NIVELL C1

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NIVELL C1
NIVELL C1
1. COMPRENSIÓ LECTORA (COMPRENSIONE DELLA LETTURA)
Testo 1
Parlar male degli altri ha svolto per secoli un'utile funzione di coesione sociale. Si faceva
nelle strade di paese o in famiglia, davanti al focolare. Cosa avviene oggi? Ho letto che
gli ascolti della trasmissione televisiva L’isola dei Famosi sono incrementati. Di primo
acchito, e a lume del buonsenso, ahimè ne ero rimasto basito: pensavo che la mitica
"audience" fosse arcistufa di un programma evidentemente fasullo, dove nulla è
spontaneo e gli stessi comportamenti che i partecipanti credono genuini sono stimolati a
programma; dove inoltre gli attori non sono persone comuni ma in maggioranza o
aspiranti divi o ex divi sul viale del tramonto che cercano disperatamente di siliconarsi il
destino. Ma poi ho pensato che, sin dai tempi dei romani (in cui le folle abbandonavano
la commedia di Terenzio per correre a vedere i circenses) la gente adora varie forme di
lotta selvaggia anche se sa benissimo che i lottatori fanno finta e cercano di non farsi
troppo male. D'altra parte per apprezzare L'isola dei Famosi non è necessario credere
che quello che si vede sia vero. Conosco tante signore che adorano quelle riviste di
"gossip" dove si rivelano nuove e scandalose "affettuose amicizie" e, vergognandosi di
comperarle all'edicola, vanno a leggerle dal parrucchiere; e quando le si prende in giro
sorridono e dicono: "Ma lo so che per la maggior parte sono montature, però sono così
divertenti”. A essere onesto spesso leggo anch'io queste riviste. E, ciò che è peggio, lo
faccio anche se delle tempeste passionali di tutti quei divi non me ne importa un
accidente. Tutte queste forme di spettacolo e di pubblicistica soddisfano un sentimento
ancestrale, presente in tutte le culture (credo) che è il gusto del pettegolezzo. Il
pettegolezzo a sua volta soddisfa il voyeurismo latente in ciascuno di noi per cui, sia
pure per interposta maldicenza, cerchiamo di spiare quello che accade in camera da
letto del macellaio o nella cucina dove costui litiga con la moglie. Le comunità di una
volta vivevano sul sussurro quotidiano circa le marachelle o le disgrazie altrui, e di
bocca in bocca le comari si passavano la notizia che il farmacista era cornuto, che la
figlia del droghiere non era sparita in campagna per curare la zia malata bensì per
celare il fatto che era gravida del figlio della colpa o che il sindaco non lo diceva ma
aveva un brutto male. Talora queste mormorazioni potevano rovinare la vita di una
persona (si pensi a La patente di Pirandello) ma in genere rispondevano anche a un
interesse quasi benevolo per la vita del nostro prossimo e in definitiva costituivano una
forma di cemento sociale, anche quando il pettegolezzo da partecipazione dolente si
trasformava in pubblica sanzione, così che quando lo spettegolato apprendeva di essere
tale o si deprimeva o faceva una piazzata. Ora, in città, dove la gente non si conosce
più, neppure i condomini, il pettegolezzo è ormai impossibile e sopravvive al massimo
nei piccolissimi centri. Ma sempre meno, perché anche lì tende a sostituirlo il
pettegolezzo mediatico, che non si riferisce più alla vita del droghiere o del parroco ma
a quella di personaggi che intendono diventare famosi (voglio dire "noti", ciò che lo
spettegolato di un tempo tentava a tutti i costi di evitare) offrendosi al pettegolezzo, e
divorziano o si risposano non per trasporto sentimentale ma per ordine dell'agente. Gli
ottimisti direbbero che per fortuna esistono il Grande Fratello o L'isola dei Famosi,
altrimenti alle folle sarebbe sottratto il piacere del pettegolezzo. Salvo che il
pettegolezzo classico si svolgeva coralmente sui gradini fuori casa o davanti al focolare,
mentre il pettegolezzo televisivo non ha sostituito lo schermo col focolare. Lo schermo,
infatti, non è il luogo intorno al quale esseri umani socializzano per parlare o sparlare
degli altri, ma prende il posto dell'Altro, quello che parla a noi e a cui in un certo modo
parliamo. Il pettegolezzo si svolge tra il singolo e lo schermo, e ci taglia fuori (come
direbbero gli assessori regionali) dal rapporto col territorio.
COMPITO 1
Indichi la risposta corretta nelle caselle sottostanti
Es: Nell’ articolo si afferma che il pettegolezzo
a- ha avuto in passato una funzione sociale irrilevante.
b- gioca tuttora un ruolo ben definito.
c- negli anni addietro si svolgeva soltanto tra le mura domestiche.
1- Umberto Eco afferma di essere rimasto di stucco quando
a- ha saputo che uno dei programmi televisivi più genuini era ancora in auge.
b- ha constatato che gli ascolti di un determinato programma televisivo erano in
calo.
c- ha constatato, con rammarico, di aver preso un granchio.
2- Lo scrittore
a- afferma che in passato si preferivano altre forme di intrattenimento pur non
disprezzando gli spettacoli taroccati.
b- si è reso conto che l’autenticità di uno spettacolo non è così significativa: il
pubblico sa che quello che bisogna fare è darla a bere.
c- pur provando una certa avversione riguardo le riviste di gossip, afferma di
leggerle saltuariamente per svagarsi.
3- Secondo lo scrittore
a- le “chiacchiere” di un tempo così come quelle di oggi, non sono del tutto nocive:
servono anche a creare dei vincoli sociali.
b- oggi il gossip è un montaggio che permette a molti di essere sempre sulla cresta
dell’onda.
c- il piacere di sbirciare nel buco della serratura altrui è, al giorno d’oggi, ancor più
palese.
4- Umberto Eco afferma che un tempo
a- il mormorio era una prerogativa femminile.
b- le dicerie riguardavano sempre le persone più abbienti del paese.
c- i diretti interessati si davano da fare per non mettere in bella vista le loro
magagne.
5- Nell’articolo lo scrittore ritiene che
a-
il pettegolezzo sia diventato un vizio solitario grazie alla televisione.
b- il gusto dello sparlare, sia ancora in voga per merito di certi programmi
televisivi.
c-
il pettegolezzo continui a essere una consuetudine collettiva.
1
2
3
4
5
SOLUZIONI
Comprensione della Lettura
1
C
2
B
3
4
B
5
C
A
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2. ÚS DE LA LLENGUA (COMPETENZA LINGUISTICA)
Testo 1
La prima volta che le autorità si dovettero occupare di Caterina, avvenne in un modo
strano. Caterina e Cosimo -1- (mangiare) una minestra di fave, seduti fuori casa.
Fratello e sorella tenevano le scodelle sulle ginocchia, quando -2- (presentarsi) un
carabiniere. “-3- (esserci) contro di te una denuncia abbastanza grave” disse il
carabiniere alla donna senza tante cerimonie. “Parlo con te” ripetette il carabiniere alla
donna. “Non ti chiami Caterina?”. Caterina infastidita disse al fratello sottovoce: “Non 4- (stare) a sentire, si è confuso con Caterina la fornaia, -5- (indicare) la casa così ci
lascia in pace”. “No, no” insisté il carabiniere. “Conosco la fornaia. La denuncia riguarda
te. Questo pomeriggio, -6- (tornare) giù dalla cava, non -7- (avvicinare) da un
forestiero?”. Cosimo guardò la sorella che aveva già ripreso a mangiare la sua minestra
e -8- (interrogare) con gli occhi. La sorella, dopo -9- (riflettere), gli fece cenno di sì.
“Non gli hai dato un pezzo di pane?” -10- (riprendere) a domandare il carabiniere.
“Non gli hai indicato la strada?”. Caterina posò la scodella vuota e disse: “Fare la carità
adesso è un peccato?”. “Perché l'hai fatto?” insisté il carabiniere. “Probabilmente
quell'uomo aveva fame, se non -11-(avere), non avrebbe chiesto l'elemosina”, suggerì
Cosimo. “Non -12- (rendersi conto) che quell'uomo era un soldato nemico?” continuò
il carabiniere rivolgendosi a Caterina. Cosimo cercò di spiegare il fatto a sua sorella e
poi le domandò: “Era un soldato nemico? -13- (dire) la verità senza aver paura”. “Non
-14- (vedere) mai prima d'oggi” gli confessò Caterina. “Perché gli hai dato il tuo pezzo
di pane e gli hai indicato la strada?” gridò il carabiniere. “Anche quello è un figlio di
madre” rispose Caterina. “Allora tu ammetti il fatto” cercò di concludere il carabiniere.
Ma -15- (interrompere) bruscamente da Cosimo, che si alzò in piedi tremante di
collera. “Caterina non ammette niente” disse Cosimo balbettando. “Proprio niente. Noi
siamo stanchi e adesso -16- (noi- andarsene) a dormire”. Il carabiniere rimase un po'
sovrappensiero, poi disse: “Mi dispiace, ma sul fatto non potrò fare a meno di scriverci
sopra un rapporto”. Passarono i giorni e il carabiniere non -17- (farsi) più vedere. Per
conto suo Caterina, con tutte le altre sue pene, finì col non -18- (pensare) più. Ma
dopo alcuni mesi, il carabiniere -19- (riapparire) in fondo al vicolo e si fermò proprio
davanti a loro. “Sai” egli disse sorridendo a Caterina “nel frattempo -20- (mutare)
varie cosette. Quel fatto adesso non è più una colpa, anzi. Ma ditemi un po’ voi non
leggete i giornali?”. “Niente di quello che mi riguarda è cambiato” disse Cosimo. “Le
pietre -21- (rimanere) dure. La pioggia è sempre umida”. “Quelli che erano i nostri
nemici, ora sono i nostri alleati. Per il suo atto di coraggio Caterina adesso merita una
medaglia”, continuò il carabiniere. “Non fu un atto di coraggio” disse Cosimo al
carabiniere. “Fu un semplice pezzo di pane”. Il carabiniere -22- (avere) uno scatto
d'ira. “Insomma, donna ignorante rinunci alla medaglia?”. Caterina
rivolgendosi al
fratello disse: “Gli devi spiegare che io ho già la medaglia dell'anno santo,
una
medaglia non basta? Adesso se l’ avessi avuta qui, -23- (fare) anche vedere, ma la
tiene al collo Bonifazio, per la sua protezione”. Il carabiniere si allontanò scoraggiato.
Arrivò poi il tempo che i soldati cominciarono a tornare alle loro famiglie. Così i contadini
capirono che la guerra -24- (finire).
(Ad. da I. Silone)
Testo 2
Tempo fa, al mercato, comprai un pesce rosso contenuto in un vasetto rotondo di vetro
trasparente. Là dentro l'animale stava stretto e di nuotare non se ne parlava neanche.
E malgrado non lo vedessi dar di muso continuamente contro il vetro, mi sentivo
comunque un po’ in colpa. Non sapevo che pesci pigliare. Impietosito, decisi di
procurargli una casa meno angusta e così feci costruire, in giardino, una vasca tonda del
diametro di metri tre e cinquanta, e profonda mezza gamba. Non appena fu pronta, la
riempii di acqua fresca, e stavo per rovesciarci dentro il pesciolino quando mi venne in
mente una cosa: lui attualmente si trova in acqua quasi tiepida, gettandolo di punto in
bianco in un’acqua fredda, non si prenderà una congestione? A evitare il rischio, adottai
una soluzione molto semplice. Calai sul fondo, così come stava, il vaso di vetro,
lasciandoci dentro l’acqua e il pesciolino. Con due vantaggi: uno che la bestiola si
poteva così acclimatare alla bassa temperatura della vasca; secondo, che più grande,
perché inaspettata, sarebbe stata la sua sorpresa, quando, venuto in superficie, si fosse
accorto che l’acqua non finiva lì e che tutto intorno si stendeva un grande oceano a sua
disposizione. Così avvenne. Dopo aver deposto il vaso sul fondo, per qualche tempo il
pesce continuò a stare nel vasetto, poi risalito casualmente all’imboccatura della boccia,
trovando ancora acqua, si affacciò con timore, e infine, non incontrando ostacoli di
sorta, si mise a correre qua e là, entusiasta dell’inaspettata libertà. Questa allegria durò
un paio di giorni; appena andai a vedere come stava, restai di sasso vedendolo
rintanato nel vaso che avevo dimenticato nella vasca. Pensai: “Gli ergastolani liberati
spesso bramano tornare, per una breve visita, al carcere dove hanno passato tanti anni
di amarissima clausura”. Ma non fu una breve visita: anche nei giorni successivi il pesce
se ne stette comodamente all’interno della boccia tanto che io persi le staffe e così gli
parlai: “Caro pesce, ho speso un mucchio di quattrini perché tu potessi nuotare a tuo
piacere, tanto mi facevi pena, e tu nel vaso ci ritorni, e ci passi le giornate intere come
se non te ne importasse niente di essere libero. Giuro che mi fai proprio cadere le
braccia!”. Allora, essendo una fandonia che i pesci sono muti e soltanto si nota in loro
una difficoltà nel pronunciare la erre, l’animaletto mi rispose: “O uomo, come sei poco
intelligente, e perdona il mio ardire. Che strana idea hai della libertà? Io amo stare in
questo vaso, che è così intimo e raccolto, propizio alle meditazioni solitarie. Ma so che
quando voglio posso uscire e fare lunghi viaggi nella vasca. Era carcere questo vaso e
adesso non lo è piu, ecco la differenza. Standomene qui rincantucciato, io vivo dal
punto di vista materiale l’identica vita di una volta, quando ero prigioniero e infelice. Se
io corressi tutto il giorno, ad un certo punto sarei sazio e comincerei a desiderare mari
sempre più grandi. Io sto nel carcere ma la porta è aperta, vedo fuori il mondo
sterminato che mi circonda e tale vista mi rasserena il cuore. Vedi dunque che della
divina libertà nessuno sa godere più di me. E adesso, se vuoi farmi cosa grata, lasciami
tranquillo nel mio buco”. Al che io, dato che avevo fatto una magra figura, mi ritirai
balbettando vaghe scuse.
(Ad. dai Racconti di D. Buzzati)
Testo 3
Lo sviluppo sempre più rapido delle tecnologie negli ultimi anni sta cominciando a farci
comprendere in maniera sempre più -47- molti aspetti legati al funzionamento del
nostro organo più importante: il cervello. Numerose ricerche, studi e scoperte, -48- in
questi ultimi giorni, hanno dimostrato che il nostro cervello è in -49- di fare molte più
cose di -50- si pensasse anche a livello di subconscio, -51-, in alcuni casi, la mente
consapevole agisce da limitatore alla “libera espressione creativa”. Alcuni di questi
comportamenti erano già -52- a psicologi e studiosi della mente umana ma la possibilità
di visualizzare l’attività cerebrale attraverso le FMRI (risonanza magnetica funzionale)
ora può fornirci le prove. Un team di psicologi, ha osservato attraverso una serie di test
che il subconscio è capace di leggere e -53- di risolvere equazioni complesse senza che
la mente conscia se ne accorga. Mentre aspettiamo che la scienza ci spieghi come -54sia possibile, possiamo farci -55- da altri miracoli della risonanza magnetica: in Canada,
un uomo di 39 anni che si pensava in uno stato vegetativo da -56- 12 anni, dopo essere
entrato in coma per un incidente automobilistico, è -57- a comunicare con i medici.
Rilevando la sua attività cerebrale alla domanda “Senti dolore?”, la FMRI ha evidenziato
una risposta negativa, portando i medici a credere che il paziente sia consapevole di chi
è e dove si trova. Ma il nostro subconscio non è solo “intelligente”, è anche molto
creativo. È stato dimostrato che i rapper, quando improvvisano (come forse già sapete i
rapper più bravi sono quelli che creano rime originali in maniera rapidissima, -58- senza
pensarci) semplicemente “spengono” quelle sezioni della -59- consapevolezza che
impediscono o limitano il libero -60- della creatività.
(Ad. da Panorama.it)
SCHEDA RISPOSTE
Testo 1
COMPLETI CON LE FORME VERBALI OPPORTUNAMENTE CONIUGATE ED
EVENTUALI PRONOMI E PARTICELLE.
Usi il congiuntivo, nei casi in cui è possibile usare anche la forma
colloquiale all’indicativo.
1
13
2
14
3
15
4
16
5
17
6
18
7
19
8
20
9
21
10
22
11
23
12
24
Testo 2
TRASFORMI
LE
PROPOSIZIONI
IMPLICITE E VICEVERSA:
ESPLICITE
Es: Carlo dice che è a scuola (esplicita)
Carlo dice di essere a scuola (implicita)
25
malgrado non lo vedessi
26
gettandolo
27
dopo aver deposto
28
non incontrando
29
appena andai
30
vedendolo
31
tanto che io persi
32
perché tu potessi nuotare
33
essendo
34
standomene
35
Se io corressi
36
dato che avevo fatto
IN
PROPOSIZIONI
Testo 2
TROVI NEL TESTO LE PAROLE / ESPRESSIONI CHE CORRISPONDONO A
QUELLE DATE DI SEGUITO. Usi l’infinito per quanto riguarda i verbi.
37
rimanere attonito
38
scoraggiare
39
brutta
40
scorribandare
41
sciocchezza
Testo 2
TROVI NEL TESTO I CONTRARI DELLE SEGUENTI
ESPRESSIONI. Usi l’infinito per quanto riguarda i verbi.
42
inappagato
43
inadeguato
44
spaziosa
45
lentamente
46
pudore
PAROLE/
Testo 3
COMPLETI IL TESTO CON LE PAROLE MANCANTI.
Usi UNA sola parola per spazio.
47
54
48
55
49
56
50
57
51
58
52
59
53
60
SOLUZIONI
Testo 1
1
13
Stavano mangiando / mangiavano
2
Di’ / dimmi
14
Si presentò
3
l’avevo visto/l’ho visto
15
C’è/c’è stata
4
Fu/venne interrotto
16
Stare/starlo/ lo stare
5
ce ne andiamo
17
Indicagli/indichiamogli/gli indicherò
6
Si fece/Si era fatto
18
tornando
7
pensarci
19
sei stata avvicinata
8
riapparve
20
la interrogò/la interrogava
9
sono mutate
21
aver riflettuto
10
rimangono / sono rimaste
22
riprese
11
ebbe
23
ne/l’ avesse avuta
12
ti sei/te ne sei resa conto/ti rendi
conto/te ne rendi conto/ti eri resa
conto
gliel’/gliela/ve l’ avrei fatta
24
Era finita
Testo 2
25
malgrado non lo vedessi
pur non vedendolo
gettandolo
se lo getto/se lo getterò
dopo aver deposto
dopo che ebbi deposto
non incontrando
Siccome/dato che/ giacché non
26
27
28
incontrò/incontrava/aveva incontrato
29
appena andai
Andato/dopo esser andato
vedendolo
quando lo vidi
tanto che io persi
facendomi perdere/tanto da farmi perdere
perché tu potessi nuotare
per farti nuotare/per
lasciarti nuotare
essendo
siccome è
standomene
Se me ne sto qui/mentre me ne sto/Se me ne sto.../
finché me ne sto
Se io corressi
Correndo/se stessi a correre/se stessi correndo
dato che avevo fatto
Avendo fatto
30
31
32
permetterti
di
nuotare/per
33
34
35
36
Testo 2 sinonimi
37
rimanere attonito
restare di sasso
scoraggiare
far cadere le braccia
brutta
magra
scorribandare
correre qua e là
sciocchezza
fandonia
38
39
40
41
Testo 2 contrari
42
inappagato
sazio /entusiasta
43
inadeguato
propizio
44
spaziosa
angusta
45
lentamente
di punto in bianco
46
pudore
ardire
Testo 3
47
dettagliata/chiara/precisa
54
48
svolti/realizzati/effettuati
55
49
grado
50
56
57
mai/ciò
convincere
/meravigliare/sorprendere
oltre/almeno
riuscito
quante
51
58
anzi/infatti
52
Noti/ conosciuti/familiari
quasi/anche
59
propria/loro
53
addirittura /perfino
60
volo/sviluppo/pensiero
NIVELL C1
3. COMPRENSIÓ AUDITIVA (COMPRENSIONE DELL’ASCOLTO)
COMPITO 1: Indichi la risposta giusta
0. Esempio: Renzo del Cont
a) ha preso una laurea in chimica prima di perdere la vista quando aveva vent’anni.
b) si è laureato venti anni fa subito dopo aver perso la vista.
c) pur essendo non vedente, è riuscito a conseguire una laurea.
1. Del Cont spiega alla giornalista che
a) ha perso la vista da un giorno all’altro dopo aver subito un intervento ai nervi ottici.
b) la sua cecità è dovuta ad una pressione sul suo nervo ottico.
c) ha voluto chiedere il parere di altri medici in Italia.
2. Renzo del Cont, all’Unione Italiana Ciechi,
a) ha scoperto che esistono molteplici dispositivi tecnologici rivolti alle persone prive di
vista.
b) gli hanno spiegato che per studiare bisognava saper usare i computer parlanti.
c) ha avuto modo di conoscere dei prodotti specifici adatti ai non vedenti ma lui non ne ha
fatto uso.
3. Quando Renzo ha deciso di ricominciare a studiare
a) ha trovato degli amici disposti ad interpretare i libri che lui non riusciva più a leggere.
b) ha fatto uso dei libri parlanti ed è stato solo grazie ad essi che è stato capace di
comprendere le materie tecniche.
c) lo ha fatto per mettere alla prova se stesso e ci è riuscito grazie, in parte, all’aiuto del
libro parlante.
4. Inoltre, per studiare e dare gli esami,
a) gli hanno anche cucito su stoffa dei grafici “da leggere”.
b) ha creato tutto un nuovo sistema di scrittura soltanto con l’aiuto del famoso gioco di
costruzioni.
c) una sarta gli ha ricamato sul tessuto i testi tratti dai libri.
5. I suoi progetti futuri
a) riguardano essenzialmente la sua laurea in chimica.
b) vertono anche su interessi non legati all’ambito della sua laurea.
c) esulano dal lavoro diretto in aziende del settore.
COMPITO 2:
Indichi la risposta giusta e ne giustifichi brevemente la scelta
Esempio :0. Michelangelo e Leonardo furono i precursori del Rinascimento Italiano
L’ar te nel Rinascimento ebbe inizio con altri artisti quali Brunelleschi o Masaccio
V
F…
1. Filippo Brunelleschi era molto preparato sia nelle discipline artistiche, sia nelle
scienze matematiche.
……………………………………………………………………………………………….
V
F
……………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
2. Nelle sue creazioni architettoniche però, Brunelleschi fu un artista molto
conservatore.
……………………………………………………………………………………………….
V
F
……………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
3. Donatello, come Brunelleschi, diede alle sue opere scultoree una grande forza
di espressione riprendendo spunti dallo stile dell’arte classica.
………………………………………………………………………………………………
V
F
……………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
4. Donatello recuperò una tecnica scultorea usata dai romani, conservandone le
stesse caratteristiche.
……………………………………………………………………………………………….
V
F
……………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
5. Masaccio, pur usando nelle sue opere il chiaroscuro, non faceva uso della
prospettiva, il che produceva scenari alquanto artificiali.
……………………………………………………………………………………………….
V
F
……………………………………………………………………………………………….
…………………………………………………………………………………………………………………………………..
Risposte corrette………………
(2p x risposta)
TOT. PUNTI:.…….…. / 20
SOLUZIONI
ASCOLTO
COMPITO 1: RENZO DEL CONT
12345-
B
A
C
A
B
COMPITO 2: LE TRACCE DELL’ARTE
1- Vero. Brunelleschi fu architetto, scultore, ingegnere e anche
inventore della prospettiva centrale, che stabilisce un metodo
geometrico tra lo spazio e le figure in profondità.
2- Falso. Fu innovatore e fondatore di una nuova tecnica.
3- Vero.
Al
pari
del
Brunelleschi,
rifacendosi
allo
studio
dell’antico, rielabora un nuovo modo di rappresentare la figura
umana caricandola di una ricchezza espressiva che non si era più vista
dalla fine dell’arte classica.
4- Falso. La tecnica viene ripresa e rivoluzionata da Donatello, per cui
non conserva le stesse caratteristiche.
5- Falso. È vero che usa le luci e le ombre per mettere le figure umane in
risalto rendendole così più naturali, però usa anche la prospettiva
inventata dal Brunelleschi per creare un’ambientazione reale e
concreta.
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4. EXPRESSIÓ ESCRITA (PRODUZIONE TESTI SCRITTI)
ATTENZIONE: deve trattare tutti i punti proposti in ogni componimento
COMPITO 1
Un giornale di arte e cultura ha indetto un concorso dal titolo “Il mondo che vorrei”
dedicato alla promozione di invenzioni curiose e originali. Scriva una lettera alla redazione
del giornale in cui:


dichiara il Suo interesse a partecipare al concorso;
illustra, in linee generali, la Sua idea creativa.
(180 parole)
COMPITO 2 - Scelga uno tra i seguenti temi proposti
A- Diritto all’infanzia: le cronache odierne mostrano continuamente minori in luoghi di
guerra, di fame, di disperazione o utilizzati in lavori faticosi e sottoposti a inaudite
crudeltà, nonostante gli appelli e gli interventi delle organizzazioni umanitarie che
tentano di arginare questa tragedia.
Inquadri il problema ed esponga le Sue considerazioni in proposito.
B- Comunicare le emozioni: oggigiorno idee e sentimenti viaggiano attraverso
abbreviazioni e acronimi, in maniera veloce e funzionale. Non è possibile definire questo
cambiamento in termini qualitativi, si può però prendere atto della differenza delle
modalità di impatto che questa nuova forma di comunicazione ha sulle relazioni tra gli
uomini.
Scriva riguardo la questione proposta, illustrandone, sulla base delle Sue conoscenze ed
esperienze personali, gli aspetti che ritiene più significativi.
(250 parole)
NIVELL C1
5. EXPRESSIÓ ORAL (PROVA ORALE)
Istruzioni per il candidato:
La prova si articola in due parti: un monologo e un dialogo
[1] Parte Espositiva (3-4 minuti)

Legga il testo su cui si svolgerà parte del colloquio e faccia un breve
riassunto.

Esponga inoltre la propria opinione riguardo
dell’articolo.
Ha 10 minuti a disposizione per preparare il Suo monologo.
al
tema
Contro gli sprechi alimentari
Uno studio condotto dalla FAO (Food and Agricolture Organization), mostra
come lo spreco di cibo rappresenti oggi una realtà mondiale drammatica.
Eppure oggi qualcosa sembra muovere l’animo dei consumatori e il cibo è diventato
protagonista di tante iniziative, tra le quali un film e una “marcia” lungo l’Europa.
Si intitola Food il film-documentario apparso sugli scaffali di Feltrinelli
mesi
fa.
Nato
dall’idea
originale
dell’attore
e
alcuni
regista italiano Marco Rusca,
Food, approfittando del contributo di artisti provenienti da 23
diverse
Nazioni,
apre una finestra importante su un problema spesso ignorato e tralasciato da
molti:lo spreco alimentare. “Bene comune” è la parola chiave della storia, utilizzata
per descrivere l’indefinibile ricchezza che il cibo (così come l’acqua, l’aria, il sole)
rappresenta per
l’intera
popolazione del pianeta,
ma che oggi più che mai è
vittima di un modello produttivo che ne favorisce lo spreco. Circa un terzo degli
alimenti destinati alla nostra nutrizione, vale a dire 1,3 milioni di tonnellate di
cibo, passano ogni anno dalla nostra tavola alla pattumiera, malgrado siano
ancora del tutto commestibili. Si stima, infatti, che un consumatore medio
occidentale getti annualmente nella spazzatura all’incirca 115 chili di pasta, carne,
formaggi e altre materie prime. I consumatori, sempre
più
influenzati
dalle
logiche del marketing dettate da un’economia malata, hanno fatto dello spreco un
vero e proprio stile di vita, abituandosi sempre di più ad acquistare quantità di cibo
in eccesso. Come trasformare le eccedenze in risorse? A rispondere a questa
domanda ci hanno pensato persino alcuni chef, italiani e non, che su internet
elargiscono consigli per riciclare il cibo avanzato senza farlo finire nella spazzatura.
(Da L’Espresso)
DOMANDE GUIDA
-
Il 2013 è stato proclamato “Anno europeo contro lo spreco alimentare”. Secondo Lei
chi sono i maggiori responsabili dello spreco alimentare? I produttori? La
distribuzione o gli stessi consumatori?
Lei ricicla il cibo avanzato?