IL TUMORE AL SENO OGGI SI CURA CON PIU` POSSIBILITA
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IL TUMORE AL SENO OGGI SI CURA CON PIU` POSSIBILITA
IL TUMORE AL SENO OGGI SI CURA CON PIU’ POSSIBILITA’ Metodi di diagnosi e di cura sempre più avanzati Il tumore al seno è la malattia oncologica femminile più frequente. Oggi però da questo tumore si guarisce sempre di più grazie alla diagnosi precoce e alla disponibilità di cure mirate. Attualmente i programmi di screening per il tumore alla mammella sono rivolti alle donne di età compresa fra i 49 e i 69 anni. I medici suggeriscono che la prima mammografia andrebbe fatta già intorno ai 40 anni, e altri esami diagnostici addirittura ai 30 anni. La mammografia è il caposaldo della prevenzione e della diagnosi precoce del tumore del seno, spiega il Dott. Corrado Tinterri Oncologo, responsabile dell’Unità Operativa di Senologia dell’ Istituto Clinico Humanitas di Milano [ irccs ]. Docente e coordinatore dei programmi didattici della European School of Oncology, membro della segreteria scientifica della rivista “Attualità in Senologia”, organo della Scuola Italiana di Senologia [ Direttore Umberto Veronesi ] e dal 2002 docente stabile della Scuola Italiana di Senologia. Il Dott. Tinterri riceve presso il Poliambulatorio Privato CENTRO MEDICO di Via Fratelli Cervi 59 a Reggio Emilia. I nuovi mammografi inoltre sono sicuri, emettono meno radiazioni e sono più precisi rispetto al passato. La riduzione della mortalità per cancro del seno grazie allo screening è universale, tanto che qualcuno consiglia di sottoporsi alla mammografia annualmente. Nessun medico ormai dubita dell’efficacia di questo strumento, che è a tutt’oggi il migliore che abbiamo a disposizione per battere il tumore della mammella. Vista la maggiore incidenza del tumore alla mammella con l’età si consiglia già dopo i 40 anni un intervallo di esecuzione non superiore ai 12/15 mesi. Nei casi di forti famigliarità i controlli vanno iniziati intorno ai 30 anni. Attenzione poi alle donne in età un po’ più avanzata. Le donne sopra i 65 anni rappresentano circa il 40% delle pazienti che si ammalano di tumore della mammella, pari a 18/20 mila nuovi casi ogni anno, spiega il Dott. Tinterri. Tuttavia le pazienti anziane non rientrano purtroppo nei percorsi diagnostici e terapeutici standard: le donne con più di 70 anni sono escluse anche dai programmi di screening. Questo nonostante il rischio di ammalarsi di cancro al seno aumenti con l’età e nonostante anche il tasso di mortalità per tale patologia sia più alto nelle donne anziane rispetto alle donne giovani. Alla mammografia viene inoltre affiancata l’ecografia e se necessario altri esami, però sempre utile per tutte le donne integrate le procedure di controllo consigliate con periodici autoesami dell seno. Consentono in molti casi di individuare precocemente eventuali trasformazioni del proprio seno. Fino a poco tempo fa la mammografia era l’unico mezzo diagnostico disponibile per indagare la presenza di un tumore al seno. Oggi questo strumento viene alternato con altri esami come l’ecografia o la risonanza magnetica. Inoltre il mammografo digitale ed il mammotome rappresentano due tra gli strumenti diagnostici più avanzati: il mammografo digitale offre ai medici la possibilità di rielaborare le immagini al computer per esaltare le aree più sospette, migliorando contrasto e risoluzione. Il mammotome consente invece di raccogliere campioni minuscoli di un tessuto sospetto, ma anche di rimuovere con estrema precisione l’intera lesione. LE “ BREAST UNIT ” PERCORSI PERSONALIZZATI SU OGNI CASO Il grande passo avanti nella cura del tumore al seno è stato quello di individuare le caratteristiche biologiche che rendono questa malattia molto diversa da caso a caso. Oggi le donne che devono combattere contro un tumore al seno possono contare su un insieme di strumenti efficaci e diversificati. In particolare le cure si concentrano sui nuovi farmaci chemioterapici, sulle terapie mediche ormonali e sui vaccini contro particolari tipi di cancro al seno, soluzioni che possono essere utilizzate anche in combinazione fra loro. In tutte le nazioni europee le donne si ammalano di tumore in percentuali simili, eppure le prospettive di guarigione cambiano profondamente a seconda dell’area geografica. Per questo motivo nel 2003 il Prlamento europeo ha lanciato un’iniziativa per uniformare gli standard terapeutici in questo settore e ha creato un modello assistenziale certificato. L’obiettivo di questo percorso è la creazione di BREAST UNIT, precisa il Dott. Tinterri, ovvero di unità di Senologia con requisiti molto specifici e con un gruppo di specialisti che lavorano in stretta correlazione. Il nucleo centrale della BREAST UNIT è costituito da Chirurgo Senologo, Oncologo Medico, Patologo, Radiologo, Medico Nucleare, oltre che dal Chirurgo plastico e dallo Psicologo. Inoltre il gruppo, a seconda dei casi, si avvale della collaborazione di una serie di esperti in settori specifici come il Fisiatra, il Fisioterapista, il Genetista e i terapisti del dolore. La massima espressione della BREAST UNIT è il Tumor Board ovvero una tavola rotonda in cui tutti gli specialisti discutono il singolo caso fino ad arrivare ad una valutazione collettiva. Viene così definito un percorso terapeutico, che tiene in considerazione tutti gli aspetti della patologia che influenzano la vita della paziente. In questo senso assumono un’importanza sempre più rilevante la figura del Chirurgo Plastico e dello Psicologo, come spiega Tinterri: l’attività del Chirurgo Plastico è integrata direttamente nell’intervento demolitivi del tumore, in modo che la paziente si risvegli con una situazione estetica quantomeno identica a quella precedente, se non addirittura migliorata. Gli interventi ricostruttivi infatti in questo contesto non presentano alcun tipo di controindicazione, anzi assumono una grande importanza psicologica. Da questo punto di vista, chi si sottopone alla terapia è sempre supportata da uno psico-oncologo, che la assiste sin dalla fase diagnostica.