CASI DI STUDIO
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CASI DI STUDIO
CASI DI STUDIO e ANALISI TECNOLOGICA DELLE VARIABILITA Il mio obbiettivo per limitare il ponte termico del balcone è quello di garantire la continuità dell’isolante tra la muratura e la partizione orizzontale che la attraversa. Per far ciò ho per prima cosa cercato le soluzioni più comunemente utilizzate : 1.In questo caso la soletta del balcone non è una continuazione della soletta interna, infatti esso è dotato di una struttura portante esterna realizzata in acciaio. Le due strutture sono collegate solo in alcuni punti (P.T. puntuale). 2. Un’altra soluzione è rappresentata dall’utilizzo di mensole che consentono di trasformare il P.T. del balcone da lineare a puntuale. 3.In questa figura è rappresentata la soluzione con disaccoppiamento termico, in pratica viene interposto al momento del getto della soletta un modulo in materiale isolante ma dotato di ferri d’armatura che di fatto interrompe la continuità del getto di calcestruzzo pur consentendo la realizzazione di una soletta a sbalzo. Questa soluzione può sembrare che elimini completamente il P.T. garantendo la continuità dell’isolante di facciata ma in realtà la presenza di numerosi ferri d’armatura dotati di un lambda molto elevato fanno si che si verifichi solo una riduzione del valore di P.T. linare. 4.Un’altra soluzione rappresentata in questa figura consiste nel isolare il balcone sia all’intradosso che all’estradosso in modo da “costringere” il flusso ad attraversare lo strato di calcestruzzo per una distanza tale da attenuare il più possibile la dispersione termica. 5.Un’ultima soluzione è rappresentata dall’isolamento completo del balcone in modo tale da garantire la totale continuità dell’isolante con quello della parete perimetrale. CONCLUSIONI: Dopo aver analizzato queste 5 possibilità ho deciso di scartare le prime 2 perché comporterebbero uno studio tridimensionale del nodo, in quanto il primo non è sempre di facile applicazione perché necessità di una struttura a parte rispetto a quella dell’edificio, mentre il secondo dipende dalla frequenza dei P.T. puntuali dati dalle mensole e dalla loro dimensione. Il terzo caso sarà invece oggetto di studio, esso infatti è analizzabile con THERM perché nonostante presenti delle armature poste ad interassi diversi, il produttore fornisce i valori di lambda per ogni tipo di modulo usato. Questo ci consente di analizzarlo come un qualsiasi materiale da costruzione. I casi 4 e 5 rappresentano delle valide soluzioni per limitare il P.T. ma li considererò come un unico tipo perché dipende dallo sbalzo del balcone se si rende necessario un isolamento totale o parziale dell’aggetto. La stessa direttiva “CasaClima” dell’agosto 2007 spiega come si renda necessario o meno l’isolamento totale del balcone a seconda se il balcone sia maggiore o minore di 1,5 m. Le possibilità da analizzare si riducono così a due: - Disaccoppiamento termico (caso 3) - Isolamento completo / parziale del balcone (caso 4 e 5 ) Queste verranno naturalmente confrontate con un aggetto classico senza controllo del ponte termico. TIPOLOGIE DI MURATURE: Essendo l’obbiettivo principale di questo lavoro l’individuare la soluzione migliore per risolvere il P.T. del balcone al variare delle diverse tipologie costruttive ho ritenuto poco utile lavorare su murature con trasmittanze diverse concentrandomi sulle diverse tipologie costruttive in funzione della posizione dello strato isolante, ma mantenendo costante il valore di U. Ho preso in considerazione la zona climatica E con dei valori di trasmittanza delle pareti opache inferiori a 0,37 W/(m²K), in particolare le murature analizzate hanno valori che si attestano intorno allo 0,36 W/(m²K). PARETE A CAPPOTTO Spessore: 360 mm Trasmittanza: 0,3606 W/(m²K) Resistenza: 2,7731 m²K/W Massa efficace: 252 Kg INTERCAPEDINE Spessore: 350 mm Trasmittanza: 0,3601 W/(m²K) Resistenza: 2,7768 m²K/W Massa efficace: 272,052 Kg GASBETON Spessore: 380 mm Trasmittanza: 0,3605 W/(m²K) Resistenza: 2,7741 m²K/W Massa efficace: 161,5 Kg ISOLAMENTO INTERNO Spessore: 370 mm Trasmittanza: 0,3608 W/(m²K) Resistenza: 2,7714 m²K/W Massa efficace: 332 Kg ANLISI DEI NODI: Combinando queste quattro principali tipologie di muratura con le possibili soluzioni del P.T. elencate prima ho ottenuto una serie di casi da analizzare. Non ho analizzato ulteriori tipologie di muratura come pareti ventilate ecc. perché penso che non avrebbero avuto un “peso” rilevante ai fini del P.T. avendo tenuto costante la trasmittanza della parete opaca. Ho invece riscontrato che le tipologie più interessanti sono in realtà solo 3: - isolante esterno - isolante interno - parete isolante Così facendo i casi di studio si riducono solo a 6 e di questi è evidente come 4 non presentano grossi problemi mentre i casi più interessanti sono quelli dove l’isolante è posto all’interno della parete (tipico caso di ristrutturazione). Ho ottenuto così 2 casi “critici” sui quali ho pensato di svolgere un’analisi ulteriore. In particolare pensavo di vedere come può migliorare la situazione inserendo: - uno strato isolante sul solaio interno - adozione di una controsoffittatura isolata termicamente E andando anche a sottolineare le eventuali difficoltà di realizzazione delle stesse in un tipico caso di ristrutturazione dove di hanno magari problemi con le altezze o vi è l’impossibilità di rimuovere la pavimentazione interna… Nel caso che i casi analizzati non bastassero ho pensato di inserire ulteriori variabili come: - Variare il tipo di isolante utilizzato - Verificare quanto riportato nel documento CasaClima riguardo l’isolamento fino a 1,5 m del balcone ( se davvero oltre a questa distanza è equivalente a isolarlo completamente ) - Variare lo spessore dell’isolante sul balcone - Variare le tipologie di solaio interno e l’aggetto del balcone