Le strategie progressiste della Merz di Coira
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Le strategie progressiste della Merz di Coira
22 ARTIGIANATO panissimo | 1 marzo 2013 | Nº 9 Reportage su impresa grigionese di punta Le strategie progressiste della Merz di Coira Fotos: Ch. Erne / Pitec Da due anni e mezzo l’impresa della capitale dei Grigioni ha introdotto un nuovo sistema di produzione basato sugli standard Minergie-P. Ciascun forno può alloggiare tre carrelli normali oppure uno maxi. Il proprietario Roni Merz conferma oggi il bilancio positivo dell’iniziativa; un risultato oltremodo soddisfacente dovuto all’ottimizzazione dei procedimenti e all’impiantistica legati alla produzione. Impianto e produzione d’avanguardia Nell’autunno del 2010 la ben nota impresa dolciaria e panaria grigionese, inaugurò alla periferia di Coira un centro di produzione assortito a fi liali di vendita; drive-in e caffè. Nella primitiva struttura sita nel centro storico rimasero la confetteria, l’atelier e le cucine per i due ristoranti, la struttura per spuntini veloci e come sede d’eventi attivi nel sottopassaggio della stazione ferroviaria. Installazioni ponderate In collaborazione con la Pitec SA è stato messo in funzione un sistema di lavoro razionale diurno, che si è rivelato redditizio. L’impianto produttivo consta di quattro forni mo- L’imponente frontale del negozio principale di centro città. bili riscaldati a olio – ognuno può ospitare tra carrelli normali per teglie oppure un maxi-carrello – alimentati da quanto è stoccato giorno dopo giorno nelle varie celle di lievitazione controllata e sistema Patt, predisposti per linee di produzione specifiche. Nel progetto non rientrano i forni convenzionali a ripiani, considerati poco flessibili e ingombranti; come pure le piste per la produzione automatizzata. La Merz dà molta importanza alla lavorazione manuale che di giorno Restiamo nei Grigioni – e indietro fino a inizio Novecento Regione di vibrante attualità per il responso della popolazione sulla possibile tenuta d’una Olimpiade invernale, e per un non troppo opportuno recente esercizio venatorio. La foto della fiera brigata attiva nella stagione invernale del 1900 al Palace Hotel di St. Moritz inviataci da Ferruccio Masoni, lascia spazio ad alcune osservazioni. Intanto, non vi appare nessuna donna; ma fino agli anni 70 del Novecento la situazione non era cambiata. Poi sono arrivate le cuoche; non numerose però di livello superiore. Non tutti portano la toque, però vari esibiscono assai virili baffi; anche quel signore in frac al centro in alto. Impensabile oggi un capo servizio d’albergo di lusso baffuto. I due uomini con grembiule scuro – in alto a sinistra – sono probabilmente l’uno il casserolier, lavatore di casseruole spesso molto pesanti, senza l’uso dei guanti e con detersivi per niente blandi. L’altro è forse il macellaio, quando ancora si praticava la disossatura. E veniamo ai soggetti decorativi d’indubbia ispirazione barocca – per le alzate ai lati – e più lineare nella costruzione della primitiva facciata dell’albergo fronte lago, con tutta probabilità eseguita con pastigliaggio. nc è visibile dall’esterno grazie ad ampie vetrate, o sugli schermi dei negozi propri. Di notte lavorano ora solo due panettieri; la produzione razionalizzata garantisce una bella continuità qualitativa e, tutto quanto può servire a economizzare energia e tempi di lavoro è stato messo in atto con successo. Per chi è alla ricerca di nuove soluzioni, una trasferta a Coira insieme al consulente della Pitec, è certamente utile. (Ampio servizio fotografico alle pagine 6 e 7). ce Nº 9 | 1 marzo 2013 | panissimo FORMAZIONE 23 Il corso per formatori di apprendisti (CFA) Lo scopo del corso, che per il nostro ramo professionale ebbe la sua prima edizione nel 1987, è quello di poter contare in ogni impresa formatrice di apprendisti – il corso è chiamato anche «per maestri di tirocinio» – su almeno una persona che l’abbia frequentato. Indipendentemente dal ruolo che essa riveste; può essere il responsabile legale della formazione – chi ha firmato il contratto di tirocinio – oppure un dipendente, avente di preferenza funzioni di responsabilità della produzione; dunque della formazione pratica, che non è stata minimamente toccata durante il corso CFA. Durata e impianto del corso Impostato su 40 unità didattiche – ovvero 40 ore di lezioni – normalmente si tiene su 5 giornate complete. Il nostro settore ha potuto usufruire d’altra impostazione che ha tenuto conto dell’attività notturna dei suoi frequentatori, spalmando il programma su 10 pomeriggi. Ma non è stata un’impresa per i docenti mantenere l’interesse costante di gente abituata a dormire di pomeriggio, e in più con poche ore di sonno al mattino dopo la notte di lavoro. Un messaggio d’encomio vada anche ai frequentatori per il sacrificio messo in campo, Da sinistra: Marco Pasotti, docente decano; Christian Caterina; Samuele Bonardi; Amanzio Marelli, responsabile della formazione SMPPC; Fabio Mazza; Denis Selvaggio; Franco Aurelio Ferrari (dietro); Simone Bignasca; Moreno Bignasca; Awinder Singh Badwal; Alain Philipona e la responsabile Patrizia Schmid-Locatelli. un esempio il loro da copiare. Ciononostante, l’esito del corso ha soddisfatto tutti, in primis gli organizzatori che avrebbero comunque gradito poter contare su una partecipazione più fitta; 15 o 20 partecipanti invece di 10. Già che siamo ai numeri aggiungiamo che i corsi CFA presero il via nel 1981, e hanno istruito fin qui oltre 10 000 frequentatori ripartiti su tutte le professioni. Di regola se ne tengono circa 50 l’anno, per iniziativa del Centro di formazione per formatori, ma anche su richiesta di associazioni oppure di grossi imprenditori. A detta degli organizzatori per il nostro ramo sarebbe opportuno organizzarne un altro a breve. I docenti in campo Sono stati attivi in sei: Claire Veri Sanvito, Mattia Ferrari, Daniela Stampanoni, Enrico Faggiano, Rolando Zobrist e Pamela Küng. Coordinati e diretti dalla responsabile cantonale di questi corsi Patrizia Schmid-Locatelli la quale – ma guarda che coincidenza! – ha avuto padre, zio e nonno fornai. I temi da loro trattati comprendevano: Il sistema svizzero della formazione professionale e i suoi partner; preparazione della formazione di base; scelta e assunzione; condizioni quadro della formazione professionale: basi legali; integrare e motivare; sviluppo e salute dei giovani: il giovane e il mondo del lavoro; competenze sociali: la comunicazione; formare e apprendere in azienda: valutazione, colloquio di formazione, esami; competenze sociali: la gestione dei confl itti, valutazione del corso e consegna attestati. Riassunto in breve: I formatori di apprendisti hanno per loro in azienda, il ruolo di padre o fratello maggiore al quale dare e ricevere fiducia e consigli. I temi trattati durante il corso, li aiuterà nel compito. nc Eventi di richiamo in vista – abbondanza quasi imbarazzante E’ una prima metà del mese inconsueta quella che si offre agli addetti del settore dolciario – gelateria compresa – e dei lievitati. La festa inizia il 2 e 3 marzo con Art&Pastry in programma al Palazzo dei Congressi di Lugano; «panissimo» ne ha riferito sui numeri 6 e 7. Ricordiamo alcuni momenti di spicco della manifestazione: la «Panettone Cup», il confronto tra scuole professionali «Ciock Art Cup e lo «Swiss Trophy», ovvero l’elezione del pasticcere svizzero che più ha contribuito a far conoscere l’arte dolciaria elvetica nel mondo. Questo premio è sponsorizzato dalla rivista di settore «Gastronomie & Tourisme», fondata e diretta da Alberto Dell’Acqua. Il 7 marzo si svolgerà a Trevano il corso – a partecipazione gratuita per i professionisti del ramo – «Pasticceria lievitata» a cura della Ti-gel (cfr. «panissimo» 6 e 7). Segue il corso Richemont. La trasferta a Lucerna è per martedì 12 marzo; tutti i soci della SMPPC hanno ricevuto l’invito e il programma. Il termine per l’iscrizione era stato fissato al 1 marzo; tuttavia ci si può Ancora annunciare al Segretariato SMPPC entro mercoledì 6 marzo. Tornano le Colombe. Un corso alla Richemont vale sempre la trasferta perché i colleghi lucernesi assolvono al meglio il loro compito di ricercatori e divulgatori. Ultimo, ma non meno importante come ben dicono inglesi e ameri- cani, arriva il corso che la Ti-gel organizza nella propria sede di S. Antonino. Si ricorda che la Ti-gel era presente alla recente FBK; come d’altronde in precedenti edizioni. Il corso di Gelateria intermedio d’approfondimento, si svolge su due giorni. Gli affiliati della SMPPC hanno ricevuto invito e programma. Ci limitiamo qui a tornare su alcuni punti del programma ritenuti basilari: bilanciatura delle ricette; la sostituzione degli ingredienti, e: allergie e intolleranze alimentari; sorbetti con sciroppo di zucchero – ritorno alle radici – e con infusioni aromatiche. Informazioni dettagliate allo 091 858 39 34. nc