Il Giornale dell`Arte_9.11.2016 - Salone dell`Arte e del Restauro

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24 novembre 2016
RESTAURO
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ALTRI ARTICOLI DI
LAURA LOMBARDI
Firenze, alluvioni e terremoti al centro del quinto Salone
dell'Arte e del Restauro
Firenze. Giunge alla V edizione il Salone dell’Arte e del
Restauro di Firenze (9-12 novembre), evento la cui missione
consiste nell’offrire risposte alle esigenze del mercato dei Beni
culturali, legando arte, sapere e tecnologia in un calendario assai
fitto di appuntamenti, convegni istituzionali, conversazioni,
workshop, proiezioni di film, laboratori eccetera che vanno a
ricoprire moltissimi temi connessi al restauro e alla tutela e
Gli amboni istoriati in Toscana, un
convegno in cinque città
La porta di Firenze: gli ottant'anni
della stazione di Santa Maria
Novella
Adotta un putto
conservazione.
Fiocco rosa in via Tornabuoni
Uno degli intenti principali della rassegna, il cui comitato tecnico scientifico è presieduto da Cristina
Acidini, affiancata da un ampio comitato esecutivo che riunisce numerosi esperti coordinati da
Bruno Santi, è attrarre policy maker e i business leader nazionali e internazionali a compiere
investimenti nel settore culturale, promuovendo le eccellenze artistiche artigianali e produttive.
Il Ghirlandaio fra le vigne
Nel corso della manifestazione sarà assegnato il III Premio Friends of Florence -Salone Restauro
di Firenze 2016, per iniziativa dell’Associazione non profit Friends of Florence a sostegno dei
restauratori, che ammonta a 20mila euro, volti a finanziare un intervento di restauro, tutela e
conservazione di un bene culturale presente in città, danneggiato da calamità naturali o per mano
dell’uomo.
Questa edizione del Salone è infatti dedicata interamente al tema dell’alluvione, e si apre il 9
novembre con un’anteprima al Cenacolo di Santa Croce, luogo simbolo del tragico evento, alla
presenza di numerose autorità, per poi proseguire il 10-11 novembre presso la Fortezza da Basso.
Di notevole rilievo è la presenza del Ministero dei Beni e delle Attività culturali e del Turismo, con
uno stand tutto incentrato sul restauro delle opere danneggiate a seguito di calamità naturali
(inondazioni o terremoti), e con numerose attività, tra cui un focus sul restauro dell’«Ultima Cena»
di Giorgio Vasari, ultimo tra i feriti gravi del novembre 1966, restituito al Museo dell’Opera di Santa
Croce, dopo un lungo e complesso restauro, avviato nel 2005, compiuto dall’Opificio delle Pietre
Dure. Proprio quel dipinto sarà al centro del convegno dell'11 novembre «Da Ghiberti a Vasari.
Restauri dell’Opificio nel cinquantenario dell’alluvione», a cura dell’Opificio delle Pietre Dure e
Laboratori di restauro di Firenze, nel quale, oltre a illustrare i restauri appena conclusi dall’Istituto,
sarà ripercorso fin dalle origini il prezioso ruolo dell’Opificio dalla nascita dell’attuale Istituto fino
all’oggi con un bagaglio di esperienze, ricerche e innovazioni lunga mezzo secolo.
L’Accademia di Brera apre in
bellezza
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Castello di Racconigi, concluso il
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Palagi e Gaggini
Milano, gli affreschi giotteschi
tornano visibili sulla piattaforma
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presentano il loro «Manifesto» in
23 punti
Louvre, Il «San Giovanni» di
Leonardo ha un sorriso più dolce
Il ritorno di Vasari
A cura della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio per la città metropolitana di Firenze
e le province di Pistoia e Prato è invece la mostra «Monumenti riemersi» che documenta i
principali interventi di restauro svolti a partire dal 1966; da ricordare inoltre la presentazione di
nuovi volumi curati dall’Opificio sui restauri appena conclusi, editi dalle case editrici Edifir e Centro
Di.
Ma il Ministero non si rivolge solo a Firenze. Saranno infatti documentati altri restauri realizzati
dagli Istituti del Mibact a seguito di eventi calamitosi negli ultimi cinquant’anni sul territorio
nazionale, svolti dalle Soprintendenze nelle aree terremotate: dal Friuli colpito dal sisma 40 anni
orsono all’Umbria (1997) a L’Aquila (2009), Emilia-Romagna (2012) ma anche alluvionate come il
Parco archeologico di Sibari- Esondazione del fiume Crati, l’alluvione di Genova, o l’esondazione
del fiume Magra ad Aulla (Ms) e altre ancora, puntando l’accento sulla prevenzione, la tutela e le
problematiche di intervento necessarie, e cercando di individuare le linee da seguire per superare
stato di criticità, che mettono a repentaglio quotidianamente il nostro patrimonio culturale.
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Tra gli altri appuntamenti delle giornate (il programma sul sito www.salonedelrestauro.org) si
ricordano il convegno «I restauri in corso dell’Opificio delle Pietre Dure per il Museo Nazionale
del Bargello: le sculture del cortile e un arazzo della collezione Carrand», a cura del Museo
Nazionale del Bargello (10 novembre), e la giornata di studi, l’11 novembre, «Patrimonio e
l’emergenza», a cura della Soprintendenza sopra citata, con approfondimenti sull’attività di tutela,
specie in situazioni emergenziali, relazioni sulle azioni di studio, valutazione e prevenzione dei rischi
cui sono soggetti i beni conservati sul territorio ma anche sull’apporto della Soprintendenza
nell’operatività dei cantieri di restauro e nella stesura degli appositi piani di gestione
dell’emergenza. Sempre venerdì 11 «Restauri archeologici in Toscana III» a cura della
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Soprintendenza Archeologia, Belle Arti e Paesaggio della Toscana. E «La Formazione in restauro,
uno sguardo verso l’internazionalizzazione-Training in restoration, a glance towards
internationalization» a cura delle Scuole di Alta formazione-Mibact, delle Accademie delle Belle
Arti-Miur e dell’ Università Miur, poi «Area Formazione – Stand 66 Palazzo Spinelli Group
Conferenza Il Paradiso degli Alberti: Storia e Restauro» a cura della Soprintendenza e dell’Istituto
per l’Arte e il Restauro «Palazzo Spinelli». In concomitanza si ricorda la mostra all’Archivio di Stato
di Firenze «I colori dell’alluvione del 1966», luogo dove le acque invasero ben 40 sale del piano
terreno, sommergendo oltre 6 chilometri di scaffalatura e con essi documenti risalenti fino al XIII
secolo. A cura dell’Istituto Luce-Cinecità è invece il film sui danni al patrimonio artistico e culturale
dopo il diluvio a Firenze, che documenta varie imprese eroiche compiute dai cosiddetti «angeli del
fango», accorsi da ogni parte del mondo: quello nei depositi della Biblioteca Nazionale per salvare il
possibile (Radar, 23 novembre 1966) oppure nell'ex refettorio del convento di Santa Croce il Cristo
di Cimabue sfigurato dalla furia dell'Arno (Radar, 25 novembre 1966). Altra attrattiva dello stand
del Mibact è l’«Esposizione archeologica di reperti dal Museo delle Navi di Pisa e i restauri di
Populonia».
Il Salone dell’Arte e del Restauro sarà anche l’occasione per raccogliere fondi a favore dei
terremotati e l’intera somma sarà devoluta a favore della Croce Rossa Italiana. Nel programma
troviamo anche gli incontri B2B per incentivare le collaborazioni con partner stranieri, enti di
promozione e sviluppo, al fine di creare sinerge tra aziende italiane ed estere, e quest’anno l’Istituto
del Commercio Estero ha selezionato delegazioni dei Paesi balcanici.
I numeri previsti per questa edizione si aggirano intorno alle 19mila presenze, con 160 espositori,
130 eventi culturali, 440 relatori.
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