Il giovane movimento svizzero della birra artigianale porta nuovo

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Il giovane movimento svizzero della birra artigianale porta nuovo
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Articolo: Birre artigianali: la varietà regionale fa tendenza
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Birre
artigianali: la
varietà
regionale fa
tendenza
Il giovane movimento svizzero della birra artigianale porta nuovo brio. I microbirrifici
puntano su ricette speciali e acqua di sorgente regionale.
Incredibile ciò che si può creare con acqua, lievito, luppolo e malto: i gusti delle birre locali spaziano dagli aromi
fruttati alle note esotiche fino ai sentori più amari. E i veri estimatori sono pronti a scommetterci e a provare di buon
grado anche le sperimentazioni più audaci, che prevedono, ad esempio, l’aggiunta di un pizzico di banana o di
cioccolato.
Il desiderio di una birra fuori dall’ordinario è largamente diffuso in suolo elvetico, e così le miscele nelle caldaie dei
birrifici si fanno sempre più gustose e variegate. La voglia di sperimentare porta da birre doppio malto extra strong
a nuove originali creazioni fino all’interpretazione di stili storici. L’evoluzione della birra procede a pieno ritmo e il
mercato della birra tradizionale in Europa sta attraversando inedite fasi di trasformazione.
Testa a testa con lo Champagne
Per gli intenditori, la birra ormai non ha nulla da invidiare al vino. E mentre un tempo le «perle nel bicchiere»
venivano associate solo allo Champagne o allo spumante, oggi si possono riferire anche a una birra «Chopfab» o
«Nubia». Ma dove risiede il particolare potenziale di tendenza delle birre artigianali? Anzitutto nella loro diversità.
Esse si posizionano come controproposta rispetto alle birre industriali, differenziandosi intenzionalmente dalla
massa.
Come quasi ogni tendenza, anche questo movimento trae le sue origini dagli USA: qui, negli anni ’80, il desiderio
di una maggiore varietà e qualità spinsero anche gli amatori a cimentarsi nella produzione, dando così vita a birre
https://nummersicher.ch/it/pdf/birre-artigianali-la-varieta-regionale-fa-tendenza-de.pdf
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casalinghe, ben diverse dalle insipide brodaglie standard, dal gusto intenso, non filtrate e personalissime. Da qui
ha poi preso piede un movimento che ha ben presto traversato l’oceano giungendo fino in Europa.
Libero sfogo alla fantasia
L’avvento dei microbirrifici si ebbe invece negli anni ’90 grazie all’abrogazione del cosiddetto «cartello della birra»,
con cui i birrifici locali dal 1935 al 1991 intendevano mantenere le distanze dalla concorrenza e regolare il mercato
tra di loro. Solo dopo questa liberalizzazione gli amanti della bionda bevanda ebbero la possibilità di cimentarsi in
creazioni originali e di commercializzarle – sempre tuttavia rigorosamente a partire da acqua, lievito, luppolo e
malto. È la variazione stessa di questa ricetta a diversificare il gusto del risultato finale. Così, negli anni, sono sorti
circa 670 produttori di birra che offrono i prodotti più disparati, dal Gikiginger – una birra con zenzero, prodotta
esclusivamente da donne – alla Brüllbier fino alla Dinkelperle a base di spelta.
No agli «intrugli tradizionali»
«Volevamo opporci agli intrugli tradizionali», spiega Jannis Keller, co-titolare del birrificio Bîrtel. Con le loro varietà
Odem, Brodem e Lorke, tre amici di Basilea sono riusciti a sfondare nel settore. Il motivo? Perché hanno davvero il
coraggio di osare. Lorke, ad esempio, presenta un aroma di coriandolo e scorza d’arancia e viene definita dai suoi
produttori la bevanda perfetta per una lunga nottata.
«Mi piace gustare una buona birra»
Un’intervista a Ronny Mathieu, fondatore della piattaforma svizzera Brauerei-Kompass, sulla birra e sulle sue
tante varianti elvetiche.
Come ha scoperto la scena delle birre artigianali?
Ronny Mathieu: Mi piace semplicemente gustare una buona birra, e dopo essermi trasferito dal Canton Vallese
(Naters) a Berna, il mio orizzonte in materia di birra si è ulteriormente ampliato. Qui era molto più facile procurarsi
birre «speciali» ed entrare così in contatto con questo mondo. Nel Cantone di Berna sono attualmente circa 130 i
birrifici registrati in attività, più che in ogni altra regione della Svizzera. È dunque molto semplice imbattersi anche
nella birra artigianale. Nella primavera 2013 mi è venuta l’idea di creare un sito web dedicato ai microbirrifici
svizzeri. La prima versione è online dal settembre 2013 ed è stata finanziata in larga misura mediante
crowdfunding.
Come valuta il panorama delle birre artigianali svizzere? Quali sono le caratteristiche più salienti?
Ronny Mathieu: Rispetto alla Germania, qui in Svizzera abbiamo la fortuna che il concetto di birra è concepito in
senso più lato. In Svizzera nessuno è costretto a produrre in purezza e possono così considerarsi birra anche le
varianti aromatiche (ad es. la birra natalizia, birra al peperoncino), fruttate, a base di mais, zucchero e molti altri
ingredienti. Questo consente ai produttori una maggiore creatività, promuovendo la varietà delle birre in suolo
elvetico.
Perfino la produzione di questa bevanda è divenuta una moda e, grazie ai locali specializzati, anche i consumatori
condividono questa piacevole esperienza di gusto: non si tratta solo di bere una birra, ma di accostarsi a stili
diversi. Grazie alle varietà fruttate e leggere, poi, l’offerta si rivolge sempre più anche a un pubblico femminile. Le
birre artigianali, oltre alle loro origini regionali, beneficiano naturalmente anche di un’immagine tipo «Davide e
Golia»: un piccolo produttore che si schiera con la propria creazione personale contro la birra standard di
produzione industriale di massa.
Dal 2010, anche a Stabio nel Canton Ticino alcuni ingegnosi produttori stanno ridefinendo il gusto della birra,
addirittura con una nota punk rivoluzionaria. Il loro marchio «Bad Attitude» accosta sapientemente un’immagine
ribelle a una birra di grande carattere, con un seguito sempre crescente di fan. Attualmente la produzione del
birrificio ticinese ammonta a ben 2500 ettolitri l’anno. «Traiamo ispirazione dalla musica, dai viaggi e dalla
letteratura beat», spiega la produttrice Micky. «E anche dalle nostre etichette si capisce subito che amiamo le cose
un po’ pazze». Nomi come «Rudolph Winter Warmer», «Bootlegger» e «Hipster» sono solo alcuni esempi che
testimoniano la loro incredibile creatività.
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I migliori indirizzi scovati per voi
I piccoli birrifici più innovativi della Svizzera si danno sempre appuntamento al Beer Festival di Zurigo. A
metà aprile 2016, ad esempio, hanno presentato in tale occasione le specialità più disparate del loro
assortimento. Markus Foster, ideatore della manifestazione, quest’anno ha orgogliosamente ospitato al
suo festival ben 167 tipi di birra. Il numero crescente di birre e il relativo desidero di gustarle suscitano
una ricerca sempre più accanita di informazioni in proposito. E le risposte si trovano sul web, ad
esempio sul portale dedicato alla birra Hopfenherz www.hopfenherz.ch (pagina web solo in tedesco),
con tanti consigli sulle scelte migliori, tra cui La Nébuleuse, una delle protagoniste nel panorama della
birra artigianale della Svizzera occidentale, originaria di Renens, un sobborgo di Losanna, che dal 2014
produce una California Common che gli appassionati definiscono semplicemente «eccellente».
Un utile strumento di orientamento nella giungla delle varie tendenze è offerto anche dalla piattaforma
«Brauereikompass» www.brauerei-kompass.ch (pagina web solo in tedesco), creata nel 2013
dall’estimatore Ronny Mathieu. «Basta solo qualche clic per consentire a tutti gli appassionati di birra di
trovare quella che preferiscono», spiega Mathieu. E il particolare vantaggio di questo sito è quello di
includere anche i piccoli birrifici locali che non dispongono di una propria homepage e che in tal modo
riescono ad avere comunque una certa visibilità. Mathieu conferma: «Grazie al nostro sito vengono
scoperte birre fantastiche sempre nuove». Chi desidera coltivare le sue preferenze personali dovrebbe
mescolare malto e luppolo in un decotto di propria creazione. E dato che non è sempre così semplice,
esistono seminari pronti a fornire un’assistenza mirata. Un punto di riferimento è offerto, ad esempio,
dalla Bierfactory di Rapperswil. E per ingannare l’attesa necessaria a rendere davvero gustosa la
propria creazione, nel frattempo si possono ordinare birre di culto con consegna direttamente a
domicilio. Sul sito swiss-beer-abo.ch (pagina web solo in tedesco) è possibile reperire i prodotti di oltre
500 birrifici svizzeri.
Ronny Mathieu, 44 anni, gestisce dal 2013 la piattaforma online www.braurei-kompass.ch ( http://www.brauereikompass.ch/ ) (pagina web solo in tedesco). Questo bernese «acquisito» e padre di tre figli lavora come project
manager presso la Confederazione e nella vita privata s’interessa ai media di ogni tipo, alla scrittura, alla cucina e
alla fotografia. Per l’anno in corso si è posto un particolare obiettivo: «Voglio iniziare anch’io a produrre una birra
di qualità».
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