Ancora pazienza per i lavori in via Baracca

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Ancora pazienza per i lavori in via Baracca
4
luglioagosto2002
Ancora pazienza
per i lavori in via Baracca
Messa in sicurezza idrica dell’area e non più fogne e cielo aperto
Numerosi sono i lavori in
corso che stanno interessando in questo periodo Firenze e che stanno insisten-
do esecutivamente proprio
sul territorio del Quartiere
5.
Restringimenti, deviazioni,
chiusure al traffico si incontrano ogni pochi metri. I disagi ci sono. Sono evidenti.
E non solo per i cittadini che
FLORA&FAUNA
Conoscere la Natura
al giardino zoologico di Pistoia
Importante è, soprattutto
oggi, avvicinare i bambini
alla natura. Sempre meno
numerose sono infatti le occasioni che i più piccoli hanno
per conoscere questo mondo
fatto di regole comportamentali diverse tra i vari animali, forme di riproduzione e
di sopravvivenza diversificate. Non capita più spesso a
molti, nella vita di tutti i giorni, manipolare uova, assistere alla nascita di un pulcino,
ascoltare i versi degli animali
capendo il loro significato,
ecc.
Ma una possibilità a tutto
questo, viene offerta dal
giardino zoologico di Pistoia.
Proprio in questa ottica il
Giardino ha deciso di offrire
una ulteriore opportunità. E
– non a caso in collaborazione con l’associazione Biosfera che si occupa della
“biologia della conservazione, ricerca e didattica” – ha
deciso quest’anno di inaugurare il “Laboratorio della Biodiversità” per i più piccoli:
percorsi didattici differenziati per fasce di età e contenuti
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con lo scopo di stimolare la
costruzione autonoma e attiva
delle
conoscenze.
L’obiettivo di questa iniziativa è quindi aiutare il bambino a prendere coscienza
degli animali che possono vivere vicini a noi e di quelli
che vanno rispettati e ammirati nel loro habitat naturale;
trasmettere a loro “il valore
della conservazione della
Biodiversità” animale e vegetale, costantemente minacciata dalle attività umane.
Ogni laboratorio è studiato
con momenti di interazione
con oggetti naturali, esperienze dirette e gioco affinché
l’apprendimento
di
concetti scientifici sia facilitato dal coinvolgimento in tutti
i sensi. Esistono percorsi per
avvicinare i bambini al mondo degli uccelli per scoprire
come nascono, cosa mangiano e come possono volare,
per capire, giocando come
ogni uccello abbia il becco e
le zampe adattate al tipo di
alimentazione.
Durante i laboratori si possono inoltre manipolare i rive-
stimenti degli animali come
la pelle del serpente, le
penne degli uccelli, le pellicce dei mammiferi; i bambini possono così vivere
l’esperienza di accarezzare
un rettile per scoprire come
è realmente, capire cosa è il
mimetismo e come sia utilizzato nella strategia della
sopravvivenza da prede e
predatori. Possono anche
essere affrontate le strategie della riproduzione nei
diversi gruppi di vertebrati:
come si corteggiano gli animali, chi nasce da un uovo,
la differenza tra placentati
e marsupiali.
Tutti questi sono alcuni dei
temi che possono essere affrontati
durante
l’esperienza didattica, differenziata per fasce di età
dei piccoli dai 3 ai 10 anni.
Poche volte capitano occasioni come queste, di poter
vedere e conoscere direttamente il mondo della natura, interagendoci in tutti i
sensi.
Il consiglio è sfruttare questa opportunità.
abitano davanti a scavi e che
si sentono rimbombare nelle orecchie i rumori, i frastuoni prodotti dagli operai al
lavoro – senza considerare
poi le maggiori difficoltà nel
parcheggiare la macchina ma anche per gli automobilisti che devono attraversare
Firenze e che arrivano poi a
destinazione esasperati.
I lavori partiti in via Baracca
– impossibile non ammetterlo - hanno dato il colpo finale. L’unica cosa da fare è
cercare di mantenere la calma, pensando al beneficio
che queste opere apporteranno. È difficile farne mente locale ora, stressati per di
più in questo momento anche dal caldo che noi tutti
subiamo durante le lunghe
code in auto. Ma questi lavori non erano più prorogabili.
E i loro benefici saranno,
alla lunga, evidenti.
Per quanto riguarda via Baracca si tratta di opere sulla
fognatura esistente per realizzare la condotta delle acque nere e di quella delle acque meteoriche con relativi
pozzetti. I tempi di ultimazione previsti non sono purtroppo brevi. Non possono
esserlo quando è in ponte
un intervento di questa portata, che è stato quindi suddiviso in quattro fasi per un
totale di 13 mesi e con la
conclusione prevista per il
13 luglio 2003.
«In questo modo - spiega il
presidente della commissione Assetto al Territorio del
Quartiere, Daniele Sacconi
– viene messa in sicurezza
idrica tutta l’area e viene
completato il sistema che
permetterà di convogliare le
acque nere e di farle confluire nell’emissario di riva destra e quindi all’impianto di
depurazione di San Colombano. I fossi come il Macinante e la Goricina, si riapproprieranno della loro funzione originaria. Qui, a fine
lavori, scorreranno finalmente solo le acque pluviali
e i cittadini non avranno più
fogne a cielo aperto vicino a
casa».
L’Amministrazione è consapevole dei disagi che questi
lavori stanno arrecando. E
sono state adottate alcune
misure per cercare di alleviarli, come il procedere per
piccoli lotti da incrocio a incrocio, con il controviale sul
lato destro della strada lasciato a disposizione dei
frontisti e delle attività economiche.
Per rendere più scorrevole
la circolazione è stato inoltre previsto l’allargamento
del viale degli Astronauti in
corrispondenza della strettoia a una corsia subito dopo
l’immissione dall’autostrada
Firenze Mare. La situazione
diventerà più critica nelle
sette settimane comprese
tra il 13 luglio e il 2 settembre quando la strada verrà
chiusa nel tratto tra via Allori e via Franchetti per la costruzione di un manufatto
che occupa l’intera carreggiata.
LETTERAAPERTA
Il dibattito sul
“giardino ex Tamoil”
Il professore Girolamo Dell’Olio esprime il suo punto di vista,
dopo le riflessioni della presidente del Quartiere apparse sul
nostro giornale
Il tempo di studiare meglio le carte, cara Presidente, ed eccoci di
nuovo da Lei, per dare un riscontro alla Sua cortese lettera dello
scorso febbraio, pubblicata su alcuni organi di informazione
cittadini. Lettera che in realtà non sembra rispondere alle tante
questioni di metodo e di contenuto sollevate sul tema del giardino
di via Mariti e della tutela del torrente Terzolle. Pare anzi a noi che
le Sue puntualizzazioni confermino la posizione
dell’Amministrazione Comunale e del Quartiere 5 i quali, ben al
corrente delle attività di progetto delle scuole e dell’Università per
averle richieste e patrocinate, o per averne comunque ricevuto
notizia, le hanno tuttavia ignorate.
Vede, noi non riusciamo a vedere alcun ragionevole “motivo di
soddisfazione” per il “risultato raggiunto” con l’ultimo progetto in
via Mariti. Lei lo chiama “giardino ex Tamoil”. A noi pare piuttosto
ancora un “giardino Tamoil”. Già, perché le carte rivelano un
particolare altrimenti sconosciuto e cioè che la Società proprietaria
del terreno su cui il nuovo Piano Regolatore ha fissato il ripristino
del verde pubblico rimane proprietaria di una discreta quota del
terreno stesso (oltre 700 mq). Eppure, per quanto è dato capire,
l’Osservazione al Piano Regolatore presentata dagli studenti nel ’93,
accolta dal Comune e dalla Regione, aveva comportato
l’inserimento del “Triangolo Verde” all’interno del cosiddetto
“verde pubblico di quartiere” (zona G1), e con tale simbolo l’area è
riportata sulle carte del Piano. A sua volta il verde pubblico rientra
nelle cosiddette zone “G” (servizi pubblici di quartiere). Ma proprio
le norme tecniche di attuazione della Variante generale al Piano
Regolatore di Firenze definiscono tali aree, all’art. 54, 1°comma,
come “aree di proprietà pubblica o preordinate all’acquisizione,
anche mediante esproprio, da parte del Comune o degli Enti
competenti”. La concessione di una quota di proprietà privata
all’interno di un’area a verde pubblico sembrerebbe dunque essere
in difformità dalle norme del Prg.
Non solo. Quello spazio servirà alla Società rimasta proprietaria del
terreno per svolgervi un’attività commerciale (c’è stata gara?), non
capiamo quanto compatibile con la “valorizzazione del torrente
Terzolle”. La Società ha ottenuto infatti l’autorizzazione a costruire
un “chiosco con area pertinenziale e servizi annessi” (come
leggiamo nell’”Atto di permuta a transazione di lite” fra il Comune
di Firenze e la Società), “da destinare ad attività commerciale (bar,
ecc.)”, dicitura quest’ultima peraltro abbastanza indeterminata da
apparire suscettibile di evoluzione nel tempo.
Eppure, ancora una volta, all’art. 55, comma 2, delle norme
tecniche di attuazione del Piano (là dove si parla di “aree per verde
pubblico”) qui sembrano essere ammesse “solo piccole costruzioni
di carattere temporaneo”. Rientra in questa categoria il “chiosco
con area pertinenziale e servizi annessi”?
È stata autorizzata infine una quota di posti macchina per
parcheggiare. Fa parte anche questo della “valorizzazione del
torrente Terzolle”?
Saprebbe spiegarci ancora, gentile Presidente, come mai nel
comunicato stampa del 15 novembre 2000 Palazzo Vecchio non
informava i cittadini sulla persistenza di una quota di proprietà
privata né sulla previsione di una attività commerciale nel Triangolo
Verde, ma al contrario annunciava “la soluzione del contenzioso
per la piena proprietà dell’area, che è ora definitivamente passata al
Comune” (nostra la sottolineatura)? Da soli non riusciamo a capirlo.
Sappiamo invece che il Consiglio Comunale aveva approvato nel
‘96 una mozione, la 190, con cui impegnava il Sindaco e la Giunta
“a destinare l’area in oggetto a verde pubblico, includendo in tale
destinazione l’attuale area di pertinenza al distributore e l’area
terminale di confluenza del Terzolle-Mugnone, configurando così
un progetto organico di preminente interesse pubblico per la città e
il quartiere con la realizzazione di un parco ad uso pubblico”. Non
sembrano esservi tracce, in quella mozione, né di proprietà privata
né di attività commerciali.
Del resto, dopo che gli studenti dell’Iti avevano depositato il 4
dicembre del ’93 l’Osservazione n. 596 al Piano Regolatore, in cui si
chiedeva appunto il ripristino del verde pubblico in tutta l’area,
l’assessore all’Urbanistica aveva risposto, nel ’97: “Ai fini della
revisione del piano carburanti (…) la Commissione incaricata
dell’aggiornamento del medesimo piano ha proposto di prendere
atto della mozione N. 190 approvata dal Consiglio Comunale nella
seduta del 29.4.96 che impegna la Giunta a cambiare la
destinazione dell’area per distributore carburanti in verde pubblico.
Successivamente, a seguito dell’Osservazione n°596 con la quale
veniva richiesto il ripristino del verde pubblico, viene proposto, con
D. C.C. n°2169 del 17.06.96 di controdeduzioni alle osservazioni al
Prg ‘93 Adottato, di accogliere l’osservazione per le ragioni
contenute nella mozione 190 precedentemente approvata. Dopo
l’invio alla Regione Toscana, il Piano Adottato-Controdedotto,
acquisito il parere favorevole della CRTA e l’approvazione della
Giunta Regionale in data 28.07.97, è stato inviato all’esame del
Consiglio Regionale, che darà il parere definitivo”. Si sa, il parere
definitivo ha portato all’accoglimento di quell’Osservazione e
dunque al ripristino del verde pubblico.
Solo che adesso ci domandiamo: che tipo di verde pubblico è stato
deciso di fare? [..]
Quanto alla sostanza, resta il disappunto per il modo in cui
l’Amministrazione pubblica risulta gestire il rapporto con la società
civile e con le scuole in particolare.
Per quanto riguarda noi, se davvero al Quartiere 5 siete “felici di
sapere che ancora oggi gruppi di studenti lavorano su questo
tema” e sareste “ben felici se invitati a partecipare agli incontri con
gli studenti”, Le assicuriamo che non c’è proprio bisogno di
formalità: in ogni momento la Sua presenza sarà gradita. Tutta
l’attività da noi svolta è stata del resto un continuo esplicito invito.
Inascoltato semmai. Il giorno che vorrete visionare i progetti fatti
con le altre scuole, con l’Università e con i cittadini, sarà necessario
comunque non soffrire di allergie alla polvere….le mostre abbiamo
dovuto staccarle dai pannelli e portano il segno del tempo: sono
passati così tanti anni di disinteresse da parte delle istituzioni! Ma
sono ancora ben leggibili e, come diceva quel bravo maestro, ‘non
è mai troppo tardi’. Il giorno che verrete, ci farà piacere incontrare
anche il comitato per la difesa dell’argine, che abbiamo contribuito
a fondare e dal quale – insieme ad altri cittadini - ci siamo staccati
quando abbiamo iniziato a non condividerne più lo stile di lavoro e
gli obiettivi. Vorremmo capire se e come i cittadini che ancora ne
fanno parte possono provare la stessa Sua soddisfazione per il
risultato raggiunto, il cosiddetto “giardino dell’ex Tamoil”. [...]
Girolamo Dell’Olio
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