Orizzonte scuola - Istituto Comprensivo di Aquino

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Orizzonte scuola - Istituto Comprensivo di Aquino
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La scuola in un click
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Aggiornato: 6 mesi 2 giorni fa
Assunzioni. Petraglia (Sinistra Italiana): Giannini chiarisca, si ponga fine al caos
Mer, 14/09/2016 - 18:40
Chiediamo alla Ministra Giannini di chiarire immediatamente la norma contenuta nella legge 107/2015 che stabilisce di
non poter stipulare altri contratti a termine per chi ha superato i 36 mesi, evitando il rischio di licenziamento in tronco di
2 docenti precari su 3?.
Lo dice la senatrice Alessia Petraglia, capogruppo di Sinistra Italiana in commissione Istruzione, in un’interrogazione
indirizzata alla Ministra Giannini.
“Questo vincolo contenuto nella Legge 107 ha causato infatti una grande confusione. Molti Dirigenti Scolastici stanno
procrastinando la nomina dei docenti, in attesa di chiarimenti da parte del Miur. Insomma, oltre al danno la beffa per
migliaia di insegnanti rimasti in Gae, abilitati con sacrifici attraverso TFA e PAS.
“Chiediamo al Ministro dell’Istruzione se non voglia autorizzare l’immissione in ruolo dalla seconda fascia, nella quale
sono presenti i docenti che vantano, oltre ai titoli, ben più dei 36 mesi di servizio, così come suggerito dalla sentenza
della Corte di Giustizia Europea; nonché di procedure con urgenza all’assunzione a tempo indeterminato dei docenti
rimasti nelle GAE, di cui tra l’altro la scuola necessita, viste le migliaia di cattedre vacanti e disponibili che risultano
indebitamente annoverate nell’organico di fatto”.
“E’ ora che il Governo – ha concluso Petraglia – riveda, una volta per tutte, la fallimentare legge ‘Buona scuola’ nel suo
complesso, ché sta creando solo grande disorganizzazione”.
Mobilità. Percentuale degli errori di sistema è del 16,7%: il ministro sbaglia i calcoli
Mer, 14/09/2016 - 18:30
Mette insieme totali (207.000 procedure di mobilità) e percentuali (2,5% di rettifiche) difformi tra loro.
Varrebbe la pena – spiegano alla Uil Scuola – rimettere in fila i numeri:
–
a chiedere il trasferimento quest’anno è stato un insegnante su 4 (207 mila su oltre 800 mila)
–
il trasferimento di metà di questi insegnanti (1 su 8) è andato a buon fine (sulla stessa provincia)
–
l’altra metà, circa 110 mila professori, sono stati trasferiti con l’algoritmo sbagliato (su altra provincia)
–
per due terzi di questi insegnanti il ministero non ha provveduto a verificare al fondatezza del sistema
–
per un terzo gli errori sono stati tanti e tali che il ministero ha dovuto ammettere gli errori
–
sono 30 mila gli insegnanti di scuola primaria e di primo grado che hanno chiesto il trasferimento
–
tra questi il Ministero ha ammesso almeno 5 mila errori
–
16, 7% degli insegnanti della scuola primaria e di primo grado stanno sicuramente nel posto sbagliato.
Non si tratta quindi di errori fisiologici – chiarisce Turi – è il sistema che è stato adottato, e le successive decisioni
assunte per cercare di rimediare alla serie di errori che hanno prodotto situazioni di vero disagio.
Tra quanti hanno chiesto di trasferirsi ci sono quasi due maestre su dieci che hanno avuto una sede sbagliata.
La percentuale ministro – aggiunge Turi – non è il 2,5% calcolata sul totale.Il suo ministero ha certificato 5 mila errori su
30 mila domande.
la percentuale che ne viene fuori non è per niente esaltante: 16,7%
In situazioni come questa – secondo la Uil scuola – anche un solo caso merita il rifacimento dei trasferimenti. Ne va
della credibilità stessa delle istituzioni.
Concorsi per studenti, “Nasce la Repubblica Italiana senza un confine”.
Presentazione lavori entro il 10 gennaio
Mer, 14/09/2016 - 18:28
Il concorso è bandito dalla Direzione Generale per gli ordinamenti scolastici e la valutazione del sistema nazionale di
istruzione e le Associazioni degli Esuli Istriani, Fiumani e Dalmati.
I lavori, che dovranno realizzare le scuole e i cui dettagli sono descritti nel bando (di seguito allegato), dovranno essere
presentati entro il 10 gennaio 2017.
La premiazione del concorso avverrà nel corso delle manifestazioni legate al Giorno del Ricordo 2017.
La nota e il bando
Olimpiadi Italiane di Informatica: l’edizione 2016 è “Made in Sud”
Mer, 14/09/2016 - 18:24
Nella cornice suggestiva della città siciliana, talentuosi studenti fra i 15 e i 19 anni, provenienti dalle scuole secondarie
di II grado di tutta Italia, dovranno sfidarsi a colpi di bit per ambire alle prestigiose medaglie olimpiche. Una vittoria che,
oltre a farli salire sul podio italiano, potrebbe portarli anche su quello internazionale: i vincitori italiani potranno infatti
assicurarsi un posto nel gruppo di “probabili olimpici” fra cui, dopo ulteriore formazione e selezione, saranno scelti i
componenti della squadra italiana che sfiderà i talenti informatici di tutto il mondo alle prossime Olimpiadi Internazionali
di Informatica.
«Catania in questi giorni ospiterà giovani campioni, ragazze e ragazzi brillanti e curiosi che non si accontentano di
leggere il mondo così com’è, ma che vedono nell’informatica una nuova grammatica, una chiave di lettura della realtà
che dà accesso a un futuro di possibilità ancora inespresse. Come Sottosegretario all’Istruzione sono contento di
vedere questo fermento in loro, questa passione che ben si concilia con le sfide che si trovano e si troveranno ad
affrontare: il mondo di oggi richiede loro delle competenze nuove e loro stessi dimostrano di averle e di volerne sempre
più. Le Olimpiadi di Informatica sono una bella pagina della scuola italiana, una pagina che abbiamo voluto arricchire
con l’impegno del Piano nazionale scuola digitale per far sì che queste competenze vengano sviluppate trasversalmente
in un luogo che per sua natura prepara al domani»,
dichiara Davide Faraone, Sottosegretario all’Istruzione che sarà presente alla conferenza stampa di domani presso
l’Istituto Archimede.
«Le Olimpiadi Italiane di Informatica sono divenute un appuntamento attesissimo per molti dei nostri brillanti studenti per i
quali l’informatica non è solo quella che utilizzano ogni giorno con il computer o lo smartphone, ma una chiave
d’accesso per interpretare la realtà digitale in cui sono sempre più immersi. Grazie a questa importante competizione,
nel tempo siamo riusciti a far emergere e valorizzare le tante eccellenze della scuola italiana: non a caso, a livello
internazionale l’Italia vanta un medagliere di tutto rispetto, ulteriormente arricchito nell’ultima edizione da due medaglie
d’argento e una di bronzo. La partecipazione alle Olimpiadi è per gli studenti un’importante occasione per innescare
nuove basi per progetti futuri e divenire un valido trampolino di lancio verso straordinarie esperienze e opportunità
uniche: dalla partecipazione olimpica a livello mondiale i partecipanti potranno avere accesso a borse di studio e stage
presso aziende internazionali», spiega Giuseppe Mastronardi, Presidente di AICA.
Il valore dell’iniziativa è testimoniato dal fatto che le Olimpiadi sono inserite nel programma ministeriale per la
valorizzare delle eccellenze, a sottolineare il ruolo sempre più strategico che le discipline scientifiche rivestono per il
nostro sistema Paese.
«L’inserimento delle Olimpiadi Italiane di Informatica all’interno del programma annuale per la valorizzazione delle
eccellenze per gli studenti delle scuole superiori, conferma il forte impegno del Ministero nel sostenere e promuovere
una competizione il cui valore formativo è elevatissimo. Le Olimpiadi rappresentano un’occasione importante non solo
per portare l’attenzione sulle straordinarie qualità dei ragazzi e delle ragazze più brillanti delle nostre scuole,
valorizzandone le eccelse capacità e il costante impegno, ma anche per ribadire il ruolo fondamentale della formazione
digitale nella scuola, come strumento essenziale per il futuro dei nostri giovani e il loro inserimento nel mondo del
lavoro», sottolinea Carmela Palumbo, Direttore Generale per gli Ordinamenti scolastici e la valutazione del
sistema nazionale di istruzione del MIUR.
Nel tempo è stata sempre più ampia l’adesione dei ragazzi, che quest’anno ha visto la partecipazione alle prime
selezioni di oltre 14mila studenti.
A Catania i partecipanti sono 96: di questi, 81 sono i ragazzi che hanno superato le fasi di selezione scolastica e
territoriale; 9 sono gli atleti che nel 2015 hanno già fatto parte dei “Probabili Olimpici” (fra cui è stata scelta la squadra
che ha partecipato alle Olimpiadi Internazionali di Informatica 2016); 6 sono studenti medagliati delle Olimpiadi Italiane
di Matematica, ai quali viene rivolto dalle OII un ormai consueto invito.
Il contenuto della gara che si svolgerà venerdì 16 prevede, come di consueto, la risoluzione di un problema, di tipo
algoritmico, attraverso la scrittura di un programma in linguaggio C, C++ o Pascal. Il tipo di prova è del tutto simile a
quello che viene proposto nella competizione internazionale, anche se naturalmente di minore complessità.
L’edizione 2016 delle Olimpiadi Italiane di Informatica è organizzata grazie alla disponibilità e all’impegnativa
collaborazione dell’I.T.I.S. Archimede di Catania.
Maggiori informazioni sono disponibili all’indirizzo:
http://www.olimpiadi-informatica.it/index.php/selezione-nazionale-2016.html
Immissioni in ruolo. Interrogazione Sgambato a favore del Personale Educativo
escluso dalla Buona Scuola
Mer, 14/09/2016 - 18:19
Il deputato chiede proprio al Ministro Stefania Giannini spiegazioni sulla disparità di trattamento dei docenti educatori
precari inseriti in Gae, esclusi dal piano assunzionale della Buona scuola, e se non ritenga “opportuno procedere
all’applicazione della normativa, che prevede la mobilità nella scuola primaria e da riconoscimento dell’abilitazione quale
titolo di accesso alla classe di concorso EEEE”.
Anche perchè i docenti precari educatori dei convitti sono stati inseriti nelle graduatorie ad esaurimento nel 2002, cioè
quando hanno conseguito l’abilitazione con concorso bandito dal Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca,
e sebbene appartenenti alla classe di concorso PPPP, tranne che per le fasi di immissioni in ruolo ordinari nel 2015 non
sono stati coinvolti nel piano straordinario di assunzioni previsto dalla legge n. 107 del 2015 ed, inoltre, non hanno
potuto partecipare alle procedure concorsuali.
“Gli educatori sono a tutti gli effetti insegnanti – ha sottolineato il deputato – e appaiono di difficile comprensione la
ragione per cui essi sono stati ignorati in occasione sia del piano assunzionale, sia del concorso a cattedra”
Il deputato mette in evidenza al ministro Giannini come la ” legge n. 107 del 2015 stabilisca, che l’appartenenza alle
graduatorie ad esaurimento sia il requisito fondamentale per accedere al piano assunzionale nazionale, per le fasi B e C
e il personale educativo ne fa parte al pari dei docenti: gli educatori precari hanno superato un concorso di abilitazione,
come i docenti di disciplina”.
“Il loro inquadramento – continua il deputato – è equiparato, in tutto e per tutto, ai docenti della scuola primaria, sia
secondo il decreto del Presidente della Repubblica n. 417 del 1974 (articolo 121), sia sulla base di una serie di
espressioni della Corte dei conti e del Tar del Lazio. Non è un caso che esista la classe di concorso di appartenenza del
personale educativo: la L030 «Pedagogia e didattiche speciali dell’insegnamento, ordine scuola PPPP», collocata
dall’articolo 3 del decreto del Presidente della Repubblica 23 agosto 1988 n. 399 nell’area funzione docente e finalizzata
alla formazione ed educazione degli alunni convittori e semiconvittori”.
La Sgambato elenca pure tutte le sentenze che si sono pronunciate a favore dell’equiparazione del Personale Educativo
a quello di docenti di scuola primaria,tanto che il “Tar del Lazio terza sezione bis N. 07769/2016 REG.PROV.COLL. N.
13985/2015 REG.RIC., con sentenza emanata il 6 luglio 2016, ha accolto il ricorso del personale educativo stabilendo,
tra l’altro, che il bonus di 500 euro destinato all’autoformazione e all’aggiornamento spettasse anche a tali figuri
professionali in virtù dell’equiparazione del titolo abilitativo di personale educativo nelle istituzioni educative al titolo
abilitativo all’insegnamento nella scuola primaria”.
Purtroppo però i docenti educatori continuano ad essere relegati nelle istituzioni convittuali, sempre più ridotte di
numero e con una mobilità inesistente.
“Il personale educativo- sottolinea la Sgambato- continua ad essere trattato come se non fosse parte integrante del
nostro sistema scolastico ed educativo. Né può accedere al concorso a cattedra, poiché la classe di concorso L030 (III),
equiparata in tutto e per tutto ai docenti della scuola primaria, non viene evidentemente considerata un’abilitazione a
tutti gli effetti con e quella invece conseguita dai docenti nella classe di concorso EEEE”
“Appare incomprensibile – continua – la mancata possibilità di migrazione professionale verso la scuola primaria, per il
personale educativo, nonostante l’equiparazione, mentre è permesso il contrario.”
“Il personale educativo, infatti, è equiparato giuridicamente (ex articolo 121 decreto del Presidente della Repubblica n.
417 del 1974) ed economicamente (ex articolo 129 e 133 del Ccnl attualmente in vigore) ai docenti della scuola
primaria;
tuttavia, i docenti educatori precari delle graduatorie ad esaurimento non possono presentare domanda di
aggiornamento/mobilità tramite il sistema POLIS, ma affidarsi al più obsoleto sistema di trasmissione cartacea, a
discapito della trasparenza, chiarezza e velocità”. Ha specificato la Sgambato nella interrogazione
“Inoltre, non possono esprimere le preferenze per più di tre sedi, mentre gli altri docenti possono scegliere tra 20
province diverse la propria destinazione. Né possono chiedere la mobilità interprovinciale sulla base della legge n. 107
del 2015 che deroga il vincolo triennale escludendo, tuttavia, gli educatori”
“L’educatore – sottolinea – non può poi prestare attività educativa all’interno delle scuole, poiché non è prevista la figura
dell’educatore per le attività di progettazione, coordinamento, gestione e realizzazione degli interventi educativi; eppure
l’equiparazione, come già detto, è stata ulteriormente confermata da recenti provvedimenti giurisdizionali del tribunale
amministrativo regionale del Lazio del luglio 2014 e del Consiglio di Stato nonché, da ultimo, dalle autotutele
amministrative delle università di Roma 3 e della Basilicata che hanno previsto l’accesso ai candidati in possesso di
abilitazione dei personale educativo alle prove preselettive al tirocinio formativo attivo sul sostegno della Scuola
Primaria”
“Tra l’altro, con l’ordinanza cautelare del Consiglio di Stato e la sentenza passata in giudicato del tribunale
amministrativo regionale del Lazio (2014) l’abilitazione a personale educativo conseguita a seguito del concorso
ordinario è «considerata equipollente all’abilitazione all’insegnamento nella scuola primaria»”
“La totale esclusione del personale educativo dalla legge n. 107 del 2015, ha sicuramente delle ripercussioni negative
su tale categoria di «docenti», non considerati tali e sebbene uguali non usufruiranno della soppressione della cosiddetta
riforma Gelmini che prevede organici bloccati dal 2009 (decreto del Presidente della Repubblica n. 81 del 2009); delle
immissioni in ruolo straordinarie su tutto il territorio nazionale, nelle fasi B e C; della bonus card pari ad euro 500 per la
formazione prevista da CCNL, (articolo 129 – azioni funzionali all’attività educativa – comma 4, che stabilisce: «Rientra
altresì nell’attività funzionale all’attività educativa la partecipazione ad iniziative di formazione e di aggiornamento
programmate a livello nazionale, regionale o di istituzione educativa»)”
Il deputato, nella sua interrogazione, menziona anche la deliberazione n. 58 del 12 novembre 1992 della Corte dei conti
sancisce, che stabilisce come l’attività svolta dagli educatori del personale educativo, svolta aia qualificata come
«insegnamento» e ragguagliabile a quella degli insegnanti di scuola primaria;
“L’articolo 398, comma 2, del decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297 stabilisce l’applicabilità al personale educativo
delle disposizioni concernenti lo stato giuridico ed il trattamento economico dei docenti elementari, con espresso
ragguaglio al ruolo dei «professori di scuola primaria»;
l’articolo 3 del DDG del 13 luglio 2011 sancisce la partecipazione a pieno titolo per il personale educativo al concorso a
dirigente scolastico”
“Risulta doveroso precisare – continua la Sgambato – che l’ordinanza del Consiglio di Stato e la Sentenza del TAR
Lazio entrambe del 2014 ed entrambe passate in giudicato e la successiva ordinanza cautelare n. 4823/2016 depositate
al Ministero dell’istruzione, dell’università e della ricerca, hanno stabilito la possibilità per il personale educativo abilitato
di partecipare ai bandi per l’ammissione ai corsi di specializzazione per le attività di sostegno e al concorso docenti
scuola primaria, contrariamente a quanto disposto dal decreto ministeriale del Ministero dell’istruzione, dell’università e
della ricerca n. 249 del 10 settembre 2010 e successive modificazioni e integrazioni, sulla base della mera equipollenza
tra abilitati sui posti di personale educativo e abilitati all’insegnamento nella scuola”.
Immissioni in ruolo, modalità e tempistica assegnazione docenti dall’ambito alle
scuole
Mer, 14/09/2016 - 18:04
Abbiamo riferito oggi sull’ammissione dell’USR FVG, secondo cui, a ragione, le assunzioni si stanno svolgendo troppo
frettolosamente, con la conseguenza di numerosi errori: primo fra tutti la mancanza di posti negli ambiti scelti dai docenti
in sede di convocazione e le conseguenti difficoltà relative alla chiamata diretta.
Il Miur, considerato probabilmente quanto sopra illustrato, ha fornito – come apprendiamo dalla Cisl Cuneo – ulteriori
indicazioni agli UU.SS.RR. per l’assegnazione dei docenti, che non riceveranno alcuna proposta di incarico da parte dei
dirigenti, alle scuole.
Queste le indicazioni:
• i docenti assunti fino alle 13 di oggi e “titolarizzati” su Ambito, saranno inseriti al sistema dagli uffici mediante apposta
funzione;
• i docenti suddetti, non destinatari di chiamata da parte del DS, riceveranno domani la mail con la scuola di
assegnazione d’ufficio;
• i docenti assunti oggi pomeriggio e domani, saranno assegnati alle scuole dagli USP, non appena questi ultimi
riceveranno dal sistema informativo l’elenco delle scuole libere.
Maker Faire – The European Edition Rome 2016, evento dedicato all’innovazione dal
14 al 16 ottobre
Mer, 14/09/2016 - 17:44
La manifestazione, dedicata all’innovazione e giunta alla sua IV edizione, unisce scienza, fantascienza, tecnologia e
divertimento e vuole dare visibilità alle centinaia di idee e progetti provenienti da tutto il mondo.
Le scuole hanno già avuto la possibilità di presentare progetti originali ed innovativi da presentare durante la
manifestazione, in seguito alla comunicazione del Miur con nota prot. 3385 del 24 marzo u.s.
L’evento fieristico avrà avvio il giorno 14 ottobre 2016, alle ore 9.00, con la tradizionale giornata dell’ Educational Day
dedicata alle scuole.
Le istituzioni scolastiche interessate, ossia studenti e docenti accompagnatori possono assistere all’evento
gratuitamente, ma devono prima registrarsi a questo link.
Le scuole e gli ITS potranno visitare la Fiera dalle ore 9.00 alle ore 13.00 e conoscere da vicino le centinaia di
invenzioni, create dai makers, che saranno esposte nei sei padiglioni allestiti.
La nota
Riforme. CGIL, anche in tv la ministra Giannini falsifica la realtà
Mer, 14/09/2016 - 17:29
Siamo molto preoccupati per ciò che i dati di ascolto ci consegnano: una pericolosa riduzione di attenzione sociale,
collettiva, verso la scuola pubblica e i suoi problemi, che a volte può rasentare l’indifferenza. È uno degli effetti negativi
della riforma e dei messaggi ingannevoli, di propaganda, del premier Renzi e della ministra Giannini, per i quali “va tutto
bene madama la marchesa”.
Il conflitto tra la realtà di estremo disagio, nella gran parte delle scuole italiane, e la rappresentazione falsa e
rassicurante andata in onda anche ieri sera ad opera della ministra Giannini, spinge l’opinione pubblica ad allontanarsi e
a disinteressarsi dei problemi legati all’istruzione primaria e secondaria. Invece, la scuola pubblica è patrimonio di tutti e
bene comune dell’intera società. I suoi problemi non possono essere lasciati al volontarismo, e alla pazienza, di dirigenti
scolastici e docenti, del personale ATA e soprattutto degli studenti. La ministra Giannini ha ripetuto che “la geografia
non si può cambiare” quando l’80% dei docenti risiede al sud e il 70% degli studenti vive al centro nord. Ciò che la
ministra nasconde, però, è che non lo scopriamo oggi, la realtà ci è nota da sempre, e se avesse ascoltato i soggetti
rappresentativi del mondo complesso della scuola avrebbe utilizzato criteri più umani e razionali per disporre i
trasferimenti di migliaia di docenti, invece di inventarsi uno strumento apparentemente oggettivo, e disumano, qual è
l’algoritmo, che ha originato un caos notevole nell’assegnazione delle cattedre dei nuovi docenti immessi in ruolo. Come
sempre, la ministra ha difeso lo strumento usato, la tecnica, contro quella umanità della vita dei docenti che le si è
rivoltata contro. La colpa degli errori è sempre di qualcun altro. Ma le scelte politiche di chi sono? Della geografia? O
piuttosto di chi guida il MIUR? Come non ammettere che la legge 107 è stata fallimentare?
Nello stesso modo ha trattato il tema dell’alternanza scuola-lavoro, dinanzi alle legittime obiezioni di una studentessa,
che ne rilevava il sostanziale sfruttamento da parte di alcune, se non moltissime, aziende. Ora, invece di replicare
sull’applicazione concreta delle ore di alternanza, la ministra ha voluto ribadire l’ideologia della differenza tra sapere
teorico e sapere pratico, perché così “sarà più facile trovare lavoro”. È la dimostrazione plastica di quanto segnaliamo
da molto tempo: attenzione, perché l’ideologia che sorregge questo tipo di alternanza scuola-lavoro nasconde la volontà
di trasformare le aule in centri di addestramento professionale piuttosto che di educazione e di conoscenza. Ma
l’educazione e la conoscenza sono pilastri della nostra Costituzione e base delle pari opportunità di partenza per tutti. È
per questo che abbiamo chiesto agli italiani di esprimersi con un voto referendario su questo decisivo e centrale tema.
E infine, la ministra ha detto in televisione, dunque in modo impegnativo, che il decreto delegato relativo alla cosiddetta
fascia di età 0-6 anni è la parte più importante della riforma. Siamo d’accordo. Ma se è così, non sarebbe opportuno
sollevare un dibattito pubblico ampio, largo, che coinvolga tutti gli attori sociali che della materia si occupano, e l’intera
società, proprio perché l’educazione dell’infanzia interessa tutti? Oppure si pensa di fare come con la 107, con
procedure autoritarie, e senza il necessario ascolto? Basta citare un provvedimento perché quest’ultimo sia buono? Non
lo crediamo, e attendiamo lo sviluppo del decreto delegato sull’educazione dell’infanzia. Invitiamo la ministra Giannini a
rendere pubblico il progetto la sua filosofia ispiratrice e le risorse reali a disposizione. Non ci pare che la Ministra
Giannini abbia dimostrato le competenze e l’umiltà necessarie per dirigere il Ministero dell’istruzione. Questo dato non
può essere più occultato con la propaganda.
Integrazione, istruzione domiciliare e ospedaliera, incontro al Miur: iniziative anni
scolastici precedenti e delega 107
Mer, 14/09/2016 - 17:28
L’amministrazione ha informato le OO.SS. che nell’a.s. 2015/16 sono stati attivati 106 “sportelli autismo” presso i Centri
Territoriali di Supporto (CTS). Si tratta di un servizio aggiuntivo a quello dei CTS, servizio che prevede la partecipazione
degli esperti delle associazioni più rappresentative e, in un secondo momento, il coinvolgimento delle famiglie per poi
attuare un’effettiva collaborazione tra scuole, genitori e servizi socio-sanitari.
L’amministrazione ha, poi, informato che i CTS sono stati finanziati con i fondi della legge 440/1997 e che sul territorio
nazionale sono state istituite 500 scuole polo per l’inclusione; ha, infine, ricordato che è in corso di attuazione la delega,
prevista dalla Buona Scuola, sull’inclusione.
Quanto alla scuola in ospedale e all’istruzione domiciliare, i rappresentanti del Miur hanno comunicato che gli interventi
di istruzione domiciliare nell’a.s. 2014/2015 sono stati 1.108 e 46 i progetti realizzati nelle “case-famiglia”. Gli alunni
minori non accompagnati coinvolti sono stati 800, tramite l’attuazione di 60 progetti in 11 regioni.
Per quanto riguarda gli interventi a sostegno dell’integrazione degli immigrati, il Miur ha informato i sindacati sul fatto
che sono stati stanziati 13 milioni di euro, grazie all’azione 1 e all’intesa tra Ministero dell’Interno, Ministero del Lavoro e
delle Politiche Sociali del Miur, al fine di qualificare il sistema scolastico in contesti multiculturali. Altri interventi
riguardano la dispersione e il ritardo scolastico di alunni stranieri, il coinvolgimento delle famiglie dei migranti e il
rafforzamento delle reti tra scuole.
Nell’a.s. 2015/16, ha infine informato l’amministrazione sono stati attuati i seguenti bandi:
progetti di insegnamento e potenziamento dell’italiano come seconda lingua;
progetti finanziati ad azioni di accoglienza e di sostegno linguistico e psicologico per minori non accompagnati, per un
ammontare complessivo di 500 mila euro.
Sostegno. I docenti specializzati di seconda fascia G.I. e gli alunni diversamente abili
chiedono al MIUR di essere ascoltati
Mer, 14/09/2016 - 17:07
Il gruppo – che comprende circa 6000 specializzati sul sostegno di tutta Italia, nei diversi ordini di scuola – è nato con
l’obiettivo di garantire la continuità didattica ed educativa ai bambini ed ai ragazzi con disabilità, rivendicando
l’immissione in ruolo di tutti i docenti specializzati alle attività di sostegno didattico.
La stabilizzazione di tutti i docenti di sostegno – sottolinea il portavoce del Movimento, Ernesto Ciraci– è l’unica via
possibile per far sì che molti di questi alunni abbiano una possibilità in più di essere seguiti in maniera continua e
costante dal personale qualificato.
Il giornalista Nelson Bova, da sempre legato ai temi del sociale, ha mostrato tutto il suo interesse per la causa e,
nell’incontro con i rappresentanti del Movimento Specializzati Sostegno 2 fascia G.I., ha messo a fuoco la situazione
attuale in merito al sostegno nella scuola italiana.
Dall’intervista è emerso, in primis, che quest’anno si stanno registrando notevoli ritardi nelle convocazioni sui posti
disponibili per il sostegno che, tra l’altro, saranno presumibilmente fino all’avente diritto; ciò significa che dal giorno di
riapertura delle scuole, a molti alunni verrà negato il diritto ad essere seguiti da un insegnante specializzato.
Le cause di tale situazione sono da attribuirsi alle articolate operazioni (mobilità, assegnazioni provvisorie, immissioni in
ruolo) introdotte dalla Legge n. 107/15; solo poche Regioni sono riuscite a completare le complesse procedure in questi
giorni, nella maggior parte dei casi, invece, l’individuazione e la “chiamata” dei docenti è ancora in fase di svolgimento.
I ritardi nella nomina dei docenti specializzati sono, inoltre, il frutto del macchinoso “algoritmo” elaborato dal Miur per
mezzo del quale molti insegnanti sono stati assegnati a chilometri di distanza dalla propria residenza, nonostante la
disponibilità di posti vacanti vicino casa, assegnati, invece, a docenti con punteggio inferiore. Per ovviare a questa
situazione, in alcuni casi il Ministero dell’Istruzione ha provveduto a delle conciliazioni “avvicinando” i docenti. In altri
casi, si è fatto ricorso all’assegnazione provvisoria sui posti di sostegno. Regioni quali la Sicilia e la Sardegna, per
evitare i trasferimenti dei propri insegnanti hanno conferito incarichi sul sostegno anche a docenti privi della relativa
specializzazione.
È evidente che tali scelte, operate a livello nazionale e regionale, ledono sia gli alunni diversamente abili che vedono
negato il loro diritto – sancito nella legge n. 104/92, ancora in vigore– ad avere un insegnante di sostegno, sia i
docenti “super specializzati” che con una laurea, un’abilitazione curricolare e la specializzazione sul sostegno restano
invisibili nonostante sia stato lo stesso Miur, attraverso una dura selezione su fabbisogno nazionale, a sceglierli e
formarli.
Come Movimento auspichiamo che si possa aprire uno spiraglio per un dialogo costruttivo con il Ministero
dell’Istruzione, in vista della prossima riforma sul sostegno per il quale la Legge n. 107/2015 ha posto una
delega al Governo, affinché si pensi ad una stabilizzazione del personale plurispecializzato sul sostegno e
soprattutto venga finalmente attuata e garantita una parola sancita ma troppo spesso dimenticata: continuità
didattica.
Ernesto Ciraci, Caiafa Aida Valentina e Maria Giovanna Morleo
Movimento Nazionale Docenti Specializzati sul Sostegno in seconda fascia delle Graduatorie di Istituto
( 16/03/2017 - 04:42 ): http://www.istitutocomprensivoaquino.gov.it/aggregator/sources/7