mappa leader politici

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IL MAPPING PSICOLOGICO DEI LEADER
POLITICI
Una ricerca di “psychological positioning”
A cura di Alessandro Amadori, Francesca Conforti e Giorgio
Pedrazzini
L’indagine
La mappa che segue sintetizza i primi risultati di uno studio d’opinione
avente come obiettivo appunto il “mapping psicologico” dei maggiori
esponenti politici italiani.
Ad un campione di cittadini-elettori è stato somministrato un apposito
questionario messo a punto da Coesis Research per la rilevazione del profilo
personologico percepito degli uomini politici.
L’asse orizzontale si riferisce ad una dimensione “energetico-comunicativa”
(somma di “attivismo” ed “emozionalità”), crescente da sinistra a destra,
quello verticale ad una dimensione “relazionale” (legata soprattutto al tratto
della “socievolezza empatica”), crescente dal basso in alto.
Di conseguenza, nel quadrante in alto a destra figurano i leader ad alta
energia e ad alta socievolezza, in quello in alto a sinistra i leader ad alta
socievolezza ma bassa energia, in quello in basso a sinistra i leader a bassa
socievolezza e bassa energia comunicativa, in quello in basso a destra i
leader ad alta energia comunicativa ma bassa socievolezza.
In base alla “vicinanza” fra i vari leader si possono evidenziare anche dei
raggruppamenti (cluster), illustrativi di modi piuttosto differenziati di porsi
nei confronti dell’opinione pubblica.
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La teoria sottostante
La teoria di riferimento è quella dei “tratti”, secondo il modello di Plomin e
Buss. Delle molte qualità che possono distinguere le persone le une dalle
altre, tre soltanto soddisfano, secondo i due autori, i requisiti del loro
modello teorico: Emozionalità, Attività e Socievolezza.
L’Emozionalità differenzia le persone rispetto al grado di intensità e
facilità con cui attivano emozioni, positive o negative, in se stessi e negli
interlocutori.
L’Attività è il tratto che interessa la rapidità e il vigore dei movimenti, la
quantità e l’energia che ciascun individuo investe nel fare, collocandosi
lungo un continuum che va dall’inattività all’iperattività.
Infine la Socievolezza definisce il grado di ricerca di contatto con altre
persone, oscillando dalla preferenza allo stare con gli altri alla preferenza
opposta, a stare da soli.
Un campione di soggetti ha “misurato” i politici italiani sulle dimensioni
Emozionalità, Attività e Socievolezza. La mappa si ottiene combinando fra
loro Emozionalità e Attività nella dimensione sintetica dell’Energia
Comunicativa, e ridenominando la Socievolezza come “Capacità di
Relazione Empatica”.
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Mapping psicologico
I “leader ruspanti”
Re
Lear
Silvio Berlusconi
Clemente Mastella
Le “Spice Girls”
della politica
I “passeri solitari”
Antonio Di Pietro
Walter Veltroni
Umberto Bossi
Francesco Rutelli
Alessandra Mussolini
Relazione
Piero Fassino
I “nerds”
Marco Pannella
Franco Marini
Enrico Letta
P. F. Casini
Rosy Bindi / Fausto Bertinotti
Daniele Capezzone
A. Pecoraro Scanio
Gianfranco Fini
Oliviero Diliberto
Gli “attrattori caotici”
Franco Giordano
Gli OGM della politica
Massimo D’Alema
I “nostalgici” alla
“libro Cuore”
Romano Prodi
Energia
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I cluster
La mappa di cui sopra mette in luce l’esistenza di otto differenti cluster.
Partendo dall’angolo in basso a sinistra, ovvero da un posizionamento dotato
di relativamente poca energia e di non molta capacità relazionale, troviamo i
“passeri solitari”: Prodi, D’Alema, Diliberto, Marini e Fassino. Sono politici
che rimangono un po’ isolati, che, nonostante gli importanti ruoli che
ricoprono, restano sulla soglia di quella politica che entra di petto nelle case
degli elettori italiani (e che è in grado di appassionare e “conquistare i
cuori”). Si tratta insomma di leader che possono convincere attraverso la
serietà, la capacità, la competenza, ma che al contempo mancano
significativamente di passionalità.
Il gruppo definito dei “nerds” è composto da Pecoraro Scanio, Letta e
Casini, tre “bravi ragazzi” dal curriculum brillante e “vincente” ma che non
riescono a “sfondare” nell’immaginario collettivo proprio per via del loro
apparire un po’ “secchioni”, un po’ “primi della classe” a tutti i costi”.
Sempre nel quadrante in basso a sinistra troviamo anche i “nostalgici alla
libro Cuore”, Giordano e Fini. Due leader (è soprattutto il caso del
segretario del Prc) a cui si attribuisce la permanenza (esplicita o implicita)
sulle proprie posizioni ideologiche di partenza, guardando al futuro senza
rinunciare al passato ma correndo così il rischio di venire considerati un po’
datati e di apparire appunto dei “nostalgici”.
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I cluster
La Bindi, Bertinotti e Capezzone compongono poi il cluster denominato gli
“OGM della politica”, insieme che si va a collocare nel semipiano ad alta
energia ma con limitata capacità di relazione. “Organismi geneticamente
modificati” sta a significare che i tre politici in parola rappresentano
qualcosa “in via di evoluzione” : Rosy Bindi, cattolica e progressista al tempo
stesso, sembra essere la vera donna emergente della politica italiana;
Daniele Capezzone, alla ricerca di un nuovo Sé dopo la rottura freudiana
con Pannella, è riuscito almeno in parte a sottrarsi dall’ombra del “padre” e
si sta costruendo un proprio spazio vitale; a Fausto Bertinotti infine pare
andare stretto qualsiasi tentativo di definizione precisa (sindacalista,
leader di partito, Presidente della Camera dei Deputati, “guru”, guida
ideologico-spirituale), preso com’è dal suo tentativo di elaborare una nuova
forma di “sincretismo politico”.
Nel quadrante caratterizzato da elevata energia e alta socievolezza
troviamo le “Spice Girls”, ossia Rutelli, Veltroni e Mastella. Sono quelli che
più di tutti gli altri “mettono il pepe” nella politica. Se per Clemente
Mastella e Francesco Rutelli l’appartenenza a questo specifico sottoinsieme
poteva risultare prevedibile, era più difficile immaginare di trovarvi anche
Walter Veltroni. L’attuale Sindaco di Roma è stato invece capace di
trasmettere sia un’abbondante dose di energia che un’ottima attitudine
relazionale. E’ certamente il personaggio “emergente” della scena attuale.
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I cluster
La Mussolini e Pannella formano il cluster degli “attrattori caotici”, Di
Pietro e Bossi convergono invece nei “leader ruspanti”. Si tratta in tutti e
quattro i casi di politici passionali, di “pancia”, ciascuno con il proprio zoccolo
duro di fedelissimi. Si differenziano tra loro in quanto il Senatür e Tonino
Di Pietro sono riusciti a crearsi una nicchia di consenso più ampia, grazie ad
una una maggiore capacità di interazione sociale, mentre Alessandra
Mussolini e Marco Pannella spiccano soprattutto per energia comunicativa
(quell’energia che spesso li fa tirare dritti per la loro strada nonostante
tutto e nonostante tutti).
Infine, vero e proprio “one man show”, troviamo nell’angolo più in alto e più a
destra Berlusconi. “Re Lear”, anzi vero e proprio “Re Rosso” alla Stephen
King che dall’alto del suo balcone nella torre guarda tutti gli altri da una
posizione di deciso vantaggio. Insomma, il leader di Forza Italia è
assolutamente fuori scala, sembra quasi non permettere confronti reali con
gli altri politici e proprio per questo fa gruppo a sé.
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Bibliografia
ALLPORT G. W., “Psicologia della personalità”, LAS, Roma,
1977.
ATTILI G., “Alle basi della personalità”, Giunti, Firenze,
1993.
CAPRARA G. V., VAN HECK G. L. (a cura di), “Moderna
psicologia della personalità”, LED, Milano, 1994.
DI BLAS L., “Che cos’è la personalità”, Carocci, Roma, 2003.
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