Troppe prostitute, imprenditori barricati
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Troppe prostitute, imprenditori barricati
15-07-08, Cronaca Troppe prostitute, imprenditori barricati SIZIANO. La garitta c’è già, la sbarra per l’altro ingresso e la guardia privato arriveranno nelle prossime settimane, quando Comune e imprenditori avranno deciso in che orari chiudere la zona industriale alle persone sgradite. E’ la risposta di una ventina di aziende di Siziano alla prostituzione che ha trasformato la provinciale 40 nella «strada delle lucciole», 15 chilometri dove ogni sera ci sono almeno una trentina di prostitute: bianche, di colore, ma anche transessuali. Non è solo un problema di decoro perché negli ultimi anni quasi tutte le aziende sono state derubate. Qui la chiamano «Amsterdam» facendo un parallelo con il quartiere a luci rosse della città olandese. E’ la provinciale 40, perpendicolare a due autostrade (A1 e A7), ed è divisa in due: tra Binasco e Siziano ci sono le prostitute bianche, in punti illuminati e dove è facile fermarsi senza intralciare il traffico, tra Siziano e Melegnano le donne di colore, davanti a falò contenuti nei bidoni e su un rettilineo stretto dove accostare è pericoloso per guidatori e ragazze. L’area industriale di Siziano è nel secondo tratto e l’altra sera aveva cinque prostitute di colore davanti alla garitta. Dalle 22, quando il sole è ormai tramontato, la provinciale diventa una striscia di falò che illuminano più di 20 donne di colore quasi nude che ballano per scaldarsi e farsi coraggio, perché nella notte i rischi aumentano anche per loro. Negli ultimi tre anni i sindaci dei Comuni pavesi (Siziano) e milanesi toccati dalla sp40 hanno chiesto ai prefetti (e ottenuto) maggiori controlli, ma hanno anche aumentato le pattuglie di vigili in azione tra le 21 e le 24. Fino all’anno scorso erano pattuglie coordinate di più Comuni, quest’anno i quattro vigili di Siziano sono soli. Il Comune pavese ha deciso anche di finanziare l’associazione Lule, che si occupa della salute delle prostitute e cerca di convincerle a uscire dal racket. Le prostitute però sono sempre lì, anche perché i clienti italiani non mancano: ««Le forze dell’ordine fanno molto - dice il sindaco Massimiliano Brambilla - ma la soluzione può arrivare soltanto a livello nazionale: o si riaprono le case chiuse oppure serve più durezza nel contrasto all’immigrazione clandestina e allo sfruttamento della prostituzione». Per disturbare i clienti però qualcosa si fa: «I vigili di notte multano gli automobilisti che intralciano il traffico per abbordare le prostitute - spiega il sindaco - . Militarizzare quei 15 chilometri aumentando i controlli però servirebbe solo a spostare le prostitute in un’altra strada». In attesa di una soluzione che potrebbe anche non arrivare, le aziende della zona industriale hanno firmato a inizio anno una convenzione con il Comune per chiudere l’accesso a viale Lombardia e impedire così ai clienti di appartarsi con le prostitute e ai ladri di avvicinarsi agli stabilimenti. «I lavori sono a carico degli imprenditori - spiega Brambilla - che ora devono dirci per quante ore al giorno vogliono controllare chi entra. Nella stessa fascia, l’altro accesso sarà chiuso con una sbarra».