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DOI: 10.5301/RU.2013.10756 Urologia 2013 ; 80 ( 2): 148- 153 ORIGINAL ARTICLE Il Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo (TECAR) nella terapia dell’Induratio Penis Plastica: studio pilota di fase uno sulla tollerabilità, sulla sicurezza e sull’applicabilità della tecnica. Quali altri risvolti sorprendenti? Carlo Pavone 1, Davide Castrianni 1, Salvatore Romeo 1, Enrica Napoli 1, Manuela Usala 3, Giuseppa Gambino 1, Dalila Scaturro 2, Giulia Letizia Mauro 2 A.O.U.P. “Paolo Giaccone”, Dipartimento Materno-Infantile, Andrologia e Urologia, U.O.C Urologia, Palermo - Italy A.O.U.P. “Paolo Giaccone”, U.O. Fisiatria, Palermo - Italy 3 Istituto Ortopedico Rizzoli, Palermo - Italy 1 1 1 1 1 A.O.U.P. “Paolo Giaccone”, Dipartimento Materno-Infantile, Andrologia e Urologia, U.O.C Urologia, Palermo - Italy A.O.U.P. “Paolo Giaccone”, Dipartimento Materno-Infantile, Andrologia e Urologia, U.O.C Urologia, Palermo - Italy A.O.U.P. “Paolo Giaccone”, Dipartimento Materno-Infantile, Andrologia e Urologia, U.O.C Urologia, Palermo - Italy A.O.U.P. “Paolo Giaccone”, Dipartimento Materno-Infantile, Andrologia e Urologia, U.O.C Urologia, Palermo - Italy A.O.U.P. “Paolo Giaccone”, U.O. Fisiatria, Palermo - Italy on 2 ly 2 na lu se TECAR therapy for Peyronie’s disease: a phase-one prospective study. Great evidence in patients with erectile dysfunction rp er so Our phase-one prospective study wants to evaluate the safety and tolerability of TECAR therapy in the treatment of Peyronie’s disease. From June 2011 to September 2012 we enrolled 70 patients. Each patient had been previously subjected to andrological examination, to a questionnaire for the evaluation of IPP and ED, and the SF-36 (V1) for the evaluation of the general state of health. The evaluation of pain was made using the VAS scale of pain. Every patient was subjected to TECAR treatment of the fibrotic plaque (both in resistive mode and in capacitive mode) for a total of three sessions carried out on consecutive days. We recorded a good compliance by patients; none of them reported side effects. Pain was decreased by the technique in 80% of the cases.The whole sample completed the study. Surprisingly enough those patients who complained also of erectile dysfunction, reported an improvement in sexual potency. Key words: Erectile dysfunction, Peyronie’s disease, TECAR fo Parole chiave: Deficit Erettile, Malattia di La Peyronie, TECAR Accepted: November 16, 2012 INTRODUZIONE La malattia di La Peyronie è una patologia dal difficile approccio terapeutico. Nel tentativo di trovare un valido trattamento, che sia in grado di arrestare la malattia, di indurre la regressione delle placche fibrotiche e di diminuire la sintomatologia algica, abbiamo pensato di utilizzare una moderna tecnica di terapia fisica, la TECAR-terapia 148 (Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo) in soggetti affetti da Induratio Penis Plastica in fase di malattia stabilizzata. La TECAR si basa sull’uso di onde radio a lunga frequenza (0.5 MHz) e, agendo come un condensatore elettrico, trasferisce energia ai tessuti tramite la cosiddetta “generazione endogena”. Ricordiamo che nessun’altra metodica aveva mai sfruttato in medicina questa possibilità di trasferimento energetico. L’energia erogata dal- © 2013 Wichtig Editore - ISSN 0391-5603 Pavone et al dio in fase preliminare, con l’obiettivo di indagare l’applicabilità, la sicurezza, la tollerabilità e l’eventuale comparsa di effetti indesiderati dati dall’utilizzo della TECAR-terapia e di dare una prima valutazione sull’impatto che l’utilizzo di questa tecnica ha nei pazienti affetti da tale patologia. MATERIALI E METODI on ly Lo studio è stato condotto presso l’Ambulatorio di Chirurgia Andrologica del Policlinico di Palermo. Nel periodo Luglio 2011-Settembre 2012 sono stati reclutati 70 soggetti affetti da IPP. Il campione presentava un’età media di 60 anni (range 39-80 anni). Sono stati inclusi pazienti con diagnosi clinica di IPP naive. I pazienti che avevano già effettuato precedenti terapie per IPP sono stati reclutati solo se erano trascorsi almeno sei mesi dalla sospensione del trattamento. Unico criterio di esclusione dallo studio è stato l’essere portatore di pacemaker, in quanto incompatibile con l’utilizzo dello strumento TECAR. Tutti i soggetti sono stati preliminarmente sottoposti a visita andrologica e sono stati loro somministrati questionari per la valutazione dell’induratio penis plastica e del deficit erettile e per la valutazione dello stato generale di salute [SF-36 (V1)] Sul totale del campione, 19 pazienti sono risultati affetti da diabete mellito, 1 paziente è risultato affetto da malattia di Dupuytren e 55 pazienti erano affetti da ipertensione arteriosa. Cinquanta sono risultati essere forti fumatori o ex fumatori. Circa l’80% (56 pz) del campione ha riferito la presenza di DE (10-12), nel 21% dei casi (12 pz) precedente all’incurvamento, nel 60% dei casi (33 pz) successiva all’incurvamento e nel 20% dei casi (11 pz) insorta contestualmente all’incurvamento stesso. Nei pazienti in cui il DE era precedente all’insorgenza dell’IPP, questo si è comunque aggravato in seguito all’incurvamento penieno. Il 50% dei soggetti (35 pz) presentava la placca fibrosa in sede dorsale (incurvamento dosale); nel 41% dei casi (28 pz), la placca era a localizzazione laterale o dorsolaterale, mentre il restante 9% dei soggetti (6 pz) presentava la placca in sede ventrale. Tutti i soggetti sono stati interrogati circa la sintomatologia che accompagnava l’incurvamento, indagando specificatamente la presenza di dolore spontaneo, all’erezione e/o durante i rapporti sessuali. La valutazione del dolore è stata quantificata mediante l’utilizzo della V.A.S. (scala visiva analogica del dolore). Solo 4 pazienti hanno riportato dolore spontaneo a pene flaccido. Per quanto riguarda, invece, la sintoma- fo rp er so na lu se lo strumento TECAR provoca precisi spostamenti ionici all’interno dei tessuti trattati, con il risultato di una stimolazione cellulare e subcellulare che dà il via a una serie di processi replicativi e riparativi. Questo allo scopo di realizzare scomparsa del dolore (già dalla prima applicazione), netto aumento della micro e della macro circolazione, miglioramento del flusso emo-linfatico, vasodilatazione, migliore detossificazione dei tessuti, maggiori richiesta e consumo di ossigeno, incremento dei processi di osmosi, aumento dei processi metabolici e proliferativi e aumento delle trasformazioni energetiche cellulari. Il trattamento sfrutta due differenti modalità di trasferimento energetico, capacitiva e resistiva. La modalità capacitiva si ottiene con l’utilizzo di un elettrodo capacitivo, che determina richiamo ionico e generazione endogena di correnti di spostamento nella zona immediatamente sottostante l’elettrodo. Queste correnti di spostamento creano un effetto termico endogeno e un’attivazione metabolica cellulare che è alla base degli effetti terapeutici e fisiologici della modalità capacitiva. La modalità resistiva, che si ottiene con l’utilizzo dell’elettrodo resistivo, comporta, invece, a parità di potenze erogate, il movimento e la concentrazione di cariche nei punti più resistivi di tessuto frapposti tra l’elettrodo e la placca di ritorno. Questi punti sono rappresentati dai tessuti a più alta resistività, come tessuti fibrotici, fibrocalcifici, osso, cartilagine, tendini, legamenti e fasce muscolo-tendinee. Abbiamo scelto di utilizzare il macchinario nella duplice modalità capacitiva/resistiva proprio per le caratteristiche della patologia oggetto dello studio. Le placche fibrotiche dell’IPP sono localizzate nella tunica albuginea del pene. La placca è costituita soprattutto da tessuto fibroso e/o fibrocalcifico e, pertanto, si presta ottimamente all’utilizzo del macchinario TECAR in modalità resistiva (agendo questa maggiormente sui tessuti più resistivi). Nel contempo, la modalità capacitiva permette di convogliare e concentrare al meglio le correnti di spostamento nelle zone superficiali sottostanti l’elettrodo (la placca, nel nostro caso). Inoltre, l’utilizzo della modalità capacitiva permette, altresì, di estendere il trattamento ai tessuti circostanti la placca non ancora interessati da processi infiammatori e fibrotici. Questa tecnica ha dato risultati sorprendenti in molte patologie tra le quali anche malattie fibrotiche del tessuto connettivo (1-9). Proprio questo aspetto ci ha spinti a intraprendere lo studio, nel tentativo di verificare se l’effetto di regressione che la TECAR ha avuto su processi fibrotici e fibroproliferativi possa essere riproducibile nella malattia di La Peyronie. Il nostro è uno studio di fase 1 e cioè uno stu- © 2013 Wichtig Editore - ISSN 0391-5603 149 Trattamento TECAR nella patologia di La Peyronie Ogni paziente è stato sottoposto a 3 sedute di TECARterapia così intese: • 3 minuti di trattamento TECAR capacitivo; • 5 minuti di trattamento TECAR resistivo. Nessuno dei pazienti ha riferito l’insorgenza di reazioni avverse né di complicanze locali o sistemiche dovute al trattamento TECAR. Segnaliamo, a questo proposito, che, nei questionari clinici, nelle valutazioni e nella visita post trattamento, il numero di effetti indesiderati è stato pari a zero e la tollerabilità del trattamento è stata pari al 100%. L’intero campione ha, inoltre, dimostrato un’ottima compliance al trattamento, che è stato molto apprezzato sia per la sua facilità di esecuzione sia per l’innocuità dimostrata. Questo dato è più avvalorato dall’evidenza che non è stato registrato nessun caso di abbandono del trattamento. Abbiamo inoltre effettuato un’analisi sull’efficacia e sugli effetti riscontrati. Bisogna sottolineare, comunque, che questi dati sono privi di validità scientifica e che sono da intendersi come risultati preliminari e provvisori, poiché privi di un gruppo di controllo, richiedendo conferme future. Il 30% del campione in esame (21 pz) ha riferito un miglioramento della curvatura del pene, una riduzione volumetrica della placca fibrotica e una maggiore facilità nell’espletare il coito, il 60% dei soggetti (42 pz) non ha riferito alcuna variazione della curvatura peniena, mentre il 10% dei soggetti (7 pz) ha riferito un peggioramento della curvatura peniena, con progressione della sintomatologia. Questi pazienti sono stati indirizzati verso la soluzione chirurgica dell’IPP e sono stati sottoposti a intervento chirurgico di corporoplastica secondo Nesbit per la correzione dell’incurvatum penieno. Contestualmente all’intervento chirurgico, sono stati prelevati frammenti di tunica albuginea e di cute prepuziale, che, sottoposti ad analisi anatomopatologica, hanno mostrato un quadro compatibile con i reperti istologici di altri pazienti che hanno subito lo stesso intervento senza preliminare trattamento TECAR. Tutti i pazienti che accusavano una sintomatologia algica (a pene flaccido, in erezione o alla penetrazione) hanno riferito una netta riduzione del dolore già dalla prima seduta di TECAR. In generale, in tutti i pazienti che lamentavano una sintomatologia dolorosa, si è stimata una riduzione della stessa dopo TECAR-terapia, quantificabile in 2 punti della V.A.S. Nessun paziente ha riferito l’insorgenza di dolore durante e dopo il trattamento (Tab. I). Altro dato sorprendente fo rp er so na lu se Si è scelto di utilizzare il macchinario nella duplice modalità capacitiva/resistiva proprio per le caratteristiche della patologia studiata. Le placche fibrotiche dell’IPP sono essenzialmente localizzate nella tunica albuginea e sono superficiali lungo l’asta peniena. Con la modalità capacitiva è possibile convogliare e concentrare al meglio le correnti di spostamento nella zona sottostante l’elettrodo (la placca, nel nostro caso). Inoltre, la placca è costituita perlopiù da tessuto fibroso e/o fibrocalcifico e si presta altrettanto bene all’utilizzo del macchinario TECAR in modalità resistiva, agendo questa maggiormente sui tessuti più resistivi. I trattamenti sono stati effettuati in giorni consecutivi. La potenza del macchinario (energia trasferita) per ogni singolo trattamento è stata valutata di volta in volta, in base alla soglia di tollerabilità del paziente. In generale, le potenze utilizzate erano comprese nel range 25-45 W% per quanto riguarda la modalità capacitiva e nel range 25-40 W% per quanto riguarda la modalità resistiva. Nel secondo e nel terzo giorno di trattamento, i pazienti, prima dell’inizio della seduta, sono stati visitati e interrogati circa eventuali effetti indesiderati, miglioramenti o qualsiasi altra modifica del quadro clinico. Si è anche indagato su eventuali rapporti sessuali intercorsi tra le varie sedute e su eventuali miglioramenti/peggioramenti della sintomatologia durante il coito. Dopo le 3 sedute, i pazienti sono stati nuovamente sottoposti a un questionario clinico e alla valutazione V.A.S. del dolore a distanza di una settimana, di 15 giorni e di un mese dall’ultima seduta, al fine di identificare eventuali complicanze o alterazioni (in positivo o in negativo). A un mese dall’ultima seduta RISULTATI ly TRATTAMENTO TECAR, inoltre, i pazienti hanno ricevuto un’ulteriore visita andrologica, al fine di obiettivare la sintomatologia e/o variazioni della placca fibrotica alla palpazione. on tologia algica in erezione e/o durante il coito, 16 pazienti hanno riferito la presenza di dolore e, di questi, solo 7 hanno riferito una sintomatologia tale da rendere impossibile il coito. I restanti pazienti non hanno, invece, riferito alcun tipo di algia. In generale, i valori della V.A.S. si sono attestati al punteggio 2-3 per i pazienti che lamentavano dolore a pene flaccido e nel range 4-8 per i pazienti con dolore in erezione o durante il coito. 150 © 2013 Wichtig Editore - ISSN 0391-5603 Pavone et al na lu se La malattia di La Peyronie rappresenta tutt’oggi una patologia dal difficile approccio, per la quale sono stati proposti diversi trattamenti (13, 14). Ciò è dovuto alla particolarità stessa della malattia e alla particolare sfera emotiva e psicologica, che viene a essere turbata all’atto della diagnosi o, ancora prima, alla constatazione che “il proprio membro è menomato”. Se a questo aggiungiamo che si comunica al paziente la mancanza di una terapia certamente risolutiva del problema, si comprende facilmente quanto difficile sia da parte del malato rapportarsi con questa malattia. Nell’impostare questo studio siamo stati mossi proprio dal proposito di trovare una terapia che sia efficace, ma, al contempo, meno traumatica possibile per i pazienti affetti da IPP. La TECAR-terapia, in tutti gli studi finora condotti, ha dimostrato di rispondere al meglio a questi due presupposti, configurandosi come metodica di facile esecuzione, ottimamente tollerata da tutti i pazienti e con eccellenti risultati. L’evidenza, inoltre, che, su patologie di origine fibrotica del tessuto connettivo, la TECAR ha dimo- ly DISCUSSIONE strato in più occasioni di poter invertire il processo fibrotico o, almeno, di poterlo arrestare ha spinto ancora più la nostra curiosità verso tale tecnica e ci ha convinti a elaborare questo studio. Abbiamo deciso di impostare in prima istanza uno studio pilota di fase 1 per valutare quale effetto il trasferimento energetico avesse su tessuti particolari come l’albuginea e i corpi cavernosi. Non esiste, infatti, nel corpo umano, un tessuto simile a quello che compone i corpi cavernosi e, pertanto, prima di valutare l’efficacia della tecnica, abbiamo preferito condurre uno studio che indagasse l’insorgenza di eventuali effetti collaterali. Dai risultati sopra riportati si evince come non sia stato riferito nessun effetto collaterale e come nessuno dei pazienti abbia subito il minimo danno dall’applicazione della TECAR-terapia; notevolissimo, invece, è risultato l’effetto sul dolore, che è sparito nell’80% dei pazienti e nel 50% già alla prima seduta. Questo dato è strettamente sovrapponibile a molti altri studi sulla TECAR, dimostrando ancora una volta il potere antalgico della tecnica. Questo ci fa sperare che, una volta esaurita questa fase preliminare, si possa approntare uno studio che, con le opportune modifiche del protocollo procedurale (numero di sedute, durata delle sedute, intervalli tra le sedute, arco di tempo del trattamento, ecc.), possa dare dei risultati nettamente migliori. Inoltre, in maniera del tutto incidentale, abbiamo riscontrato che buona parte dei pazienti in cui l’IPP si associava a DE ha riferito un miglioramento (più o meno marcato) del DE. Questo dato, a nostro avviso, è da mettere in relazione all’effetto diretto della TECAR sul tessuto trattato. Infatti, uno degli effetti della tecnica è un miglioramento del flusso emolinfatico nella zona trattata e ciò sarebbe direttamente collegato al miglioramento del deficit erettile nei casi in cui questo sia di natura organica. Ultimo dato su cui soffermarsi è la riduzione della sintomatologia dolorosa che si è evidenziata in una notevole quota del campione. Considerando, inoltre, la natura cronica della malattia di La Peyronie, si può prevedere un attento adattamento del protocollo terapeutico, con periodi più prolungati e diluiti di trattamento, auspicando, così, il raggiungimento di risultati duraturi. Altra piccola nota a favore del trattamento di trasferimento energetico endogeno è la possibilità di poter “personalizzare la terapia”. L’apparecchio TECAR, infatti, permette, all’interno di un protocollo standard, di modulare agevolmente i parametri di potenza di energia erogata durante il trattamento stesso, compatibilmente con le esigenze, la compliance e la tollerabilità del paziente. Questa è una caratteristica che poche altre tecniche di terapia fisica hanno e tutto ciò a beneficio del paziente. on è stato che 24 pazienti su 34 che lamentavano un deficit erettile associato alla malattia di La Peyronie hanno riferito un miglioramento del DE (notevole/lieve) dopo le 3 sedute di TECAR (Tab. II). rp er so TABELLA I - VALUTAZIONE DEL DOLORE PRE E POST TRATTAMENTO TECAR Post-TECAR Dolore Spontaneo 4 paziente 1 pazienti Dolore in erezione/coito 16 pazienti 3 pazienti Assenze dolore fo Pre-TECAR 50 pazienti 50 pazienti TABELLA II - VALUTAZIONE DEL DEFICIT ERETTILE PRE E POST TRATTAMENTO TECAR Deficit Erettile Pre-TECAR 34 pazienti 10 pazienti: notevole miglioramento Post-TECAR 14 pazienti: lieve miglioramento 10 pazienti: nessun beneficio © 2013 Wichtig Editore - ISSN 0391-5603 151 Trattamento TECAR nella patologia di La Peyronie so RIASSUNTO 1. 2. 3. 152 Disclaimers The authors have no proprietary interest with regard to this article. Indirizzo degli Autori: Prof. Carlo Pavone Policlinico P. Giaccone dell’Università degli Studi di Palermo Via del Vespro 129 90127 Palermo [email protected] fo rp er II nostro studio prospettico di fase 1 ha lo scopo di valutare l’applicabilità, la sicurezza e la tollerabilità del Trasferimento Energetico Capacitivo Resistivo (TECAR) su pa- BIBLIOGRAFIA ly na lu se I risultati di questo studio sembrano, a nostro avviso, essere molto importanti e rappresentano una pietra miliare dalla quale partire per pianificare la nostra attività di ricerca e per proseguire nelle fasi successive di sperimentazione. Ovviamente, non dobbiamo nascondere i limiti intrinseci dello studio stesso; si tratta, infatti, di uno studio in fase preliminare. I limiti sono dovuti alla ristrettezza del campione, dato che l’IPP è una patologia relativamente rara, e non permettono di dare validità scientifica ai risultati ottenuti sull’efficacia, ma solo su tolleranza e sicurezza, sul ristretto periodo di follow-up dei pazienti e, soprattutto, sulla mancanza di un gruppo di controllo. Nonostante le riserve esposte e anche se alcuni meccanismi di funzionamento del macchinario TECAR non sono del tutto chiariti, alla luce dei risultati ottenuti riteniamo che, andando avanti nello sviluppo della metodica e perfezionando il protocollo terapeutico, la TECAR-terapia si possa ben presto attestare come un’ottima alternativa per il trattamento conservativo della malattia di La Peyronie, al fine di evitare o, almeno, di procrastinare l’atto chirurgico e di dare immediato sollievo antalgico e, forse, di migliorare anche il DE. zienti affetti da Induratio Penis Plastica (IPP). Dal Giugno 2011 al Settembre 2012 abbiamo arruolato un campione di 70 pazienti, con diagnosi clinica di IPP. Ogni paziente è stato preventivamente sottoposto a visita andrologica, al questionario per la valutazione dell’IPP e del DE e al questionario SF-36 (V1) per la valutazione dello stato generale di salute. La valutazione del dolore è stata effettuata con l’utilizzo della scala V.A.S. del dolore. Tutti i soggetti che hanno aderito allo studio sono stati sottoposti a trattamento TECAR della placca fibrotica (sia in modalità resistiva che in modalità capacitiva) per un totale di tre sedute effettuate in giorni consecutivi. Abbiamo registrato una buona compliance da parte dei pazienti e per nessuno di essi si sono registrati effetti collaterali. La totalità del campione ha completato lo studio. Il dolore si è ridotto nell’80% dei casi. In maniera sorprendente, nei pazienti che oltre all’IPP lamentavano un deficit erettile, abbiamo registrato un miglioramento della potenza sessuale. Possiamo ipotizzare un ruolo nel ridurre rapidamente il dolore. on CONCLUSIONE 4. Gribaudo CG, Astegiano P, Canala GL, Ganzit GP. Trattamento con ipertermia a trasferimento energetico resistivo capacitivo di lesioni muscolo scheletriche acute e croniche: risultati preliminari in Radiazioni in medina: qualità e sicurezza. Atti del congresso - Fisica sanitaria - n. 1/197 Gennaio/ Marzo; 379-381. Williamson A, Hoggart B. Pain: a review of three commonly used pain rating scales. J Clin Nurs. 2005;14(7):798-804. Colo AJ, Eaglestone MA. The benefits of deep heat. Ultrasound and Electromagnetic Diatermy. Physic Sports medi- 5. 6. 7. cine. 1994;22:77-88. Ley A, Cladellas JM, De Las Heras P, et al. Trasferencia Electrica Capacitiva (TEC). Técnica no invasiva de Hipertermia profunda en el tratamiento de los gliomas cerebrales. Resultados preliminares. Neurocirurgia. 1992;3:118-123. Leyvalle A. Hipertermia intracraneal no invasiva mediante la técnica de Transferencia Eléctrica Capacitiva - TEC. 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