goodbye - Il Bazar di Mari

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goodbye - Il Bazar di Mari
FANFICTION su X
GOODBYE
Capitolo unico (conclusa)
Note: R
Autrice: Sori
ATTENZIONE: questa fanfiction tratta argomenti riservati ad un pubblico maturo. Se continui a
leggere, ti prendi la responsabilità di dichiararti con più di 14 anni.
- I personaggi di questa fanfiction sono tutti maggiorenni, e in ogni modo si tratta di un’opera di
finzione che non trova alcun riscontro nella realtà. –
Te l’ha mai detto nessuno che sembri un angelo quando dormi?
Inginocchiata accanto al tuo letto mi attardo ad osservare i tuoi lineamenti,consapevole che
questa è l’ultima volta che li vedrò:le tue guance, prima lambite dalle ceree dita della
sofferenza,ora si sono lievemente accese di un tenue colore rosato; le tue palpebre celano alla
mia vista le tue profonde iridi nocciola,chiuse in un sonno ristoratore,un sonno che la pallida
signora della morte non potrà mai più far suo;la tua bocca,simile ad un frutto succoso,somiglia
a quella di un bimbo.A questo pensiero,un sorriso tira gli angoli della mia bocca:mescolato alle
sembianze di uomo,c’è ancora quell’essenza di bambino innocente e spensierato.Poggio la testa
sul tuo petto,lasciando che i capelli celino alla mia vista il bianco candore delle bende che
coprono le tue ferite.Sento il battito regolare del tuo cuore,un cuore che nonostante fosse vicino
alla morte,non ha mai smesso di battere,ma ha sempre combattuto con tenacia.Come hai fatto
tu.
Per me.
Non posso più starti accanto Sorata;ora come ora,sarei soltanto un peso per te;nonostante tu sia
uscito vivo da quell’inferno,hai perso i tuoi poteri:ormai sei diventato troppo vulnerabile;I
Messaggeri cercheranno ancora di attaccarti,ma almeno se io non ci sarò,non dovrai
preoccuparti anche per me:so che in caso di un altro attacco,anche nelle tue condizioni,non te
ne staresti immobile a vedermi combattere,ma ti preoccuperesti soltanto della mia salvezza e
minimamente di te stesso.
Già una volta le ombrose dita della morte hanno tentato di strapparti a me e agli altri Sigilli ed
hanno fallito;non voglio che la morte abbia una seconda possibilità,soprattutto se io devo
esserne la causa.
Sarebbe impossibile per me sopportare di nuovo questo dolore,ogni volta uguale:ho già visto
morire molte persone a me care,sacrificatesi per la mia salvezza e sopravvivenza,non voglio
che questa triste e dolorosa lista si allunghi ancora. Preferisco che sia io ad andarmene,o perché
no,a morire, se questo servisse a mettere fine alle sofferenze delle persone a cui tengo.Sono
confusa,spaventata per quello che deve ancora accadere,ma di una cosa sono certa:non posso
più rimanere accanto a te.
So che è crudele quello che sto per farti,so che sto per aggiungere una nuova sofferenza al tuo
cuore e non penso che tu potrai mai perdonarmi.Ma se tu morissi…se tu morissi io….
Cosa farei? Cosa mi rimarrebbe?Come potrei andare avanti,come potrei vivere sapendo che tu
non sarai più al mio fianco? Arrivata a questo punto,non m’importa più molto della mia vita,mi
basta che tu continui a vivere.Hai già sofferto molto e meriti una vita più umana e felice di
quella che hai vissuto fino ad ora. Il pensiero di separarmi da te mi lacera il cuore,ma cos’altro
posso fare?Sono disperata,ma non ho altro modo per proteggerti:non sono più un Drago del
Cielo ormai,ho perso anch’io i miei poteri. La mia spada non appare più e non sono più in
grado di erigere kekkai;dimmi come potrei proteggerti,ora che sei vulnerabile?Non voglio che
tu cada davanti ai miei occhi,non voglio….che tu muoia…non voglio che si avveri
quell’orribile profezia.
Se è vero che il nostro Kamui può cambiare le sorti della Terra,dell’umanità intera,allora
perché il tuo destino non può cambiare? Del resto in questi ultimi tempi sono accadute cose che
non ci saremmo mai aspettati che accadessero:la scomparsa di Sumeragi-san,la tua miracolosa
sopravvivenza,il nostro breve scambio d’amore.
Già,il nostro amore.E’ difficile e ancora più doloroso dirlo in questo momento,ma se non ci
fossimo mai amati ora tu non saresti in questo letto d’ospedale,e io non mi starei dibattendo tra
la dolorosa necessità di abbandonarti e la volontà del mio cuore di rimanere al tuo fianco fino
alla fine.
Ma se non ci fossimo mai amati,non avrei mai potuto conoscere lo splendido uomo che ha
saputo sostenermi,farmi ridere.Farmi innamorare.Senza di te,non avrei mai potuto vivere le
esperienze che ho vissuto di cui ora serbo i preziosi ricordi nel mio cuore;e sarei stata ancora
più sola e disperata di quanto non lo sia adesso:non dimentico che tu sei stata una delle prime
persone a darmi fiducia, a farmi credere in me,a darmi il coraggio di vivere una vita che credo
le altre persone non potrebbero sopportare.Tu e gli altri Draghi del Cielo siete stati la mia
prima,vera,famiglia dopo la morte di mia madre e l’allontanamento da Kaede-sama.
Ma soprattutto,sei stato il primo a farmi sentire una donna e non solo un Drago del Cielo.Mi sei
sempre stato vicino nonostante la mia freddezza e non per una profezia:i tuoi sentimenti sono
sempre stati sinceri verso di me,non ti sei mai approfittato nei miei momenti di debolezza come
avrebbe fatto qualsiasi altro ragazzo;mi chiedo quante persone avrebbero saputo proteggermi
con la stessa continuità e con lo stesso amore di come hai fatto te. Con i tuoi modi gentili e la
tua vitalità hai saputo aprire una breccia nella mia maschera di durezza e saputo conquistare.
Presenza silenziosa e instancabile,hai sempre vegliato su di me,riparandomi con le tue bianche
ali.
Ora che ripenso ai tempi passati,mi rammarica solo il fatto di averti fatto soffrire con i miei
modi freddi e scostanti.
Quando ti ho visto lì,sanguinante tra le braccia di Kamui,steso immobile a terra,il mondo è
sembrato crollarmi addosso. Ed è stato allora che ho capito quanto tenessi a te.
E’ stato con te che per la prima volta ho pianto;non ho pianto neppure quando è morta mia
madre:solo con te ho versato le lacrime di Arashi bambina e di Arashi donna,lacrime da troppo
tempo serbate dolorosamente nel mio cuore.
E’ per questo che non mi pento di quello che ho fatto.E anche se la perdita dei poteri e la mia
partenza sono il prezzo da pagare,non ho rimpianti;potrò morire serena,se ciò deve
accadere,con la consapevolezza di averti amato fino in fondo con tutta me stessa e di non aver
lasciato niente di incompiuto.
La tua vita è troppo preziosa:vivendo,rischiarerai le facce rese scure dal dolore dei nostri
compagni come hai fatto con me;se tu morissi mi sentirei doppiamente egoista,perché sarei
stata la sola ad aver goduto di questo privilegio.
Poso un’ultimo bacio sulle tue labbra fresche e rosee,tentando di trasmetterti per un’ultima
volta tutto l’amore che nutro per te. I miei occhi si riempiono di lacrime:è giunto il momento
dell’addio.
D’un tratto sento il tuo corpo muoversi leggermente sotto di me:è davvero ora.
Non riesco più a trattenermi:le lacrime sgorgano dai miei occhi,scorrendo lentamente sulle mie
guance,simili a fuoco;lo stesso fuoco che crudelmente sta bruciando il mio cuore.
Non voglio che tu mi veda così,preferisco che mi ricordi com’ero ieri notte.
Apro le ante della finestra:scavalco il parapetto e,prima di andarmene,mi volto a guardarti per
un’ultima volta.
Addio amore mio,sii felice.
I miei piedi si staccano dalla dura pietra e prendo a librarmi nella fresca aria del cielo
mattutino;una scia di lacrime che risplende ai primi raggi del nuovo sole mi accompagna nel
mio viaggio di solitudine, mentre nel petto, il mio cuore grida di dolore.
Cos’è quest’improvviso dolore che con tanta violenza mi sta trapassando gli occhi? Apro
lentamente le palpebre che sembrano pesare come macigni:subito riconosco i caldi raggi del
sole che con la loro luce stanno inondando la stanza a poco a poco.
Sulle prime non capisco dove io mi trovi.Quando il mio sguardo si sposta sulle ferite e sui
macchinari che mi circondano,rammento tutto:l’improvvisa oscurità,il mio risveglio in
ospedale,l’intimità che io e Arashi abbiamo condiviso.
La finestra è spalancata,noto,quando i miei occhi si sono abituati alla luce. Improvvisamente
realizzo che Arashi non è più al mio fianco.
In preda al panico salto giù dal letto, dimentico per un momento delle mie ferite;una violenta
fitta di dolore mi attraversa il corpo, lasciandomi per momento inginocchiato e boccheggiante a
terra. Ripresomi,tentando di non sentire il dolore,spalanco la porta e grido forte il suo nome;
guardando in basso, mi ritrovo Kamui e Yuzuriha distesi a terra in maniera scomposta.
I miei piedi,quasi dotati di loro volontà, mi hanno condotto a pochi passi da un grosso albero di
ciliegio;nonostante io avverta una forte aura di malignità e di morte,non posso fare a meno di
avvicinarmi,come se fossi spinta da una forza misteriosa.
Sono estasiata da tanta bellezza:i suoi rami sono forti e saldi eppure appaiono leggiadri mentre
volteggiano nell’aria come tante braccia,spargendo tutt’intorno soffici petali rosa pallido.
Sono ormai ad un passo dal suo tronco,quando l’aura avvertita poco prima diventa
fortissima;mi arresto:ora ho veramente paura;come potrò difendermi senza poteri?
D’un tratto,ai lati del tronco si materializzano due figure; riconosco subito la prima:è il Kamui
Oscuro.
Allarmata,cerco di scappare,ma scopro con orrore di non poterlo fare:il mio corpo è immobile.
Il panico mi avvolge:quale forza sta controllando il mio corpo? Guardo il Kamui Oscuro:un
sorriso affilato è ora comparso sul suo volto. La mia paura si mitiga in parte quando finalmente
riconosco la seconda figura:è Sumeragi-san;mi sento sollevata a saperlo vivo.
Ma la mia gioia si tramuta in orrore quando lo osservo bene: i rami del ciliegio si avvolgono
come sinistri serpenti attorno alle sue mani e alle sue dita;i soffici petali rosa fluttuano in
cerchio attorno alla sua persona,accendendosi debolmente di una luce biancastra,la luce della
sua aura;ma é….dei…la sua è un’aura di morte!E i suoi occhi…sono…. Non ho mai visto
occhi così:uno è smeraldino,l’altro color miele,ma entrambi sono taglienti come il ghiaccio e
risplendono di una cieca furia omicida.
Sono pietrificata dall’orrore:che sia lui il nuovo Sakurazukamori? Vorrei urlare,ma dalla mia
bocca esce soltanto un suono inarticolato.Tento ancora di muovermi,ma invano.Posso restare
solo a guardare l’avvicinarsi di quello che una volta era stato mio compagno:lentamente,con
calcolata accortezza;finché non si pone alle mie spalle.
Fuma invece si porta davanti a me -Sai piccola,non credevo che il vostro amichetto sarebbe
diventato un Drago della Terra-dice con chiara soddisfazione nella voce.
I miei occhi si spalancano:allora….non c’è più speranza?
-Buffo vero?-riprende compiaciuto,notando il mio sguardo-non potevo crederlo
neanch’io;finché non è venuto da me,supplicandomi di renderlo taleSono sconvolta-Sumeragi-san…-mormoro con un filo di voce. Sento le sue mani sulle mie
spalle e poi il ruvido serpente legnoso che avvolge lentamente il mio corpo;davvero vuoi
uccidermi?Davvero non sei più il Drago del Cielo che conoscevo?
-E’ inutile che tu lo chiami-s’intromette ancora la voce del Kamui Oscuro-per il momento sono
io che controllo la sua mente;ora è soltanto un fantoccio che posso manovrare a mio
piacimentoEcco cos’erano quegli occhi vacui! Quindi non tutto é…
-Ma non farti illusioni- mi ammonisce come se mi avesse letto nel pensiero-presto il potere del
suo predecessore s’impossesserà della sua mente ed allora lui sarà il nuovo Sakurazukamoriuna risata beffarda si diffonde nell’aria.
Lacrime bruciano i miei occhi:Subaru-san un sarà nostro nemico?
Non posso continuare il pensiero:la morsa dei rami,stringendomi sempre di più,mi sta togliendo
il respiro,ed insieme lucidità.
-Ed ora vedremo se il tuo amato monaco verrà a salvarti!-sento Fuma dire,prima di perdere i
sensi.
Non venire Sorata….ti prego non venire…. Poi le tenebre mi avvolgono.
-Sai il motivo?-la voce di Kamui non fa altro che accrescere ancora di più la mia
preoccupazione.
Sono ormai passate tre ore e Arashi ancora non si vede.Mi appoggio alla parete,avvertendo la
fredda consistenza del muro contro la pelle nuda della mia schiena.
I motivi potrebbero essere tanti;ma,ora come ora,mi vengono in mente soltanto le ipotesi più
terribili:ferita o peggio ancora….
Mi copro il volto con una mano in preda alla disperazione:mi sento così impotente ora.
Se anche la ritrovassi,come farei a proteggerla ora che non ho più i poteri di Drago del
Cielo?Perché il destino deve essere così crudele?
D’un tratto sento il calore di una piccola mano sul mio braccio;alzo gli occhi e incontro le iridi
verdi della piccola Yuzuriha:ha un sorriso furbetto stampato sul viso.
-Non preoccuparti Sora-chan,ci penseremo noi a ritrovarla!-dice allegra- e poi…da da
dadan…continua intonando la marcia nunziale.
-Yu…Yuzu!-dico stupefatto,arrosendo.Kamui mi guarda,sorride e annuisce.Solo ora noto che
la sua tonalità di rossore è molto simile alla mia.
Mi ritrovo a sorridere senza volerlo.Per un momento,i miei compagni,con la loro semplice
presenza, mi hanno fatto dimenticare la mia disperazione.Da un lato mi sento anche in
colpa:dovrei essere io a proteggerli e invece sono loro che stanno proteggendo me.
Ma non voglio causar loro altri problemi;devo allontanarli;perdonatemi,ma non posso
permettere che voi rischiate la vita una seconda volta;
Casualmente,mi ritrovo con le spalle alla finestra:per una volta la fortuna gioca a mio favore.
Di scatto,la spalanco e mi catapulto fuori;devo essere veloce:prendo a saltare tra le fronde degli
alberi del parco dell’ospedale;in lontananza,sento le loro voci concitate cercarmi in cielo.
//…non venire Sorata….//
La sua voce!I miei piedi perdono per un attimo il solido e rugoso appiglio del ramo
dell’albero;cadrei se la mia mano non si chiudesse sul ramo;con una spinta,scendo a terra e
subito dolorose fitte mi costringono in ginocchio:le mie bende si sono arrossate,segno che le
ferite si sono riaperte. Solo ora mi accorgo di avere indosso solo un paio di pantaloni.Ma non
m’importa,ora devo pensare a ritrovare Arashi.
Improvvisamente,una fredda mano mi afferra per un braccio;non faccio in tempo a manifestare
la mia sorpresa,che il paesaggio scompare dai miei occhi.
Teletrasporto:ma chi…?Mi volto per vedere in faccia il possessore di questa gelida mano e
rimango sorpreso una seconda volta:Sumeragi-san!
Ma quello che potrebbe essere sollievo si trasforma subito in orrore:i suoi occhi sono freddi
come il ghiaccio,il suo viso non lascia trasparire nessuna emozione…dove ho già visto un volto
così?Quello che mi viene in mente è orribile da credere;il mio pensiero è bruscamente
interrotto da una fitta lancinante al torace;ritornato in me,mi accorgo di giacere
scompostamente a terra,con le bende totalmente imbevute del mio sangue.
Subaru è davanti a me e non sembra curarsi del mio stato;anzi mi sembra di scorgere una
smorfia di disprezzo sulle sue labbra.Il viso del Kamui Oscuro si sovrappone a quello del mio
compagno:che sia proprio un Drago della Terra?
Il Sumeragi deve aver notato lo stupore dipinto sul mio viso perché mi fa-perché mi guardi
così?La mia faccia è così interessante?-le sue aspre parole mi prendono in contropiede:mai
l’avevo sentito parlare così.
Tento di protestare,ma lui più svelto mi tacita-taci,Drago del Cielo,non eri forse preoccupato
per la tua compagna?
A queste parole,il ricordo di Arashi riaffiora nella mia mente e mi fa rammentare il motivo per
cui sono fuggito.Per la prima volta mi guardo intorno,tentando di capire dove mi trovi,ma non
riconosco il posto.
-Subaru-per la prima volta riesco a parlare,ma non riesco a guardarlo negli occhi, quegli occhi
variegati ed inquietanti- perché mi hai portato qui? Come sai di Arashi?Lo sciamano non risponde,si limita soltanto a fissarmi.
La rabbia prende il sopravvento-parla,maledizione! Che le è accaduto?!Subaru sposta la mano verso la mia sinistra,come ad indicare qualcosa:un ciliegio è la prima
cosa che vedo.Poi,i miei occhi si dilatano per l’orrore:Arashi è lì,il suo corpo quasi del tutto
scomparso sotto il groviglio intricato di rami,ferita,immobile.
-Arashi!-grido.Cerco di correre,ma sono troppo debole anche per muovere un passo.
D’un tratto,un ramo del ciliegio si avvicina al Sumeragi;mi aspetto che lo attacchi,ma quello
che accade mi stupisce:Subaru allunga la mano,lasciando che il ramo si avvolga attorno ad essa
come un quieto serpente.
Improvvisamente tutto mi è chiaro:quello che mi sta davanti non è più il mio compagno,ma il
nuovo Sakurazukamori;e tutto questo è il frutto della sua nemesi. Sono allibito,incredulo
davanti a tanto orrore.
Poi una gran rabbia mi monta dentro-bastardo,liberala subito!- ma le mie parole non sembrano
provocare la sua benché minima reazione.Non faccio in tempo a replicare che un’ondata di
energia di incredibile potenza mi scaraventa via come se fossi un fuscello.L’urto contro
l’intricata prigione di rami di Arashi mi toglie il respiro,aprendo ancora di più le mie già
fresche ferite.
Ma non sento il dolore:ora quel che è importante è liberarla. Se solo avessi i miei poteri…non
finisco il mio pensiero: una seconda onda di energia mi proietta lontano dall’albero.
Come farò a salvarla se rischio di essere ucciso ancora prima di avvicinarmi a lei?
….qualcuno sta gridando…questa voce…mi sembra di conoscere questa voce…
Apro gli occhi,lottando contro la fatica che faccio,mi sembra che le mie palpebre siano pesanti
quanto una lastra di cemento.Dapprima tutto appare sfuocato,poi i colori si fanno via via
sempre più chiari,fino a divenire nitidi.
Mi pento subito di averli aperti:a pochi metri da me giace Sorata,il suo corpo piegato in una
posa innaturale è coperto di sangue.
-Sorata!-faccio per muovermi quando il mio corpo è come se fosse attraversato da mille
aghi;un gemito mi sfugge dalle labbra;guardo il corpo:l’unica cosa che riesco a scorgere sono
rami di ciliegio macchiati di sangue.Il mio sangue. Allora il Kamui Oscuro diceva il
vero….Subaru é….
Improvvisamente sento la voce di Sorata:mi sta chiamando.
I miei occhi si riempiono di lacrime:oh,amore mio,perché sei venuto?
Faticosamente,si rialza e barcollando,si avvicina all’albero;posa le sue mani sui rami che
tengono avvinte le mie braccia,come una sinistra croce.
-Nee-chan…-sussurra.Sulle sue labbra compare lo spettro di un pallido sorriso,nel tentativo di
rassicurarmi.Mi sembra che il cuore mi si stia spezzando nel petto,tanta è la sofferenza che
provo
-devi andartene di qui Sorata…vattene….-dico. Non voglio perderti,non voglio che tu muoia
qui…
Lacrime cominciano a scorrere sulle mie guance.
Sento il dolce tocco delle sue dita sulla mia pelle:nonostante tu sia più pallido della
morte,conservi ancora un calore straordinario.
-Non me ne andrò senza di te neechan…-Ma che scena commovente!-al suono della sua voce,il sangue mi si gela nelle vene.Giro la
testa per quanto i rami me lo permettano:Subaru-san è a pochi passi da noi,un sorriso affilato e
beffardo insieme che fa sembrare il suo volto ancora più grottesco.
Protettivamente Sorata frappone un braccio tra me e lui,preparandosi ad attaccare.
No…Sorata no…non lo fare….
Il nuovo Sakurazukamori sbotta in una risata di scherno-ma cosa credi di fare sciocco,senza i
tuoi poteri?-Come pensi di combattermi?Sorata non sembra minimamente intimorito –Hn,pensa a te piuttosto-E sia-risponde il Sumeragi,chiudendo gli occhi. Dalle sue dita vedo spuntare una dozzina di
ofuda neri
Destino ingrato,è questo ciò che gli riservi?Un’ultima,atroce sofferenza anche prima di morire?
Sei crudele:è questo il dono con cui premi un figlio che ti ha dato tutto e ha rinunciato a tutto
pur di adempiere al tuo volere?
Allora…dovrò vederlo morire davanti ai miei occhi?Dovrò fare ancora una volta questa
dolorosa esperienza?E’ questa la punizione per non essere stata fedele ai miei doveri? Non
voglio!
Non deve essere lui a pagare con la vita per i miei errori!
Serro gli occhi:non riesco nemmeno a piangere,non ho più lacrime per farlo;non voglio più
guardare: Improvvisamente sento un calore sconosciuto fluire dentro il mio corpo:è
tiepido,dolce,malinconico. Assomiglia ad un abbraccio….
Poi capisco:questo…è il mio potere.
L’albero comincia a pulsare,cercando di trattenermi,ma invano. Il potere cresce in me,fino ad
avvolgermi interamente. Poi la sua forza esplode:le mie catene legnose si spezzano e cadono a
terra in pezzi diseguali.
Avanzo di un passo e mi guardo la mano:le mie dita impugnano saldamente l’elsa della
spada,che ora risplende di una luminosa luce. Mi porto davanti a Sorata, la mia spada di fronte
al viso,e guardo fisso in volto Subaru. Sento uno strappo all’altezza delle scapole: piume
volano nell’aria,riempiendo l’ambiente mentre bianche ali si aprono a proteggere il mio amato.
Un angelo è comparso davanti ai miei occhi; sto forse sognando? Le sue candide ali sono
spalancate a proteggermi e la sua luminosa spada è pronta a riportare giustizia.
Sono forse morto? No,non posso esserlo perché il dolore delle ferite mi tormenta senza sosta.
Chi sei, bianco angelo dai lunghi capelli neri? Sei forse la mia Arashi?
I miei occhi non vedono molto bene,offuscati come sono dal dolore,dalla debolezza e dalla
polvere.
Arashi?
Lo vedo voltarsi,leggiadro ed apparentemente senza peso.
Quel viso…quel sorriso che increspa leggermente le sue labbra…sei te,Arashi.
Grazie agli Dei sei salva;ora posso morire sereno.
E’ come se,con questa consapevolezza,le mie forze mi fossero sparite tutto ad un tratto:mi
accascio sul pavimento,non ho più la forza di star su.
Vedo Arashi correre verso di me,inginocchiarsi ed adagiarmi tra le sue braccia;com’è buono il
suo profumo e com’è caldo il suo corpo…
-Perdonami per averti fatto soffrire così tanto Sorata…perdonami…-sussurra,mentre i suoi
nerissimi occhi si velano di lacrime.
-Non piangere neechan…non voglio vederti piangere…-sollevo una mano per asciugare quelle
perle di rugiada che continuano a bagnare il suo viso.
-Non morire amore mio…ti prego non morire….-scongiura singhiozzando,stringendomi la
mano. Posso solo sorridere.Non voglio che tu sappia che sono già condannato a morte.
Non ho speranze di salvarmi,ma non ho rimpianti:mi è bastato poterti vedere quest’ultima
volta.
Scusami per la mia bugia.
-Aishiteru neechan…-sussurro,accarezzandole una guancia. Questa non è una bugia.
–Aishiteru….-mormora abbracciandomi,seppellendo il suo viso nella mia spalla.Il suo profumo
è talmente intenso che mi inebria il cervello,è come una droga.
Poi accosta il suo viso al mio e depone sulle mie labbra un dolce bacio.Ricambio con tutta la
dolcezza possibile,voglio trasmetterti quanto più amore possibile,visto che questo sarà il mio
ultimo bacio.
-Tornerò a prenderti-sussurra quando le sue labbra si staccano dalle mie.
Ancora una volta,posso solo sorriderle. Nemmeno gli Dei sanno quanto io soffra nel lasciarla.
Depongo delicatamente a terra il suo corpo martoriato dalle ferite. So che ce la farà ancora una
volta. E’ forte e testardo.
Subaru è ancora lì che mi osserva con il suo sguardo enigmatico.Anche se è stato un nostro
compagno,ora è un nostro nemico;non ha mostrato nessuna pietà verso Sorata e ancor meno io
ne mostrerò per lui.
-Vuoi combattere,piccolo Drago del Cielo?-mi domanda,spezzando il lungo silenzio.
Non è degno nemmeno di ricevere risposta.In un momento gli sono faccia a faccia,la mia spada
a pochi centimetri dalla sua gola:ancora una volta nessuna reazione.Solo i suoi occhi
continuano a fissarmi,gelidi ed impassibili.
-Combatti vigliacco.Pagherai per tutto questo!-un cieco furore invade la mia voce,ora divenuta
incontrollabile.
Vibro il primo fendente:abilmente,come un felino,si porta lontano da me e,dopo aver gettato in
aria decine di ofuda,comincia ad evocare i neri corvi messaggeri di morte.Mentre rispondo
all’attacco,mi sembra che sia un’altra persona a combattere per me:il mio corpo sembra
muoversi secondo un’ordine di una forza soprannaturale. E’ forse questo il potere della Dea?
Allora,nonostante io sia impura,non sono stata rifiutata?
Con questa nuova consapevolezza,attacco una seconda volta,concentrando tutte le mie energie
nella spada. Mentre sto per vibrare il colpo,mi scorrono davanti agli occhi tutti i bei momenti
passati con Sorata: le confidenze alla luce della luna,il suo conforto,le sue carezze,il suo
calore…
Sorata deve vivere! E io con lui!
E non sarai te ad impedirmelo,Sakurazukamori!
Il mio potere è al massimo:affondo la lama nel suo corpo ed un momento dopo entrambi
veniamo avvolti da un’aura di luce.
E’ finita.
Arashi ha vinto ed è viva. Posso sentire la sua aura pulsare forte,nonostante l’esplosione che
c’è stata l’abbia scagliata chissà dove.
Amore mio….ora posso finalmente andarmene.Gli altri si prenderanno cura di te,laddove non
potrò più farlo io.L’Apocalisse è vicina,ma sono fiducioso che i Draghi del Cielo trionferanno
anche senza di me,perché ci sarai te a combattere al loro fianco e ad infondere loro
coraggio,come finora hai fatto con me.
La morte mi sta chiamando….non posso aspettare oltre….aishiteru neechan….il mio spirito
sarà sempre con te…...
Riapro gli occhi dopo quella che mi sembra essere stata un’eternità.
Sono…viva?
Alzando lo sguardo,comprendo quanto sia profonda la voragine che si è originata dopo
l’esplosione.Rialzandomi e guardandomi intorno,non scorgo il Sumeragi:evidentemente è
sparito subito dopo l’esplosione.
Ma non m’importa:ho vinto. Ora c’è una persona che mi aspetta
Corro,per quanto le forze me lo permettano,verso il punto in cui giace mentre nel mio cuore si
fa strada una nuova speranza;ora potremo stare insieme.
Mi avvicino e lo scorgo addormentato come quando l’ho salutato l’ultima volta.
Adagio il suo corpo tra le mie braccia e comincio ad accarezzargli quei fini lineamenti del suo
viso di cui mi sono innamorata;stranamente,lo sento freddo sotto le mie dita.
Il panico mi attanaglia lo stomaco:comincio a scuoterlo delicatamente,nel tentativo di
svegliarlo.
-Sorata….parlami Sorata….ti prego rispondimi!-grido-non posso perderti adesso,non ora che è
tutto finito!-sono isterica,non riesco a crederlo,non voglio crederci.
-Non andartene Sorata…non puoi lasciarmi…- sussurro con voce rotta.
Le lacrime bagnano ancora una volta il mio viso:ecco,il senso di vuoto è tornato a rodere il mio
cuore.
Chino la testa sul suo corpo e piango a calde lacrime.
Perché devo vivere? Perché se l’uomo che amo se n’è andato? Perché lui e non io?
Le mie ali scompaiono e la luce ultraterrena che mi ha accompagnato fino ad ora svanisce in
luccicanti fili.
-Sorata…-mormoro singhiozzando. Voglio morire,voglio solo morire. Voglio raggiungerlo;se
non posso stare con lui nella vita,allora lo sarò nella morte.
D’un tratto,una fitta mi toglie il respiro. Boccheggio alla ricerca d’aria,ma più passa il
tempo,più il dolore aumenta; ogni respiro è divenuto una faticosa conquista.
Che mi sta succedendo?
Nella mia sofferenza, mi vengono in mente le parole di Kaede-sama
///…è rarissimo che la Dea Amaterasu conceda la propria forza ad una sacerdotessa mortale.
Ma quando questo accade,il potere è talmente potente da non poter essere sopportato dal corpo;
quindi,chi lo possiede è destinato alla morte ….///
Adesso capisco.
Aspettami amore mio…fra poco potrò raggiungerti….
Draghi del Cielo,compagni,lascio nelle vostre mani la salvezza di questo mondo….
FINE
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