I «ragazzi» del Campiello 10 (dieci)
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I «ragazzi» del Campiello 10 (dieci)
EDITORIA I «ragazzi» del Campiello 10 (dieci) Il libro presentato in questo numero raccoglie i cinque racconti selezionati per il prestigioso Premio letterario Campiello 2005. di Moreno Macchi E bravo il giovane Pigi (P.G.: Piergiuseppe) Esposito1 il cui “Con un biglietto di sola andata. Scene di viaggio”, apre la rassegna dei racconti selezionati per il Premio Campiello 2005, radunati in questo volume in rigoroso ordine alfabetico, che rispetteremo. Il testo, ben congeniato e costruito con giovanile cipiglio (sembra quasi una lontana eco del compianto Tondelli2), racconta un viaggio di stampo iniziatico effettuato durante le meritate vacanze accademiche - dal narratore e dal suo compare, complice e compagno d’avventure Luca. Un po’ Don Chisciotte e Sancio Panza, un po’ Jacques il fatalista e il suo maestro3 un po’ Augusto e clown bianco, la strana accoppiata di uno spirito pratico e di un fantasioso idealista (i contrari sempre si attirano) si trova catapultata a percorrere tortuose vie provinciali (dal costo pari a zero rispetto alle autostrade) d’Italia e di Francia, tra polvere, caldo e zaffate di lavanda, attraenti francesine e alberghi a dir poco stantii. Una storia dove il conto alla rovescia delle vacanze si calcola in euri (neologistico ma in fondo assai logico plurale), quelli che restano... dove gli incontri sono sorprendenti, dove numerose licenze “prosaiche” svecchiano quella buona saggia grammatica che sa forse un po’ di ammuffito, e dove l’acuta osservazione alterna con gocce di filosofia esistenziale. Una storia, insomma (l’avrete capito) assai ricca di estro creativo... Daniele Michienzi4 (“Il fuoco sotto la cenere”) fa parte di quei talenti precoci5 che ci hanno sempre sbalordito perché come certi “grandi” (Flaubert, Stendhal, Henry James e molti altri) sanno penetrare con folgorante maestria nell’animo femminile e così bene riescono a descriverne i meandri, le tensioni, le stanchezze, le convinzioni profonde, i turbamenti, le zone d’ombra e le inquietudini. La giovane Cosette - eroina del racconto, che entra di pari passo nella vita e nell’amore (e quindi parallelamente nella dura realtà e nella chimerica illusione) - ci appare tanto vera che ci sembra di conoscerla, di averla incontrata, di capirla, di sentirla vicina con tutta la sua fragile forza, con i suoi sogni in technicolor e la sua travolgente passione. Una scrittura forse più “affermata” quella di Flavia Piccinni6, che nel suo “Non c’è tutto nei romanzi” ci proietta nell’universo della scuola e nella vita di Martina con uno sguardo affilato come un bisturi. Un professore si è sparato un colpo in bocca. Certo che se i professori si sparassero più spesso, sai che pacchia per gli allievi... Ma per via di quel gesto tutto un mondo vede compromesso il suo delicato equilibrio. E il tono cambia bruscamente. Il racconto affronta dapprima il delicato tema del suicidio, poi quello di un tormentato e difficile amore tra un docente e la sua allieva, si avvicina prudentemente al campo della psicanalisi, ci introduce nel mondo dei contatti elettronici per poi finire così, come va a volte la vita, con un incontro che è poi subito un addio... “Occhi senza passato” di Giulia Scerrato7 ci rivela tutta una tavolozza di sensazioni, che ci guidano “alla ricerca [di un] tempo perduto”. Ma non di quello della narratrice, bensì di quello della nonna di quest’ultima. Nonna misteriosa, caparbia, seria, murata nel silenzio, che nella sua consunta poltrona sembra aspettare solo la morte, lo sguardo fisso e la mano tesa verso chissà che cosa... Il racconto, che par sussurrato, pur ricorrendo alla già assai sfruttata idea letteraria della scoperta clandestina di un diario e dell’alternanza delle voci narranti (voce della nonna, della mamma, della nipote, e del diario) è comunque fresco, garbato e seducente, di mite ma sicura bravura, anche se suona a tratti un po’ démodé. Francesco Sergi8 in “Vizi, devianze, abiezioni”, ci presenta (come indica il sottotitolo) una “Breve raccolta” di situazioni, avvenimenti, tipi, personaggi, orrori. Sono pagine rapide, decise e incisive, senza inutili fronzoli, che esplodono nella mente del lettore sempre più esterrefatto... Quattro vecchietti giocano a carte in un bar e costatano che in fondo di manigoldi al mondo ce ne sono sempre stati; un ragioniere stroncato dal vizio del bere affoga dispiaceri e storie sue nell’ambrato whisky, solo liquido capace di farlo sentir ebbro di libertà; Hann scende la scala sociale con caparbio impegno e diventa un vero mascalzone, tracciando così una perfetta implacabile traiettoria dalle stelle alle stalle. “Roulette”, efficace e sorprendente. “Notte”, terribile e cruento. Gli altri ve li lasciamo scoprire. Vi diciamo solo che sono della stessa tempra. Buona lettura e buona scoperta di questi nuovi, giovanissimi talenti.Y I Ragazzi del Campiello 10 I cinque racconti selezionati per il Premio Campiello 2005, Marsilio, Venezia, 2005 - 12,50 euri 1 Piergiuseppe Esposito è iscritto al secondo anno del corso di Storia Contemporanea all’Università di Bologna 2 il primo, quello di Altri libertini, per intenderci... 3 quel Jacques le fataliste di Diderot ! 4 Daniele Michienzi studia Linguaggi dei Media all’università del Sacro Cuore di Milano 5 ricordiamo lo stupefacente diciannovenne Yves Dangerfield delle Petites sirènes 6 Flavia Piccinni si è diplomata quest’anno al Liceo classico Niccolò Machiavelli 7 Giulia Scerrato ha frequentato il quarto anno del Liceo Scientifico Brocca presso il Liceo Martino Filetico 8 Francesco Sergi vive a Bellinzona dove frequenta il Liceo con indirizzo classico il dialogo VI/05 15