nivel intermedio de italiano junio 2015 comprensión oral
Transcript
nivel intermedio de italiano junio 2015 comprensión oral
ESCUELAS OFICIALES DE IDIOMAS DEL PRINCIPADO DE ASTURIAS PRUEBA ESPECÍFICA DE CERTIFICACIÓN DE NIVEL INTERMEDIO DE ITALIANO JUNIO 2015 COMPRENSIÓN ORAL MODELO DE CORRECCIÓN Consejería de Educación, Cultura y Deporte Escuelas Oficiales de Idiomas del Principado de Asturias HOJA DE RESPUESTAS EJERCICIO 1: IL BARONE RAMPANTE 1 A B C 2 A B C 3 A B C 4 A B C 5 A B C 6 A B C 7 A B C 8 A B C 9 A B C 10 A B C EJERCICIO 2: ‘VU’ COME VALIGIA 1 A B C 2 A B C 3 A B C 4 A B C 5 A B C 6 A B C 7 A B C 8 A B C 9 A B C 10 A B C Prueba Específica de Certificación de Nivel Intermedio de Italiano Comprensión Oral. JUNIO 2015 2 Consejería de Educación, Cultura y Deporte Escuelas Oficiales de Idiomas del Principado de Asturias EJERCICIO 1 IL BARONE RAMPANTE https://www.youtube.com/watch?v=6sU5xSEIsOk&index=22&list=PLTnd9qGgWH-i92RVt7_3WXV_rA_-OjcQT Ascolti la registrazione e faccia gli esercizi corrispondenti. Non si dimentichi di scrivere le risposte anche sul foglio delle risposte. 1 A B C I nobili in quell’epoca … 2 A B C Il fratello di Cosimo Piovasco … 3 A B C Il Barone Arminio Piovasco di Rondò … 4 A B C Scegli la frase giusta. 5 A B C Cosimo e suo fratello ... 6 A B C L’Abate Fauchelafleur … 7 A B C Durante i pasti con l’Abate … erano così mattinieri come i francesi imitavano alcune abitudini francesi preferivano desinare la mattina presto fu l’ultimo ad arrivare nella villa d’Ombrosa amava guardare il grande elce del parco assistette alla disubbidienza di suo fratello aveva dei gusti antiquati vestiva spesso alla turca non si sedeva a capotavola Cosimo stava per compiere i dodici anni Il Barone Arminio Piovasco aveva un fratello A tavola Cosimo si sedeva accanto al fratello erano contenti di poter mangiare con gli adulti avrebbero preferito mangiare in camera loro mangiavano sempre con la loro famiglia era svogliato e conformista era molto devoto e pignolo era piuttosto poco riflessivo non c’erano regole da seguire i due ragazzi si annoiavano molto il loro comportamento cambiava Prueba Específica de Certificación de Nivel Intermedio de Italiano Comprensión Oral. JUNIO 2015 3 Consejería de Educación, Cultura y Deporte Escuelas Oficiales de Idiomas del Principado de Asturias 8 A B C Dopo il primo piatto … 9 A B C Quando si mangiava in famiglia … 10 A B C Scegli l’espressione che rispecchia lo stato d’animo di Cosimo prima di andarsene. i ragazzi dovevano rimanere in silenzio l’Abate se ne disinteressava di tutto si dovevano fare delle lunghe orazioni la sorella Battista era molto affabile i genitori tacevano ed erano antipatici i risentimenti familiari affioravano Avere ancora la goccia al naso La goccia che fa traboccare il vaso Essere come due gocce d’acqua EJERCICIO 2 ‘VU’ COME VALIGIA http://www.alleottodellasera.rai.it Ascolti la registrazione e faccia gli esercizi corrispondenti. Non si dimentichi di scrivere le risposte anche sul foglio delle risposte. 1 A B C Beppe Severgnini afferma che … 2 A B C Secondo lui quando prendiamo delle decisioni … 3 A B C Severgnini ritiene che … coloro che fanno le valigie possono essere fraintesi le persone si conoscono attraverso il matrimonio gli atteggiamenti intimi devono essere evitati rovesciamo le responsabilità sugli altri riveliamo la nostra personalità nascondiamo le nostre peculiarità le valigie vengano spesso criticate le valigie vadano criticate più spesso tutte le valigie siano molto simili Prueba Específica de Certificación de Nivel Intermedio de Italiano Comprensión Oral. JUNIO 2015 4 Consejería de Educación, Cultura y Deporte Escuelas Oficiales de Idiomas del Principado de Asturias 4 A B C Se si disturba qualcuno che fa la valigia, si rischia ... 5 A B C Il tipo autoritario … 6 A B C Il tipo petulante … 7 A B C Secondo Severgnini gli adolescenti … 8 A B C Il tipo diffidente … 9 A B C Il previdente … 10 A B C Che tono mostra il testo che ha ascoltato? di provocare la sua determinazione di non riuscire a partire mai di dover finire di fare la valigia si fa sempre fare la valigia da un altro non vuole ammettere il suo autoritarismo si dimentica sempre delle sue scarpe vuole avere tutto sotto controllo mostra una grande sicurezza preferisce agire in solitudine sognano le vacanze che fanno i genitori se viaggiano da soli si sentono già adulti non reggono certi comportamenti del papà preferisce farsi la valigia da solo non ha disposizioni molto precise in fondo preferisce restare a casa contempla ogni tipo di eventualità ha esitazioni con l’organizzazione rifiuta gli accompagnatori indiscreti elevato ironico realistico Prueba Específica de Certificación de Nivel Intermedio de Italiano Comprensión Oral. JUNIO 2015 5 Consejería de Educación, Cultura y Deporte EJERCICIO 1: Escuelas Oficiales de Idiomas del Principado de Asturias IL BARONE RAMPANTE Fu il 15 di giugno del 1767 che Cosimo Piovasco di Rondò, mio fratello, sedette per l’ultima volta in mezzo a noi. Ricordo come fosse oggi. Eravamo nella sala da pranzo della nostra villa d’Ombrosa, le finestre inquadravano i folti rami del grande elce del parco. Era mezzogiorno, e la nostra famiglia per vecchia tradizione sedeva a tavola a quell’ora, nonostante fosse già invalsa tra i nobili la moda, venuta dalla poco mattiniera Corte di Francia, d’andare a desinare a metà del pomeriggio. Tirava vento dal mare, ricordo, e si muovevano le foglie. Cosimo disse: - Ho detto che non voglio e non voglio! - e respinse il piatto di lumache. Mai s’era vista disubbidienza più grave. A capotavola era il Barone Arminio Piovasco di Rondò, nostro padre, con la parrucca lunga sulle orecchie alla Luigi XIV, fuori tempo come tante cose sue. Tra me e mio fratello sedeva l’Abate Fauchelafleur, elemosiniere della nostra famiglia ed aio di noi ragazzi. Di fronte avevamo la Generalessa Corradina di Rondò, nostra madre, e nostra sorella Battista, monaca di casa. All’altro capo della tavola, rimpetto a nostro padre, sedeva, vestito alla turca, il Cavalier Avvocato Enea Silvio Carrega, amministratore e idraulico dei nostri poderi, e nostro zio naturale, in quanto fratello illegittimo di nostro padre. Da pochi mesi, Cosimo avendo compiuto i dodici anni ed io gli otto, eravamo stati ammessi allo stesso desco dei nostri genitori; ossia, io avevo beneficiato della stessa promozione di mio fratello prima del tempo, perché non vollero lasciarmi di là a mangiare da solo. Dico beneficiato così per dire: in realtà sia per Cosimo che per me era finita la cuccagna, e rimpiangevamo i desinari nella nostra stanzetta, noi due soli con l’Abate Fauchelafleur. L’Abate era un vecchietto secco e grinzoso, che aveva fama di giansenista, ed era difatti fuggito dal Delfìnato, sua terra natale, per scampare a un processo dell’Inquisizione. Ma il carattere rigoroso che di lui solitamente tutti lodavano, la severità interiore che imponeva a sé e agli altri, cedevano continuamente a una sua fondamentale vocazione per l’indifferenza e il lasciar correre, come se le sue lunghe meditazioni a occhi fìssi nel vuoto non avessero approdato che a una gran noia e svogliatezza, e in ogni difficoltà anche minima vedesse il segno d’una fatalità cui non valeva opporsi. I nostri pasti in compagnia dell’Abate cominciavano dopo lunghe orazioni, con movimenti di cucchiai composti, rituali silenziosi e guai a chi alzava gli occhi dal piatto o faceva anche il più lieve risucchio sorbendo il brodo. Ma alla fine della minestra l’Abate era già stanco, annoiato, guardava nel vuoto, schioccava la lingua a ogni sorso di vino, come se soltanto le sensazioni più superficiali e caduche riuscissero a raggiungerlo; alla pietanza noi già ci potevamo mettere a mangiare con le mani, e finivamo il pasto tirandoci torsoli di pera, mentre l’Abate faceva cadere ogni tanto uno dei suoi pigri: – … Ooo bien!… Ooo alors! Adesso, invece, stando a tavola con la famiglia, prendevano corpo i rancori familiari, capitolo triste dell’infanzia. Nostro padre, nostra madre sempre lì davanti, l’uso delle posate per il pollo, e sta’ dritto, e via i gomiti dalla tavola, un continuo; e per di più quell’antipatica di nostra sorella Battista. Cominciò una serie di sgridate, di ripicchi, di castighi, d’impuntature, fino al giorno in cui Cosimo rifiutò le lumache e decise di separare la sua sorte dalla nostra. EJERCICIO 2: ‘VU’ COME VALIGIA Questi sono gli oggetti del 2000. Oggi ‘vi’ o ‘vu’, se preferite, come valigia. E valigia è veramente un oggetto del 2000. È interessante perché in fondo ci permette di conoscere il carattere delle persone. Esistono molti modi, naturalmente, per conoscere il carattere delle persone, uno dei più efficaci è sposarle, però basta anche osservarle in atteggiamenti che oserei definire intimi. Non fraintendetemi, sto parlando apppunto di valigie e bagagli, perché fare le valigie è un’attività rivelatrice. La psiche umana al momento delle piccole grandi decisioni: quante paie di calze, quali libri, lo shampoo si rovescerà, mostra la sua peculiarità. Le valigie sono come le impronte digitali: nessuna è uguale a un’altra ma a differenza delle impronte digitali che nessuno si sogna di criticare: non è che dici: “guarda che brutta impronta che hai!” Ecco, le valigie suscitano spesso commenti impietosi. Ebbene, questi commenti andrebbero evitati. Un uomo che da mezz’ora sta cercando di chiudere una Samsonite troppo piena non va provocato, potrebbe avere una reazione violenta o costringervi a completare l’operazione al posto suo. Comunque non ci sono dubbi: ognuno di noi al momento della partenza racconta qualcosa di sè. Esistono sei atteggiamenti di fondo e quindi sei categorie di viaggiatori. Le ascoltatrici potranno utilizzarle per estorcere confessioni a mariti, figli, fidanzati e amici occasionali. Mariti, figli o fidanzati e amici occasionali possono usarle come prove a difesa, tipo, “mi spiace se son fatto così”. Quindi, buon divertimento e se riuscite a partire, buon viaggio! Allora, primo tipo umano: l’autoritario, l’autoritario non ha mai fatto una valigia in vita sua nè la farà mai. È sempre di sesso maschile e si rivolge prima alla mamma, poi alla moglie e infine alla figlia. Mentre la poveretta lavora lui si aggira per la casa sbraitando ordini come il feldmaresciallo Radezsky. È nervoso ma non lo vuole ammettere. La sua specialità è comparire con un altro paio di scarpe quando la valigia è chiusa. Il petulante, convinto che ogni viaggio nasconda molte incognite e questo personaggio stila lunghi elenchi le cui voci variano di anno in anno. La scelta e la preparazione della valigia sono riti snervanti che coinvolgono l’intera famiglia. Gli psicologi sostengono che i teen agers sognano le vacanze da soli perché vogliono sentirsi adulti. Non è esatto. Lo scopo è non essere nei dintorni quando papà fa i bagagli. Il diffidente, il diffidente è un petulante che rifiuta di farsi la valigia ma vuole controllare che le sue disposizioni siano state rispettate. Perciò tira fuori tutto e poi chiede di rimetterlo dentro. Il suo motto è una frase di Shakespeare: “Quando ero a casa stavo in un posto migliore”; ma i viaggiatori devono accontentarsi. Il previdente, il previdente è organizzatissimo. Porta tutto ma in formato ridotto. Possiede borsettine per la toilette, guide tascabili, coltellini, radioline, giacche a vento pieghevoli e mini farmacia da viaggio. Se potesse sostituire la moglie con un’accompagnatrice formato ‘mignon’, metà del peso metà degli anni, lo farebbe senza esitazioni. Prueba Específica de Certificación de Nivel Intermedio de Italiano Comprensión Oral. JUNIO 2015 6