testo completo del progetto - Logo del comune
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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN SERVIZIO CIVILE IN ITALIA ENTE 1) Ente proponente il progetto: COMUNE DI LECCO 2) Codice di accreditamento: 3) Albo e classe di iscrizione: NZ01416 REGIONALE - LOMBARDIA 3ª CARATTERISTICHE PROGETTO 4) Titolo del progetto: Il tempo e i tempi del nido 5) Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3): ASSISTENZA - MINORI Cod. A02 6) Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili; identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto: Il Comune di Lecco, capoluogo dell’omonima provincia, si estende su una superficie di 45,93 kmq e al 31 dicembre 2009 conta una popolazione di 47.791 abitanti, per una densità media pari a 1.030 abitanti per kmq. Tra i lecchesi è alto il numero degli ultra 65enni 11.742, mentre i minori di 18 anni sono 7.677 di questi 1305 sono bambini tra 0 e 3 anni. I nuclei famigliari residenti a Lecco sono 20536 di cui 1199 con bambini in età 0-3 anni. Nella città di Lecco per molti anni sono stati presenti esclusivamente i nidi comunali e un nido privato. L’asilo nido l’ Arca di Noè viene aperto dall’Amministrazione Comunale nel 1967, nel 1976 l’asilo nido Arcobaleno. Quasi contemporaneamente veniva aperto l’asilo nido il Ritrovo da parte di un soggetto privato della città. Solo nel 99 dopo anni in cui la presenza storica dei nidi ha quasi assorbito l’intera offerta dei servizi alle famiglie, a partire dagli impulsi dati dalla l.285/97 e dalla L.R. 23/99 anche il territorio di Lecco si caratterizza per il sorgere non solo di nuovi servizi ma di nuovi soggetti come Enti Gestori. Evoluzione dei servizi 100% 80% 3% 39% 37% 37% 36% 38% 40% 9% 41% 45% 60% 40% 61% 63% 01/02 02/03 63% 64% 62% 60% 56% 06/07 07/08 20% 46% 0% Comunali 03/04 04/05 Convenzionati 05/06 08/09 Non convenzionati Un cosi significativo modificarsi dell’offerta alle famiglie porta il Comune di Lecco a costituire nel 2000 il Tavolo di Coordinamento dei Servizi per la prima infanzia al quale partecipano i referenti di tutti i Servizi per l’infanzia pubblici e privati del territorio (nidi e centri prima infanzia ). La finalità principale del tavolo è quella di incrementare e rendere visibile il capitale sociale dei servizi per l’infanzia attraverso il confronto e l’interazione tra i servizi, con l’obbiettivo di rispondere ai reali bisogni della famiglia e di costruire in forma condivisa dei riferimenti e dei vincoli a supporto delle diverse forme di erogazione e della loro qualità. Il contesto territoriale in cui il servizio opera vede infatti la presenza di molteplici servizi per la prima infanzia, differenziati tra loro per tempi d’apertura e proposta, in particolare nidi e centri prima infanzia denominati sul territorio come punti gioco. Suddivisione in % tra asili nido e punti gioco 100% 19% 22% 24% 80% 38% 38% 35% 34% 30% 62% 62% 65% 66% 70% 04/05 05/06 06/07 07/08 08/09 60% 40% 81% 78% 76% 20% 0% 01/02 02/03 03/04 Nidi Punti gioco L’evoluzione dei servizi ha permesso il raggiungimento dello standard di riferimento dato dalla Comunità europea che prevede come obiettivo da raggiungere nel 2010 la possibilità di rispondere al 33% dei bambini compresi nella fascia 0-2 anni (da 0 fino al compimento del 3° anno) da parte dei servizi per la prima infanzia. La città di Lecco è arrivata a fine 2009 a rispondere al 35%, dato molto alto rispetto alla media nazionale. Tasso di copertura dell'utenza potenziale da parte dei servizi per la prima infanzia a Lecco in relazione agli obiettivi europei. 36% 34% Obiettivo di Barcellona 32% 30% 28% 26% 24% 22% Lecco: Tasso di copertura dei servizi per la prima infanzia 20% 18% 01/02 02/03 03/04 04/05 05/06 06/07 07/08 08/09 La distribuzione dei servizi in città Questa importante presenza di servizi sul territorio muove a una concorrenza cooperativa in cui il fattore qualità / flessibilità diventa fondamentale per i servizi. Per le famiglie la ricerca di nidi che offrono l’organizzazione più consona ai loro bisogni e con la qualità da loro ricercata è sicuramente facilitata dai numerosi servizi presenti. All’interno di questo contesto si colloca il Servizio infanzia e famiglia del Comune di Lecco Il servizio comprende: due Asili Nido, che accolgono mediamente 200 famiglie all’anno; sono servizi con più di 40 anni di esperienza e punto di riferimento per tutti i servizi del territorio un Centro per le Famiglie, nato 10 anni fa dall’esperienza dei nidi. Accoglie mediamente 150 famiglie e si caratterizza per la permanenza di adulti che accompagnano i bambini. I nidi si propongono come luoghi di: cura dei bambini 0-3; offerta di esperienze significative nelle relazioni e nel gioco; riferimento e sostegno per le famiglie; raccolta dei bisogni e delle domande delle famiglie; promozione della cultura sull’infanzia. Il centro per le famiglie si propone come luogo di: coordinamento, connessione, informazione e diffusione delle diverse opportunità e proposte che si muovono sul territorio costruite per e con le famiglie; incontro e riferimento per le famiglie e i bambini; condivisione e sostegno al ruolo genitoriale. I servizi comunali propongono una qualità che si gioca soprattutto attraverso: • capacità di dialogare con la famiglia reale, • attenzione alle esigenze e alle caratteristiche del bambino piccolo cura della professionalità educativa del personale • offerta di un’organizzazione flessibile, “pensata” e capace di comunicare gli orientamenti culturali nelle pratiche quotidiane e non solo a parole. dialogare con la famiglia reale Il servizio nido oggi svolge un ruolo sociale importante perché, accogliendo il bambino, è chiamato a lavorare anche con la sua famiglia. Per questo, i nidi comunali si mettono in gioco nei confronti delle famiglie, interessati a conoscerle, disponibili all’incontro e all’ascolto cercano di modularsi in base alle loro caratteristiche, esigenze e domande. I genitori che incontrano il nido vivono una nuova esperienza, spesso con il primo figlio e per la prima volta al nido. Si interrogano su quanto sta avvenendo nella relazione con il loro bambino, sul compito educativo che stanno scoprendo e chiedono di essere accompagnati nella comprensione del loro ruolo. Considerare le famiglie partner del nido significa riconoscere che i genitori, qualunque sia la loro esperienza, hanno competenze e risorse educative che permettono di costruire con loro un rapporto di alleanza e di collaborazione per il benessere del bambino. Uno degli aspetti fondamentali nei servizi per l’infanzia del comune di Lecco è quindi quello di lavorare per realizzare una significativa corresponsabilità tra servizi e famiglia per favorire un’unità educativa e una modalità condivisa che aiuti il bambino a sentire il filo che lega le due diverse esperienze. I genitori entrando nel nido con le loro storie rappresentano degli interlocutori capaci di allargare il sapere sociale dei servizi portando immagini della famiglia reale, attuale e non ideale. I genitori rappresentano anche degli interlocutori capaci di allargare il sapere del nido perché, grazie all’ascolto delle loro domande, all’attenzione a conoscere le loro caratteristiche, il servizio è aiutato a restare in contatto con il contesto sociale e a comprendere le trasformazioni delle famiglie. La crescente presenza di famiglie immigrate all’interno dei nidi porta a confrontarsi con atteggiamenti e saperi diversi. La famiglia proveniente da un paese straniero rappresenta un’occasione di incontro tra due “mondi”, un’opportunità reciprocamente arricchente. L’obiettivo è creare un ponte tra le due culture per agevolare un processo di integrazione. Per alcune di loro, il nido rappresenta uno spazio per raccontarsi, essere ascoltate e ricevere sostegno per condividere difficoltà che vivono quotidianamente: “l’isolamento” per l’assenza di una rete familiare, la scarsa padronanza della lingua e la problematicità dell’inserimento nel mondo del lavoro. I nidi e il Centro per le Famiglie utilizzano un approccio all’incontro con i genitori che permette di far emergere emozioni e sentimenti in modo partecipato, cercando di far sentire la famiglia accolta, ascoltata e non giudicata. È un ascolto empatico che permette di vedere l’altro al di là della comunicazione esplicita, di andare a capire il significato profondo che le parole hanno, di provare dentro di sé le emozioni, le sensazioni altrui. È uno scambio che non offre ricette, ma permette ai genitori di riconoscersi come risorsa, individuando insieme agli educatori il percorso più significativo per il loro bambino e del loro essere genitori. attenzione alle esigenze e alle caratteristiche del bambino piccolo Ogni bambino al nido viene considerato come persona unica, con le sue caratteristiche e le sue particolarità. Il bambino pensa, desidera, sceglie, prova emozioni profonde. Si muove ed esprime continuamente il suo modo di essere e di sentire in gesti, azioni, espressioni. È quindi importante che gli adulti che gli sono accanto si mettano in una posizione d’ascolto, perché per il bambino sentirsi ascoltato significa sentirsi stimato, apprezzato e questo gli permette di avere fiducia in se stesso per andare verso il mondo. Il bambino può vivere ogni cambiamento come un’opportunità di nuove scoperte ed esperienze, ma anche con fatica, per il timore di perdere le sue certezze. Se si trova di fronte ad un adulto che gli infonde fiducia, che gli permette di costruire la propria storia e di entrare in relazione con la realtà che lo circonda, il cambiamento diventa un’esperienza di conquista e di scoperta di sé e delle proprie capacità. Il nido è spesso per i bambini il primo luogo di integrazione sociale. Questo assume una valenza particolare per i bambini con famiglie provenienti da paesi stranieri; infatti questi bambini sono chiamati a costruire un’identità plurale e complessa a partire da riferimenti culturali diversi; la spontaneità del loro essere bambino nel nido facilita questo percorso. Tutto quanto detto, vale a maggior ragione, se il bambino è disabile o in una situazione di difficoltà sociale. La significativa esperienza maturata negli anni dal servizio ha dimostrato che in queste situazioni il nido rappresenta una preziosa risorsa sia per il bambino sia per la sua famiglia, proprio perché è in grado di essere un luogo che accoglie ciascuno con le sue particolarità I servizi comunali per l’infanzia danno la possibilità di sperimentare queste cose attraverso relazioni ed esperienze significative con adulti e coetanei, in un ambiente “pensato” in cui il bambino è protagonista attivo delle proprie scoperte e conoscenze. cura della professionalità educativa del personale La qualità del servizio è frutto di un’attenzione dell’organizzazione ai bisogni delle famiglie e dei bambini e alla professionalità degli operatori,alla loro formazione e aggiornamento costante, ai processi quotidiani di lavoro. L’organizzazione del servizio nido comunale assegna un ruolo centrale al lavoro di gruppo, al confronto tra gli operatori e alla loro formazione, individuando in questo un elemento indispensabile e irrinunciabile per garantire un’elevata qualità del tempo dei bambini e delle famiglie al nido. Il lavoro di gruppo è la dimensione essenziale sia per la progettazione del servizio sia per la gestione della quotidianità: ogni operatore, indipendentemente dal ruolo, ha nel gruppo di lavoro un punto di riferimento per la lettura di ciò che accade e per la definizione delle ipotesi e delle modalità di intervento. Il lavoro educativo del nido é sostenuto da percorsi di formazione in ambiti e tempi riconosciuti dall’Amministrazione. La formazione aiuta, attraverso la riflessione, a sviluppare nuove conoscenze e approfondimenti, a qualificare la professionalità degli operatori, cui è richiesta la capacità di mettersi in contatto con esigenze e domande sempre più complesse di bambini e adulti. La formazione è l’ambito in cui viene rivisitato il percorso educativo, con uno sguardo attento alla relazione con le famiglie reali e con il territorio. offerta di un’organizzazione flessibile e “pensata” I servizi comunali si sono caratterizzati nel tempo come servizi molto flessibili, in cui i bisogni organizzativi delle famiglie sono accolti e trattati arrivando a un’articolazione oraria sempre più ricca e articolata, accompagnata da una relativa differenziazione delle rette. I moduli orari, oltre a poter essere articolati in molteplici modi, possono essere variati nel corso della frequenza. A questo si aggiunge l’offerta di buoni orari che vanno a prolungare il tempo di frequenza prescelto in caso di necessità organizzative occasionali. Buoni orari utilizzati anno scolastico 2008 / 2009 Variazioni orarie utilizzate dalle famiglie anno scolastico 2007 /2008 538 ore 51 Qualità Il continuo lavoro di formazione del personale, la cura delle relazioni con le famiglie e il continuo confronto tra la percezione della qualità erogata e la qualità percepita dagli utenti ha portato i servizi per l’infanzia a affermarsi come servizi riconosciuti e di riferimento per la promozione di una cultura dell’infanzia che si va diffondendo nel territorio e a generare il continuo aumento della domanda. Grafico rappresentante la soddisfazione espressa dalle famiglie anno scolastico 2008 2009 Soddisfazione percentuale Nidi Lecco - anno scolastico 2008/2009 100% 90% 80% 70% Percentuale delle risposte 60% 50% 40% 30% 20% 10% 0% 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 11 12 13 14 15 16 17 18 19 20 21 22 23 Domande Per Nulla Poco Abbastanza Molto N.R. 24 25 26 27 28 29 30 31 32 33 34 7) Obiettivi del progetto: o o o o o o o Dalla descrizione del contesto e dai bisogni raccolti gli obbiettivi che il progetto si pone sono: Accogliere le famiglie che desiderano informazioni durante l’apertura del servizio senza rigidità di orari e giorni di riferimento. Indicatore di risultato: percentuale di soddisfazione alle voci del questionario di soddisfazione-- Facilità nell’avere informazioni sul servizio Rendere visibile la quotidianità del nido attraverso una comunicazione attenta e aggiornata. Indicatore di risultato: percentuale di soddisfazione alle voci del questionario di soddisfazione- “Conoscenza delle esperienze di gioco vissute dal bambino al nido nella quotidianità” “Informazioni sulle routine giornaliere del nido” Creare ambiti di incontro formale e informale in cui le famiglie possano sentirsi protagoniste del Indicatore di risultato: numero di incontri per i genitori (riunioni feste,gite…) Potenziare il grado di flessibilità dei servizi stessi, recependo in questo modo una delle principali richieste delle famiglie. Indicatore di risultato: aumento del numero di richieste di variazioni orarie e buoni orari con la disponibilità ad un aumento di richieste sul pomeriggio. Accogliere minori con particolari difficoltà relazionali, sociali o con disabilità garantendo loro piccoli gruppi in cui sia possibile un’attenzione individualizzata Indicatore di risultato: organizzazione oraria dei turni del personale educativo e volontari che permetta un’attenzione più individualizzata ai bambini con disagio. proporre attività laboratoriali in cui sia possibile garantire un rapporto numerico adulto bambino che tuteli la creatività dei bambini. Indicatore di risultato: percentuale di soddisfazione alle voci del questionario di soddisfazione- “Proposte di attività significative ed interessanti per il bambino” Al punto 8.3 sono stati declinati con precisione gli obiettivi specifici, il target e gli esiti attesi per ogni attività che coinvolgerà i volontari. 8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale, nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo: 8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi Il progetto Il progetto è strettamente connesso a quanto descritto nell’analisi del contesto. I nidi comunali a fronte di una continua crescita di servizi sentono la responsabilità di essere luogo di confronto e di crescita anche per i servizi di nuova formazione che chiedono momenti di incontro con servizi con esperienza e formazione. D’altro canto c’è la necessità di “tenere” il livello di qualità acquisita e di essere per le famiglie un luogo in cui si sentano protagoniste della crescita dei loro bambini Gli elementi fondamentali che permettono l’offerta di un servizio di qualità sono: cura della formazione del personale. cura delle relazioni; cura della comunicazione; cura e progettazione e dello spazio La presenza dei volontari nei servizi permette di avere maggiori risorse affinché la cura dei particolari possa essere maggiormente monitorata, ma soprattutto di avere sguardi diversi che entrano nei servizi, chiedono e interrogano permettendo a tutti gli operatori di non dare per scontato il proprio fare educativo. Lo scambio di culture e immagini diverse che si incontrano permettono ai volontari inseriti nel progetto di crescere, insieme agli educatori in un percorso di incontro, scambio e sperimentazione di sé come persone adulte che si mettono in gioco progressivamente in ambito professionale, mettendo in luce attitudini, risorse, curiosità e fatiche. Ciò permette inoltre la scoperta del bambino come “persona” da stimare, con cui relazionarsi con “dignità”. 8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività N. FASI 12° mese 11° mese 10° mese 9° mese 8° mese 7° mese 6° mese 5° mese 4° mese 3° mese 2° mese PERIODO PRELIMIN ARE all’arrivo dei volontari di SCN 1° mese Formazione delle persone coinvolte (educatrici tutor) 2 Accoglienza e inserimento dei volontari del SCN 3 Formazione generale dei volontari SCN 4 Formazione specifica dei volontari SCN 1 TEMPISTICA DI RIFERIMENTO tempo della conoscenza 6 Tempo dell’ accompagnam ento nella sperimentazion e 7 Tempo dell’autonomia 5 8 Verifiche attività di monitoraggio fase 1) formazione delle educatrici tutor coinvolte nel progetto in particolare si prevedono incontri di staff per la definizione del modello organizzativo relativo alla presenza dei volontari fase 2) Accoglienza e inserimento dei volontari del SCN Presentazione all’Assessore e/o al Sindaco Definizione degli aspetti logistico/organizzativi (orario, sedi, spazi, programma settimanale e calendario attività…) Presentazione e conoscenza degli operatori del Servizio infanzia e famiglia e di altri operatori del settore potenzialmente significativi per i volontari Fase 3) formazione generale Partecipazione ai momenti di formazione generale affidata all’ANCILOMBARDIA Fase 4) Formazione specifica dei volontari SCN Questa fase sarà distribuita nell’arco dei 12 mesi, con momenti più intensivi nei primi mesi, caratterizzati da una formazione che a partire dall’osservazione approfondirà tematiche educative attraverso pprofondimenti anche teorici stimolati dalle verifiche in itinere. Fase 5 ) Tempo della conoscenza I volontari accompagnati dai loro tutor dedicheranno un tempo alla graduale scoperta dei punti cardine della cultura di riferimento dei servizi e ad una osservazione accompagnata delle relazioni che si intrecciano con le famiglie, con i bambini e nel gruppo di lavoro. Fase 6) Tempo dell’ accompagnamento nella sperimentazione È un tempo dedicato alle prime sperimentazioni di gestione di piccoli gruppi di bambini, alla presenza di un un’educatrice che permetterà loro un confronto sui dubbi, fatiche o successi vissuti nel loro “stare” con i bambini. Fase 7) Tempo dell’autonomia pur mantenendo uno strettissimo contatto con il tutor i volontari potranno sperimentarsi in autonomia rispetto alla proposta e gestione di alcuni piccoli progetti inerenti alla quotidianità con i bambini. Fase 8) verifiche e attività di monitoraggio Si tratta di una fase trasversale che ha come obiettivi quelli di: Verificare il livello di conoscenza, di comprensione del progetto e di motivazione Verificare l’andamento del progetto (rilevazione attività svolte, orari …) rilevare eventuali problemi, raccogliere proposte, critiche e domande rilevare le aspettative (soddisfazione, utilità, crescita…) Le attività verranno svolte attraverso incontri individuali e di gruppo, osservazioni, colloqui e affiancamenti nell’operatività 8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto Le risorse umane previste prevedono: Figure coinvolte numero Direttore servizio infanzia e famiglia coordinatori Educatrici tutor educatrici 1 3 4 19 Dipendenti Comune di Lecco Dipendenti Consorzio Consolida 2 2 10 1 2 9 Il progetto prevede tempi e modalità che permettano al volontario di sperimentare la sua curiosità, imprenditività, il suo desiderio di mettersi in gioco nell’acquisizione di una nuova professionalità. Il ruolo dei volontari prevede: o attivazione di capacità d’osservazione durante lo svolgimento delle proposte educative o attivazione di competenze professionali che permettano di portare il loro contributo all’interno del gruppo di lavoro o sperimentazione di modalità relazionali significative e attente con i bambini, soprattutto nei momenti di gioco e di cura o produzione di materiale di documentazione relativo alle diverse esperienze realizzate o funzioni di supporto organizzativo in particolare rispetto alle attività pomeridiane. o presenza durante le iniziative rivolte alle famiglie con funzioni di supporto organizzativo o progettazione e cura dello spazio e dei materiali o partecipazione agli incontri di programmazione di monitoraggio e di verifica delle attività svolte Le attività previste per i volontari sono strettamente legate all’approccio educativo che il servizio propone. funzioni di supporto organizzativo Rispondere ai bisogni organizzativi delle famiglie richiede un forte equilibrio tra le richieste, la cultura dei servizi e i tempi lavorativi del personale. All’interno di questi equilibri è forte una continua riorganizzazione interna che tenga conto di queste istanze e mantenga soprattutto la qualità del servizio in ogni “variabile” dell’offerta. Il ruolo dei volontari permetterà una maggior garanzia di compresenza in particolare in caso di arrivo di famiglie nuove a cui offrire un tempo d’accoglienza per conoscere il servizio e in caso di richiesta di flessibilità oraria. Poter accogliere senza blindare in orari troppo rigidi facilita l’organizzazione familiare e la percezioni di servizi vicini ai bisogni. Anche nelle fasce pomeridiane in cui spesso è necessario accogliere le richieste di flessibilità da parte delle famiglie con un utilizzo dei buoni orario è evidente i la necessità di suddividere i bambini in piccoli gruppi, tutelando il momento di ricongiungimento tra i bambini e i loro genitori. Essere disponibili ad una flessibilità oraria permetterà un modularsi alle richieste organizzative del servizio, permettendo nel contempo al volontario di avere sguardi diversi sui momenti della giornata e di sperimentare accanto agli educatori le sue capacità organizzative utili nella gestione quotidiana dei servizi. proposte di laboratori e di cura dei bambini Il ruolo dei volontari, inizialmente di affiancamento agli educatori, permette di avere sguardi diversi sui bambini, attraverso l’osservazione il volontario potrà conoscere, domandare e comprendere. La presenza dell’educatore gli permetterà un’osservazione attenta alla scoperta del bambino, della famiglia e dell’approccio educativo del servizio. La gradualità permetterà di scoprire e far propria la base della cultura educativa dei servizi, per poter individuare quali sono le proprie risorse da mettere in gioco nella costruzione del proprio stile educativo. La capacità di dare e darsi tempo favorirà nei volontari l’esperienza del veder nascere relazioni significative, in cui l’ascolto delle emozioni e delle competenze del bambino gli permetteranno di avvicinare le proprie emozioni, sperimentare le proprie competenze, scoprire le proprie risorse e le proprie fatiche. Il confronto tra educatori e volontari su quanto essi stanno vivendo e sperimentando è una delle ricchezze che servizi e volontari sperimentano nel loro fare educativo. È infatti l’incontro e il confronto tra sguardi “competenti “ e sguardi ”ingenui” che permette di costruire la propria professionalità, non dando per scontato ma mettendosi in ascolto, disponibili a una contaminazione reciproca. La capacità di lavorare in gruppo, raccontare e condividere emozioni, intuizioni, eventi, permette sguardi più obiettivi, cambiamenti, correzioni, verifiche e ridefinizioni in una situazione educativa non rigidamente definita ma che si modifica e si modella su quanto gli intrecci relazionali tra bambini e tra bambini e adulti chiedono in quel momento. cura dello spazio e dei materiali La strutturazione di uno spazio educativo richiede che siano le caratteristiche, le domande, i bisogni del bambino a guidarne la definizione e la realizzazione e che vi sia una stretta interrelazione fra contenuti educativi, strutturazione degli spazi, scelte di materiali. L’immagine di bambino sostenuta dalla cultura di riferimento dei servizi sollecita una progettazione degli spazi in cui il bambino si senta accolto come persona, in cui lo spazio, più che l’adulto lo solleciti al fare, a sperimentare la sua creatività all’essere inventore…accanto a questo la necessità di spazi non confusivi in cui i messaggi che arrivano al bambino siano molto chiari e nello stesso tempo siano accoglienti, funzionali, tutelanti e sicuri. Il ruolo: i volontari contribuiranno, attraverso l’osservazione attenta a come i bambini si muovono nello spazio e usano i materiali, a portare nel gruppo di lavoro sollecitazioni e proposte di cambiamento e arricchimento, insieme ad una attiva collaborazione a mantenere “curati” e rinnovati spazi e materiali. Questo nella consapevolezza che il messaggio che attraverso la “cura” si desidera passare a bambini e famiglie è quello di spazi ”pensati”, in cui la “cura” di quanto in quegli spazi avviene è un messaggio di “cura delle relazioni”: ciò per i servizi è una cosa molto importante. produrre documentazione a sostegno della comunicazione con le famiglie Documentare per condividere con le famiglie, per permettere di dare corpo ad una idea di educazione fondata sulla stima dei bambini su ciò che i bambini realmente fanno e sono capaci di fare. Documentare per lasciare traccia della storia di ognuno e della storia dei servizi. Documentare per diffondere una cultura dell’infanzia che nasce dal rispetto e dalla stima che abbiamo per ogni bambino e per ogni famiglia che entra nei servizi. La documentazione favorisce il confronto e la discussione permettendo di uscire da rigide prefigurazioni personali e stereotipi, partendo da immagini concrete di come il bambino gioca, usa le proprie competenze, entra in relazione con il mondo e con gli altri. Il ruolo: la presenza dei volontari come persone note ai bambini facilita il compito della documentazione, l’immediatezza delle riprese in un clima noto al bambino, evitando forzature e rigidità. Le competenze relazionali che il volontario man mano acquisirà gli permetteranno di comprendere quali sono le priorità dei messaggi che si vogliono trattare e comunicare attraverso la documentazione. presenza durante le iniziative rivolte alle famiglie con funzioni di supporto organizzativo La consapevolezza maturata nei servizi è quella di accogliere la famiglia riconoscendone competenze e risorse a volte negate dalla famiglia stessa. Il genitore attraverso il “fare educativo”, il sentirsi accolto in un contesto non giudicante, può trovare anche attraverso il confronto con altri genitori un suo modo di essere genitore, può individuare partendo da sè nuove soluzioni per giocarsi nella relazione con il bambino. Fin dal momento della domanda d’iscrizione appare evidente come per le famiglie sia significativo sentirsi accolte, avere un tempo dedicato a loro in cui al di là delle pratiche burocratiche ci sia ascolto della loro esperienza, dei loro entusiasmi e delle loro fatiche. er questo l’approccio del servizio è quello di dedicare alle famiglie tempi e luoghi in cui cogliere, se lo si desidera, un’opportunità di incontro e scambio di esperienze con altri genitori, con l’attenzione da parte degli educatori a valorizzare e sostenere il saper fare naturale di ogni madre e padre, e nello stesso tempo accoglierli in un luogo in cui la percezione di essere stati pensati e attesi è intensa. Da qui la proposta di un pomeriggio al nido con scadenza mensile per le famiglie in lista d’attesa, l’offerta di percorsi di massaggio per bambini molto piccoli, la proposta di laboratori di gioco in cui genitori e bambini sperimentano insieme nuovi materiali e proposte, l’offerta di serate d’approfondimento su tematiche sollecitate dai genitori. Il ruolo del volontario accanto all’educatore è quello di facilitare l’accoglienza e la suddivisione in piccoli gruppi di genitori e bambini, permettendo un clima tranquillo in cui ognuno trovi uno spazio all’accoglienza da parte del gruppo e alla sperimentazione. La presenza del volontario faciliterà inoltre la raccolta di domande espresse o più nascoste che si muovono dentro il gruppo, permettendo così un’attenta lettura delle richieste delle famiglie. 9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto: 4 10) Numero posti con vitto e alloggio: 0 11) Numero posti senza vitto e alloggio: 4 12) Numero posti con solo vitto: 0 13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo: 14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6): 1.400 (min. 12 h/set) 5 15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio: Flessibilità oraria specie nelle ore pomeridiane funzionale alle esigenze di servizio. L’articolazione settimanale dell’orario sarà comunque concordata tra i responsabili di servizio e il volontario. CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE 16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato: N. Sede di attuazione del progetto Comune Indirizzo Cod. ident. sede N. vol. per sede Nominativi degli Operatori Locali di Progetto Cognome e nome Data di nascita C.F. Nominativi dei Responsabili Locali di Ente Accreditato Cognom Data di nascita e e nome C.F. 1 Nido L’arca di Noè Lecco Viale Adamello 15 104105 2 Anghileri Nicoletta omissis omissis = = = 2 Nido Arcobaleno Lecco Via Ghislanzoni 73/a 104107 2 Valpolini Annamaria omissis omissis = = = 17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale Le attività di promozione del progetto saranno: pubblicizzazione del bando UNSC per la selezione dei volontari (pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale - 4ª serie speciale concorsi ed esami), attraverso: pubblicazione del testo integrale del progetto sul sito Internet comunale www.comune.lecco.it mediante news in home page e sul mini-sito dedicato al servizio civile nazionale; comunicato stampa, inserzioni e servizi sui mezzi di informazione locali (giornali quotidiani e settimanali, agenzie di stampa, radio, tv). diffusione di una scheda sintetica (tipo FAQ) tramite mailing list a scuole e associazioni della città e del territorio; pubblicizzazione del progetto attraverso: un incontro informativo orientativo ad hoc con i giovani, al quale parteciperanno anche gli OLP degli altri progetti del Comune di Lecco approvati e inseriti nel bando; all’incontro saranno invitati ragazzi direttamente intercettati dal Servizio e tutti coloro che, raggiunti da un’adeguata pubblicizzazione, risultino interessati. A tal fine – nel rispetto della normativa sulla privacy – viene sistematicamente aggiornato dal Centro Informagiovani di Lecco uno specifico indirizzario, cioè l’elenco dei giovani interessati al servizio civile nazionale, mediante raccolta di dati anagrafici, formativo-professionali ed esperienziali; partecipazione all’incontro informativo promosso all’uscita di ogni bando dal Servizio Informagiovani di Lecco per la promozione e la presentazione di tutti i progetti della provincia inseriti nel bando; dépliant specifici distribuiti nei Servizi sociali, educativi e culturali dell’Ente; dépliant specifici distribuiti a Lecco e nel territorio del Distretto attraverso la rete del Collegamento Territoriale dei Centri di Aggregazione Giovanile e dei Servizi Informagiovani, nelle scuole superiori della provincia, nei luoghi di incontro e di aggregazione giovanile, nei servizi sociali, educativi e socio-sanitari, nelle biblioteche, nei circoli, bar, associazioni della città e del territorio; Promozione di incontri a tema nella sede del Servizio Infanzia e Famiglia, con singoli o piccoli gruppi di ragazzi interessati. Quanto alla sensibilizzazione al Servizio Civile Nazionale: il Centro Informagiovani comunale ha uno specifico settore tematico sul servizio civile nazionale (sia per i progetti in Italia che per l’estero), in cui operano educatori che realizzano attività di informazione, orientamento e consulenza, per i progetti dell’ente e di quelli del territorio provinciale; sono state redatte numerose pagine web dedicate al tema del servizio civile nazionale sul sito internet del Comune di Lecco (www.comune.lecco.it), ora aggregate e organizzate nel mini-sito; il Centro Informagiovani, svolge un’intensa attività promozionale, con iniziative rivolte ai giovani (soprattutto nelle scuole della città) e agli enti pubblici. In collaborazione con la Provincia di Lecco, il Centro di Servizio per il Volontariato Solevol e la Sede Territoriale di Lecco della Regione Lombardia, ha promosso e organizzato dal 2002 ogni anno seminari e convegni pubblici sul tema del servizio civile, fornendo aggiornamenti della normativa nazionale e regionale, supporto alla progettazione e consulenza sulle procedure di accreditamento. Inoltre ha prodotto materiale informativo specifico sul tema e diffonde le pubblicazioni dell’UNSC, della Regione Lombardia e degli enti nazionali e regionali accreditati (ARCI Servizio Civile, Caritas Ambrosiana, Telefono Azzurro, UIC, CESC, Mosaico, Anci Lombardia, Co.Lomba, ecc.). il Comune di Lecco partecipa al Tavolo territoriale di coordinamento del servizio civile nazionale, la cui segreteria tecnica è gestita dal Centro di Servizio al Volontariato So.Le.Vol. Vi fanno parte i principali enti di servizio civile del territorio: Comune di Lecco, Provincia di Lecco, ARCI Servizio Civile, Caritas Ambrosiana, Acli provinciale, Unione Italiana Ciechi, Consorzio cooperative sociali Consolida, Centro Orientamento Educativo di Barzio, Associazione Il Gabbiano di Colico, Anpas provinciale, VIDES di Lecco. Fra le funzioni del Coordinamento vi è l’attività sistematica di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nelle scuole superiori, nelle sedi universitarie, nei centri di aggregazione giovanile e nei luoghi informali frequentati dai giovani. Inoltre sono stati prodotti materiali e strumenti informativi mirati dal punto di vista comunicativo, valorizzando le stestimonianze e l’espeirnza dei giovani stessi che hanno svolto il Servizio civile nei diversi enti della provincia (diffusione video in dvd, trasmissioni radiofoniche e televisive, spot televisivi…). Ore dedicate alla promozione e sensibilizzazione: 50. 18) Criteri e modalità di selezione dei volontari: Criteri UNSC. 19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1ª classe dal quale è stato acquisito il servizio): SI 20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto: TEMPISTICA DI RIFERIMENTO Strumenti 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese Questionario di soddisfazione Colloquio con progettista Colloqui con Olp schede di autovalutazione Incontri di grande gruppo con tutte le educatrici In continuità con le modalità di lavoro del Servizio Infanzia e Famiglia, verranno proposti momenti di verifica periodici sull’andamento del progetto. Nel corso della fase di monitoraggio verranno rilevati sia aspetti tecnici che aspetti personali Aspetti tecnici: - Livello di conoscenza e comprensione del progetto - Andamento del progetto (rilevazione attività svolte, verifiche, orari di servizio…) - Attività di formazione… Questi momenti si articoleranno a diversi livelli: Questionario di soddisfazione, che permetterà al volontario di segnalare al servizio l’evoluzione del suo essere operativo dentro il servizio. Colloqui volontari-Olp (periodici) per una verifica in itinere del loro “essere nei servizi”. Potranno avvenire in ogni momento richiesto dai volontari. Incontri tra operatori locali di progetto per la verifica dell’andamento del percorso attraverso: o valutazione delle risorse/limiti personali e professionali per il volontario; o valutazione delle ricadute sul servizio in termini di efficacia e efficienza. Tali incontri saranno a cadenza trimestrale e al bisogno. Incontri personali del direttore di servizio con i volontari o valutazione del percorso personale e professionale dei volontari, attraverso l’analisi della rispondenza tra le aspettative nate dal progetto e il riscontro oggettivo sulla quotidianità del servizio. Tali incontri saranno a cadenza quadrimestrale e al bisogno. Schede di auto valutazione o relativa al ruolo del volontario dentro il servizio e alle competenze acquisite. Tali schede saranno utilizzate con cadenza quadrimestrale. Gli indicatori che verranno considerati, in particolare per facilitare i momenti di monitoraggio e valutazione descritti, saranno: motivazione interesse coinvolgimento nei processi lavorativi disponibilità flessibilità autonomia e cura nello svolgimento dei compiti capacità di proposta assunzione di responsabilità capacità di vivere la dimensione del gruppo di lavoro discrezione e attenzione nella comunicazione con gli utenti. Incontri di grande gruppo tra tutto il personale del servizio e i volontari o avvio e una verifica del ruolo del volontario visto dalla parte di chi è accolto e di chi accoglie. Tali incontri saranno a inizio e a fine progetto. 21)Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente di 1ª classe dal quale è stato acquisito il servizio): NO 22)Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti dalla legge 6 marzo 2001, n. 64: 23)Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del progetto: 24)Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners): Nel settore Politiche Sociali e Sostegno alla Famiglia è attiva la co-progettazione* con il Consorzio cooperative sociali Consolida, formula capace di innovare le forme di collaborazione più usuali condividendo nella gestione del servizio responsabilità, risorse e competenze. In funzione di questa collaborazione sono quindi condivisi e sostenuti operativamente gli obiettivi di questo progetto. Il personale del Consorzio, che ha maturato una buona esperienza, sarà in gioco nella fase di accompagnamento del volontario nella ricerca di un proprio stile educativo. In particolare, affiancherà la ricerca del volontario nella comprensione della gestione e organizzazione delle fasce pomeridiane, che comprendono il significativo momento del ricongiungimento del bambino con la sua famiglia, momento che richiede particolare cura nella “comunicazione” e gestione delle dinamiche adulto/bambino. (*) il termine co-progettazione va inteso come convenzione per la corresponsabilità di progettazione e gestione dei servizi sociali (quindi il significato è diverso da quello usato dall’UNSC per i progetti di SCN). 25)Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto: L’ente impiegherà, per l’attuazione del progetto - oltre all’OLP - personale con competenze tecnico-professionali di qualità e con grande esperienza acquisita nella progettazione e gestione dei servizi. o Presenza nella quotidianità di un educatore di riferimento. o Presenza dei coordinatori di servizio per: - affiancamento sulla progettazione in itinere del ruolo e compiti del volontario; - accompagnamento in ambito formativo giocato nella quotidianità. Le risorse strumentali previste sono: computer, banca dati, cinepresa, macchina fotografica, videoregistratore, televisore, biblioteca del Servizio. CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI 26)Eventuali crediti formativi riconosciuti: 27)Eventuali tirocini riconosciuti: 28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio, certificabili e validi ai fini del curriculum vitae: Grazie alle attività svolte, i volontari apprenderanno conoscenze e metodi relativi all’approccio educativo ai bambini, costruendo un proprio stile educativo; acquisiranno o miglioreranno competenze relazionali, comunicative, informatiche, legate al rapporto con i bambini, le famiglie, gli altri enti in rete; acquisiranno competenze nella documentazione, nella progettazione e gestione di proposte di cura e di gioco per i bambini, nella lettura dei “messaggi” del bambino, nell’utilizzo del linguaggio fotografico e audiovisivo; sperimenteranno e acquisiranno capacità organizzative utili alla gestione quotidiana dei servizi, in considerazione delle esigenze delle famiglie; si sperimenteranno all’interno di gruppi di lavoro; acquisiranno conoscenze e competenze legate alla dimensione pubblica dell’ente locale in cui opereranno. Sperimenteranno un’esperienza in campo educativo interessante ai fini dell’orientamento a scelte formative e professionali da intraprendere L’ente rilascerà un attestato che evidenzierà le esperienze e le competenze acquisite dal volontario sia in relazione all’utenza che in relazione al lavoro di gruppo. Formazione generale dei volontari 29) Sede di realizzazione: Aule attrezzate nella sede centrale di ANCI LOMBARDIA – Ufficio Servizio Civile e nelle sedi periferiche su base provinciale 30) Modalità di attuazione: In proprio con formatori di Anci Lombardia 31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio: SI ANCI Lombardia - cod. Ente NZ00504 32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: I metodi e le tecniche sono riconducibili alle linee guida (determina direttoriale UNSC 4 aprile 2006). La formazione d’aula sarà erogata con l’utilizzo di due metodologie: - la lezione frontale - le dinamiche non formali: la situazione formativa che fa riferimento alle dinamiche di un gruppo è essenzialmente legata a risultati di facilitazione in modo che i volontari riescano a percepire e ad utilizzare le risorse interne al gruppo, costituite da ciò che ciascuno, come individuo e come parte di una comunità, porta come sua esperienza, come suo patrimonio culturale, e dalle risorse che l’Ente mette a disposizione dei partecipanti in diversi modi e sotto diversi aspetti. Le tecniche utilizzate comprendono, in maniera ampia, la sinottica e il metodo dei casi, l’esercitazione, i giochi di ruolo, e, nel complesso, sia le tecniche di apprendimento che i tipi di esperienze riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo. 33) Contenuti della formazione: ANCI Lombardia ha strutturato il percorso di formazione da proporre ai volontari in quattro moduli. La formazione generale consisterà in un percorso comune a tutti i giovani avviati al servizio civile con lo stesso bando e avrà come contenuto generale l' elaborazione e la contestualizzazione sia dell' esperienza di servizio civile sia dell' identità sociale del volontario, in relazione ai principi normativi (linee guida della formazione), fornendo loro una “cassetta degli attrezzi”, in termini di informazioni e spunti di riflessione utili ad affrontare l' esperienza e a costruirne il significato. Modulo 1: Preparazione allo svolgimento del servizio civile, costruzione della identità del gruppo L’obiettivo del PRIMO MODULO è la preparazione allo svolgimento del servizio civile. Saranno fornite tutte le informazioni legate agli aspetti operativi/organizzativi del servizio civile per rendere consapevoli i volontari del contesto in cui sono inseriti. Il modulo aiuterà i volontari a riflettere sul significato della scelta del servizio civile nazionale e sul valore della partecipazione attiva alla vita della società. Il programma del modulo fornirà ai volontari una "cassetta degli attrezzi" in termini di informazioni e spunti di riflessione utili ad affrontare l' esperienza e a costruire un significato. CONTENUTI DETTAGLIATI - Informazioni tecniche e operative sul servizio - diritti e doveri del volontario - La rete organizzativa in cui si sviluppano i progetti di servizio civile: Anci - Comune - OLP – Servizio nazionale, le interconnessioni. - Come rapportarsi ai diversi ruoli senza invasioni di campo per facilitare le intercomunicazioni - L' identità del volontario di servizio civile: chi è: definizione classica - chi non è - Analisi delle aspettative e delle motivazioni al servizio - Analisi e condivisione delle motivazioni sottostanti alla scelta di svolgere un anno di servizio civile. La scelta e l’identità del gruppo in formazione. - Ruoli e funzioni del volontario di servizio civile - Diritti e doveri del volontario - Disciplina dei rapporti tra enti e volontari di servizio civile - La valorizzazione dell’esperienza: strumenti e metodi. Modulo 2: la difesa della Patria attraverso la solidarietà e la cittadinanza attiva L’obiettivo del SECONDO MODULO è far apprendere i diversi e nuovi modi di concepire il rapporto tra Stato e cittadini; leggere il territorio attraverso le sue dinamiche, problemi, bisogni; sviluppare il senso civico e la cittadinanza attiva, riflettere sul concetto di solidarietà, di sussidiarietà e sul significato e sulle forme di cittadinanza attiva, espressioni concrete della volontà di costruire e sviluppare un nuovo modello di welfare, capace di rispondere alle esigenze della società, attraverso forme di partecipazione responsabile e creativa da parte di tutti gli attori sociali, secondo una logica di sussidiarietà e solidarietà. A partire dall’analisi dei principi costituzionali di solidarietà sociale e delle forme di intervento sul territorio, si giungerà ad analizzare il concetto di cittadinanza attiva come risposta operativa e concreta ai bisogni e alle necessità del territorio. Il modulo sarà l' occasione anche per approfondire, tenendo conto delle differenze funzionali e operative, il ruolo dello stato e della società nell’ambito della promozione umana e della difesa dei diritti delle persone. L’analisi si soffermerà sulle diverse modalità di intervento e sulle possibilità di una programmazione condivisa che abbia come fine lo sviluppo sociale della comunità. Il modulo approfondirà quindi il concetto di democrazia spiegando le funzioni e i ruoli rivestiti dai diversi attori operanti sul territorio, sia istituzionali (Regione, Provincia, Comune, Asl, ecc.) che sociali (associazionismo, volontariato). In questo modulo verranno inoltre forniti elementi di protezione civile intesa come collegamento tra difesa della Patria e difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni. Si evidenzieranno le problematiche legate alla previsione e alla prevenzione dei rischi, nonché quelle relative agli interventi di soccorso. Per concludere si forniranno delle informazioni sulla Rappresentanza dei volontari di SCN eletti in seno alla Consulta Nazionale per il Servizio Civile e riguardo ai rappresentanti e delegati regionali. CONTENUTI DETTAGLIATI - Il principio di solidarietà sociale. - La responsabilità sociale: sussidiarietà e partecipazione. - Uguaglianza e differenza. Sviluppo e sottosviluppo nella realtà locale e in quella globale: Il servizio civile in Italia e all’estero. - Forme di cittadinanza attiva: il servizio civile come forma di cittadinanza attiva e consapevole. - La gestione dei servizi sul territorio: il ruolo degli attori istituzionali e degli attori sociali. - Affinità e differenze tra le varie figure operanti sul territorio e analisi delle modalità di intervento. - I valori che sottendono al servizio civile: solidarietà - uguaglianza - lavoro - pace e difesa civile. - Analisi e riflessioni sul loro significato attuale e rapportato al contesto territoriale e situazionale. - La solidarietà politico/economica/sociale prevista dalla Carta Costituzionale. - I riferimenti costituzionali sul decentramento amministrativo che vede il Comune come l' istituzione capace di interpretare i bisogni della comunità presente sul proprio territorio. - Riflessione sui bisogni della Comunità territoriale (assistenziali, culturali, sociali, di integrazione) a cui i progetti di servizio civile rispondono. - Nozioni e significati della protezione civile; analisi e riflessioni sulle azioni di protezione civile in contesti di rischio. - La Consulta Nazionale, i rappresentanti e i delegati regionali dei volontari in servizio civile. - Il ruolo attivo dei volontari nello scegliere gli organi di rappresentanza. Modulo 3: Gestione e trasformazione non violenta dei conflitti Nel corso del TERZO MODULO si intende sviluppare una cultura della non violenza attraverso l' acquisizione di conoscenze sulla nascita e lo sviluppo dei conflitti e della loro risoluzione attraverso modalità non violente. CONTENUTI DETTAGLIATI - La prevenzione della guerra attraverso “peacekeeping”, “peace-enforcing”, “peacebuilding”. - Le diverse tipologie di conflitti: intrapersonali - interpersonali - di gruppo - intergruppali globali. - I conflitti che nascono dall' emarginazione, dalla diversità culturale e sociale. - Come affrontare il conflitto per poterlo risolvere. - Modalità di gestione dei conflitti. - Elementi del processo di negoziazione. Modulo 4: Comunicare in modo efficace, saper ascoltare, gestire le situazioni potenzialmente conflittuali Nel quarto modulo si svilupperanno le conoscenze per analizzare e comprendere i meccanismi che regolano gli scambi comunicativi, acquisire consapevolezza delle proprie modalità comunicative al fine di migliorare le proprie capacità relazionali. CONTENUTI DETTAGLIATI - Elementi del processo di comunicazione interpersonale. - La percezione: i diversi punti di vista. - La comunicazione verbale e non verbale. - L' ascolto: i diversi livelli di ascolto. - I conflitti comunicazionali: come prevenirli. - Una modalità comunicativa efficace: la comunicazione assertiva. - Definizione di progettualità individuali specifiche. - Individuazione e valorizzazione delle risorse personali. - Individuazione e valorizzazione delle risorse esterne a disposizione. - Progettualità e competenze acquisibili con l’esperienza di servizio civile. Formazione Generale a Distanza La FAD sarà associata prevalentemente al modulo 1 e al modulo 2; i volontari avranno modo di approfondire gli argomenti trattati in aula seguendo una serie di lezioni tematiche collegandosi alla piattaforma web, per una durata minima indicativa di 12 ore. Nello specifico si esamineranno i seguenti temi: - Ricostruzione storica del percorso di idee ed esperienze che hanno portato al servizio civile, con l' obiettivo di mettere in evidenza come il servizio civile contribuisce alla costruzione della pace attraverso l' utilizzo di strumenti pacifici. - La carta la costituzionale. - Tutela e promozione dei diritti. - La Carta di impegno etico del servizio civile nazionale. - Storia e senso del servizio civile: dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale. - Il dovere di difesa della Patria in relazione ai principi sanciti nella Costituzione Italiana, nella Carta Europea e negli ordinamenti delle Nazioni Unite. - La protezione civile: salvaguardia e tutela del patrimonio della Nazione, con particolare riguardo ai settori ambientale e della protezione civile. - Esperienze di servizio civile: testimonianze di enti, testimonianze di volontari. FAD Generale: Approfondimento sui diritti e i doveri del volontario Un modulo di FAD è riservato all’approfondimento sul senso del servizio civile, inteso come anno di apprendistato alla cittadinanza, speso in un Ente affiancando un operatore locale di progetto, secondo le modalità e i principi definiti nella normativa di accreditamento degli enti e nella Carta etica. Sarà questo il momento in cui approfondiremo la “letteratura” normativa sul servizio civile nazionale, sui vari attori previsti dal sistema e sui contenuti della Carta etica, nonché sui ruoli e le funzioni attribuite ad ognuno dalla legge e dalle normative derivate, comprese quelle relative all’accreditamento, alla presentazione dei progetti, alla gestione dei volontari. FAD Generale: Approfondimento sulla Costituzione Il percorso formativo in FAD prevede un generoso approfondimento della Carta costituzionale, del concetto di Patria, così come viene definito dalla Costituzione, che non rinvia solo al concetto di “confine nazionale”, quanto piuttosto all’idea di una comunità di persone che vivono all’interno di tali confini. I volontari avranno a disposizioni contenuti audio video e di testo per approfondire come l’ambiente, il territorio, il patrimonio culturale, storico e artistico, sono parti costitutive della “Patria” e come tali vanno difese. Saranno inoltre attivati dei testi di verifica per quanto concerne l’attività di protezione civile. FAD Generale: Approfondimento sulla Storia del Servizio Civile Un modulo di approfondimento FAD è dedicato al percorso storico che ha visto la nascita e lo sviluppo del servizio civile: fatti che hanno caratterizzato la storia dell’obiezione di coscienza e del servizio civile degli obiettori oltre che sviluppo ed evoluzione della legislazione e della giurisprudenza costituzionale di questi ultimi anni. 34) Durata: 44 ore, di cui 32 ore di aula e 12 di formazione a distanza Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari 35) Sede di realizzazione: Palazzo comunale - piazza Diaz, 1 – Lecco Nido Arcobaleno - via Ghislanzoni, 73a - Lecco Nido L’Arca di Noé - viale Adamello, 15 – Lecco 36)Modalità di attuazione: In proprio, presso l’ente, con formatori dell’ente. L’ambito formativo è ritenuto nei servizi per l’infanzia comunali uno degli indicatori di qualità che determinano l’offerta dei servizi. Investire sulle persone e quindi anche sui volontari permette una crescita in itinere nella comprensione della cultura di riferimento dei servizi, riconoscendone il significato e non la semplice applicazione. La formazione permette nel contempo un aggiornamento e un arricchimento dei significati di quanto viene offerto costruendo una cultura dell’ infanzia viva, attuale, che ha le sue radici nella storia, ma che va costruendosi di giorno in giorno attraverso le riflessioni, le richieste; sollecitando gli operatori a non dare niente per scontato, a non adagiarsi sul già noto, ma a un continuo interrogarsi, muoversi, cambiare, essere creativi nel proprio approccio educativo. Per i volontari ci si prefigura una formazione attiva, giocata sul campo che prevede momenti specifici che li aiuteranno nella comprensione di quanto si muove nei servizi. Gli ambiti di formazione specifica: - incontri formativi sul contesto in cui si colloca il servizio sociale. E’ possibile che si effettuino brevi periodi in altri servizi (anziani disabili minori…) per una più approfondita conoscenza delle problematiche che li attraversano. - Piccolo gruppo: situazione in cui sarà possibile entrare in profondità alla quotidianità del nido, al perché delle scelte organizzative e educative, alla lettura delle osservazioni e quindi alla scoperta del bambino e della famiglia. - Grande gruppo: luogo d’incontro in cui si condividono, definiscono e approfondiscono le scelte, gli orientamenti, le strategie organizzative che permetterà quindi di capire quali sono le motivazioni che stanno alla base dell’offerta dei servizi. - Percorsi formativi specifici che si andranno definendo in corso d’anno in relazione ai bisogni che emergeranno. 37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i: Anghileri Nicoletta, nata a … il … Valpolini Annamaria, nata a …il … Rettighieri Mara, nata a … il … Panzeri Marinella, nata a … il … 38) Competenze specifiche del/i formatore/i: Panzeri Marinella, pedagogista, Direttore del Settore Politiche Sociali e di sostegno alla famiglia. Da molti anni accompagna il Servizio Infanzia nell’identificazione, cura e mantenimento di una forte identità culturale che vede al centro la famiglia come luogo di risorse, bisogni e identità proprie. Anghileri Nicoletta, Rettighieri Mara e Valpolini Annamaria, responsabili Nidi e Centro Famiglie. Collaborano da tempo nella gestione dei Nidi e del Centro Famiglie. Hanno competenze maturate con l’esperienza nei servizi o con percorsi formativi. Cfr. Curriculum allegati 39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste: Gli ambiti privilegiati per la formazione specifica dei volontari saranno: - Formazione complessiva sul settore politiche sociali. Questi incontri permetteranno ai volontari di avere una percezione di tutte le problematiche che attraversano il Settore politiche sociali, gli orientamenti culturali del settore e l’articolazione delle offerte attraverso la conoscenza dei diversi servizi (incontri con la dirigente e i direttori di servizio); - Formazione sul campo (4-5 persone): situazione in cui sarà possibile entrare in profondità alla quotidianità del nido, al perché delle scelte organizzative, alla lettura delle osservazioni e quindi alla scoperta del bambino e della famiglia (piccolo gruppo 4-5 persone); - Formazione sugli orientamenti culturali del servizio luogo d’incontro in cui si condividono, definiscono e approfondiscono le scelte, gli orientamenti, le strategie organizzative, che permetterà quindi di capire quali sono le motivazioni che stanno alla base dell’offerta dei servizi (grande gruppo 13-15 persone) - percorsi formativi specifici con educatrice tutor luogo privilegiato in cui attraverso ciò che i volontari sperimentano nella quotidianità sii faranno degli ”affondi” teorici sulla cultura del servizio - percorsi formativi specifici con formatori esterni che si andranno definendo in corso d’anno - in relazione ai bisogni che emergeranno. La metodologia utilizzata in questi ambiti è caratterizzata prevalentemente dal confronto in gruppo sulle osservazioni del proprio fare educativo, supportato da interventi che provocano approfondimento, sperimentazione e verifica. 40) Contenuti della formazione: • • • • • • I contenuti della formazione specifica riguarderanno in particolare: i canali privilegiati della relazione con il bambino piccolo; la famiglia luogo di risorse e di bisogni; il lavoro di “cura”; il lavoro di gruppo; la comunicazione con le famiglie e il territorio; la documentazione. Percorsi tematici verranno affrontati e definiti in corso d’anno a seconda di particolari riflessioni che si andranno man mano approfondendo nei servizi. 41) Durata: 72 ore, mediamente 6 ore al mese. Altri elementi della formazione 42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto: 1 2 Formazione complessiva sul settore politiche sociali Formazione sul campo 3 Formazione sugli orientamenti culturali del servizio 4 percorsi formativi specifici con educatrice tutor 5 percorsi formativi specifici con formatori esterni 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° 11° 12° mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese ambito incontri con la dirigente e i direttori di servizio piccolo gruppo educatori grande gruppo educatori volontari e coordinatore Tutor e volontari Formazione per tutto il personale dei servizi e i volontari All’avvio del progetto, saranno comunicati all’UNSC dati e modalità di svolgimento dellla formazione generale dei volontari (secondo le indicazioni della Circolare 24/05/2007 prot. UNSC/21346/II.5). Entro cinque mesi dall' inizio del progetto, sarà trasmessa all’UNSC e all’ufficio Regionale di Servizio Civile la verifica della certificazione della formazione generale svolta (“Modulo F”). Tale certificazione conterrà anche l' elenco nominativo dei volontari formati. Entro sei mesi dall’avvio del progetto sarà trasmesso in via infomatica e all’Ufficio Regionale di servizio Civile il Questionario (All. 3 della Circolare 24/05/2007) Per tutta l’attività formativa sarà predisposto il Registro generale della formazione, che conterrà tutti gli elementi fondamentali sulla formazione svolta, compresa quella specifica. Saranno fornite tutte le informazioni richiesti dall’UNSC per il monitoraggio interno dei progetti di servizio civile, ai sensi del D.M. 3/08/2006 (”Approvazione del prontuario …”) Sarà effettuata una valutazione periodica dell' apprendimento di nuove conoscenze e competenze, nonché sulla crescita individuale dei volontari. Laddove dovesse emergere dai volontari qualche esigenza di approfondimento rispetto alle attività formative già realizzate si valuterà se integrare i contenuti o ridefinire alcuni aspetti metodologici e se è necessario organizzare nuovi momenti di formazione. Dopo aver raccolto i dati con i volontari, il responsabile del monitoraggio si incontrerà con il responsabile della formazione generale per condividere quanto rilevato e di utilizzare le diverse osservazioni e i dati raccolti per una più attenta progettazione e programmazione degli interventi. Il monitoraggio della formazione specifica sarà strettamente legato al monitoraggio dei risultati del progetto (riquadro 21) in quanto legato alla valutazione delle ricadute formative nel percorso personale e professionale dei volontari. Lecco, 3 marzo 2010 Il Responsabile legale dell’ente Il Commissario Straordinario dottor Sante Frantellizzi