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SCHEDA PROGETTO PER L’IMPIEGO DI VOLONTARI IN
SERVIZIO CIVILE IN ITALIA
ENTE
1)
Ente proponente il progetto:
COMUNE DI LECCO
2)
Codice di accreditamento:
3)
Albo e classe di iscrizione:
NZ01416
REGIONALE - LOMBARDIA
3ª
CARATTERISTICHE PROGETTO
4)
Titolo del progetto:
Il tempo e i tempi del nido
5)
Settore ed area di intervento del progetto con relativa codifica (vedi allegato 3):
ASSISTENZA - MINORI Cod. A02
6)
Descrizione dell’area di intervento e del contesto territoriale entro il quale si realizza il
progetto con riferimento a situazioni definite, rappresentate mediante indicatori misurabili;
identificazione dei destinatari e dei beneficiari del progetto:
Il Comune di Lecco, capoluogo dell’omonima provincia, si estende su una
superficie di 45,93 kmq e al 31 dicembre 2009 conta una popolazione di
47.791 abitanti, per una densità media pari a 1.030 abitanti per kmq.
Tra i lecchesi è alto il numero degli ultra 65enni 11.742, mentre i minori di
18 anni sono 7.677 di questi 1305 sono bambini tra 0 e 3 anni.
I nuclei famigliari residenti a Lecco sono 20536 di cui 1199 con bambini in
età 0-3 anni.
Nella città di Lecco per molti anni sono stati presenti esclusivamente i nidi
comunali e un nido privato. L’asilo nido l’ Arca di Noè viene aperto
dall’Amministrazione Comunale nel 1967, nel 1976 l’asilo nido
Arcobaleno. Quasi contemporaneamente veniva aperto l’asilo nido il
Ritrovo da parte di un soggetto privato della città. Solo nel 99 dopo anni in
cui la presenza storica dei nidi ha quasi assorbito l’intera offerta dei servizi
alle famiglie, a partire dagli impulsi dati dalla l.285/97 e dalla L.R. 23/99
anche il territorio di Lecco si caratterizza per il sorgere non solo di nuovi
servizi ma di nuovi soggetti come Enti Gestori.
Evoluzione dei servizi
100%
80%
3%
39%
37%
37%
36%
38%
40%
9%
41%
45%
60%
40%
61%
63%
01/02
02/03
63%
64%
62%
60%
56%
06/07
07/08
20%
46%
0%
Comunali
03/04
04/05
Convenzionati
05/06
08/09
Non convenzionati
Un cosi significativo modificarsi dell’offerta alle famiglie porta il Comune di
Lecco a costituire nel 2000 il Tavolo di Coordinamento dei Servizi per la
prima infanzia al quale partecipano i referenti di tutti i Servizi per l’infanzia
pubblici e privati del territorio (nidi e centri prima infanzia ).
La finalità principale del tavolo è quella di incrementare e rendere visibile il
capitale sociale dei servizi per l’infanzia attraverso il confronto e
l’interazione tra i servizi, con l’obbiettivo di rispondere ai reali bisogni della
famiglia e di costruire in forma condivisa dei riferimenti e dei vincoli a
supporto delle diverse forme di erogazione e della loro qualità.
Il contesto territoriale in cui il servizio opera vede infatti la presenza di
molteplici servizi per la prima infanzia, differenziati tra loro per tempi
d’apertura e proposta, in particolare nidi e centri prima infanzia denominati
sul territorio come punti gioco.
Suddivisione in % tra asili nido e punti gioco
100%
19%
22%
24%
80%
38%
38%
35%
34%
30%
62%
62%
65%
66%
70%
04/05
05/06
06/07
07/08
08/09
60%
40%
81%
78%
76%
20%
0%
01/02
02/03
03/04
Nidi
Punti gioco
L’evoluzione dei servizi ha permesso il raggiungimento dello standard di
riferimento dato dalla Comunità europea che prevede come obiettivo da
raggiungere nel 2010 la possibilità di rispondere al 33% dei bambini
compresi nella fascia 0-2 anni (da 0 fino al compimento del 3° anno) da
parte dei servizi per la prima infanzia.
La città di Lecco è arrivata a fine 2009 a rispondere al 35%, dato molto
alto rispetto alla media nazionale.
Tasso di copertura dell'utenza potenziale da parte dei servizi per la
prima infanzia a Lecco in relazione agli obiettivi europei.
36%
34%
Obiettivo di Barcellona
32%
30%
28%
26%
24%
22%
Lecco:
Tasso di copertura
dei servizi per la prima infanzia
20%
18%
01/02 02/03 03/04 04/05 05/06 06/07 07/08 08/09
La distribuzione dei servizi in città
Questa importante presenza di servizi sul territorio muove a una
concorrenza cooperativa in cui il fattore qualità / flessibilità diventa
fondamentale per i servizi.
Per le famiglie la ricerca di nidi che offrono l’organizzazione più consona
ai loro bisogni e con la qualità da loro ricercata è sicuramente facilitata dai
numerosi servizi presenti.
All’interno di questo contesto si colloca il Servizio infanzia e famiglia del
Comune di Lecco
Il servizio comprende:
due Asili Nido, che accolgono mediamente 200 famiglie all’anno; sono
servizi con più di 40 anni di esperienza e punto di riferimento per tutti i
servizi del territorio
un Centro per le Famiglie, nato 10 anni fa dall’esperienza dei nidi. Accoglie
mediamente 150 famiglie e si caratterizza per la permanenza di adulti che
accompagnano i bambini.
I nidi si propongono come luoghi di:
cura dei bambini 0-3;
offerta di esperienze significative nelle relazioni e nel gioco;
riferimento e sostegno per le famiglie;
raccolta dei bisogni e delle domande delle famiglie;
promozione della cultura sull’infanzia.
Il centro per le famiglie si propone come luogo di:
coordinamento, connessione, informazione e diffusione delle diverse
opportunità e proposte che si muovono sul territorio costruite per e con le
famiglie;
incontro e riferimento per le famiglie e i bambini;
condivisione e sostegno al ruolo genitoriale.
I servizi comunali propongono una qualità che si gioca soprattutto
attraverso:
• capacità di dialogare con la famiglia reale,
• attenzione alle esigenze e alle caratteristiche del bambino piccolo
cura della professionalità educativa del personale
• offerta di un’organizzazione flessibile, “pensata” e capace di comunicare gli
orientamenti culturali nelle pratiche quotidiane e non solo a parole.
dialogare con la famiglia reale
Il servizio nido oggi svolge un ruolo sociale importante perché,
accogliendo il bambino, è chiamato a lavorare anche con la sua famiglia.
Per questo, i nidi comunali si mettono in gioco nei confronti delle famiglie,
interessati a conoscerle, disponibili all’incontro e all’ascolto cercano di
modularsi in base alle loro caratteristiche, esigenze e domande.
I genitori che incontrano il nido vivono una nuova esperienza, spesso con
il primo figlio e per la prima volta al nido. Si interrogano su quanto sta
avvenendo nella relazione con il loro bambino, sul compito educativo che
stanno scoprendo e chiedono di essere accompagnati nella comprensione
del loro ruolo. Considerare le famiglie partner del nido significa
riconoscere che i genitori, qualunque sia la loro esperienza, hanno
competenze e risorse educative che permettono di costruire con loro un
rapporto di alleanza e di collaborazione per il benessere del bambino.
Uno degli aspetti fondamentali nei servizi per l’infanzia del comune di
Lecco è quindi quello di lavorare per realizzare una significativa
corresponsabilità tra servizi e famiglia per favorire un’unità educativa e
una modalità condivisa che aiuti il bambino a sentire il filo che lega le due
diverse esperienze.
I genitori entrando nel nido con le loro storie rappresentano degli
interlocutori capaci di allargare il sapere sociale dei servizi portando
immagini della famiglia reale, attuale e non ideale.
I genitori rappresentano anche degli interlocutori capaci di allargare il
sapere del nido perché, grazie all’ascolto delle loro domande,
all’attenzione a conoscere le loro caratteristiche, il servizio è aiutato a
restare in contatto con il contesto sociale e a comprendere le
trasformazioni delle famiglie.
La crescente presenza di famiglie immigrate all’interno dei nidi porta a
confrontarsi con atteggiamenti e saperi diversi. La famiglia proveniente da
un paese straniero rappresenta un’occasione di incontro tra due “mondi”,
un’opportunità reciprocamente arricchente. L’obiettivo è creare un ponte
tra le due culture per agevolare un processo di integrazione. Per alcune di
loro, il nido rappresenta uno spazio per raccontarsi, essere ascoltate e
ricevere sostegno per condividere difficoltà che vivono quotidianamente:
“l’isolamento” per l’assenza di una rete familiare, la scarsa padronanza
della lingua e la problematicità dell’inserimento nel mondo del lavoro.
I nidi e il Centro per le Famiglie utilizzano un approccio all’incontro con i
genitori che permette di far emergere emozioni e sentimenti in modo
partecipato, cercando di far sentire la famiglia accolta, ascoltata e non
giudicata. È un ascolto empatico che permette di vedere l’altro al di là
della comunicazione esplicita, di andare a capire il significato profondo
che le parole hanno, di provare dentro di sé le emozioni, le sensazioni
altrui.
È uno scambio che non offre ricette, ma permette ai genitori di
riconoscersi come risorsa, individuando insieme agli educatori il percorso
più significativo per il loro bambino e del loro essere genitori.
attenzione alle esigenze e alle caratteristiche del bambino piccolo
Ogni bambino al nido viene considerato come persona unica, con le sue
caratteristiche e le sue particolarità.
Il bambino pensa, desidera, sceglie, prova emozioni profonde. Si muove
ed esprime continuamente il suo modo di essere e di sentire in gesti,
azioni, espressioni. È quindi importante che gli adulti che gli sono accanto
si mettano in una posizione d’ascolto, perché per il bambino sentirsi
ascoltato significa sentirsi stimato, apprezzato e questo gli permette di
avere fiducia in se stesso per andare verso il mondo.
Il bambino può vivere ogni cambiamento come un’opportunità di nuove
scoperte ed esperienze, ma anche con fatica, per il timore di perdere le
sue certezze. Se si trova di fronte ad un adulto che gli infonde fiducia, che
gli permette di costruire la propria storia e di entrare in relazione con la
realtà che lo circonda, il cambiamento diventa un’esperienza di conquista
e di scoperta di sé e delle proprie capacità.
Il nido è spesso per i bambini il primo luogo di integrazione sociale.
Questo assume una valenza particolare per i bambini con famiglie
provenienti da paesi stranieri; infatti questi bambini sono chiamati a
costruire un’identità plurale e complessa a partire da riferimenti culturali
diversi; la spontaneità del loro essere bambino nel nido facilita questo
percorso.
Tutto quanto detto, vale a maggior ragione, se il bambino è disabile o in
una situazione di difficoltà sociale. La significativa esperienza maturata
negli anni dal servizio ha dimostrato che in queste situazioni il nido
rappresenta una preziosa risorsa sia per il bambino sia per la sua
famiglia, proprio perché è in grado di essere un luogo che accoglie
ciascuno con le sue particolarità
I servizi comunali per l’infanzia danno la possibilità di sperimentare queste
cose attraverso relazioni ed esperienze significative con adulti e coetanei,
in un ambiente “pensato” in cui il bambino è protagonista attivo delle
proprie scoperte e conoscenze.
cura della professionalità educativa del personale
La qualità del servizio è frutto di un’attenzione dell’organizzazione ai
bisogni delle famiglie e dei bambini e alla professionalità degli
operatori,alla loro formazione e aggiornamento costante, ai processi
quotidiani di lavoro.
L’organizzazione del servizio nido comunale assegna un ruolo centrale al
lavoro di gruppo, al confronto tra gli operatori e alla loro formazione,
individuando in questo un elemento indispensabile e irrinunciabile per
garantire un’elevata
qualità del tempo dei bambini e delle famiglie al nido.
Il lavoro di gruppo è la dimensione essenziale sia per la progettazione del
servizio sia per la gestione della quotidianità: ogni operatore,
indipendentemente dal ruolo, ha nel gruppo di lavoro un punto di
riferimento per la lettura di ciò che accade e per la definizione delle ipotesi
e delle modalità di intervento.
Il lavoro educativo del nido é sostenuto da percorsi di formazione in ambiti
e tempi riconosciuti dall’Amministrazione. La formazione aiuta, attraverso
la riflessione, a sviluppare nuove conoscenze e approfondimenti, a
qualificare la professionalità degli operatori, cui è richiesta la capacità di
mettersi in contatto con esigenze e domande sempre più complesse di
bambini e adulti.
La formazione è l’ambito in cui viene rivisitato il percorso educativo, con
uno sguardo attento alla relazione con le famiglie reali e con il territorio.
offerta di un’organizzazione flessibile e “pensata”
I servizi comunali si sono caratterizzati nel tempo come servizi molto
flessibili, in cui i bisogni organizzativi delle famiglie sono accolti e trattati
arrivando a un’articolazione oraria sempre più ricca e articolata,
accompagnata da una relativa differenziazione delle rette.
I moduli orari, oltre a poter essere articolati in molteplici modi, possono
essere variati nel corso della frequenza. A questo si aggiunge l’offerta di
buoni orari che vanno a prolungare il tempo di frequenza prescelto in caso
di necessità organizzative occasionali.
Buoni orari utilizzati anno
scolastico 2008 / 2009
Variazioni orarie utilizzate dalle famiglie anno
scolastico 2007 /2008
538 ore
51
Qualità
Il continuo lavoro di formazione del personale, la cura delle relazioni con
le famiglie e il continuo confronto tra la percezione della qualità erogata e
la qualità percepita dagli utenti ha portato i servizi per l’infanzia a
affermarsi come servizi riconosciuti e di riferimento per la promozione di
una cultura dell’infanzia che si va diffondendo nel territorio e a generare il
continuo aumento della domanda.
Grafico rappresentante la soddisfazione espressa dalle famiglie
anno scolastico 2008 2009
Soddisfazione percentuale Nidi Lecco - anno scolastico 2008/2009
100%
90%
80%
70%
Percentuale delle risposte
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
13
14
15
16
17
18
19
20
21
22
23
Domande
Per Nulla
Poco
Abbastanza
Molto
N.R.
24
25
26
27
28
29
30
31
32
33
34
7) Obiettivi del progetto:
o
o
o
o
o
o
o
Dalla descrizione del contesto e dai bisogni raccolti gli obbiettivi che il progetto si
pone sono:
Accogliere le famiglie che desiderano informazioni durante l’apertura del servizio
senza rigidità di orari e giorni di riferimento.
Indicatore di risultato: percentuale di soddisfazione alle voci del questionario di
soddisfazione-- Facilità nell’avere informazioni sul servizio
Rendere visibile la quotidianità del nido attraverso una comunicazione attenta e
aggiornata.
Indicatore di risultato: percentuale di soddisfazione alle voci del questionario di
soddisfazione- “Conoscenza delle esperienze di gioco vissute dal bambino al nido
nella quotidianità” “Informazioni sulle routine giornaliere del nido”
Creare ambiti di incontro formale e informale in cui le famiglie possano sentirsi
protagoniste del
Indicatore di risultato: numero di incontri per i genitori (riunioni feste,gite…)
Potenziare il grado di flessibilità dei servizi stessi, recependo in questo modo una
delle principali richieste delle famiglie.
Indicatore di risultato: aumento del numero di richieste di variazioni orarie e buoni
orari con la disponibilità ad un aumento di richieste sul pomeriggio.
Accogliere minori con particolari difficoltà relazionali, sociali o con disabilità
garantendo loro piccoli gruppi in cui sia possibile un’attenzione individualizzata
Indicatore di risultato: organizzazione oraria dei turni del personale educativo e
volontari che permetta un’attenzione più individualizzata ai bambini con disagio.
proporre attività laboratoriali in cui sia possibile garantire un rapporto numerico adulto
bambino che tuteli la creatività dei bambini.
Indicatore di risultato: percentuale di soddisfazione alle voci del questionario di
soddisfazione- “Proposte di attività significative ed interessanti per il bambino”
Al punto 8.3 sono stati declinati con precisione gli obiettivi specifici, il target e gli esiti
attesi per ogni attività che coinvolgerà i volontari.
8) Descrizione del progetto e tipologia dell’intervento che definisca in modo puntuale le attività
previste dal progetto con particolare riferimento a quelle dei volontari in servizio civile nazionale,
nonché le risorse umane dal punto di vista sia qualitativo che quantitativo:
8.1 Complesso delle attività previste per il raggiungimento degli obiettivi
Il progetto
Il progetto è strettamente connesso a quanto descritto nell’analisi del contesto.
I nidi comunali a fronte di una continua crescita di servizi sentono la
responsabilità di essere luogo di confronto e di crescita anche per i servizi di
nuova formazione che chiedono momenti di incontro con servizi con esperienza
e formazione.
D’altro canto c’è la necessità di “tenere” il livello di qualità acquisita e di essere
per le famiglie un luogo in cui si sentano protagoniste della crescita dei loro
bambini
Gli elementi fondamentali che permettono l’offerta di un servizio di qualità sono:
cura della formazione del personale.
cura delle relazioni;
cura della comunicazione;
cura e progettazione e dello spazio
La presenza dei volontari nei servizi permette di avere maggiori risorse affinché
la cura dei particolari possa essere maggiormente monitorata, ma soprattutto di avere
sguardi diversi che entrano nei servizi, chiedono e interrogano permettendo a tutti gli
operatori di non dare per scontato il proprio fare educativo.
Lo scambio di culture e immagini diverse che si incontrano permettono ai
volontari inseriti nel progetto di crescere, insieme agli educatori in un percorso di
incontro, scambio e sperimentazione di sé come persone adulte che si mettono in
gioco progressivamente in ambito professionale, mettendo in luce attitudini, risorse,
curiosità e fatiche. Ciò permette inoltre la scoperta del bambino come “persona” da
stimare, con cui relazionarsi con “dignità”.
8.2 Risorse umane complessive necessarie per l’espletamento delle attività previste, con la
specifica delle professionalità impegnate e la loro attinenza con le predette attività
N.
FASI
12° mese
11° mese
10° mese
9° mese
8° mese
7° mese
6° mese
5° mese
4° mese
3° mese
2° mese
PERIODO
PRELIMIN
ARE
all’arrivo
dei
volontari
di SCN
1° mese
Formazione
delle persone
coinvolte
(educatrici
tutor)
2 Accoglienza e
inserimento dei
volontari del
SCN
3
Formazione
generale dei
volontari SCN
4
Formazione
specifica dei
volontari SCN
1
TEMPISTICA DI RIFERIMENTO
tempo della
conoscenza
6
Tempo dell’
accompagnam
ento nella
sperimentazion
e
7
Tempo
dell’autonomia
5
8
Verifiche
attività di
monitoraggio
fase 1) formazione delle educatrici tutor coinvolte nel progetto
in particolare si prevedono incontri di staff per la definizione del modello
organizzativo relativo alla presenza dei volontari
fase 2) Accoglienza e inserimento dei volontari del SCN
Presentazione all’Assessore e/o al Sindaco
Definizione degli aspetti logistico/organizzativi (orario, sedi, spazi, programma
settimanale e calendario attività…)
Presentazione e conoscenza degli operatori del Servizio infanzia e famiglia e di
altri operatori del settore potenzialmente significativi per i volontari
Fase 3) formazione generale
Partecipazione ai momenti di formazione generale affidata all’ANCILOMBARDIA
Fase 4) Formazione specifica dei volontari SCN
Questa fase sarà distribuita nell’arco dei 12 mesi, con momenti più intensivi nei
primi mesi, caratterizzati da una formazione che a partire dall’osservazione
approfondirà tematiche educative attraverso pprofondimenti anche teorici
stimolati dalle verifiche in itinere.
Fase 5 ) Tempo della conoscenza
I volontari accompagnati dai loro tutor dedicheranno un tempo alla graduale
scoperta dei punti cardine della cultura di riferimento dei servizi e ad una
osservazione accompagnata delle relazioni che si intrecciano con le famiglie,
con i bambini e nel gruppo di lavoro.
Fase 6) Tempo dell’ accompagnamento nella sperimentazione
È un tempo dedicato alle prime sperimentazioni di gestione di piccoli gruppi di
bambini, alla presenza di un un’educatrice che permetterà loro un confronto sui
dubbi, fatiche o successi vissuti nel loro “stare” con i bambini.
Fase 7) Tempo dell’autonomia pur mantenendo uno strettissimo contatto con il
tutor i volontari potranno sperimentarsi in autonomia rispetto alla proposta e
gestione di alcuni piccoli progetti inerenti alla quotidianità con i bambini.
Fase 8) verifiche e attività di monitoraggio
Si tratta di una fase trasversale che ha come obiettivi quelli di:
Verificare il livello di conoscenza, di comprensione del progetto e di
motivazione
Verificare l’andamento del progetto (rilevazione attività svolte, orari …)
rilevare eventuali problemi, raccogliere proposte, critiche e domande
rilevare le aspettative (soddisfazione, utilità, crescita…)
Le attività verranno svolte attraverso incontri individuali e di gruppo,
osservazioni, colloqui e affiancamenti nell’operatività
8.3 Ruolo ed attività previste per i volontari nell’ambito del progetto
Le risorse umane previste prevedono:
Figure coinvolte
numero
Direttore
servizio
infanzia e famiglia
coordinatori
Educatrici tutor
educatrici
1
3
4
19
Dipendenti
Comune di Lecco
Dipendenti
Consorzio
Consolida
2
2
10
1
2
9
Il progetto prevede tempi e modalità che permettano al volontario di
sperimentare la sua curiosità, imprenditività, il suo desiderio di mettersi in gioco
nell’acquisizione di una nuova professionalità.
Il ruolo dei volontari prevede:
o attivazione di capacità d’osservazione durante lo svolgimento delle proposte
educative
o attivazione di competenze professionali che permettano di portare il loro contributo
all’interno del gruppo di lavoro
o sperimentazione di modalità relazionali significative e attente con i bambini,
soprattutto nei momenti di gioco e di cura
o produzione di materiale di documentazione relativo alle diverse esperienze realizzate
o funzioni di supporto organizzativo in particolare rispetto alle attività pomeridiane.
o presenza durante le iniziative rivolte alle famiglie con funzioni di supporto
organizzativo
o progettazione e cura dello spazio e dei materiali
o partecipazione agli incontri di programmazione di monitoraggio e di verifica delle
attività svolte
Le attività previste per i volontari sono strettamente legate all’approccio educativo che il
servizio propone.
funzioni di supporto organizzativo
Rispondere ai bisogni organizzativi delle famiglie richiede un forte equilibrio tra le
richieste, la cultura dei servizi e i tempi lavorativi del personale. All’interno di
questi equilibri è forte una continua riorganizzazione interna che tenga conto di
queste istanze e mantenga soprattutto la qualità del servizio in ogni “variabile”
dell’offerta.
Il ruolo dei volontari permetterà una maggior garanzia di compresenza in
particolare in caso di arrivo di famiglie nuove a cui offrire un tempo d’accoglienza
per conoscere il servizio e in caso di richiesta di flessibilità oraria.
Poter accogliere senza blindare in orari troppo rigidi facilita l’organizzazione
familiare e la percezioni di servizi vicini ai bisogni.
Anche nelle fasce pomeridiane in cui spesso è necessario accogliere le richieste
di flessibilità da parte delle famiglie con un utilizzo dei buoni orario è evidente i
la necessità di suddividere i bambini in piccoli gruppi, tutelando il momento di
ricongiungimento tra i bambini e i loro genitori.
Essere disponibili ad una flessibilità oraria permetterà un modularsi alle richieste
organizzative del servizio, permettendo nel contempo al volontario di avere
sguardi diversi sui momenti della giornata e di sperimentare accanto agli
educatori le sue capacità organizzative utili nella gestione quotidiana dei servizi.
proposte di laboratori e di cura dei bambini
Il ruolo dei volontari, inizialmente di affiancamento agli educatori, permette di
avere sguardi diversi sui bambini, attraverso l’osservazione il volontario potrà
conoscere, domandare e comprendere. La presenza dell’educatore gli
permetterà un’osservazione attenta alla scoperta del bambino, della famiglia e
dell’approccio educativo del servizio. La gradualità permetterà di scoprire e far
propria la base della cultura educativa dei servizi, per poter individuare quali
sono le proprie risorse da mettere in gioco nella costruzione del proprio stile
educativo.
La capacità di dare e darsi tempo favorirà nei volontari l’esperienza del veder
nascere relazioni significative, in cui l’ascolto delle emozioni e delle competenze
del bambino gli permetteranno di avvicinare le proprie emozioni, sperimentare le
proprie competenze, scoprire le proprie risorse e le proprie fatiche.
Il confronto tra educatori e volontari su quanto essi stanno vivendo e
sperimentando è una delle ricchezze che servizi e volontari sperimentano nel
loro fare educativo. È infatti l’incontro e il confronto tra sguardi “competenti “ e
sguardi ”ingenui” che permette di costruire la propria professionalità, non dando
per scontato ma mettendosi in ascolto, disponibili a una contaminazione
reciproca. La capacità di lavorare in gruppo, raccontare e condividere emozioni,
intuizioni, eventi, permette sguardi più obiettivi, cambiamenti, correzioni, verifiche
e ridefinizioni in una situazione educativa non rigidamente definita ma che si
modifica e si modella su quanto gli intrecci relazionali tra bambini e tra bambini e
adulti chiedono in quel momento.
cura dello spazio e dei materiali
La strutturazione di uno spazio educativo richiede che siano le caratteristiche, le
domande, i bisogni del bambino a guidarne la definizione e la realizzazione e
che vi sia una stretta interrelazione fra contenuti educativi, strutturazione degli
spazi, scelte di materiali.
L’immagine di bambino sostenuta dalla cultura di riferimento dei servizi sollecita
una progettazione degli spazi in cui il bambino si senta accolto come persona, in
cui lo spazio, più che l’adulto lo solleciti al fare, a sperimentare la sua creatività
all’essere inventore…accanto a questo la necessità di spazi non confusivi in cui i
messaggi che arrivano al bambino siano molto chiari e nello stesso tempo siano
accoglienti, funzionali, tutelanti e sicuri.
Il ruolo: i volontari contribuiranno, attraverso l’osservazione attenta a come i
bambini si muovono nello spazio e usano i materiali, a portare nel gruppo di
lavoro sollecitazioni e proposte di cambiamento e arricchimento, insieme ad una
attiva collaborazione a mantenere “curati” e rinnovati spazi e materiali.
Questo nella consapevolezza che il messaggio che attraverso la “cura” si
desidera passare a bambini e famiglie è quello di spazi ”pensati”, in cui la “cura”
di quanto in quegli spazi avviene è un messaggio di “cura delle relazioni”: ciò
per i servizi è una cosa molto importante.
produrre documentazione a sostegno della comunicazione con le famiglie
Documentare per condividere con le famiglie, per permettere di dare corpo ad
una idea di educazione fondata sulla stima dei bambini su ciò che i bambini
realmente fanno e sono capaci di fare.
Documentare per lasciare traccia della storia di ognuno e della storia dei servizi.
Documentare per diffondere una cultura dell’infanzia che nasce dal rispetto e
dalla stima che abbiamo per ogni bambino e per ogni famiglia che entra nei
servizi.
La documentazione favorisce il confronto e la discussione permettendo di uscire
da rigide prefigurazioni personali e stereotipi, partendo da immagini concrete di
come il bambino gioca, usa le proprie competenze, entra in relazione con il
mondo e con gli altri.
Il ruolo: la presenza dei volontari come persone note ai bambini facilita il compito
della documentazione, l’immediatezza delle riprese in un clima noto al bambino,
evitando forzature e rigidità. Le competenze relazionali che il volontario man
mano acquisirà gli permetteranno di comprendere quali sono le priorità dei
messaggi che si vogliono trattare e comunicare attraverso la documentazione.
presenza durante le iniziative rivolte alle famiglie con funzioni di supporto organizzativo
La consapevolezza maturata nei servizi è quella di accogliere la famiglia
riconoscendone competenze e risorse a volte negate dalla famiglia stessa.
Il genitore attraverso il “fare educativo”, il sentirsi accolto in un contesto non
giudicante, può trovare anche attraverso il confronto con altri genitori un suo
modo di essere genitore, può individuare partendo da sè nuove soluzioni per
giocarsi nella relazione con il bambino.
Fin dal momento della domanda d’iscrizione appare evidente come per le
famiglie sia significativo sentirsi accolte, avere un tempo dedicato a loro in cui al
di là delle pratiche burocratiche ci sia ascolto della loro esperienza, dei loro
entusiasmi e delle loro fatiche.
er questo l’approccio del servizio è quello di dedicare alle famiglie tempi e luoghi
in cui cogliere, se lo si desidera, un’opportunità di incontro e scambio di
esperienze con altri genitori, con l’attenzione da parte degli educatori a
valorizzare e sostenere il saper fare naturale di ogni madre e padre, e nello
stesso tempo accoglierli in un luogo in cui la percezione di essere stati pensati e
attesi è intensa. Da qui la proposta di un pomeriggio al nido con scadenza
mensile per le famiglie in lista d’attesa, l’offerta di percorsi di massaggio per
bambini molto piccoli, la proposta di laboratori di gioco in cui genitori e bambini
sperimentano insieme nuovi materiali e proposte, l’offerta di serate
d’approfondimento su tematiche sollecitate dai genitori.
Il ruolo del volontario accanto all’educatore è quello di facilitare l’accoglienza e la
suddivisione in piccoli gruppi di genitori e bambini, permettendo un clima
tranquillo in cui ognuno trovi uno spazio all’accoglienza da parte del gruppo e
alla sperimentazione. La presenza del volontario faciliterà inoltre la raccolta di
domande espresse o più nascoste che si muovono dentro il gruppo, permettendo
così un’attenta lettura delle richieste delle famiglie.
9) Numero dei volontari da impiegare nel progetto:
4
10) Numero posti con vitto e alloggio:
0
11) Numero posti senza vitto e alloggio:
4
12) Numero posti con solo vitto:
0
13) Numero ore di servizio settimanali dei volontari, ovvero monte ore annuo:
14) Giorni di servizio a settimana dei volontari (minimo 5, massimo 6):
1.400
(min. 12 h/set)
5
15) Eventuali particolari obblighi dei volontari durante il periodo di servizio:
Flessibilità oraria specie nelle ore pomeridiane funzionale alle esigenze di servizio.
L’articolazione settimanale dell’orario sarà comunque concordata tra i responsabili
di servizio e il volontario.
CARATTERISTICHE ORGANIZZATIVE
16) Sede/i di attuazione del progetto, Operatori Locali di Progetto e Responsabili Locali di Ente Accreditato:
N.
Sede di attuazione
del progetto
Comune
Indirizzo
Cod. ident.
sede
N. vol.
per sede
Nominativi degli Operatori Locali di Progetto
Cognome e nome
Data di
nascita
C.F.
Nominativi dei Responsabili Locali di
Ente Accreditato
Cognom
Data di nascita
e e nome
C.F.
1
Nido L’arca di Noè
Lecco
Viale Adamello 15
104105
2
Anghileri Nicoletta
omissis
omissis
=
=
=
2
Nido Arcobaleno
Lecco
Via Ghislanzoni 73/a
104107
2
Valpolini Annamaria
omissis
omissis
=
=
=
17) Eventuali attività di promozione e sensibilizzazione del servizio civile nazionale
Le attività di promozione del progetto saranno:
pubblicizzazione del bando UNSC per la selezione dei volontari (pubblicato sulla
Gazzetta Ufficiale - 4ª serie speciale concorsi ed esami), attraverso:
pubblicazione del testo integrale del progetto sul sito Internet comunale
www.comune.lecco.it mediante news in home page e sul mini-sito dedicato al servizio
civile nazionale;
comunicato stampa, inserzioni e servizi sui mezzi di informazione locali (giornali
quotidiani e settimanali, agenzie di stampa, radio, tv).
diffusione di una scheda sintetica (tipo FAQ) tramite mailing list a scuole e
associazioni della città e del territorio;
pubblicizzazione del progetto attraverso:
un incontro informativo orientativo ad hoc con i giovani, al quale parteciperanno anche
gli OLP degli altri progetti del Comune di Lecco approvati e inseriti nel bando;
all’incontro saranno invitati ragazzi direttamente intercettati dal Servizio e tutti coloro
che, raggiunti da un’adeguata pubblicizzazione, risultino interessati. A tal fine – nel
rispetto della normativa sulla privacy – viene sistematicamente aggiornato dal Centro
Informagiovani di Lecco uno specifico indirizzario, cioè l’elenco dei giovani interessati
al servizio civile nazionale, mediante raccolta di dati anagrafici, formativo-professionali
ed esperienziali;
partecipazione all’incontro informativo promosso all’uscita di ogni bando dal Servizio
Informagiovani di Lecco per la promozione e la presentazione di tutti i progetti della
provincia inseriti nel bando;
dépliant specifici distribuiti nei Servizi sociali, educativi e culturali dell’Ente;
dépliant specifici distribuiti a Lecco e nel territorio del Distretto attraverso la rete del
Collegamento Territoriale dei Centri di Aggregazione Giovanile e dei Servizi
Informagiovani, nelle scuole superiori della provincia, nei luoghi di incontro e di
aggregazione giovanile, nei servizi sociali, educativi e socio-sanitari, nelle biblioteche,
nei circoli, bar, associazioni della città e del territorio;
Promozione di incontri a tema nella sede del Servizio Infanzia e Famiglia, con singoli
o piccoli gruppi di ragazzi interessati.
Quanto alla sensibilizzazione al Servizio Civile Nazionale:
il Centro Informagiovani comunale ha uno specifico settore tematico sul servizio civile
nazionale (sia per i progetti in Italia che per l’estero), in cui operano educatori che
realizzano attività di informazione, orientamento e consulenza, per i progetti dell’ente
e di quelli del territorio provinciale;
sono state redatte numerose pagine web dedicate al tema del servizio civile nazionale
sul sito internet del Comune di Lecco (www.comune.lecco.it), ora aggregate e
organizzate nel mini-sito;
il Centro Informagiovani, svolge un’intensa attività promozionale, con iniziative rivolte
ai giovani (soprattutto nelle scuole della città) e agli enti pubblici. In collaborazione
con la Provincia di Lecco, il Centro di Servizio per il Volontariato Solevol e la Sede
Territoriale di Lecco della Regione Lombardia, ha promosso e organizzato dal 2002
ogni anno seminari e convegni pubblici sul tema del servizio civile, fornendo
aggiornamenti della normativa nazionale e regionale, supporto alla progettazione e
consulenza sulle procedure di accreditamento. Inoltre ha prodotto materiale
informativo specifico sul tema e diffonde le pubblicazioni dell’UNSC, della Regione
Lombardia e degli enti nazionali e regionali accreditati (ARCI Servizio Civile, Caritas
Ambrosiana, Telefono Azzurro, UIC, CESC, Mosaico, Anci Lombardia, Co.Lomba,
ecc.).
il Comune di Lecco partecipa al Tavolo territoriale di coordinamento del servizio civile
nazionale, la cui segreteria tecnica è gestita dal Centro di Servizio al Volontariato
So.Le.Vol. Vi fanno parte i principali enti di servizio civile del territorio: Comune di
Lecco, Provincia di Lecco, ARCI Servizio Civile, Caritas Ambrosiana, Acli provinciale,
Unione Italiana Ciechi, Consorzio cooperative sociali Consolida, Centro Orientamento
Educativo di Barzio, Associazione Il Gabbiano di Colico, Anpas provinciale, VIDES di
Lecco. Fra le funzioni del Coordinamento vi è l’attività sistematica di promozione e
sensibilizzazione del servizio civile nelle scuole superiori, nelle sedi universitarie, nei
centri di aggregazione giovanile e nei luoghi informali frequentati dai giovani. Inoltre
sono stati prodotti materiali e strumenti informativi mirati dal punto di vista
comunicativo, valorizzando le stestimonianze e l’espeirnza dei giovani stessi che
hanno svolto il Servizio civile nei diversi enti della provincia (diffusione video in dvd,
trasmissioni radiofoniche e televisive, spot televisivi…).
Ore dedicate alla promozione e sensibilizzazione: 50.
18) Criteri e modalità di selezione dei volontari:
Criteri UNSC.
19) Ricorso a sistemi di selezione verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione dell’Ente
di 1ª classe dal quale è stato acquisito il servizio):
SI
20) Piano di monitoraggio interno per la valutazione dell’andamento delle attività del progetto:
TEMPISTICA DI RIFERIMENTO
Strumenti
1°
2°
3°
4°
5°
6°
7°
8°
9°
10° 11° 12°
mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese
Questionario di
soddisfazione
Colloquio con
progettista
Colloqui con
Olp
schede di
autovalutazione
Incontri di
grande gruppo
con tutte le
educatrici
In continuità con le modalità di lavoro del Servizio Infanzia e Famiglia, verranno
proposti momenti di verifica periodici sull’andamento del progetto.
Nel corso della fase di monitoraggio verranno rilevati sia aspetti tecnici che aspetti
personali
Aspetti tecnici:
- Livello di conoscenza e comprensione del progetto
- Andamento del progetto (rilevazione attività svolte, verifiche, orari di servizio…)
- Attività di formazione…
Questi momenti si articoleranno a diversi livelli:
Questionario di soddisfazione, che permetterà al volontario di segnalare al servizio
l’evoluzione del suo essere operativo dentro il servizio.
Colloqui volontari-Olp (periodici) per una verifica in itinere del loro “essere nei
servizi”. Potranno avvenire in ogni momento richiesto dai volontari.
Incontri tra operatori locali di progetto per la verifica dell’andamento del percorso
attraverso:
o valutazione delle risorse/limiti personali e professionali per il volontario;
o valutazione delle ricadute sul servizio in termini di efficacia e efficienza. Tali incontri
saranno a cadenza trimestrale e al bisogno.
Incontri personali del direttore di servizio con i volontari
o valutazione del percorso personale e professionale dei volontari, attraverso l’analisi
della rispondenza tra le aspettative nate dal progetto e il riscontro oggettivo sulla
quotidianità del servizio.
Tali incontri saranno a cadenza quadrimestrale e al bisogno.
Schede di auto valutazione
o relativa al ruolo del volontario dentro il servizio e alle competenze acquisite.
Tali schede saranno utilizzate con cadenza quadrimestrale. Gli indicatori che
verranno considerati, in particolare per facilitare i momenti di monitoraggio e
valutazione descritti, saranno:
motivazione
interesse
coinvolgimento nei processi lavorativi
disponibilità
flessibilità
autonomia e cura nello svolgimento dei compiti
capacità di proposta
assunzione di responsabilità
capacità di vivere la dimensione del gruppo di lavoro
discrezione e attenzione nella comunicazione con gli utenti.
Incontri di grande gruppo tra tutto il personale del servizio e i volontari
o avvio e una verifica del ruolo del volontario visto dalla parte di chi è accolto e di chi
accoglie.
Tali incontri saranno a inizio e a fine progetto.
21)Ricorso a sistemi di monitoraggio verificati in sede di accreditamento (eventuale indicazione
dell’Ente di 1ª classe dal quale è stato acquisito il servizio):
NO
22)Eventuali requisiti richiesti ai canditati per la partecipazione al progetto oltre quelli richiesti
dalla legge 6 marzo 2001, n. 64:
23)Eventuali risorse finanziarie aggiuntive destinate in modo specifico alla realizzazione del
progetto:
24)Eventuali reti a sostegno del progetto (copromotori e/o partners):
Nel settore Politiche Sociali e Sostegno alla Famiglia è attiva la co-progettazione* con il
Consorzio cooperative sociali Consolida, formula capace di innovare le forme di
collaborazione più usuali condividendo nella gestione del servizio responsabilità, risorse
e competenze. In funzione di questa collaborazione sono quindi condivisi e sostenuti
operativamente gli obiettivi di questo progetto.
Il personale del Consorzio, che ha maturato una buona esperienza, sarà in gioco nella
fase di accompagnamento del volontario nella ricerca di un proprio stile educativo. In
particolare, affiancherà la ricerca del volontario nella comprensione della gestione e
organizzazione delle fasce pomeridiane, che comprendono il significativo momento del
ricongiungimento del bambino con la sua famiglia, momento che richiede particolare
cura nella “comunicazione” e gestione delle dinamiche adulto/bambino.
(*) il termine co-progettazione va inteso come convenzione per la corresponsabilità di progettazione e gestione dei
servizi sociali (quindi il significato è diverso da quello usato dall’UNSC per i progetti di SCN).
25)Risorse tecniche e strumentali necessarie per l’attuazione del progetto:
L’ente impiegherà, per l’attuazione del progetto - oltre all’OLP - personale con
competenze tecnico-professionali di qualità e con grande esperienza acquisita nella
progettazione e gestione dei servizi.
o Presenza nella quotidianità di un educatore di riferimento.
o Presenza dei coordinatori di servizio per:
- affiancamento sulla progettazione in itinere del ruolo e compiti del volontario;
- accompagnamento in ambito formativo giocato nella quotidianità.
Le risorse strumentali previste sono:
computer, banca dati, cinepresa, macchina fotografica, videoregistratore, televisore,
biblioteca del Servizio.
CARATTERISTICHE DELLE CONOSCENZE ACQUISIBILI
26)Eventuali crediti formativi riconosciuti:
27)Eventuali tirocini riconosciuti:
28) Competenze e professionalità acquisibili dai volontari durante l’espletamento del servizio,
certificabili e validi ai fini del curriculum vitae:
Grazie alle attività svolte, i volontari
apprenderanno conoscenze e metodi relativi all’approccio educativo ai bambini,
costruendo un proprio stile educativo;
acquisiranno o miglioreranno competenze relazionali, comunicative, informatiche, legate
al rapporto con i bambini, le famiglie, gli altri enti in rete;
acquisiranno competenze nella documentazione, nella progettazione e gestione di
proposte di cura e di gioco per i bambini, nella lettura dei “messaggi” del bambino,
nell’utilizzo del linguaggio fotografico e audiovisivo;
sperimenteranno e acquisiranno capacità organizzative utili alla gestione quotidiana dei
servizi, in considerazione delle esigenze delle famiglie;
si sperimenteranno all’interno di gruppi di lavoro;
acquisiranno conoscenze e competenze legate alla dimensione pubblica dell’ente locale
in cui opereranno.
Sperimenteranno un’esperienza in campo educativo interessante ai fini dell’orientamento
a scelte formative e professionali da intraprendere
L’ente rilascerà un attestato che evidenzierà le esperienze e le competenze acquisite dal
volontario sia in relazione all’utenza che in relazione al lavoro di gruppo.
Formazione generale dei volontari
29) Sede di realizzazione:
Aule attrezzate nella sede centrale di ANCI LOMBARDIA – Ufficio Servizio Civile e nelle
sedi periferiche su base provinciale
30) Modalità di attuazione:
In proprio con formatori di Anci Lombardia
31) Ricorso a sistemi di formazione verificati in sede di accreditamento ed eventuale indicazione dell’Ente
di 1^ classe dal quale è stato acquisito il servizio:
SI
ANCI Lombardia - cod. Ente NZ00504
32) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
I metodi e le tecniche sono riconducibili alle linee guida (determina direttoriale UNSC 4 aprile
2006).
La formazione d’aula sarà erogata con l’utilizzo di due metodologie:
- la lezione frontale
- le dinamiche non formali: la situazione formativa che fa riferimento alle dinamiche di un
gruppo è essenzialmente legata a risultati di facilitazione in modo che i volontari riescano a
percepire e ad utilizzare le risorse interne al gruppo, costituite da ciò che ciascuno, come
individuo e come parte di una comunità, porta come sua esperienza, come suo patrimonio
culturale, e dalle risorse che l’Ente mette a disposizione dei partecipanti in diversi modi e
sotto diversi aspetti.
Le tecniche utilizzate comprendono, in maniera ampia, la sinottica e il metodo dei casi,
l’esercitazione, i giochi di ruolo, e, nel complesso, sia le tecniche di apprendimento che i tipi
di esperienze riconducibili alla formazione alle relazioni in gruppo e di gruppo.
33) Contenuti della formazione:
ANCI Lombardia ha strutturato il percorso di formazione da proporre ai volontari in quattro
moduli.
La formazione generale consisterà in un percorso comune a tutti i giovani avviati al servizio
civile con lo stesso bando e avrà come contenuto generale l'
elaborazione e la
contestualizzazione sia dell'
esperienza di servizio civile sia dell'
identità sociale del volontario,
in relazione ai principi normativi (linee guida della formazione), fornendo loro una “cassetta
degli attrezzi”, in termini di informazioni e spunti di riflessione utili ad affrontare l'
esperienza e
a costruirne il significato.
Modulo 1: Preparazione allo svolgimento del servizio civile, costruzione della identità
del gruppo
L’obiettivo del PRIMO MODULO è la preparazione allo svolgimento del servizio civile.
Saranno fornite tutte le informazioni legate agli aspetti operativi/organizzativi del servizio
civile per rendere consapevoli i volontari del contesto in cui sono inseriti.
Il modulo aiuterà i volontari a riflettere sul significato della scelta del servizio civile nazionale e
sul valore della partecipazione attiva alla vita della società.
Il programma del modulo fornirà ai volontari una "cassetta degli attrezzi" in termini di
informazioni e spunti di riflessione utili ad affrontare l'
esperienza e a costruire un significato.
CONTENUTI DETTAGLIATI
- Informazioni tecniche e operative sul servizio
- diritti e doveri del volontario
- La rete organizzativa in cui si sviluppano i progetti di servizio civile: Anci - Comune - OLP
– Servizio nazionale, le interconnessioni.
- Come rapportarsi ai diversi ruoli senza invasioni di campo per facilitare le
intercomunicazioni
- L'
identità del volontario di servizio civile: chi è: definizione classica - chi non è
- Analisi delle aspettative e delle motivazioni al servizio
- Analisi e condivisione delle motivazioni sottostanti alla scelta di svolgere un anno di
servizio civile. La scelta e l’identità del gruppo in formazione.
- Ruoli e funzioni del volontario di servizio civile
- Diritti e doveri del volontario
- Disciplina dei rapporti tra enti e volontari di servizio civile
- La valorizzazione dell’esperienza: strumenti e metodi.
Modulo 2: la difesa della Patria attraverso la solidarietà e la cittadinanza attiva
L’obiettivo del SECONDO MODULO è far apprendere i diversi e nuovi modi di concepire il
rapporto tra Stato e cittadini; leggere il territorio attraverso le sue dinamiche, problemi,
bisogni; sviluppare il senso civico e la cittadinanza attiva, riflettere sul concetto di solidarietà,
di sussidiarietà e sul significato e sulle forme di cittadinanza attiva, espressioni concrete della
volontà di costruire e sviluppare un nuovo modello di welfare, capace di rispondere alle
esigenze della società, attraverso forme di partecipazione responsabile e creativa da parte di
tutti gli attori sociali, secondo una logica di sussidiarietà e solidarietà.
A partire dall’analisi dei principi costituzionali di solidarietà sociale e delle forme di intervento
sul territorio, si giungerà ad analizzare il concetto di cittadinanza attiva come risposta
operativa e concreta ai bisogni e alle necessità del territorio.
Il modulo sarà l'
occasione anche per approfondire, tenendo conto delle differenze funzionali e
operative, il ruolo dello stato e della società nell’ambito della promozione umana e della
difesa dei diritti delle persone. L’analisi si soffermerà sulle diverse modalità di intervento e
sulle possibilità di una programmazione condivisa che abbia come fine lo sviluppo sociale
della comunità.
Il modulo approfondirà quindi il concetto di democrazia spiegando le funzioni e i ruoli rivestiti
dai diversi attori operanti sul territorio, sia istituzionali (Regione, Provincia, Comune, Asl, ecc.)
che sociali (associazionismo, volontariato).
In questo modulo verranno inoltre forniti elementi di protezione civile intesa come
collegamento tra difesa della Patria e difesa dell’ambiente, del territorio e delle popolazioni. Si
evidenzieranno le problematiche legate alla previsione e alla prevenzione dei rischi, nonché
quelle relative agli interventi di soccorso. Per concludere si forniranno delle informazioni sulla
Rappresentanza dei volontari di SCN eletti in seno alla Consulta Nazionale per il Servizio
Civile e riguardo ai rappresentanti e delegati regionali.
CONTENUTI DETTAGLIATI
- Il principio di solidarietà sociale.
- La responsabilità sociale: sussidiarietà e partecipazione.
- Uguaglianza e differenza. Sviluppo e sottosviluppo nella realtà locale e in quella globale: Il
servizio civile in Italia e all’estero.
- Forme di cittadinanza attiva: il servizio civile come forma di cittadinanza attiva e
consapevole.
- La gestione dei servizi sul territorio: il ruolo degli attori istituzionali e degli attori sociali.
- Affinità e differenze tra le varie figure operanti sul territorio e analisi delle modalità di
intervento.
- I valori che sottendono al servizio civile: solidarietà - uguaglianza - lavoro - pace e difesa
civile.
- Analisi e riflessioni sul loro significato attuale e rapportato al contesto territoriale e
situazionale.
- La solidarietà politico/economica/sociale prevista dalla Carta Costituzionale.
- I riferimenti costituzionali sul decentramento amministrativo che vede il Comune come
l'
istituzione capace di interpretare i bisogni della comunità presente sul proprio territorio.
- Riflessione sui bisogni della Comunità territoriale (assistenziali, culturali, sociali, di
integrazione) a cui i progetti di servizio civile rispondono.
- Nozioni e significati della protezione civile; analisi e riflessioni sulle azioni di protezione
civile in contesti di rischio.
- La Consulta Nazionale, i rappresentanti e i delegati regionali dei volontari in servizio civile.
- Il ruolo attivo dei volontari nello scegliere gli organi di rappresentanza.
Modulo 3: Gestione e trasformazione non violenta dei conflitti
Nel corso del TERZO MODULO si intende sviluppare una cultura della non violenza
attraverso l'
acquisizione di conoscenze sulla nascita e lo sviluppo dei conflitti e della loro
risoluzione attraverso modalità non violente.
CONTENUTI DETTAGLIATI
- La prevenzione della guerra attraverso “peacekeeping”, “peace-enforcing”,
“peacebuilding”.
- Le diverse tipologie di conflitti: intrapersonali - interpersonali - di gruppo - intergruppali globali.
- I conflitti che nascono dall'
emarginazione, dalla diversità culturale e sociale.
- Come affrontare il conflitto per poterlo risolvere.
- Modalità di gestione dei conflitti.
- Elementi del processo di negoziazione.
Modulo 4: Comunicare in modo efficace, saper ascoltare, gestire le situazioni
potenzialmente conflittuali
Nel quarto modulo si svilupperanno le conoscenze per analizzare e comprendere i
meccanismi che regolano gli scambi comunicativi, acquisire consapevolezza delle proprie
modalità comunicative al fine di migliorare le proprie capacità relazionali.
CONTENUTI DETTAGLIATI
- Elementi del processo di comunicazione interpersonale.
- La percezione: i diversi punti di vista.
- La comunicazione verbale e non verbale.
- L'
ascolto: i diversi livelli di ascolto.
- I conflitti comunicazionali: come prevenirli.
- Una modalità comunicativa efficace: la comunicazione assertiva.
- Definizione di progettualità individuali specifiche.
- Individuazione e valorizzazione delle risorse personali.
- Individuazione e valorizzazione delle risorse esterne a disposizione.
- Progettualità e competenze acquisibili con l’esperienza di servizio civile.
Formazione Generale a Distanza
La FAD sarà associata prevalentemente al modulo 1 e al modulo 2; i volontari avranno modo
di approfondire gli argomenti trattati in aula seguendo una serie di lezioni tematiche
collegandosi alla piattaforma web, per una durata minima indicativa di 12 ore.
Nello specifico si esamineranno i seguenti temi:
- Ricostruzione storica del percorso di idee ed esperienze che hanno portato al servizio
civile, con l'
obiettivo di mettere in evidenza come il servizio civile contribuisce alla
costruzione della pace attraverso l'
utilizzo di strumenti pacifici.
- La carta la costituzionale.
- Tutela e promozione dei diritti.
- La Carta di impegno etico del servizio civile nazionale.
- Storia e senso del servizio civile: dall’obiezione di coscienza al servizio civile nazionale.
- Il dovere di difesa della Patria in relazione ai principi sanciti nella Costituzione Italiana,
nella Carta Europea e negli ordinamenti delle Nazioni Unite.
- La protezione civile: salvaguardia e tutela del patrimonio della Nazione, con particolare
riguardo ai settori ambientale e della protezione civile.
- Esperienze di servizio civile: testimonianze di enti, testimonianze di volontari.
FAD Generale: Approfondimento sui diritti e i doveri del volontario
Un modulo di FAD è riservato all’approfondimento sul senso del servizio civile, inteso come
anno di apprendistato alla cittadinanza, speso in un Ente affiancando un operatore locale di
progetto, secondo le modalità e i principi definiti nella normativa di accreditamento degli enti e
nella Carta etica. Sarà questo il momento in cui approfondiremo la “letteratura” normativa sul
servizio civile nazionale, sui vari attori previsti dal sistema e sui contenuti della Carta etica,
nonché sui ruoli e le funzioni attribuite ad ognuno dalla legge e dalle normative derivate,
comprese quelle relative all’accreditamento, alla presentazione dei progetti, alla gestione dei
volontari.
FAD Generale: Approfondimento sulla Costituzione
Il percorso formativo in FAD prevede un generoso approfondimento della Carta
costituzionale, del concetto di Patria, così come viene definito dalla Costituzione, che non
rinvia solo al concetto di “confine nazionale”, quanto piuttosto all’idea di una comunità di
persone che vivono all’interno di tali confini. I volontari avranno a disposizioni contenuti audio
video e di testo per approfondire come l’ambiente, il territorio, il patrimonio culturale, storico e
artistico, sono parti costitutive della “Patria” e come tali vanno difese. Saranno inoltre attivati
dei testi di verifica per quanto concerne l’attività di protezione civile.
FAD Generale: Approfondimento sulla Storia del Servizio Civile
Un modulo di approfondimento FAD è dedicato al percorso storico che ha visto la nascita e lo
sviluppo del servizio civile: fatti che hanno caratterizzato la storia dell’obiezione di coscienza
e del servizio civile degli obiettori oltre che sviluppo ed evoluzione della legislazione e della
giurisprudenza costituzionale di questi ultimi anni.
34) Durata:
44 ore, di cui 32 ore di aula e 12 di formazione a distanza
Formazione specifica (relativa al singolo progetto) dei volontari
35) Sede di realizzazione:
Palazzo comunale - piazza Diaz, 1 – Lecco
Nido Arcobaleno - via Ghislanzoni, 73a - Lecco
Nido L’Arca di Noé - viale Adamello, 15 – Lecco
36)Modalità di attuazione:
In proprio, presso l’ente, con formatori dell’ente.
L’ambito formativo è ritenuto nei servizi per l’infanzia comunali uno degli indicatori di
qualità che determinano l’offerta dei servizi.
Investire sulle persone e quindi anche sui volontari permette una crescita in itinere nella
comprensione della cultura di riferimento dei servizi, riconoscendone il significato e non la
semplice applicazione. La formazione permette nel contempo un aggiornamento e un
arricchimento dei significati di quanto viene offerto costruendo una cultura dell’ infanzia
viva, attuale, che ha le sue radici nella storia, ma che va costruendosi di giorno in giorno
attraverso le riflessioni, le richieste; sollecitando gli operatori a non dare niente per
scontato, a non adagiarsi sul già noto, ma a un continuo interrogarsi, muoversi, cambiare,
essere creativi nel proprio approccio educativo.
Per i volontari ci si prefigura una formazione attiva, giocata sul campo che prevede
momenti specifici che li aiuteranno nella comprensione di quanto si muove nei servizi.
Gli ambiti di formazione specifica:
- incontri formativi sul contesto in cui si colloca il servizio sociale. E’ possibile che si
effettuino brevi periodi in altri servizi (anziani disabili minori…) per una più approfondita
conoscenza delle problematiche che li attraversano.
- Piccolo gruppo: situazione in cui sarà possibile entrare in profondità alla quotidianità del
nido, al perché delle scelte organizzative e educative, alla lettura delle osservazioni e quindi
alla scoperta del bambino e della famiglia.
- Grande gruppo: luogo d’incontro in cui si condividono, definiscono e approfondiscono le
scelte, gli orientamenti, le strategie organizzative che permetterà quindi di capire quali sono
le motivazioni che stanno alla base dell’offerta dei servizi.
- Percorsi formativi specifici che si andranno definendo in corso d’anno in relazione ai
bisogni che emergeranno.
37) Nominativo/i e dati anagrafici del/i formatore/i:
Anghileri Nicoletta, nata a … il …
Valpolini Annamaria, nata a …il …
Rettighieri Mara, nata a … il …
Panzeri Marinella, nata a … il …
38) Competenze specifiche del/i formatore/i:
Panzeri Marinella, pedagogista, Direttore del Settore Politiche Sociali e di sostegno alla
famiglia.
Da molti anni accompagna il Servizio Infanzia nell’identificazione, cura e mantenimento di
una forte identità culturale che vede al centro la famiglia come luogo di risorse, bisogni e
identità proprie.
Anghileri Nicoletta, Rettighieri Mara e Valpolini Annamaria, responsabili Nidi e Centro
Famiglie.
Collaborano da tempo nella gestione dei Nidi e del Centro Famiglie.
Hanno competenze maturate con l’esperienza nei servizi o con percorsi formativi.
Cfr. Curriculum allegati
39) Tecniche e metodologie di realizzazione previste:
Gli ambiti privilegiati per la formazione specifica dei volontari saranno:
- Formazione complessiva sul settore politiche sociali. Questi incontri permetteranno ai
volontari di avere una percezione di tutte le problematiche che attraversano il Settore
politiche sociali, gli orientamenti culturali del settore e l’articolazione delle offerte attraverso
la conoscenza dei diversi servizi (incontri con la dirigente e i direttori di servizio);
- Formazione sul campo (4-5 persone): situazione in cui sarà possibile entrare in profondità
alla quotidianità del nido, al perché delle scelte organizzative, alla lettura delle osservazioni
e quindi alla scoperta del bambino e della famiglia (piccolo gruppo 4-5 persone);
- Formazione sugli orientamenti culturali del servizio luogo d’incontro in cui si condividono,
definiscono e approfondiscono le scelte, gli orientamenti, le strategie organizzative, che
permetterà quindi di capire quali sono le motivazioni che stanno alla base dell’offerta dei
servizi (grande gruppo 13-15 persone)
- percorsi formativi specifici con educatrice tutor luogo privilegiato in cui attraverso ciò che
i volontari sperimentano nella quotidianità sii faranno degli ”affondi” teorici sulla cultura del
servizio
- percorsi formativi specifici con formatori esterni che si andranno definendo in corso
d’anno
- in relazione ai bisogni che emergeranno.
La metodologia utilizzata in questi ambiti è caratterizzata prevalentemente dal confronto in
gruppo sulle osservazioni del proprio fare educativo, supportato da interventi che provocano
approfondimento, sperimentazione e verifica.
40) Contenuti della formazione:
•
•
•
•
•
•
I contenuti della formazione specifica riguarderanno in particolare:
i canali privilegiati della relazione con il bambino piccolo;
la famiglia luogo di risorse e di bisogni;
il lavoro di “cura”;
il lavoro di gruppo;
la comunicazione con le famiglie e il territorio;
la documentazione.
Percorsi tematici verranno affrontati e definiti in corso d’anno a seconda di particolari
riflessioni che si andranno man mano approfondendo nei servizi.
41) Durata:
72 ore, mediamente 6 ore al mese.
Altri elementi della formazione
42) Modalità di monitoraggio del piano di formazione (generale e specifica) predisposto:
1
2
Formazione
complessiva sul
settore politiche
sociali
Formazione sul
campo
3 Formazione sugli
orientamenti
culturali del
servizio
4 percorsi formativi
specifici con
educatrice tutor
5 percorsi formativi
specifici con
formatori esterni
1°
2°
3°
4°
5°
6°
7°
8°
9° 10° 11° 12°
mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese mese
ambito
incontri con la dirigente
e i direttori di servizio
piccolo gruppo
educatori
grande gruppo
educatori volontari e
coordinatore
Tutor e volontari
Formazione per tutto il
personale dei servizi e i
volontari
All’avvio del progetto, saranno comunicati all’UNSC dati e modalità di svolgimento dellla
formazione generale dei volontari (secondo le indicazioni della Circolare 24/05/2007 prot.
UNSC/21346/II.5).
Entro cinque mesi dall'
inizio del progetto, sarà trasmessa all’UNSC e all’ufficio Regionale
di Servizio Civile la verifica della certificazione della formazione generale svolta (“Modulo
F”). Tale certificazione conterrà anche l'
elenco nominativo dei volontari formati.
Entro sei mesi dall’avvio del progetto sarà trasmesso in via infomatica e all’Ufficio
Regionale di servizio Civile il Questionario (All. 3 della Circolare 24/05/2007)
Per tutta l’attività formativa sarà predisposto il Registro generale della formazione, che
conterrà tutti gli elementi fondamentali sulla formazione svolta, compresa quella specifica.
Saranno fornite tutte le informazioni richiesti dall’UNSC per il monitoraggio interno dei
progetti di servizio civile, ai sensi del D.M. 3/08/2006 (”Approvazione del prontuario …”)
Sarà effettuata una valutazione periodica dell'
apprendimento di nuove conoscenze e
competenze, nonché sulla crescita individuale dei volontari. Laddove dovesse emergere dai
volontari qualche esigenza di approfondimento rispetto alle attività formative già realizzate si
valuterà se integrare i contenuti o ridefinire alcuni aspetti metodologici e se è necessario
organizzare nuovi momenti di formazione.
Dopo aver raccolto i dati con i volontari, il responsabile del monitoraggio si incontrerà con il
responsabile della formazione generale per condividere quanto rilevato e di utilizzare le
diverse osservazioni e i dati raccolti per una più attenta progettazione e programmazione
degli interventi.
Il monitoraggio della formazione specifica sarà strettamente legato al monitoraggio dei
risultati del progetto (riquadro 21) in quanto legato alla valutazione delle ricadute formative
nel percorso personale e professionale dei volontari.
Lecco, 3 marzo 2010
Il Responsabile legale dell’ente
Il Commissario Straordinario
dottor Sante Frantellizzi