Diapositiva 1 - Consorzio ABC
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Diapositiva 1 - Consorzio ABC
INCONTRO SUI SERVIZI POSTALI Milano, 26 settembre 2013 Prof. Vincenzo Visco Comandini Università di Roma Tor Vergata Scenario del mercato mail nel mondo In Europa il calo dei volumi è diventato fenomeno comune: Fra il 2006 e il 2011 la perdita è consistente Fonte: Ofcom In Italia ben il 25% Le differenze in termini di invii procapite rimangono notevoli Fonte: Ofcom I parcel, invece crescono un po’ dappertutto Percentuale delle famiglie che dichiara di aver ricevuto pacchi nell’ultimo mese Fonte: indagine Ofcom settembre 2012 in Italia l’e-commerce (B2C) è ancora poco sviluppato, e cresce a ritmi molto contenuti fonte: IMRG B2C Global e-Commerce Overview, 2011-2012 Un recente studio Boston Consulting Group prevede che il margine dell’EBIT degli incumbent è destinato a scendere in pochi anni del 50% se non si interviene con nuove strategie Compito della regolazione ex ante tramite sistemi di price cap Compito della regolazione ex post e aderenza norma antitrust Possibili, ma limitati….. va cambiata la regolazione Sinergie con mercati contigui esistenti o nuovi oppure nuovi modelli di business Il mercato postale in Italia Da quest’anno AgCom fornisce nella sua relazione annuale dati sul mercato postale e del corriere espresso Emerge una sostanziale novità: il comparto del corriere espresso ha superato in valore quello postale tradizionale Quasi tutti i paesi presentano la stessa tendenza: in UK il mercato mail è pari a circa 7 mld £, il parcel 6,6 mld £ Sulla base dei dati AgCom è possibile stimare la dimensione del mercato contendibile, ossia della parte di mercato su cui può esservi concorrenza reale Quote del mercato mail dei concorrenti * 2012 2010 Totale mercato postale 12% 10% Totale mercato postale B2 17% 15% Totale mercato contendibile* 28% 25% mail non prioritario, raccomandate, assicurate e atti giudiziari recapitati nei CAP dove opera la concorrenza (50% indirizzi nel 2008-9, saliti al 70% nel 2013) AgCom include nello stesso mercato, senza dirlo in modo esplicito, posta massiva e i servizi a data e ora certe (deoc) La definizione dei prodotti di bulk mail ai fini antitrust e regolatori in Italia è problematica • in quasi tutti i paesi il bulk mail è fuori dal servizio universale • in Italia posta massiva è SU, ma non i seoc (inclusa Posta Time) • per AGCM posta massiva e servizio deoc non sono sostituibili, l’uno è universale, l’altro no in quanto a valore aggiunto • la realtà del mercato mostra che le cose non stanno così (specie per i clienti banche): c’è piena sostituibilità, spaziale e temporale • la recente sentenza AGCM sull’IVA impone a Poste l’obbligo di separare i contratti di posta massiva in due categorie: nella prima rientrano quelli i cui prezzi riflettono esattamente quelli pubblicati (SU fuori IVA) nella seconda quelli contrattati individualmente (inclusi i prezzi speciali (esclusi dal SU e ivati) Rimane però indefinito chi sarà tenuto al controllo (Agcom?) La scelta dei grandi clienti nella responsabilità del fornitore e le implicazioni IVA Grandi clienti Grandi clienti nome in conto terzi Consolidatori nome in conto proprio flussi di posta esenti IVA assoggettati IVA fatturazione Rete dell’operatore postale nazionale Il conflitto si riproduce in sede di definizione delle gare d’appalto: • se il bene in gara è un servizio deoc, verticalmente integrato (stampa/imbustamento, trasmissione dati, recapito, invio info certificate recapito), il bando d’appalto non può che essere unico (bundled) • ma AGCM raccomanda, laddove possibile ed economicamente conveniente, di predisporre bandi separati per le due fasi • recente controversia con ricorso al bando CCSE, che necessita per ragioni funzionali di un fornitore unico. Rotomail ha presentato ricorso, bocciato da TAR, ma la decisione è stata annullata dal Consiglio di Stato, le cui valutazioni di merito non sono state ancora rese note Criteri di predisposizione dei bandi di gara • Agcm ha pubblicato una segnalazione (Bollettino n. 14 del 23 aprile 2012) sulle modalità di affidamento di servizi postali da parte delle Pubbliche Amministrazioni, che vale anche per i grandi clienti privati, in cui suggerisce di ripartire i bandi di gara in lotti separati per recapito e altri servizi (stampa e imbustamento, ecc), e di non richiedere fidejussioni eccessive o pretendere pagamenti anticipati per le affrancature • Poiché l’offerta dei concorrenti di Poste Italiane non riguarda mai tutti CAP, ma solo una loro parte (peraltro crescente), il suggerimento è di mettere a gara solo il servizio deoc, basandosi sul criterio del maggior numero di CAP serviti • per quelli non serviti viene semplicemente rimborsato il prezzo pagato dal fornitore per la consegna degli invii a Poste • E’ però criterio efficiente? Non del tutto, in quanto dal punto di vista della stazione appaltante, è rilevante la massimizzazione del numero degli invii deoc, non quella dei CAP serviti Una possibile soluzione è di assegnare ai partecipanti al bando un punteggio ottenuto simulando (con dati sui flussi di lettere recapitate nei diversi CAP l’anno precedente) quali invii – se non ci sono ragioni per ritenere modificati i flussi - verrebbero recapitati come deoc e quali come posta massiva. Otterrà il punteggio più elevato il fornitore che presenta la più elevata percentuale di invii recapitati in proprio Questa soluzione empirica ha il vantaggio di calibrare sulle esigenze della stazione appaltante il fattore dimensione dell’area di recapito dei fornitori Qualche ulteriore suggerimento: Sistema informativo centralizzato Consorzio ABC sulla qualità recapito con/senza reporting consegne per CAP/operatore: definizione di un rating di qualità per ogni operatore/regione • Il rischio è che dichiarazioni e performances effettive divergano • sistema monitoraggio qualità Poste Italiane inaffidabile • operatori nazionali (inclusa PI) potrebbero outsourcing il recapito a piccoli operatori locali affidare in Il corriere espresso • Se i volumi della posta tradizionale sono in calo, quelli generati dall’ecommerce sono invece ovunque in forte crescita • L’industria del corriere espresso è in fase di forte consolidamento, anche se la Commissione Europea ha recentemente vietato l’acquisizione dell’operatore mondiale di corriere espresso TNT da parte di UPS • In Italia il mercato del corriere espresso, nonostante la crisi, è in crescita, grazie all’ecommerce (ancora poco sviluppato) e alle politiche di just-intime degli esercizi commerciali, che stanno eliminando il magazzino • il corriere espresso (parcel) è il driver della privatizzazione di Royal Mail: gli investitori sono interessati a questo business, con quello mail che rimane importante solo per il cash flow che genera vi ringrazio per l’attenzione [email protected]