relazione mons. russo inaugurazione anno giudiziiario 2014

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relazione mons. russo inaugurazione anno giudiziiario 2014
Relazione sull’attività del Tribunale
nell’anno 2013
Mons. Pietro Eduardo RUSSO
Vicario Giudiziale
Benevento, 18 marzo 2014
INAUGURAZIONE DELL’ANNO GIUDIZIARIO 2014
Relazione sull’attività dell’anno 2013
Eccellenza Reverendissima
Onorevoli Autorità
Signori Magistrati e Avvocati
Signore e Signori
Rivolgo il più cordiale saluto a tutti e vivo ringraziamento per la gradita
presenza a questa inaugurazione ufficiale dell’Anno Giudiziario 2014 del
nostro Tribunale Ecclesiastico Beneventano.
Rivolgo un doveroso, grato ringraziamento al nostro Moderatore,
l’Arcivescovo Andrea, Metropolita Beneventano, per il prudente e saggio
consiglio di sempre e per la paterna sollecitudine e sostegno dimostratomi.
Saluto gli Ecc.mi Presuli della Puglia, Abruzzo, Molise e Campania che
fanno riferimento alla giurisdizione del nostro Tribunale. In particolare i
Vescovi della Metropolia.
Il loro sostegno ci incoraggia e ci conforta nel nostro servizio ecclesiale.
Saluto cordialmente il Vicario Giudiziale del Tribunale di Appello di
Napoli, Mons. Erasmo Napolitano; del Tribunale Regionale di Bari, Mons.
Lino Larocca; del Tribunale di Chieti, Mons. Angelo Vizzarri (rappresentato
da Mons. Gabriele Mascilongo) e tutti i Giudici con i quali da sempre si è
stabilito un rapporto di proficua collaborazione nel lavoro e stima reciproca.
Saluto S.E. il Prefetto di Benevento, Dr. Ennio Blasco;
Il Procuratore della Repubblica, Dott. Giuseppe Maddalena;
Il Presidente del Tribunale civile di Benevento, Dott. Michele Cristino,
che conosciamo come valente Magistrato, ed al quale esprimiamo le più vive
felicitazioni per l’alto magistero da poco assunto. E gli altri Giudici del foro
civile che ci onorano con la loro presenza.
Saluto le Autorità militari qui rappresentate.
Do il benvenuto al Prof. Paolo Moneta, che terrà la prolusione ufficiale
sul tema: “Le recenti facoltà concesse da Benedetto XVI al Decano della Rota
Romana”.
1
Vi presento ora i dati relativi al lavoro svolto dal nostro Tribunale
nell’anno 2013.
Nel 2013 il nostro Tribunale ha emanato in Prima Istanza n. 51 sentenze.
In Seconda istanza n. 312 (tra Decreti e Sentenze).
In 160 casi si è trattato della esclusione della indissolubilità;
in 76 della esclusione della prole;
in 10 della esclusione della fedeltà;
in 34 casi della simulazione totale.
Questi capi di nullità, sempre in crescita, che riguardano le proprietà
essenziali e le finalità del matrimonio, evidenziano, in modo inequivocabile, la
superficialità ed il relativismo etico e sociale con cui tanti giovani e non si
avvicinano al matrimonio.
Hanno riguardato il timore n. 10 casi: resta ancora rilevante, in
percentuale, il numero dei nubendi ai quali, con coazione esterna, viene tolta la
libertà di scelta del proprio stato di vita, diritto inalienabile della persona
umana.
In 186 casi si è trattato della incapacità (1095, nn. 2-3) in riferimento a
patologie neuropsichiatriche o alterazioni psicologiche.
Le cause introdotte nell’anno 2013 presso il nostro Tribunale hanno avuto
una leggera flessione per la Prima istanza, mentre per la sezione di Appello vi è
una dato costante.
In Prima istanza sono stati depositati n. 42 libelli ed al 31/12/2013 erano
pendenti n. 111 cause contro le 124 dell’anno precedente.
In Seconda istanza sono pervenute 300 cause (212 da bari e 88 da Chieti),
confermando il dato dell’anno precedente. Pendenti al 31/12/2013 n. 446 contro
le 444 del 2012.
In totale, comunque, tra Prima e Seconda istanza sono state decise 363
cause, più 22 rinviate all’Esame Ordinario, contro le 375 dell’anno 2012.
La lettura di questi dati non può lasciarci indifferenti. Essi evidenziano
con chiarezza la crisi in cui versa l’Istituto matrimoniale e ci inducono a
riflettere --Pastori ed operatori pastorali-- sulla necessità di una seria ed
adeguata preparazione al matrimonio, con veri “percorsi formativi”.
Sottolinea in proposito il Santo Padre Francesco nel discorso tenuto alla
Rota Romana il 24 gennaio scorso: “Bisogna chiedersi come migliorare la
preparazione dei giovani al matrimonio in modo che possano scoprire sempre
più la bellezza di questa unione che, fondata sull’amore e sulla responsabilità,
è in grado di superare le prove, le difficoltà, gli egoismi con il perdono
reciproco, riparando ciò che rischia di rovinarsi e non cadendo nella trappola
2
della mentalità dello ‘scarto’. Bisogna chiedersi come aiutare le famiglie a
vivere ed apprezzare sia i momenti di gioia, sia quelli di dolore e di debolezza”.
Secondo i recenti dati ISTAT, nel 2012 il numero dei matrimoni in Italia
è ulteriormente diminuito, toccando quota 207.138. La diminuzione è costante
dal lontano 1972.
Negli ultimi cinque anni il loro numero è diminuito di oltre 39.000 unità.
Questa diminuzione spiega da sola il 91% del calo totale dei matrimoni nel
periodo 2008-2012.
Crescono, inoltre, le unioni di fatto, che, da circa mezzo milione nel 2007.
Hanno superato il milione nel 2011-2012.
L’incidenza, poi, di bambini nati al di fuori del matrimonio è in continuo
aumento: nel 2012 oltre 1 nato su 4 ha genitori non coniugati.
Questi dati, come osserva il Direttore del Cifs, Francesco Belletti:
“Confermano una tendenza di lungo periodo che ha visto emergere la crisi del
familiare, cioè il considerare la famiglia come fatto puramente privato e,
conseguentemente, nello scollamento tra famiglia e matrimonio, per cui si
ritiene possibile “fare famiglia” senza contrarre matrimonio, inteso come patto
esplicito di reciproco riconoscimento tra i coniugi e la società”.
L’individualismo, come fattore culturale dominante ci presenta un uomo,
che fa fatica ad assumersi responsabilità a lungo termine. A questo quadro
culturale e sociale che porta a disincentivare l’assunzione di responsabilità alte,
si aggiungono anche i problemi economici, come viene rilevato da Alessandro
Rosina, Professore associato di Demografia presso l’università Cattolica del
Sacro Cuore, il quale sottolinea: “Il calo accentuato dei matrimoni è soprattutto
la conseguenza degli ostacoli inaspriti dalla crisi, che i giovani trovano nella
conquista di una propria autonomia dalla famiglia di origine, in particolare
attraverso un lavoro solido e adeguatamente remunerato”.
L’altro dato rilevante che emerge dai dati Istat è la costante diminuzione
dei matrimoni religiosi.
Nel 2012 sono state celebrate con rito religioso 122.297 nozze. Il loro
numero cala di 33.000 unità negli ultimi 4 anni.
I matrimoni civili, invece, hanno visto un recupero negli ultimi 2 anni pari
a 5340 cerimonie, arrivando a rappresentare il 41% del totale a livello
nazionale.
Al Nord i matrimoni con rito civile (53,4%) superano quelli religiosi e al
Centro sono ormai 1 su 2 (49,4%).
Mons. Solmi, nel 2008, nel Convegno Nazionale indetto
dall’Ufficio Nazionale per la Famiglia sottolineava la necessità una Pastorale di
prevenzione e di accompagnamento di fronte alla crisi della famiglia. Il Presule
3
in quella sede affermava: “Abbiamo sotto gli occhi le situazioni di crisi che
portano sovente alla separazione, al divorzio e non di rado alla formazione di
una nuova relazione nella convivenza o nel matrimonio civile; così pure alla
richiesta sulla validità del vincolo matrimoniale. Oggi ci troviamo di fronte ad
una opportunità ed una sfida molto importante: creare una sinergia tra soggetti
diversi: l’Ufficio di Pastorale del Matrimonio e della Famiglia, le realtà
Consultoriali presenti in diocesi ed i Consulenti giuridici che operano in un
Chiesa locale per pensare ed attuare buna Pastorale di prevenzione e di
accompagnamento verso gli sposi e le famiglie”.
I Vescovi italiani nel documento sugli orientamenti pastorali per il
decennio 2010-2020, sottolineano la necessità di rendere le comunità cristiane
una vera “famiglia di famiglie”. In quel documento si afferma: “La famiglia va
dunque amata, sostenuta e resa protagonista attiva dell’educazione non solo
per i figli ma per l’intera comunità. Deve crescere la consapevolezza di una
ministerialità che scaturisce dal sacramento del matrimonio e chiama l’uomo e
la donna ad essere segno dell’amore di Dio che si prende cura di ogni suo
figlio”.
Il Santo Padre Benedetto XVI, nel discorso alla Rota Romana del 31
gennaio 2011 ha ricordato che: “Matrimonio e famiglia sono istituzioni che
devono essere promosse e difese da ogni equivoco sulla loro verità, perché ogni
danno arrecato ad esse è di fatto una ferita che si arreca alla convivenza
umana come tale”; e nel discorso tenuto alla Rota Romana il 26 gennaio 2013,
con riferimento all’Anno della Fede da lui indetto nel 50° anniversario del
Concilio Vaticano II, il Papa emerito, sottolineava che la cultura
contemporanea, contrassegnata da un accentuato soggettivismo e relativismo
etico e religioso, porta a pensare che la persona diventi se stessa rimanendo
“autonoma” ed entrando in contatto con l’altro solo mediante relazioni che si
possano interrompere in ogni momento.
Solo aprendosi alla volontà di Dio, conclude il Papa emerito, è possibile
comprendere e realizzare nella concretezza della vita anche coniugale e
familiare, la verità dell’uomo.
Ed è proprio nella direzione della famiglia e delle coppie in difficoltà che
Papa Francesco ha voluto indire due Sinodi: uno straordinario dal 5 al 19
ottobre 2014; uno ordinario nell’ottobre 2015.
Si è aperta già una grande consultazione nella Chiesa, il 5 novembre
2013, con la pubblicazione del documento preparatorio: “Le sfide pastorali
sulla famiglia nel contesto della evangelizzazione”, che spazia dalla fondazione
teologica del matrimonio sacramento alle problematiche di attualità: come la
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questione dei divorziati risposati, la regolazione delle nascite, le convivenze e
così via… sulle quali la comunità cristiana è chiamata ad esprimersi, in modo
da offrire ai Padri del Sinodo straordinario elementi di riflessione tratti dalle
diverse e variegate realtà delle singole chiese locali.
Il Santo Padre Francesco, nel recente discorso alla Rota Romana del 24
gennaio scorso, fa esplicito riferimento alla dimensione pastorale invitando i
Giudici a viverla fino in fondo.
Il Santo Padre afferma in proposito: “L’attività giudiziale ecclesiale, che
si configura come servizio alla verità nella giustizia, ha infatti una
connotazione profondamente pastorale, perché finalizzata al perseguimento del
bene dei fedeli e alla edificazione della comunità cristiana… Ne consegue che
l’ufficio giudiziario è una vera diaconia, cioè un servizio al popolo di Dio in
vista del consolidamento della piena comunione tra i singoli fedeli e fra di essi
e la compagine ecclesiale”.
Non possiamo, infine, trascurare quanto il Santo Padre Francesco, sempre
nel discorso alla Rota del 24 gennaio scorso ha affermato in ordine al profilo
che deve avere il Giudice ecclesiastico.
Il Santo Padre mette in evidenza anzitutto il profilo umano sottolineando
che: “Al Giudice è richiesta una maturità umana che si esprime nella serenità
di giudizio e nel distacco da vedute personali, calandosi nella realtà in modo
da praticare una giustizia non legalistica ed astratta, ma adatta alla esigenza
della realtà concreta”.
Il secondo aspetto, riferisce il Papa, è quello giudiziario: “Il Giudice si
caratterizza per la perizia nel diritto, l’obiettività di giudizio e l’equità,
giudicando con imperturbabile e imparziale equidistanza”.
Il terzo aspetto è quello Pastorale: “Al Giudice è richiesta non soltanto
provata competenza, ma anche genuino spirito di servizio. Egli è il servitore
della giustizia chiamato a trattare e giudicare la condizione dei fedeli che con
fiducia si rivolgono a lui imitando il Buon Pastore che si prende cura della
pecorella ferita”.
Facciamo nostro, infine, l’invito rivolto da Papa Francesco ai Giudici e
operatori del Tribunale della Rota Romana alla Inaugurazione dell’Anno
Giudiziario 2014: “Mentre svolgete il lavoro giudiziario, non dimenticate che
siete Pastori! Dietro ogni pratica, ogni posizione, ogni causa, ci sono persone
che attendono giustizia”.
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Giudici.
Desidero ora rivolgere il mio grazie a tutti i Giudici del nostro Tribunale,
che con impegno e professionalità, nonostante abbiano anche altre incombenze
pastorali, hanno consentito di decidere, tra primo grado e secondo grado, oltre
360 cause.
Ringrazio il Vicario Aggiunto, D. Aldo Lanza per la fraterna
collaborazione.
Uditori.
Ringrazio gli Uditori che con la loro professionalità ed il loro lavoro
danno un valido apporto alla fase istruttoria del processo.
Ringrazio il Promotore di Giustizia, Mons. Giuseppe Errico per la
sollecita e assidua presenza in Tribunale.
Ringrazio il Difensore del vincolo titolare, Mons. Pietro Florio e tutti i
sostituti per il lavoro svolto con competenza e professionalità.
Cancelleria.
Ringrazio il Cancelliere titolare, Mons. Carmine Gagliarde per la sua
precisa e qualificata collaborazione; gli addetti alla cancelleria come vice ed i
notai tutti, che con la loro dedizione anche nei lavori più umili, portano a
compimento il disbrigo delle pratiche loro affidate.
Rivolgo, infine, a tutti un augurio di buon lavoro: ai Giudici, ai Ministri
del Tribunale, ai Periti, agli illustri Avvocati con sincera gratitudine.
Grazie.
Benevento, 18 marzo 2014
Mons. Pietro Eduardo Russo
Vicario Giudiziale
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DATI STATISTICI
RELATIVI ALL’ATTIVITA’
DEL TRIBUNALE
NELL’ANNO 2013
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ORGANICO DEL TRIBUNALE
Moderatore
S.E. Mons. Andrea Mugione
Vicario Giudiziale
Mons. Dott. Pietro Eduardo Russo
Vicario Giudiziale Aggiunto
Sac. Dott. Aldo Lanza
Giudici:
P. Dott. Giancarlo Giannasso OFMCap.
Mons. Dott. Fausto Carlesimo
Mons. Dott. Nicola Pietrantonio
Mons. Dott. Nunzio Palmiotti
Diac. Dott. Giorgio Varricchio
Sac. Dott. Domenico Angelo Napolitano
Uditori:
Sac. Dott. Luigi De Rosa
Dott.ssa Alberta Del Piero
Promotore di Giustizia
Mons. Dott. Giuseppe Errico
Difensori del vincolo:
Titolare
Sostituti:
Mons. Dott. Pietro FLORIO
P. Enrico Sacchetti
Emerito
Dott.ssa Tiziana Navarra
Dott. Claudio Fiorenzo Gallotti
Dott. Enrico Ferrannini
Dott. Paolo PALUMBO
Dott. Giovanni IORIO
Cancelliere
Sac. Carmine Gagliarde
Notai:
Carmine Santamaria
Silvana Iannucci
Mauro Preziosa
Mario Santamaria
Nicola Raviele
Vincenzo Fanelli
Addetto Amministrazione:
Dott. Antonio Cavuoto
Dott.ssa Maria Ivana Cavuoto
Vice Canc. IIà Ist.
Vice Canc. Ià Ist.
8
PRIMA ISTANZA ANNO 2013
Pendenti al 31/12/12
n.
124
Introdotte anno 2013
n.
42
DECISE
n.
51
Affermative
n.
50
Dilata
n.
1
Archiviate
n.
5
(rinuncia n. 2)
(decesso n. 3)
Pendenti al 31/12/2013
n. 111
9
Diocesi di provenienza:
Ariano Irpino-Lacedonia
Avellino
Benevento
Cerreto-Telese-S. Agata dei Goti
Campobasso-Boiano
Isernia-Venafro
Termoli-Larino
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
2
14
25
5
2
1
1
Capi di nullità decisi con esito Affermativo:
Dolo
n.
1
Escl. Fedeltà
n.
2
Escl. Indissolubilità
n.
28
Escl. Prole
n.
13
Difetto discr. giud. (can. 1095, n. 2)
n.
11
Incapacità psichica (can. 1095, n. 3)
n.
9
Simulazione totale
n.
4
Escl. Indissolubilità
n.
1
Escl. Prole
n.
1
Capi di nullità decisi con esito Negativo:
10
SECONDA ISTANZA ANNO 2013
Pendenti al 31/12/12
n.
444
Introdotte anno 2013
n.
300
dal Tribunale Ecclesiastico Regionale Pugliese n.
dal Tribunale Ecclesiastico Regionale Abruzzese n.
212
88
DECISE
n.
312
Affermative con Decreto
n.
271
Affermative con Sentenza di conferma
Affermative con Sentenza di riforma
n.
n.
9
3
Negativa con Sentenza di conferma
Negativa con Sentenza di riforma
n.
n.
3
3
Esame Ordinario
n.
22
Dilata
n.
1
Archiviate
n.
9
n.
446
Provenienti:
(rinuncia n. 5); (perenzione n. 4)
Pendenti al 31/12/13
11
Diocesi di provenienza:
Altamura-Gravina-Acquaviva delle Fonti
Andria
Avezzano
Bari-Bitonto
Brindisi-Ostuni
Campobasso
Castellaneta
Chieti-Vasto
Conversano-Monopoli
Foggia-Bovino
Lanciano-Ortona
L'Aquila
Lecce
Lucera-Troia
Manfredonia-Vieste
Molfetta-Ruvo-Giovinazzo-Terlizzi
Nardò-Gallipoli
Oria
Ortona
Otranto
Pescara-Penne
S.Severo
Sulmona-Valva
Taranto
Teramo-Atri
Trani-Barletta-Bisceglie
Trivento
Ugento
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
n.
5
6
1
41
17
1
5
20
12
12
8
4
16
1
4
13
8
19
1
13
22
6
6
14
17
8
2
8
12
Motivi di nullità nelle cause decise con decreto:
Bonum coniugum
Condizione
Dolo
Errore
Esclusione della fedeltà
Esclusione della indissolubilità
Esclusione della prole
Impotenza
Difetto discr. giud. (can. 1095, n. 2)
Incapacità psichica (can. 1095, n. 3)
Simulazione totale
Timore
n.
1
n.
3
n.
3
n.
3
n.
8
n. 119
n. 61
n.
1
n. 66
n. 55
n. 28
n.
9
Motivi di nullità nelle cause decise con sentenza affermativa:
Esclusione della indissolubilità
Difetto discr. giud. (can. 1095, n. 2)
Incapacità psichica
Simulazione totale
Timore
n.
n.
n.
n.
n.
6
1
4
1
1
Motivi di nullità nelle cause decise con sentenza negativa:
Esclusione della indissolubilità
Esclusione della prole
Simulazione totale
n.
n.
n.
6
1
1
13