Kant - cucinapadovana.it
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Kant Critica del Giudizio Due mondi incommensurabili: a) la natura, dal pdv fenomenico, appare una struttura causale e necessaria = mondo fenomenico e deterministico conosciuto dalla scienza b) mondo noumenico e finalistico “postulato” dall’etica Studia il sentimento (facendone la terza facoltà sulla scia di empiristi inglesi e moralisti francesi) = tende a rappresentarsi il mondo in termini di finalità e libertà, ma non ha valore di tipo conoscitivo o teoretico; è una esigenza umana. = facoltà intermedia fra intelletto e ragione / fra conoscenza e morale Distingue: 1. giudizio determinante = giudizi che “determinano” gli oggetti fenomenici mediante forme a priori universali /oggettivi e scientificamente validi / es. "questo tavolo è rotondo, basso, di legno ecc.". 2. giudizi riflettenti = si limitano a “riflettere” su una natura già costituita mediante i giudizi determinanti e a d apprenderla attraverso le nostre esigenze di finalità ed armonia / esigenza umana, soggettiva, di rappresentarsi in modo finalistico l’ordine delle cose. / :"Ma guarda che bel tavolo!" * termine "estetico" e di "estetica" nel senso a noi più comune, e cioè "dottrina del bello e dell'arte", tralasciando l'accezione che eravamo abituati ad usare nella Critica della ragion pura di "dottrina del senso e della sensibilità". Giudizio riflettente a. estetico = in esso viviamo immediatamente la finalità della natura (es. paesaggio in sintonia con nostre esigenze spirituali) /finalità soggettiva o formale b. teleologico = in esso pensiamo la finalità mediante la nozione di fine (es. scheletro prodotto per reggere l’animale) / finalità oggettiva o reale Analitica del giudizio estetico Definizioni di bellezza: 1. Disinteresse = secondo la qualità il bello è l’oggetto di un piacere senza alcun interesse (es. campo di grano: interesse economico<--> estetico; 2. universalità (extra-concettuale) = (secondo la quantità) ciò che piace universalmente senza concetto, cioè vissute sponte come belle e non perchè giudicati tali mediante un ragionamento; 3. finalità senza scopo = (secondo la relazione) bellezza esprime un formale accordo delle parti fra loro, e quindi una finalità, ma non soggiace ad uno scopo determinato, esprimibile in concetti 4. necessità (extra-logica) = (secondo la modalità) ciò che, senza concetto, è riconosciuto come oggetto di un piacere necessario” = il bello è qualcosa che ognuno percepisce intuitivamente, ma che nessuno riesce a “spiegare” intellettualmente. Pretesa universalità del giudizio estetico --> mentalità odierna abituata alla varietà dei gusti. Kant sostiene che il giudizio di gusto esige il consenso di tutti. Consideriamo: 1. Kant distingue il campo del piacevole che è ciò che piace ai sensi nella sensazione; dà luogo a giudizi estetici empirici collegati alle inclinazioni individuali – campo del piacere estetico = che è il sentimento provocato dall’immagine o “forma” della cosa che diciamo bella (fa l’esempio dei fiori, conchiglie, ecc.) = giudizio estetico puro 2. distingue fra bellezza libera che viene appresa senza alcun concetto (arabesco, musica senza testo) e bellezza “aderente” ad un modello o concetto (es. edificio, vestito, ecc.) Deduzione dei giudizi estetici = legittimazione della pretesa dei giudizi estetici alla validità universale = nascono da un “libero gioco”, cioè da uno spontaneo rapporto dell’immaginazione o della fantasia con l’intelletto, in virtù della quale l’immagine della cosa appare rispondente alle esigenze dell’intelletto, generando un senso di armonia --> meccanismo identico negli hs. = spiegata l’universalità estetica e la presenza del “senso comune del gusto”. La rivoluzione copernicana estetica Il bello dunque non è per Kant una proprietà ontologica delle cose in sé ma è il frutto dell'incontro del nostro spirito con le cose, cioè qualcosa che nasce solo per la mente umana ed in rapporto ad essa. / Innalziamo la natura al livello della nostra umanità. razionalismo estetico = considera la bellezza come una conoscenza “confusa” della perfezione degli oggetti <-- Kant oppone che esperienza estetica è fondata sul sentimento e non sui concetti; empiristi e sentisti che avevano ricondotto lì’apprensione del bello ai sensi <-- carattere spirituale specifico dell’esperienza estetica e ne rivendica l’universalità, giusitficando l’esistenza di giudizi estetici a priori Analisi del sublime = valore estetico che (sottospecie: tragico, orrido, terribile, solenne) è prodotto dalla percezione di qualcosa di smisurato o incommensurabile. 1. sublime matematico = nasce in presenza di qualcosa di grande smisurato. Stato d’animo ambivalente: dispiacere perché la nostra immaginazione non riesce ad abbracciare + piacere perché la nostra ragione è portata ad elevarsi all’idea di infinito 2. sublime dinamico = nasce in presenza di strapotenti forze naturali = avvertiamo il senso della nostra piccolezza materiale nei confronti della natura e insieme il senso pascaliano della nostra grandezza ideale, dovuta alla dignità di esseri umani pensanti, portatori delle idee della ragione e della legge morale • caratterizzato da dialettica piacere/dispiacere – potenza/impotenza si nutre del contrasto tra immaginazione sensibile e ragione, provocando fremito e commozione. Bello artistico = l’arte è bella quando ha l’apparenza e la spontaneità della natura. Tale spontaneità proviene dal genio = se per giudicare serve il gusto, per produrre serve il genio (apre le porte alla celebrazione romantica del genio). = il talento che dà la regola all’arte. Prerogative: a) originalità o creativitià b) produce opere che fungono da modelli per altri c) impossibilità di dimostrare scientificamente come compie la sua produzione (= inimitabile). Kant insiste sulla impossibilità di utilizzare teoreticamente , cioè come un spere oggettivo, il risultato della considerazione teleologica (=la finalità appartiene ad un nostro modo di vedere il reale) Non può valere teoreticamente o scientificamente ma ha valore euristico per la ricerca delle leggi particolari della natura. Funzione epistemologica del giudizio riflettente = i giudizi riflettenti non servono a costituire gli oggetti (come fanno i giudizi determinanti) bensì le teorie intorno agli oggetti. Pur non avendo una funzione teoretico-costitutiva rispetto ai fenomeni, hanno invece una funzione epistemologica in rapporto alla costruzione delle teorie scientifiche Natura dell’uomo e la libertà La Religione nei limiti della pura ragione = la natura dell’uomo consiste nella libertà e in questa libertà deve radicarsi l’inclinazione al male = l’h. pur avendocoscienza della legge morale ha adottato la massima di allontanarsi da essa. Religione naturale = unico culto è la vita morale. La religione rivelata amnmette un insieme di riti che non hanno valore morale. Dio non può essere pregato se non con l’azione morale. Per la pace perpetua (condivide pdv illuministico sulla civiltà come sforzo verso una società umana unievrsale e cosmopolita) Pace: costituzione repubblicana dei singoli stati; federazione degli stati fra loro diritto cosmopolitico di uno straniero di non essere trattato da nemico in un paese non suo; rispetto da parte dei governanti delle massime dei filosofi; accordo tra politica e morale (massima: l’onestà è migliore di ogni politica) ideale di una comunità pacifica di tutti i popoli è l’ideale che deve orientale * nega la presenza di un ordine armonico e progressivo nella storia (un tale piano è un ideale orientativo, non una realtà)