Convegno igi 28 ott. intervento Presidente Zamberletti
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Convegno igi 28 ott. intervento Presidente Zamberletti
Convegno IGI CAPITALI PRIVATI PER LE OPERE PUBBLICHE E CONDIZIONI NORMATIVE Roma, 28 ottobre 2008 Scaletta intervento del Presidente On. Giuseppe Zamberletti 1. Un doveroso ringraziamento agli illustri relatori, che accettando l’invito dell’IGI hanno reso possibile questo convegno. Il tema è il project financing, argomento già affrontato in passato dall’IGI, ma tornato prepotentemente alla ribalta a causa della drastica riduzione di fondi pubblici destinati alle grandi opere e, indirettamente, per le implicazioni della cris i finanziaria in atto che ha colpito banche ed istituti di credito, soggetti cardine nelle operazioni in finanza di progetto; 2. Un ringraziamento particolare al Presidente Grillo, al quale va il merito di essersi sempre battuto per agevo lare l’utilizzo del project financing. A lui si deve un efficace snellimento della procedura. Con la riforma introdotta nel terzo decreto correttivo al Codice si rafforza il ruolo del promotore, che può assumere un ruolo determinante anche in interventi che hanno per oggetto le cosiddette infrastrutture immateriali. I limiti di programmazione della PA in questo settore sono evidenti e il promotore rappresenta un’indispensabile figura di supporto. 3. E’ opinione comune che in un momento come questo la parola chiave sia spingere gli investimenti e, conseguentemente, gli investimenti in infrastrutture per l’effetto moltiplicatore sull’economia. Si tratta allora di trovare una linea comune sugli strumenti che possono favorire tali investimenti. Un allentamento dei vincoli di Maastricht è già stato preso in considerazione. Lo spazio che può avere l’Italia è compreso tra il 2,1% di deficit sul PIL (obiettivo del Governo per il 2009) e il 3,5%, massimo scostamento ammesso dal Patto di stabilità europeo. In aggiunta ai finanziamenti BEI, le ipotesi al vaglio prevedono la creazione di un fondo europeo (attraverso le Casse DDPP dei singoli stati) o l’emissione di Eurobond per finanziare le reti transeuropee; 1 4. L’IGI ha creato, nel recente passato e in collaborazione col Ministero del Tesoro (Unità Tecnica finanza di progetto) il Comitato per la Promozione del Partenariato PubblicoPrivato. Scopo del Comitato, la promozione la cultura della finanza di progetto, l’individuazione delle criticità applicative (normative, finanziarie, tecniche) e la diffusione di diverse modalità attuative del PPP per settori di applicazione, nonché delle best practices italiane ed estere. Il Comitato ha tenuto una serie di seminari tecnici sui vari modelli di partenariato, anche con riferimento al sistema delle garanzie bancarie e assicurative. 5. L’IGI, sempre in collaborazione con l’UTFP, ha partecipato all’attivazione dell’Osservatorio sul project financing, che rileva un trend costante di interventi mediopiccoli, in settori collaudati (impianti sportivi, parcheggi, cimiteri, reti di distribuzione, riqualificazione urbana). Nel 2004 erano 1.400 le iniziative avviate, per un importo di 13 miliardi di euro, 915 le gare bandite, 6 miliardi l’importo delle gare e 229 le aggiudicazioni rilevate. Nel 2007 le iniziative sono salite a 1.500, 15 miliardi l’importo, 1000 le gare bandite, 7 miliardi l’importo delle gare e 300 le aggiudicazioni. Nell’anno in corso, con l’abolizione del diritto di prelazione e la conseguente incertezza normativa, si è avuto un calo del 50% della cosiddetta fase 1, relativa agli avvisi di ricerca del promotore e un parallelo crollo dell’importo medio delle opere. L’IGI, da circa due anni, ha avviato anche un monitoraggio su un campione di 40 grandi infrastrutture di trasporto, in totale o parziale autofinanziamento, suddivise in 2 categorie: autostrade/tunnel e metro/ferrovie. Va sottolineato che la recente crisi finanziaria ha provocato il blocco di alcune operazioni già approvate dai comitati di credito degli istituti finanziari, poiché le condizioni di finanziamento non appaiono più coerenti con le condizioni di mercato. 6. Nonostante queste difficoltà il confronto con i principali partner europei, condotto attraverso il Forum europeo dell’impresa generale, indica una leadership italiana in questo settore. Con riferimento al project financing in forma di promotore/iniziativa privata, l’Italia è non solo prima ma quasi unica nella Ue, seguita solo da Belgio e Spagna con piccoli interventi irrilevanti sotto il profilo quantitativo. Diverso il caso di formule di PPP/concessione a 2 pagamento in annualità, che vede in testa il Regno Unito con una collaudata esperienza, concentrata però nel settore dell’edilizia; 7. I dati dell’Osservatorio e del monitoraggio confermano la difficoltà dell’applicazione della finanza di progetto nelle grandi infrastrutture di trasporto. Vi è infatti un’oggettiva difficoltà ad avviare capitali privati in un settore che presenta un forte “rischio di costruzione”. Un caso positivo da citare ad esempio, specie con riferimento alle reti su ferro, è quello relativo alla realizzazione della Linea D della Metropolitana di Roma, che prevede una formula innovativa di finanziamento nel rispetto dei parametri Eurostat; 8. Si rendono quindi necessari nuovi strumenti di ingegneria finanziaria, e tra questi è possibile individuare: le concessioni a titolo oneroso, con un contributo pubblico a scadenza delle concessioni; la cosiddetta “cattura di valore”, per ottenere in anticipo la remunerazione dei vantaggi che un’infrastruttura reca alle proprietà immobiliari e alle attività commerciali; infine una “vignette” sui mezzi pesanti in alcune tratte autostradali, al fine di finanziarie le reti ferroviarie prioritarie. Un esempio che fa scuola: la galleria di base del Gottardo, che con i suoi 57 km è la più lunga del mondo e dal costo di 30 miliardi di franchi svizzeri, sarà finanziata al 65% da imposte sul traffico pesante; 9. Molti strumenti che intervengono indirettamente nella finanza di progetto sono di tipo fiscale. Essi possono incentivare gli interventi o al contrario creare sperequazioni tra concorrenti. Come ha rilevato di recente l’Autorità Garante della Concorrenza, la nuova disciplina sulla deducibilità fiscale degli interessi passivi (in misura del 30%, salvo che per particolari categorie imprenditoriali) introdotta nella Finanziaria 2008 rappresenta una ingiustificata discriminazione a danno di alcune categorie di imprese che, dovendo pagare tasse più elevate, non sono messe in condizione di fare offerte vantaggiose a meno di non avere capitale di rischio sufficientemente ampio; 10. Mi fermo, per non togliere spazio agli illustri relatori e cedo la parola al Presidente de Lise, che coordinerà il convegno e che ringrazio vivamente per la consueta disponibilità a presenzia re alle nostre iniziative. 3