La resilienza - di Nicolò Manfredini

Transcript

La resilienza - di Nicolò Manfredini
nicolòmanfredini.it
La resilienza: una risorsa meravigliosa
Se penso ai momenti di buio che tutti viviamo, alle emozioni che
talvolta spengono il nostro entusiasmo, ai pensieri pessimistici, ai
conflitti che ci consumano, credo che la resilienza sia una di quelle
risorse di cui non possiamo fare a meno.
La resilienza è un processo ‘creativo’ di riadattamento di fronte ad
innumerevoli forme di avversità: traumi, tragedie, minacce, o anche significative fonti di stress – come
problemi familiari e relazionali, seri problemi di salute, o pesanti situazioni finanziarie e lavorative. La
resilienza non solo significa "riprendersi" dalle esperienze difficili, significa immettere nuovi significati
laddove i significati sembrano esauriti.
La resilienza non è una caratteristica che le persone hanno oppure no. Riguarda la capacità di immettere
consapevolezza in comportamenti, pensieri e azioni che chiunque può imparare e sviluppare.
Accrescere la resilienza è un percorso personale consapevole che funziona in modo diverso da persona a
persona. Un approccio che funziona per una persona potrebbe non funzionare per un’altra. Le persone
usano varie strategie per dare nuovi significati alla propria realtà. La resilienza viene dall’esperienza e dalla
capacità di saper osservare, agire e reagire, ma soprattutto è l’opportunità di dotarsi di una cultura che
guarda al ‘dentro’, al ‘durante’ e al ‘dopo’ delle cose.
La resilienza è un processo che si può sviluppare attraverso l’accompagnamento di una buona orchestra di
fattori:
La creazione di rapporti, ad esempio. Avere una propria rete sociale di riferimento. Buone relazioni con i
familiari più prossimi, con gli amici, o con gli altri, sono importanti. Accettare aiuto e sostegno da chi è
interessato a noi e ci ascolta in modo ‘profondo’rafforza la resilienza. Alcuni di noi si trovano ad essere
attivi in gruppi associativi, organizzazioni no-profit, o altri gruppi che forniscono supporto sociale e che
aiutano il prossimo a recuperare la speranza. Assistere gli altri nel momento del bisogno tocca l’essenza
della luce umana.
La percezione. Non si può cambiare il fatto che eventi altamente stressanti succedano, ma possiamo
cambiare come interpretiamo e rispondiamo agli stessi. Se proviamo a guardare oltre al presente, le
circostanze future possono essere un po’ migliori. Possiamo guardare con più attenzione a qualsiasi esile
possibilità di stare un po’ meglio, o guardare il lato positivo delle rappresentazioni, anche quando abbiamo
a che fare con situazioni difficoltose.
L’accettazione che il cambiamento è parte della vita. Certi obiettivi possono non essere più conseguibili per
effetto di circostanze avverse. Accettare le situazioni che non possono essere modificate può aiutarci a
focalizzare il nostro impegno su quelle che possiamo cambiare.
Meditare sul senso degli obiettivi ‘veri’, per sviluppare obiettivi realistici. Entriamo in uno stato mentale
disciplinato. Facendo qualcosa che merita la nostra piena attenzione, anche se sembra una realizzazione
piccola, creiamo un movimento che genera obiettivi pieni di senso. Invece di focalizzarci su compiti che
sembrano irrealizzabili, domandiamoci, " Che cosa posso compiere oggi che mi aiuti ad ‘essere’ ed a
muovermi nella direzione in cui voglio andare?".
Compiere azioni decise. Nelle situazioni avverse, per quanto possibile, agiamo. Compiamo azioni decise,
piuttosto che perderci nel buio delle emozioni depressive e staccarci inutilmente dai problemi e dalle fonti
di stress, desiderosi soltanto di spegnere un brutto film.
Nutriamoci della medicina dell’apprendimento. Abbiamo imparato dai nostri errori e nella lotta con la
perdita siamo cresciuti. Abbiamo provato esperienze tragiche ed avversità, ma nel contempo siamo
cresciuti nella sensibilità alle relazioni, abbiamo maturato un più ampio senso di forza personale anche in
momenti di vulnerabilità, un incremento di autostima, una più sviluppata spiritualità, e un maggiore
apprezzamento per la vita.
Cerchiamo di vivere i problemi come un’opportunità e impariamo ad usare il problem solving. Accrescere la
fiducia nella capacità di risolvere problemi e fidarsi dell’aiuto della ragione e dell’istinto sviluppa la
resilienza.
Ampliamo le nostre mappe, rendiamole dinamiche e flessibili. Anche quando facciamo fronte ad eventi
molto dolorosi, proviamo a considerare le situazioni stressanti in un più ampio contesto e manteniamo una
prospettiva di lungo periodo. Evitiamo di drammatizzare oltre misura gli eventi.
Manteniamo un atteggiamento positivo. Attiviamo la risorsa della fiducia in noi stessi. Una visione
ottimistica ci permette di cercare, con la luce della nostra coscienza, cose buone. Alleniamoci a osservare la
realtà ed a visualizzare quello che vogliamo, piuttosto che preoccuparci di quello che temiamo.
Prendiamoci cura di noi. Prestiamo attenzione ai nostri bisogni e ai nostri sentimenti. Impegniamoci in
attività che ci piacciono, che ci impegnano e che troviamo rilassanti. Esercitiamoci regolarmente in
qualcosa. Il nostro corpo e la nostra mente lo reclamano. Prendendoci cura di noi stessi aiutiamo la nostra
mente e il nostro corpo alla prontezza per affrontare al meglio le situazioni che richiedono resilienza.
Impariamo dal nostro passato. Focalizzare le passate esperienze, quali fonti di forza personale, può aiutarci
a capire quali strategie potrebbero funzionare per accrescere la resilienza.
Altri modi per rafforzare la resilienza possono essere d’aiuto. Per esempio, scrivere riguardo ai pensieri e
sentimenti più profondi relativi a traumi o eventi stressanti della vita. La meditazione e le pratiche spirituali
aiutano alcune persone a sviluppare un senso di connessione e a riacquistare speranza.
La chiave, comunque, è la curiosità e la ricerca dei modi più creativi e che funzionano meglio, nell'ambito
della nostra personale strategia per favorire la resilienza.
L.M.