L`eroe è Clement, Francia avanti

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L`eroe è Clement, Francia avanti
DOMENICA 5 DICEMBRE 2010
LA GAZZETTA SPORTIVA
35
R
TENNIS FINALE DI COPPA DAVIS
y
L’eroe è Clement, Francia avanti
SUL 2-2
GIOCA
LLODRA?
Riaccende Llodra e zittisce i tifosi serbi al quinto set: è il 2-1. Ora tocca a Djokovic-Monfils
DAL NOSTRO INVIATO
VINCENZO MARTUCCI
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BELGRADO (Ser) dI migliori sono
i bleus. Quei 1600 in T-shirt, coordinati, instancabili e festanti
che agitano la gigantesca e grigia Beogradska Arena, e decidono il doppio e forse anche la
finale tutta di coppa Davis, Serbia-Francia. Coloriti e battaglieri sono come il loro eroe: il
piccolo-grande Arnaud Clément, il vecchio-giovane che
non t’aspetti mai e che ti sorprende sempre, con cuore,
gambe e cervello. La Clé che, a
33 anni, entra in nazionale per
il crack psico-fisico di giovani
(Tsonga e Gasquet) e meno giovani (Benneteau), ed emula il
Lebouf della coppa del mondo
di calcio, proprio come sognava, riemergendo dal baratro di
due set inguardabili, infilzando con il suo stuzzicadenti i bazooka dei marcantoni di casa,
Zimonjic e Troicki, caricandosi
a molla, riaccendendo il talento mancino di Michael Llodra,
fino al 3-6 6-7 6-4 7-5 6-4 in 4
ore e mezza, da raccontare ai
nipotini, quando tornerà nella
sua Aix-en-Provence. Insieme
a questo fantastico 2-1 che lancia oggi Gael Monfils all’impresa contro l’eroe di casa, il numero 3 del mondo, Novak Djoko-
vic, per il 3-1. Dal 1981, dal
gruppo mondiale a 16 squadre, solo 2 nazioni hanno vinto
la finale dopo aver perso il doppio: la Spagna nel 2004 e la
Russia nel 2002.
Incidente L’arena, con 16.200
patrioti serbi sotto vuoto spinto, è sempre pronta ad esplodere. Soprattutto se qualche scorretto fischia e disturba sempre
il servizietto di Clément e se
Troicki fa spesso fallo di piede.
Partita incredibile:
Serbia avanti 2-0, i
1600 francesi urlano
e incitano. Tipsarevic
deve calmare il
pubblico al microfono
E, con quell’aiutino, per un set
e mezzo, non perde un «15» alla battuta. Ma, sul 6-3 6-5 Serbia, la tribuna blu si ribella, si
alza tutta insieme, indignata.
E, così facendo, disturba il più
giovane del quartetto, causando il sospirato, primo, break, e
scatenando la folla di casa, inferocita per l’ingiustizia e per il
6-6. Solo il secondo eroe di casa, Tipsarevic, riesce a calmare
gli animi, al microfono. Solo il
7-4 serbo al tie-break e il due
SERBIAFRANCIA
2-1
Alla Beogradska
Arena di Belgrado (cemento
indoor).
Sull’eventuale
2-2, la Francia
potrebbe
sostituire Simon
con Llodra.
set a zero sembrano riportare
la pace.
Orgoglio Ma quella reazione
della sua gente colpisce al cuore Arnaud: «Guy (Forget) ci ha
tanto parlato dei milioni di
francesi che ci guardavano in
tv. E la complicità fra noi e questo meraviglioso pubblico è stata una scossa». E’ la chiave del
miracolo, insieme al crollo di
Troicki, alla pochezza tecnica
di Zimonjic e alle grida nelle
orecchie dello smorto Llodra:
«Io non mettevo una risposta, e
Arnaud m’incitava: "E’ super, è
super". Me l’ha comandato e ho
giocato sempre meglio. Il segreto di un’amicizia sta in parole e
gesti così». Anche perché Clément riprende per i capelli un
game prezioso dietro l’altro.
Sul 3-6 6-7 4-3 15-40, si salva
con 5 prime; sul 3-4 15-40 del
quarto set, se ne inventa 4, con
2 servizi-volée che lasciano di
stucco i bronzi di Riace di casa,
e poi piazza il lob del 6-5, firmando in trance-agonistica il
7-5; sul 4-3 15-40 del quinto,
ritrova battute-super e poi applaude, come tutti, la volée di
riflesso di Llodra. E’ il 5-3, viatico del 6-4 finale, dopo 3 ore 33
minuti, di «autentica, classica,
impareggiabile, coppa Davis».
Con i serbi che contestano, indirettamente, il giudice arbitro,
Fransson, svedese, ma supervisor del Roland Garros.
VENERDÌ
Monfils (Fra) b.
Tipsarevic (Ser)
6-1 7-6 (4) 6-0;
Djokovic (Ser)
b. Simon (Fra)
6-3 6-1 6-4
IERI
Clément-Llodra
(Fra) b. TroickiZimonjic 3-6 6-7
(3) 6-4 7-5 6-4
in 4 ore 33’
OGGI
Ore 13: Djokovic
(Ser, n. 3) c.
Monfils (Fra,
12), prec. 5-1;
Tisparevic (Ser,
49) c. Simon
(Fra, 42), prec.
1-0 Simon.
LA STORIA Oggi alla maratona di West Palm Beach
Francesco e i suoi scudieri
in carrozzina contro la Sla
Francesco Canali, coi 4 amici: Gianluca Manghi, Andrea Fanfoni, Claudio Rinaldi e Gianfranco Beltrami MELEGARI
MARIO SALVINI
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dIl gran giorno è oggi. Francesco Canali lo aspetta da sempre. Per quello che deve fare stamattina a Palm Beach, in Florida, ha cominciato ad allenarsi
dieci anni fa. Allora come ora
voleva la maratona. Solo, se la
immaginava in modo molto diverso. Perché in mezzo, in questi dieci anni, tante cose sono
crollate, nella sua vita. Ma lui
non ci è rimasto schiacciato sotto. Ha sempre continuato a sorridere e sperare. Che un giorno
ce l’avrebbe fatta, per costruire
un simbolo e regalare un esempio ad altri come lui colpiti dalla Sla, dal morbo di Lou Gehrig.
Vinci la Sla Francesco Canali ha
42 anni, è sposato con Antonella, ha due bimbe, Laura e Martina, 9 e 6 anni. E’ giornalista, collabora con la Gazzetta di Parma, il giornale della sua città,
da cui è corrispondente per La
Gazzetta dello Sport. La Sla ha
cominciato a farsi sentire nel
2000. Aveva da poco smesso
col basket amatoriale (il suo orgoglio è una convocazione con
la nazionale Juniores), e si era
dato al podismo. Il programma
prevedeva alcune mezze, ne
aveva già corse tre, quindi una
maratona in Italia, e poi New
York. Tornando da un pellegrinaggio a Lourdes, aveva deciso
che la terza sarebbe stata da guida per un maratoneta cieco. E
invece iniziò tutta un’altra vita.
DA PADOVA A MARSALA
Maratona dei 1000
Invito agli africani
Quello che Padova rifiuta,
Marsala accoglie. Provocazione
per provocazione, la
Polisportiva Marsala che il 9
maggio organizzerà la seconda
edizione della maratona dei
Mille ha risposto all’intervento
del consigliere leghista
Giovannoni sugli
«extracomunitari in mutande»
invitandoli con una lettera
pubblica nell’estremo Sud, dove
Garibaldi iniziò 150 anni fa la
cavalcata verso l’unità d’Italia.
IN TV
Michael Llodra (a sinistra)
e Arnaud Clement EPA
Da oltre due anni Francesco è
in carrozzina, non muove le
gambe né le braccia. Nel settembre 2009, a cena con Gianluca
Manghi, vecchio compagno di
basket e amico di sempre, gli
disse: «Se tu mi spingi, a New
York ci andiamo lo stesso». Una
stretta di mano ed era nato:
«Vinci la Sla», il loro progetto.
A New York poi hanno fatto un
mucchio di problemi burocratici, e allora è stata scelta la maratona di oggi, a West Palm Beach. Nel frattempo si è creata
una squadra: a spingere Francesco saranno in quattro. Oltre a
Gianluca, anche Andrea Fanfoni, unico maratoneta esperto, e
poi Claudio Rinaldi, giornalista
de La Gazzetta di Parma, e Gianfranco Beltrami, medico, ai
suoi primi 42 km e 195.
Alex Zanardi Dall’inizio del progetto ad oggi sono successe tante cose belle e qualche contrattempo non da poco. Come la
frattura di tibia e perone che ha
costretto Francesco in ospedale tra luglio e settembre. In
compenso sono state organizzati eventi con squadre di calcio, rugby, baseball, basket,
volley, tutte quelle per cui Francesco continua a scrivere, con
l’ausilio di un software a riconoscimento vocale. Sono stati raccolti quasi 60.000 euro
(www.vincilasla.it) per aiutare altri malati. Sono arrivati
sponsor. Paolo Barilla dell’omonimo gigante alimentare ha
messo in contatto Francesco
con Alex Zanardi. Che ha ideato e progettato una carrozzina
speciale: maneggevolissima,
assicurano i quattro scudieri.
Oggi faranno una gran fatica,
si daranno il cambio ad ogni
chilometro, eppure non avranno un pettorale: perché oggi è
la corsa di Francesco.
Diretta su
Supertennis
dalle 13
ATLETICA Festa azzurra
Howe presentatore
Ora ripensa al lungo
y
PREMIATO
ANCHE
MERLO
Uomini:
Meucci,
Schwazer,
Vizzoni, Donati,
Collio, Di
Gregorio,
Checcucci,
Andriani,
Bourifa, Baldini
(alla carriera),
Caimmi, Pertile,
Curzi, Stecchi,
Lorenzi.
Donne: La
Mantia, Incerti,
Console,
Toniolo,
Vallortigara,
Palmisano,
Clemente,
Trost,
Bongiorni,
Belotti,
Confortola,
Roberti, Gaggi
ROMA d(g.b.) Dai ragazzi delle scuole a «nonno»
Ugo Sansonetti, 91 anni, eccola qua l’atletica
che fa festa. E non solo per celebrare gli atleti da
medaglia, ma soprattutto per ringraziare chi
contribuisce a farla bella, a chi sa suscitare passioni ed emozioni. Così, campioni del passato e
attuali salgono sul palco per consegnare i premi,
ci sono anche Giuseppe Gibilisco, rientrato nel
gruppo sportivo Fiamme Gialle, e Andrew
Howe.
Dubbio da sciogliere Ed è proprio Howe a destare
più interesse. Lungo o velocità? «I 200 mi piacciono molto, ma è difficile battere atleti come
Bolt e Gay, ho più possibilità nel lungo». La scelta, però, non l’ufficializza. Si sta allenando sulla
velocità, a febbraio ricomincerà a saltare. Il c.t.
Franco Uguagliati ha una certezza: «Farà quello
che ha sempre fatto: il campione». E poi, la lunga sfilata di chi ha dato lustro all’atletica italiana, con premio alla carriera per Stefano Baldini,
oro olimpico 2004 nella maratona, riconoscimenti agli azzurri sul podio degli Europei, con
particolare attenzione ad Alex Schwazer. L’olimpionico di marcia a Pechino 2008 appare un po’
più sorridente, dopo la crisi da «saturazione» e
scherza col presidente federale Franco Arese,
che annuncia l’impegno per i Campionati studenteschi 2011 e grandi sforzi per Londra 2012.
STAMPA
Premio
Berra: Gianni
Merlo,
Cimbrico,
Sannucci (alla
memoria).
Premio Rosi:
Rondelli, Balani,
Fioravanti
Il gruppo dei premiati azzurri ieri a Roma COLOMBO