MSN - Maschi che fanno sesso con maschi Lo stigma e il

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MSN - Maschi che fanno sesso con maschi Lo stigma e il
MSN - Maschi che fanno sesso con maschi
Lo stigma e il pregiudizio che si celano dietro gli indicatori
da infezione da hiv nei rapporti Unaids e WHO
di Alessandro Paesano
I maschi che fanno sesso con maschi è una
macrocategroia introdotta nei primi anni 90 (1) a livello
internazionale per rilevare il comportamento omosessuale
dei maschi a prescindere dal loro orientamento sessuale (2)
nel monitoraggio della diffusione dell’infezione da Hiv. La
categoria annovera tutti gli uomini che fanno sesso con
uomini a prescindere dalla propria identità sessuale e dunque
dal proprio orientamento sessuale non solamente gli uomini
di orientamento omosessuale ma anche gli uomini di
orientamento bisessuale o eterosessuale che saltuariamente
fanno sesso con altri uomini pur avendo relazioni e\o essendo
sposati con donne.
Basta avere avuto un contatto sessuale poche volte o
una sola volta con un altro uomo per essere
annoverati nella categoria MSM. La rilevazione non si
basa su una misurazione clinica o oggettiva ma si deduce da
una autodichiarazione in seguito a interviste o alla
compilazione di questionari sul proprio comportamento
sessuale (3). Rilevare il comportamento sessuale invece
dell’orientamento sessuale delle persone sieropositive è stato
reputato necessario perché descrive un comportamento
piuttosto che un gruppo di persone (4). In termini di HIV, il
sesso tra uomini è significativo perché può coinvolgere il
sesso anale, che quando è praticato senza protezione è ad
alto rischio (5). Le prime vie di diffusione dell’HIV sono, in
ordine di percentuale di rischio, l’uso di droghe iniettabili per
via endovenosa, il sesso anale e quello vaginale.
Misurare il comportamento sessuale invece che
l’orientamento sessuale non è un modo scientifico né
tantomeno privo di pregiudizi, come si pretende che sia, per
misurare clinicamente la diffusione del virus. Se la ragione
medica che sta alla base della categoria MSM è il coito anale
bisognerebbe rilevare le pratiche sessuali piuttosto che
l’orientamento o il comportamento sessuali. In ogni caso
afferire il sesso anale esclusivamente agli uomini che fanno
sesso con uomini è frutto e fonte di un pregiudizio perché non
prende in considerazione il sesso anale che gli uomini
fanno con le donne e, naturalmente, il sesso anale che le
donne fanno con gli uomini. A causa di questa
categorizzazione, invece, un uomo sieropositivo di
orientamento sessuale etero viene annoverato nella categoria
dei MSM anche se su 1000 partner ha avuto 999 donne e un
solo uomo. Di fatto con questa categoria si catalogano come
"omosessuali" anche gli etero che hanno saltuari rapporti con
donne mentre non si considerano "eterosessuali" gli
omosessuali che hanno saltuari rapporti con donne.
Se il motivo che sta dietro questa categoria è il coito
anale, MSM rileva e prende in considerazione
esclusivamente il coito anale tra maschi e non il coito
anale tra maschi e femmine.
Sembrerebbe dunque che l'unico coito anale sia quello tra
maschi oppure che questo tipo di coito rappresenterebbe un
rischio maggiore di trasmissione del virus rispetto il coito
anale tra uomo e donna, considerazione priva di qualunque
significato medico e statistico. Non tutti i maschi che
fanno sesso con maschi praticano necessariamente
il sesso anale mentre il sesso anale può essere
praticato gli uomini etero con le donne. Il sesso anale
è sesso anale sia che un uomo lo pratichi con un altro uomo
sia che lo pratichi una donna.La categoria MSM costituisce
dunque un falso ideologico. E anche un falso statistico.
Se tutti gli uomini che fanno sesso con uomini
(comportamento sessuale) vengono annoverati nella
categoria msm, gli etero (orientamento sessuale) sieropositivi
saranno numericamente inferiori rispetto il loro numero
effettivo. I msm raggruppa comportamento e orientamento
mentre nel resto delle tabelle sulla distribuzione della
sieropositività vengono indicati solamente orientamenti
sessuali e non comportamenti.Per simmetria dovrebbe
esistere una categoria MSF nella quale annoverare le persone
di orientamento omosessuale che hanno un comportamento
eterosessuale cioè le persone bisessuali e le persone
omosessuali che hanno rapporti saltuari con donne con le
quali possono avere benissimo rapporti anali.Il sesso tra
maschi viene percepito come un comportamento sessuale più
a rischio del sesso tra maschio e femmina mentre in realtà il
rischio riguarda solamente le pratiche sessuali e non
l'assortimento sessuale tra chi fa sesso. Il WHO (che noi
chiamiamo Organizzazione Mondiale della Sanità) scrive
nel report di luglio 2014 che l'epidemia di HIV negli
uomini che fanno sesso con gli uomini continua ad
espandersi in molti paesi.
Nelle grandi aree urbane prevalenza di HIV tra gli uomini che
fanno sesso con gli uomini è in media 13 volte maggiore
rispetto
alla
popolazione
generale.
Uno dei motivi per l'alta prevalenza hiv tra gli uomini che
fanno sesso con gli uomini può essere che la trasmissione
dell'HIV attraverso i rapporti anale senza preservativo è più
efficiente che attraverso il rapporto vaginale senza
preservativo, e rischi a livello individuale per l'acquisizione di
HIV tra gli uomini che hanno sesso con gli uomini includono:
rapporti anali non protetti ricettivi, elevato numero di
partner maschi e concomitante uso di droghe
iniettive.Considerazioni basate sul puro stigma.Gli uomini
possono praticare sesso anale anche con le donne. Viceversa
non è detto debbano per forza praticarlo anche quando fanno
sesso con uomini.Avere tante partner con le quali praticare
sesso vaginale sarà meno efficiente ma diffonde il virus lo
stesso. Per il WHO non è il sesso anale a essere
considerato a rischio è il sesso anale ricettivo
maschile.
L’idea che l’hiv e l’aids siano la peste dei gay non è
mai morta ha solo cambiato nome. Oggi si chiama
MSM.
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Note
1) Il termine compare già nel 1990 ma il primo uso attestato nella letteratura medica compare nell'articolo di
Glick M, Muzyka BC, Salkin LM, Lurie Necrotizing ulcerative periodontitis: a marker for immune
deterioration and a predictor for the diagnosis of AIDS". J. Periodontol. 65 (5): 393–7 del 1994.
2) L‟attrazione sporadica o momentanea per le persone di uno dei due sessi che non determina
necessariamente il nostro orientamento sessuale. Solo quando ci innamoriamo prevalentemente di persone
di un determinato sesso possiamo dire di avere quel determinato orientamento sessuale. Possiamo dunque
avere un orientamento sessuale “etero” e fare sesso con persone dello stesso sesso, avere cioè un
comportamento omosessuale; possiamo altresì avere un orientamento sessuale “omo” e avere rapporti con
persone dell‟altro sesso, avere cioè un comportamento eterosessuale. In nessuno dei due casi mettiamo in
discussione il nostro orientamento sessuale per via del nostro comportamento sessuale.
3) Per uno studio condotto dal New York City Department of Health and Mental Hygiene sono stati
intervistati 4.200 uomini i quali
Quasi uno su dieci che si identifica come etero fa sesso esclusivamente con uomini, il 70% degli uomini
sposati [con donne] fa sesso "una volta o l'altra" (one time or another) con uomini e il 10% di uomini
sposati che si identificano come etero ha avuto comportamenti omosessuali negli ultimo 12 mesi.
(fonte aidsabout.com)
4) http://web.archive.org/web/20100703045521/http://www.unaids.org/en/PolicyAndPractice/KeyPopulat
ions/MenSexMen/default.aspv