abstract COMPAGNUCCI - Federazione Logopedisti Italiani
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abstract COMPAGNUCCI - Federazione Logopedisti Italiani
Titolo: “Analisi oggettiva della voce in ambulatorio logopedico: uso di uno strumento di analisi vocale” Abstract Keywords: disfonia – analisi elettroacustica- voce- Praat software – parametri di vocalità Background L’evoluzione attuale della scienza medica, in ogni suo settore, si orienta sempre più verso i principi della “Evidence Based Medicine”. Ogni ragionamento clinico, infatti, deve essere validato da prove incontrovertibili, ampiamente condivise e di facile applicazione, anche e soprattutto in virtù di una sempre crescente necessità di contenere e giustificare le spese sanitarie. Nonostante ciò, la diagnostica e la valutazione clinica della presenza e dell’entità della disfonia si basano ancora oggi su metodologie che, nella maggior parte dei casi, adottano criteri essenzialmente soggettivo - percettivi. Tali metodologie, anche se valide e insostituibili, non possiedono sicura obiettività e univocità; pertanto, si conferma sempre più l’idea che accanto ad esse debba risiedere stabilmente una determinazione quantitativa ed oggettiva della disfonia, che ad oggi può essere ottenuta con l’analisi elettroacustica e multiparametrica del segnale vocale. Grazie alle straordinarie innovazioni tecnologiche e scientifiche in ambito vocale esiste ad oggi una vasta gamma di strumenti utili per la valutazione digitale del segnale vocale, ognuno con i suoi numerosi vantaggi e svantaggi. Proprio per questo motivo nella letteratura internazionale appaiono sempre con maggior frequenza valutazioni strumentali acustiche, obiettive e parametriche della voce patologica. Questo crescente interesse rimarca la necessità di poter valutare il sintomo disfonia oltre che con una metodica soggettiva anche con dei parametri numerici obiettivi, al fine di quantizzare le variazioni del sintomo in funzione del trattamento. Inoltre, l’utilizzo di dati obiettivi potrebbe metter fine al disaccordo e alle controversie derivanti dalla mancanza di un corpus dottrinale epistemologico e tassonomico preciso, pragmatico, attendibile e congruo, relativo alle alterazioni e alle condizioni patologiche della voce, che conduce molto spesso ad imprecisione e a confusione nella comunicazione tra pazienti, foniatri, logopedisti e care givers professionali. Le strumentazioni a tecnologia digitale (Digital Signal Processing: DSP), implementate su Personal Computer, consentono di effettuare un’analisi del fenomeno vocale con tecniche non invasive, in tempo reale oppure in differita, ma sempre con particolare velocità, affidabilità e semplicità operativa, offrendo nel contempo prodotti grafici e dati numerici di tipo obiettivo. L’individuazione di indici numerici, in particolare, può rappresentare un ottimo ausilio per valutare, in maniera univoca e moderna, la presenza, l’entità e la variazione nel tempo della disfonia. Lo strumento digitale attualmente più diffuso a livello internazionale è il Kay Computerized Speech Laboratory. A causa del costo estremamente elevato, però, il programma non è facilmente disponibile negli ambulatori e nelle strutture sanitarie, con ovvie ripercussioni in ambito diagnostico. Inoltre, le recenti evoluzioni della foniatria, della laringologia e della stessa logopedia hanno contribuito nel tempo alla formazione di nicchie professionali di eccellenza, non sempre tra loro comunicanti. Proprio per questo motivo sarebbe auspicabile una sempre maggiore diffusione dei software di elaborazione del segnale a basso costo che possano essere agevolmente utilizzati in ambulatorio logopedico. Tra questi, merita una particolare attenzione il software Praat, sviluppato da P. Boersma and D. Weenink del Dipartimento di Fonetica dell’Università di Amsterdam. Si tratta di uno strumento open source, disponibile gratuitamente al sito www.Praat.org, costantemente aggiornato e perfezionato, grazie al quale è possibile esaminare la forma d’onda del segnale analizzato, lo spettrogramma dello stesso e il Voice Report contenente numerosi parametri di vocalità. Attualmente, però, vi sono scarsi riferimenti relativi al Praat in letteratura. Grazie alla gentile collaborazione della Dott.ssa Log. Roberta Mazzocchi del Servizio di Foniatria e Logopedia dell’Ospedale di Spoleto, questo progetto si propone l’obiettivo di apportare un contributo normativo nel campo dell’analisi elettroacustica della voce, proponendo una metodologia procedurale per l’utilizzo del Praat in ambulatorio logopedico. Obiettivi Il lavoro si pone l’obiettivo di apportare un contributo normativo nel campo dell’analisi vocale, esaminando le possibilità, l’attendibilità e i limiti del software Praat nella valutazione della voce. Abbiamo: Sperimentato un protocollo per la valutazione oggettiva della voce; Proposto una normativa di riferimento per il software Praat; Provato la validità del software nel quantificare i risultati del trattamento logopedico; Rilevato una eventuale corrispondenza fra la variazione di un parametro vocale ed uno specifico quadro clinico. Infine, è stata sviluppata una guida pratica all’uso del software, la prima in lingua italiana. Casistica e procedure L’indagine è stata eseguita sulle voci di 278 pazienti, tra cui 213 donne (76,90%) e 65 uomini (23,10%). Sono stati inclusi nel nostro studio pazienti affetti da patologia laringea di varia natura: casi di disfonia disfunzionale, disfonia organica, laringectomia, cordectomia, rinolalia, fonoastenia e casi di disfonia ad etiologia sconosciuta Sono stati selezionati con criterio di casualità, inoltre, 47 volontari eufonici, ridottisi a 19 al termine di una complessa e adeguata raccolta anamnestica. Nonostante l’esiguità del campione di voci classificate come “normofoniche”, abbiamo condotto l’indagine in virtù del fatto che il software MDVP, ad oggi gold standard nell’analisi vocale, fornisce per i parametri acustici analizzati un valore di soglia di normalità ricavato da un ristretto campione di voci americane, costituito da 15 soggetti eufonici (7 maschi ed 8 femmine) e 53 soggetti patologici (25 maschi e 28 femmine), di cui, tra l’altro, sono ignote le caratteristiche fisiopatologiche. Sono state effettuate 3 registrazioni della vocale /a/ ad intensità di voce di conversazione, senza variazioni di intensità e frequenza, per un minimo di 5 secondi, con una sampling rate di 22050 Hz e un Pitch Range specifico per voci maschili e femminili. L’analisi elettroacustica della voce è stata eseguita utilizzando il software Praat (Praat – doing phonetics by computer, Version 5.3.15, Paul Boersma and David Weenink, Phonetic Sciences Department, University of Amsterdam, the Netherlands), e sono state esaminate le variazioni di 13 parametri vocali, quali Fo (frequenza fondamentale media), Noise to Harmonic Ratio (rapporto Rumore/Armonica), Harmonic to Noise Ratio (rapporto Armonica/Rumore), Jitter local, Jitter local absolute, Jitter RAP, Jitter ppq5, Shimmer local, Shimmer local dB, Shimmer apq3, Shimmer apq5, Number of voice breaks e Fraction of locally unvoiced frames, cercando di individuare quelli maggiormente significativi. Per quanto riguarda il processo di registrazione e analisi delle voci normofoniche, dopo aver analizzato i dati e le indicazioni presenti in letteratura, abbiamo scelto di sperimentare un protocollo che fosse quanto più facilmente riproducibile, dinamico e semplice da utilizzare in ambito ambulatoriale. Risultati Si evidenziano differenze statisticamente significative tra voci disfoniche e voci eufoniche. E’ stato individuato il limite teorico di normalità per ciascun parametro (µ+1DS). I quattro parametri vocali maggiormente indicativi di patologia risultano: Jitter Local, Shimmer dB, Mean H/N e Fraction of Locally Unvoiced Frames. Esistono differenze statisticamente significative tra i valori pre e post terapia. I risultati ottenuti dall’analisi vocale sono altamente influenzati dall’etiologia della disfonia. Conclusioni L’analisi acustica effettuata mediante software Praat permette di avere una metodica gratuita di valutazione obiettiva della voce, da utilizzare per la discriminazione tra voci patologiche e non patologiche e per la quantizzazione dell’entità della disfonia. Il software rappresenta un valido aiuto per monitorizzare obiettivamente l’andamento e gli effetti dei trattamenti riabilitativi, fonochirurgici e logopedici. Si può ipotizzare, inoltre, un futuro utilizzo del Praat come strumento di discriminazione tra i vari quadri clinici della disfonia. Dai nostri dati emergono differenze statisticamente significative tra il gruppo di controllo e il campione di pazienti analizzati, fatta eccezione, ovviamente, per il parametro Fo. Tale risultato sta a confermare la possibilità di utilizzare il Praat come strumento di discriminazione tra voci patologiche e voi eufoniche Al contrario, esistono differenze nel gruppo di eufonici tra voci maschili e voci femminili, ma ciò nonostante abbiamo preferito considerare separatamente i due gruppi per un più attendibile confronto con le voci patologiche Nella seconda parte del lavoro abbiamo verificato l’affidabilità, le possibilità ed i limiti della valutazione dei risultati del trattamento logopedico di soggetti disfonici mediante una serie di indici parametrici oggettivi forniti dal Praat. I nostri risultati, riferiti alla valutazione del prodotto acustico, hanno messo in evidenza una variazione media, in senso migliorativo, di tutti i parametri considerati, come evidenziato dalle differenze statisticamente significative di tutti i valori degli indici, ad eccezione di Fo e Fraction of Locally Unvoiced Frames Nell’ultima parte del nostro lavoro, infine, abbiamo cercato di individuare un’eventuale correlazione tra uno specifico quadro clinico e la variazione dei valori assunti dai parametri vocali esaminati. I rilievi esposti dimostrano come i risultati ottenuti dai vari pazienti nel Voice Report siano fortemente condizionati dalla classe etiologica di appartenenza.