Attività in corso in base all`Accordo per la realizzazione del

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Attività in corso in base all`Accordo per la realizzazione del
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del territorio
ATTIVITÀ IN CORSO IN BASE ALL’ACCORDO PER LA REALIZZAZIONE
DEL SISTEMA CARTOGRAFICO DI RIFERIMENTO
Architettura del
Repertorio
Cartografico
Premessa
Nell’ambito del progetto “Sistema Cartografico di Riferimento”, che ha fra gli
obiettivi la diffusione dell’informazione
geografica a livello nazionale, è prevista
la realizzazione di un sistema per l’accesso ai dati di un Repertorio Cartografico attraverso Internet [1], [2].
Tale repertorio dovrà consentire a tutti
gli utenti interessati, l’accesso alle informazioni relative alla cartografia disponibile sul territorio nazionale: si tratta
quindi di un repertorio di metadati, che
non conterrà dati cartografici veri e propri, se non a scopo esemplificativo, ma
solo informazioni sulla cartografia disponibile, strutturate secondo un ben definito standard in materia [3], [4].
La definizione dell’architettura del sistema che dovrà supportare la pubblicazione del repertorio è al momento in discussione nell’ambito del gruppo di lavoro, e viene sommariamente illustrata
in questo articolo, anche al fine di suscitare commenti ed opinioni presso un
pubblico più vasto.
Introduzione
Il punto principale da tener presente nella definizione dell’architettura del Repertorio Nazionale, è che essa non può e
non deve prescindere dalla esistenza di
Repertori Regionali, già funzionanti o in
via di realizzazione; d’altra parte il concetto stesso di Repertorio Nazionale presuppone una omogeneità di struttura e
presentazione delle informazioni contenute nei Repertori Regionali.
Non è sufficiente quindi pensare al Repertorio Nazionale come a una collezione di quelli Regionali già esistenti, consultabile tramite una applicazione sviluppata secondo il modello del portale
web, attraverso il quale si accede ai singoli siti regionali.
Il Repertorio Nazionale deve essere piuttosto una applicazione che realizzi un certo livello di interoperabilità tra i Repertori Regionali, garantendo da un lato la
completa indipendenza ed autonomia delle applicazioni già esistenti, e dall’altro la
necessaria omogeneità di presentazione.
Non si intende quindi sviluppare semplicemente un “Repertorio di Repertori”,
che contenga essenzialmente gli indirizzi
per accedere ai repertori veri e propri,
quanto piuttosto un “Repertorio Distribuito” e consultabile in maniera omogenea, indipendentemente dalle fonti originarie delle informazioni; le richieste di
informazioni dovranno essere gestite in
modo tale da “recuperare” i dati dove effettivamente si trovano e nel modo in cui
sono organizzati, presentandoli però al richiedente in maniera standardizzata: ciò
presuppone che ciascun fornitore di
informazioni predisponga uno “strato descrittivo” dei propri dati secondo una metodologia condivisa e permetta l’accesso
alle proprie informazioni da parte delle
query che passano attraverso tale strato
(si veda più avanti per una analisi approfondita della architettura proposta).
La strada della interoperabilità tra sistemi eterogenei è infatti quella che viene
indicata come preferibile anche dai più
recenti sviluppi della tecnologia informatica: in particolare lo sviluppo di linguaggi quali XML, con le estensioni
specifiche dei vari ambienti tematici, dovrebbe rendere sempre più fattibile non
solo lo scambio di dati, ma anche l’accesso diretto a sistemi differenti, ed una
sempre più profonda condivisione di
informazioni.
Anche nel settore dell’informazione
geografica, sia il consorzio OpenGIS sia
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DAVIDE REMOTTI
soprattutto l’ISO TC211, stanno mettendo a punto le specifiche necessarie per
l’utilizzo di XML come strumento di interoperabilità tra sistemi diversi, non solo nel campo dei metadati, ma anche in
quello dei dati cartografici veri e propri;
a tali sforzi di standardizzazione si fa
esplicito riferimento in questo documento ed in particolare nella proposta di architettura del Repertorio Nazionale.
Infatti il Comitato Tecnico 211 dell’ISO
sta elaborando una serie di documenti di
standard sull’informazione geografica
che prendono in considerazione, tra le
altre cose, anche i metadati: il relativo
documento si trova ad uno stadio molto
avanzato del processo di approvazione,
anche se non è ancora stato definitivamente adottato, e si ritiene quindi opportuno farvi fin da ora riferimento; in particolare nel nuovo documento ISO viene
recepito ed in alcuni punti approfondito
e modificato lo standard elaborato da
FGDC, che nella versione precedente del
documento sull’Architettura del Repertorio si ipotizzava di adottare. Seguendo
questa evoluzione, anche per la realizzazione del Repertorio Cartografico Nazionale, si è preferito passare quindi dallo schema FGDC a quello in fase di approvazione presso ISO.
Tale decisione risulta corroborata anche
dalla parallela evoluzione delle attività
del gruppo di lavoro che sta elaborando
le specifiche comuni dei DB topografici,
il quale sta analogamente seguendo l’approccio metodologico proposto da ISO
con lo standard 19115; in questo modo si
garantisce in prospettiva la coerenza tra
le specifiche per la produzione della cartografia e quelle relative ai metadati associati.
A questo riguardo, nell’ambito dell’Intesa Stato - Regioni - Enti Locali, si è ri-
DOCUMENTI
chiesto agli organi competenti dell’ISO
di concedere alle attività di realizzazione
del Repertorio Cartografico, lo “status”
di sperimentazione ufficiale dello standard sui metadati [4].
Utenti del sistema
I potenziali utenti del Repertorio Nazionale sono molteplici ed i requisiti posti dalle
loro peculiarità sono di vario genere.
1) Gli utenti principali sono le Amministrazioni pubbliche, nazionali, regionali e locali, che hanno la necessità di
acquisire informazioni sulla disponibilità di dati in una determinata area,
tipicamente al di là della propria competenza specifica; si pensi per esempio ad una Amministrazione regionale
che voglia avere informazioni riguardanti la cartografia prodotta da una
Regione limitrofa, oppure ad una Amministrazione nazionale che voglia
conoscere la disponibilità di cartografia prodotta su una certa zona da Amministrazioni regionali o locali. Questa tipologia di utenti si differenzia poi
al suo interno in due modi principali:
a) Amministrazioni di diverso livello
territoriale: nazionali, regionali,
locali;
b) Amministrazioni responsabili della gestione dei dati cartografici per
il territorio e/o i tematismi di competenza, ed Amministrazioni che
sono solo utenti delle informazioni
territoriali.
2) In secondo luogo possono essere utenti del Repertorio Nazionale anche soggetti privati (ricercatori, professionisti, studenti ecc.) che hanno interesse
a trovare un punto di accesso centralizzato ad una informazione che è per
sua natura distribuita sul territorio.
È chiaro che vanno considerate in modo
particolare le problematiche poste dal
primo tipo di utenti, ed in particolare dal
sottoinsieme formato da quelle Amministrazioni regionali che sono responsabili
della gestione della cartografia sul territorio di propria competenza. Queste Amministrazioni non possono essere considerate semplicemente utenti del Repertorio Nazionale, perché ne sono a tutti gli
effetti dei co-gestori dal momento che i
metadati che costituiscono il Repertorio
Nazionale, per quanto riguarda la cartografia prodotta da questi soggetti, continueranno a risiedere effettivamente presso i Repertori Regionali.
L’architettura del Repertorio Nazionale
deve quindi essere progettata tenendo
conto del ruolo peculiare di questa tipologia di utenti.
Concentrando quindi l’attenzione sul
gruppo di utenti principali, l’analisi della situazione attuale fa risaltare immediatamente la compresenza di soggetti
che presentano caratteristiche, e dunque
esigenze, sostanzialmente diverse; partecipano infatti alla formazione del Repertorio:
• Amministrazioni che hanno già sviluppato dei Repertori di metadati, e
che hanno quindi in essere delle procedure informatizzate per la loro gestione (caricamento di dati, aggiornamento ecc.): a questa categoria di
Amministrazioni non è possibile richiedere di abbandonare gli strumenti già in uso, che dovranno al contra-
REPER TORIO
REGIONE 1
REPER TORIO
REGIONE 2
File(s) XML
SEARCH ENGINE
or
QUERY INTERFACE
File(s) XML
SEARCH ENGINE
or
QUERY INTERFACE
REPER TORIO
CE NTRO INT.
CATEGORIA 1
File(s) XML
CATEGORIA 2
CATEGORIA 3
DTD
CATEGORIA 4
Figura 1
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rio essere integrati ed utilizzati dalla
architettura distribuita del Repertorio
Nazionale;
• Amministrazioni che stanno sviluppando propri Repertori di metadati,
che però non sono ancora operativi: a
questa categoria di Amministrazioni
si potrà invece richiedere di introdurre nella progettazione e realizzazione
dei propri strumenti caratteristiche
tecniche che facilitino la interoperabilità con il Repertorio Nazionale;
• Amministrazioni che, pur gestendo
dati cartografici per il territorio di
competenza, non hanno ancora, né
stanno sviluppando, Repertori di metadati e sistemi di gestione ad essi associati; queste Amministrazioni potranno, se lo riterranno opportuno,
adottare gli strumenti messi a punto
per la gestione dei dati del Repertorio
Nazionale per gestire in proprio un
Repertorio Regionale.
Per tutte le Amministrazioni coinvolte è
infine da tener presente l’opportunità di
mettere a punto e sperimentare meccanismi di interoperabilità tra sistemi e condivisione delle informazioni, che potranno essere eventualmente replicati su scala regionale nel rapporto con gli enti locali (ad esempio con le Amministrazioni
provinciali e/o comunali).
Architettura del sistema
Componenti
Coerentemente con quanto premesso, e
dopo un confronto con le esigenze sia
operative sia istituzionali delle singole
Amministrazioni coinvolte nel progetto
del Repertorio Nazionale, la proposta
iniziale dell’architettura del sistema è
stata profondamente rivista, allo scopo di
privilegiare il concetto di interoperabilità
tra sistemi rispetto alla proposta iniziale
di “sistemi distribuiti o replicati”.
Un tale approccio è reso possibile grazie
alla continua attività degli enti ed organismi internazionali di standardizzazione (OGC ed ISO soprattutto) ed all’affermazione dell’XML come linguaggio
generalizzato per la diffusione e lo scambio di informazioni sia su Internet sia su
Intranet.
L’architettura proposta è quindi tesa a
salvaguardare al massimo gli investimenti già fatti dalle Amministrazioni che
hanno già realizzato repertori o cataloghi
cartografici, che siano stati o meno resi
pubblici su Internet, ed analogamente a
salvaguardare le esigenze di “proprietà”
ed autonomia istituzionale riguardo alla
modalità di gestione e di aggiornamento
dei repertori.
La figura 1 riporta lo schema architetturale nella sua massima generalizzazione,
e mette in evidenza le diverse componenti del sistema, individuando diverse
“categorie”.
Ogni categoria raggruppa elementi del
sistema (siano essi il DB del Repertorio,
moduli SW, siti Web, interi sistemi) che
possono essere gestiti in diverse condizioni di sicurezza e sotto la responsabilità di soggetti diversi.
In maggior dettaglio:
• nella Categoria 1 sono considerati i
singoli Repertori Cartografici delle
Regioni o del Centro Interregionale.
Indipendentemente dalle modalità di
caricamento, aggiornamento e gestione dei dati, o dalla specificità della soluzione hardware e software prevista
per la loro realizzazione, che può variare tra le diverse Regioni ed il Centro, i singoli Repertori dovrebbero
avere in comune almeno una parte,
critica, delle informazioni necessarie
per una adeguata descrizione dei dati
cartografici di propria pertinenza.
Tra gli elementi in comune dovranno
ovviamente esserci, tra gli altri ed a
solo titolo esemplificativo, le denominazioni toponomastiche ed amministrative, i sistemi di riferimento, le
cartografie di riferimento e/o di inquadramento, ecc.;
• nella Categoria 2 sono considerate le
componenti (applicativi software,
procedure inserite all’interno dei DB
dei Repertori, operazioni manuali, eccetera) necessarie per estrarre dal DB
dei Repertori tutte e quelle informazioni necessarie a descrivere in un formato standardizzato predefinito i metadati delle informazioni cartografiche presenti nel Repertorio. Le informazioni prodotte da tali componenti
vanno a costituire ciò che è raggruppato sotto la Categoria 3, cioè la “parte pubblica” dei singoli Repertori;
• nella Categoria 3 dovranno essere
contenuti, in prima approssimazione,
dei file in formato XML che costituiranno la base comune del Repertorio
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Nazionale.
Infatti, le informazioni mantenute in
tale formato faranno riferimento ad un
DTD standard (Document Type Definition) determinato in maniera univoca a livello nazionale (o internazionale
nel momento in cui il comitato ISO
renderà ufficiali le direttive attualmente in corso di elaborazione). Il riferimento allo standard ISO TC 211 ingloba anche la definizione dello schema
di metadati, e permette a qualsiasi applicazione di accedervi in maniera trasparente e completamente interoperabile. La prima e più importante categoria di applicazioni che dovranno poter accedere a queste informazioni in
XML, ovunque esse risiedano, sarà
una serie di interfacce per realizzare
specifiche query sui metadati, o addirittura dei motori di ricerca che, analogamente a quanto accade oggi su Internet, permetteranno di restituire i risultati di ogni interrogazione;
• nella Categoria 4 sono raggruppati
questi ultimi componenti: nello schema la categoria è separata dalle altre
componenti da quello che è definito
un Communication Layer (strato di
comunicazione). Con questa definizione volutamente generica si intende
il canale di comunicazione tra l’applicazione client (un applicativo stand
alone, un server, un search engine
specializzato, eccetera) e i server su
cui sono presenti i metadati in XML
con i relativi DTD. Un tale canale potrà quindi essere una rete Internet od
Intranet, una rete privata o del tipo
Extranet, oppure, nel caso di implementazioni locali, anche un singolo
sistema su cui risiedano contemporaneamente il Repertorio, i file XML e
l’applicativo per realizzare le query.
Processi di consultazione
In una architettura distribuita come quella illustrata al paragrafo precedente, i dati risiedono fisicamente in molti luoghi
diversi, ma possono essere visti dagli
utenti in maniera unitaria. In particolare
il Centro Interregionale renderà disponibile sul proprio sito un motore di ricerca
sviluppato appositamente per guidare
l’accesso al Repertorio Nazionale1; tale
applicazione-guida implementerà le seguenti funzionalità:
DOCUMENTI
• gestione dell’accesso con abilitazione
di diversi profili di utenza ai quali
possono corrispondere diverse possibili funzioni;
• interfaccia per la formulazione di
query: tale interfaccia sarà di tipo misto (geografico e alfanumerico) e permetterà di effettuare ricerche su tutte
le tipologie di metadati presenti, guidando l’utente tra i parametri ammissibili per le diverse informazioni;
• una volta formulata la richiesta da
parte dell’utente, questa viene rediretta sui Repertori coinvolti, attraverso
un “motore di ricerca” appositamente
predisposto per l’analisi dei dati presenti sulle varie sorgenti di dati collegate al Repertorio Nazionale;
• interfaccia per la presentazione in maniera omogenea dei risultati delle interrogazioni, indipendentemente dalle sorgenti di dati utilizzate;
• elencazione dei link ai siti regionali
dove fossero eventualmente disponibili i dati cartografici veri e propri, corrispondenti al risultato della ricerca.
In alternativa all’uso del motore di ricerca implementato dal Centro Interregionale, l’utente potrà trovare sul sito anche
i collegamenti con i siti regionali e cercare quindi autonomamente le informazioni su di essi.
È chiaro che, nel caso in cui si voglia effettuare una ricerca che coinvolga esclusivamente il territorio di una Regione,
non sarà necessario passare attraverso il
Repertorio Nazionale, ma si potrà accedere direttamente al Repertorio Regionale interessato: in tal modo però si rinuncia a priori a ricercare le informazioni relative agli eventuali dati disponibili
su cartografie di livello sovraregionale.
Infine tra i requisiti principali delle funzionalità di consultazione vi sono la
semplicità di utilizzo e la velocità di accesso. È anche importante che l’utente
non necessiti di altri strumenti oltre un
browser Web: in un’architettura di tipo
client/server questa soluzione viene indicata con la definizione thin client, in
contrapposizione ad altre soluzioni, definite thick client, che prevedono l’installazione di software specializzato dal lato
client (come ad esempio dei plug-in per
l’uso di funzionalità di tipo GIS all’interno di un browser standard).
Processi di aggiornamento
I processi di aggiornamento saranno naturalmente differenziati a seconda della
tipologia di utenti (cfr § Utenti del sistema):
1) le Amministrazioni che hanno implementato propri repertori di metadati
continueranno a gestirli attraverso i
propri strumenti;
2) le Amministrazioni che lo vorranno,
potranno invece acquisire un’apposita applicazione (database + software
di gestione) sviluppata nell’ambito
del Repertorio Nazionale, e che per
sua natura sarà in grado di supportare
i meccanismi di interoperabilità.
In entrambi i casi dovranno essere predisposte (in una prima fase a carico del
progetto di Repertorio Nazionale, in seguito sotto la responsabilità di ciascuna
Amministrazione) opportune procedure
di “traduzione” dei dati originali delle
Regioni verso il formato XML previsto
nell’architettura (vedi “Error! Reference source not found.”). Queste procedure dovranno assicurare l’allineamento
periodico dei dati tra i sistemi di gestione operativa propri di ciascuna Amministrazione e lo strato di interoperabilità
costituito da file XML.
Il Centro Interregionale si farà carico di
costituire ed aggiornare un Repertorio dei
dati a carattere sovraregionale, che entrerà a far parte della architettura illustrata alla stregua di una ulteriore Regione.
La necessità di velocizzare i tempi di ricerca e presentazione dei dati potrà suggerire l’opportunità di costituire un repository (una sorta di “deposito”) di file
XML sul server del Centro Interregionale, per consentire al motore di ricerca di
risolvere le query senza dover necessariamente interrogare in rete i siti su cui
risiedono i dati originali, evitando quindi i tempi di ritardo imposti dai collegamenti attraverso Internet con i diversi siti che costituiranno il sistema distribuito
del Repertorio: la convenienza o meno di
tale soluzione sarà oggetto di sperimentazione nella fase di pre-operatività del
Repertorio stesso.
È chiaro comunque che la copia dei dati
sul DB centrale non è un vincolo imposto dall’architettura, ma una opportunità
finalizzata all’aumento delle prestazioni
del sistema.
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Schema della Banca Dati
Come illustrato nei paragrafi precedenti
il Repertorio cartografico sarà costituito
in realtà da diversi repertori regionali: le
Regioni che hanno sviluppato proprie
applicazioni potranno infatti interfacciarle con il Repertorio Nazionale; in
ogni caso è necessario implementare una
base dati presso il Centro Interregionale
per contenere le informazioni (metadati)
relative alla cartografia di livello sovraregionale; tale base dati sarà anche a disposizione delle Regioni che vorranno
adottarla per la gestione dei metadati relativi alla propria cartografia.
Lo standard ISO 19115 per i metadati è
stato implementato in uno schema logico di banca dati secondo il modello entità-relazioni.
In questo capitolo viene illustrato il modello logico, sviluppato secondo la metodologia E-R, attraverso il quale si è inteso implementare lo standard ISO in una
base dati relazionale; in particolare le
informazioni contenute nelle diverse sezioni dello standard sono state distribuite
tra le entità logiche individuate, delle
quali costituiscono gli attributi: è quindi
possibile costruire un legame diretto tra
lo standard ISO 19115 e il database che
implementa tale modello logico.
Lo schema logico della banca dati comprende le Entità (tabelle del database),
gli Attributi (colonne delle tabelle) e le
Relazioni fra le Entità.
Le Entità di tipo geografico sono racchiuse in tre tabelle: Tema, Edizione e
DataSet. L’Entità principale del Repertorio è il Tema, che è relazionato con le
altre tabelle di tipo descrittivo, quali Parole Chiave, Bibliografia, Persone/Organizzazioni di Contatto, ecc., o direttamente o per mezzo delle Entità figlie
Edizione e DataSet.
Esiste poi un’Entità di tipo geografico
che aggrega più Temi in un contesto geografico e/o tematico, per essere poi pubblicata in un prodotto di tipo commerciale e/o istituzionale e/o educativo. Tale prodotto, qui nominato BancaDati,
può ad esempio raccogliere le informazioni geografiche relative ad una certa
area come un Bacino Idrografico o una
Comunità Montana.
Nel prossimo paragrafo sono descritte le
Entità di tipo geografico, mentre nel successivo sono illustrate quelle di tipo te-
matico; nell’ultimo paragrafo infine sono descritte le relazioni che fra esse intercorrono.
Entità geografiche
Tema
Il Tema è l’Entità principale nella banca dati del Repertorio e rappresenta una
qualsiasi Cartografia del territorio italiano, generale o tematica, in qualsiasi
formato, numerico o in supporto cartaceo. Un Tema può inoltre rappresentare
un database di tipo geografico, come ad
esempio un database di toponimi, in cui
insieme ad informazioni di tipo descrittivo, quali nomi e codici, sono riportati
riferimenti geografici, sia in maniera
esplicita attraverso delle coordinate,
che implicita riferendosi ad opportune
aree di tipo amministrativo, come ad
esempio il Comune interessato alla singola informazione. Nel seguito, per
esempio e per semplicità, ci si riferirà ad
ogni Tema come l’equivalente di una
“Carta geografica”.
Un Tema viene definito dai seguenti attributi propri:
• Titolo: è il nome ufficiale della Carta;
• Scala: per una carta geografica indica
quante volte una porzione della superficie terrestre è stata ridotta per poter essere rappresentata su un foglio
di carta. È espressa come il rapporto
tra una distanza sulla carta e la corrispondente distanza sul terreno. Essa
determina il contenuto di informazioni e la dimensione dell’area che può
ragionevolmente essere rappresentata;
• Contenuto: un testo descrittivo tendente a dare una spiegazione generale della Carta;
• Manutenzione (e Frequenza di Aggiornamento): il tipo di modifiche e/o
aggiunte eseguite sulla Carta e la loro
frequenza di aggiornamento. Esempi
di frequenza sono: giornalmente, annualmente, irregolare, sconosciuta,
non programmata, ecc..
Per le ricerche di tipo prettamente geografico nel Repertorio si usa una tabella,
Estensione, che riporta le coordinate del
bounding box in un opportuno sistema di
riferimento oltre ad altri attributi.
Ogni Tema è contraddistinto da una serie
di Soggetti, persone e organizzazioni,
ognuno dei quali ha un proprio ruolo:
Autore, Proprietario, Distributore, Responsabile dei Metadati, ecc..
Altre proprietà che possono appartenere
al Tema sono i riferimenti bibliografici,
riportati nella tabella Bibliografia, e le
Keyword (parole chiave) che sono utilizzate in una sorta di dizionario per consentire una ricerca di tipo tematico.
Il Tema contiene una o più Edizioni, Entità geografiche che ereditano le proprietà del Tema e che si distinguono per
diversi attributi, quali l’anno di pubblicazione che definisce i vari aggiornamenti eseguiti di una data Carta.
Edizione
L’Edizione è una particolare istanza del
Tema e si distingue dalle altre Edizioni
del Tema per una serie di attributi. Ad
esempio nel Tema “Carta Tecnica Regionale”, di una certa Regione, in scala
1:10.000, si potrebbero distinguere due
aggiornamenti pubblicati rispettivamente nel 1980 e nel 1990, ognuno dei quali
rappresenta una specifica Edizione.
Un’Edizione è definita dai seguenti attributi propri:
• Data di Pubblicazione;
• Vincoli all’Uso e all’Accesso: definiscono se una Carta è accessibile o riservata, se per il suo utilizzo si devono pagare delle royalty, o citare la
fonte da dove la Carta è stata acquistata, ecc.;
• Ellissoide, Proiezione e Datum;
• Periodo di Validità: indica il periodo
per cui la Carta è realmente rappresentativa del territorio;
• Informazioni sulla Sicurezza: quali il
tipo (sicurezza nazionale, privacy,
ecc.) e la classe (segreta, classificata,
confidenziale, ecc.). Per lo stesso Tema, due Edizioni pubblicate in anni
diversi potrebbero avere diversi tipi e
classi di sicurezza, così come diversi
vincoli d’accesso e d’uso;
• File di Esempio: è il campione di dati
riportati nel Repertorio a rappresentare un’Edizione e quindi un Tema. Viene riportato anche il tipo di formato
del dato di esempio ed una breve spiegazione.
Così come per il Tema anche l’Edizione
è relazionata con la tabella Estensione
per consentire le ricerche di tipo geogra54
fico nel Repertorio.
L’Edizione contiene uno o più DataSet,
distinti per una serie di attributi, ognuno
dei quali ne eredita le proprietà. Ad
esempio se l’Edizione è il “Volo Aereo
del 1995” di un determinato Comune, i
DataSet si distinguono fra l’altro per i diversi giorni in cui è stata effettuata la ripresa e per le diverse società a cui è stato eventualmente affidato il volo.
DataSet
Per una data Edizione, un DataSet è caratterizzato per l’omogeneità rispetto ai
seguenti attributi:
• Autore: attraverso la tabella Soggetti
vengono riportate tutte le informazioni sulla persona o sull’organizzazione
che ha prodotto il DataSet;
• Data di Produzione del DataSet;
• Formato: ogni DataSet può in linea di
principio essere generato in un certo
ambiente nativo e quindi in un certo
formato. Se ad esempio si considera
una cartografia numerica prodotta da
due diverse società, ognuna di queste
potrebbe aver generato la propria parte in un proprio ambiente di sviluppo,
per poi fornire al proprietario del Tema (e quindi delle Edizioni e dei DataSet) una Carta che rispetti le specifiche date;
• Credit: l’elenco di persone che hanno
lavorato alla produzione del DataSet;
• Ambiente Nativo: l’ambiente di sviluppo del DataSet.
Ogni DataSet attraverso la tabella Qualità_DS è corredato da una serie di informazioni riguardanti la sua produzione e
che ne definiscono la bontà rispetto alle
specifiche di produzione. L’Edizione e
quindi il Tema vengono caratterizzati
dalle informazioni di qualità del DataSet
e in particolare dai valori di qualità più
bassi.
Anche il DataSet è relazionato con la tabella Estensione, ed è il più piccolo elemento di territorio a cui si fa riferimento
nell’Architettura del Repertorio.
Estensione
Il collegamento con le funzionalità di tipo GIS del Repertorio sfrutterà le informazioni contenute nella tabella Estensione e nelle sue tabelle figlie: Limiti
Amministrativi, Altre Aree Amministra-
DOCUMENTI
tive e Quadri di Unione. Mentre in ogni
record della tabella estensione vengono
sempre riportate le coordinate nel sistema di riferimento opportuno, nelle tabelle figlie vengono riportate solo le
informazioni che di volta in volta hanno
senso per le categorie considerate nella
banca dati del Repertorio, che sono:
• Limiti Amministrativi di Stato, Regione, Provincia e Comune;
• Altre Aree Amministrative, quali Bacini Idrografici, Comunità Montane,
Parchi Nazionali, ecc.;
• Quadri di Unione delle Cartografie
ufficiali dello Stato e delle Regioni,
quindi la Cartografia IGM (in Scala al
250.000, 100.000, 50.000 e 25.000) e
le Carte Tecniche Regionali (in Scala
al 10.000 e 5.000).
Non vengono considerate Cartografie a
scale maggiori come ad esempio i Piani
Regolatori dei Comuni.
Entità tematiche
BancaDati
Per BancaDati si intende una raccolta di
Temi che riguardano un certa area geografica e sono inerenti ad un certo argomento in essa trattato. Ad esempio si potrebbe considerare una BancaDati contenente informazioni di vario tipo (ciascuno corrispondente ad un Tema) riferite ad uno stesso territorio, come ad
esempio Reti Viarie, Limiti Amministrativi, Carte dell’Uso del Suolo, ecc..
Così come per i Temi anche le BancheDati sono contraddistinte da un Titolo,
da un Contenuto e da una serie di Soggetti quali: Autore, Proprietario, Distributore, ecc..
Qualità_DS
In questa tabella sono riportate le informazioni inerenti la qualità, come i valori di accuratezza con le relative spiegazioni e i criteri seguiti nel formulare il
giudizio di qualità. Gli elementi di accuratezza considerati sono: tematica, temporale, logica, posizionale e degli attributi. Tutti questi elementi sono collegati
direttamente al DataSet ma possono essere ovviamente riportati all’ Edizione e
al Tema.
Bibliografia
In questa tabella sono riportati i riferimenti bibliografici per un dato Tema,
come articoli su riviste specializzate o
siti WEB. Gli attributi di questa tabella
sono: Anno di Pubblicazione, Autore,
Editore e Titolo.
Keyword
La tabella delle parole chiave è essenziale per la consultazione del Repertorio
Cartografico, in quanto consente di selezionare solo quei Temi che hanno una
relazione con un certo argomento. In generale le parole chiave indicano il significato o i concetti principali di un certo
dato, nel caso in esame un’informazione
di tipo geografico.
Si possono considerare vari tipi di parole chiave:
• il Soggetto: come ad esempio vegetazione, economia, ecc.;
• il Luogo: cioè le aree geografiche come Regione Veneto, Parco Nazionale
d’Abruzzo, ecc.;
• lo Strato: cioè la localizzazione verticale del dato, come troposfera, stratosfera, livello del mare, ecc.;
• l’Intervallo Temporale: come Mesozoico, Seconda Guerra Mondiale,
ecc..
Metadati
La tabella dei Metadati contiene le informazioni sui metadati che accompagnano
il Tema in esame, che sono:
• Responsabile dei Metadati: la persona
o l’organizzazione che ha compilato
la scheda dei metadati; questo attributo è relazionato ad un record della tabella Soggetti;
• Data di Compilazione: è la data in cui
la scheda dei metadati è stata compilata la prima volta;
• Data di Aggiornamento e di Aggiornamento Successivo: sono le eventuali
date degli aggiornamenti della scheda
dei metadati, accompagnate o meno
da aggiornamenti del Tema in esame;
• Standard: è il nome dello standard utilizzato nel compilare la scheda dei
metadati;
• Versione: è la versione del suddetto
standard;
• Time Convention: attributo utilizzato
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per fornire informazioni sulla convenzione adottata per il tempo nei
metadati. Esempi possono essere: local time, universal time, ecc.;
• Vincoli all’Uso e all’Accesso: analoghi attributi a quelli espressi nell’Edizione, ma riferiti alla scheda dei metadati;
• Informazioni sulla Sicurezza: analoghi attributi a quelli espressi nell’Edizione, ma riferiti alla scheda dei metadati.
Soggetti
La tabella dei Soggetti riporta le persone e le organizzazioni che hanno un
qualche ruolo nella creazione/distribuzione dei dati e dei metadati. Mentre i
ruoli sono esplicitati attraverso le tabelle di relazione verso i Temi e le BancheDati, gli attributi della tabella Soggetti
sono quelli necessari per contattare la
persona o l’organizzazione in esame:
• Nome: il nome della persona di contatto, o dell’Autore, o del Distributore, ecc.;
• Cognome: il cognome della suddetta
persona;
• Organizzazione: è l’organizzazione a
cui appartiene la persona di contatto.
Almeno una di queste informazioni,
della persona o dell’organizzazione,
deve essere presente;
• Indirizzo postale;
• Numero di Telefono;
• Numero di Fax;
• Indirizzo di posta elettronica, o sito
WEB dell’organizzazione.
Entità
Nella tabella Entità sono indicati tutti gli
oggetti dell’Edizione che sono classificati secondo degli Attributi riportati in
una tabella apposita. Ad esempio, nell’Edizione del 1980 del Tema “Carta
Tecnica Regionale”, di una certa Regione, possono esistere le Entità: strade,
curve di livello, ecc.. Ognuna di queste
Entità potrà avere molti possibili Attributi.
Ogni Entità è identificata da:
• Metodo di descrizione: dettagliato o
sintetico. Per il primo metodo si distinguono quattro possibili domini,
esplicitati nella tabella Attributi. Per il
•
•
•
•
•
secondo metodo vengono date una
descrizione (Overview) e una serie di
riferimenti bibliografici (Citation).
Entrambi i metodi di descrizione possono essere usati nella definizione di
una Entità;
Nome: definisce l’Entità, ad esempio:
strade.
Definizione: è una descrizione del tipo di Entità;
Fonte: è la provenienza dei dati e/o
delle informazioni utilizzate per la generazione dell’Entità;
Overview: è una descrizione dell’Entità, accompagnata da una sintetica
descrizione dei suoi attributi;
Citation: riporta una lista di riferimenti bibliografici in cui è possibile
trovare una descrizione dettagliata
degli Attributi dell’Entità.
Attributi
Nella tabella Attributi sono riportati tutti gli attributi dell’Entità in esame, se il
metodo di informazione utilizzato nella
sua definizione è quello dettagliato. Per
ogni Attributo in questa tabella sono riportati:
• Nome: identifica l’Attributo;
• Definizione: è una breve descrizione
dell’Attributo;
• Fonte: provenienza delle informazioni usate per la determinazione dell’Attributo;
• Dominio di valori: definisce l’insieme dei valori che l’Attributo può assumere;
• Unità di misura;
• Risoluzione;
• Data iniziale del periodo di validità
del valore;
• Data finale del periodo di validità del
valore;
• Accuratezza del valore dell’Attributo;
• Spiegazione dell’Accuratezza dei valori dell’Attributo. Una relazione
completa, che considera tutti gli Attributi e la metodologia usata per la loro
determinazione, deve comunque essere riportata nella sezione Qualità_DS;
• Frequenza di misurazione dell’Attributo: è la frequenza con la quale i va-
lori dell’Attributo sono stati aggiunti
nell’Entità (e quindi nell’Edizione).
Relazione fra le Entità logiche
Le Relazioni fra le Entità del Repertorio
si suddividono in:
• Identifying: correla un’Entità di tipo
padre ad una di tipo figlio, che è dipendente dalla prima. La chiave primaria della tabella padre migra nella
tabella figlia (chiave esterna) in qualità di chiave primaria. Quindi la Relazione è sempre del tipo Uno a …,
ciò significa che ogni record della tabella figlia deve essere correlato ad
un record di quella padre. Questo è il
caso della tabella Tema e della tabella
figlia Edizione;
• Non Identifying: correla due Entità indipendenti. La chiave primaria della
tabella padre migra nell’area dati della tabella figlia. Quindi i record di una
delle due tabelle relazionate non necessitano della presenza di record nell’altra per poter esistere. Questo è il
caso della tabella Soggetti e della tabella figlia Metadati.
Consultazione del Repertorio
Cartografico
Scopo del Repertorio Cartografico è di
permettere ad un vasto numero di utenti
di avere facile accesso ad informazioni
complete che riguardino l’informazione
geografica in Italia. Queste informazioni:
• devono essere inserite in una struttura
omogenea e condivisa; ciò si ottiene
adottando uno dei molteplici standard
esistenti in materia, volti a razionalizzare la raccolta e la diffusione delle
informazioni;
• devono essere rese disponibili in un
formato che non sia proprietario, ma
accessibile ad ogni potenziale utente
del Repertorio Cartografico, tramite
qualsiasi prodotto software.
In questo quadro si inserisce non solo la
gestione del Repertorio da parte del Centro Interregionale e delle Regioni, gestione intesa anche come accettazione di
un’architettura condivisa sulla quale
operare poi nella fase di caricamento dei
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metadati nel Repertorio, ma anche la
fruizione da parte di utenti che devono
poter ottenere le informazioni loro necessarie nella maniera più semplice possibile.
Lo strumento più opportuno con cui i
metadati del Repertorio possono essere
messi a disposizione degli utenti, è sicuramente Internet, sia per la sua quasi universale diffusione che per la sua ormai
acquisita conoscenza da parte di un elevato numero di utenti che a vario titolo
operano nell’ambito della informazione
geografica.
Questa premessa è necessaria per definire il quadro delle funzionalità di un
software deputato alla consultazione dei
metadati del Repertorio Cartografico;
nel paragrafo successivo verranno riepilogati concetti già espressi nel presente
documento, sotto forma di specifiche
utili per la creazione e l’implementazione del software di consultazione nell’Architettura del Repertorio Cartografico.
Specifiche del software di consultazione
Condivisione di dati
Per rispondere ai requisiti dell’Architettura del Repertorio Cartografico, il
software di consultazione deve essere
utilizzabile tramite un browser Web e deve poter ricercare le informazioni che si
trovano nella parte pubblica dei vari repertori locali (Regioni, Centro Interregionale, ecc.) che renderanno disponibili tali dati secondo le modalità indicate in
precedenza (attraverso linguaggi standard come XML).
L’uso di Internet come veicolo sul quale
trasportare le informazioni, garantisce
questi aspetti di condivisione delle informazioni stesse e consente la loro diffusione nel modo più rapido possibile per
la tecnologia attuale.
Formato dei dati
Il software di consultazione deve poter
accedere a dati scritti in un formato leggibile da diversi software operanti anche
in sistemi operativi diversi. A tal proposito l’adozione dello standard proposto da
ISO TC 211 in materia di metainformazione geografica, trova una naturale implementazione mediante il formato XML
[vedi documento ISO n. 930]. Per mezzo
DOCUMENTI
di uno schema comune a tutte le Amministrazioni coinvolte nel progetto, sarà
possibile generare una serie di file XML
(pubblici) a partire dai dati in possesso alle Amministrazioni stesse (privati); lo
schema comune si estrinsecherà nella costruzione di un modello (anch’esso pubblico), chiamato Document Type Definition (DTD), che descrive la struttura e il
contenuto di una classe di documenti, nel
caso particolare i file XML contenenti i
metadati del Repertorio.
Il riferimento al DTD proposto dal
TC211 consente l’accesso all’archivio di
file XML del Repertorio sia al software
di consultazione sviluppato dal Centro
Interregionale, sia eventualmente ad altre possibili applicazioni sviluppate ad
esempio da singole Regioni.
I file XML a cui il software di consultazione deve accedere possono risiedere in
linea di principio in molti siti diversi, gestiti da soggetti diversi, ovvero essere
periodicamente trasferiti su un sistema
centrale: in tal caso il software di gestione deve farsi carico delle modalità di allineamento.
Funzionalità di ricerca di tipo alfanumerico e geografico
L’implementazione in ambiente Web del
software di consultazione deve permettere agli utenti del Repertorio le usuali ricerche di tipo alfanumerico supportate
dai motori di ricerca correntemente in
uso, per mezzo di parole chiave, della
data di creazione dei documenti, ecc..
L’implementazione di queste funzionalità di ricerca dovrà tener conto ovviamente della struttura dei file XML, che
verranno generati sulla base dello standard proposto dall’ISO TC211 e che riguarderanno l’ambito della metainformazione geografica.
Inoltre la consultazione deve poter essere svolta anche utilizzando delle funzionalità base presenti in tutti i software di
tipo GIS, quali la definizione di un’area
su di una mappa sensibile, capacità di
zoom e spostamento sulla mappa, visualizzazione di alcuni tematismi sulla mappa (limiti amministrativi, quadri di unione delle cartografie IGM, ecc.).
È importante che i due tipi di ricerca, alfanumerico e geografico, possano essere
eseguiti contemporaneamente a seconda
delle richieste dell’utente.
Gestione dei risultati della ricerca (salvataggio su file, stampa, ecc.)
A seguito di una richiesta dell’utente del
Repertorio Cartografico, il software di
consultazione potrà restituire delle pagine Web il cui contenuto potrà essere solamente alfanumerico, solamente grafico o l’insieme dei due; nel caso di contenuto alfanumerico il risultato sarà disponibile come un elenco o una tabella che
eventualmente potrà essere disponibile
per il download come file, ad esempio, di
testo, di testo con delimitazioni, DBF,
ecc.; nel caso di contenuto grafico, la pagina conterrà una mappa relativa ad una
porzione del territorio, con evidenziato
tramite una opportuna simbologia il risultato della ricerca, che potrà essere alternativamente:
• l’area o le aree in cui sono disponibili le informazioni (le cartografie o altro) che sono state richieste;
• di una o più aree, opportunamente
evidenziate le informazioni disponibili (cartografie o altro).
In quest’ultimo caso le singole aree evidenziate saranno interrogabili tramite il
mouse per ulteriori dettagli sotto forma
di lista o tabella di dettaglio, e/o link ad
altre parti del sito o ad altri siti dove poter eventualmente reperire il materiale
cartografico risultante dalla ricerca.
Bibliografia
[1]. Convenzione tra la Regione
Basilicata ed il Centro Interregionale per l’affidamento delle attività di
supporto previste dall’accordo sul
“Sistema Cartografico di Riferimento” riguardo all’area Obiettivo
1. Roma 16 marzo 2000.
[2]. Attività di supporto per la realizzazione del progetto “Sistema
Cartografico di Riferimento”. Programma Dettagliato di Attività. Roma 26 luglio 2000
[3]. Convenzione Regione Basilicata - Centro Interregionale per il Sistema Cartografico di Riferimento,
Analisi dello stato dell’arte sui metadati nel settore cartografico. Roma 31 luglio 2000
[4]. ISO TC 211 Geographic Information/Geomatics – Rapporto
ISO/CD 19115.3 Geographic Information, Metadata.-1 giugno 2000
Fra le funzionalità del software di consultazione deve essere prevista la possibilità di salvare il risultato delle ricerche
in un formato che sia il più possibile
“portabile”; per la parte testuale è ragionevole proporre l’utilizzo del formato
PDF; mentre per la parte grafica, allo
scopo di mantenerne il più possibile la
leggibilità, dovrà essere valutato l’opportunità di utilizzare un formato come il
JPEG o il PNG.
Autore
Note
1) L’architettura del sistema è pensata in modo da
permettere anche ad altri di sviluppare analoghe
DAVID REMOTTI (Centro Interregionale)
applicazioni che interagiscano con gli stessi dati.
Responsabile del progetto
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