Il Tumore al seno e il programma di senologia dello IEO (Istituto

Transcript

Il Tumore al seno e il programma di senologia dello IEO (Istituto
Anno 2015
Numero 14
Il Tumore al seno e il programma di senologia dello IEO
(Istituto Europeo di Oncologia) di Milano.
Da Aprile 2015 presso il Centro Medico BIOS è possibile effettuare visite specialistiche con la
Dott.ssa Giovanna Bernardi che opera come chirurgo senologo presso la Breast Unit
dell’IEO di Milano diretta dal Dott. Veronesi.
Tumore al seno: fattori di rischio
La predisposizione allo sviluppo del tumore
mammario è associata ad alcuni fattori: fattori
genetici, relativamente rari, ma di particolare
interesse e fattori epidemiologici, di importanza
relativa quali familiarità, età precoce alla prima
mestruazione e l’età tardiva alla menopausa,
nessuna gravidanza oppure prima gravidanza dopo
i trenta anni di età, allattamento al seno scarso o
assente, obesità e consumo di alcol.
Questi fattori di rischio, seppure importanti, non
sono sufficienti per spiegare tutti i casi di malattia.
Il settanta per cento circa dei tumori al seno si
verifica in donne per le quali non sono conosciuti
particolari fattori di rischio: ecco perché è giusto e
doveroso che tutte le donne siano informate sulla
prevenzione prendendo così la decisione di
adottarla con l’aiuto dei centri specializzati. I fattori
di rischio non sono requisiti che possano
influenzare a priori, allo stato attuale delle
conoscenze, il ritmo e il tipo di diagnosi precoce,
salvo nei casi di mutazione genetica. La
prevenzione può salvare la vita a tutte le donne, a
prescindere dai fattori di rischio.
Tumore al seno: come riconoscerlo
La diagnosi si basa su esami diagnostici e sulla
visita senologica. Che si tratti di prevenzione
(diagnosi precoce) o di controlli successivi a
trattamenti già ricevuti per un tumore al seno,
queste procedure rimangono fondamentali per tutte
le donne.
La mammografia
La mammografia, cioè la radiografia della
mammella, è utile per scoprire la presenza di
noduli, microcalcificazioni o altri segni indiretti di un
tumore. Si basa sui raggi X che, attraversando il
seno, imprimono l’immagine su una lastra (o nel
computer). La dose che si riceve da una
mammografia non è dannosa per la salute. Si
esegue a partire dai 40 anni, ogni anno o ogni due
anni.
L'ecografia
L’ecografia impiega ultrasuoni per rilevare la
presenza di un nodulo e ne studia la consistenza,
solida o liquida, definendone la natura benigna,
dubbia, maligna. L’ecografia è del tutto innocua dal
punto di vista biologico, e viene eseguita ogni anno
a partire dai 30 anni di età; si smette di effettuarla
quando è il medico radiologo a suggerirlo.
La risonanza magnetica mammaria
La risonanza magnetica mammaria impiega un
campo magnetico per creare l’immagine del
tessuto con mammografia ed ecografia, oppure
quando siano da visualizzare nel dettaglio protesi o
immagini vicine a una cicatrice chirurgica. E’
indicata in caso di necessità oppure si programma
nell’ambito della diagnosi precoce nelle donne che
abbiano un rischio familiare alto oppure quando la
struttura mammaria appare complessa alle altre
indagini di visualizzazione.
L'agoaspirato
L’agoaspirato è un esame durante il quale si
preleva con un ago sottile un campione di cellule
da un nodulo mammario e si ottiene così un esame
citologico.
Il test genetico
Il test genetico è un esame del sangue che permette di
verificare se vi sia mutazione in uno dei due geni noti
per essere i più frequenti nell’aumentare molto il rischio
di tumore al seno e o tumore dell’ovaio: si chiamano
BRCA1 e BRCA2. Viene preceduto da una consulenza
genetica che consiste in una discussione sulle
conseguenze di un risultato positivo, negativo o incerto
del test.
La visita senologica
La visita senologica completa gli esami diagnostici e
conclude l’iter in previsione di ulteriori, futuri controlli
(mammella sana) oppure delle cure necessarie
(presenza di lesioni tumorali o sospette). Nel corso
della visita si controllano gli esiti degli esami, si
procede alla palpazione del seno e delle stazioni
linfonodali ascellari e sovraclaveari, si prescrivono
eventuali terapie utili a risolvere un dubbio o una
certezza di malattia.
La prevenzione
Prevenzione nutrizionale del tumore al seno
Sulla base di un’attenta valutazione dei risultati che la
ricerca scientifica ci offre, è stato possibile individuare
specifici fattori di rischio e fattori protettivi a carattere
nutrizionale per specifici tumori. Gli esperti hanno
classificato i risultati in quattro livelli: “evidenze
convincenti”, “evidenze probabili”, “evidenze limitate” e
in un ultimo livello che raccoglie gli effetti per i quali
l’evidenza di associazione con il tumore è altamente
“improbabile”. Le evidenze convincenti e probabili sono
alla base delle raccomandazioni.
Riguardo al tumore del seno le bevande alcoliche
hanno
mostrato
un’evidenza
convincente
nell’aumentarne il rischio di insorgenza sia in pre che in
postmenopausa. Il sovrappeso e l’obesità sono stati
individuati come fattori di rischio in particolare per
l’insorgenza del tumore in postmenopausa mentre
l’eccesso di grasso addominale ha mostrato
un’evidenza probabile di aumento del rischio. Tra i
fattori protettivi per l’insorgenza di questa patologia
esistono evidenze convincenti legate al ruolo benefico
dell’allattamento al seno mentre l’attività fisica previene
il rischio di insorgenza in particolare in postmenopausa.
Grazie al progetto SmartFood l’alimentazione sana
basata sulle scoperte della scienza è spiegata e
divulgata con eventi, pubblicazioni, corsi, consulenze
personalizzate. In occasione dell'evento IEO per le
Donne sono stati redatti 10 consigli "al femminile" utili
per la salute.
VALUTA IL TUO RISCHIO DI TUMORE AL SENO
Il primo passo per un adeguato programma di
prevenzione è valutare il profilo di rischio e le
probabilità che una persona ha di sviluppare un tumore
mammario. È ormai dimostrato che il rischio di
sviluppare la malattia sia diverso per ogni donna e ciò
possa essere evidenziato da un’approfondita
valutazione delle caratteristiche personali, familiari e
biologiche.
Valutazione di rischio individuale di tumore al seno
Nel dettaglio, non è più sufficiente parlare di “rischio”
riferito alla popolazione generale ma è opportuna
invece la valutazione di un "rischio individuale" e per
fare questo è necessaria una scrupolosa raccolta e
analisi delle caratteristiche personali, familiari e
biologiche della persona.
Caratteristiche individuali: età, storia clinica, età alla
prima mestruazione e alla menopausa, gravidanza,
allattamento, terapie ormonali pregresse o in atto,
caratteristiche fisiche (altezza, peso, indice di massa
corporea, obesità e sovrappeso, eventuale presenza di
sindrome metabolica), stile di vita (alimentazione,
attività fisica, fumo, alcool).
Caratteristiche familiari: presenza o meno di
patologie tumorali nella famiglia (soprattutto presenza
di tumori del seno e/o dell’ovaio nei parenti di 1° e 2°
grado). Vi è la possibilità - mediante la compilazione
(nei casi adeguati) di un questionario di familiarità e la
costruzione di un albero genealogico familiare - di
calcolare il rischio all’interno di una famiglia e iniziare
un percorso di “counseling genetico” che potrà in
alcuni casi portare all’esecuzione di un test genetico
per la ricerca di eventuali mutazioni (es. BRCA 1-2)
oppure a una serie di consigli diagnostici e terapeutici
da adottare in caso di probabilità elevata di mutazione.
Caratteristiche biologiche: come la presenza di atipie
cellulari o altri tipi di precancerosi, eventualmente
riscontrate in esami precedenti (biopsie, ago-aspirati
e/o interventi) o attraverso indagini strumentali di
recente introduzione come il LAVAGGIO DEI DOTTI
GALATTOFORI e/o l’HALO BREAST TEST per le
secrezioni mammarie.
L’analisi di queste informazioni rende possibile
evidenziare il profilo di rischio individuale di ogni
paziente e costruire di conseguenza un PROGRAMMA
DI
SORVEGLIANZA
CLINICO-STRUMENTALE
PERSONALIZZATO, con particolare attenzione alla
scelta degli esami, alla frequenza con cui farli e all’età
nella quale iniziare a eseguirli. In casi selezionati la
valutazione del rischio individuale potrà consigliare
anche un programma di assunzione farmacologica a
scopo preventivo oppure la partecipazione a uno studio
clinico di farmaco-prevenzione.
Tratto dal sito dello IEO www.ieo.it