Mensile Azioni - Minding Group
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Mensile Azioni I periferici si confermano “il tallone d’Achille” delle borse 26 novembre 2010 I mercati restano fortemente condizionati dalla crisi dei periferici e in particolar modo dalla situazione dell’Irlanda, anche se il piano di aiuti proposto dalla UE e dal Fondo Monetario Internazionale a favore di quest’ultima dovrebbe man mano allentarne le pressioni. Il Paese rimane condizionato anche dall’instabilità politica che ha rischiato di ostacolare l’approvazione del budget di tagli alla spesa pubblica, anche se al momento sembra avviarsi verso un esito positivo grazie a una maggioranza molto risicata. Dopo il declassamento di Fitch, difficoltà anche per il Portogallo, fortemente dipendente dai capitali esteri, tanto da suscitare sollecitazioni a chiedere aiuti finanziari alla Comunità Europea; la situazione appare comunque meno critica rispetto a quella irlandese. Meno tesa la situazione della Spagna, che mostra segnali di miglioramento, anche se l’esposizione rilevante del sistema bancario spagnolo nei confronti dell’economia portoghese sta rafforzando timori di effetto contagio. A favore dei mercati resta la nuova liquidità che la Fed immetterà nei prossimi mesi nel sistema tramite acquisti di titoli governativi per un importo complessivo pari a 600 mld di dollari. In tale scenario, gli Stati Uniti mantengono forza relativa supportati dalla debolezza del dollaro, che ne aumenta la competitività rispetto al Vecchio Continente. Di contro, l’Europa continua a “viaggiare” a due velocità con i Paesi “core” (come Germania, Regno Unito e Francia), che registrano un’elevata sovraperformance rispetto agli altri. A tal riguardo, si sottolinea la notevole sottoperformance della Spagna, che da inizio anno mantiene un gap rispetto alla Germania del 33%. Relativamente ai fondamentali le trimestrali confermano segnali positivi evidenziando una crescita degli utili in media pari al 30% sia in Europa che negli Stati Uniti. Per gli USA, il consenso sta rivedendo al rialzo le stime, prevedendo una crescita degli utili pari al 50,15% nel 2010 per scendere al 13,1% nel 2011. Relativamente all’Eurostoxx, le stime di consenso indicano una crescita degli utili sul 2010 pari al 51%, mentre sul 2011 si attende un aumento del 14,6%. Tecnicamente, i principali indici internazionali restano a ridosso di aree resistenziali di forte valenza, come 1.220-1.230 per l’S&P500 e solo il superamento di quest’ultimo, confermato dalla violazione di 1.240, fornirebbe un nuovo segnale di forza. Lo Stoxx600 resta sotto la trend line proveniente dai massimi e le resistenze statiche poste a 271,5-273. Andamento indici Indice DJ Stoxx 600 DJ Euro Stoxx DJ Stoxx 50 CAC 40 DAX IBEX FTSE 100 FTSE All Share FTSE MIB S&P 500 NASDAQ Comp. Dow Jones Indus. Nikkei 225 Confronto FTSE All Share vs. Stoxx 600 e S&P500 Valore 263,6 266,5 2.739,4 3.724,4 6.705,0 9.691,8 5.581,3 20.590,9 19.950,9 1.180,7 2.495,0 11.036,3 10.115,1 Var. % 1 Var. % da mese inizio anno -1,17 3,83 -3,66 -3,01 -4,68 -7,61 -3,73 -5,38 1,50 12,55 -11,29 -18,83 -2,79 3,11 -6,77 -12,95 -7,36 -14,18 -0,20 5,89 0,63 9,95 -0,86 5,83 7,30 -4,09 Nota: valori e performance in valuta locale. Fonte: FactSet 115 110 105 100 95 90 85 80 75 DJStoxx600 FTSE All Share S&P500 70 23.11.2009 23.03.2010 23.07.2010 23.11.2010 Fonte: Bloomberg I prezzi del presente documento sono aggiornati alla chiusura del mercato del 23.11.2010 (salvo diversa indicazione). Nota mensile Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche Ricerca per Investitori privati e PMI Ester Brizzolara Analista Finanziario Laura Carozza Analista Finanziario Piero Toia Analista Finanziario Mensile Azioni 26 novembre 2010 Scenario macroeconomico. Lo scenario di fondo rimane caratterizzato da una ripresa inferiore ai precedenti riavvii del ciclo; pertanto, recentemente la Fed ha deciso di iniettare nuova liquidità sul mercato attraverso l’acquisto di titoli governativi. L’intervento, quantificato in 600 mld di dollari da eseguire entro il 2° trimestre 2010, sosterrà la crescita economica frenata anche da un tasso di disoccupazione estremamente elevato. In tale contesto, i consumi rimangono caratterizzati da un andamento moderato, fortemente limitato dalle deboli condizioni del mercato del lavoro, dalla modesta crescita dei redditi e dalle condizioni per l’accesso al credito non ancora normalizzato; inoltre, gli investimenti mostrano un ritmo più moderato rispetto alla prima parte dell’anno. Il quadro politico che è emerso dalle recenti elezioni di metà mandato potrebbe conferire una maggiore incertezza sullo scenario economico statunitense, dato che la maggioranza del Presidente Obama è stata ridimensionata in Senato ed è venuta meno alla Camera. Nel frattempo, la Fed ha rivisto verso il basso il proprio scenario di crescita a circa 2,5% per il 2010 (da 3-3,5%) e a 3-3,6% nel 2011 (da 3,5-4,2%), senza modificare sostanzialmente l’aspettativa per il 2012 (3,6-4,5%); è stata aggiunta la proiezione per il 2013 (3,5-4,6%). In Europa, la crescita prosegue a ritmo moderato, caratterizzata da una distinzione in termini di fondamentali macroeconomici tra paesi “core” e periferici, tali da giustificare i recenti timori sul fronte della tenuta dei conti pubblici in tali paesi. A tal proposito, la lettura finale del PIL relativo al 3° trimestre in Germania ha confermato un rallentamento rispetto al “boom” del 2° trimestre mantenendo comunque una crescita solida (+0,7% t/t). Inoltre, è importante sottolineare come l’indice ZEW sia tornato a registrare una variazione positiva in novembre dopo sette mesi consecutivi di cali. In Francia l’andamento rimane più contenuto rispetto ai mesi primaverili rimanendo apprezzabile (+0,4% t/t). Di contro, il dato finale sul PIL del 3° trimestre in Spagna ha confermato una crescita zero t/t e un modesto aumento pari allo 0,2% su base annua, dopo sette trimestri consecutivi di ribassi; la crescita rimane frenata dalle misure di austerità attuate dal Governo e dagli effetti che tali provvedimenti stanno avendo sulla spesa dei consumatori. Quadro intermarket. Le posizioni speculative sul mercato del petrolio sono tornate a crescere nelle ultime settimane, favorite dall’elevata correlazione inversa tra dollaro e prezzi del greggio. La debolezza della valuta statunitense, conseguente alla decisione della Fed di acquistare titoli governativi, ha permesso al greggio nuovi record a 88 dollari al barile, raggiungendo in tal modo i livelli di ottobre 2008. Parimenti, il nuovo rafforzamento del biglietto verde (con il cambio euro/dollaro tornato anche a 1,33) ha innescato un movimento correttivo del greggio tornato a 80 dollari al barile. Il ritracciamento è stato causato anche dal nuovo aumento del tasso sulla riserva obbligatoria da parte della Banca Centrale Cinese che ha frenato le aspettative di un aumento della domanda di greggio da parte del paese asiatico. D’altro canto, i fondamentali sul mercato petrolifero non sono mutati drasticamente, nonostante i principali Enti abbiano rivisto al rialzo le proprie stime in termini di domanda di greggio. L’OPEC ha migliorato le proprie attese sia sul 2010 che sul 2011; in particolare, il consumo mondiale di petrolio dovrebbe crescere dell’1,6% a/a nel corso dell’attuale esercizio (pari a 85,78 mln di barili al giorno), per poi aumentare dell’1,4% a/a nel 2011 (pari a 86,95 mln di barili al giorno). Allo stesso modo, l'EIA (Energy Information Administration) ha alzato le attese di crescita della domanda globale di petrolio nel 2011 (più 33.000 barili) a 87,77 milioni di barili al giorno, grazie ancora al robusto sostegno proveniente dalla Cina, dai paesi del Medio Oriente e dal Brasile. Infine, l'International Energy Agency (IEA) ha stimato una domanda mondiale di petrolio per il 2010 a 87,3 mln di barili; l’Agenzia ha però mantenuto invariate le stime per il 2011 a 88,5 mln di barili al giorno. La nuova liquidità immessa nel sistema dalla Fed con la manovra di QE2 sta alimentando la componente speculativa sul mercato delle materie prime Mercato azionario I mercati restano fortemente condizionati dalla crisi dei periferici e in particolar modo dalla situazione dell’Irlanda, anche se il piano di aiuti proposto dalla UE e dal Fondo Monetario Internazionale a favore di quest’ultima dovrebbe man mano allentarne le pressioni. Tale scenario ha penalizzato fortemente i mercati più deboli aumentando marcatamente il gap con l’andamento degli indici dei paesi “core” come Germania, UK e Francia. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche I mercati risentono della crisi dei periferici e in particolare della situazione irlandese 2 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Il contesto generale continua a rimarcare uno scenario di crescita modesta sia in termini di produzione che di occupazione, con i consumi che continuano a risentire della forte disoccupazione, nonostante i recenti dati migliori delle attese. A favore dei mercati resta la nuova liquidità che la Fed immetterà nei prossimi mesi nel sistema tramite acquisti di titoli governativi per un importo complessivo pari a 600 mld di dollari. Tale intervento potrebbe comunque alimentare eccessive dinamiche inflazionistiche e nuove bolle speculative. In tale scenario, gli Stati Uniti mantengono forza relativa supportati dalla debolezza del dollaro, che ne aumenta la competitività, rispetto al Vecchio Continente. In uno scenario di crescita modesta che frena i consumi spicca la nuova liquidità immessa dalla Fed La manovra della Fed ha comunque provocato un’immediata reazione negativa di molti Paesi emergenti, a cui si è aggiunta la Germania, dato che la liquidità introdotta nel sistema potrebbe innescare nuove bolle finanziarie e soprattutto un ulteriore indebolimento del dollaro, penalizzando quei Paesi maggiormente focalizzati sulle esportazioni e costringendoli a introdurre misure protezionistiche sui beni importati. A tal proposito, i mercati stanno risentendo anche delle nuove misure restrittive (di controllo dei flussi di capitale) da parte della Banca Centrale Cinese, che oltre ad alzare i tassi ufficiali ha aumentato per la quinta volta da inizio anno il coefficiente sulla riserva obbligatoria per i principali istituti bancari, al fine di limitare gli acquisti di titoli statunitensi e contenere i rischi di una possibile nuova bolla speculativa. L’impatto di tale decisione si è sentito anche sui prezzi delle materie prime, che hanno ritracciato dai massimi, in prospettiva di una diminuzione della domanda, anche se il petrolio si mantiene sopra gli 80 dollari al barile. Aspetti positivi e negativi della manovra della Fed, che ha suscitato contromisure da parte di alcuni paesi In termini di forza relativa, l’Europa continua a “viaggiare” a due velocità con i Paesi “core” (come Germania, UK e Francia), che registrano un’elevata sovraperformance, rispetto agli altri. Infatti, si sottolinea la notevole sottoperformance della Spagna che da inizio anno mantiene un gap rispetto alla Germania del 33% circa (dato aggiornato al 25.11.2010). Europa a due velocità: paesi “core” e periferici Relativamente ai periferici, l’intervento di sostegno a favore dell’Irlanda si è reso necessario dopo l’aggravarsi del quadro e il peggioramento dell’instabilità politica che potrebbe ostacolare l’approvazione del budget di tagli alla spesa pubblica, anche se sembra probabile l’approvazione con una maggioranza molto risicata. Il piano quadriennale presentato dal Governo prevede tagli per 6 mld di euro nel 2011 e 9 mld nel triennio successivo. Ipotizzando una crescita attesa dell’1,75% e un’inflazione allo 0,75% il rapporto deficit/PIL scenderebbe all’11,7% per la fine dell’anno, per poi calare al 9,1% nel 2011. Negli anni successivi il rapporto dovrebbe continuare a scendere fino ad arrivare al 2,8% nel 2014, quindi sotto il limite imposto dal Trattato di Maastricht. D’altro canto, il debito continua a crescere ed è particolarmente elevato a causa di un forte divario fra la spesa primaria e le entrate statali (queste ultime sono di 1/3 inferiori alla spesa) stimato, in assenza di interventi correttivi, a 25 mld di euro nel 2011 (di cui solo 5 mld di interessi). Inoltre, le entrate fiscali rapportate al PIL sono pari al 35%, ovvero 10 punti inferiori alla media europea e il rapporto debito/PIL continua a crescere vertiginosamente (atteso per quest’anno al 98%), a causa dell’elevato deficit e delle misure necessarie per sostenere il sistema finanziario, data la delicata situazione del sistema bancario, sproporzionato rispetto all’economia reale del paese. Nel frattempo, l’agenzia di rating Standard & Poor’s ha abbassato il giudizio sul debito a lungo termine portandolo ad A da AA- e mettendolo ”sotto osservazione” con implicazioni negative, qualora si verificassero intralci nel programma di aiuti o si indebolisse ulteriormente il consenso politico interno. I periferici: la situazione in Irlanda Difficoltà anche per il Portogallo dopo il declassamento di Fitch; la situazione del paese rimane caratterizzata da un’elevata dipendenza dai capitali esteri, anche se a differenza dell’Irlanda, presenta un sistema finanziario molto più solido, non è stato colpito dalla “bolla immobiliare” e la situazione fiscale non è paragonabile. Secondo indiscrezioni di stampa la maggioranza dei paesi dell’area euro e la BCE starebbero pressando il Governo portoghese, (che smentisce tale notizia) affinché chieda aiuti finanziari, accedendo al fondo d’urgenza dell’Unione Europea. ...Portogallo e Spagna Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 3 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Meno tesa la situazione della Spagna, che mostra segnali di miglioramento grazie al probabile raggiungimento dell’obiettivo di deficit del 9,3% nel 2010 e alle banche spagnole che riducono i finanziamenti presso la Banca Centrale Europea, anche se l’esposizione rilevante del sistema bancario spagnolo nei confronti dell’economia portoghese sta rafforzando timori di effetto contagio. Le banche europee e statunitensi stanno perseguendo una politica volta alla riduzione dell’esposizione complessiva nei paesi periferici denominati “PIGS” (Grecia, Irlanda, Spagna e Portogallo); nell’ultimo anno hanno ridotto di 366 mld di euro favorendo acquisti di titoli di stato dei paesi “core” e in particolare privilegiando i bond nazionali. Questa manovra riduce comunque la dipendenza di molti governi dagli investitori esteri, dato che comunque Irlanda e Grecia hanno il 75% del proprio debito in mano agli stranieri, esponendoli particolarmente a turbolenze sui mercati; d’altro canto, le banche, focalizzandosi su titoli dei paesi “core”, ovvero applicando una strategia prudente, rischiano di registrare perdite qualora i tassi dovessero ricominciare a salire. Si riduce l’esposizione delle banche nei paesi periferici Relativamente ai fondamentali le trimestrali confermano segnali positivi evidenziando una crescita degli utili in media pari al 30% sia in Europa che negli Stati Uniti; le prospettive per il 2011 restano di utili in aumento a doppia cifra, a fronte di multipli contenuti e inferiori alla media storica 2003-07. In termini di PIL si confermano le stime di crescita degli USA al 2,8% nel 2010 e 2,5% nel 2011, mentre nell’area euro le stime vertono per un aumento dell’1,6% nel 2010 e 1,7% nel 2011. Per gli Stati Uniti il consenso ha rivisto al rialzo le stime, prevedendo una crescita degli utili pari al 50,15% nel 2010 per scendere al 13,1% nel 2011, a fronte di multipli di utile pari a 14,14x per il 2010 e 12,51x per il 2011. I fondamentali restano sostenuti dalle prospettive di crescita degli utili a doppia cifra Relativamente all’Eurostoxx, il consenso ha rivisto nuovamente al rialzo le stime di crescita degli utili sul 2010 al 51%, mentre sul 2011 si attende un aumento del 14,6%, a fronte di multipli pari al 12,06x sul 2010 e al 10,52x sul 2011. Per il mercato domestico le stime di crescita degli utili per il FTSE Mib restano pari al 26,6% per il 2010 e al 25,6% per il 2011, a fronte di multipli in linea con il bencmark europeo a 12,16x e 9,68x rispettivamente. Le stime sul PIL restano invariate all’1% nel 2010 e all’1,2% nel 2011, dopo un -5,1% nel 2009. Gli indici domestici mantengono un gap di performance rilevante rispetto alla Germania (circa il 30%), penalizzati dalla debolezza dei periferici, da attese di crescita economica inferiori rispetto alla media europea e dall’elevato peso dei finanziari. Il mercato domestico continua a sottoperformare penalizzato dalla debolezza dei periferici, da attese di crescita del PIL inferiori alla media europea e dall’elevato peso dei finanziari In tale contesto, comunque continuiamo a ritenere preferibili opportune scelte di stock picking piuttosto che settoriali, non registrando settori particolarmente attraenti, anche se tra i migliori annoveriamo l’Energia e gli Industriali. In termini di forza relativa a livello settoriale europeo resta forte l’Auto supportato dai gruppi esposti sui paesi emergenti, mentre continuano a sottoperformare le case automobilistiche che vendono prevalentemente a livello locale nei paesi europei. In forza anche le Risorse di Base che continuano a beneficiare dei prezzi elevati delle materie prime. Sotto pressione i Bancari che risentono dei periferici. Tecnicamente, i principali indici internazionali restano a ridosso di aree resistenziali di forte valenza, come 1.220-1.230 per l’S&P500 e solo il superamento di quest’ultimo, confermato dalla violazione di 1.240, fornirebbe un nuovo segnale di forza con target a 1.313. Sul fronte opposto, è importante la tenuta dell’area supportiva posta a 1.170-1.160, mentre il cedimento di 1.130-1.120 toglierebbe forza al movimento. Lo Stoxx600 resta sotto la trend line proveniente dai massimi e le resistenze statiche poste a 271,5-273, il cui superamento condurrebbe verso i successivi obiettivi posti a 276 e in ottica di maggior respiro a 292. Sul Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Tecnicamente l’S&P500 resta sotto le forti resistenze poste a 1.220-1.230. Lo Stoxx 600 oscilla tra le resistenze in area 271,5-273 e i supporti a 265264 4 Mensile Azioni 26 novembre 2010 fronte opposto, l’eventuale cedimento dell’area supportiva posta a 265-264 toglierebbe forza al movimento in atto, mentre la perdita di 260 proietterebbe l’indice verso 257-256,5. Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€) Valore P/E P/E P/E Var. EPS Var. EPS Var. EPS Var. EPS PEG sul % Medio % biennio % 2009 2010E 2011E % 2010- 20102009 2010E 2011E 11E 11E Eurostoxx 266,5 18,21 12,06 10,52 -30,5 51,0 14,6 32,8 0,37 Eurostoxx 50 2.739,4 13,60 10,65 9,51 -17,5 27,6 12,0 19,8 0,54 Stoxx 600 263,6 18,38 12,26 10,63 -21,2 49,9 15,4 32,6 0,38 DAX 6.705,0 20,90 11,90 10,79 -14,3 High 10,2 42,9 0,28 CAC 40 3.724,4 17,40 11,42 10,16 -32,7 52,4 12,4 32,4 0,35 FTSE 100 5.581,3 18,69 11,93 10,05 -31,4 56,6 18,8 37,7 0,32 IBEX 35 9.691,8 11,24 10,16 9,33 -25,9 10,5 8,9 9,7 1,04 FTSE MIB 19.950,9 15,39 12,16 9,68 -46,2 26,6 25,6 26,1 0,47 FTSE All Share 20.590,9 16,91 12,78 9,98 -46,0 32,3 28,1 30,2 0,42 SMI 6.393,8 16,39 12,49 11,30 High 31,3 10,5 20,9 0,60 S&P500 1.180,7 21,22 14,14 12,51 7,9 50,1 13,1 31,6 0,45 NASDAQ Composite 2.495,0 58,17 18,24 15,12 -39,8 High 20,7 High 0,15 Dow Jones Industrial 11.036,3 17,06 12,15 10,96 -19,3 40,4 10,8 25,6 0,47 Nikkei 225 10.115,1 NS 16,59 13,32 High High 24,6 High 0,10 Hang Seng 22.896,1 17,73 12,86 11,42 11,4 37,8 12,7 25,2 0,51 Sensex 30 19.691,8 23,68 18,47 15,50 7,2 28,2 19,2 23,7 0,78 Bovespa 67.952,5 18,18 12,28 10,57 -8,5 48,1 16,2 32,1 0,38 RTS Interfax 1.573,5 12,57 7,89 6,72 -33,4 59,5 17,3 38,4 0,21 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 5 Mensile Azioni 26 novembre 2010 USA “QE2”: effetti positivi sulla crescita economica in USA? Ci si domanda quali saranno gli esiti effettivi della manovra effettuata dalla Fed con il nuovo programma di acquisto di titoli governativi (“quantitative easing 2”) a un ritmo di 75 mld di dollari al mese fino al 2° trimestre 2011. Grazie al reinvestimento dei proventi derivanti dai rimborsi di titoli (MBS) in scadenza, complessivamente l’importo dovrebbe salire fino a 850-950 mld di dollari, dai 600 mld previsti. L’obiettivo dell’intervento è quello di ridurre il tasso di disoccupazione e aumentare l'inflazione di lungo periodo, dal momento che l’attuale livello dei disoccupati e quello dei prezzi risultano troppo lontani dai target previsti dal mandato della stessa Banca Centrale. L’impatto della manovra sui tassi a lunga scadenza è stimato dalla Fed in circa 40-60pb, in base ad attese che ogni 100pb di calo dei tassi incrementino il PIL dell’1,7% e riducano il tasso di disoccupazione dello 0,7% dopo due anni. Nuovo programma di acquisto di titoli governativi per 600 mld di dollari da parte della Fed, con l’obiettivo di ridurre il tasso di disoccupazione e aumentare l’inflazione di lungo periodo La Fed si è anche garantita una certa flessibilità di manovra nell’implementazione del programma, contemplando l’ipotesi di una revisione a scadenze regolari del piano di acquisti, non escludendo anche una possibile espansione del periodo dopo il giugno 2011. In tale scenario, permangono dubbi sull’efficacia dello strumento e sulla effettiva trasmissione all’economia reale, in considerazione anche della ridotta esperienza storica nell’utilizzo di tali misure non convenzionali. A tal proposito, i verbali dell’ultima riunione del FOMC hanno infatti mostrato divergenze di opinioni relative alla decisione presa, con alcuni partecipanti che hanno segnalato preoccupazioni per l’eccessivo quantitativo di titoli in bilancio e un indesiderato calo del dollaro. Multipli, crescite e PEG dei principali indici azionari (€) Valore P/E P/E P/E Var. EPS Var. EPS Var. EPS Var. EPS PEG sul % Medio % biennio % 2009 2010E 2011E % 2010- 20102009 2010E 2011E 11E 11E S&P100 530,7 20,21 13,31 11,81 10,0 51,9 12,7 32,3 0,41 S&P500 1.180,7 21,22 14,14 12,51 7,9 50,1 13,1 31,6 0,45 NASDAQ 100 2.116,6 21,58 15,47 13,74 14,1 39,5 12,6 26,1 0,59 NASDAQ Composite 2.495,0 58,17 18,24 15,12 -39,8 High 20,7 High 0,15 Dow Jones Industrial 11.036,3 17,06 12,15 10,96 -19,3 40,4 10,8 25,6 0,47 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Performance mercato americano Il mercato statunitense è stato sostenuto nel corso dell’ultimo mese dalle performance dei comparti maggiormente legati al ciclo, che hanno beneficiato della liquidità immessa dalla Fed con la decisione di acquisto di titoli governativi. La componente speculativa ha favorito i rialzi dei settori legati alle materie prime come le Risorse di base e l’Energia. Nel periodo considerato, è continuata anche la forza relativa del comparto Auto, sostenuto dai nuovi dati relativi alle vendite di veicoli negli Stati Uniti nel mese di ottobre; l’indice rettificato per la componente stagionale (SAAR) si è attestato a quota 12,25 mln di unità, a un livello non distante dai massimi toccati ad agosto 2009. Da segnalare anche il positivo interesse manifestato dal mercato per il ritorno alla quotazione di General Motors. Continuano a sottoperformare le Utility e l’Alimentare. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Continua la forza relativa del comparto Auto, favorito dai nuovi dati sulle vendite in USA e dal ritorno di GM sul mercato 6 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Performance % settoriali verso S&P500 ($) Settore Valore S&P500 1.180,7 Banche 5.288,4 Retail 9.413,6 Auto e componenti 2.526,3 Risorse di base 2.633,7 Chimici 2.946,2 Costruzioni e Materiali 2.933,6 Alimentari 4.758,6 Petrolio & Gas 5.488,4 Servizi Finanziari 6.763,6 Farmaceutici 6.243,7 Beni e servizi industriali 5.583,7 Assicurazioni 4.677,9 Media 4.017,4 Beni pers. e per la casa 6.666,0 Tecnologici 15.005,2 Telecomunicazioni 1.459,3 Utility 2.000,0 Var. 1M (%) -0,20 -0,23 2,13 8,35 5,22 -0,67 4,72 -0,97 3,56 -0,35 -2,63 -1,05 -4,57 0,03 -0,07 -0,39 -0,29 -3,47 Var. 6M (%) 8,55 10,22 6,24 29,99 23,21 21,60 0,52 7,57 15,22 3,65 6,25 8,75 6,11 11,01 10,40 11,21 17,13 8,48 Var. YTD (%) 5,89 6,71 8,06 41,43 8,02 19,94 5,55 5,56 6,31 -3,23 -2,94 13,61 13,01 14,62 11,81 3,95 5,97 -0,79 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. YTD: year-to-date, da inizio anno. Fonte: FactSet Performance settoriali verso S&P500 nell’ultimo mese ($) Assicurazioni Utilities Farmaceutici Beni e servizi industriali Alimentari Chimici Tecnologici Servizi Finanziari Telecomunicazioni Banche S&P500 Beni pers. e per la casa Media Retail Petrolio & Gas Costruzioni e Materiali Risorse di base Auto e componenti -4,57 -6,00 -3,47 -2,63 -1,05 -0,97 -0,67 -0,39 -0,35 -0,29 -0,23 -0,20 -0,07 0,03 2,13 3,56 4,72 5,22 8,35 -4,00 -2,00 0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 10,00 Fonte: FactSet Analisi settoriale Comparti positivi sui fondamentali Rimangono positive le prospettive per il Tecnologico, nonostante il comparto abbia perso forza nel breve; nel contempo, dalla rilevazione di fine ottobre, il consenso ha rivisto leggermente al rialzo le stime di crescita degli utili nel biennio 2010-11. La revisione ha riguardato soprattutto il dato relativo al 2010 passato al 53,1% dal precedente 46,6%, data la positiva chiusura del 3° trimestre, con i gruppi del settore che hanno registrato aumenti degli utili per azione del 42,5% su base annua, a cui si è associata una percentuale di sorprese positive pari all’83%. Relativamente ai semiconduttori, SIA (Semiconductor Industry Association) ha alzato le stime di vendita a livello globale, attendendosi ora una crescita per l’intero anno pari al 32,8% a 300,5 mld di dollari; nel contempo, sono state indicate anche le variazioni per i prossimi due esercizi, pari al 6% per il 2011 e al 3,4% per il 2012, tali da portare la crescita media annua nel periodo 2009-12 al 3,4%. Nel frattempo, le vendite globali di semiconduttori in settembre sono cresciute su base mensile del 2,9% mentre su quella annuale del 26,2%; l’Associazione si Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Perde forza nel breve il Tecnologico, anche se rimane positivo sui fondamentali 7 Mensile Azioni 26 novembre 2010 attende tassi di crescita più contenuti durante gli ultimi mesi dell’anno in corso, a causa di un rallentamento della domanda di prodotti elettronici come per esempio pc e televisori a schermo piatto conseguente alle continue incertezze sul fronte economico. Settori con prospettive in miglioramento Continua a mostrare forza relativa il comparto Auto, grazie ai segnali di ripresa della domanda interna e nei mercati asiatici. Negli Stati Uniti, in ottobre le vendite di autovetture sono cresciute ulteriormente, proseguendo il trend dai minimi toccati nel mese di settembre 2009, quando le immatricolazioni subirono un drastico calo come conseguenza della fine degli incentivi statali. L’indice rettificato per la componente stagionale (SAAR) ha raggiunto in ottobre la quota di 12,25 mln di unità, livello non distante dai massimi toccati ad agosto 2009. In particolare, Ford e Chrysler hanno registrato decisi incrementi nell’ordine rispettivamente del 19,3% a/a e del 37% a/a, mentre General Motors ha visto incrementare le vendite di solo il 4% a/a. Ford ha anche registrato il sesto trimestre consecutivo in utile (il miglior trimestre in più di 20 anni), nonostante le incertezze sul fronte macroeconomico; un contributo significativo è arrivato dai nuovi modelli proposti al pubblico. Alla luce di tali risultati, il gruppo ha confermato i target di profittabilità anche per il 4° trimestre dell’anno. Analogamente, Chrysler ha conseguito dati positivi nel 3° trimestre, dimezzando le perdite su base annua, tanto da permettere al gruppo di rivedere al rialzo le previsioni per l’intero 2010. Continua il recupero delle vendite di auto negli Usa con l’indice rettificato per la componente stagionale (SAAR) che si è portato in ottobre non distante di massimi di agosto 2009 Settori neutrali Gli elevati prezzi del petrolio, tornati nelle scorse settimane ai livelli del 2008, continuano a costituire il driver più significativo per le crescite del comparto Energia. I gruppi del settore risultano però attivi a incrementare il valore del proprio portafoglio attraverso operazioni straordinarie di M&A. A tal proposito, Chevron ha annunciato l’acquisizione di Atlas Energy per un valore complessivo pari a 4,3 mld di dollari, con l’obiettivo di proseguire nell’espansione delle proprie attività nel settore delle fonti non tradizionali di combustibili fossili. Tali operazioni sono sostenute da una leva finanziaria ancora contenuta e da una liquidità generata da flussi di cassa ancora interessante. Rimane l’appeal sui dividendi, con un dividend yield stimato dal consenso pari al 2,06% nel periodo 2010-11, ad un livello superiore a quello dell’S&P500 e alla media storica del comparto. Il comparto Energia beneficia degli elevati livelli del petrolio e delle nuove operazioni straordinarie Le vendite al dettaglio negli Stati Uniti hanno fatto segnare un nuovo incremento anche nel mese di ottobre (+1,2% m/m rispetto al precedente 0,7%), fornendo ulteriori segnali positivi per il comparto Retail. Le trimestrali del settore hanno evidenziato al momento un incremento degli utili per azione del 20,5%, con molti gruppi che si sono dichiarati ottimisti sull’andamento dell’imminente stagione natalizia, tale da rivedere al rialzo le stime di crescita sull’andamento degli ultimi mesi dell’anno. In tale contesto, il consenso ha rivisto al rialzo le stime di crescita degli utili sul 2010, passando a una variazione positiva del 19,8% dal precedente 14,7%, stimando per il 4° trimestre un aumento del 16,8%. Attesa per un andamento positivo delle vendite nella stagione natalizia per molti gruppi del comparto Retail Rimangono deboli i Farmaceutici, date anche le caratteristiche difensive. Il comparto continua comunque a quotare a multipli di P/E a sconto sia rispetto a quelli dell’S&P500 che alla media storica del periodo 2003-07, con il consenso che stima crescite degli utili per il biennio 2010-11 pari all’11,9%, sostenute in particolar modo dal +17% atteso per l’anno in corso. Le crescite più contenute nel 2011 dovrebbero risentire maggiormente degli effetti della riforma sanitaria approvata nei mesi scorsi, anche se l’esito delle recenti elezioni di metà mandato potrebbe portare a modifiche della stessa riforma. Infatti, la tornata elettorale ha messo in evidenza il Movimento del “Tea Party”, ovvero un movimento populista e conservatore che si è opposto a numerosi provvedimenti di Obama, tra cui la riforma del sistema sanitario. L’esito delle elezioni di metà mandato potrebbe portare a revisioni delle riforma sanitaria, con benefici sui Farmaceutici Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 8 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Settori rischiosi Rimangono rischiosi i Finanziari, anche se le prospettive di un ritorno alla distribuzione di dividendi potrebbe rendere più attraenti importanti gruppi del settore. Da questo punto di vista, la Fed potrebbe essere maggiormente disposta ad allentare le restrizioni sul comparto e permettere il ritorno alla distribuzione di cedole o al riavvio di programmi di acquisto di azioni proprie. Rimangono ancora elevati i timori legati alle indagini che le Autorità centrali stanno conducendo sull’eventuale irregolarità nella gestione dei pignoramenti immobiliari di molti gruppi del settore. Relativamente ai gruppi Bancari di minori dimensioni, secondo gli ultimi dati della FDIC (Federal Deposit Insurance Corporation), il numero di banche fallite da inizio anno è arrivato a 143, superando anche il livello record raggiunto nel 2009 (140). D’altro canto, i costi che l’amministrazione pubblica dovrà affrontare per gestire tali fallimenti risulteranno quest’anno decisamente inferiori, tenuto conto anche che gli istituti creditizi interessati sono in gran parte di piccole dimensioni. Infatti, il totale degli asset era pari a 89,3 mld di dollari, contro i 169,7 mld di dollari dello scorso anno; a tal proposito, il maggior dissesto di quest’anno, WesrternBank, vantava asset per 11,9 mld di dollari rispetto a quelli del maggior fallimento realizzato nel 2009 (Colonial Bank pari a 25 mld di dollari). Per quanto riguarda i fondamentali, il consenso ha rivisto al rialzo le stime di crescita degli utili, portando le crescite al 36,1% nel biennio 2010-11 per i Finanziari (32,6% di fine ottobre) e al 23,9% per i Bancari (dal 21,1% precedente). Le revisioni sono giustificate anche dalle positive indicazioni fornite dalle trimestrali che hanno mostrato ancora crescite sostenute con sorprese positive pari al 63%. Crescita degli utili sui settori statunitensi (€) Var. EPS Settore Valore P/E P/E P/E Var. EPS Var. EPS Var. EPS % Medio % % 2009 2010E 2011E % 2009 2010E 2011E 2010-11E S&P500 1.180,7 21,22 14,14 12,51 7,9 50,1 13,1 31,6 Banche 5.288,4 19,44 14,28 12,80 -10,5 36,1 11,6 23,9 Retail 9.413,6 18,87 15,76 14,06 0,5 19,8 12,1 15,9 Auto e componenti 2.526,3 NS 10,12 9,29 High High 8,9 High Risorse di base 2.633,7 NS 17,51 11,79 Neg. High 48,5 High Chimici 2.946,2 25,97 16,33 14,04 -30,3 59,0 16,3 37,7 Costruzioni e Materiali 2.933,6 34,87 27,21 20,66 -34,7 28,1 31,7 29,9 Alimentari 4.758,6 18,01 15,80 14,37 1,4 13,9 10,0 11,9 Petrolio & Gas 5.488,4 21,05 13,32 11,93 Neg. 58,1 11,7 34,9 Servizi Finanziari 6.763,6 20,83 13,53 11,45 8,6 54,0 18,1 36,1 Farmaceutici 6.243,7 13,19 11,27 10,55 -1,7 17,0 6,9 11,9 Beni e servizi industriali 5.583,7 21,11 15,92 13,72 -30,1 32,5 16,1 24,3 Assicurazioni 4.677,9 17,50 11,94 10,96 High 46,5 9,0 27,8 Media 4.017,4 19,56 14,82 13,00 -10,5 32,0 14,0 23,0 Beni pers. e per la casa 6.666,0 20,09 15,81 14,32 13,2 27,1 10,4 18,7 Tecnologici 15.005,2 21,52 14,05 12,71 4,4 53,1 10,5 31,8 Telecomunicazioni 1.459,3 17,75 17,07 14,90 -17,5 4,0 14,5 9,3 Utility 2.000,0 13,59 12,21 12,31 -5,1 11,3 -0,8 5,2 Rimangono rischiosi i Finanziari, anche per via delle indagini sulla gestione dei pignoramenti. Appeal positivo per un possibile ritorno al pagamento di dividendi PEG sul biennio 2010-11E 0,45 0,60 0,99 0,02 0,14 0,43 0,91 1,32 0,38 0,38 0,94 0,66 0,43 0,64 0,84 0,44 1,84 2,34 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 9 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Europa Mercati condizionati dalla difficile situazione dell’Irlanda Il tema importante che domina i mercati in questo contesto è quello relativo alla crisi dei debiti pubblici nei paesi Periferici. Particolare attenzione è posta alla situazione dell’Irlanda, fortemente penalizzata dalla debolezza del sistema bancario nazionale. Dopo vari incontri e colloqui, il Governo irlandese ha finalmente fatto domanda per un pacchetto di sostegno finanziario, il cui ammontare e condizioni sono ancora in fase di negoziazione. L’importo complessivo dell’intervento dovrebbe aggirarsi intorno agli 80-90 mld di euro, con la partecipazione sia dell’Unione Europea che del Fondo Monetario Internazionale, ai quali si affiancheranno anche l’Inghilterra (con un contributo di 7 mld di sterline) e la Svezia (10 mld di corone svedesi). Rimangono elevate le tensioni sui periferici, nonostante l’accordo per gli aiuti all’Irlanda. Preoccupano le incertezze politiche nel governo irlandese Una parte consistente di tali risorse dovrebbe essere utilizzata per la ricapitalizzazione del sistema bancario, dal momento che quest’ultimo è ormai diventato “un problema troppo grande per il paese”, così come dichiarato dallo stesso ministro delle finanze irlandese; infatti il governo locale aveva già annunciato un’iniezione di capitale per almeno 50 mld di euro (circa un terzo del PIL irlandese), che però potrebbero non essere sufficienti. Al momento, il piano di salvataggio non sta smorzando le preoccupazioni del mercato con la situazione generale che risulta ancora delicata, anche in considerazione del fatto che alcuni esponenti politici del gruppo dei Verdi hanno lasciato l’esecutivo, aprendo la porta a elezioni anticipate. A questo punto, il Governo risulta in minoranza avendo 76 seggi contro gli 85 dell’opposizione, tenendo conto anche che due esponenti indipendenti hanno ritirato l’appoggio all’esecutivo. Questa situazione politica incerta potrebbe compromettere l’approvazione della manovra finanziaria per il 2011, necessaria per ridurre la spesa pubblica e indispensabile per il proseguimento del programma di sostegno sopra richiamato; in tale contesto, il Primo ministro ha espressamente dichiarato che le Camere verranno sciolte solo dopo il voto sulla finanziaria. Nel frattempo, il Governo ha presentato il piano quadriennale di correzione del disavanzo pubblico che prevede un taglio della spesa di 10 mld di euro e un aumento delle entrate fiscali per 5 mld di euro. Il budget sarà presentato in Parlamento il 7 dicembre e i disegni di legge collegati saranno votati nelle settimane seguenti. La speculazione che ha colpito in maniera significativa nelle ultime settimane i titoli governativi irlandesi si sta indirizzando nuovamente anche sul Portogallo, considerato come l’ulteriore anello più debole della catena europea e additato come nuovo paese ad aver bisogno di aiuti. Il contesto risulta però differente da quello irlandese, dal momento che il sistema creditizio lusitano non versa in estreme difficoltà e il paese può contare su una situazione politica più certa, con il Governo locale che ha già presentato un ambizioso programma per i conti 2011. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Le tensioni tornano anche sul Portogallo 10 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Crescita degli utili sui settori europei (€) PEG sul Settore Valore P/E P/E P/E Var. EPS % Var. EPS Var. EPS Var. EPS biennio 2009 2010E 2011E 2009 % 2010E % 2011E Medio % 2010-11E 2010-11E DJ Euro Stoxx 266 18,21 12,06 10,52 -30,5 51,0 14,6 32,8 0,37 Auto 319,0 NS 12,25 9,73 Neg. High 25,9 High 0,00 Banche 163,4 15,89 9,63 7,27 -17,6 65,0 32,5 48,8 0,20 Risorse di base 254,9 NS 15,52 11,51 Neg. High 34,9 High 0,00 Chimici 642,6 22,27 13,60 12,62 -31,2 63,8 7,8 35,8 0,38 Costruzioni e Materiali 256,8 15,32 13,96 12,05 -41,8 9,7 15,9 12,8 1,09 Servizi finanziari 222,1 20,71 12,19 10,60 25,5 69,8 15,0 42,4 0,29 Alimentari 318,3 18,66 15,72 13,80 3,1 18,6 13,9 16,3 0,97 Farmaceutici 397,5 10,90 9,92 9,77 13,0 9,9 1,5 5,7 1,73 Beni e servizi Industriali 453,3 27,13 15,44 13,03 -43,9 75,7 18,4 47,1 0,33 Assicurazioni 148,3 12,32 7,81 7,17 59,1 57,8 8,9 33,3 0,23 Media 155,7 13,38 12,31 11,28 -12,8 8,7 9,1 8,9 1,38 Petrolio & Gas 298,1 12,95 9,73 8,59 -47,5 33,1 13,2 23,2 0,42 Beni personali e per la casa 387,0 29,35 19,36 17,10 -18,0 51,6 13,2 32,4 0,60 Retail 322,1 19,91 16,59 14,31 -9,7 20,0 16,0 18,0 0,92 Tecnologici 219,5 24,82 15,68 12,78 -44,2 58,3 22,7 40,5 0,39 Telecom 389,6 10,57 10,10 9,89 2,0 4,6 2,1 3,4 3,01 Turismo e Tempo libero 117,3 NS 23,57 14,41 Neg. High High High 0,01 Utility 329,7 10,82 11,02 11,15 -7,6 -1,9 -1,1 -1,5 -7,44 Nota: E= expected, atteso; NS= non significativo; High= valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente molto ridotto; Neg.= dato negativo. Fonte: FactSet Performance mercato europeo Analogamente a quanto registrato negli Stati Uniti, la migliore performance mensile è stata registrata dal comparto Auto, favorito ancora una volta dai gruppi europei che continuano a essere focalizzati sulle crescite nei Paesi emergenti; a tal proposito, Volkswagen ha annunciato di voler investire 51,6 mld di euro nel periodo 2011-15, di cui 10,6 mld di euro per potenziare le joint venture in Cina. Continua la debolezza del Bancario, influenzato negativamente dalle preoccupazioni relative alla crisi del settore bancario in Irlanda. A tal riguardo, Allied Irish, una delle due principali banche del Paese, ha annunciato di alzare l’importo dell’aumento di capitale varato a 6,6 mld di euro dai precedenti 5,4 mld di euro. Performance settori europei (€) Settore DJ Euro Stoxx Auto e componenti Banche Risorse di base Chimici Costruzioni e Materiali Servizi finanziari Alimentari Farmaceutici Beni e servizi industriali Assicurazioni Media Petrolio & Gas Beni pers. e per la casa Retail Tecnologici Telecomunicazioni Turismo e tempo libero Utility Valore 266,5 319,0 163,4 254,9 642,6 256,8 222,1 318,3 397,5 453,3 148,3 155,7 298,1 387,0 322,1 219,5 389,6 117,3 329,7 Var. % 1 mese -3,66 5,07 -13,90 -3,33 2,28 1,01 -4,10 -1,12 -2,20 -0,88 -4,79 -3,63 -2,93 -0,43 -0,75 -3,95 -6,02 -0,64 -2,48 Var. % 6 mesi 8,51 41,02 -4,36 4,58 27,10 3,88 3,79 8,97 3,84 17,09 5,03 9,16 3,37 17,58 12,55 2,74 10,00 22,59 -0,37 Come in USA, la migliore performance mensile europea è quella del comparto Auto Var. % inizio anno -3,01 37,15 -25,74 -8,69 17,01 -10,85 -7,30 7,83 -5,23 17,72 -7,42 0,39 -9,81 23,22 17,15 0,79 -7,29 18,41 -15,72 Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 11 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Performance settoriali verso Eurostoxx nell’ultimo mese (€) Banche Telecomunicazioni Assicurazioni Servizi finanziari Tecnologici DJ Euro Stoxx Media Risorse di base Petrolio & Gas Utilities Farmaceutici Alimentari Beni e servizi industriali Retail Turismo e tempo libero Beni pers. e per la casa Costruzioni e Materiali Chimici Auto e componenti -13,90 -16,00 -6,02 -4,79 -4,10 -3,95 -3,66 -3,63 -3,33 -2,93 -2,48 -2,20 -1,12 -0,88 -0,75 -0,64 -0,43 1,01 2,28 5,07 -11,00 -6,00 -1,00 4,00 Fonte: FactSet Analisi settoriale Comparti positivi sui fondamentali Il comparto Energia continua ad essere favorito dall’elevato livello delle quotazioni petrolifere, in grado di sostenere le performance delle varie divisioni legate alla produzione di idrocarburi dei principali gruppi del settore. Nel complesso, i dati trimestrali hanno mostrato fino ad ora un incremento degli utili su base annua del 44%, a un livello superiore alle stime di consenso che per il 3° trimestre indicano una variazione positiva pari al 35%. Relativamente all’intero biennio 2010-11, la crescita degli utili dovrebbe attestarsi al 23,2%, a fronte di multipli di utile ancora a sconto rispetto a quelli dell’Eurostoxx. Gli “Oil Service” continuano a beneficiare delle crescite delle attività di perforazione, tornate in alcuni casi a superare i livelli di pre-crisi; negli Stati Uniti, il numero dei pozzi attivi (petrolio e gas) a inizio novembre si sono attestati a 1.683, con un incremento su base annua del 56%. Le quotazioni petrolifere continuano a sostenere il comparto Energia, che beneficia anche dei positivi fondamentali Settori con prospettive in miglioramento Perde forza nel breve il Tecnologico, con l’indice settoriale che ripiega dai massimi da inizio anno raggiunti lo scorso mese. I risultati trimestrali hanno comunque confermato indicazioni positive, con crescite medie degli utili sostenute da parte dei principali gruppi europei. L’apporto più significativo è arrivato dal segmento dei semiconduttori e da quello degli apparecchi hardware (compresi i telefonini) rispetto alla divisione software. Secondo la società di ricerca Gartner, le vendite mondiali di cellulari sono balzate nel terzo trimestre del 35% spinte in particolar modo da produttori senza marchio (prevalentemente cinesi che vendono sui mercati emergenti), mentre quelli tradizionali hanno perso quote di mercato, soprattutto da parte di produttori europei come Nokia. Le crescite continuano a essere sostenute dai nuovi modelli smartphone, che presentano ancora un forte appeal sui consumatori. Per l’intero 2010, Gartner si attende una dinamica positiva pari al 30%. Inoltre, la stessa società di ricerche stima che dal 2012 la spesa per software supererà quella per l’hardware fino presumibilmente al 2014, quando le società inizieranno un nuovo ciclo di rimpiazzo delle applicazioni ormai obsolete. Nell'Europa occidentale il mercato sarà guidato da Germania e Francia rispetto alla debolezza della domanda di Italia, Grecia, Spagna e Portogallo. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Perde forza nel breve il Tecnologico, nonostante le indicazioni positive sul fronte delle trimestrali e le stime ancora incoraggianti per i prossimi trimestri 12 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Settori neutrali Permane la debolezza del Telefonico, dopo i risultati non brillanti di molti gruppi europei. Rimane fondamentale per l’intero comparto l’espansione in mercati caratterizzati da elevati tassi di crescita, in grado di bilanciare le debolezze registrate ancora in molti paesi europei. A tal proposito, secondo proiezioni del gruppo messicano America Movil (principale operatore nel Sud America), entro il 2014 ci saranno 150 mln di nuovi sottoscrittori di abbonamenti per telefoni cellulari. A conferma di tale aspetto, i recenti dati di ottobre sul mercato brasiliano hanno evidenziato un nuovo incremento degli abbonamenti sul segmento mobile pari al 15,71% su base annua e all’1,55% rispetto al mese precedente. Telefonica ha infatti registrato nel corso del 3° trimestre una sostanziale crescita dell’utile, grazie proprio al significativo apporto della controllata brasiliana Vivo, il cui definitivo controllo è avvenuto tramite la recente offerta da 7,5 mld di euro. Analogamente, i nuovi investimenti in Africa e Medio Oriente hanno fornito un importante contributo al miglioramento registrato nei risultati del 3° trimestre da parte di France Telecom. Relativamente ai fondamentali l’intero comparto quota a multipli di P/E ancora a sconto ma con crescite degli utili stimate dal consenso ancora contenute; per il biennio 2010-11 è attesa una variazione positiva pari al 3,4%. L’appeal rimane legato ancora all’elevato dividend yield, che secondo le stime dovrebbe attestarsi al 7,77% nel biennio 2010-11, pari a circa due volte quello stimato per l’Eurostoxx. Per i gruppi Telefonici europei la politica di espansione nei mercati ad alta crescita come l’America Latina, si conferma fondamentale Settori ciclici ad alto beta trainati dalla domanda degli emergenti, ma con prospettive incerte sui mercati europei Il comparto Auto continua a mantenere forza relativa, con l’indice settoriale che ha anche violato l’importante barriera posta in corrispondenza dei livelli di maggio 2008; tale livello rappresenta il 61,8% di Fibonacci dell’intero movimento correttivo dai massimi toccati nel mese di novembre 2007 ai minimi di marzo 2009. Le principali case automobilistiche europee continuano a registrare significative performance grazie alle vendite nei mercati emergenti, tali da bilanciare i continui segnali di debolezza della domanda europea. Segnali importanti arrivano anche dalle vendite realizzate negli Stati Uniti. Nessuna novità relativamente alle immatricolazioni in Europa, che nel mese di ottobre hanno registrato un nuovo calo del 17,5% (UE + paesi Efta), portando la variazione da inizio anno a -4,8%. Le flessioni hanno interessato tutti i principali mercati, con contrazioni del 37,6% in Spagna, del 18,5% in Francia, del 20% in Germania e del 28,8% in Italia. Continua la forza relativa del comparto Auto, trascinato ancora dalle vendite nei paesi emergenti, tali da condurre molti gruppi a incrementare i propri investimenti in tali mercati Sul fronte societario, Volkswagen ha registrato un nuovo aumento delle vendite totali in ottobre (+5,8% a/a), grazie al positivo andamento del mercato cinese, con una crescita del 18% e a quello negli Stati Uniti, in aumento del 10,5%, mentre in Germania è stata solo dello 0,8% a/a. Indicazioni importanti sono arrivate anche da BMW che sulla scia dei positivi risultati del 3° trimestre ha rivisto al rialzo le proprie stime sull’intero esercizio 2010. In particolare, le vendite di auto dovrebbero superare 1,4 mln di veicoli, con una crescita di oltre il 10% a/a. Il comparto viene quindi trainato dai gruppi con maggiore presenza nei mercati emergenti; a tal riguardo, i tre principali produttori tedeschi (Volkswagen BMW e Daimler) hanno incrementato notevolmente le vendite in questi Paesi, con Daimler che nei primi nove mesi del 2010 ha venduto in Cina 116 mila vetture a marchio Mercedes, pari a circa il 170% in più rispetto a quanto registrato nell’analogo periodo 2009. Settori con scarsa visibilità per i prossimi trimestri Rimane rischioso il comparto delle Costruzioni-Cementieri, nonostante alcune indicazioni positive sul fronte delle trimestrali. A tal riguardo, i gruppi europei hanno registrato in media variazioni positive rispetto all’analogo periodo 2009, anche se in molti casi i risultati non hanno migliorato le attese di mercato. La visibilità sull’andamento per i prossimi trimestri rimane ancora limitata, così come evidenziato anche da importanti gruppi del settore, con il consenso che ha Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Molti importanti gruppi del comparto CostruzioniCementieri rimangono ancora cauti sull’andamento dei prossimi trimestri 13 Mensile Azioni 26 novembre 2010 rivisto al ribasso le proprie stime di crescita degli utili rispetto alla rilevazione dello scorso mese. Al momento le crescite medie del biennio 2010-11 sono passate al 12,8% dal 13,7% di fine ottobre, con i valori di P/E che rimangono ancora a premio rispetto a quelli dell’Eurostoxx e alla media storica di settore. Un lento recupero dovrebbe registrarsi anche negli Stati Uniti, grazie all’aumento della spesa in infrastrutture. Settori rischiosi Il comparto Bancario rimane fortemente condizionato dalle vicende sul fronte della tenuta dei debiti pubblici nei paesi periferici con particolare attenzione all’Irlanda; in questo caso, infatti le maggiori problematiche risultano legate all’estrema debolezza del sistema bancario nazionale, per il quale risultano necessarie nuove iniezioni di capitale. Secondo uno studio della Banca Internazionale dei Regolamenti, gli istituti creditizi europei e statunitensi avrebbero ridotto nel corso degli ultimi 12 mesi le proprie esposizioni nei confronti dei titoli governativi dei paesi a maggior rischio: in particolare, lo stock di bond greci si sarebbe contratto del 43%, quello dei titoli irlandesi del 23%, e rispettivamente del 21% e dell’11% il totale degli asset costituiti da investimenti in governativi di Spagna e Portogallo. Di contro, sarebbero aumentati gli acquisti di titoli di stato dei paesi “core”, con l’obiettivo di ridurre il livello di rischio dell’intero portafoglio, anche se in prospettiva l’aumento dei tassi di mercato e dei relativi rendimenti sui bond potrebbero condurre a perdite in conto capitale con una nuova pressione sui bilanci bancari. Sul fronte delle trimestrali, i gruppi europei hanno mostrato fino ad ora una crescita media degli utili pari a circa l’11%, sui quali ha pesato positivamente un generale miglioramento della qualità dei crediti. Altro argomento di particolare interesse per il comparto è rappresentato dalle consistenze patrimoniali dei vari istituti creditizi, soprattutto alla luce dei nuovi coefficienti imposti da Basilea 3. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Il Bancario continua a essere penalizzato dalle vicende sui Periferici, anche se secondo uno studio della BRI gli istituti avrebbero ridotto le proprie esposizioni nei confronti di tali paesi 14 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Italia L’incertezza sull’esito del salvataggio dell’Irlanda e i rischi derivanti dai debiti di altri Paesi periferici europei hanno creato notevole nervosismo sui mercati, a cui si è aggiunto il timore del riaccendersi dell’inflazione in Cina. La Borsa italiana ha registrato un andamento altalenante fino alla metà di novembre per poi ritracciare fino ai livelli di inizio ottobre. A condizionare le decisioni degli investitori, che comunque rimangono attratti dalle opportunità di investire sul mercato azionario, permangono quegli elementi di fragilità macroeconomica che erano emersi in primavera e si erano solo assopiti nel periodo estivo. Si riaffacciano i rischi sul sistema finanziario europeo, mercato nervoso Il nostro listino rimane inoltre il più fragile rispetto agli altri benchmark di riferimento. Se osserviamo la forza relativa del mercato domestico rispetto all’Eurostoxx si nota, infatti, quanto i titoli finanziari (banche e assicurazioni), che hanno una forte incidenza sulla capitalizzazione (36,6% dell’indice FTSE All Share), continuino a pesare sulla performance del nostro indice. A condizionare il comparto Bancario continuano ad essere principalmente due fattori: 1) i potenziali effetti negativi delle difficoltà sul fronte dei conti pubblici sui titoli di stato dei Paesi periferici, che rischiano di generare perdite sui titoli in portafoglio agli istituti di credito; 2) la scarsa redditività derivante da bassi tassi d’interesse, che si confronta con l’esigenza di rafforzamento del capitale dettata dagli obblighi di Basilea 3. Per quanto riguarda i risultati societari del 3° trimestre 2010, pubblicati nel corso dell’ultimo mese, possiamo osservare che mediamente i risultati sono stati in linea con le attese, anche se non sono mancate alcune sorprese negative come Geox e Lottomatica e altre positive come FIAT e STMicroelectronics. Secondo le stime di consenso, i multipli domestici in termini di P/E attesi sul 2010 e 2011 non si scostano molto dal benchmark europeo, mentre i tassi di crescita degli utili, sempre nel biennio, non hanno subito importanti variazioni dopo la pubblicazione dei risultati del 3° trimestre. L’unica eccezione riguarda il FTSE Star, che ha subito un’importante revisione al ribasso dell’EPS atteso nel 2010 al 44,4% dal precedente 81,1% spostando però la crescita al 2011, dove l’EPS è salito al +59,7% rispetto al precedente 28,5%. Il premio al rischio sull’indice FTSE Italia AllShare, attualmente pari al 6,24%, si mantiene sempre superiore a quello dell’indice Eurostoxx (5,43%). Multipli, crescite e PEG dei principali indici italiani (€) Valore P/E P/E P/E Var. EPS Var. EPS Var. EPS 2009 2010E 2011E % 2009 % 2010E % 2011E FTSE MIB FTSE All Share FTSE Mid Cap FTSE Star DJ Euro Stoxx S&P 500 19.950,9 20.590,9 22.990,2 10.817,2 266,5 1.180,7 15,39 16,91 21,72 30,20 18,21 21,22 12,16 12,78 17,13 20,92 12,06 14,14 9,68 9,98 12,07 13,10 10,52 12,51 -46,2 -46,0 -42,3 -46,2 -30,5 7,9 26,6 32,3 26,8 44,4 51,0 50,1 25,6 28,1 41,9 59,7 14,6 13,1 PEG sul Var. EPS biennio Medio % 2010-11E 2010-11E 26,1 0,47 30,2 0,42 34,4 0,50 52,0 0,40 32,8 0,37 31,6 0,45 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet I rendimenti dei principali indici domestici, quali il FTSE All Share e il FTSE MIB, restano ampiamente superiori rispetto a quelli statunitensi e leggermente più elevati anche del benchmark europeo sul 2010. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 15 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Rendimento dividendi (€) % Valore FTSE MIB FTSE All Share FTSE Mid Cap FTSE Star DJ Euro Stoxx S&P 500 19.950,9 20.590,9 22.990,2 10.817,2 266,5 1.180,7 Rend. netto 2006 8,25 7,50 5,16 2,97 4,52 2,78 Rend. netto 2007 8,67 8,04 5,92 3,59 5,15 2,21 Rend. netto 2008 4,63 4,34 3,57 2,23 3,93 2,60 Rend. netto 2009 3,89 3,71 2,78 2,26 3,39 1,75 Rend. Netto 2010E 4,22 4,06 3,32 2,54 3,79 1,90 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. Fonte: FactSet Performance del mercato italiano Nel’ultimo mese il nostro mercato ha messo a segno una performance negativa, tra le peggiori in ambito europeo, ampliando il divario di performance da inizio anno rispetto al benchmark europeo e soprattutto rispetto al mercato tedesco (DAX) . Performance principali indici internazionali Valore Var. % 1 mese DJ Stoxx 600 263,6 -1,17 DJ Euro Stoxx 266,5 -3,66 DJ Stoxx 50 2.739,4 -4,68 CAC 40 3.724,4 -3,73 DAX 6.705,0 1,50 IBEX 9.691,8 -11,29 FTSE 100 5.581,3 -2,79 FTSE All Share 20.590,9 -6,77 FTSE MIB 19.950,9 -7,36 S&P 500 1.180,7 -0,20 NASDAQ Comp. 2.495,0 0,63 Dow Jones Indus. 11.036,3 -0,86 Nikkei 225 10.115,1 7,30 Var. % 6 mesi 11,18 8,51 6,42 8,56 15,02 3,02 10,24 2,42 2,12 8,55 11,93 8,27 3,38 Var. % inizio anno 3,83 -3,01 -7,61 -5,38 12,55 -18,83 3,11 -12,95 -14,18 5,89 9,95 5,83 -4,09 Nota: i valori degli indici sono in valuta locale. Fonte: FactSet Nelle tabelle successive riportiamo i migliori e peggiori titoli del FTSE MIB ordinati per performance da inizio anno e nell’ultimo mese. A tal proposito spicca la sovraperformance del gruppo Fiat e della controllante Exor, sostenuti da varie ipotesi di operazioni straordinarie dopo lo spin-off dell’auto. STM beneficia dei positivi risultati del 3° trimestre e di buone prospettive per i prossimi mesi. Migliori del FTSE MIB nell’ultimo mese (€) Titolo Prezzo Var. % EXOR 21,01 17,24 STMicroelectronics 6,59 13,53 Tenaris 16,09 7,84 Fiat 13,02 7,25 Autogrill 9,77 3,94 TERNA 3,24 1,01 Saipem 31,95 0,06 Davide Campari-Milano 4,51 -0,72 Parmalat 1,95 -0,86 Snam Rete Gas 3,78 -1,18 Migliori del FTSE MIB da inizio anno (€) Titolo Prezzo Var. % EXOR 21,01 54,71 Pirelli & C. 5,89 35,72 Saipem 31,95 32,57 Bulgari 7,45 29,45 Fiat 13,02 27,02 Davide Campari-Milano 4,51 23,65 Luxottica Group 20,23 12,08 Autogrill 9,77 10,77 Snam Rete Gas 3,78 8,79 TERNA 3,24 8,00 Fonte: FactSet Fonte: FactSet Il peggior titolo del mese è ancora Banco Popolare, penalizzato dall’annuncio di un consistente aumento di capitale che sarà effettuato a inizio 2011, seguito a breve distanza da Fondiaria-SAI, anch’essa penalizzata da un aumento di capitale annunciato nei giorni scorsi. Osservando l’andamento dei titoli del FTSE Mib da inizio anno si nota come le peggiori performance Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 16 Mensile Azioni 26 novembre 2010 appartengano al comparto Finanziario (Bancari e Assicurativi), ancora sotto pressione per le note ragioni: bassi tassi d’interesse, adeguamento ai nuovi ratio patrimoniali europei, rischio svalutazione dei titoli dei Paesi cosiddetti periferici. Peggiori del FTSE MIB nell’ultimo mese (€) Titolo Prezzo Var. % Banco Popolare 3,18 -26,08 Fondiaria-SAI 6,11 -23,86 Geox 3,47 -21,74 Banca Popolare di Milano 2,78 -20,01 Banca MPS 0,87 -19,84 Intesa Sanpaolo 2,16 -18,70 Prysmian 12,04 -15,75 UniCredit 1,62 -14,75 Unipol Gruppo Finanziario 0,49 -14,34 UBI Banca 6,80 -14,14 Peggiori del FTSE MIB da inizio anno (€) Titolo Prezzo Fondiaria-SAI 6,11 Banca Popolare di Milano 2,78 Unipol Gruppo Finanziario 0,49 Italcementi 5,54 Banco Popolare 3,18 Buzzi Unicem 7,42 UBI Banca 6,80 Intesa Sanpaolo 2,16 Banca MPS 0,87 Mediolanum 3,13 Fonte: FactSet Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Var. % -45,00 -44,23 -42,79 -42,19 -39,75 -34,22 -32,27 -31,35 -29,11 -28,31 17 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Analisi settoriale domestica I titoli domestici trattati nelle pagine seguenti sono selezionati in base agli eventi ritenuti maggiormente significativi. Settori Positivi Petrolio & Gas Sulla base dei dati di ottobre la domanda di gas in Italia ha raggiunto 6,4 mld di metri cubi con un leggero progresso (+0,7% a/a). I dati di ottobre, così come quelli dei mesi precedenti, risultano penalizzati da una debole domanda termoelettrica. L’import di gas è cresciuto del 12% a/a a 6,4 milioni di metri cubi e la produzione domestica è cresciuta dell’1,4% a/a a 702 milioni di metri cubi. Settore Petrolio & Gas Titolo Giudizio ENI Positivo Prezzo (€) 15,86 Capitaliz. (€ mln) 63.525 P/E 2009 P/E 2010E 11,0 8,5 Domanda di gas in Italia +0,7% a/a a ottobre Net Div. Yield 2010E (%) 6,31 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet ENI, dopo i positivi risultati del 3° trimestre 2010, prevede uno scenario energetico ancora caratterizzato da elevata volatilità ma con una leggera ripresa dei consumi mondiali di petrolio. Per fine anno la società si attende un significativo miglioramento degli utili. Nell’ultimo mese la società ha beneficiato di notizie positive provenienti dal Venezuela, dove sono state alzate le stime di riserva di gas su una piattaforma offshore denominata Perla. La nuova stima è pari a circa 424 miliardi di metri cubi e supera le indicazioni preliminari di circa un 30-50%. Il giacimento di gas offshore di Perla in Venezuela è gestito da Eni e Repsol, con una quota del 32,5% ciascuna, mentre il rimanente 35% è in mano a PDVSA Petroleo SA (società venezuelana). Indicativamente il valore del giacimento pro-quota per Eni dovrebbe essere pari a circa 1,0-1,5 mld di euro. Confermiamo il giudizio Positivo sul titolo. Settore Petrolio & Gas Titolo Giudizio Saipem Neutrale Prezzo (€) 31,95 Capitaliz. (€ mln) 14.103 P/E 2009 P/E 2010E 19,2 17,8 Miglioramento degli utili atteso per fine anno Net Div. Yield 2010E (%) 1,83 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet I risultati conseguiti da Saipem nel 3° trimestre sono stati positivi e sostanzialmente in linea con le attese. Nel trimestre la società ha registrato un utile netto rettificato di 211 mln di euro, con un incremento del 24,1% a/a. I ricavi nel trimestre sono ammontati a 2,81 mld di euro (2,54 mld nel 3° trimestre 2009). Nel periodo in esame è stata finalizzata la vendita della partecipazione di minoranza (40%) nella società francese Doris Engineering per 30 mln di euro con una plusvalenza di 17 mln di euro. I ricavi dei primi 9 mesi sono ammontati a 8,2 mld di euro, in crescita rispetto ai 7,7 mld di un anno fa, mentre le acquisizioni di nuovi ordini sono rimaste stabili a/a a 9,62 mld di euro. Gli investimenti tecnici effettuati nel periodo in questione sono ammontati a 1,15 mld di euro (1,21 mld nello scorso esercizio). Per quanto riguarda le previsioni, la società ritiene che l'incremento delle stime per l'esercizio 2010 (ricavi ed EBIT +5% a/a), annunciato in occasione dei risultati semestrali, verrà raggiunto, con spazi per un ulteriore miglioramento. Riteniamo che le prospettive rivenienti dal 2011 dal segmento Offshore, che ha mostrato una scarsa dinamicità nel 2010, siano importanti per la performance del titolo, che ai prezzi correnti mostra multipli piuttosto elevati (P/E 2011E 16,2x ed EV/EBITDA 2011E 8,6x) rispetto alla media dei competitori (P/E 14,5x ed EV/EBITDA 7,8x sul 2011). Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Risultati positivi, in linea con le attese 18 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Utility I consumi elettrici ad ottobre hanno visto una crescita dell’1,1% a/a, +1,6% rettificata per i fattori stagionali. Il dato risulta marginalmente positivo in quanto porta la crescita dei primi 10 mesi dell’anno a +1,6% (non rettificato), aumentando la visibilità sulla stima di crescita di fine anno, che complessivamente dovrebbe mantenersi su valori analoghi. Nel 2009 i consumi elettrici erano calati del 6,7% e l’attuale trend conferma che non si tornerà ai livelli precedenti prima di alcuni anni. Settore Utility Titolo Enel Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 3,82 Capitaliz. (€ mln) 35.921 P/E 2009 P/E 2010E 7,5 8,2 Net Div. Yield 2010E (%) 7,12 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet I risultati del 3° trimestre 2010 sono stati soddisfacenti, poco sopra le stime di consenso a livello operativo. Le guidance per fine anno sono positive. Nei primi 9 mesi l’EBITDA si è attestato a 13,3 mld di euro, in progresso del 5% a/a, l’EBIT a 8,9 mld di euro, stabile a/a, e l’utile netto a 3,45 mld di euro, +1% a/a. Il consenso stimava rispettivamente 13 mld, 8,7 mld, e 3,5 mld. Il debito netto a fine settembre era pari a 51 mld di euro. Sull’EBITDA hanno influito i buoni risultati della controllata Endesa e dell’attività internazionale, che hanno compensato la peggiore performance della generazione in Italia, che ancora soffre di una riduzione dei consumi. Il management ha fornito guidance positive sul 2010, con un EBITDA atteso ad almeno 17 mld di euro (il consenso indica 16,6 mld di euro), e un debito in riduzione a 45 mld di euro. L’agenzia di rating Fitch ha confermato ad Enel ed Endesa il rating Long term A- e l’Outlook Stabile, notizia positiva sebbene ampiamente attesa. La società offre un interessante dividend yield (7,12% 2010E). Confermiamo il giudizio Moderatamente Positivo. Settore Utility Titolo IREN Giudizio Prezzo (€) Positivo 1,17 Capitaliz. (€ mln) 1.383 P/E 2009 P/E 2010E 9,8 10,4 Risultati positivi. Dividend yield elevato Net Div. Yield 2010E (%) 7,05 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet I risultati di IREN (società creata dalla fusione fra Iride ed Enia) sono stati leggermente sotto le attese a seguito di minore generazione di energia elettrica idrica (fermo impianti programmato) e oneri straordinari sui Certificati Verdi pari a 6 mln di euro. Nei 9 mesi 2010 l’EBITDA è sceso del 2,2% a/a a 411 mln di euro. Il risultato netto è sceso del 7% a/a a 110 mln di euro. Il debito netto si è attestato a 2,4 mld di euro, in linea con le attese. Per fine anno IREN si aspetta un EBITDA intorno ai 570 mln di euro, quindi stabile a/a. Secondo il management, è probabile che il dividendo rimanga in linea con l’anno scorso a 8,5 centesimi di euro, che corrisponde ad un rendimento 2010E del 7,1%. La società resta ottimista sul miglioramento nella generazione elettrica e sul mercato energetico grazie alla rinegoziazione dei contratti e a maggiori riserve idriche. La società presenterà il piano strategico entro fine anno e questo potrebbe rappresentare un potenziale catalyst per il titolo. Settore Utility Titolo Atlantia Giudizio Prezzo (€) Positivo 15,57 Capitaliz. (€ mln) 9.347 P/E 2009 P/E 2010E 13,4 13,3 Risultati un po’ sotto le attese. Entro fine dicembre sarà presentato il piano industriale Net Div. Yield 2010E (%) 4,84 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Nei 9 mesi 2010 i ricavi del Gruppo sono cresciuti del 9,1% a 2,8 mld di euro (+5,1% in termini comparabili), mentre i margini operativi sono leggermente scesi a/a dal 64,3% al 63% in termini di EBITDA e dal 49,4% al 49,2% in termini di EBIT. Tuttavia, a parità di perimetro di Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Risultati positivi, buone prospettive di miglioramento 19 Mensile Azioni 26 novembre 2010 consolidamento ed escludendo l’impatto negativo derivante dai minori proventi straordinari, il margine EBITDA mostra una crescita dal 63,9% al 66%. Tali risultati beneficiano del miglioramento del mix di traffico (+0,5%) e degli incrementi tariffari applicati alle concessionarie italiane. Nel solo 3° trimestre i ricavi del Gruppo sono cresciuti del 7% a 1,1 mld di euro, con un’incidenza dell’EBITDA rettificato sui ricavi del 70%. Il management prevede un miglioramento dei risultati operativi a fine 2010, grazie all’incremento annuale delle tariffe, all’andamento positivo del traffico, allo sviluppo delle attività collaterali e al consolidamento integrale sull’intero esercizio delle società acquisite nel 2009. Confermiamo pertanto la nostra visione Positiva sulla società. Tecnologico Secondo le stime fornite da alcune società di ricerca, il mercato mondiale dei semiconduttori dovrebbe mostrare una crescita per fine 2010 del 31% a/a con un giro d'affari nell'ordine di 290 milioni di dollari. Le proiezioni per il 2011 indicano un tasso di sviluppo più contenuto e pari all'8%, con ricavi globali che dovrebbero attestarsi a 301 milioni di dollari. Tale stima prudenziale è dovuta all'incertezza economica e all’insicura tenuta dei consumi, che si riflette sulle strategie dei produttori. In dettaglio, l’analisi dei vari settori di applicazione indica nel 2010 per il segmento dei semiconduttori per PC un tasso di sviluppo su base annua molto consistente e superiore al 35%, che poi rallenterà nel 2011. Un rallentamento della crescita infatti è già in atto lungo la supply chain dei PC ed è riscontrabile anche nella recente revisione al ribasso delle attese sui ricavi da parte di Intel. A compensare il rallentamento del settore PC dovrebbe intervenire il comparto dei media tablet (come ad esempio l’I-Pad, e-book etc.) Settore Tecnologico Titolo Giudizio STMicroelectronics Positivo Prezzo (€) 6,59 Capitaliz. (€ mln) 5.99 P/E 2009 P/E 2010E NS 12,0 Net Div. Yield 2010E (%) 2,95 Nota: E= expected, atteso; NS= non significativo. Fonte: FactSet STM nel 3° trimestre 2010 ha riportato un fatturato in crescita del 5% a 2,65 mld di dollari, con un’incidenza dell’EBITDA su fatturato del 39,2%, tutti dati superiori alle attese di consenso. L’utile netto realizzato nel trimestre è stato pari a 198 mln di dollari, con un EPS di 0,23 dollari rispetto a 0,2 dollari di consenso. Il portafoglio ordini è rimasto forte nonostante qualche correzione in atto. L’utilizzo della capacità produttiva è stata oltre il 90% nel 3° trimestre (praticamente a pieno regime) e l’outsourcing al 17% (vs. il massimo dichiarato del 20%). Queste sono le ragioni per cui gli investimenti sono significativamente cresciuti (11,8% del fatturato nel 3° trimestre e previsti oltre l’8% per l’intero anno vs. guidance d’inizio anno pari a 5-6%). Le indicazioni del management sul 4° trimestre sono basate su un cambio euro/dollaro medio a 1,36 e vedono un fatturato in crescita rispetto all’andamento dei tre mesi precedenti in un range del 2-7% a 2,71-2,84 mld di dollari e un EBITDA margin al 39,5% (+/-1%) a 1,04-1,15 mld di dollari. Tali indicazioni sono decisamente positive soprattutto se rapportate a quanto comunicato recentemente da Texas Instruments. Il mercato di riferimento per il 2011 è visto in crescita del 5-10% a/a, mentre il 1° trimestre 2011 dovrebbe mostrare un calo sequenziale del fatturato nell’ordine del 7-10%, in linea con la stagionalità tipica. Confermiamo la nostra visione Positiva sul titolo. Risultati 3° trim. 2010 e indicazioni 4° trim. sopra le attese Industriale Secondo l’Istat la produzione industriale italiana in ottobre ha evidenziato una flessione più forte delle attese. A rallentare in particolare sono stati i comparti dei macchinari e della metallurgia. Secondo l’istituto di statistica, l’indice della produzione industriale destagionalizzato ha registrato un calo del 2,1% rispetto ad agosto. Le previsioni erano per un calo dello 0,7%. Nell’ultima parte dell’anno (4° trim. 2010) è atteso un modesto recupero dello 0,3%. Nell’ultimo Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 20 Mensile Azioni 26 novembre 2010 anno il rallentamento è stato più forte del previsto e pertanto il recupero si vedrà solo nel medio termine. Settore Industriale Titolo Finmeccanica Giudizio Prezzo (€) Da Moderatamente Positivo a Neutrale 8,69 Capitaliz. (€ mln) 5.024 P/E 2009 6,8 P/E 2010E Net Div. Yield 2010E (%) 7,6 4,72 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Dall’incontro della società con gli analisti finanziari è emerso un clima più pessimistico per le prospettive del Gruppo nei prossimi tre anni, a causa del perdurare di un contesto economico difficile e di crescenti pressioni per il taglio dei budget della difesa nei principali paesi sviluppati, come Regno Unito e Italia, mercati di riferimento per la società. Per tali ragioni emerge la necessità di crescere nei Paesi emergenti, dove però la pressione competitiva è maggiore e i margini sulle commesse più bassi. In particolare, Finmeccanica prevede di incrementare la propria presenza in India (gare in corso per 8,6 mld di euro), Libia (1,6 mld di euro) e Brasile (1 mld di euro). Il management ha confermato i target 2010, prevedendo ricavi pari a 17,8-18,6 mld di euro (18,2 mld nel 2009), un EBITA rettificato pari a 1,52-1,6 mld di euro (vs. 1,6 mld nel 2009), un margine EBITA rettificato pari all’8,5-8,6% (vs. 8,7% del 2009), ma ha abbassato le linee guida sulla raccolta di nuovi ordini nel 2010 da >22 mld di euro a 21-22 mld di euro (vs. 21 mld del 2009). Per il 2011-12, il gruppo prevede inoltre una raccolta di nuovi ordini superiore a 20 mld di euro. Per contrastare la crescente pressione sui margini operativi, il gruppo intende focalizzare la propria attenzione sulla riduzione dei costi operativi, prevedendo un risparmio di costi netti pari a 360 mln di euro nel 2010-13, in aumento rispetto ai 190-210 mln stimati precedentemente. La minore redditività prospettica dovuta alle ragioni sopra esposte ci porta a rivedere il giudizio da Moderatamente Positivo a Neutrale. Le indicazioni date dal management fino al 2013 confermano il perdurare di condizioni difficili che manterranno sotto pressione la raccolta di nuovi ordini e i margini operativi del gruppo Settori in progressivo miglioramento Lusso Il settore continua ad evidenziare progressivi segnali di miglioramento. Alcune operazioni straordinarie messe a segno nelle ultime settimane da primari brand mondiali hanno ridato vigore alle quotazioni di alcuni titoli domestici. Tuttavia, a parte alcune eccezioni, dove i risultati inferiori alle attese hanno eccessivamente penalizzato la quotazione dei titoli per cui è lecito attendersi un rimbalzo nel breve, riteniamo poco probabile un ulteriore rialzo generalizzato del settore domestico, che già incorpora nei prezzi gran parte delle buone notizie attese per i bilanci di fine anno. Settore Lusso Titolo Giudizio Prezzo (€) Bulgari Neutrale 7,45 Capitaliz. (€ mln) 2.248 P/E 2009 NS P/E 2010E Net Div. Yield 2010E (%) 46,6 1,07 Nota: E= expected, atteso; NS= non significativo. Fonte: FactSet I risultati di Bulgari relativi ai primi 3 mesi 2010 hanno evidenziato un miglioramento rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso, anche se i margini sono stati inferiori rispetto alle attese. Nei primi 9 mesi 2010 il fatturato è cresciuto del 13% a 711 mln di euro, il risultato operativo netto è stato di 39 mln di euro rispetto alla perdita di 13,4 mln dello scorso anno e l’utile netto è risultato positivo per 9 mln di euro, rispetto alla perdita di 33,5 mln dei primi 9 mesi 2009. Un importante contributo continua ad arrivare dalla crescita nei Paesi asiatici, accanto ad una ripresa negli Stati Uniti e in Europa. Per quanto riguarda i vari segmenti sono cresciute nel 3° trimestre le vendite di gioielleria del 14% a 119 mln di euro (+11,5% a/a nei 9 mesi), mentre hanno sofferto ancora gli orologi con vendite in contrazione dell’11% a 53 mln di euro (-7,2% a/a nei Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche I risultati del 3° trimestre hanno evidenziato segnali di miglioramento 21 Mensile Azioni 26 novembre 2010 9 mesi) e le vendite di profumi e cosmesi (-4% a/a nel trimestre, ma +6,3% a/a nei 9 mesi). Migliorano, invece, decisamente le vendite di accessori, con +35% a 26 mln di euro (+26,3% a/a nei 9 mesi). Sul lato della profittabilità l’impatto dell’aumento delle materie prime, oro in particolare, ha eroso i margini lordi nel 3° trimestre dal 63,4% al 62,9%. Il Gruppo ha dichiarato di essere fiducioso sul buon andamento della stagione natalizia, con i ricavi di ottobre risultati in crescita del 5% per gli orologi e del 5% per i profumi. A parità di cambi la società ha confermato le guidance per il 2010: ricavi in crescita del 4-6%, margine EBITDA al 63%. Confermiamo la nostra visione Neutrale su titolo. Settore Lusso Titolo Geox Giudizio Prezzo (€) Da Neutrale a Moderatamente Positivo 3,47 Capitaliz. (€ mln) 898 P/E 2009 13,3 P/E 2010E Net Div. Yield 2010E (%) 16,5 4,34 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Il titolo ha reagito negativamente ai risultati trimestrali. La società ha visto diminuire utile e ricavi e ha dichiarato di prevedere una pressione sui margini nel 1° semestre 2011. I ricavi nei primi 9 mesi hanno raggiunto i 737 mln di euro, riducendo il divario con l'esercizio precedente (781 mln di euro) grazie anche alla positiva performance dei negozi monomarca (che nel 3° trimestre hanno registrato un trend positivo con una crescita del 20%). L’EBITDA è sceso del 25,4% a/a a 143 mln di euro così come l’EBIT (-26,3% a 114 mln di euro). La società ha chiuso i primi 9 mesi con una flessione dell’utile del 19% a/a a 72 mln di euro. La riduzione dei margini è stata causata prevalentemente da tre fattori: a) la produzione nei paesi del Far East, che ha visto un aumento dei costi delle materie prime e del lavoro; b) l'effetto del cambio euro/dollaro; c) costi aggiuntivi per riqualificare la rete di vendita in franchising. Il management di Geox conferma la volontà di non voler aumentare i prezzi di vendita, una scelta che va incontro al mercato ma che penalizza i margini. Per la primavera/estate 2011 Geox conferma la crescita del portafoglio ordini verso terzi, ma per fine anno il fatturato è previsto in diminuzione a/a, in linea con il calo registrato a settembre. Intanto Geox conferma di puntare sui monomarca dove il ricavo per metro quadro è tra i 5 e i 7 mila euro annui. Nel complesso hanno prevalso i messaggi negativi che hanno generato una revisione al ribasso delle stime di consenso. Lo storno del titolo dall’annuncio dei risultati è stato pesante (-16% circa) e sconta, a nostro avviso, tutto il newsflow negativo. A questo punto l’attenzione si sposta sul 2012, anno in cui il consenso si attende un ritorno alla normalità sia in termini di fatturato che di utili. Il P/E 2012E previsto dal consenso è pari a 15,4x e l’EV/EBITDA 2012E a 5,8x. Tali multipli sono ampiamente a sconto sia rispetto alla media storica del periodo 2005-09, in cui il P/E era pari a 25x e l’EV/EBITDA a 15x (giustificati comunque da elevati tassi di crescita degli utili), sia rispetto al solo 2008 (anno di inizio della crisi economica), i cui multipli erano P/E 17x ed EV/EBITDA 10x. Ciò premesso non ci attendiamo un recupero delle quotazioni di Geox nel breve periodo, in quanto il prossimo flusso di notizie è atteso a gennaio, in occasione delle indicazioni sull’andamento della raccolta ordini, ma con un’ottica d’investimento di lungo termine modifichiamo il giudizio da Neutrale a Moderatamente Positivo. L’outlook conservativo è ormai scontato nei prezzi Retail Sebbene l'economia versi ancora in una situazione di difficoltà e si temano, soprattutto nel 4° trimestre dell'anno, rallentamenti nel ritmo della ripresa economica, il comparto Retail continua a mantenere modesti ma costanti segnali di miglioramento. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 22 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Settore Retail Titolo Giudizio Prezzo (€) Positivo 9,77 Autogrill Capitaliz. (€ mln) 2.485 P/E 2009 37,6 P/E 2010E Net Div. Yield 2010E (%) 19,9 1,84 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Autogrill ha riportato risultati positivi e sopra le attese. In base all’andamento dei 9 mesi 2010 e al recente miglioramento del traffico, i target di fine anno sono stati confermati a 5,6 mld di euro di fatturato e 590 mln di euro di EBITDA, nella parte alta del range previsto in precedenza. Tali valori sembrano ampiamente raggiungibili. Confermiamo la nostra visione Positiva sulla società, che continua a mostrare buoni fondamentali, anche se la svalutazione del dollaro nei confronti della nostra divisa rappresenta un fattore negativo nel consolidamento dei risultati conseguiti oltreoceano. La ripresa prosegue Settore ciclico ancora penalizzato da scarsa visibilità. Attesa sovraperformance con mercati in recupero Cemento e Costruzioni Lo scenario rimane ancora debole per il settore. Negli USA è stato rivisto ancora al ribasso il consumo di cemento per il 2010 e 2011 spostando il punto di svolta al 2012, e in Europa ci sono segnali di miglioramento fragili e diversificati a seconda dei Paesi. A pesare, come hanno dimostrato i risultati del 3° trimestre, è l’evoluzione dei prezzi di vendita del cemento, che si è mantenuta sfavorevole in quasi tutti i mercati. Il calo più significativo si è registrato in Italia, Russia, Ucraina e Stati Uniti, dove mediamente la diminuzione è stata del 10%. Per quanto riguarda il comparto delle infrastrutture i Governi dei principali Paesi industrializzati faticano a trovare i fondi necessari per fare partire i lavori, per cui gli unici mercati a tenere sono gli emergenti. Riteniamo quindi che le società maggiormente diversificate geograficamente possano sopportare meglio quest’ultimo periodo di difficoltà. Settore Cemento e Costruzioni Titolo Giudizio Impregilo da Positivo a Moderatamente Positivo Prezzo (€) 2,02 Capitaliz. (€ mln) 826 P/E 2009 10,6 P/E 2010E Net Div. Yield 2010E (%) 17,2 2,47 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Il gruppo Impregilo nei primi 9 mesi del 2010 ha registrato un utile netto di 108,8 mln di euro, triplicato rispetto ai 32,4 milioni del pari periodo 2009 grazie agli effetti positivi di natura non ricorrente, derivanti da cessioni di società in Argentina, per 65,5 mln di euro. I ricavi hanno totalizzato 1,5 mld di euro, in deciso calo rispetto a 1,9 mld del corrispondente periodo 2009. L’EBIT nei primi 9 mesi 2010 è più che raddoppiato a/a a 177 mln di euro, mentre l’indebitamento finanziario netto è aumentato a 218 mln di euro dai 150 mln di euro di fine giugno 2010. Il portafoglio complessivo del Gruppo alla fine di settembre ammonta a 22 miliardi, di cui 9,6 miliardi di euro nei settori Costruzioni e Impianti e 12,4 miliardi di euro relativi a Concessioni. La variazione negativa dei ricavi rispetto ai primi 9 mesi del 2009 risente in prevalenza della contrazione del volume di affari del settore Impianti, che per i primi 9 mesi del 2010 ha registrato un valore di 235 milioni di euro, rispetto ad un volume di 580 milioni nei primi 9 mesi del 2009. Per quanto riguarda l’EBIT, al risultato hanno contribuito positivamente i settori Costruzioni per 110 milioni di euro (ROS del 10,4%) e Concessioni per 135 milioni di euro (ROS del 60,0%). Il settore Impianti, nel corso dei primi 9 mesi del 2010, ha evidenziato un risultato operativo negativo pari a 39 milioni di euro (negativo per 63 milioni di euro nel 2009). Al netto delle voci straordinarie positive i risultati del 3° trimestre sono stati inferiori alle attese. Il perdurare dell’incertezza legata ai problemi della raccolta rifiuti in Campania (Termovalorizzatore di Acerra), unito alla lentezza che caratterizza l’assegnazione dei lavori infrastrutturali da parte Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Al netto dei contributi positivi non ricorrenti, i risultati sono stati leggermente sotto le attese 23 Mensile Azioni 26 novembre 2010 dei principali Governi europei e alle difficoltà che ancora caratterizzano la divisione impiantistica, ci induce a modificare il giudizio sul titolo Impregilo da Positivo a Moderatamente Positivo. Settori neutrali Media/Editoriali Secondo i dati Nielsen, la raccolta pubblicitaria in settembre è stata positiva ma in rallentamento rispetto ai mesi scorsi. Il miglioramento di settembre è stato pari a +0,8% a/a, che porta il progresso dei primi 9 mesi al +4,3%. Rispetto a settembre 2009 hanno subito un leggero rallentamento le inserzioni su quotidiani, radio e affissioni, è rimasta sostanzialmente stabile la pubblicità su televisione e periodici, mentre ha registrato una crescita importate quella via internet. Il management di Nielsen stima un rallentamento della raccolta pubblicitaria nell’ultimo trimestre dell’anno, ma non tale da destare preoccupazione. La stima per fine 2010 rimane confermata ad una crescita superiore al 3%, che rimane sostanzialmente in linea con la media di consenso. Settore Media/Editoriale Titolo Giudizio Mediaset Positivo Prezzo (€) 4,50 Capitaliz. (€ mln) 5.318 P/E 2009 17,2 P/E 2010E Net Div. Yield 2010E (%) 12,8 6,91 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Mediaset ha mostrato risultati positivi per i primi 9 mesi dell'anno e adesso punta su pubblicità in crescita sia nel 2010 (+5%) sia nel 2011, anno sul quale rimane molto cauta nelle previsioni. Viene confermata la forte crescita della pay-TV Mediaset Premium, che con un aumento dei ricavi del 61% nei primi 9 mesi dell'anno ha sostanzialmente raggiunto il pareggio operativo. Nei primi 9 mesi dell'anno Mediaset ha registrato un utile netto di 192 milioni di euro, in crescita del 4,6% rispetto ai 184 milioni dello stesso periodo del 2009. In aumento anche i ricavi, a quota 3,04 mld di euro (+14,8%) contro i 2,65 mld dei primi 9 mesi dell'anno scorso. Positiva la raccolta pubblicitaria, che complessivamente è cresciuta del 6,6% a 1,99 miliardi di euro nei primi 9 mesi. Il management ha fornito alcune indicazioni positive sull’andamento della raccolta pubblicitaria nel mese di ottobre e novembre, che dovrebbero consentire di chiudere l’anno con un progresso del 5%. Sul 2011 la società è più cauta ritenendo realistica una crescita del 2-3% per la pubblicità televisiva in Italia. Per quanto riguarda i costi di programmazione televisiva sono cresciuti del 2,3% a/a nei primi 9 mesi e dovrebbero crescere del 2% complessivamente nel 2010. Tali previsioni sono risultate più onerose rispetto alle precedenti che indicavano un aumento dell’1% e ciò ha causato qualche revisione al ribasso nelle stime di consenso. Manteniamo comunque invariato il nostro giudizio Positivo sulla società. La società rimane cauta sulle previsioni. Positiva la raccolta pubblicitaria ma i costi crescono più del previsto Telecomunicazioni Il Governo italiano punterebbe a raccogliere 2-3 mld di euro dall’asta delle frequenze che dovrebbero essere liberate dopo lo switch-off previsto per fine 2012 e che saranno utilizzate dagli operatori mobili. Le frequenze liberate sarebbero provenienti dalle TV locali (800Mhz) e dal Ministero della Difesa (1800-2500Mhz). L’ipotesi più probabile è che possano essere raccolti circa 500-750 mln di euro per operatore mobile. L’Authority per le Telecomunicazioni dovrebbe indire una consultazione per fine anno, per arrivare a definire le regole per marzo-aprile 2011; in seguito dovrà essere nominato un Advisor, per consentire lo svolgimento della gara a fine 2011. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 24 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Settore Telecomunicazioni Titolo Giudizio Telecom Italia No rating Prezzo (€) 0,99 Capitaliz. (€ mln) 18.259 P/E 2009 9,0 P/E 2010E Net Div. Yield 2010 (%) 8,3 5,54 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet I dati dei primi 9 mesi dell’anno del gruppo Telecom Italia hanno evidenziato ricavi solo in lieve calo, -0,5% a/a, a 19,9 mld di euro, così come anche l’EBITDA ha mostrato una leggera contrazione (-0,6% a/a) a 8,5 mld di euro. Il margine EBITDA è pertanto rimasto essenzialmente stabile a 42,6%. Invariato, in linea di massima, anche l’EBIT pari a 4,3 mld di euro, con il relativo margine al 21,6%, dal 21,4% nei primi 9 mesi del 2009. L’utile netto è aumentato del 67% portandosi a 1,9 mld di euro, grazie all’assenza delle perdite legate allo smantellamento di attività nei primi 9 mesi dell’anno scorso. L’AD ha confermato la prospettiva di un prudente incremento del dividendo. Il debito netto a fine settembre è sceso di quasi 1 mld di euro a 33 mld migliorando il rapporto debito netto/EBITDA al 2,9x da 3x di fine 2009. La riduzione del debito netto è stata determinata soprattutto dagli effetti positivi della cessione di HanseNet, che ha più che bilanciato l’impatto del sequestro preventivo di 282 mln di euro da parte delle Autorità giudiziarie nel contesto della questione Telecom Italia Sparkle, e la distribuzione di circa 1 mld di euro in dividendi. L'AD Franco Bernabè ha confermato gli obiettivi di EBITDA organico stabile sul 2009 e indebitamento intorno ai 32 miliardi per fine anno. A deludere gli azionisti è stato il mancato miglioramento del comparto consumer mobile domestico, che non porterà la promessa inversione di tendenza per l'ultimo trimestre dell'anno. La telefonia mobile retail in Italia nell'ultimo trimestre ha visto i ricavi da servizi ridursi del 9,8% peggiorando la media dei primi 9 mesi, che registra così una flessione dell'8,2%. Per contro, dal lato positivo, c’è stato il successo politico-strategico di consolidare la presenza in America Latina (cosa che non era affatto scontata), che consentirà un miglioramento del profilo finanziario del gruppo. Inoltre, Telecom Italia ha raggiunto un accordo con il Governo boliviano e l'operatore telefonico Entel Bolivia per porre fine alla controversia sorta nel 2007 a seguito dell’espropriazione della partecipazione detenuta dal gruppo in Entel Bolivia. Telecom Italia è stata risarcita con 100 mln di dollari, cifra che copre tutte le spese finora sostenute per i contenziosi e ha un effetto positivo sui risultati consolidati per circa 30 mln di euro. Risultati 3° trim. in linea, ottenuto risarcimento in Bolivia Turismo e Tempo Libero Il Ministero dell’Economia avrebbe allo studio l’introduzione di alcuni provvedimenti sul settore Giochi, che includerebbero l’introduzione di nuovi giochi. Entro la metà del 2011 potrebbe essere possibile giocare a una lotteria con il resto della spesa al supermercato, mentre entro fine anno dovrebbero essere messe al bando 209 nuove concessioni per il gioco online (poker cash e casinò games). Infine, verranno introdotti provvedimenti per combattere più efficacemente il gioco illegale e per regolarizzare i tornei di poker nei circoli. L’introduzione di nuovi giochi potrebbe portare qualche rischio di cannibalizzazione con quelli esistenti ed essere quindi negativo per gli attuali operatori. Settore Turismo e Tempo Libero Titolo Giudizio Lottomatica Moderatamente Positivo Prezzo (€) 10,39 Capitaliz. (€ mln) 1.787 P/E 2009 9,7 P/E 2010E Net Div. Yield 2010E (%) 16,2 7,12 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Il titolo ha sofferto molto dopo la pubblicazione dei risultati trimestrali. A parte la flessione degli utili (-13,2 mln di euro rispetto ad un utile di 13,2 mln del 3° trimestre 2009) il mercato non ha gradito l’ennesimo piano di rifinanziamento del debito, che la società intende effettuare entro il 1° trimestre 2011, e la cessione a Unicredit del 12,5% del consorzio che gestisce il Gratta e Vinci, in cui attualmente Lottomatica detiene il 64%. L'operazione di rifinanziamento del debito Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Titolo penalizzato dal piano di rifinanziamento che prevede la cessione di una quota del consorzio Gratta e Vinci 25 Mensile Azioni 26 novembre 2010 da 1,9 mld di euro rischia di essere alquanto costosa; sembra, infatti, che gli oneri finanziari di Lottomatica siano destinati a lievitare e che fino a che le nuove concessioni non andranno a regime gli interessi potrebbero erodere buona parte dei margini. Attualmente il costo del debito della società ammonta al 6% circa. Inoltre il Gruppo ha ceduto il 12,5% del consorzio per il Gratta & Vinci ad Unicredit per 100 mln di euro, ossia una quota di minoranza della sua attività più profittevole al prezzo che Lottomatica stessa ha pagato al Tesoro (800 milioni per nove anni). Nei giorni scorsi la controllata americana GTech si è aggiudicata la gara per la lotteria del Texas, per la quale già forniva questo servizio, per circa 100 mln di dollari l’anno. Il contratto avrà una durata di sette anni estendibile per altri otto. Ai prezzi correnti, tuttavia, il titolo Lottomatica tratta ad un EV/EBITDA 2010E e 2011E di 6,2x e 5,8x, a sconto rispetto alla media dei competitor europei pari al 7,8x e 6,5x rispettivamente, offrendo un interessante dividend yield 2010E (7,1%). Manteniamo pertanto invariato il giudizio Moderatamente Positivo sul titolo. Settori ancora rischiosi anche se con prospettive in miglioramento Bancari Secondo Prometeia, nel consueto Rapporto di analisi e previsione dei bilanci bancari, la riduzione delle quotazioni di borsa dei titoli bancari riflette la minore redditività del settore e sconta le incertezze su un rapido recupero nel futuro. Nel 2010 la redditività del capitale delle banche italiane, secondo la stima Prometeia, scenderà al 2,3%, valore minimo dell’ultimo decennio, in linea con le tendenze già emerse nel 2° semestre 2009 e nei primi sei mesi del 2010. Nel triennio 2011-13, secondo Prometeia, per l’Italia le previsioni sono di una lenta ripresa economica, con un recupero progressivo dei tassi a breve e medio–lungo periodo con conseguente impatto positivo sul margine d’interesse per le banche. Il ROE è stimato in recupero dal 3% nel 2011 al 5% del 2013, confermando la forte diversità rispetto allo scenario pre-crisi, in cui era pari al 10% circa. Pertanto le banche potranno continuare a finanziare l’economia ma a ritmi inferiori rispetto al passato. Inoltre, la minore redditività andrà di pari passo con l’esigenza dettata dagli obblighi di Basilea 3 di rafforzare il capitale. Settore Bancario Titolo Banca Popolare di Milano Giudizio Prezzo (€) Positivo 2,78 Capitaliz. (€ mln) 1.153 P/E 2009 8,2 Secondo Prometeia la bassa redditività delle banche, unita ai requisiti richiesti da Basilea 3, potrebbe portare nuovi aumenti di capitale P/E 2010E Net Div. Yield 2010E (%) 12,0 3,60 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet I risultati di BPM del 3° trimestre 2010 a perimetro costante (non includendo il consolidamento di BPM Vita, che a breve verrà venduta) hanno evidenziato un margine d’interesse in leggera ripresa, commissioni alquanto deboli ma controbilanciate dal buon andamento dei ricavi da trading. In miglioramento i costi amministrativi e stabile la qualità dell’attivo, a livelli superiori alla media, con un miglioramento del costo del rischio a 57pb con il Core Tier1 ratio al 7,4%. L’utile netto (a perimetro costante) è stato sostanzialmente in linea con le attese e pari a 23 mln di euro, mentre l’utile netto riportato è stato pari a 37,7 mln di euro grazie al contributo di 14 mln circa da parte di BPM Vita. La società ha fornito un outlook positivo sul 4° trimestre 2010, soprattutto su commissioni e rettifiche su crediti e accantonamenti. I ratio del capitale sono adeguati e al momento non sono state date indicazioni su possibili acquisizioni (dopo il tentativo fallito su Banca Monte Parma). La società quota a multipli estremamente contenuti, 0,5x il P/BV 2010E tangibile; confermiamo pertanto il giudizio Positivo sul titolo. Settore Bancario Titolo Unicredit Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 1,62 Capitaliz. (€ mln) 31.349 P/E 2009 15,3 Risultati in leggero miglioramento P/E 2010E Net Div. Yield 2010E (%) 18,0 1,85 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 26 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Unicredit ha chiuso i primi 9 mesi 2010 con un utile netto di 1 mld di euro, di cui 334 milioni nel 3° trimestre. L'andamento trimestrale dei risultati finanziari del Gruppo si è contraddistinto per la tenuta del margine di intermediazione (stabile t/t), il contenimento dei costi (-0,7% t/t) e la flessione delle rettifiche su crediti (-4,8% t/t). Il Core Tier 1 ratio si attesta a fine settembre 2010 a 8,61%. Gli attivi ponderati per il rischio hanno mostrato nel 3° trimestre 2010 una riduzione dell'1,2% t/t a 453 miliardi di euro. Decisamente positivo il contributo della controllata tedesca HypoVereinsbank, che ha archiviato i primi 9 mesi dell’anno con un utile a 1,14 mld di euro, in crescita rispetto ai 334 mln di euro dello stesso periodo del 2009, grazie a minori accantonamenti su crediti e al venir meno di componenti straordinarie negative registrate nel precedente esercizio. I risultati nel complesso sono positivi anche se leggermente sotto le attese. Ai prezzi correnti il titolo tratta 0,8x il P/BV 2010E tangibile; confermiamo quindi il nostro giudizio Moderatamente Positivo. Settore Bancario Titolo Giudizio Banco Popolare Neutrale Prezzo (€) 3,18 Capitaliz. (€ mln) 2.034 P/E 2009 P/E 2010E 10,6 10,8 Risultati positivi ma leggermente sotto le attese Net Div. Yield 2010E (%) 2,54 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Risultati in miglioramento per il gruppo Banco Popolare nei primi 9 mesi dell'anno ma lo scenario rimane debole. La società ha chiuso i primi 9 mesi del 2010 con un utile netto di 467 mln di euro (dai 316,4 mln dello stesso periodo del 2009). Il Gruppo ha beneficiato nel 2° trimestre dell'iscrizione di crediti per imposte anticipate riferite alla controllata Banca Italease per 286 mln di euro. Considerando il Banco Popolare "stand alone", ovvero al netto di Italease (che ha realizzato contabilmente un utile di 192 mln di euro per effetto del credito d’imposta), l'utile dei primi 9 mesi del 2010 risulta comunque in crescita del 43% a 275 mln di euro. Al netto della complessa contabilità finanziaria il Banco Popolare ha ottenuto risultati gestionali in sensibile miglioramento. I proventi operativi sono aumentati del 5,2% a 2,7 mld di euro, mentre il risultato della gestione operativa è salito a 1,04 mld di euro (+19,8%). Saldo che deriva dalla contrazione del margine d'interesse (-6,6% a 1,3 mld di euro), a causa dell'appiattimento degli spread sui tassi, cui fa da contrappeso la sensibile crescita delle commissioni (+8,5% a 948 milioni). Risultati ottenuti grazie alla ripresa commerciale dell'attività bancaria. Infatti, il Banco Popolare ha registrato un aumento del 4,4% della raccolta diretta e del 6,5% degli impieghi. L’Amministratore Delegato Saviotti ha affermato che presumibilmente l’aumento di capitale annunciato per 2 mld di euro sarà fatto interamente nel 1° trimestre 2011. Con questa operazione e le dismissioni già definite (Factorit e Caripe) il Core Tier 1 pro-forma salirebbe al 7% dal 6,5% di fine settembre. Dopodiché saranno rimborsati i Tremonti Bond per 1,45 mld di euro. Per quanto riguarda invece la conversione del prestito obbligazionario convertibile pari a 1 mld di euro, il management ha dichiarato che deciderà come procedere sulla base dell’andamento delle cessioni di asset non strategici, per i quali sono aperte diverse trattative. Il piano industriale sarà presentato a giugno e prevederà la fusione di Efibanca nella parent company. Confermiamo la visione Neutrale sul titolo. Risultati in miglioramento. Aumento di capitale previsto a inizio 2011 Assicurativi Il comparto Assicurativo italiano da inizio anno ha ampiamente sottoperformato sia l’indice domestico, FTSE All Share, che quello settoriale europeo. A pesare sull’Italia, oltre al rischio paese, è soprattutto il cattivo andamento dell’RC Auto. Su questo fronte dai dati recenti dei 9 mesi emerge qualche timido segnale di miglioramento. Accanto all’incremento delle tariffe (salite in media del 3% a/a) e alla pulizia dei portafogli il mercato ha beneficiato di un forte calo della frequenza dei sinistri (-5-6%). Ma per contro ha registrato un forte incremento del costo dei sinistri (pari a circa il 5%) per l’adeguamento alle nuove tabelle. Infatti, poche compagnie riescono a stare sotto quota 100 di Combined Ratio (cfr. Legenda in fondo al documento), mentre il valore ottimale sarebbe sotto 98%. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 27 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Settore Assicurativo Titolo Giudizio Generali Positivo Prezzo (€) 14,59 Capitaliz. (€ mln) 22.715 P/E 2009 P/E 2010E 15,9 11,8 Net Div. Yield 2010E (%) 3,45 Nota: E= expected, atteso. Fonte: FactSet Generali ha conseguito risultati positivi nei primi 9 mesi. L’utile netto si è attestato a 1,3 mld di euro (di cui 440 mln di euro nel corso del 3° trimestre), in rialzo del 48% rispetto al dato dei primi 9 mesi del 2009. Il positivo andamento del ramo Vita ha più che compensato la stagnazione del comparto Danni. Nel complesso, la raccolta premi ha evidenziato un aumento su base annua del 5,8% a 53,9 mld di euro; i premi del ramo Vita sono cresciuti dell’8% a 37,3 mld di euro, mentre quelli relativi al ramo Danni hanno registrato una variazione contenuta (+1%) a 16,6 mld di euro. Alcune catastrofi naturali (terremoto in Cile e le alluvioni in Europa) hanno peggiorato il Combined Ratio, che si è attestato a 98,8% rispetto al 97,9% del precedente esercizio. Gli aumenti tariffari messi in atto dovrebbero portare un miglioramento nei prossimi mesi. Positivo il miglioramento dell’indice Solvency I, che è passato al 150% dal 142% di fine 2009. Relativamente alla chiusura dell’esercizio 2010, il gruppo stima di realizzare un EBIT più vicino alla parte alta del range indicato precedentemente (3,6-4,2 mld di euro). Confermiamo la nostra visione Positiva sul titolo. Settore Assicurativo Titolo Giudizio Fondiaria-SAI Da Positivo a Neutrale Prezzo (€) 6,11 Capitaliz. (€ mln) 921 P/E 2009 P/E 2010E NS NS Il comparto Vita ha più che compensato la stagnazione del Danni Net Div. Yield 2010E (%) 0,0 Nota: E= expected, atteso; NS= non significativo. Fonte: FactSet La compagnia ha chiuso i primi 9 mesi 2010 con una perdita di 431 milioni di euro, rispetto all'utile di 0,9 mln di euro dello stesso periodo dello scorso anno. Nel 3° trimestre la perdita netta è stata di 201 mln di euro, peggiore delle attese, legata a minori utili finanziari e al minor contributo del ramo Vita. Tale risultato è stato impattato negativamente da 351 mln di euro per adeguamento del valore delle partecipazioni (principalmente Generali, Unicredit e Montepaschi) e da una politica di riservazione più conservativa (300 mln di euro contro 110 mln dei 9 mesi 2009). La società ha precisato che non distribuirà alcun dividendo relativo all’esercizio 2010. Il Combined Ratio è sceso a 102,2% rispetto al 105,4% del 2009. Il margine Solvency I consolidato si è attestato al 109%, sotto le attese di 112%. Tutto ciò ha comportato un adeguamento al ribasso delle stime e la società ha avviato la procedura per richiedere un aumento di capitale di 460 mln di euro, che dovrebbe portare il margine Solvency I pro-forma intorno al 130%. Propedeutico all’aumento di FonSAI quello di Premafin per 226 mln di euro, di cui almeno 100 mln saranno utilizzati per FonSAI. Rimane incertezza sulla possibilità che l’ingresso di Groupama in Premafin faccia scattare l’obbligo di OPA su FonSAI e Milano Assicurazioni. Non sono stati forniti ulteriori dettagli in merito al pricing dell’operazione, che è prevista entro il 1° semestre 2011. Ci aspettiamo che il titolo rimanga sotto pressione, modifichiamo quindi il giudizio da Positivo a Neutrale. Settore Assicurativo Titolo Giudizio Mediolanum Positivo Prezzo (€) 3,13 Capitaliz. (€ mln) 2.291 P/E 2009 P/E 2010E 10,4 12,3 Risultati 9M10 inferiori alle attese, previsto aumento di capitale da 460 mln di euro Net Div. Yield 2010E (%) 4,80 Nota: E= expected, atteso; NS= non significativo. Fonte: FactSet Mediolanum ha chiuso i primi 9 mesi 2010 con un utile netto di 153 mln di euro, in contrazione del 20% a/a a causa principalmente dell’attesa contrazione dei premi assicurativi netti, passati a 94 mln di euro rispetto ai 143 mln dei 9 mesi 2009. Nel 3° trimestre l'utile si é attestato a 68,8 milioni di euro da 84,5 milioni di euro dello stesso periodo nel 2009. I risultati del trimestre sono superiori alle aspettative del mercato, grazie al positivo andamento del risparmio gestito, che ha Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Risultati sopra le attese. Incremento delle masse gestite 28 Mensile Azioni 26 novembre 2010 beneficiato di un incremento delle masse. Il 25 novembre la società ha distribuito un acconto sul dividendo di 0,085 euro in linea con l’anno scorso. Grazie al continuo aumento delle masse amministrate (+20% a/a a 44,2 mld di euro) il trend di crescita delle commissioni di gestione (+39% a 259 mln di euro) è risultato molto elevato. Il management pensa di poter distribuire un dividendo complessivo 2010 in linea con quello dello scorso anno pari a 0,15 euro, che offrirebbe ai prezzi correnti un rendimento stimato del 4,8%. La società conferma per fine 2010 un utile leggermente inferiore a quello dello scorso anno. Confermiamo la visione Positiva sulla società. Auto L'autunno prosegue per l’Auto con un’altra pesante flessione delle immatricolazioni ad ottobre. Secondo i dati ACEA, le immatricolazioni in Europa sono scese del 16,1% a/a a 1 mln di unità (a settembre il calo era stato del 9,2% a/a), mentre in Italia la flessione delle vendite nel mese di ottobre è stata del 28,8% a/a a 140 mila vetture. Il mercato domestico ha perso meno di quello spagnolo (-37,6% a/a) ma più di quello francese (-18,5% a/a). Settore Auto Titolo Fiat Giudizio Prezzo (€) Moderatamente Positivo 13,02 Capitaliz. (€ mln) 15.887 P/E 2009 NS P/E 2010E Net Div. Yield 2010E (%) 37,0 1,31 Nota: E= expected, atteso; NS= non significativo. Fonte: FactSet Il titolo continua a beneficiare delle indiscrezioni relative alle strategie di medio termine, che vedrebbero la quotazione di Ferrari e la cessione di Magneti Marelli per aumentare la quota in Chrysler e fonderla poi con Fiat Auto. L’AD Marchionne ha affermato che Chrysler dovrebbe tornare in borsa entro 12-18 mesi. Fiat attualmente detiene il 20% della casa americana e dovrebbe salire al 35% senza esborsi finanziari entro la fine dell’anno prossimo al raggiungimento di una serie di obiettivi. A partire da gennaio 2013 Fiat potrà poi acquistare un ulteriore 16% per arrivare al 51%, pagando una somma variabile a seconda che Chrysler sia o meno già tornata in borsa. In funzione di ciò la società italiana potrebbe cedere alcuni asset. Per quanto riguarda la possibile cessione di Alfa Romeo l’AD Marchionne ha dichiarato che se avverrà sarà solo a prezzi elevati. Per quanto riguarda invece le certezze, a ottobre 2010 le immatricolazioni di Fiat in Europa sono calate del 32,7% a 74 mila unità, rispetto al mercato che è sceso del 16% a 1 milione unità, con una quota di mercato che è scesa al 7% dall’8,8% di ottobre 2009. Da inizio anno le vendite di auto europee sono calate del 5% a 11,6 milioni di unità. Manteniamo invariato il giudizio Moderatamente Positivo sul titolo. Settore Auto Titolo Pirelli & C. Giudizio Prezzo (€) No rating 5,89 Capitaliz. (€ mln) 2.871 P/E 2009 P/E 2010E NS 15,3 Titolo sostenuto da ipotesi su operazioni straordinarie dopo lo spin-off dell’Auto Net Div. Yield 2010E (%) 2,72 Nota: E= expected, atteso; NS= non significativo. Fonte: FactSet Il piano industriale quinquennale presentato da Pirelli risulta focalizzato sullo sviluppo del core business puntando sul segmento degli pneumatici di gamma elevata e sui mercati esteri a maggiore sviluppo economico. Secondo le indicazioni del gruppo, nel 2013 il fatturato dovrebbe raggiungere i 6 mld di euro rispetto ai 4,8 mld attesi per quest’anno; il margine EBITDA dopo gli oneri di ristrutturazione dovrebbe arrivare al 15-16% contro il 12% di fine 2010, con un margine EBIT che dal 7,7% dovrebbe salire al 10,5-11,5%. Il 98% del fatturato di Pirelli deriva dagli pneumatici e l’obiettivo é quello di concentrarsi ancora di più sull’alto di gamma, il segmento a maggiore valore aggiunto che offre maggiori margini, e sulle aree ad alta crescita con postazioni produttive locali a basso costo e con elevata flessibilità produttiva. L’andamento delle vendite risulta slegato dalle vendite di nuove auto, in quanto già attualmente il 75% delle Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Il piano industriale punta sulle gomme premium price e sui mercati emergenti 29 Mensile Azioni 26 novembre 2010 vendite di Pirelli è alimentato dal ricambio di pneumatici. Tra il 2010 e il 2015 è prevista a livello globale una crescita del mercato di gomme premium del 5,2% all’anno a fronte di un incremento stimato del parco auto pari al 3,1%. Quest’anno la redditività media (EBIT margin) dei primi dieci produttori di gomme dovrebbe attestarsi al 7,3% rispetto al 5,7% dei big player della componentistica e al 4,3% dell’auto. Nel 2015 i due terzi della redditività del gruppo deriveranno dalle aree ad alta crescita, principalmente Cina e America Latina. La società stima investimenti per 1,9 mld di euro nel quinquennio, di cui circa 210 milioni di dollari in uno stabilimento in Messico per servire il mercato locale, statunitense e canadese. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 30 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Analisi grafica e quadro intermarket Analisi grafica dei principali indici S&P500 Dopo aver raggiunto importanti target di lungo periodo a 1.220-1.230, segnando nuovi massimi relativi, l’S&P500 ha effettuato un lieve ritracciamento che per ora mantiene connotati assolutamente fisiologici. Solo l’eventuale superamento della forte area resistenziale posta a 1.230, che rappresenta il 61,8% di Fibonacci dell’intero movimento dai massimi 2007 ai minimi del 2009, confermato dalla violazione di 1.240 fornirebbe un nuovo segnale di forza con target in area 1.313 e resistenze intermedie a 1.285, e 1.255-1.270, livelli statici. Quotazioni superiori a 1.313 condurrebbero verso 1.366 e 1.440. L’S&P500 sotto 1.220-1.230. L’eventuale cedimento di 1.130-1.110 toglierebbe forza al movimento Sul fronte opposto, il ritorno sotto 1.170, confermato dal cedimento di 1.160 riproporrebbe l’area supportiva di forte valenza posta a 1.130-1.110. L’eventuale perdita di tali livelli toglierebbe forza al movimento proiettando l’indice verso 1.090-1.080. In un’ottica di maggior respiro, l’eventuale cedimento al ribasso dell’area 1.040-1.030 condurrebbe nuovamente al test posto a 1.010 (38,2% di ritracciamento dell’eventuale Fibonacci dell’intero movimento rialzista costruito sui minimi del 2009). S&P500 – grafico settimanale Fonte: Bloomberg Sul grafico mensile, l’S&P500 resta sopra la trend line ribassista riveniente dai massimi assoluti di ottobre 2007, anche se torna sotto la media a 200 rilevazioni dopo essere stato fermato dall’area di forte valenza posta a 1.230. Il trend di medio (costruito sui minimi di marzo 2009) resta positivo, e la fase laterale sviluppatasi negli ultimi mesi si conferma di carattere fisiologico. In un’ottica di medio periodo ribadiamo una View Positiva sull’indice statunitense, sostenuto dall’ingente liquidità immessa dalla Fed. La volatilità sull’indice si mantiene su livelli accettabili con il Vix sotto i 20 punti, mostrandosi molto più contenuta rispetto agli indici europei e in particolare a quelli domestici. Il dollaro debole continua a sostenere gli indici USA e al momento da inizio anno l’S&P500 guadagna circa il 7% in valuta locale e oltre il 15% in euro. Nel medio periodo gli indici statunitensi mantengono forza relativa rispetto agli europei e dopo un parziale tentativo di recupero da parte di questi ultimi avvenuto nei mesi estivi, il deprezzamento del biglietto verde ha riportato gli indici statunitensi a sovraperformare. I rischi sui mercati restano legati ai problemi finanziari dei Paesi periferici, che si aggiungono a una ripresa inferiore ai precedenti riavvii del ciclo, causata dal forte tasso di disoccupazione (che Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche View di fondo Positiva di lungo periodo sostenuta da prospettive di crescita e liquidità immessa dalla Fed 31 Mensile Azioni 26 novembre 2010 indebolisce i consumi), dai forti deficit pubblici, che imporranno un rallentamento delle misure adottate a favore dell’economia, e dalla qualità del credito non ancora normalizzatasi, che frena i finanziamenti rallentando la ripresa economica. S&P500 – grafico mensile Fonte: Bloomberg Stoxx600 L’indice europeo oscilla in un trading range di breve periodo che vede in area 271,5-273 (precedenti massimi realizzati lo scorso aprile) livelli resistenziali di forte valenza e in zona 265264 supporti di altrettanta rilevanza. L’eventuale fuoriuscita nel breve da quest’area favorirebbe un movimento direzionale e il superamento di 273 fornirebbe un segnale di forza proiettando l’indice verso 276 e, in ottica di maggior respiro, a 292. Lo Stoxx600 oscilla in trading range di breve posto tra 265264 e 271,5-273. Sopra tale area segnali di forza, sotto 260 di debolezza Sul fronte opposto, il cedimento di 264 indebolirebbe il trend in atto riproponendo dapprima l’area supportiva posta a 260, livelli statici e dinamici (dove attualmente passa la trend line rialzista di breve costruita sui minimi di maggio), il cui cedimento condurrebbe in prima battuta a 257-256. Eventuali rotture di tali livelli porterebbero a 247-245, area di forte valenza dove attualmente passa la trend line rialzista di lungo periodo costruita dai minimi di marzo 2009. Il cedimento di quest’ultima, confermato dalla perdita di 243, imprimerebbe nuova debolezza al mercato verso 236, ultimo baluardo prima di ritornare in area 232-230. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 32 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Stoxx 600 – grafico settimanale Fonte: Bloomberg FTSE All Share (sostitutivo del Mibtel) Il mercato domestico continua a sottoperformare restando incanalato in un flag discendente, costruito sui massimi di ottobre 2009. Nelle scorse sedute l’indice ha accelerato al ribasso violando i livelli supportivi posti in area 21.000-20.940, che hanno condotto l’indice sui test posti in area 20.200. L’eventuale cedimento di tale zona ricondurrebbe verso 20.000-19.800 con successivi obiettivi a 19.400-360, mentre la perdita di quest’area condurrebbe nuovamente verso 18.843-18.642. Quotazioni inferiori fornirebbero un deciso segnale di debolezza verso 18.300 puntando pericolosamente verso i 17.820 punti, dove si incontra il 61,8% di Fibonacci dell’intero movimento registrato da marzo 2009. Segnali di ulteriore indebolimento del trend di breve in atto sotto 20.00019.800. Quotazioni superiori a 22.210 avvierebbero l’indice verso 22.360 e successivamente a 22.750. D’altro canto, solo il superamento di 22.210, confermato dalla violazione di 22.360, avvierebbe l’indice verso la parte alta del flag individuabile attualmente a 22.750 (resistenza dinamica) e la conferma del superamento di 23.584 (barriera dinamica) fornirebbe segnali di forza concreti con successivi obiettivi verso 24.094 e 25.110. FTSE All Share – grafico settimanale Fonte: Bloomberg Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 33 Mensile Azioni 26 novembre 2010 FTSE MIB (ex S&P/Mib) Si conferma la debolezza per il FTSE MIB penalizzato dalle tensioni sui periferici; inoltre, a causa dell’alta incidenza dei finanziari (39,49%), l’indice registra una performance ancora peggiore del FTSE All Share. L’indice è stato fermato ancora una volta dalla forte area resistenziale posta a 21.650-670 e solo il superamento di tali livelli fornirebbe un segnale con successivi obiettivi a 22.340, livello dinamico di forte valenza rappresentato dalla trend line ribassista riveniente dai precedenti massimi di ottobre 2009. Sopra tali livelli l’indice si avvierebbe verso 23.050 e successivamente a 23.300-23.600. Segnali di ulteriore debolezza sotto 19.300. Viceversa, importante il superamento di 21.650-670, segnali di forza sopra 22.340 Sul fronte opposto, la perdita di 20.000-19.900 ha ulteriormente indebolito l’indice riproponendo il ritest dell’area supportiva posta a 19.600-500 con successivi obiettivi a 19.300250, area di forte valenza in ottica di maggior respiro. L’eventuale violazione al ribasso di tale area statica fornirebbe un segnale di ulteriore debolezza e riproporrebbe la rivisitazione dapprima di 18.800 e successivamente dei precedenti minimi in area 18.200-18.000, dimostratasi più volte area di forte valenza. Di contro, l’eventuale cedimento di questa zona condurrebbe verso i test statici posti a 17.626 e successivamente in area 17.000, area chiave rappresentata dal 61,8% di Fibonacci dell’intero movimento rialzista. FTSE MIB – grafico settimanale Fonte: Bloomberg Quadro inter-market Petrolio Il greggio mantiene il trend laterale ad ampio range che vede un’area resistenziale di forte valenza tra 87 e 89 e forti supporti a 65-64. All’interno di questa fascia ad ampio respiro il trend di breve è impostato al rialzo con supporti rilevanti statici a 79 e dinamici in area 77-76. Eventuali superamenti della barriera posta a 87-90 proietterebbero l’indice verso 93. Sul fronte opposto, l’eventuale cedimento dell’area supportiva posta a 77-76 riproporrebbe dapprima 72,8 e successivamente 70 dollari. Il cedimento di tale livello favorirebbe un ritest in area 65-64, area di fondamentale importanza, con successivi obiettivi a 62,7-61,5. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche Il greggio resta in un ampio range con forte resistenza in area 87-89. Indebolimento sotto i 70 dollari e ulteriore segnale di debolezza sotto 6564 34 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Greggio – grafico settimanale Fonte: Bloomberg Cambio EUR/USD Prosegue la forte volatilità sul cambio euro/dollaro, che comunque evidenzia tuttora una debolezza di fondo del biglietto verde, favorita anche dalla politica di liquidità della Fed, anche se il riaccendersi dei timori sui periferici europei nel breve hanno provocato una correzione dell’euro. La moneta unica si è riportata in area 1,32, livello di forte valenza; l’eventuale perdita di tale zona favorirebbe il ritorno verso 1,30-1,29 e successivamente verso 1,26-1,25. Sul fronte opposto, eventuali ritorni sopra l’importante area resistenziale posta a 1,379-1,385 fornirebbe un nuovo segnale di forza per la moneta unica verso 1,408 e 1,428 dollari, area di forte rilevanza che finora ha contenuto la debolezza del dollaro. Eventuali superamenti di tali livelli favorirebbero nuovi allunghi verso 1,455. Sopra quest’area si paventerebbe il timore di tornare verso i precedenti massimi posti a 1,51 dollari. Prosegue la volatilità sull’euro/dollaro e i periferici riportano il cambio in area 1,32. Sotto tale area possibili ritorni verso 1,3 e successivamente a 1,25. Sopra 1,379-1,385 possibili ritorni verso 1,408-1,428 dollari, area di forte valenza Euro/dollaro – grafico settimanale Fonte: Bloomberg Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 35 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Titoli Eurostoxx50 e FTSE MIB Performance e multipli dei titoli dell’Eurostoxx50 (€) Paese Valore Market Cap. (€ mln) DJ Euro Stoxx Area euro Alimentari Area euro Unilever Paesi Bassi Danone Francia Pernod Ricard Francia Heineken Paesi Bassi Assicurazioni Area euro Allianz Germania ING Paesi Bassi AXA Francia Assicurazioni Generali Italia Muenchener Rueck Germania Auto e componenti Area euro Daimler Germania Volkswagen Germania Renault Francia BMW Germania Peugeot Francia Banche Area euro Banco Santander Spagna BNP Paribas Francia Société Générale Francia Deutsche Bank Germania Commerzbank Germania Beni personali e per la casaArea euro Philips Paesi Bassi LVMH Francia Oreal Francia Adidas Germania Retail Area euro Carrefour Francia Ahold Paesi Bassi Inditex Spagna PPR Francia Metro Germania Delhaize Group Belgio Chimici Area euro Bayer Germania BASF Germania Air Liquide Francia Akzo Nobel Paesi Bassi 266,48 318,27 22,06 45,88 62,54 35,94 148,27 88,62 7,32 12,16 14,59 110,40 319,03 49,52 119,00 42,56 56,47 30,75 163,35 7,80 50,14 38,76 38,95 5,86 387,01 22,21 116,80 84,11 47,53 322,07 36,28 9,37 58,67 117,45 54,27 52,87 642,56 56,58 56,68 90,72 43,44 3.541.782 237.617 63.753 29.727 16.525 20.702 193.373 40.225 28.052 27.852 22.715 20.807 216.214 52.568 50.392 12.586 35.911 7.196 427.285 64.959 60.075 28.928 36.199 6.917 222.943 21.901 57.225 50.400 9.943 139.496 25.574 11.167 36.571 14.867 17.683 5.361 199.268 46.789 52.059 25.692 10.063 Var. 1M (%) Var. 6M (%) Var. YTD (%) -3,7 -1,1 3,0 0,7 -5,0 -5,4 -4,8 -0,9 -8,5 -8,8 -6,8 0,7 5,1 0,4 23,0 -0,4 12,9 3,9 -13,9 -19,0 -5,6 -10,9 -7,5 -9,4 -0,4 -2,2 3,1 -1,9 1,4 -0,8 -6,3 -4,6 -1,5 1,1 8,4 7,5 2,3 3,1 7,4 -5,5 0,6 8,5 9,0 2,0 13,6 4,1 7,6 5,0 9,3 14,3 -6,6 -1,6 8,3 41,0 27,5 80,2 47,9 56,8 63,4 -4,4 -9,4 8,5 10,0 -11,1 -2,3 17,6 -6,3 39,5 14,0 18,8 12,5 9,1 -7,1 33,6 29,5 29,7 -16,4 27,1 24,3 35,0 18,7 6,3 -3,0 7,8 -3,0 7,1 4,4 8,0 -7,4 1,7 6,1 -26,5 -22,5 1,6 37,1 33,0 82,1 17,6 77,6 29,9 -25,7 -32,5 -10,3 -20,8 -13,6 -0,5 23,2 7,4 49,0 7,8 25,8 17,2 8,1 1,2 35,2 39,4 27,5 -1,4 17,0 1,1 30,4 16,5 -6,4 P/E Var. % EPS Net Div 2010E 2010E Yield 2010E (%) 12,1 15,7 15,1 16,8 16,5 14,6 7,8 7,9 7,3 7,2 11,8 8,5 12,2 11,4 11,4 8,4 12,9 7,6 9,6 7,9 7,6 7,8 10,5 5,5 19,4 12,3 22,2 20,9 17,6 16,6 15,7 11,4 21,6 15,5 17,5 10,0 13,6 13,6 11,1 18,3 12,7 51,0 18,6 13,3 6,1 -9,7 14,3 57,8 17,9 High 9,0 34,2 0,3 High High High High High High 65,0 -7,5 28,8 High -46,6 High 51,6 High 42,2 17,9 High 20,0 15,9 1,2 28,9 34,8 47,3 4,0 63,8 14,7 High 12,9 46,6 3,79 2,33 3,72 2,77 2,14 2,04 4,15 5,08 0,00 5,76 3,45 5,25 1,92 3,47 1,73 0,00 1,80 0,81 4,05 7,69 4,19 4,39 1,93 0,00 1,91 3,38 1,78 2,03 1,21 2,74 3,11 2,78 2,55 2,98 2,27 3,05 2,80 2,65 3,71 2,58 3,22 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 36 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Performance e multipli dei titoli dell’Eurostoxx50 (€) Paese Valore Market Cap. (€ mln) DJ Euro Stoxx Costruzioni e Cementieri Saint Gobain Bouygues Lafarge Acciona Petrolio & Gas Total ENI Repsol Farmaceutici Sanofi-Aventis Merck Beni e servizi industriali Siemens Schneider Electric Alstom Deutsche Post ThyssenKrupp Vallourec Thales Risorse di base ArcelorMittal (Ex Usinor) UPM Kymmene Stora Enso Acerinox Media Vivendi Reed Elsevier Lagardere Mediaset Thomson Turismo e tempo libero Accor Sodexho Air France Deutsche Lufthansa Area euro Area euro Francia Francia Francia Spagna Area euro Francia Italia Spagna Area euro Francia Germania Area euro Germania Francia Francia Germania Germania Francia Francia Area euro Francia Finlandia Finlandia Spagna Area euro Francia Paesi Bassi Francia Italia Francia Area euro Francia Francia Francia Germania 266,48 256,80 36,00 31,83 43,19 54,33 298,10 37,77 15,86 18,63 397,50 48,24 58,38 453,31 83,65 106,75 32,90 13,06 28,22 73,38 26,62 254,86 23,70 11,59 6,68 11,16 155,70 19,83 9,33 29,45 4,50 4,11 117,26 31,68 46,99 13,64 16,04 3.541.782 128.443 19.109 11.320 12.372 3.453 236.055 88.700 63.525 22.739 132.643 63.233 12.691 335.068 76.473 28.832 9.678 15.784 14.519 8.552 5.298 96.790 38.695 6.026 5.327 2.782 91.218 24.520 6.750 3.861 5.318 327 41.128 7.155 7.383 4.095 7.345 Var. % 1M Var. % 6M Var. % YTD -3,7 1,0 4,0 -2,3 2,0 -13,7 -2,9 -3,6 -2,0 -5,0 -2,2 -3,0 -3,8 -0,9 0,2 3,8 -13,0 -3,7 6,4 -4,7 -8,6 -3,3 -4,8 -9,2 -8,3 -9,6 -3,6 -3,6 -0,9 1,4 -11,3 -12,6 -0,6 7,3 -0,8 4,5 5,9 8,5 3,9 15,9 -3,1 -5,1 -13,9 3,4 0,5 2,0 11,3 3,8 3,0 -0,9 17,1 17,7 36,2 -15,2 10,4 31,7 0,5 -3,9 4,6 -1,9 10,0 13,8 -14,1 9,2 17,1 13,1 10,9 -13,9 -25,9 22,6 24,7 1,6 45,0 48,5 -3,0 -10,8 -5,4 -12,6 -25,3 -40,4 -9,8 -16,1 -10,9 -0,5 -5,2 -12,4 -10,4 17,7 30,3 30,5 -32,9 -3,2 6,9 15,5 -25,9 -8,7 -26,4 39,3 36,9 -23,2 0,4 -4,6 8,4 3,6 -21,5 -43,5 18,4 27,4 17,9 24,0 36,5 P/E Var. % EPS Net Div 2010E 2010E Yield 2010E (%) 12,1 51,0 3,79 14,0 9,7 3,94 13,8 High 2,78 10,1 -15,5 5,03 13,6 2,1 4,63 18,7 27,3 4,67 9,7 33,1 4,99 8,2 32,8 6,04 8,5 29,2 6,31 10,6 65,9 5,05 9,9 9,9 3,44 7,0 4,6 5,22 9,4 40,5 2,14 15,4 75,7 2,82 16,4 High 3,23 15,8 63,3 2,89 10,8 -27,5 3,08 11,1 High 4,60 18,4 High 1,45 19,7 -21,0 2,13 16,0 High 2,18 15,5 High 2,27 13,4 HIgh 2,31 12,2 High 3,88 9,0 High 2,99 18,9 High 4,03 12,3 8,7 5,01 9,0 2,7 7,06 12,0 -1,9 4,32 14,2 -18,4 4,42 12,8 34,0 6,91 NS Neg. 0,00 23,6 High 2,37 29,9 16,9 1,42 17,8 4,0 2,87 NS High 0,00 17,2 HIgh 2,49 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 37 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Performance e multipli dei titoli dell’Eurostoxx50 (€) Paese Valore Market Cap. (€ mln) DJ Euro Stoxx Area euro 266,48 3.541.782 Servizi finanziari Area euro 222,08 49.791 Deutsche Boerse Germania 47,32 9.227 Unibail-Rodamco Francia 138,15 12.671 Tecnologici Area euro 219,54 131.909 Nokia Finlandia 7,19 26.908 SAP Germania 36,20 44.405 Alcatel-Lucent Francia 2,07 4.799 ASML Holding Paesi Bassi 25,24 10.883 STMicroelectronics Svizzera 6,59 5.997 Infineon Technologies Germania 6,39 6.943 Telecom Area euro 389,60 232.119 Telefónica Spagna 17,16 78.318 France Telecom Francia 16,23 42.989 Deutsche Telekom Germania 9,90 43.177 Telecom Italia Italia 0,99 18.259 Utility Area euro 329,68 390.177 E.On Germania 22,37 44.762 Iberdrola Spagna 5,59 30.074 RWE Germania 48,68 27.266 Enel Italia 3,82 35.921 Electricitè de France Francia 32,75 60.541 Var. % 1M -3,7 -4,1 -9,1 -9,8 -4,0 -10,2 -4,8 -21,6 9,1 13,5 12,8 -6,0 -11,1 -2,6 -1,5 -8,8 -2,5 0,2 -6,1 -3,3 -5,4 2,8 Var. % 6M 8,5 3,8 -9,0 24,9 2,7 -10,4 5,3 5,0 11,4 3,8 35,8 10,0 10,1 5,6 12,3 2,6 -0,4 -9,1 5,4 -15,5 7,0 -4,7 Var. % YTD -3,0 -7,3 -18,4 8,6 0,8 -19,5 9,7 -13,1 5,1 2,5 64,7 -7,3 -12,1 -6,9 -3,8 -8,8 -15,7 -23,5 -16,2 -28,4 -5,6 -21,2 P/E 2010E 12,1 12,2 12,5 15,5 15,7 12,7 16,8 NS 11,8 12,0 18,3 10,1 9,2 8,8 12,7 8,3 11,0 8,3 10,9 7,0 8,2 16,4 Var. % EPS Net Div Yield 2010E 2010E(%) 51,0 3,79 69,8 4,28 42,3 4,44 17,1 5,79 58,3 2,48 -14,6 5,57 26,3 1,57 High 0,00 High 0,99 High 2,95 High 1,57 4,6 7,57 8,8 8,16 27,0 8,63 0,1 7,07 9,1 5,54 -1,9 5,52 -3,6 6,71 0,6 5,91 5,5 7,19 -8,6 7,12 -7,1 3,51 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 38 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Performance e multipli dei titoli del FTSE MIB (€) Titolo Settore A2A Ansaldo STS Atlantia Autogrill Finanziaria Azimut Holding Banca Popolare Milano Banco Popolare Banca Monte dei Paschi Bulgari Buzzi Unicem CIR Davide Campari ENEL ENI EXOR Fiat Finmeccanica Fondiaria-SAI Generali Geox Impregilo Intesa Sanpaolo Italcementi Lottomatica Luxottica Mediaset Mediobanca Mediolanum Parmalat Pirelli Co. Prysmian Saipem SNAM Rete Gas ST Microelectronics Telecom Italia Tenaris Terna UBI Banca Unicredit Unipol Elettricità Industriali Trasporti Ristorazione Asset Management Banche Banche Banche Abbigliamento & Accessori Materiali e finiture Industriali Industriali Elettricità Petrolio & Gas Sevizi Finanziari Auto Difesa Assicurazioni Assicurazioni Abbigliamento & Accessori Costruzioni Banche Materiali e finiture Scommesse Abbigliamento & Accessori Media Banche Assicurazioni Vita Alimentari Pneumatici Industriali Servizi petroliferi Gas Semiconduttori Telecom Acciaio Elettricità Banche Banche Assicurazioni Valore 1,05 9,11 15,57 9,77 6,68 2,78 3,18 0,87 7,45 7,42 1,46 4,51 3,82 15,86 21,01 13,02 8,69 6,11 14,59 3,47 2,02 2,16 5,54 10,39 20,23 4,50 6,89 3,13 1,95 5,89 12,04 31,95 3,78 6,59 0,99 16,16 3,24 6,80 1,62 0,49 Market Cap. (mln €) 3.296 1.093 9.347 2.485 973 1.153 2.034 5.329 2.248 1.410 1.153 2.619 35.921 63.525 4.840 15.887 5.024 921 22.715 898 826 27.289 1.310 1.787 9.413 5.318 5.933 2.291 3.381 2.871 2.192 14.103 13.480 5.997 18.259 19.080 6.494 4.346 31.349 1.514 Var. % 1M Var. % 6M Var. % YTD P/E 2010E -9,6 -6,6 -2,0 3,9 -13,8 -20,0 -26,1 -19,8 -2,9 -12,6 -12,7 -0,7 -5,4 -2,0 17,2 7,2 -9,4 -23,9 -6,8 -21,7 -12,3 -18,7 -13,5 -12,3 -3,2 -11,3 -6,4 -8,3 -0,9 -4,7 -15,7 0,1 -1,2 13,5 -8,8 7,9 1,0 -14,1 -14,8 -14,3 -8,0 -13,8 8,9 13,0 -5,1 -21,1 -27,2 -3,2 25,3 -20,4 3,9 11,5 7,0 2,0 62,4 50,5 -5,8 -29,0 -1,6 -14,7 4,4 -1,1 -19,8 -18,5 3,7 -13,9 11,9 -9,9 2,1 33,3 2,4 23,1 9,3 3,8 2,6 9,8 8,2 -12,9 -7,7 -23,8 -28,2 -17,9 -10,4 10,8 -27,6 -44,2 -39,8 -29,1 29,5 -34,2 -19,8 23,6 -5,6 -10,9 54,7 27,0 -22,3 -45,0 -22,5 -28,1 -18,8 -31,3 -42,2 -25,9 12,1 -21,5 -17,1 -28,3 -0,1 35,7 -1,2 32,6 8,8 2,5 -8,8 9,9 8,0 -32,3 -27,4 -42,8 10,3 12,3 13,3 19,9 10,4 12,0 10,8 17,4 46,6 24,2 14,1 16,5 8,2 8,5 33,8 37,0 7,6 NS 11,8 16,5 17,2 10,9 36,9 16,2 22,0 12,8 14,7 12,3 17,7 15,3 12,9 17,8 12,6 12,0 8,3 22,3 14,9 18,5 18,0 24,4 Var. % Net Div. Yield EPS 2010E 2010E(%) 57,1 9,10 0,9 2,93 1,1 4,84 High 1,84 -21,2 2,40 -31,7 3,60 -1,7 2,54 66,7 2,30 High 1,07 -52,3 1,45 -42,5 2,41 9,5 1,39 -8,6 7,12 29,2 6,31 High 1,29 High 1,31 -10,2 4,72 High 0,00 34,2 3,45 -19,2 4,34 -38,2 2,47 -1,5 4,15 -57,8 1,81 -40,2 7,12 33,3 2,03 34,0 6,91 High 2,47 -15,0 4,80 9,3 2,56 High 2,72 -18,9 3,46 7,8 1,83 36,4 5,56 High 2,95 9,1 5,54 4,1 1,67 20,8 6,48 -11,6 3,88 -15,1 1,85 High 4,11 Nota: E= expected, atteso; YTD= year-to-date, da inizio anno; ND= non disponibile; Neg= dato negativo; High: valore fortemente positivo, che spesso scaturisce da un confronto con un valore precedente di molto inferiore. Fonte: FactSet Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 39 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Legenda Benchmark Blue chip Buy-back Buy-out BV CAGR Capital employed Combined ratio Corporate governance Cost/Income ratio Cover ratio Default De-listing Downgrade DPS Due diligence EBIT EBITDA EPS Embedded Value EV EYR Expense ratio Free cash flow IPO Leverage Loss ratio Margine di interesse Margine da servizi Margine di intermediazione Market cap Multiplo NAV NAVPS P/E P/BV PEG Pay-out ratio Placement (private) Private equity Profit taking Profit warning Public company Rating RAB (Regulatory Asset Base) Risultato di gestione ROCE ROE Small/Mid cap Spin-off Target price Tier 1 Tier 2 Upgrade Valore Intrinseco (VI) Yield Parametro di riferimento Titoli a larga capitalizzazione Riacquisto Acquisizione dall’interno Book Value: mezzi propri della società Compound Average Growth Rate: tasso composto medio di crescita Capitale investito: mezzi propri + debiti netti Rapporto che tiene conto del Loss ratio (sinistri / premi) ed Expense ratio (spese di amministrazione, raccolta / premi) Norme che regolano il processo decisionale societario Costi operativi/Margine di Intermediazione (settore bancario) Riserve totali/premi (settore assicurativo) Insolvenza Eliminazione dal listino Peggioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito Dividend Per Share: dividendo per azione Fase di controllo dei bilanci che precede la chiusura di operazioni straordinarie Earnings Before Interest and Tax: utile operativo Earnings Before Interest, Tax, Depreciation, Amortisation: margine operativo lordo (MOL) Earnings Per Share: utile netto per azione Valore intrinseco delle compagnie: al patrimonio netto vengono aggiunte le plusvalenze non realizzate e l’attuale portafoglio vita in forza Enterprise Value: capitalizzazione + debito netto Rapporto tra rendimento dei titoli privi di rischio (BTP 10 anni) e il rendimento del mercato azionario (espresso dal reciproco del P/E Spese di amministrazione rapportate ai premi (settore assicurativo) Reddito operativo + ammortamenti – imposte +/- variazione del capitale circolante netto Initial Public Offering: offerta iniziale al pubblico Debiti netti/mezzi propri Indice di sinistralità, rappresentato dal rapporto sinistri/premi (settore assicurativo) Interessi attivi – Interessi passivi (settore bancario) Commissioni attive – commissioni passive +/- profitti (perdite) da attività finanziarie +/- altri ricavi netti + dividendi (settore bancario) Margine di interesse + Margine da servizi (settore bancario) Capitalizzazione: prezzo x numero azioni Rapporto tra valori di mercato (Prezzo, Enterprise Value) e particolari grandezze di bilancio (ad esempio, utili, margine operativo lordo, risultato operativo, ecc) Net Asset Value: valore patrimoniale netto Net Asset Value Per Share: valore patrimoniale netto/totale azioni Price/Earnings: prezzo/utile netto Price/Book Value: prezzo/Valore di libro Price/Earnings rapportato alla crescita degli utili Quota di utili distribuita Collocamento (privato) Acquisizione di partecipazioni in società non-quotate Presa di profitto Annuncio di revisione di stime al ribasso Società a capitale diffuso Raccomandazione/ giudizio Valore del capitale investito netto come riconosciuto dall’Autorità per l’Energia Elettrica e il Gas alle società di trasporto e distribuzione, al fine della determinazione delle tariffe applicabili Margine di intermediazione – costi operativi (settore bancario) Return On Capital Employed: utile operativo dopo le tasse/capitale investito Return On Equity: utile netto/mezzi propri Titoli a bassa/media capitalizzazione Scorporo Prezzo obiettivo Patrimonio di base (capitale versato, riserve e fondo rischi bancari generali) rapportato al complesso delle attività ponderate per il loro rischio creditizio. Deve essere pari almeno al 50 % del capitale totale (settore bancario) Patrimonio supplementare (riserve di rivalutazione, strumenti ibridi, passività subordinate e fondo rischi su crediti) rapportato al complesso delle attività ponderate per il loro rischio creditizio (settore bancario) Miglioramento delle stime oppure del giudizio oppure del merito di credito Embedded value = valore attuale netto società + valore attuale della proiezione degli utili generati dal portafoglio premi vita in essere, o a portafoglio “chiuso” (settore assicurativo) Rendimento: dividendo per azione/prezzo azione Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 40 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Avvertenza generale Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso il sito internet di Banca IMI (www.bancaimi.com) e di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com). Il presente documento è una ricerca in materia di investimenti preparata e distribuita da Intesa Sanpaolo SpA, banca di diritto italiano autorizzata alla prestazione dei servizi di investimento dalla Banca d’Italia, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Il presente documento è anche distribuito da Banca IMI, banca autorizzata in Italia e soggetta al controllo di Banca d’Italia e Consob per lo svolgimento dell’attività di investimento, appartenente al Gruppo Intesa Sanpaolo. Le informazioni fornite e le opinioni contenute nel presente documento si basano su fonti ritenute affidabili e in buona fede, tuttavia nessuna dichiarazione o garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Le opinioni, previsioni o stime contenute nel presente documento sono formulate con esclusivo riferimento alla data di redazione del presente documento, e non vi è alcuna garanzia che i futuri risultati o qualsiasi altro evento futuro saranno coerenti con le opinioni, previsioni o stime qui contenute. Qualsiasi informazione contenuta nel presente documento potrà, successivamente alla data di redazione del medesimo, essere oggetto di qualsiasi modifica o aggiornamento da parte di Intesa Sanpaolo, senza alcun obbligo da parte di Intesa Sanpaolo di comunicare tali modifiche o aggiornamenti a coloro ai quali tale documento sia stato in precedenza distribuito. I dati citati nel presente documento sono pubblici e resi disponibili dalle principali agenzie di stampa (Bloomberg, Thomson Reuters). Le stime di consenso indicate nel presente documento si riferiscono alla media o la mediana di previsioni o valutazioni di analisti raccolte da fornitori di dati quali Bloomberg, Thomson Reuters, FactSet (JCF) o IBES. Nessuna garanzia, espressa o implicita, è fornita da Intesa Sanpaolo relativamente all’accuratezza, completezza e correttezza delle stesse. Lo scopo del presente documento è esclusivamente informativo. In particolare, il presente documento non è, né intende costituire, né potrà essere interpretato, come un documento d’offerta di vendita o sottoscrizione, ovvero come un documento per la sollecitazione di richieste d’acquisto o sottoscrizione, di alcun tipo di strumento finanziario. Nessuna società del Gruppo Intesa Sanpaolo, né alcuno dei suoi amministratori, rappresentanti o dipendenti assume alcun tipo di responsabilità (per colpa o diversamente) derivante da danni indiretti eventualmente determinati dall’utilizzo del presente documento o dal suo contenuto o comunque derivante in relazione con il presente documento e nessuna responsabilità in riferimento a quanto sopra potrà conseguentemente essere attribuita agli stessi. Le società del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, i loro amministratori, rappresentanti o dipendenti (ad eccezione degli Analisti Finanziari e di coloro che collaborano alla predisposizione della ricerca) e/o le rispettive famiglie possono detenere posizioni lunghe o corte in qualsiasi strumento finanziario menzionato nel presente documento ed effettuare, in qualsiasi momento, vendite o acquisti sul mercato aperto o altrimenti. I suddetti possono inoltre effettuare, aver effettuato, o essere in procinto di effettuare vendite e/o acquisti, ovvero offerte di compravendita relative a qualsiasi strumento di volta in volta disponibile sul mercato aperto o altrimenti. Il presente documento è pubblicato con cadenza mensile. Il precedente report è stato distribuito in data 28.10.2010. Il presente documento è distribuito da Banca IMI e Intesa Sanpaolo, a partire dallo stesso giorno del suo deposito presso Consob, esclusivamente a soggetti residenti in Italia e verrà messo a disposizione del pubblico indistinto attraverso il sito internet di Banca IMI (www.bancaimi.com) e di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com). Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 41 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Comunicazione dei potenziali conflitti di interesse Intesa Sanpaolo dichiara i seguenti interessi e conflitti di interesse ai sensi degli articoli 69-quater e 69-quinquies, del regolamento adottato con delibera Consob n. 11971 del 14.05.1999, e successive modificazioni ed integrazioni e dell’art. 24 del “Regolamento della Banca d’Italia e della Consob ai sensi dell’art. 6, comma 2-bis del Testo Unico della Finanza”. La Banca ha posto in essere idonei meccanismi organizzativi e amministrativi (information barriers), al fine di prevenire ed evitare conflitti di interesse in rapporto alle raccomandazioni prodotte. Per maggiori informazioni si rinvia al documento “Policy per studi e ricerche” e all’estratto del “Modello aziendale per la gestione delle informazioni privilegiate e dei conflitti di interesse” a disposizione sul sito internet di Intesa Sanpaolo (www.intesasanpaolo.com). Certificazione degli analisti Gli analisti che hanno predisposto la presente ricerca in materia di investimenti, il cui nome e ruolo sono riportati nella prima pagina del documento, dichiarano che: (a) le opinioni espresse sulle Società citate nel documento riflettono accuratamente l’opinione personale obiettiva, indipendente, equa ed equilibrata degli analisti; (b) non è stato e non verrà ricevuto alcun compenso diretto o indiretto in cambio delle opinioni espresse. Altre indicazioni 1. Né gli analisti né qualsiasi altra persona della loro famiglia operano come funzionari, direttori o membri del Consiglio d’Amministrazione nelle Società citate nel documento. 2. Gli analisti citati nel documento sono soci AIAF. 3. Gli analisti citati nel documento non ricevono bonus, stipendi o qualsiasi altra forma di compensazione basati su specifiche operazioni di investment banking. Disclosure Il Gruppo Intesa Sanpaolo si trova in una situazione di conflitto di interessi in quanto: 4. ha erogato finanziamenti significativi a favore di ATLANTIA SpA e del suo gruppo di appartenenza; 5. Banca IMI ha svolto il ruolo di Joint Bookrunner a favore di ATLANTIA SpA nell'ambito dell’emissione obbligazionaria avvenuta nel mese di settembre 2010; 6. è emittente di strumenti finanziari collegati ad ATLANTIA SpA; 7. ha erogato finanziamenti significativi a favore di AUTOGRILL SpA e del suo gruppo di appartenenza; 8. è emittente di strumenti finanziari collegati al titolo BANCA POPOLARE DI MILANO; 9. è emittente di strumenti finanziari collegati a BANCO POPOLARE Soc. Coop; 10. detiene una partecipazione superiore all'1% nel capitale di ENEL SpA; 11. ha erogato finanziamenti significativi a favore di ENEL SpA e del suo gruppo di appartenenza; 12. Banca IMI ha svolto il ruolo di Joint Global Coordinator, Joint Bookrunner e Joint Lead Manager a favore di ENEL SpA nell’ambito dell’offerta globale di vendita di azioni Enel Green Power avvenuta nel mese di ottobre 2010; 13. Banca IMI ha svolto il ruolo di Coordinatore dell’Offerta Paneuropea e Responsabile del Collocamento dell’Offerta in Italia a favore di ENEL SpA nell'ambito dell’emissione obbligazionaria di febbraio 2010; 14. è emittente di strumenti finanziari collegati a ENEL SpA; 15. ha erogato finanziamenti significativi a favore di ENI SpA e del suo gruppo di appartenenza; 16. Banca IMI ha svolto il ruolo di Joint Lead Manager e di Guarantor a favore di ENI SpA nell'ambito dell’emissione di bond di giugno 2010; 17. è emittente di strumenti finanziari collegati a ENI SpA; 18. ha erogato finanziamenti significativi a favore di FIAT SpA e del suo gruppo di appartenenza, compresa la controllante EXOR; 19. Banca IMI ha svolto il ruolo di Joint Bookrunner a favore di FIAT SpA nell'ambito dell’emissione di eurobond di novembre 2009; 20. Banca IMI ha svolto il ruolo di Advisor Finanziario a favore di FIAT SpA negli ultimi 12 mesi; 21. è emittente di strumenti finanziari collegati a FIAT SpA; 22. ha erogato finanziamenti significativi a favore di FINMECCANICA SpA e del suo gruppo di appartenenza; Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 42 Mensile Azioni 26 novembre 2010 23. Banca IMI ha svolto il ruolo di Joint Bookrunner a favore di FINMECCANICA SpA nell'ambito dell’emissione di eurobond avvenuta nel mese di ottobre 2009; 24. ha erogato finanziamenti significativi a favore di FONDIARIA-SAI SpA e del suo gruppo di appartenenza; 25. detiene una partecipazione superiore all'1% nel capitale di ASSICURAZIONI GENERALI SpA; 26. ha designato un membro del Consiglio di Amministrazione di ASSICURAZIONI GENERALI SpA; 27. ha erogato finanziamenti significativi a favore di ASSICURAZIONI GENERALI SpA e del suo gruppo di appartenenza; 28. ASSICURAZIONI GENERALI SpA detiene una partecipazione rilevante nel capitale di Intesa Sanpaolo; 29. è emittente di strumenti finanziari collegati ad ASSICURAZIONI GENERALI SpA; 30. è uno dei principali finanziatori di GEOX SpA e del suo gruppo di appartenenza; 31. ha erogato finanziamenti significativi a favore di IMPREGILO SpA e del suo gruppo di appartenenza ed è uno dei principali finanziatori; 32. detiene una partecipazione superiore al 2% nel capitale di IREN SpA; 33. ha designato un membro del Consiglio di Amministrazione di IREN SpA; 34. ha erogato finanziamenti significativi a favore di IREN SpA e del suo gruppo di appartenenza ed è uno dei principali finanziatori; 35. Banca IMI ha svolto il ruolo di Advisor Finanziario a favore di IRIDE SpA nell'ambito delle verifiche effettuate in relazione al progetto di fusione con Enìa SpA nel mese di febbraio 2010; 36. ha erogato finanziamenti significativi a favore di LOTTOMATICA SpA e del suo gruppo di appartenenza; 37. Banca IMI ha svolto il ruolo di Joint Bookrunner a favore di LOTTOMATICA SpA nell'ambito dell’emissione di Senior Unsecured Bond di novembre 2009; 38. ha erogato finanziamenti significativi a favore di MEDIASET SpA e del suo gruppo di appartenenza ed è uno dei principali finanziatori; 39. Banca IMI ha svolto il ruolo di Joint Lead Manager a favore di MEDIASET SpA nell'ambito dell’emissione di eurobond avvenuta nel mese di gennaio 2010; 40. Banca IMI svolge il ruolo di Lead Manager e Joint Bookrunner a favore di MEDIASET SpA nell'ambito dell’Aumento di Capitale di Gestevision Telecinco SA; 41. è emittente di strumenti finanziari collegati a MEDIASET SpA; 42. ha erogato finanziamenti significativi a favore di MEDIOLANUM SpA e del suo gruppo di appartenenza ed è uno dei principali finanziatori; 43. detiene una partecipazione superiore all'1% nel capitale di PIRELLI & C. SpA e in Camfin SpA, la società azionista di maggioranza relativa di PIRELLI & C. SpA; 44. partecipa ai patti parasociali stipulati tra gli azionisti di riferimento di PIRELLI & C. SpA; 45. ha erogato finanziamenti significativi a favore di PIRELLI & C. SpA e del suo gruppo di appartenenza; 46. ha erogato finanziamenti significativi a favore di SAIPEM SpA e del suo gruppo di appartenenza; 47. ha erogato finanziamenti significativi a favore di STMICROELETRONICS N.V. e del suo gruppo di appartenenza; 48. è emittente di strumenti finanziari collegati a STMICROELETRONICS N.V.; 49. detiene una partecipazione superiore al 10% nel capitale di TELCO SpA, la società che controlla TELECOM ITALIA SpA; 50. ha designato un membro del Consiglio di Amministrazione e un membro del Collegio Sindacale di TELCO SpA, e più membri del Consiglio di Amministrazione di TELECOM ITALIA SpA; 51. partecipa ai patti parasociali stipulati tra gli azionisti di riferimento di TELCO SpA; 52. ha erogato finanziamenti significativi a favore di TELECOM ITALIA e del suo gruppo di appartenenza; 53. è emittente di strumenti finanziari collegati a TELECOM ITALIA SpA; 54. è emittente di strumenti finanziari collegati a UNICREDIT SpA; Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 43 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Note metodologiche Il presente documento è stato preparato sulla base della seguente metodologia. Settori e aree geografiche USA/Europa/Italia e cenni sui Paesi emergenti L’universo di riferimento è quello dei settori dell’Eurostoxx 600 e dell’S&P500. La selezione dei settori viene realizzata sulla base dell’analisi dei fondamentali e della forza relativa dei singoli comparti rispetto al benchmark. I suggerimenti di acquisto si riferiscono ad un investimento realizzato con un orizzonte temporale di 6-12 mesi. Dati societari e stime di consenso I commenti sui dati societari vengono elaborati sulla base di notizie e dati societari disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le stime di consenso relative alle previsioni sulle crescite dei dati societari (utili, dividendi, prezzo di libro) vengono desunti dal provider FactSet (JCF) e rielaborati e commentati dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo. Definizioni e storia delle raccomandazioni Raccomandazioni equity View Interpretazione Positiva Si riferisce ad un target più alto del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. Neutrale Si riferisce ad un target in un range contenuto tra il -10% e il +10% rispetto al prezzo attuale di mercato. Negativa Si riferisce ad un target più basso del 10% rispetto al prezzo attuale di mercato. Orizzonte 12 mesi 12 mesi 12 mesi La ricerca retail equity presenta dei giudizi la cui interpretazione è riportata nella tabella precedente. L’attribuzione del giudizio si basa sull’analisi fondamentale. Quest’ultima tende ad individuare il valore intrinseco delle azioni di una società quotata. Tale valore viene confrontato col prezzo espresso dal mercato, per individuare i titoli sottovalutati, ipotizzando che il mercato possa riportare la quotazione a tali valori. I metodi applicati sono di tipo quantitativo e qualitativo. Metodo quantitativo: approccio utilizzato per quantificare il valore della società; scaturisce dalla media delle valutazioni rivenienti dai diversi metodi applicati, quali i Multipli, il Discounted Cash Flow, la Sum of Part (onde necessario se il gruppo è presente su business differenti). Per metodo dei “Multipli” si intende la comparazione con un paniere di titoli di riferimento quotati comparabili il più possibile simili alla società da valutare, tenendo conto delle prospettive di crescita e della redditività. La peer analysis viene svolta con i seguenti criteri: 1) si individua un paniere di titoli comparabili (per settore e dimensione); 2) si calcolano i principali multipli del paniere di riferimento sulla base dei dati di consensus JCF ed altri consensus (IBES); 3) si realizza la mappa dei valori che solitamente associa il multiplo EV/Ricavi, margine EBITDA e EBIT, P/E, ecc. per l’anno corrente e quelli prospettici, oltre a multipli particolari come ad esempio il P/BV nel caso di banche ed il P/EV nel caso di assicurazioni, ecc.; 4) si valuta il posizionamento del titolo al di sopra, al di sotto o sulla retta di regressione che indica il benchmark di riferimento, o la media, del paniere individuato. Il DCF (Discounted Cash Flow) misura la valutazione dei flussi di cassa scontati ad oggi secondo il criterio tale per cui il valore del capitale di un’azienda è dato dal valore attuale dei flussi di cassa che la società sarà in grado di generare in futuro, scontati ad un tasso di attualizzazione (definito come costo medio ponderato del capitale, WACC). Il calcolo del DCF prevede la determinazione del valore attuale dei flussi di cassa operativi attesi per un periodo di previsione esplicito, al quale si aggiunge un valore finale di lungo periodo (“Terminal value”) e si sottrae l’indebitamento. La SOP (somma delle parti) è un metodo che prevede la valutazione effettuata per singole divisioni (ogni divisione viene paragonata ai propri peers) e infine si effettua la somma delle valutazioni dei singoli business. Metodo qualitativo: il metodo qualitativo viene integrato da una serie di considerazioni legate a: Rendimento atteso (yield%); Analisi della contendibilità (struttura dell’azionariato); Analisi della posizione competitiva; SWOT analisi (punti di forza/debolezza; rischi/opportunità). A completamento dell’analisi fondamentale viene elaborata anche una parte relativa all’analisi tecnica, come illustrato di seguito. Analisi tecnica Valutazione della struttura grafica di indici, settori e titoli che viene desunta dalle quotazioni disponibili tramite strumenti informativi quali Bloomberg e Thomson Reuters. Le previsioni sui livelli tecnici sono realizzate dal Servizio Studi e Ricerche di Intesa Sanpaolo tramite modelli tecnici dedicati che forniscono indicazioni relative alla tendenza sia di medio che di breve periodo, i livelli di supporto/resistenza e le varie “Figure Tecniche” che possono favorire indicazioni operative in base all’esperienza dell’analista. Si definisce supporto un livello che tende a sostenere i prezzi e dal quale potrebbe scaturire un rimbalzo: la sua violazione al ribasso provoca generalmente un’ulteriore discesa delle quotazioni. Si definisce resistenza una barriera che tende a fermare l’aumento delle quotazioni e, se non superata, potrebbe provocare un’inversione di rotta; al contrario, la sua violazione al rialzo di regola implica un’accelerazione dei prezzi. Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 44 Mensile Azioni 26 novembre 2010 Storia delle raccomandazioni (12 mesi) Emittente Atlantia (ex Autostrade) Autogrill Banca Popolare di Milano Banco Popolare Banco Popolare Bulgari Enel Eni FIAT FIAT Finmeccanica Finmeccanica Finmeccanica Fondiaria-SAI Fondiaria-SAI Generali Assicurazioni Geox Geox Impregilo Impregilo IREN ** Lottomatica Mediaset Mediolanum Pirelli & C. Saipem STMicroelectronics STMicroelectronics Telecom Italia Unicredit Raccomandazione Positiva Positiva Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Positiva Moderatamente Positiva Neutrale Neutrale Moderatamente Positiva Positiva Neutrale Positiva Positiva Moderatamente Positiva Neutrale Moderatamente Positiva Positiva Positiva Moderatamente Positiva Positiva Positiva No rating Neutrale Positiva Neutrale No rating Moderatamente Positiva Data di assegnazione/conferma del giudizio* 30.09.2010 28.10.2010 28.10.2010 30.09.2010 27.11.2009 03.08.2010 30.09.2010 28.10.2010 30.09.2010 10.02.2009 26.11.2010 03.08.2010 25.06.2010 26.11.2010 28.10.2010 28.10.2010 26.11.2010 27.11.2009 26.11.2010 25.06.2010 28.05.2010 30.09.2010 03.08.2010 03.08.2010 28.10.2010 03.08.2010 30.04.2010 01.10.2007 28.10.2010 30.10.2009 Nota: (*) Viene riportata l’ultima data di conferma del giudizio, precedente alla presente pubblicazione, quando la data di assegnazione è antecedente ai 12 mesi. (**) Società derivante dalla fusione tra Iride ed ENIA; su questa società la copertura del Servizio Studi e Ricerche è stata sospesa dal 22.06.2010 alla presente pubblicazione. Distribuzione dei rating/rapporti bancari (settembre 2010) Numero di società coperte: 35 Distribuz. Copertura Desk Retail con riferimento all’ultima raccomandazione Clienti Intesa Sanpaolo * POSITIVO 48% 41% MODERATAMENTE POSITIVO 26% 67% NEUTRALE NEGATIVO 26% 44% - Nota: * Società alle quali Intesa Sanpaolo o altre società del Gruppo hanno fornito servizi di Corporate e Investment Banking negli ultimi 12 mesi; in questo caso la percentuale indica quante società (sulle quali il Desk Retail Research ha un giudizio) sono anche clienti del Gruppo. Il presente documento è per esclusivo uso del soggetto cui esso è consegnato da Banca IMI e Intesa Sanpaolo e non potrà essere riprodotto, ridistribuito, direttamente o indirettamente, a terzi o pubblicato, in tutto o in parte, per qualsiasi motivo, senza il preventivo consenso espresso da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Il copyright ed ogni diritto di proprietà intellettuale sui dati, informazioni, opinioni e valutazioni di cui alla presente scheda informativa è di esclusiva pertinenza del Gruppo Bancario Intesa Sanpaolo, salvo diversamente indicato. Tali dati, informazioni, opinioni e valutazioni non possono essere oggetto di ulteriore distribuzione ovvero riproduzione, in qualsiasi forma e secondo qualsiasi tecnica ed anche parzialmente, se non con espresso consenso per iscritto da parte di Banca IMI e/o Intesa Sanpaolo. Chi riceve il presente documento è obbligato ad uniformarsi alle indicazioni sopra riportate. Intesa Sanpaolo Servizio Studi e Ricerche - Responsabile Gregorio De Felice Responsabile Retail Research Analista Obbligazionario Paolo Guida Serena Marchesi Fulvia Risso Analista Azionario Analista Valute e Materie prime Ester Brizzolara Mario Romani Laura Carozza Economista Piero Toia Andrea Del Conte Editing: Cristina Baiardi, Monica Bosi Intesa Sanpaolo – Servizio Studi e Ricerche 45