Composizione della cenere e della Lisciva
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Composizione della cenere e della Lisciva
Cenere La cenere è il residuo solido della combustione: è una polvere molto fine di colore grigio, in quasi tutte le tonalità, dal nerofumo ad un grigio chiarissimo, quasi bianco. La composizione chimica esatta della cenere varia a seconda del particolare tipo di combustibile da cui ha origine e della temperatura di combustione, ma in genere è composta da sostanze fortemente ossidate e con temperature di fusione e vaporizzazione molto alte, come i composti ionici dei metalli (in particolare carbonati e solo ossidi a temperature molto alte) e povera di composti degli elementi leggeri, ed è priva di acqua. Essendo molto ricca di sali minerali, la cenere di legna e/o di altre materie organiche è un ottimo fertilizzante per piante di ogni specie: in virtù di questa proprietà si è sviluppato un modo di coltivare la terra sottraendola alla foresta vergine tramite l'incendio di una parte della stessa, favorendone il disboscamento e la distruzione in Malesia, nel Borneo e in Sudamerica. Il valore del residuo fisso a 500°C delle acque minerali può essere assimilato a quello di ceneri. La cenere di legna possiede un'altissima quantità di potassio (mediamente 10-11% in K2O), dunque può essere valorizzata ulteriormente somministrandola prima della semina di piante con un alto fabbisogno di questo elemento (ad esempio, la patata). Contiene anche un buon titolo di fosforo (2-5% in P2O5) e una quantità piuttosto limitata di microelementi (ferro, rame, boro, ecc.). Ha reazione alcalina a causa della presenza massiccia di calcio (dal 18 al 40% in CaO) e di magnesio (da 1,3 a 16% in MgO). La distribuzione di cenere nell'orto attorno alle piante, in strisce di 6-7 cm di larghezza e alte 2 cm, è molto efficace contro limacce e chiocciole, poiché si vanno a creare delle barriere insormontabili dai molluschi, innocue per gli animali superiori e i bambini e ad impatto ambientale sicuramente inferiore che utilizzando lumachicidi. La cenere di legna è utilizzabile per produrre detersivo per stoviglie e lenzuola: è un prodotto denominato liscivia o lisciva. Ossido di potassio K2O Frasi H: 315,318,335,314 Densità: 2,35 g/cm3 Aspetto: Solido incolore cristallino Ossido di calcio CaO E’ una base minerale forte che a contatto con l'acqua, reagisce violentemente formando idrossido di potassio secondo l'equazione K2O + H2O → 2 KOH Il composto è corrosivo e fortemente irritante Con l'acqua dà una reazione esotermica: CaO + H2O → Ca(OH)2 + 1136 kJ/kg di CaO utilizzata spesso per produrre bevande in lattina calde (l'ossido di calcio viene inserito nel fondo della lattina, la pressione di una membrana sul fondo miscela l'ossido di calcio con l'acqua e la reazione esotermica scalda la bevanda). e per la produzione di calce spenta (idrossido di calcio), da utilizzarsi poi nell'edilizia. E’ prodotto industrialmente per calcinazione del carbonato di calcio a 800 C, secondo la reazione: CaCO3 + calore → CaO + CO2 Frasi H: 315,318,335,314 Densità: 3,37 g/cm3 Solubilità in acqua: 1,19 g/L a 25 °C Aspetto: solido bianco inodore Ossido di magnesio MgO (o magnesia) Se prodotto di calcinazione della magnesite (MgCO3), viene indicato con il termine magnesia. Scaldando una strisciolina di magnesio al becco Bunsen, il magnesio si ossida con una reazione esotermica sviluppando una intensa fiamma bianca secondo la reazione: Densità: 3,58 g/cm3 Solubilità in acqua: quasi insolubile Aspetto: solido bianco inodore 2Mg + O2 → 2MgO Anidride fosforica P4O10 Frasi H:314 Densità: 2,40 g/cm3 Solubilità in acqua: reazione violenta Aspetto: solido bianco volatile E’ l'ossido del fosforo al suo massimo numero di ossidazione (+5). Si ottiene bruciando il fosforo con un eccesso di aria (e quindi di ossigeno), in totale assenza di umidità: P4 + 5 O2 → P4O10 Sebbene il termine chimicamente più corretto per denominare l'anidride fosforica sia decaossido di tetrafosforo, viene molto più spesso utilizzato il nome pentossido di difosforo che si rifà, invece, alla formula minima P2O5 di questa anidride. E’ un composto corrosivo che reagisce violentemente con l'acqua generando acido ortofosforico: P4O10 + 6 H2O → 4 H3PO4 Proprio in virtù di questa forte tendenza è utilizzato come energico disidratante Lisciva E’ una soluzione alcalina contenente di solito idrossido di sodio NaOH, oppure idrossido di potassio KOH. Si tratta di un detersivo naturale a bassissimo impatto ambientale. I primi saponi sono stati ottenuti con l'azione della liscivia sui grassi come olio d'oliva o sego; tale processo è conosciuto come saponificazione. L'abitudine ad adoperare la liscivia è molto antica. Usata molto in passato come sbiancante, sgrassante, disinfettante, pulizie domestiche, era anche usata per l'igiene personale in forma estremamente diluita. Il suo potere detergente è accompagnato da una blanda azione corrosiva, pertanto, anche se naturale, non è priva di controindicazioni. Oltre alla liscivia, nel suo processo di produzione, si ottiene una pasta di cenere che risulta altrettanto ottima per la pulizia delle stoviglie. Si ricorda però che essendo la liscivia un prodotto alcalino, non deve essere mescolato con sostanze acide, pena l'azzeramento di qualsiasi effetto detergente in quanto darebbe origine a dei sali neutri. Idrossido di sodio NaOH (noto come soda caustica) E’ una base minerale forte igroscopica e che reagisce facilmente con l'anidride carbonica dell'aria trasformandosi in idrogenocarbonato di sodio e carbonato di sodio (carbonatazione). Si ottiene principalmente per elettrolisi delle salamoie (soluzioni di cloruro di sodio) insieme all'idrogeno ed al cloro gassosi: 2NaCl+2H2O→2NaOH+H2+Cl2 Nell'industria chimica è utilizzato nella sintesi di coloranti, detergenti e saponi, nella fabbricazione della carta e nel trattamento delle fibre del cotone, nonché nella produzione dell'ipoclorito di sodio (la comune candeggina) e di altri sali sodici, quali il fosfato ed il solfuro. A livello domestico trova uso sotto forma di soluzione acquosa nei prodotti per disciogliere i grumi di prodotti organici che a volte otturano gli scarichi dei lavelli. Serve anche, opportunamente diluito con acqua non dura e miscelato con grassi animali o vegetali, per preparare saponi artigianali ecologici. Viene inoltre utilizzato nella preparazione di un tipico piatto scandinavo, il lutefisk norvegese e nella preparazione industriale dei brezel. Tra gli additivi alimentari, è identificato dalla sigla E 524. Nel settore enologico viene adoperata per la pulizia interna delle cisterne con residui di tartaro e per rimuovere residui oleosi ed il cattivo odore da taniche in plastica ed in acciaio inox. È molto usato inoltre in elettronica per la produzione di circuiti stampati mediante la fotoincisione; è indispensabile per rimuovere il photoresist impressionato dai raggi UV. Viene utilizzato anche in bagni termostatici per lo sviluppo delle pellicole di nitrocellulosa LR 115, usate per la misurazione della concentrazione di gas radon. Una soluzione acquosa può essere usata per sverniciare rapidamente elementi in legno, con il difetto però di sollevare le fibre. A livello industriale viene utilizzata per abbassare l'eccessiva acidità dell'olio d'oliva di alcune produzioni. Frasi H: 314-290 Densità: 2,13 g/cm3 Solubilità in acqua: 1090 g/L a 293 K (reazione esotermica) Aspetto: solido, igroscopico e deliquescente, forma di gocce bianche in contenitori sigillati Idrossido di potassio KOH (potassa caustica) Lo ione idrossido è rosso e bianco, lo ione potassio è viola Frasi H: 314-302 90 Densità: 2,04 g/cm3 Solubilità in acqua: 1130 g/L (20°C) Aspetto: solido incolore e inodore, spesso commercializzato in forma di gocce. È un composto nocivo e corrosivo Idrossido di calcio Ca(OH)2 o calce spenta E’ il prodotto di idratazione dell'ossido di potassio. Come additivo alimentare viene usato in funzione di regolatore di acidità (E525). In laboratorio può essere sintetizzato dal solfato di potassio e idrossido di bario: K2SO4 + Ba(OH)2 → 2KOH + BaSO4 o, in alternativa, dal processo di caustificazione del carbonato di potassio con idrossido di calcio: K2CO3 + Ca(OH)2 → 2KOH + CaCO3 Viene usato come catalizzatore nella produzione di biodiesel, come elettrolita nelle batterie alcaline, anti-schiumogeno nella produzione della carta, produzione di polimeri, resine e fibre tessili. Veniva utilizzato nella produzione del sapone, dando origine a un prodotto più morbido di quello ottenuto con l'idrossido di sodio,quindi adatto a produrre saponi liquidi. Frasi H: 318 Densità: 2.24 g/cm3 Solubilità in acqua: 1,7 g/L a 293 K Aspetto: cristallo incolore o polvere bianca Gli atomi di H sono omessi; quelli di ossigeno sono in viola Se riscaldato a 580°C si decompone in ossido di calcio e acqua. Una soluzione acquosa satura di idrossido di calcio (circa 0,5%) è detta acqua di calce, ed è una base molto forte che reagisce violentemente con gli acidi. A causa della sua proprietà di base forte ha molti vari usi: in edilizia viene impiegata come componente di malte, intonaci, stucchi e pitture; in pittura, viene usato come pigmento pittorico, con il nome di bianco di calce bianca; per il trattamento delle acque luride e il miglioramento del suolo acido (è ad esempio responsabile del colore intenso delle ortensie); come sostituto della lisciva; nell’industria chimica per la neutralizzazione degli acidi. Idrossido di magnesio Mg(OH)2 Frasi H: 315-319-335 Densità: 2,3446 g/cm3 Solubilità in acqua: 0,0014 g/100 mL Aspetto: è un solido bianco inodore In natura è presente come minerale brucite. In forma di sospensione in acqua è spesso chiamato latte di magnesia o magnesia, ed è usato in medicina come antiacido e lassativo. La maggior parte dell'idrossido di magnesio è prodotto da acqua di mare o da salamoie. E’ scarsamente solubile in acqua, dove si comporta come una base debole. Sopra i 350 °C perde acqua e forma l'ossido: Mg(OH)2 → MgO + H2O La maggior parte dell'idrossido di magnesio è usata nell'industria della carta. Inoltre, viene usato per produrre magnesio metallico e altri composti di magnesio tra i quali MgO, MgCl2 e MgSO4. È usato anche in altri campi industriali per la fabbricazione di ceramiche, farmaci, materie plastiche, ritardanti antifiamma, e per il trattamento delle acque reflue. Acido fosforico H3PO4 Frasi H: 314-290 Densità: 1,885 g/mL Solubilità in acqua: 1130 g/L (20°C) Aspetto: è un acido inorganico triprotico di media forza, corrosivo ma non tossico. Se puro, a temperatura e pressione ambiente è un solido e fonde a 42,35°C in un liquido incolore viscoso. Molto polare, per cui l'acido ortofosforico è altamente solubile in acqua. Si ottiene bruciando il fosforo elementare per produrre il pentossido di fosforo e dissolvendolo in acido fosforico diluito (processo termico). Oppure aggiungendo un acido forte (ad esempio acido solforico, acido nitrico o acido cloridrico) su rocce e minerali fosfatici (procersso umido). La maggior parte dell'acido fosforico prodotto è destinato alla produzione di fertilizzanti fosfatici; è inoltre una materia prima per la produzione di detergenti. Trova impiego come additivo nell'industria alimentare, in special modo nelle bevande gassate (soprattutto la cola) come correttore di acidità, ma non senza controversie riguardanti i suoi effetti sulla salute.