Conclusi i lavori con una grande manifestazione per la pace e per i
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Conclusi i lavori con una grande manifestazione per la pace e per i
Firenze capitale del Social Forum europeo Conclusi i lavori con una grande manifestazione per la pace e per i diritti umani Riportiamo un’articolo di Repubblica.it che riassume l’opinione di vari leaders politici e sindacali Soddisfazione per la partecipazione e per l'assenza di incidenti In piazza anche Cofferati, Epifani, Bertinotti, Folena, Diliberto La gioia dei No global "Un grande successo" Il presidente della Toscana Martini: "Ora qualcuno chieda scusa" FIRENZE - Una partecipazione al di là di ogni migliore previsione. E finora nessun incidente di rilievo. E' naturale che gli organizzatori della grande marcia di Firenze contro la guerra e chi assieme a loro ha voluto sfilare fino a Campo di Marte esprimano tutta la loro soddisfazione. Iniziano a tirare un lungo, a questo punto meritato sospiro di sollievo, il presidente della regione Toscana Claudio Martini, secondo il quale oggi è un grande giorno per Firenze e per il mondo. "Avevamo un sogno dice -, quello di riuscire a far assomigliare il più possibile Firenze a Porto Alegre". Per Martini ora, ripensando "a quello che è stato scritto negli ultimi giorni", qualcuno dovrebbe chiedere scusa al movimento, alla città, alle istituzioni. "Non è successo niente - sottolinea il presidente della Toscana - nemmeno la metà della metà di quello che avviene in una partita di calcio. E io ora pongo una domanda a tutti coloro che non volevano questa manifestazione, orchestrando una campagna allarmistica: perché tutto questo che abbiamo visto oggi non doveva accadere?". Altrettanto soddisfatto il sindaco della città, Leonardo Domenici, che dal palco di Campo di Marte ha detto ai manifestanti: "Avete vinto voi!". Per il sindaco della città, dunque, quella di oggi è "Una scommessa vinta dagli organizzatori e da Firenze" Una manifestazione "imponente, gioiosa, competente", dice Vittorio Agnoletto, leader del Genoa Social forum, aggiungendo che questa manifestazione dimostra "l'unità tra le diverse sigle del movimento". Per il leader No global, dunque, "Chiunque voglia cambiare in senso democratico l'Europa non può non essere qui, non può prescindere da questo movimento". "E questi sarebbero i terroristi?", si chiede ironicamente Haidi Giuliani, la madre di Carlo, il ragazzo ucciso durante gli scontri al G8 di Genova. "Basta guardarsi attorno - dice la Giuliani - e guardare in faccia questi terribili terroristi, distruttori di opere d'arte. Sono solo giovani meravigliosi arrivati a Firenze per manifestare non per i propri interessi ma per gli altri e quindi sono i più generosi". Il leader di Emergency, Gino Strada, è nel corteo una vera e propria star. "E' una sensazione bellissima dice - tanta brava gente che è contro la guerra, che dice no alla guerra. E' la cosa più bella che una persona possa dire, perché significa essere per la vita". "Siamo 500 mila, forse di più, comunque tantissimi, un numero enorme", esulta Luca Casarini, leader dei Disobbedienti, mentre Don Vitaliano della Sala, il sacerdote No global, parla di un messaggio di "ottimismo e di speranza". In piazza Firenze c'è anche la Cgil. Con tanti militanti ma anche con il suo leader Guglielmo Epifani: "Nessuno può mettere un cappello a questo movimento - spiega il segretario del sindacato - perché gran parte di questi giovani ragiona con la propria testa". Per Epifani, però, la Cgil e personalità importanti della sinistra possono essere degli interlocutori del movimento": Ma c'è anche Sergio Cofferati, acclamatissimo dalla folla. "Con queste persone, con questi movimenti dice l'ex leader di Corso Italia - bisogna avere un rapporto dialettico, franco, segnando anche le differenze quando ci sono, ma un rapporto paritario, di grande rispetto". Secondo Cofferati, insomma, "se la politica non lo facesse, commetterebbe un errore". E poi, i politici presenti al corteo: il segretario di Rifondazione Comunista Fausto Bertinotti che stringe decine di mani e dice di essere "Solo un compagno di strada, ma oggi davvero strafelice". E questo movimento, per il leader comunista, "è il più grande fenomeno politico del nostro tempo". mentre per il verde Paolo Cento, che sfila accanto ai Disobbedienti, si tratta di "uno straordinario successo che cambia l'agenda politica italiana ed europea". Un altro verde, il portavoce Alfonso Pecoraro Scanio, chiede ora al governo di "chiedere scusa", per avere alimentato un clima di odio e di ricerca degli scontri. "E così si deve vergognare e scusare Oriana Fallaci", aggiunge Pecoraro Scanio, mentre Oliviero Diliberto, leader del Pdci, dice che ora "I partiti e i movimenti si devono aiutare reciprocamente, anche perché con questa straordinaria manifestazione io mi sento più forte nel portare avanti nel Paese e in Parlamento la battaglia contro il governo Berlusconi". Lungo il corteo, a guidare la delegazione dei Ds, c'è il coordinatore della segreteria Vannino Chiti. "Siamo a questa manifestazione con le nostre posizioni sulla guerra: contro la guerra preventiva e contro l' amministrazione Bush, e continueremo ad operare perché non ci sia una nuova guerra". Anche il segretario della Quercia, Piero Fassino, parla da Roma di "Un successo del movimento, degli amministratori locali, delle forze dell'ordine e anche di chi, come i Ds, ha agito per sconfiggere la paura". Da Bologna parla Romano Prodi, presidente della Commissione Europea. "Ho le orecchie aperte su quello che avviene a Firenze. I giovani vanno ascoltati - dice Prodi -, il che non vuol dire che vanno compiaciuti o che le loro opinioni vadano sempre condivise". Comunque, conclude il professore, "C'è bisogno di voci fresche nel mondo". (9 novembre 2002) (Fonte: Repubblica.it)