LA PAROLA LA RIFLESSIONE A CUORE APERTO

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LA PAROLA LA RIFLESSIONE A CUORE APERTO
Parrocchia Cuore Immacolato di Maria La Pellegrina Altobello
Via Altobello 4
Mestre-Venezia
Tel. / Fax 041.980161
www.parrocchiaaltobello.org
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Domenica 20 gennaio 2013
ANNO DELLA FEDE
Is 62,1-5
LA PAROLA
In quel tempo, vi fu una festa di
nozze a Cana di Galilea e c’era la
madre di Gesù. Fu invitato alle
nozze anche Gesù con i suoi discepoli.
Venuto a mancare il vino, la madre
di Gesù gli disse: «Non hanno vino». E Gesù le rispose: «Donna,
che vuoi da me? Non è ancora
giunta la mia ora». Sua madre disse ai servitori: «Qualsiasi cosa vi
dica, fatela».
Vi erano là sei anfore di pietra per
la purificazione rituale dei Giudei,
contenenti ciascuna da ottanta a
centoventi litri. E Gesù disse loro:
«Riempite d’acqua le anfore»; e le
riempirono fino all’orlo. Disse loro
di nuovo: «Ora prendetene e portatene a colui che dirige il banchetto». Ed essi gliene portarono.
Come ebbe assaggiato l’acqua diventata vino, colui che dirigeva il
banchetto – il quale non sapeva da
dove venisse, ma lo sapevano i
servitori che avevano preso l’acqua
– chiamò lo sposo e gli disse:
«Tutti mettono in tavola il vino
buono all’inizio e, quando si è già
bevuto molto, quello meno buono.
Tu invece hai tenuto da parte il vino buono finora».
Questo, a Cana di Galilea, fu l’inizio
dei segni compiuti da Gesù; egli
manifestò la sua gloria e i suoi discepoli credettero in lui.
LA RIFLESSIONE
La liturgia odierna presenta il racconto di una festa di nozze.
L’episodio è delimitato da una precisa cornice narrativa, cronologica
e geografica. Siamo in Galilea dove
Gesù ha chiamato i primi discepoli,
precisamente a Cana, un villaggio
vicino a Nazareth, durante uno
sposalizio. In questo contesto accade il miracolo del vino. è il primo
dei “segni” descritti da Giovanni nel
suo Vangelo. è un simbolo storico
II domenica tempo ordinario
1 Cor 12,4-11
Gv 2,1-11
che rivela il mistero della persona e
della missione di Gesù, rivela ciò
che Gesù è mediante ciò che Gesù
opera. Il gesto, a Cana di Galilea è
una manifestazione messianica, come il battesimo al Giordano. ma
mentre al battesimo è il Padre che
svela il significato profondo del Cristo, qui è Gesù stesso che si manifesta. Il messianismo che Gesù rivela a Cana è tutto proteso verso l’
“ora”, che sappiamo essere l’ora
della croce. Il segno è come una
freccia puntata verso quella meta
gloriosa. Gesù non vuole fare prodigi spettacolari neppure per accontentare sua madre. Egli desidera, nei suoi atti, anche potenti e
straordinari, offrire solo rivelazioni
del suo mistero divino. Maria, compreso iul senso vero della risposta
di Gesù, apparentemente brusca e
negativa, dice ai servi: “qualsiasi
cosa vi dica, fatela”. Il miracolo
risalta in tutto il suo splendore, soprattutto nell’effetto sui discepoli:
“e i suoi discepoli credettero in lui”.
Non si crede in una cosa o in una
dottrina, ma in una persona. Il discepolo si fida di Gesù, si abbandona a lui e si lascia condurre. Fede,
ancora oggi per noi, è accogliere
Gesù che si rivela nei fatti quotidiani della vita e seguirlo nel suo cammino fino alla croce e alla sua glorificazione.
A CUORE APERTO
L’eco della venuta tra noi del Vescovo Francesco, nostro patriarca,
continua a farsi sentire! La soddisfazione per questo incontro era,
ed è tuttora palpabile sul volto di
tutti. Ringraziamo il Signore per averci dato questo patriarca. Dopo
una voce forte e grintosa, come
quella del Vescovo Angelo Scola,
ecco una voce più sommessa del
Vescovo Francesco. Diversità di tono e forse di stile, ma ugualmente
nella
fedeltà
all’ascolto
e
all’annuncio dell’unica Parola di Dio. L’evento della prima visita del
nostro patriarca si è avverato: ora
a noi resta l’impegno di far tesoro
soprattutto di quanto lui ci ha detto. Mi permetto di soffermarmi su
una frase pronunciata durante
l’omelia. A commento del Vangelo
nel quale Gesù ha invitato i suoi
uditori alla conversione, il Vescovo
ci ha invitati a ”non perdere tempo” nell’accogliere la Parola del Signore. Il tempo scorre accompagnando inesorabilmente il nostro
cammino di vita. Non si può fermare! La Sacra Scrittura ci ricorda
che “Tutto ha il suo momento, e
ogni evento ha il suo tempo sotto il
cielo” (Qoelet 3,1). Tempo: dono
prezioso del Signore, all’interno del
quale l’uomo è continuamente
chiamato a scegliere. Ora scelte di
poco conto, ora scelte impegnative
che, a volte, stravolgono la vita
stessa. L’invito del nostro patriarca
è quello di non lasciare fuori dal
nostro tempo il Signore, ma considerarlo parte integrante del nostro
tempo, cioè delle nostre scelte.
Non possiamo permetterci di rimandare il costante invito alla conversione. Non dimentichiamo che il
Signore si impegna in ogni tempo
della nostra vita nei nostri confronti, anche quando facciamo finta di
non vederlo o di non conoscerlo. Il
Signore è entrato nel tempo
dell’uomo per farsi carico della sua
vita, in tutte le sue più svariate
PREGHIERA
O Dio, Padre di ogni bontà, dalla
tua santità fiorisce ogni bene negli
uomini e nelle cose: rinnova con il
dono del tuo Spirito la nostra fede, i
nostri cuori e le nostre menti, perché
tu sia glorificato in ogni nostra opera, e tutta la storia del mondo viva
nella tua pace, nella concordia e
nell’amore. Amen.
APPUNTAMENTI
S. MESSA
Ore 8.00
Ore 9.30
Ore 11.00
Ore 18.30
INTENZIONI
Per la Comunità
Confraternita defunti
Def.ti Nicola e Alfonsina
Def.ti Giancarlo e Annita
Ufficio delle Letture e Lodi mattutine
Incontro Terza età
Ore 8.00
Ore 18.30
Confraternita defunti
Def.te Maria. Fernanda
22 Ore 7.30
re 7.30
Ufficio delle Letture e Lodi mattutine
Ore 8.00
Ore 18.30
Confraternita defunti
Def.ti Elena, Nicola. Gerardo
Mer
23 Ore 7.30
Ufficio delle Letture e Lodi mattutine
Ore 8.00
Ore 18.30
Def.ti Anna e Fernando
Confraternita defunti
Giov
24 Ore 7.30
Ore 8.30-11.30
Ore 17.00-18.00
Ufficio delle Letture e Lodi mattutine
Adorazione eucaristica
Adorazione eucaristica
Ore 8.00
Ore 18.30
Confraternita defunti
Def.ti Lina. Giulio
Ven
25 Ore 7.30
Ufficio delle Letture e Lodi mattutine
Ore 8.00
Ore 18.30
Confraternita defunti
Confraternita defunti
Sab
26 Ore 7.30
Ore 17.00
Ufficio delle Letture e Lodi mattutine
Confessioni adulti
Ore 8.00
Ore 18.30
Confraternita defunti
Confraternita defunti
Dom
27
III DOMENICA TEMPO ORDINARIO
Incontro genitori dei bambini di 5 elem.
Rassegna teatrale
Ore 8.00
Ore 9.30
Ore 11.00
Ore 18.30
Per la Comunità
Def.ta Barbara
Def.ti Anna e Italo
Def.ti Onorina e Sergio
Dom
20
Lun
21 Ore 7.30
Ore 16.00
Mar
Ore 10.30
Ore 15.00
Ore 15.30
Ore 18.00
Ore 10.30
Ore 15.30
II DOMENICA TEMPO ORDINARIO
Incontro genitori dei ragazzi di 3 e 4 elem.
Festa diocesana della Famiglia, in San Marco
Rassegna teatrale
Celebrazione dei Vespri
realtà. Sapere che Dio si cura di noi,
ci incoraggia ad accoglierlo e a dargli
il doveroso e giusto spazio nel nostro
tempo. A ciascuno mettere il proprio
tempo nelle mani di Dio con fiducioso
abbandono alla sua volontà.
P. Ottavio
LA GIOIA DI UN INCONTRO...
La presenza del patriarca Francesco
nella nostra chiesa di Altobello ha
portato entusiasmo ed emozione in
tutti. Non ho mai visto durante la
Santa Messa così tanta devozione. Ha
coinvolto piccoli e grandi, parlato con
un linguaggio semplice, umile;
suscitato spunti stimolanti ai catechisti e alle famiglie, sommerse da vari
problemi; agli anziani, soli e incapaci
di trovare spiragli di luce ha dato
speranze rasserenanti, incoraggiando
a non aver paura. Ci ha raccomandato: “ogni sera, prima di dormire, leg-
gete una, una sola frase del Vangelo.
Parola eterna di Dio e proprio per
questo attuale. Gesù camminerà con
voi e la vostra fede si fortificherà”. Ti
siamo grati, caro patriarca Francesco,
per essere stato un po’ con noi e
aver rigenerato i nostri cuori. Ti
aspettiamo presto! Di uomini come
te, ne abbiamo urgente bisogno.
T. R.
ANNO DELLA FEDE
“Non è la prima volta che la Chiesa è
chiamata a celebrare un Anno della
fede. Il mio venerato Predecessore il
Servo di Dio Paolo VI ne indisse uno
simile nel 1967. La celebrazione si
Il Signore ha chiamato a sé
MARIGO GIOVANNA
PIGUIN GIULIANO
TANDUO GUIDO
A loro la gioia eterna del Paradiso
concluse con la Professione di fede
del Popolo di Dio, per attestare quanto i contenuti essenziali che da secoli
costituiscono il patrimonio di tutti i
credenti hanno bisogno di essere
confermati, compresi e approfonditi
in maniera sempre nuova al fine di
dare testimonianza coerente in condizioni storiche diverse dal passato”.
Sono le parole di papa Benedetto XVI
che, in qualche maniera, introducono
la pubblicazione de “Il Credo di Paolo
VI”. Vista la lunghezza viene pubblicato in più volte. Con l’auspicio che
possa rinfrescare o ridestare la nostra
fede, rendendoci più consapevoli delle verità rivelate per la nostra salvezza.
IL CREDO DI PAOLO VI
NOI CREDIAMO IN UN SOLO DIO..."
Noi crediamo in un solo Dio, Padre, Figlio e Spirito Santo, Creatore delle
cose visibili, come questo mondo ove trascorre la nostra vita fuggevole,
delle cose invisibili quali sono i puri spiriti, chiamati altresì angeli, e
Creatore in ciascun uomo dell'anima spirituale e immortale.
Noi crediamo che questo unico Dio è assolutamente uno nella sua
essenza infinitamente santa come in tutte le sue perfezioni: nella sua
onnipotenza, nella sua scienza infinita, nella sua provvidenza, nella sua
volontà e nel suo amore. Egli è Colui che è, com'egli stesso ha rivelato a
Mosè; e egli è Amore, come ci insegna l'Apostolo Giovanni: cosicché
questi due nomi, Essere e Amore, esprimono ineffabilmente la stessa
realtà divina di colui, che ha voluto darsi a conoscere a noi, e che
abitando in una luce inaccessibile è in se stesso al di sopra di ogni nome,
di tutte le cose e di ogni intelligenza creata. Dio solo può darci la
conoscenza giusta e piena di se stesso, rivelandosi come Padre, Figlio e
Spirito Santo, alla cui eterna vita noi siamo chiamati per grazia di lui a
partecipare, quaggiù nell'oscurità della fede e, oltre la morte, nella luce
perpetua, l'eterna vita. I mutui vincoli, che costituiscono eternamente le
Tre Persone, le quali sono ciascuna l'unico e identico Essere divino, sono
la beata vita intima di Dio tre volte santo, infinitamente al di là di tutto
ciò che noi possiamo concepire secondo l'umana misura. Intanto
rendiamo grazie alla bontà divina per il fatto che moltissimi credenti
possono attestare con noi, davanti agli uomini, l'Unità di Dio, pur non
conoscendo il mistero della Santissima Trinità.
Noi dunque crediamo al Padre che genera eternamente il Figlio; al
Figlio, Verbo di Dio, che è eternamente generato; allo Spirito Santo,
Persona increata che procede dal Padre e dal Figlio come loro eterno
Amore. In tal modo, nelle tre Persone divine, coeterne e coeguali,
sovrabbondano e si consumano, nella sovreccellenza e nella gloria
proprie dell'Essere increato, la vita e la beatitudine di Dio perfettamente
uno; e sempre deve essere venerata l'Unità nella Trinità e la Trinità