Banca del germoplasma vegetale delle Alpi
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Banca del germoplasma vegetale delle Alpi
Studi Trent. Sci. Nat., 90 (2012): 79-83 © Museo delle Scienze, Trento 2012 ISSN 2035-7699 79 Banca del germoplasma vegetale delle Alpi sudoccidentali Valentina CARASSO1*, Bruno GALLINO1 & Marco MUCCIARELLI2 Ente di Gestione del Parco naturale del Margaureis, Via S. Anna 34, 12013 Chiusa di Pesio (CN), Italia Dipartimento di Morfofisiologia Veterinaria, Università degli Studi di Torino, Via Leonardo da Vinci 44, 10095 Grugliasco (TO), Italia * E-mail dell’Autore per la corrispondenza: [email protected] 1 2 RIASSUNTO - Banca del germoplasma vegetale delle Alpi sudoccidentali - La Banca del germoplasma vegetale delle Alpi sudoccidentali è una struttura che, insieme al Centro di Floristica, al Vivaio di Flora autoctona e alle Stazioni Botaniche Alpine costituisce il Centro per la Biodiversità Vegetale del Parco Alta Valle Pesio e Tanaro (Cuneo, Italy). La banca opera per la conservazione ex situ della flora spontanea, con particolare interesse per quella del settore alpino sudoccidentale. La sua attività si esprime attraverso lo studio, il trattamento e la conservazione a breve e lungo termine dei semi delle specie rare e/o minacciate, di quelle autoctone di interesse biogeografico, di quelle utili per interventi di rinaturazione e di quelle di particolare interesse scientifico o economico. La Banca agisce nel rispetto dei principi fondamentali espressi dalla Convenzione sulla Diversità Biologica (Rio de Janeiro, 1992) e secondo gli obiettivi preposti dal Piano Nazionale sulla Biodiversità (1997). Di seguito sono indicate alcune delle specie prioritarie oggetto di studio e vengono presentate le modalità di approvvigionamento del germoplasma. Sono inoltre descritte le strutture di cui è dotata la Banca nonché alcune delle metodologie di trattamento e conservazione dei semi. Questa relazione illustra, infine, le potenzialità della Banca (attività scientifiche ma anche didattiche) e le problematiche connesse al suo mantenimento. SUMMARY - The Seed Bank of the south-west Alps - The Banca del Germoplasma Vegetale of the South West Alps is a part of the Centre for Plant Biodiversity, together with the Centro di Floristica, the Vivaio of native Flore and the Alpine Botanical Stations of the Alta Valle Pesio and Tanaro Natural Park (Cuneo, Italy). The Bank operates for the ex situ conservation of the natural vegetation, with particular interest in the southwestern alpine area. Its activity is expressed through the study, treatment and short-and long-term conservation of seeds of rare and/or threatened species, of biogeographical interest, those useful for intervention of reintroduction and those of special scientific or economic interest. The Bank acts in accordance with the principles expressed by the Convention on Biodiversity (Rio de Janeiro, 1992) and by the Italian National Plan on Biodiversity (1997). Some of the priority species are listed and a description is given of how the supply of their germplasm is organized. The paper also describes the facilities provided in the seed Bank and the main methods of treatment and storage of seeds. This report illustrates, finally, the potential of the seed Bank (scientific but also educational activities) and problems related to its maintenance. Parole chiave: Centro per la Biodiversità Vegetale, Banca del Germoplasma, Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro, Alpi Liguri e Marittime, Regione Piemonte Key words: Centre for Plant Biodiversity, seed bank, Parco Naturale Alta Valle Pesio e Tanaro, Ligurian and Maritime Alps, Piedmont 1. Denominazione Banca del Germoplasma Vegetale delle Alpi sudoccidentali. ziamenti europei ottenuti con il Progetto Interreg IIIA (Al. Co.Tra) Italia-Francia denominato “Conservazione e gestione della flora e degli habitat nelle Alpi Occidentali del Sud” (2003-2005). 2. 4. Sede Sede operativa ed amministrativa: Ente di gestione dei Parchi e delle Riserve Naturali Cuneesi. Via S. Anna, 34, 12013 Chiusa Pesio (CN). 3. Anno di fondazione La Banca è stata fondata nel 2003, grazie a finan- Referente amministrativo Bruno Gallino, [email protected], tel.: 0171734021, fax: 0171-735166. 5. Referente scientifico Dott. Marco Mucciarelli, marco.mucciarelli@unito. it tel.: 011-6709144, fax: 011-6709138. 80 6. Carasso et al. Referente tecnico Dott.ssa Valentina Carasso, [email protected], , tel.: 0171-734021, fax: 0171-735166. 7. Staff Il curatore della Banca è la Dott.ssa Valentina Carasso. L’attività della Banca è coadiuvata dai colleghi del Centro di Floristica (soprattutto durante la fase di raccolta del germoplasma) e da collaborazioni occasionali con studenti universitari, tesisti e personale volontario italiano e straniero. 8. Territorio di riferimento Regione Piemonte, con particolare interesse per il settore delle Alpi Liguri e Marittime. 9. Taxa principali di interesse La Banca del Germoplasma si occupa della raccolta e della conservazione del germoplasma di entità vegetali spontanee presenti in Piemonte con particolare attenzione per quelle autoctone delle Alpi sudoccidentali. Le specie prioritarie sono segnalate dal Centro di Floristica dell’Ente Parco che collabora “in simbiosi” con la Banca. Tra queste si privilegiano le endemiche e le subendemiche delle Alpi sudoccidentali, le specie a protezione assoluta indicate dalla Legge regionale Piemontese L.R. 22/83 “Interventi per la salvaguardia e lo sviluppo di aree di elevato interesse botanico” e quelle classificate come vulnerabili, minacciate e a rischio di estinzione dalle Liste Rosse regionali e nazionali. Di seguito si ricordano alcune tra le entità di maggior pregio oggetto di indagine e di conservazione presso la Banca: Saxifraga cernua L., Berardia subacaulis Vill., Phyteuma cordatum Balbis, Fritillaria tubiformis Gren. & Godr. subsp. moggridgei (Boiss. & Reuter ex Planch.) Rix, Eryngium spinalba Vill, Dracocephalum austriacum L., Primula allionii Loisel., Viola valderia All., Silene campanula Pers., Helianthemum lunulatum (All.) DC. 10. Tecnologia in uso e attrezzature rilevanti per: disidratazione, temperatura di stoccaggio, packaging, test di vitalità e germinazione La Banca consta di quattro locali strutturati per il succedersi delle varie fasi di studio e di trattamento del germoplasma. La camera di deidratazione (circa 40 m3) è dotata di un impianto a circuito chiuso per la deumidificazione dell’aria fino a valori compresi tra il 15 ed il 20% di umidità relativa e di un sistema riscaldante/refrigerante in grado di mantenere la temperatura entro i 15-20°C. Le condizioni ambientali di questo locale rispecchiano i valori suggeriti dagli standard internazionali per la conservazione ed il Banca del germoplasma vegetale delle Alpi sudoccidentali trattamento del germoplasma vegetale (FAO/IPGRI 1994). Apposite scaffalature mobili a cestello facilitano il flusso di aria asciutta intorno ai sacchetti di cotone in cui è contenuto il materiale biologico. Le misurazioni condotte regolarmente con una bilancia di precisione permettono il controllo della deidratazione dei semi sino al momento del loro confezionamento. Il laboratorio per la pulizia e lo studio del germoplasma accoglie gli strumenti per lo studio morfo-anatomico e per la valutazione quali/quantitativa dei semi. Nella stessa stanza si trovano alcuni degli incubatori utilizzati nelle prove di germinazione e le due celle frigorifero. La prima, che mantiene una temperatura di +4 °C, ha funzione di stoccaggio dei terreni di coltura e viene utilizzata anche per la stratificazione fredda durante le prove di germinazione. Questa cella funge da anti-camera alla seconda, programmata per avere una temperatura di -20 °C, e destinata ad accogliere le collezioni di base e attiva della Banca. In caso di black-out un sistema esterno di continuità elettrica garantisce la fornitura di energia alle celle e a tutta la strumentazione in uso. Nel laboratorio di biologia vegetale si preparano i media di coltura e si approntano le diverse indagini sul materiale vegetale. In questo locale vengono allestiti i test di germinazione, le analisi di vitalità ed i test di longevità. La strumentazione di cui dispone il laboratorio consente inoltre di svolgere indagini istologiche e di effettuare esperimenti di micropropagazione. Infine, la Banca è dotata di uno spazio dove effettuare la semina diretta su terriccio ed il trapianto dei germinelli ottenuti dai test di germinazione. In questo locale si trovano anche due capienti camere di crescita, la camera climatizzata dell’erbario ed un’area adibita a magazzino. 11. Procedure di valutazione e controllo per la tecnologia impiegata (test di contenitori, monitoraggio processi, controlli ridondanza) I valori di temperatura e umidità relativa presenti nella camere di deidratazione vengono periodicamente confrontati con le registrazioni di un data logger. Lo stato deidratato dei campioni collezionati nelle celle frigorifere è garantito dal doppio contenitore in cui i semi sono collocati e dal gel di silice contenuto in entrambi i volumi. Questo ultimo, prima del suo impiego viene opportunamente equilibrato alle condizioni di umidità della camera di deidratazione. 12. Strategie di acquisizione del germoplasma Le tecniche di approvvigionamento del germoplasma si riconducono alle metodologie di raccolta suggerite dalla bibliografia (Brown & Marshall 1995; ISTA 1999; Hay & Smith 2003) e all’esperienza maturata da eminenti Istituti di ricerca quali il Millenium Seed Bank Project (UK), la rete dei Conservatoires Botanique Nationaux di Francia e la Rete Europea per la conservazione dei semi delle piante native (ENSCONET 2009a, 2009b). Studi Trent. Sci. Nat., 90 (2012): 79-83 La raccolta è preceduta da un’escursione preliminare per l’identificazione della specie e per la valutazione del momento ideale del prelievo. Questo viene effettuato su popolamenti “geneticamente distinti”, selvatici e auto disseminati. Il prelievo interessa individui scelti in maniera casuale e uniforme, individuati tra quelli con semi al giusto grado di maturazione. Il numero degli esemplari campionati è molto variabile, in quanto determinato dalle dimensioni del popolamento e dalla disponibilità di germoplasma sano e pronto per la dispersione. In presenza di un numero elevato di piante si procede campionando da almeno una cinquantina di individui, cercando di operare in modo randomizzato e mai prelevando la totalità dei semi (Brown & Marshall loc. cit.). Per le popolazioni particolarmente piccole, con meno di 100 individui, o in quelle con un limitato numero di semi, si valuta l’opportunità o meno di procedere al prelievo. La scelta è condizionata dalla presenza di altre stazioni della medesima entità, alle quali è possibile accedere con nuove raccolte. Nella raccolta dei semi il prelievo è quindi calibrato di volta in volta in funzione della disponibilità di germoplasma. Come regola generale non si raccogliere mai più del 20% dei semi disponibili il giorno in cui si è in campo (MSBP 2001; Way 2003). Questo approccio assicura che il popolamento non venga danneggiato da una raccolta eccessiva. L’unica eccezione a superare questa percentuale è data da situazioni particolari, quali l’elevata probabilità che la popolazione venga distrutta. Nel caso di entità rigenerabili anche vegetativamente la raccolta può interessare anche altri organi utili alla propagazione (come, ad esempio, il caso dei bulbilli di Saxifraga cernua). Il giusto grado di maturazione dei semi viene valutato dapprima in campo, con la prova del taglio (Bacchetta et al. 2006) e, successivamente, in laboratorio. In questo modo è possibile stimare la frequenza dei semi vuoti o danneggiati e stabilire lo stadio di sviluppo delle diaspore. Una volta effettuato il prelievo il germoplasma viene riposto in sacchetti di carta o di cotone, corredati di un talloncino sul quale sono annotate le informazioni principali dell’accessione. I semi contenuti all’interno di frutti freschi sono invece riposti in sacchetti di plastica e conservati a +4°C in attesa del loro dispaccio alla Banca. Le campagne di raccolta interessano generalmente sia il germoplasma di specie già presenti nella Banca ma scarsamente rappresentato nelle collezioni, sia il materiale relativo a specie non ancora collezionate. Nel primo caso la raccolta è necessaria a ricostituire o ad incrementare la disponibilità di semi per quelle specie che sono state utilizzate, negli anni passati, per studi sul potere germinativo o che, a seguito dei trattamenti di conservazione, hanno perso parte della loro energia germinativa o della loro vitalità. Nel secondo caso il prelievo è finalizzato ad arricchire la variabilità delle collezioni della Banca, sia a livello genetico, che specifico ed ecosistemico (Daily et al. 1997; De Groot et al. 2002). L’interesse per questo genere di prelievo è diretto, inoltre, alla creazione di una collezione rappresentativa delle fitocenosi presenti negli habitat più compromessi nonché alla necessità di ampliare le collezioni in vivo delle Stazioni Botaniche Alpine del Parco. 81 13. Sistemi di trattamento e gestione dati Attualmente i dati delle accessioni nella Banca sono archiviati in formato .xls e .doc. Con l’ampliarsi della mole di informazioni in ingresso nella Banca si prevede di realizzare uno specifico software non solo di registrazione ma anche di gestione dei dati da rendere compatibile e complementare alla Banca dati floristico-vegetazionale della Regione Piemonte. 14. Principali pubblicazioni prodotte Carasso V., Hay F.R., Probert R.J., Riba B., Mucciarelli M., 2008. Ecophysiological aspects of the germination of a rare alpine species Fritillaria tubiformis Gern & Godron. Abstract from the 9th ISSS Conference on Seed Biology, Olsztyn, Poland, 6-11 July 2008. Pol J Nat Sci, suppl. 5. Carasso V., Hay F.R., Probert R.J. and Mucciarelli M., 2011. Temperature control of seed germination in Fritillaria tubiformis subsp. moggridgei (Liliaceae), a rare endemic of the south western alps. Seed Science Research, 21: 33-38. V. Carasso, A. Fusconi, F.R. Hay, S. Dho, B. Gallino, M. Mucciarelli, 2011. A threatened alpine species, Fritillaria tubiformis subsp. moggridgei: seed morphology and temperature regulation of embryo growth, Plant biosystems, pp. 1-10, Vol. -. DOI: 10.1080/11263504.2011.557094 15. Collegamento a progetti di riproduzione, reintroduzione, restocking, display gardens, educazione La Banca, insieme al Centro di Floristica, al Vivaio di Flora autoctona ed alle due Stazioni Botaniche Alpine, costituisce il Centro per la Biodiversità Vegetale del Parco. Grazie all’interazione tra queste diverse strutture e al supporto scientifico dell’Università di Torino (Settore botanico del Dipartimento di Morfofisiologia Veterinaria) e a quello tecnico del Vivaio Regionale Gambarello (con sede a Chiusa Pesio) le specie conservate e rigenerate nella Banca, dopo un periodo di acclimatazione in vivaio, possono essere trasferite in quota e introdotte nelle aiuole delle Stazioni Botaniche Alpine. Chiude il ciclo il germoplasma che, raccolto in questi siti, viene in parte destinato alle ricerche condotte dalla Banca. A partire dal 2009 ha preso avvio la collaborazione con il Laboratorio di Didattica Ambientale del Parco Alta Valle Pesio e Tanaro. Sono state intraprese lezioni teoriche ed esercitazioni pratiche simulanti le attività di conservazione della Banca del Germoplasma. Insegnanti e scolari delle scuole elementari, medie e superiori sono stati avvicinati alle problematiche derivanti dalla perdita di biodiversità e alla necessità di sviluppare progetti concreti di salvaguardia. Osservazioni ed analisi descrittive dei semi allo stereoscopio, così come la riproduzione di test di germinazione hanno consentito di ricostruire le metodiche di conservazione ex situ e di sensibilizzare il pubblico verso questi argomenti. Pubblicazioni su riviste di viaggi e natura (Meridia- 82 Carasso et al. ni, Alp, Piemonte Parchi) nonché collaborazioni con trasmissioni televisive (Geo&Geo) contribuiscono a diffondere ulteriormente la filosofia della Banca e del Centro di Floristica. 16. Problematiche gestionali La gestione di materiale biologico comporta l’insorgere di problematiche più o meno complesse, in relazione alle finalità che si vogliono perseguire (conservazione a breve o lungo termine, rigenerazione) ed alla tipologia di germoplasma di cui si dispone (semi ortodossi, recalcitranti, intermedi). Com’è ovvio il flusso di risorse finanziarie a disposizione condiziona enormemente il raggiungimento di tali scopi e determina l’ordine delle priorità tra la moltitudine di azioni e di studi da mettere in atto. La nostra Banca si trova ad operare in un difficile equilibrio tra la grande ricchezza floristica del settore alpino di pertinenza e le limitate risorse umane e finanziarie a disposizione. Lo staff della Banca è rappresentato solamente dal suo curatore, nella veste di collaboratore a tempo determinato. Questa situazione di precarietà, che si protrae dall’istituzione della Banca (2003), limita fortemente le potenzialità della struttura ed i programmi di ricerca. 17. Approfondimenti Sito dell’Ente di Gestione dei Parchi e delle Riserve Naturali Cuneesi: www.parks.it/parchi.cuneesi/index.html Sito della Valle Pesio e del Ente di Gestione del Parco naturale del Marguareis: www.vallepesio.it/ 18. Duplicazione Le accessioni di germoplasma della Banca non sono presenti come duplicati presso altre sedi. 19. Progetti in atto e linee di ricerca Da alcuni anni la Banca intreccia la sua attività di routine con progetti di diverso genere, indirizzati ad approfondire le conoscenze sulla biologia dei semi e sulle metodiche di conservazione di alcune tra le entità considerate più vulnerabili. A tal proposito, a partire dal 2007 si è svolto un dottorato di ricerca per la salvaguardia della specie endemica Fritillaria tubiformis subsp. moggridgei. Nell’ambito di questa esperienza si sono venute a delineare alcune linee di ricerca interessanti quali lo studio dei caratteri eco-fisiologici della germinazione, la descrizione dell’embriogenesi dal punto di vista istologico e l’applicazione di tecniche alternative di rigenerazione, come la micropropagazione. Non meno importanti risultano essere esperimenti condotti in laboratorio per stabilire la longevità della specie e per indagare la tolleranza alla deidratazione di embrioni a diversi stadi di sviluppo. La tesi di dottorato, così come gli approfondimenti che ne sono scaturiti è seguita dall’Università di Torino (Dipartimento di Morfofisiologia Veterinaria) e dal Millenium Seed Bank Project (Wakehurst Place, UK). Banca del germoplasma vegetale delle Alpi sudoccidentali Con quest’ultimo Ente nel 2010 è stato stipulato un Protocollo d’Intesa finalizzato ad attivare collaborazioni per lo studio delle specie più problematiche e a garantire un aggiornamento continuo sulle novità in tema di ricerca e di innovazione tecnico-scientifica. Nel contempo stanno prendendo forma altri progetti volti allo studio di specie a forte rischio di estinzione come Typha minima (in collaborazione con I.P.L.A. di Torino) e Dracocephalum austriacum (in collaborazione con il Dipartimento di Morfofisiologia Veterinaria dell’Università di Torino e con il Museo Tridentino di Scienze Naturali) o, ancora, iniziative che favoriscono il mantenimento delle piante germinate in laboratorio, come la convenzione con il Vivaio Forestale Regionale Gambarello di Chiusa Pesio (Cuneo, Italy). 20. Titoli dei progetti realizzati 2003-2005 - Progetto transfrontaliero Italia-Francia (A.L.Co.Tra) Interreg IIIA “Conservazione e gestione della flora e degli habitat delle Alpi occidentali del sud”. 2006-2009 - C.B.V., Centro Biodiversità Vegetale dell’Ente di gestione dei Parchi e delle Riserve naturali cuneesi, attività 2006-2009. Infine, a partire dal luglio 2011 è iniziata la collaborazione scientifica della nostra Banca al progetto statunitense denominato “Disease at the Margins of Species Ranges: Anther Smut on Alpine Species”, finanziato dalla National Science Foundation (USA) e coordinato dalla University of Virginia. Questa collaborazione si protrarrà sino al 2015. 21. Sintesi dei risultati della Banca del germoplasma vegetale delle Alpi Sud occidentali ad oggi Al 31 dicembre 2011 risultano presenti nella Banca 567 accessioni totali, corrispondenti a 250 taxa. Sono stati effettuati 280 test di germinazione utilizzando germoplasma fresco, deidratato, refrigerato e congelato. BIBLIOGRAFIA Bacchetta G., Fenu G., Mattana E., Piotto B. & Virevaire M. (a cura di) 2006 - Manuale per la raccolta, studio, conservazione e gestione ex situ del germoplasma. APAT (Agenzia per la Protezione dell’Ambiente e per i servizi Tecnici), Manuali e Linee Guida 37, Roma, 248 pp. Brown A.H.D. & Marshall D.R., 1995 - A basic sampling strategy: theory and practice. In Guarino L., Ramanatha Rao, V. & Reid R., (1995). Collecting Plant Genetic Diversity. Technical guidelines. CAB International, Wallingford (UK): 75-91. Daily G.C., Alexander S., Ehrlich P.R., Goulder L., Lubchenco J., Matson P.A., Mooney H.A., Poste S., Schneider S.H., Tilman D. & Woodwell G.M., 1997 - Ecosystem Services: Benefits Supplied to Human Societies by Natural Ecosystems. Issues in Ecology, 2: 1-16. De Groot R., Wilson M.A. & Boumans R.M.J., 2002 - A typology for classification, description and valuation for ecosystem Studi Trent. Sci. Nat., 90 (2012): 79-83 functions, goods and services. Ecological Economics, 41/3: 393-408. ENSCONET, 2009a - Curation Protocols & Recommendations. Royal Botanic Garden, Kew, 41 pp. www.ensconet.eu ENSCONET, 2009b - Seed Collecting Manual for Wild Species. Royal Botanic Garden, Kew (UK) & Universidad Politécnica de Madrid (Spain), 32 pp. www.ensconet.eu FAO/IPGRI, 1994 - Genebank standards. Food & Agricolture Organisation of the United Hay F.R. & Smith R.D., 2003 - Seed Maturity: when to collect seeds from wild plants. In: Smith, R.D., Dickie, J.D., Linington, S.H., Pritchard, H.W. & Probert, R.J. (eds.), Seed conservation: turning science into practice. Kew, UK, Royal Botanic Gardens: 97-133. 83 International Seed Testing Association (ISTA), 1999 - International Rules for Seed Testing. Rules 1999. International Seed Testing Association, Zürich, Switzerland, 333 pp. Millenium Seed Bank Project (MSBP), 2001 - International Programme. Seed Conservation Department, Royal Botanic Gardens, Kew, 36 pp. Piano Nazionale sulla Biodiversità, 1997 - Comitato di consulenza per la Biodiversità e la Bioetica, Ministero dell’Ambiente D.M. 97/568 del 15 maggio 1997. Way M.J., 2003 - Collecting seed from non-domesticated plants for long-term conservation. In: Seed conservation: turning science into practice, Eds. Smith, R.D., Dickie, J.D., Linington, S.H., Pritchard, H.W. and Probert, R.J. Royal Botanic Gardens, Kew, UK: 163-201.