterotomia biliare, pre-cut biliare, uso di accessori di base, posizionamento di protesi biliari in plastica oppure metalliche. La mancanza della fluoroscopia in questo modello lo rende necessariamente utilizzabile soltanto per le procedure di CPRE di base. I simulatori meccanici non contenendo parti animali, non trasmettono esattamente la sensazione tattile della papilla e delle strutture degli organi. standard of practice Il simulatore meccanico X-Vision ERCP Training System, è un simulatore con piattaforma per la fluoroscopia e al momento non vi sono studi di valutazione. Il più recente simulatore meccanico è il BoškoskiCostamagna ERCP Trainer (Cook Medical), sviluppato dall’autore di questo articolo insieme al Prof. Guido Costamagna nel 2010 presso il centro europeo di training per l’endoscopia (EETC) di Roma. Questo simulatore replica l’esofago, lo stomaco, il duodeno ed il sistema duttale bilio-pancreatico. Il simulatore offre la possibilità di eseguire tutte le procedure terapeutiche di CPRE (incannulamento selettivo del dotto biliare e pancreatico, estrazione di calcoli, posizionamento di protesi plastiche e metalliche biliari e pancreatiche, dilatazione penumatica, biopsie, brushing, colangioscopia ecc), ha la possibilità di fluoroscopia e nelle versioni successive sarà disponibile anche la sfinterotomia biliare e pancreatica ed il pre-cut (24). è ancora atteso uno studio multicentrico per la validazione di questo modello meccanico. Nei simulatori computerizzati manca la sensazione tattile e il realismo, però sono gli unici che offrono illimitati scenari clinici realistici e complessi, questi sono il Simbionix GI-MentorTM ed il CAE Healthcare AccuTouchTM. In letteratura vi sono diversi studi di confronto tra i vari tipi di simulatori per il trainig in CPRE. Sedlack et al hanno messo a confronto il CompactEASIETM (simulatore con tessuti ex vivo), il GI-Mentor IITM simulatore computerizzato e animale vivo (maiale in anestesia) in termini di anatomia della papilla, realismo visivo, realismo di incannulamento e flessibilità dei tessuti (25). Dai risultati è emerso che il simulatore computerizzato aveva i punteggi più bassi a confronto con il simulatore ex vivo e con l’animale vivo. Uno studio ha esaminato l’impatto della formazione su un simulatore meccanico prima di CPRE nei pazienti, randomizzando i tirocinanti a un gruppo che ha fatto 6 ore di formazione con tutoraggio con un endoscopista esperto e un gruppo senza formazione. Il gruppo che ha avuto una formazione sul simulatore meccanico ha dimostrato più alti tassi di incannulamento a confronto con l’altro gruppo odds ratio 2.89 (95% CI 2.21, 3.80, p < 0.0001) (26). In un altro studio multicentrico con simulatore meccanico sono stati randomizzati 16 principianti divisi in due gruppi: uno formato sul simulatore e l'altro senza nessuna formazione. Dopo 16 settimane il gruppo che ha fatto la formazione sul simulatore ha dimostrato tempi di incannulamento significativamente inferiori (medio 4.7 vs. 10.3 min) e tassi di successo di incannulamento superiori (70 vs. 47%) (27). Giorn Ital End Dig 2016;39:39-42 Figura 1 Il simulatore di CPRE Boškoski-Costamagna durante un corso di formazione in CPRE 41 Corrispondenza Ivo Boškoski Gastroenterologia ed Endosocpia Digestiva Fondazione Policlinico Gemelli Largo A. Gemelli, 8 - 00168 Roma Tel. + 39 06 30156580 Fax + 39 06 30156581 E-mail: [email protected] Bibliografia 1.SBini EJ, Firoozi B, Choung RJ, Ali EM, Osman M, Weinshel EH. Systematic evaluation of complications related to endoscopy in a training setting: a prospective 30-day outcomes study. Gastrointest Endosc 2003;57(1):8-16. 2.McCashland T, Brand R, Lyden E, de GP. The time and financial impact of training fellows in endoscopy. CORI Research Project. Clinical Outcomes Research Initiative. Am J Gastroenterol 2000;95(11):3129-3132. 3.Heinkel K, Kimmig JM. [Stomach models for training in gastrocamera examination and gastroscopy]. Z Gastroenterol 1971;9(5):331-340. 4.Markman HD. A new system for teaching proctosigmoidoscopic morphology. 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