E2 91 E Procedura di iniezione – intramuscolare Ambiente
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E2 91 E Procedura di iniezione – intramuscolare Ambiente
9 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Ambiente Riordinare il posto di lavoro Riponete il materiale. Rimuovere il paravento Rimuovete il paravento. Spegnere la luce di presenza Uscendo dalla stanza, spegnete la luce di presenza. Tecnica Riporre il materiale Smaltite i rifiuti e pulite i materiali usati. Rispettare l’igiene Disinfettatevi le mani. E Fasi della procedura Per la prevenzione delle infezioni nosocomiali Procedura di iniezione – intramuscolare Descrizione Motivazione/indicazioni Verificate sulla cartella infermieristica se: Accertatevi di conoscere il medicamento anche per quanto riguarda via di somministrazione, azione, effetti collaterali e controindicazioni. Se necessario, informatevi a questo proposito. Prima Cliente Consultare la cartella infermieristica A il cliente è giusto il medicamento è giusto A la dose è giusta A la via di somministrazione è giusta A l’orario è giusto A Preparare il cliente Verificate parlando con il cliente se ha informazioni sufficienti sulla via di somministrazione, l’azione ed i possibili effetti collaterali del medicamento, oppure se occorre informarlo meglio. In caso di somministrazione ripetuta dello stesso medicamento, variate adeguatamente le informazioni che fornite. Ambiente Accendere la luce di presenza Entrando nella stanza, accendete la luce di presenza. Preparare l’ambiente Collocate un paravento e chiudete la finestra. E2 91 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 9 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Preparare il luogo di lavoro Portate il letto ad altezza di lavoro. Motivazione/indicazioni Fate in modo di avere un piano di lavoro di dimensioni sufficienti per collocare tutto il materiale a portata di mano. Tecnica Rispettare l’igiene Disinfettatevi le mani. Per la prevenzione delle infezioni nosocomiali Raccogliere il materiale Approntate su un vassoio i seguenti materiali: Se disponibile, utilizzate un vassoio per iniezioni. In alternativa si può usare anche un piccolo carrello servitore. A A A A A A Fasi della procedura 3 tamponi sterili di cellulosa disinfettante cutaneo 1 cerotto contenitore per smaltire aghi e siringhe monouso siringa contenente il medicamento già aspirato e corrispondente ago per iniezioni se necessario, 1 paio di guanti non sterili Verificate che l’ago di iniezione sia adatto al sito di iniezione ed alla corporatura del cliente. Descrizione Motivazione/indicazioni Aiutate il cliente, se necessario, a scoprire il sito di iniezione, cioè a levarsi gli indumenti nella misura necessaria. I siti di iniezione più indicati per un’iniezione intramuscolare sono: parte esterna della coscia e braccio. Durante Cliente Posizionare il cliente Se necessario, aiutate il cliente a mettersi nella posizione adatta, eretta o sdraiata a seconda del sito di iniezione. Informazione E2 92 Se necessario, informate il cliente sulla procedura e sul sito di iniezione prescelto. 9 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Il sito di iniezione si trova tre dita al di sotto dell’acromion, nel punto più rilevato del muscolo deltoide, la linea mediale del muscolo. Per ritrovare il sito di iniezione scelto senza misurare di nuovo Ambiente Niente di particolare Tecnica Braccio Determinare il sito di iniezione 03421a Figura 1 Quando allontanate la mano dal sito di iniePalpare il sito di iniezio zione, dovreste contrassegnarlo con l’unghia del pollice oppure sfregando con un tampone (la cute si arrossa). Disinfettare la cute 03421a Disinfettate ad ampio raggio (circa 5 cm) il sito di iniezione ed attendete che il disinfettante agisca e si asciughi. Se necessario, si può contrassegnare il sito di iniezione anche con disinfettante colorato. Il tempo di azione è di almeno 30 secondi. Figura 2 Disinfettare la cute Coscia Determinare il sito di iniezione Se necessario, aiutate il cliente a ruotare la gamba leggermente verso l’interno. Collocate il mignolo di una mano vicino alla rotula ed il mignolo dell’altra mano al grande trocantere. Accostate le altre dita. Formate un angolo retto con il pollice e l’indice con entrambe le mani. Tracciate mentalmente una retta fra i due pollici. Questa linea decorre sul solco longitudinale della muscolatura della coscia. Il sito di iniezione si trova fra i pollici, al di sopra di questa linea immaginaria. Quando allontanate la mano dal sito di iniezione, dovreste contrassegnarlo con l’unghia del pollice oppure sfregando con un tampone (la cute si arrossa). Per ritrovare il sito di iniezione prescelto senza misurare di nuovo Se necessario, si può contrassegnare il sito di iniezione anche con disinfettante colorato. E2 93 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 9 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Disinfettare la cute Disinfettate ad ampio raggio (circa 5 cm) il sito di iniezione ed attendete che il disinfettante agisca e si asciughi. Il tempo di azione è di almeno 30 secondi. La descrizione seguente vale per i destrimani con il cliente sdraiato sul fianco sinistro: In molti istituti, il metodo ventrogluteale viene utilizzato oggigiorno ancora solo per medicamenti ben precisi. Appoggiate il palmo della mano sinistra sul trocantere maggiore. Nel metodo ventrogluteale secondo Hochstetter il punto di iniezione è posto a livello del muscolo gluteo medio, nel triangolo formato da spina iliaca anteriore superiore, cresta iliaca e trocantere maggiore. Ventrogluteale Determinare il sito di iniezione Palpate con l’indice della mano sinistra la spina iliaca anteriore superiore. Divaricate al massimo l’indice e il medio e tastate la spina iliaca anteriore superiore con il polpastrello dell’indice rivolto ventralmente e la cresta iliaca con il polpastrello del medio rivolto dorsalmente. Ruotate ora verso il basso di circa 2 cm il dito appoggiato sulla cresta iliaca, mantenendo l’altro dito sulla spina iliaca. Tramite questa rotazione il palmo della mano viene a giacere sul trocantere maggiore. 03421b Figura 1 Il punto dell’iniezione è situato ora sulla punta del triangolo formato da indice e medio divaricati. Palpazione del punto d Quando togliete la mano dal sito di iniezione, iniezione con posizione dovete marcare quest’ultimo con l’unghia della mano del pollice oppure strofinando leggermente con il tampone (la pelle si arrossa). Per poter individuare il punto di iniezione senza determinarlo di nuovo. Disinfettare la cute Disinfettate il triangolo descritto, lasciando poi che il disinfettante agisca ed evapori. Il tempo d’azione è di almeno 30 secondi. Controllare il medicamento Prima della somministrazione controllate di nuovo il medicamento secondo la regola delle cinque G. Per evitare errori. Praticare l’iniezione Afferrate il corpo della siringa con la mano dominante, tenendolo con pollice, indice e anulare (come una penna). Per praticare l’iniezione indossate eventualmente dei guanti. Orientatevi alle istruzioni impartite dall’istituto. 03421b Il sito di iniezione può essere segnato eventualmente anche con un disinfettante colorato. Figura 2 Disinfezione della cute E2 94 9 Corso interaziendale Fasi della procedura 03421a Descrizione Motivazione/indicazioni Tendete leggermente la cute con il pollice, l’indice ed eventualmente anche il medio. Figura 3 Puntura con dita divar Tendete la cute con pollice ed indice e con un movimento rapido infiggete l’ago perpenFigura 3 dicolarmente (con un angolo di 90° rispetto Puntura con posizione d alla superficie cutanea) nel muscolo in corrispondenza del punto individuato in precemano denza. 03421b Controllare la posizione dell’ago Controllate che l’ago non si trovi in un vaso sanguigno. A questo scopo aspirate tirando un po’ lo stantuffo. Se viene aspirato sangue, l’ago si trova in un vaso sanguigno. Tenete ferma la siringa passando l’indice e il medio sotto le alette del cilindro e appoggiate il pollice sullo stantuffo. In questo modo si può iniettare la soluzione contenuta nella siringa spingendo lo stantuffo. Tenete fermi il cono dell’ago e la siringa con la mano non dominante, appoggiando l’anulare sul cono dell’ago e afferrando la siringa con pollice, indice ed anulare. Per poter controllare meglio la posizione dell’ago durante l’iniezione della soluzione contenuta nella siringa. 03421a Figura 4 Aspirazione Iniettare il medicamento Se viene aspirato sangue, estraete la siringa con l’ago. Innestate sulla siringa un ago pulito e praticate l’iniezione in un altro punto. 03421a Figura 5 Iniezione 03421b Figura 5 Iniezione E2 95 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 9 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Iniettate lentamente la soluzione contenuta nella siringa. Un’iniezione troppo rapida è dolorosa e rende difficile l’assorbimento. Iniettate ad una velocità non superiore a 0,1 ml al secondo, corrispondente a 1 ml in 10 secondi. Dopo l’iniezione, attendete ancora alcuni secondi prima di rimuovere la siringa. Rimuovere la siringa Impedisce il reflusso del medicamento. Prendete con la mano non dominante un tampone asciutto, tenendolo pronto accanto all’ago infitto nel muscolo. Esercitate con il tampone una leggera contropressione accanto all’ago ed estraete la siringa con un movimento rapido. Premete con il tampone asciutto sul punto dell’iniezione. Premere sul sito dell’iniezione Invitate il cliente a muovere un po’ la parte del corpo interessata. Il movimento aumenta la circolazione sanguigna del muscolo, accelerando l’assorbimento del medicamento. Premete brevemente sul sito di iniezione. Per raccogliere ed arrestare gocce di sangue o il medicamento che può refluire. 03421a Figura 6 Strofinare il sito dell'ini zione Controllo del sito di iniezione Controllate il sito di iniezione per escludere la presenza di sanguinamenti successivi e, se necessario, applicatevi un cerotto. 03421b Figura 6 Controllo del sito di ini zione Smaltire la siringa e l’ago E2 96 Smaltite subito l’ago nell’apposito contenitore per aghi e siringhe pronte all’uso. Se non si può staccare con una mano l’ago sull’apposito dispositivo del contenitore per taglienti, per motivi di sicurezza smaltite l’ago nel contenitore per taglienti insieme alla siringa. In questa operazione non toccate in alcun caso l’ago con l’altra mano. Per evitare ferite da punta. 9 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Dopo Cliente Coprire il cliente Se necessario, aiutate il cliente ad indossare di nuovo gli indumenti tolti ed eventualmente copritelo. Posizionare il cliente Se necessario, aiutate il cliente ad assumere una posizione comoda. Posizionate il cliente, eventualmente mediante appropriati mezzi ausiliari. Aggiornare la cartella infermieristica Registrate le particolarità nella cartella infermieristica. Ambiente Riordinare l’ambiente Rimuovete il paravento. Fate in modo che il cliente abbia le proprie cose a portata di mano. Spegnere la luce di presenza Spegnete la luce di presenza quando uscite dalla stanza. Tecnica Riordinare il materiale Smaltite i rifiuti e pulite i materiali utilizzati. Osservare l’igiene Pulite e disinfettate la superficie di lavoro. Disinfettatevi le mani. 9.1.4 Esercizio 1 Per evitare infezioni nosocomiali. Esercizi di approfondimento Iniezione i.m. – ma dove? Il signor Bussi si presenta in reparto per una visita. Il medico gli prescrive un medicamento da somministrare per via intramuscolare. A voi viene dato l’incarico di praticare l’iniezione al signor Bussi in conformità alla prescrizione. A] Come procedete? A cosa fate attenzione per questa iniezione? B] Quali sono i rischi di un’iniezione intramuscolare? Esercizio 2 Qualcosa contro il dolore Dopo la visita il signor Bussi ha forti dolori, e riceve perciò un analgesico per iniezione sottocutanea. A] A cosa fate attenzione per questa iniezione a differenza dall’iniezione di insulina? E2 97 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 9 Corso interaziendale Esercizio 3 Cosa succede in questo caso? Cinque minuti fa avete praticato al signor Bussi l’iniezione sottocutanea di analgesico, ed ora volete controllare la pressione arteriosa ed il polso. Osservate che il signor Bussi ha la fronte coperta di sudore freddo e lamenta malessere. A] Come reagite e quali provvedimenti prendete? B] Di quale complicazione potrebbe trattarsi in questo caso? Esercizio 4 Una penna insulinica Il signor Campi (25 anni) soffre di diabete di tipo I. Gestisce bene la propria malattia, controlla regolarmente la glicemia e determina la corrispondente quantità di insulina. Il signor Campi vi spiega come funziona la penna. A] Che cos’è una penna insulinica? B] Qual è la differenza fra questo tipo di iniezione e l’iniezione sottocutanea con siringa? C] Di norma il signor Campi inietta l’insulina senza prima disinfettare la cute. Non è pericoloso? Motivate la vostra risposta. Esercizio 5 Iniezioni anticoagulanti Il signor Campi facendo sport ha subito una frattura alla gamba, trattata con un intervento di osteosintesi. Ora deve ricevere mattina e sera un’iniezione sottocutanea di Liquemine (Fraxiparine®). A] In che cosa si differenzia la somministrazione sottocutanea di Fraxiparine® da altre iniezioni sottocute? B] Liquemine è un anticoagulante. Quali rischi corre un cliente con una coagulazione ritardata? 9.1.5 Verifica dell’efficacia di apprendimento Verificate se siete in grado di valutare correttamente le affermazioni seguenti e motivare le vostre risposte. Affermazione E2 98 Esatta Errata 1. La lunghezza e lo spessore scelti per l’ago dipendono dal peso corporeo del cliente. 䡺 䡺 2. Quando si aspirano medicamenti da una fiala occorre fare attenzione a raggiungere anche l’ultima gocciolina. 䡺 䡺 3. Si aspira sempre una quantità leggermente maggiore di quella necessaria, perché quando si elimina l’aria fuoriesce sempre un po’ di medicamento. 䡺 䡺 4. Quando il sito di iniezione presenta già un ematoma, non bisogna praticare l’iniezione. 䡺 䡺 5. Nel caso di un’iniezione i.m. non è importante in quale muscolo si inietta iI medicamento. 䡺 䡺 6. Dopo un’iniezione sottocutanea di Liquemine non bisogna strofinare il sito di iniezione. 䡺 䡺 7. Il sito di iniezione dell’insulina viene scelto secondo uno schema prestabilito. 䡺 䡺 9 Corso interaziendale Affermazione Esatta Errata 8. L’insulina viene prescritta in unità, sulla base del risultato della misurazione della glicemia. 䡺 䡺 9. Se un cliente è ricoverato per diabete mellito, l’iniezione di insulina viene sempre praticata dal personale sanitario anche se il cliente è in grado di farla da solo. 䡺 䡺 10. Se il diabete mellito sussiste da molti anni, non è più necessario documentare ogni iniezione di insulina. 䡺 䡺 E2 99 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 Parte C Situazione 4.7: cambiare le medicazioni di ferite Competenza da raggiungere Cambiate le medicazioni di ferite che guariscono per prima o seconda intenzione, seguendo i protocolli in uso. Situazione tipica Da quando un anno fa ha subìto un ictus, il 79enne signor Germani presenta un’emiplegia sul lato destro. Quando alcune settimane fa ha contratto un’influenza, per molto tempo ha potuto alzarsi dal letto solamente di rado. Di conseguenza si è formata una lesione da compressione dal diametro di circa 4 centimetri di secondo grado sull’osso sacro. L’operatrice sociosanitaria Daniela Stucchi è incaricata di sostenere il signor Germani nella cura del corpo e di medicare la lesione. Il signor Germani esprime il proprio rammarico per non essere più così mobile e per dover passare molto tempo a letto. Daniela Stucchi lo incoraggia a muoversi quanto possibile, dato che ciò ha un effetto benefico sulla guarigione della ferita. Dopo la cura del corpo, Daniela Stucchi prega il signor Germani di coricarsi sul letto e di girarsi sul fianco. Osserva la ferita e ne valuta lo stato. Poi cambia la medicazione secondo le direttive e documenta lo stato della ferita. Successivamente aiuta il signor Germani ad alzarsi e lo accompagna in salotto. Daniela Stucchi gli porge le bibite ed il telecomando della TV, poi si congeda. E2 100 Fig. 7 Visione d’insieme dei diversi aspetti Gezeichnet Abb. 8 Atti medico-tecnici Anatomia e fisiologia • • • • • • • Osservazione e documentazione della guarigione di una ferita Prevenzione del decubito Diagnosi infermieristica: danneggiamento dell’integrità cutanea Provvedimenti di cura per apoplessia Diagnosi infermieristica: negligenza (sindrome neglect) Cute Sistema nervoso Cambiare le medicazione di ferite (Situazione 4.7 nel piano di formazione) Fisiopatologia • • • Tipi / guarigione / decorso delle ferite Insorgenza e trattamento del decubito Apoplessia Fondamenti delle conoscenze professionali • • • Comunicazione Documentazione Osservazione Pratica: attitudine • • • • • • Osservare il decorso della ferita e documentarlo facendo uso del vocabolario specifico Padroneggiare le tecniche della sostituzione della medicazione per le ferite settiche e asettiche Effettuare il trattamento della ferita secondo prescrizione medica Eseguire la disinfezione della pelle e delle mani Informare i clienti in modo chiaro e comprensibile sul proprio agire All’occorrenza chiedere aiuto agli specialisti Corso interaziendale • • Conoscere i principi ed i materiali del cambio di medicazione Cambiare la medicazione di ferite asettiche e contaminate E2 101 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 10 Medicazione delle ferite Fig. 8 Domande introduttive riguardanti la situazione Abb. 9Gezeichnet ................................................ ................................. ................................. ....................................... Perché il movimento ha un effetto positivo sulla guarigione delle ferite? Che cos’è l’emiplegia? Come insorge l’emiplegia? Che cos’è un decubito? .................................... .......................................... ....................... ............................... ................................ Come insorge un decubito? ................... Come viene trattato un decubito? ......................................... ............................... Definizione Quali misure preventive possono essere messe in atto per evitare l’insorgenza di una lesione da decubito? 10 Medicazione delle ferite 10.1 Nozioni basilari sulla cura delle ferite Una ferita consiste in un taglio o una lesione della cute o della mucosa. (B. Paetz, 2004) 10.1.1 Cause di ferite La causa che ha originato la ferita è un fattore essenziale sia per il trattamento della ferita stessa che per il decorso della guarigione. A Ferite causate da agente meccanico: sono causate da agenti traumatici esterni come pressione, colpo o taglio (ferita chirurgica, escoriazione, ferita da taglio, ferita da punta, ferita lacero-contusa, graffio, contusione, ferita da arma da fuoco, ferita da morso, ferita da impalamento). A Ferite causate da agente termico: derivano dall’azione di temperature estreme (ustioni, scottature, assideramenti). A Ferite causate da agente chimico: il danno tessutale è in questo caso provocato da agenti chimici, soprattutto corrosioni da acidi o soluzioni alcaline. A Ferite causate da malattia: sono originate dall’azione costante di fattori lesivi per la cute (decubito, ulcera crurale, piede diabetico). E2 102 10 Medicazione delle ferite In linea di principio si distingue fra ferite aperte e chiuse. Quasi tutte le ferite chirurgiche o da incidente vengono chiuse con suture. Già dopo circa 48 ore la cute ricopre l’area della lesione come una fasciatura biologica. In genere questo tipo di ferite richiede solo una medicazione protettiva (cerotto) senza altri provvedimenti. Per contro, il trattamento delle ferite croniche presenta maggiori difficoltà e richiede precise direttive. 10.1.2 Guarigione di ferite Il decorso della guarigione dipende essenzialmente da due fattori: il tipo di causa e la colonizzazione da parte di germi patogeni. Guarigione di prima intenzione Una ferita non contaminata, lineare, recente e pulita guarisce rapidamente e senza segni di infezione. I margini si chiudono accostandosi direttamente e formando una sottile cicatrice. A questo scopo è necessario innanzitutto chiudere la cute. Ciò può avvenire spontaneamente o con assistenza chirurgica (sutura, graffe, cerotto). Dopo la chiusura, la ferita guarisce senza ritardi né complicanze. Presupposti per una guarigione di prima intenzione: A margini lisci, avvicinabili (affrontamento diretto) ferita risalente a non più di sei ore prima A ferita non infetta A ferita chirurgica asettica A Guarigione per seconda intenzione Nella guarigione per seconda intenzione la ferita non viene chiusa. La guarigione ha luogo dal basso tramite contrazione, granulazione e successiva epitelizzazione. Con questo processo si forma di solito una spessa cicatrice e la guarigione è più lenta che in prima intenzione. Se una ferita inizialmente asettica non viene immediatamente suturata, entro poche ore avrà luogo la colonizzazione batterica. Se una ferita contaminata guarisce per seconda intenzione oppure se può essere trattata asetticamente e chiusa direttamente, dipende dal tipo e dalla quantità dei germi. Fasi del processo di guarigione delle ferite Il processo di guarigione di una ferita non infetta si può suddividere in tre fasi. Abb. 10Seguono immagini di Careum Fase essudativa (circa 4 giorni) Fase proliferativa (circa 10 giorni) Fase rigenerativa (circa 3 mesi) Il sangue e l’acqua tissutale fuoriusciti riempiono la cavità finché la vasocostrizione e la coagulazione incollano la ferita. I vasi sanguigni circostanti si dilatano e diventano più permeabili. Le cellule immunitarie migrano dai vasi nella ferita ed eliminano batteri e tessuti necrotici. Il liquido interstiziale fuoriesce e rende la ferita edematosa. Dai margini della ferita si propagano minuscoli vasi sanguigni nel letto della ferita. Si forma un tessuto di granulazione riccamente irrorato, la ferita si contrae ed acquista stabilità. In questa fase prosegue la proliferazione delle fibre di collagene (epitelizzazione) e si forma una cicatrice. Se la ferita è stata suturata, dopo circa due settimane la cicatrice ha raggiunto una solidità sufficiente che consente la rimozione dei punti. Prima che la cicatrice raggiunga la massima resistenza passano circa tre mesi. Il rimodellamento della cicatrice si conclude solo dopo un anno. Per tutto questo periodo la cicatrice deve essere curata in modo intensivo (un massaggio due volte al giorno con pomata grassa od olio) per ottenere una cicatrice discreta senza aderenze con il tessuto sottostante. E2 103 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 10 Medicazione delle ferite Fattori che influenzano la guarigione delle ferite Il modo in cui una ferita guarisce dipende da vari fattori, che si possono suddividere in fattori locali e generali. Fattori locali A Colonizzazione di germi patogeni; in questo caso si tratta di stabilire se la ferita è esente da patogeni, ovvero asettica (solo ferite chirurgiche) oppure se è contaminata da germi. ● Si parla di ferita contaminata quando la ferita è colonizzata da patogeni, ma non è infiammata. Ciò significa che l’organismo è in grado di far fronte alla carica patogena. ● Una ferita infetta è una ferita colonizzata da patogeni che si moltiplicano, e mostra segni di infezione. La carica patogena è eccessiva oppure il tipo di patogeni è troppo aggressivo, per cui le difese immunitarie endogene non sono in grado di rispondere adeguatamente e di conseguenza insorge un’infezione. A Stato della cute / irrorazione: la guarigione della ferita è favorita se in precedenza la cute era intatta e l’irrorazione sanguigna è buona. Esercitando una pressione sull’area della ferita o sull’edema si può ostacolare l’irrorazione. A Immobilizzazione: in alcune circostanze potrebbe essere opportuno immobilizzare la ferita con una medicazione o una ferula, in modo che la guarigione non venga compromessa caricando troppo precocemente la ferita. Fattori generali A Alimentazione: i carboidrati forniscono energia; proteine, oligoelementi e vitamine promuovono la guarigione. A Età: in bambini ed adolescenti la guarigione delle ferite ha un decorso più rapido che negli anziani, a causa del diverso quadro metabolico. A Patologia di base: malattie come diabete, anemia o AOP (arteriopatia obliterante periferica) ostacolano la guarigione delle ferite. Cicatrizzazione La cicatrice è il risultato finale della guarigione di una ferita. È costituita prevalentemente da tessuto connettivo, e si differenzia perciò dal tessuto originale lesionato. La cicatrice cutanea inizialmente è ben irrorata, e perciò una cicatrice fresca è di colore rossastro. Con il passare delle settimane la quota di tessuto connettivo aumenta e la cicatrice inizia ad impallidire. 10.1.3 Anomalie del processo di guarigione Anche ferite suturate per prima intenzione possono andare incontro a complicanze. Verranno qui brevemente descritte le complicanze più importanti. Queste anomalie possono avere decorsi differenti e ritardare di conseguenza la guarigione della ferita. La terapia dipende dalla portata dell’anomalia. Ematoma «Versamento di sangue»: deriva da un’emorragia dei vasi nella regione della ferita. Solitamente l’emorragia si arresta spontaneamente, eccetto che nei clienti sottoposti a terapia anticoagulante o con disturbi della coagulazione. La ferita si gonfia e duole. In genere l’ematoma si riassorbe entro alcune settimane, in rari casi invece va rimosso chirurgicamente. E2 104 10 Medicazione delle ferite Infezione Un’infezione della ferita è provocata dalla moltiplicazione dei batteri presenti in quasi tutte le ferite. Nel caso di una ferita guarita per prima intenzione il pus non è in grado di defluire, e si forma un ascesso. L’infezione si manifesta circa 5–10 giorni dopo la chiusura della ferita con segni locali di infezione e spesso anche con febbre. Segni di infezione: arrossamento, gonfiore, dolore, surriscaldamento, perdita di funzionalità (per es. la parte del corpo in questione si muove con maggiore difficoltà). Deiscenza di ferita o sutura È il termine che designa la riapertura di una ferita dopo una sutura per prima intenzione. La deiscenza può insorgere già dopo pochi giorni, ancora prima della rimozione dei punti. Una delle ragioni può essere un’eccessiva tensione a cui sono sottoposti i margini della ferita. Principi terapeutici per la scelta del materiale di medicazione A Ferite essudanti: medicazione assorbente Ferite umide: medicazione che mantenga l’umidità A Ferite asciutte, aperte: prevalentemente medicazioni idratanti A Segue un elenco di vari materiali di medicazione interattivi. L’elenco ha scopi esemplificativi e non è esauriente. Tipo di prodotto Effetto Indicazione Esempi Alginati Estratti dalle alghe brune, alto potere assorbente (legano un volume di liquido pari a 20 volte il proprio peso). Ferite essudanti o iperessudanti SeaSorb® Algosteril® Effetto basato sullo scambio ionico. Le fibre assorbono residui cellulari e microrganismi. Idrofibre Idrofibre che trattengono l’umidità (altissima capacità assorbente). Interagiscono con l’essudato formando un gel compatto che si adatta al letto della ferita e possono essere rimosse senza ledere i tessuti. Ferite essudanti o iperessudanti Aquacel® Carbone attivo Neutralizza il cattivo odore e cattura le molecole proteiche. Ferite maleodoranti Actisorb klimaktiv® I batteri aderiscono alla superficie ma non vengono distrutti. E2 105 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 10 Medicazione delle ferite Tipo di prodotto Effetto Indicazione Esempi Idrogeli Ad alto tenore di acqua, mantengono la ferita umida per lungo tempo ➔ regolano l’ambiente umido della ferita rilasciando liquido. Ferite asciutte Purilon-Gel® Suprasorb Hydrogel® Coadiuvano l’autolisi dello strato fibrinoso. Idrocolloidi Sono costituiti da uno strato resistente all’acqua che accoglie particelle assorbenti. Stimolano gli enzimi endogeni a scindere gli stati necrotici e promuovono la formazione di nuovo tessuto di granulazione. Ferite granuleggianti ed epitelizzanti con bassa essudazione Comfeel plus® Ferite infette o a rischio di infezione Aquacel Ag® Varihesive® Nuderm® La medicazione non è più adesiva quando è bagnata. Medicazioni all’argento Contengono ioni argento ad azione antibatterica. Acticoat® Drenaggi I drenaggi convogliano l’essudato dall’interno del corpo verso l’esterno, per es. da una cavità o da un’area operata. Ciò riduce il rischio di infezioni, visto che essudato/sangue sono un terreno fertile per i batteri. I drenaggi sono applicati per es. alle cavità di ferite infette superficiali o profonde. Si distinguono vari sistemi: A Drenaggio Penrose: materiale in plastica/silicone, event. con striscia di garza. Il drenaggio Penrose serve ad asportare l’essudato da cavità di ferite superficiali grazie all’effetto di risucchio (capillarità). A Drenaggio Robinson: sistema chiuso in materiale plastico. Serve ad asportare l’essudato da cavità di ferite profonde grazie all’effetto di risucchio. A Drenaggio Redon: drenaggio tubolare, posizionato solitamente nel tessuto sottocutaneo, collegato ad una bottiglia in vetro/plastica. Serve ad asportare l’essudato dal tessuto sottocutaneo grazie all’effetto di risucchio. A Drenaggio in aspirazione continua: usato per il continuo risciacquo e svuotamento della ferita grazie ad una pompa che aspira l’essudato. E2 106 11 Fisiopatologia 11 Impulso Fisiopatologia Ripassate anatomia e fisiologia della cute. 11.1 Decubito Definizione Il decubito è un’ulcera da compressione causata da un deficit di irrorazione della cute in seguito ad una pressione prolungata. Fig. 9 Insorgenza di un decubito Abb. 11FAGE132FEBEGezeichnet Decubito = kg Pressione Disturbo dell’irrorazione x Tempo Ischemia i Deficit di irrorazione Danno all’endotelio dei capillari Endotelio = cellule epiteliali piatte che rivestono i vasi sanguigni Acidosi metabolica Anomalia dell’equilibrio acido-base dell’apporto di ossigeno nelle cellule dovuto ad alterazioni metaboliche Cause e fattori di rischio Sono rilevanti tre fattori: A Pressione di appoggio: impedisce l’irrorazione dei capillari cutanei. La cute ed il tessuto sottostante non sono più irrorati ed insorge un’ischemia. A Durata della pressione: se si interrompe l’ischemia prima che siano passate due ore, le cellule sono in grado di riprendersi. Se la pressione si mantiene più a lungo, le cellule muoiono e si sviluppa una necrosi. A Fattori di rischio: l’intervallo di tempo dopo il quale si producono danni irreversibili può essere inferiore alle due ore in presenza dei seguenti fattori di rischio. ● Immobilità, per es. in caso di emiplegia, paralisi, evidente cattivo stato generale ● Disturbi della sensibilità: il dolore da pressione non viene avvertito e non si cambia posizione, per es. in caso di sclerosi multipla, paraplegia, coma, diabete mellito. ● Stato generale e nutrizionale indebolito: le cellule sono già in cattivo stato, per es. a seguito di malattie neoplastiche maligne, infezioni, alimentazione scarsa o scorretta. E2 107 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 11 Fisiopatologia ● ● ● ● ● ● ● Alterazioni del metabolismo, per es. diabete mellito Malattie cardiovascolari o ematiche, nonché disidratazione: favoriscono il deficit di irrorazione. Obesità: i clienti sudano di più e la pressione è maggiore. Sottopeso e deformità: scarsità di tessuto ipodermico fra cute ed ossa Età avanzata: incontinenza, riduzione dei movimenti involontari nel sonno, assottigliamento della cute Forze di taglio: scivolando verso il basso a letto la pressione si intensifica. Febbre: aumento della sudorazione Le situazioni e gli influssi più diversi possono favorire la comparsa di un’ulcera da pressione grande o piccola: A A A A A fasciature o gessi troppo stretti occhiali (sul naso, dietro alle orecchie) protesi dentarie mal adattate sonde nutrizionali (sulle ali del naso) catetere o drenaggio che esercitano pressione Regioni del corpo ad alto rischio di insorgenza di decubito sono in particolare quelle che presentano scarsità di tessuto adiposo e muscolare fra cute ed osso. Fig. 10 Abb. 12FAGE132FEBA E2 108 Regioni del corpo a rischio di decubito 11 Fisiopatologia Valutazione del rischio Per valutare in che misura il cliente è a rischio di sviluppare un decubito si usa la scala di Norton/Braden riportata sotto. Collaborazione del cliente Età Stato della cute Malattie concomitanti Stato fisico Attività Mobilità Incontinenza 4 punti completa meno di 10 anni normale nessuna buono lucido completa nessuna 3 punti ridotta meno di 30 anni desquamata, secca febbre, diabete, anemia abbastanza buono apatico appena limitata di tanto in tanto 2 punti parziale meno di 60 anni umida sclerosi multipla, cachessia, obesità cattivo confuso molto limitata per lo più (urina) 1 punto nessuna sopra ai 60 anni allergia, screpolature malattia arteriosa occlusiva pessimo stuporoso molto limitata urina e feci Sussiste rischio di decubito con un punteggio pari o inferiore a 25. (Scala Norton, rielaborata secondo Bienstein, in: Roche Lexikon Medizin, 5a edizione) Sintomi e diagnosi Osservando attentamente la cute è possibile riconoscere i prodromi. Un segnale di allarme è rappresentato da vesciche, lesioni secche o umide. Il decorso di una piaga da decubito viene classificato in vari stadi (secondo J. Shea, 1975). La tabella che segue riporta i sintomi che si manifestano nei vari stadi del decubito. Stadio 1 Arrossamento © Thomashilfen, Micro-Stimulation E2 109 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 11 Fisiopatologia Stadio 2 Formazione di vesciche Stadio 3 Necrosi Stadio 4 Formazione di ulcere Stadio 4a Lesione superficiale estesa fino alla muscolatura Stadio 4b Lesione profonda estesa fino alla muscolatura Stadio 4c Lesione profonda fino a struttura ossea/articolare, anche con interessamento osseo © © © Thomashilfen, Micro-Stimulation Thomashilfen, Micro-Stimulation Thomashilfen, Micro-Stimulation Terapia A Il provvedimento più importante consiste nello scaricare completamente la pressione, per es. cambiando periodicamente la posizione, mettendo a nudo l’area o appoggiandola su un supporto morbido. A L’alimentazione deve essere ottimizzata: sufficiente apporto di proteine, vitamina C e zinco, ma soprattutto sufficiente apporto di liquidi. A Se esiste una lesione, deve essere trattata in ambiente umido. A Anche il dolore deve essere considerato. Si raccomanda una terapia antidolorifica continuativa. Decorso e prognosi Una piaga da decubito è una ferita che guarisce con difficoltà. A seconda della profondità, possono passare settimane prima che la ferita sia pulita e guarita. E2 110 11 Fisiopatologia 11.2 Apoplessia Definizione L’apoplessia è un disturbo acuto dell’irrorazione cerebrale che porta ad un deficit di ossigeno (ischemia) in un’area cerebrale. La conseguenza è che il cervello non riceve più ossigeno in quantità sufficiente, e nelle regioni interessate le cellule muoiono. In Svizzera ogni anno circa 12 500 persone subiscono un’apoplessia. (Fonte: http://www.fragile.ch/) Sinonimi del termine apoplessia sono ictus cerebrale, infarto cerebrale o colpo apoplettico. TIA – attacco ischemico transitorio: anche comunemente chiamato «mini-ictus». Una regione del cervello subisce un deficit transitorio di sangue ossigenato. Anche se insorgono gli stessi sintomi dell’apoplessia, questi scompaiono dopo alcune ore o pochi giorni. In questa circostanza sono necessari ulteriori esami, perché un «mini-ictus» può essere un segno premonitore di un successivo ictus cerebrale. Cause Infarto ischemico: circa l’80% degli ictus cerebrali insorgono a causa dell’ostruzione di un vaso sanguigno nel cervello o di un vaso che porta al cervello. Ciò può accadere a causa della presenza di depositi arteriosclerotici nei vasi cerebrali oppure di un embolo che si distacca (generalmente dal cuore o dall’arteria carotide) e raggiunge il cervello attraverso la circolazione sanguigna. L’emorragia cerebrale è invece più rara dell’infarto ischemico. Si parla di emorragia cerebrale quando scoppia uno dei vasi sanguigni cerebrali provocando un versamento di sangue nel cervello. Si può anche verificare la rottura di un vaso situato fra la meninge interna (pia madre) e quella esterna (dura madre). La causa più frequente è la rottura di un aneurisma. Fattori di rischio Oltre ai rischi rappresentati dall’età avanzata e dalla predisposizione ereditaria, che non possiamo modificare, esistono anche fattori di rischio influenzabili, che sono anche di gran lunga i più numerosi e rilevanti. A A A A A A A Arteriosclerosi Ipertensione (favorisce i depositi ed è un fattore di rischio per emorragia cerebrale) Fumo (favorisce fortemente i depositi arteriosi, nelle donne soprattutto in concomitanza con la pillola contraccettiva) Sovrappeso, valori lipidici elevati, mancanza di moto Eccessivo consumo di alcool Stress prolungato Diabete mellito (il glucosio presente nel sangue, non assorbito dalle cellule, favorisce i depositi) Sintomi per la diagnosi precoce dell’apoplessia L’apoplessia si manifesta nella maggior parte dei casi con uno o più dei seguenti sintomi precoci: A improvvisa debolezza, paralisi o parestesia, di solito su un solo lato del corpo (viso, braccio o gamba) ➔ emiplegia A improvvisa cecità (spesso di un occhio solo), visione sdoppiata E2 111 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 11 Fisiopatologia improvvisa perdita della capacità di parola, o difficoltà a capire quanto viene detto ➔ afasia A violento capogiro accompagnato da incapacità di camminare A violenta cefalea improvvisa ed insolita A Se si manifestano i sintomi descritti sopra, bisogna chiamare immediatamente il numero di emergenza 144, per raggiungere il più in fretta possibile un ospedale. In centri di pronto soccorso specializzati (stroke unit) si può procedere ad una valutazione diagnostica ed istituire una terapia per rimuovere l’ostruzione vascolare nel primo stadio della malattia. Principali conseguenze e sintomi A seconda della localizzazione e dell’estensione del danno cerebrale si possono manifestare sintomi più o meno marcati. Dato che oltre il 90% delle fibre nervose si incrociano nel midollo allungato, i sintomi insorgono in genere sul lato opposto a quello che ha subito l’ictus. Nella tabella qui sotto sono riportati i sintomi più frequenti dell’apoplessia. Termine specialistico Spiegazione Emiplegia Paralisi di una metà del corpo Emiparesi Paralisi parziale di una metà del corpo (per es. il braccio può ancora muoversi, ma non con la normale forza) Paresi facciale Paralisi di una metà del viso Emianopsia Perdita di una parte del campo visivo Afasia Disturbo della parola Disfagia Disturbo della deglutizione Negligenza (sindrome neglect) Mancata percezione della metà del corpo colpita Aprassia Incapacità di eseguire alcune determinate azioni Possono inoltre essere presenti altri disturbi delle funzioni cerebrali, come concentrazione e memoria, nonché alterazioni psichiche come fluttuazioni emotive, umore depresso o stati di ansia. Diagnosi A Anamnesi ed esame clinico con stato neurologico (le menomazioni permettono di risalire all’area cerebrale colpita) A ECG, per es. per rilevare un’eventuale fibrillazione atriale A CT e/o RM per escludere un’emorragia cerebrale A Ecografia Doppler per diagnosticare stenosi o placche arteriosclerotiche nei vasi Terapia Fase acuta: terapia medica intensiva di base con salvaguardia delle funzioni vitali. Se l’esordio dei sintomi non risale a più di tre ore prima e si è in presenza di un coagulo, si prende in considerazione la possibilità di una trombosi. In caso di trombosi si cercherà di sciogliere il coagulo con mezzi farmacologici, per ristabilire l’irrorazione nelle aree colpite. In seguito si inizierà un programma di riabilitazione precoce, comprendente un’approfondita analisi situazionale che serve a fissare gli specifici obiettivi riabilitativi del cliente. La riabilitazione E2 112 11 Fisiopatologia prevede essenzialmente un training all’autonomia ed una combinazione del concetto Bobath con parti del metodo di stimolazione basale. In seguito si passa alla cosiddetta profilassi delle recidive, che comprende l’eliminazione più completa possibile dei fattori di rischio, per es. calo dell’ipertensione e divieto di fumare, se l’interessato è fumatore. Per contrastare un ulteriore disturbo vascolare, dopo un’apoplessia i clienti devono in genere prendere per tutta la vita un preparato a base di acido acetilsalicilico, per es. CardioAspirina 100 o 300 mg. Già basse dosi di acido acetilsalicilico inibiscono l’aggregarsi delle piastrine e la formazione di coaguli. Decorso e prognosi Nel corso della terapia possono insorgere complicanze quali polmonite, piaghe da decubito, infezioni del tratto urinario ed atrofia muscolare. L’applicazione assidua delle corrispondenti misure preventive è fondamentale. Un terzo delle persone colpite muore, un terzo sopravvive con handicap in parte gravi e solo un terzo guarisce. L’apoplessia è la causa più frequente di invalidità prematura. E2 113 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 12 Conseguenze per le cure 12 Conseguenze per le cure 12.1 I principi della medicazione delle ferite Per molti clienti la medicazione delle ferite è collegata a sensazioni spiacevoli. Oltre alla paura del dolore, una ferita comporta spesso anche una modifica dell’immagine del proprio corpo La maggior parte dei clienti si preoccupa se rimarrà una cicatrice e di quali dimensioni, soprattutto se la ferita si trova in una parte del corpo ben visibile. Per questa ragione una corretta medicazione delle ferite ed un’adeguata terapia contro il dolore sono di estrema importanza. La fasciatura di una ferita ha una funzione essenzialmente protettiva. Grazie alla fasciatura la cute lesionata viene protetta da infezioni ed influssi meccanici (pressione, urti) e l’essudato scaricato dalla ferita viene assorbito, promuovendo così il processo di guarigione La procedura di medicazione dipende dal tipo e dall’ubicazione della ferita. Per questa ragione ad ogni medicazione è necessario riconsiderare ed adattare il modo di procedere. Per poter preparare ed eseguire la medicazione delle ferite in modo mirato, si redige un protocollo che riporta la valutazione della ferita e viene aggiornato costantemente con le alterazioni subite dalla ferita stessa. Principi generali della medicazione delle ferite A A A A A A A Le ferite asettiche devono essere medicate il più raramente possibile, dato che qualsiasi manipolazione provoca un’irritazione locale. Le medicazioni vengono cambiate sempre nel rispetto dei principi di asetticità, in modo che la ferita non si infetti. Informate il cliente della medicazione in tempo utile. A seconda della situazione, potrebbe dover ricevere un analgesico prima della medicazione. Posizionate il cliente in modo tale che la medicazione possa essere eseguita causando il meno dolore possibile. Portate sempre con voi dal cliente solo il materiale necessario sufficiente per la medicazione. Per evitare che correnti di aria fredda facciano dolere la ferita, chiudete la finestra prima della medicazione. Non devono essere eseguite nella stanza attività che possano diffondere germi (per es. rifare i letti). Pulizia e disinfezione di ferite asettiche: per eliminare croste e secreto dalla ferita, è necessario pulirla. Una disinfezione con antisettico è citotossica e perciò proibita per le ferite chirurgiche senza complicazioni. Pulizia e disinfezione di ferite contaminate ed infette: si combattono i patogeni presenti evitandone la propagazione e la diffusione. Pulizia e disinfezione vengono effettuate solo nella ferita, evitando così la propagazione dei germi nell’area circostante alla ferita. La frequenza della medicazione in caso di ferite infette dipende dalle condizioni specifiche della singola ferita. Ferite fortemente essudanti potrebbero dover essere medicate più volte al giorno. Sequenza di trattamento di ferite infette: 1. pulizia della ferita 2. trattamento dell’infezione con pulizia specifica e speciali materiali di medicazione 3. stimolo della granulazione E2 114 12 Conseguenze per le cure Procedura post-medicazione A A A A A A Se necessario, informate il cliente sullo stato della ferita. Aiutatelo a coricarsi (se è un bimbo consolatelo o mettetelo in braccio alla mamma). Disinfettatevi le mani. Smaltite il materiale (osservare le disposizioni interne in vigore nella struttura). Lavate e disinfettate i piani di lavoro. Documentate l’avvenuta medicazione ed informate il personale infermieristico diplomato. 12.1.1 Materiali per medicazione Per la medicazione delle ferite sono disponibili vari procedimenti e materiali differenti. Ciascuna struttura decide i prodotti da utilizzare secondo criteri che possono variare. In linea di massima si distingue fra materiali inerti e materiali interattivi: A I materiali inerti non hanno azione propria, si limitano a coprire la ferita (per es. compresse di garza). A I materiali interattivi effettuano uno «scambio» con la ferita. L’uso di tali materiali richiede una solida competenza specialistica. Per questa ragione la maggior parte delle strutture collabora con un esperto nella gestione delle ferite, che dispone di conoscenze aggiornate in questo campo. Tutte le ferite vanno medicate in modo che rimangano umide. Un microclima umido favorisce infatti una rapida guarigione. La ferita può essere mantenuta umida con vari materiali differenti, con l’effetto di favorirne il processo di pulizia e granulazione. 12.1.2 Valutazione e documentazione della ferita Per poter individuare complicazioni, cioè impedimenti al processo di guarigione, le ferite vengono valutate secondo criteri ben precisi, quelli della «International Wound Classification System (IWCS)»: 1. 2. 3. 4. 5. 6. dimensioni profondità (I epidermide – derma, II sottocute, III fascia – muscolo, IV tendini – ossa) aspetto (nero: necrosi, giallo: fibrina, rosso: granulazione, rosa: epitelizzazione) essudazione (ferita asciutta, umida, bagnata) infezione (sì/no) valutazione dei margini della ferita (normali, arrossati, macerati) 12.2 Misure di prevenzione del decubito Il corso interaziendale riguardante il decubito è riportato alla situazione 3.3. Il provvedimento principale per la prevenzione di una lesione da decubito consiste nell’alleggerire la pressione nei punti di contatto. Ciò si ottiene tramite: A mobilizzazione cambiamento di posizione periodico (ogni 1–2 ore) A micro-appoggi, cioè piccoli cambiamenti di posizione tramite cuscinetti o piccoli guanciali A appoggio su superfici morbide con vari ausili: ● materassi antidecubito (vari tipi) ● vari cuscini di appoggio per posizione a 15°, 30°, 45° e 90° ● letti antidecubito (un motore elettrico varia l’inclinazione del letto ad intervalli regolari) A E2 115 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 12 Conseguenze per le cure Ulteriori misure di prevenzione delle lesioni da decubito sono: A cura della cute con detergenti a pH neutro ed emulsioni curative acqua in olio A biancheria pulita e senza pieghe (niente briciole) e traversine assorbenti A evitare l’umidità (cura dell’incontinenza, cambio di biancheria in caso di forte sudorazione) A evitare le forze di taglio (attrito di cute su cute o di cute su biancheria, per es. mentre si solleva il cliente nel letto) A fare attenzione che il cliente non sia coricato sul catetere permanente o su altri tubi A provvedere affinché il cliente si nutra in modo equilibrato e beva a sufficienza Per ulteriori informazioni consultare la diagnosi infermieristica «Danneggiamento dell’integrità cutanea». Impulso Riflettete sul significato di «alimentazione equilibrata». Motivate le vostre risposte. Scambiate infine il vostro parere con un collega. 12.3 Provvedimenti di cura per clienti con apoplessia 12.3.1 Significato della patologia I clienti affrontano un evento improvviso potenzialmente fatale e si trovano in uno stato di emergenza a livello fisico e psichico. L’emiparalisi li getta in una situazione di dipendenza più o meno marcata, caratterizzata da impotenza, paura e preoccupazione. Se la lesione si è verificata nella metà sinistra del cervello, le persone colpite soffrono spesso anche di un disturbo dell’eloquio (disartria) o del linguaggio (afasia). Non sono perciò più in grado di esprimere desideri o paure. Oltre alle menomazioni fisiche si manifestano spesso anche disturbi a livello di percezione, pensiero ed orientamento. Per trasmettere sicurezza sia al cliente che ai suoi familiari, dovete disporre di solide conoscenze sulla malattia e sul successivo procedere. 12.3.2 Il concetto Bobath Il concetto Bobath è un approccio terapeutico e riabilitativo usato con successo in tutti i settori assistenziali per la riabilitazione di tutti coloro nei quali un’apoplessia ha causato fenomeni di paralisi e spasticità (aumento del tono dei muscoli scheletrici – «contrazione» che non si rilassa autonomamente). Il concetto prende il nome dai suoi ideatori, Berta Bobath (1907–1991), fisioterapista, e suo marito Dr. Karel Bobath (1906–1991), neurologo. Obiettivi ed aspetti principali Il concetto Bobath persegue i seguenti obiettivi: A A A A A A migliorare il lato emiplegico insieme a quello non colpito riacquistare le capacità di movimento perdute inibire la spasticità e gli schemi patologici di postura e movimento sviluppare la simmetria corporea ed il senso della centralità corporea evitare dolore e contratture promuovere l’autonomia e la sicurezza nelle situazioni quotidiane L’elemento centrale del concetto consiste in un intervento coordinato sulle 24 ore da parte di un team interdisciplinare, che intraprende varie misure per quanto riguarda posizionamento, tra- E2 116 12 Conseguenze per le cure sferimento, organizzazione dell’ambiente circostante e training all’autonomia. Tali misure sono descritte nei dettagli nel capitolo seguente. Posizionamenti Il corretto posizionamento dell’interessato è un’importante misura terapeutica finalizzata ad inibire la spasticità ed evitare contratture. A questo scopo vengono impiegate varie posizioni. Posizione laterale sul lato colpito A Gamba: la gamba paralizzata è allungata dritta in linea con il rachide. La gamba sana è flessa davanti alla gamba plegica ed è appoggiata su un cuscino con l’anca allineata. Il cuscino mantiene allungata la gamba plegica. A Spalla: la spalla del lato paralizzato viene portata leggermente in avanti. Per fare ciò la persona che aiuta passa la mano aperta sotto alla scapola e la tira delicatamente in avanti mentre con l’altra mano spinge sullo sterno. A Braccio: il braccio plegico deve essere adagiato in extrarotazione ad un angolo di 90° con il corpo. L’avambraccio può essere disteso oppure rivolto verso il capo. il dorso della mano è appoggiato. A Testa: non iperestendere il capo all’indietro. Il guanciale sostiene solo la testa. Fig. 11 Posizione laterale sul lato colpito FAGE143_RAHU.pdf E2 117 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 12 Conseguenze per le cure Posizione laterale sul lato non colpito A Gamba: la gamba sana è allungata dritta in linea con il busto. La gamba plegica è flessa e sostenuta con un cuscino insieme al piede. La gamba flessa che riposa sul cuscino forma una linea all’altezza della cresta iliaca esterna. A Braccio: il braccio del lato colpito viene disteso in avanti dalla spalla. A L’avambraccio è appoggiato su un cuscino. Mano e dita dovrebbero essere aperte. Per favorire il flusso linfatico, il braccio viene adagiato all’altezza della spalla. A Busto: se il busto si inclina troppo in avanti, si colloca un cuscino davanti all’addome per stabilizzare la posizione laterale. Il cuscino può venir infilato anche leggermente sotto alla vita per favorire l’estensione del lato plegico. Avvertenza: in questa posizione la vista, l’udito e la possibilità di movimento autonomo dell’interessato sono fortemente limitate, ed è perciò opportuno offrire un’assistenza particolare. Fig. 12 Posizione laterale sul lato non colpito FAGE143_REHA.pdf Posizione seduta nel letto L’interessato siede nel letto con il busto eretto. A questo scopo si solleva la testiera a 90° oppure si collocano cuscini a sostegno della schiena in modo che il cliente possa sedere dritto. Se possibile, il capo non viene sostenuto, in modo che la persona possa imparare a mantenerlo dritto ed a controllarlo. Il peso del corpo è ripartito uniformemente sulle natiche. Il tavolino da letto serve da appoggio per le braccia e le mani ed aiuta a mantenere la posizione dritta. In caso di spasticità delle gambe bisogna usare un rotolo sotto alle ginocchia o abbassare leggermente la pediera. E2 118 12 Conseguenze per le cure Fig. 13 Posizione seduta nel letto FAGE143_REHE.pdf Trasferimento Di solito, per richiamare l’attenzione sul lato plegico, il cliente preferisce tirarsi su da quella parte. In questo modo l’allungamento della muscolatura inibisce la spasticità. La persona colpita, coricata e con le ginocchia flesse, viene fatta ruotare sul lato plegico. L’assistente afferra con la mano sotto l’ascella dello stesso lato, arrivando fino alla scapola mentre con l’altra mano guida le gambe oltre il bordo del letto e porta la persona in posizione seduta spostando lateralmente il peso del corpo. Per avanzare in modo da appoggiare del tutto i piedi sul pavimento, il cliente esegue una specie di marcia spostando il proprio peso da una natica all’altra. Una volta che i piedi sono ben a contatto con il pavimento, il cliente piega il busto in avanti. L’assistente blocca le ginocchia del cliente con le proprie e, con una mano appoggiata sul lato plegico del bacino e l’altra sulla scapola non colpita, lo aiuta a trasferire il peso del sedere ed a «scivolare» sulla carrozzina, che si trova alla stessa altezza del letto, bloccata e con il lato aperto. Organizzazione dell’ambiente Gli oggetti dell’arredamento devono essere collocati in modo che il cliente possa percepire stimoli acustici e visivi con il lato plegico. Training all’autonomia L’integrazione delle regolari attività quotidiane nella terapia secondo Bobath è un particolare stimolo al processo di apprendimento dei clienti. Attività che si prestano particolarmente ad un training all’autonomia strutturato terapeuticamente sono l’igiene personale e la vestizione. Assistenza nell’assunzione di cibi e bevande Ci possono essere varie ragioni che portano ad una restrizione dell’assunzione di cibi e bevande e richiedono perciò corrispondenti provvedimenti di cura. Paralisi a livello della gola possono provocare un’insufficiente chiusura della trachea, ed insorge il rischio di aspirazione. In caso di paralisi al volto o alla muscolatura della lingua, potrebbe non essere più possibile chiudere completamente la bocca, con conseguente fuoriuscita di cibo, assenza di masticazione e residui di cibo fra guancia e gengiva. In questo caso non solo sussiste il rischio di aspirazione, ma anche quello dell’insorgenza di malattie del cavo orale. E2 119 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 12 Conseguenze per le cure Alcuni provvedimenti per l’assistenza nell’assunzione di cibo sono per es.: A A A A A Corretta posizione seduta, preferibilmente al tavolo, con capo leggermente inclinato in avanti. Ciò facilita la deglutizione ed impedisce l’aspirazione. Mentre porge il cibo, l’operatore sociosanitario dovrebbe sedere all’altezza del capo del cliente. Ciò impedisce che il capo venga iperesteso. In caso di disturbi della sensibilità e paralisi nell’area della bocca, occorre provvedere ad un’assunzione del cibo lenta e controllata. Se necessario bisognerà ricordare al cliente di masticare e deglutire. Se un cliente è a rischio di aspirazione, si possono eventualmente addensare bevande e minestre. Se rimangono residui di cibo fra guancia e gengiva è necessario curare attentamente l’igiene orale in modo da evitare malattie del cavo orale. Per facilitare il mangiare ed il bere si usano anche vari ausili, come piatti con bordo rialzato e fondo antisdrucciolo, basi antiscivolo ed appositi taglierini per la colazione. Per ulteriori informazioni consultare la diagnosi infermieristica «Negligenza monolaterale». E2 120 13 Transfert nella situazione tipica 13 Transfert nella situazione tipica Comunicazione relativa alla specifica situazione A Leggete la situazione tipica ed annotate quali sono gli esempi di comunicazione citati. Rileggete a coppie la situazione tipica e riflettete su quali siano le scene più significative e perché. A Come può reagire Daniela Stucchi al rammarico del signor Germani? A Domande riguardanti la situazione specifica A In che misura il movimento ha un effetto positivo sulla guarigione della ferita del signor Germani? A Quali provvedimenti può prendere Daniela Stucchi nei confronti della sicurezza del signor Germani? A Come assistereste il signor Germani nella sua difficile situazione? E2 121 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 14 Corso interaziendale 14 Corso interaziendale Questo capitolo vi aiuta a perfezionare abilità, fino allo sviluppo di capacità specifiche. Obiettivi Il raggiungimento degli obiettivi viene valutato sulla base dei seguenti criteri di qualità: sicurezza, economicità e benessere. Voi A eseguite una medicazione di ferite asettiche eseguite una medicazione di ferite contaminate con drenaggio A siete in grado di assistere durante la medicazione di una ferita infetta e di eseguire le operazioni preliminari e conclusive A 14.1 Medicazione delle ferite Una ferita è uno stato patologico con interruzione traumatica della continuità del tessuto e/o distruzione, accompagnata da perdita di sostanza e limitazione funzionale. Qualsiasi ferita è una possibile via di ingresso per microrganismi e rappresenta perciò un rischio di infezione. La fasciatura e la medicazione proteggono dalle infezioni, ma possono anche diventare una fonte infettiva in caso di applicazione scorretta. Procedimento sterile, attenta osservazione della ferita, materiale adatto e documentazione accurata sono aspetti importanti della medicazione delle ferite, e presuppongono le seguenti conoscenze e capacità: A A A A A A A A anatomia e fisiologia della cute anatomia e fisiologia di sangue, circolazione e coagulazione alimentazione fisiologia della guarigione delle ferite fisiologia e fisiopatologia delle infiammazioni ed infezioni vie di infezione regole d’igiene delle mani regole di asepsi 14.1.1 Test preliminare Analizzate le seguenti affermazioni. Affermazione E2 122 Esatta Errata 1. Il tessuto epiteliale svolge varie funzioni, quali protezione, secrezione e contrazione. 䡺 䡺 2. Lo strato superiore dell’epidermide forma lo strato corneo, costituito da cellule morte appiattite. 䡺 䡺 3. In presenza di un’infezione del letto della ferita si verifica un aumento dei leucociti nel sangue. 䡺 䡺 4. Durante il processo di coagulazione la protrombina viene trasformata in trombina. 䡺 䡺 5. Un’infiammazione è individuabile unicamente grazie all’arrossamento ed al gonfiore locali. 䡺 䡺 6. Infezione ed infiammazione sono sinonimi (significano la stessa cosa). 䡺 䡺 14 Corso interaziendale Affermazione Esatta Errata 7. Un cliente con una ferita ha un maggiore fabbisogno nutrizionale, in cui conta molto il rapporto corretto fra proteine ed energia. 䡺 䡺 8. La guarigione di una ferita si svolge in quattro fasi: emostatica, essudativa, proliferativa e rigenerativa. 䡺 䡺 9. Nel procedimento standard di disinfezione delle mani è sufficiente disinfettare le mani dalla punta delle dita fino al polso. 䡺 䡺 10. Asepsi significa assenza di germi. 䡺 䡺 11. Nella disinfezione tutti i germi vengono distrutti. 䡺 䡺 12. Una PEG è una sonda nutrizionale che raggiunge direttamente lo stomaco passando attraverso la cute. 䡺 䡺 13. Nella medicazione di una PEG si ha a che fare con una ferita asettica. 䡺 䡺 14.1.2 Esercizi di preparazione Eseguite i seguenti esercizi. a) Annotate i vari tipi di ferita che conoscete. Discutete con i colleghi cause, aspetto della ferita e tipo di medicazione. b) Qual è la differenza fondamentale fra la medicazione delle ferite asettiche e quella delle ferite contaminate? c) Vi mantenete in forma seguendo con una collega un percorso fitness (vitaparcour) o andando a correre nel bosco. Siete caduti e vi siete procurati un’abrasione. Come medicate la lesione? Discutete la medicazione della ferita con la collega. d) Due giorni dopo la caduta nel bosco l’abrasione si è infiammata. Che cosa è successo? Quali provvedimenti prendete? Motivate le vostre azioni. e) La medicazione delle ferite va effettuata seguendo i principi di igiene. Che cosa significa questo? E2 123 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 14 Corso interaziendale 14.1.3 A Fasi della procedura Procedure Procedura di medicazione di ferite asettiche – medicazione di suture Descrizione Motivazione/indicazioni Verificate la cartella infermieristica per informarvi su: In assenza di informazioni specifiche sulla medicazione è necessario rivolgersi al medico responsabile o alla consulente specializzata nella gestione delle ferite. Prima Cliente Consultare la cartella infermieristica A A A A A A A A indicazioni circa il materiale di copertura ed imbottitura tipo di ferita aspetto della ferita necessità di analgesici prima della medicazione della ferita detergenti speciali per la ferita presenza di drenaggi orario e frequenza della medicazione medicazione eventualmente prescritta Informare il cliente Informate il cliente circa lo scopo ed il significato della medicazione delle ferite. Determinate medicazioni postoperatorie non possono essere cambiate prima del secondo giorno dopo l’intervento. Verificate la prescrizione medica. Preparare il cliente Se necessario, somministrate prima della medicazione l’analgesico prescritto. Abbiate cura di somministrare l’analgesico con sufficiente anticipo in modo che durante la medicazione abbia raggiunto il massimo effetto. Posizionare il cliente Pregate il cliente di coricarsi in modo che l’area della ferita sia per voi ben accessibile e si trovi su un piano di lavoro possibilmente orizzontale. Aiutatelo, se necessario, a mettersi in posizione con gli appositi supporti di posizionamento. Pregate il cliente di scoprire la parte del corpo dove si trova la ferita. Se necessario, aiutatelo a farlo. Se necessario, coprite il cliente in modo che la parte del corpo in questione sia a nudo, ma il cliente non rimanga inutilmente scoperto. Accordarsi con altri reparti Informate colleghi e collaboratori del servizio di pulizia quando l’ingresso nella stanza non è loro consentito. Per poter lavorare indisturbati, evitare che vengano sollevati polvere e germi e per garantire il rispetto dell’intimità del cliente Accendere la luce di presenza Entrando nella stanza, accendete la luce di presenza. Per garantire la raggiungibilità e dare l’allarme in caso di emergenza Ambiente E2 124 14 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Chiudere la finestra Chiudete la finestra. Per evitare che correnti di aria fredda facciano dolere la ferita Preparare il luogo di lavoro Appoggiate il materiale su un piano di lavoro mobile o su un carrello da medicazione. Fate in modo che vi sia luce e visibilità sufficiente. Portate il letto ad altezza di lavoro. Proteggere l’intimità Per lavorare senza affaticare la schiena Sistemate un paravento. Tecnica Preparare il materiale Radunate i materiali: A A A A A A A A A A A 1 sacco per rifiuti 1 telo impermeabile disinfettante per le mani cerotto in carta o cerotto pronto non irritante detergente per ferite, per es. NaCl 0,9% o Ringerlactat® 1 paio di guanti non sterili 1–2 pinzette anatomiche sterili 1 vaschetta sterile compresse sterili adatte alle dimensioni della ferita 5 tamponi rotondi sterili 3 bastoncini ovattati sterili Il numero dei tamponi e dei bastoncini per la pulizia della ferita e la quantità di compresse per coprirla dipendono dalle dimensioni della ferita stessa. Rispettare l’igiene Disinfettatevi le mani. Per evitare la trasmissione di microrganismi Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Informate il cliente su come si svolge la medicazione della ferita. Durante la medicazione non parlate direttamente sopra il materiale sterile o la ferita. In caso di raffreddore bisogna indossare una mascherina per evitare una trasmissione di germi. Durante Cliente Informare il cliente E2 125 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 14 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Osservare il cliente Durante la medicazione prestate attenzione ad eventuali espressioni di dolore, sia verbali che non verbali, segni di disgusto alla vista della ferita o paura. Posizionatevi in modo da poter vedere in qualsiasi momento il volto del cliente mentre eseguite la medicazione. Preparare la superficie di lavoro Appoggiate il materiale sterile sul carrello servitore o sul carrello da medicazione. Fate in modo di collocare il materiale sterile lontano dal cliente ed il sacco per i rifiuti il più vicino possibile. Preparare la soluzione detergente per la ferita Collocate i tamponi rotondi nella vaschetta sterile mantenendo l’asetticità. Ambiente Proteggere il letto Versate nella vaschetta sopra ai tamponi la soluzione detergente per ferite asettiche e contaminate in uso nella struttura. Per detergere la ferita si possono usare anche bastoncini ovattati sterili. Versate su di essi la soluzione detergente tenendoli sopra alla vaschetta. Se necessario, stendete il telo impermeabile sotto la parte del corpo su cui si trova la ferita. Per evitare che il detergente macchi il letto. Tecnica Infilare i guanti Indossate i guanti non sterili. Rimuovere la medicazione Staccate il cerotto tirandolo dalla parte più lontana verso la ferita. Per distruggere la matrice adesiva del cerotto in carta Esercitate una pressione contraria sulla cute del cliente con la mano non dominante. In modo da staccare il cerotto provocando il minimo dolore possibile La garza incollata alla ferita può essere rimossa con soluzione NaCl 0.9% o Ringerlactat®. Anche i cerotti molto adesivi vengono inumiditi sul bordo. Rimuovete la medicazione. Osservate l’essudato sulla vecchia medicazione per rilevarne la quantità, l’aspetto, l’odore ed il colore. Per individuare alterazioni dello stato della ferita ed adattare di conseguenza la nuova medicazione Smaltite i guanti e la medicazione nel sacco per rifiuti. Rispettare l’igiene E2 126 Disinfettatevi le mani. Per evitare la trasmissione di microrganismi 14 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Detergere la sutura Pulite la ferita con i tamponi imbevuti o i bastoncini ovattati, con movimenti circolari. Motivazione/indicazioni Se i tamponi sono troppo bagnati, strizzateli con una seconda pinzetta sterile. Usate per ciascun movimento di pulizia un nuovo tampone o un nuovo bastoncino pulito. Ogni volta che passate sulla ferita con movimento circolare, fate in modo di toccare la ferita sempre e solo con un lato pulito del tampone o del bastoncino, senza girarli e passarli più di una volta sulla ferita. Smaltite i tamponi ed i bastoncini nel sacco per rifiuti. Rimuovere le incrostazioni Se necessario, rimuovete con un tampone o un bastoncino ovattato sterile eventuali incrostazioni che si staccano facilmente. Asciugare l’area della ferita Asciugate l’area della ferita con tamponi sterili o bastoncini ovattati sterili. Se invece del detergente avete usato un antisettico, l’area intorno alla ferita non va asciugata, in modo che il disinfettante possa esplicare la propria azione. Valutare la ferita Esaminate la ferita per quanto riguarda segni di infezione, dimensioni, formazione di ematomi, essudato, impurità, irrorazione ed eventuali tensioni o irritazioni cutanee dei margini. Per poter valutare il processo di guarigione Valutate la sutura in termini di deiscenza. Valutare l’area della ferita Esaminate la cute circostante la ferita in termini di lesioni, reazioni allergiche e/o segni di infiammazione. Coprire la ferita Coprite la ferita con compresse sterili e se necessario con lunghette. Accertatevi che le compresse superino di circa 2,5 cm i margini della ferita. Fissare la medicazione Tagliare il cerotto in carta a misura della ferita e della copertura. Il cerotto deve essere più grande del materiale di copertura, ma solo quel tanto che basta a fissare bene la medicazione. Per evitare inutili irritazioni della cute In caso di irritazione dell’area circostante alla ferita o di cute sensibile (per es. cute a pergamena) per il fissaggio della medicazione è necessario usare un materiale non adesivo, per es. una fascia di garza. Fissate la medicazione con cerotto in carta non irritante. Fate in modo che il cerotto non sia incollato sotto trazione e che non si formino pieghe. Per evitare bolle e lividi E2 127 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 14 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Applicate il cerotto premendo con cautela. Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Dopo Cliente Posizionare il cliente Se necessario aiutate il cliente a mettersi comodo. Eventualmente coricate il cliente servendovi di appositi ausili di posizionamento. Aggiornare la cartella infermieristica Annotate nella cartella infermieristica o nel protocollo di medicazione eventuali particolarità, per es. somministrazione di analgesici, stato della ferita e modifiche della medicazione. Ambiente Chiudere il sacco per rifiuti Chiudete il sacco per rifiuti mentre siete ancora nella stanza del cliente. Riordinare il posto di lavoro Riponete il materiale. Rimuovere il paravento Rimuovete il paravento. Spegnere la luce di presenza Uscendo dalla stanza, spegnete la luce di presenza. Per evitare la propagazione dei germi Tecnica E2 128 Riporre il materiale Smaltite i rifiuti e pulite i materiali usati. Rispettare l’igiene Disinfettatevi le mani. Per la prevenzione delle infezioni nosocomiali 14 Corso interaziendale B Fasi della procedura Procedura di medicazione di ferite contaminate – con drenaggio Descrizione Motivazione/indicazioni Verificate la cartella infermieristica per informarvi su: In assenza di informazioni specifiche sulla medicazione è necessario rivolgersi al medico responsabile od alla consulente specializzata nella gestione delle ferite. Prima Cliente Consultare la cartella infermieristica A A A A A A A A indicazioni circa il materiale di copertura ed imbottitura tipo di ferita aspetto della ferita necessità di analgesici prima della medicazione della ferita detergenti speciali per la ferita tipo di drenaggio orario e frequenza della medicazione medicazioni eventualmente prescritte Informare il cliente Informate il cliente circa lo scopo ed il significato della medicazione delle ferite. Determinate medicazioni postoperatorie non possono essere cambiate prima del secondo giorno dopo l’intervento. Verificate la prescrizione medica. Preparare il cliente Se necessario, somministrate prima della medicazione l’analgesico prescritto. Abbiate cura di somministrare l’analgesico con sufficiente anticipo in modo che durante la medicazione abbia raggiunto il massimo effetto. Posizionare il cliente Pregate il cliente di coricarsi in modo che l’ara della ferita sia per voi ben accessibile e si trovi su un piano di lavoro possibilmente orizzontale. Aiutatelo, se necessario, a mettersi in posizione con gli appositi supporti di posizionamento. Pregate il cliente di scoprire la parte del corpo dove si trova la ferita. Se necessario, aiutatelo a farlo. Se necessario, coprite il cliente in modo che la parte del corpo in questione sia a nudo, ma il cliente non rimanga inutilmente scoperto. Prendere accordi Informate colleghi e collaboratori del servizio di pulizia quando l’ingresso nella stanza non è loro consentito. Per poter lavorare indisturbati, evitare che vengano sollevati polvere e germi e garantire il rispetto dell’intimità del cliente. Accendere la luce di presenza Entrando nella stanza, accendete la luce di presenza. Per garantire la raggiungibilità e dare l’allarme in caso di emergenza Chiudere la finestra Chiudete la finestra. Per evitare che correnti di aria fredda facciano dolere la ferita Ambiente E2 129 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 14 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Preparare il luogo di lavoro Appoggiate il materiale su un piano di lavoro mobile o su un carrello da medicazione. Proteggere l’intimità Sistemate un paravento. Motivazione/indicazioni Fate in modo che vi sia luce e visibilità sufficiente. Portate il letto ad altezza di lavoro. Per lavorare senza affaticare la schiena Radunate i materiali: Il numero dei tamponi e dei bastoncini per la pulizia della ferita e la quantità di compresse per coprirla dipendono dalle dimensioni della ferita stessa. Tecnica Preparare il materiale A A A A A A A A A A A A A A A Rispettare l’igiene E2 130 1 sacco per rifiuti 1 telo impermeabile o panno sterile 1 vaschetta sterile 2 paia di guanti non sterili 2 pinzette anatomiche sterili antisettico conforme alle direttive della struttura o alla prescrizione se necessario, 1 bacinella reniforme se necessario, 1 forbice sterile se necessario, 2 compresse parzialmente tagliate disinfettante per le mani cerotto in carta non irritante compresse sterili adatte alle dimensioni della ferita tamponi rotondi sterili bastoncini ovattati sterili soluzione detergente per ferite, per es. NaCl 0.9% oppure Ringerlactat® Disinfettatevi le mani. La possibilità di usare antisettico allo iodio dipende dalle direttive in vigore nella struttura; informatevi perciò consultando le direttive o l’assistente specializzata nella gestione delle ferite. Per evitare la trasmissione di microrganismi 14 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Informare il cliente Informate il cliente su come si svolge la medicazione della ferita. Durante la medicazione non parlate direttamente sopra il materiale sterile o la ferita. In caso di raffreddore bisogna indossare una mascherina per evitare una trasmissione di germi. Osservare il cliente Durante la medicazione prestate attenzione ad eventuali espressioni di dolore, sia verbali che non verbali, segni di disgusto alla vista della ferita o paura. Posizionatevi in modo da poter vedere in qualsiasi momento il volto del cliente mentre eseguite la medicazione. Preparare il materiale Appoggiate il materiale sterile sul carrello servitore o sul carrello da medicazione. Fate in modo di collocare il materiale sterile lontano dal cliente ed il sacco per i rifiuti il più vicino possibile. Preparare la soluzione detergente per la ferita Collocate i tamponi rotondi nella vaschetta sterile mantenendo l’asetticità. Tenete i bastoncini ovattati sopra la vaschetta e versate su di essi la soluzione detergente per ferite. Durante Cliente Ambiente Versate sui tamponi tenuti sopra alla vaschetta la soluzione detergente per ferite contaminate in uso nella struttura. Collocare il telo protettivo Stendete il telo impermeabile o il panno sterile sotto la parte del corpo su cui si trova la ferita. Per disporre di una superficie di lavoro pulita Tecnica Infilare i guanti Indossate i guanti non sterili. Rimuovere la medicazione Staccate il cerotto tirandolo dalla parte più lontana verso la ferita. Per distruggere la matrice adesiva del cerotto in carta Esercitate una pressione in senso contrario sulla cute del cliente con la mano non dominante. In modo da staccare il cerotto provocando il minimo dolore possibile La garza incollata alla ferita può essere rimossa con soluzione NaCl 0.9% o Ringerlactat®. Anche i cerotti molto aderenti vengono inumiditi sul bordo oppure leggermente tamponati con olio. E2 131 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 14 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Tenete fermo il tubo del drenaggio con la mano non dominante mentre staccate la medicazione. Per evitare che il drenaggio sia sottoposto ad una trazione non controllata Rimuovete completamente la medicazione. Osservate l’essudato sulla vecchia medicazione per rilevarne la quantità, l’aspetto, l’odore ed il colore. Per individuare alterazioni dello stato della ferita ed adattare di conseguenza la nuova medicazione Smaltite i guanti e la medicazione nel sacco per rifiuti. Rispettare l’igiene Disinfettatevi le mani. Infilare i guanti Indossate di nuovo guanti non sterili. Pulire la ferita Pulite la ferita con i tamponi imbevuti o i bastoncini ovattati, con movimenti circolari. Per evitare la trasmissione di microrganismi Se i tamponi sono troppo bagnati, strizzateli con una seconda pinzetta sterile. Usate per ciascun movimento di pulizia un nuovo tampone o un nuovo bastoncino pulito. Ogni volta che passate sulla ferita con movimento circolare, fate in modo di toccare la ferita sempre e solo con un lato pulito del tampone o del bastoncino, senza girarli e passarli più di una volta sulla ferita. Smaltite i tamponi ed i bastoncini nel sacco per rifiuti. Disinfettare il punto di inserzione del drenaggio Disinfettate l’area circostante al punto di inserzione del drenaggio con un antisettico. Pulite prima il punto di inserzione del drenaggio e poi il tubo, con movimenti rotatori. E2 132 Rimuovere le incrostazioni Rimuovete con un tampone o un bastoncino ovattato sterile, se necessario, eventuali incrostazioni che si staccano facilmente. Asciugare l’area della ferita Asciugate l’area della ferita con tamponi sterili o bastoncini ovattati sterili. Mettere da parte le pinzette Riponete le pinzette nella confezione aperta. Valutare la ferita Esaminate la ferita per quanto riguarda segni di infezione, formazione di ematomi, patina, grado di umidità, essudato, odore, colore, dimensioni, profondità, formazione di tasche ed eventuali tensioni o irritazioni cutanee dei margini. Per poter valutare il processo di guarigione ed adattare corrispondentemente la medicazione 14 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Osservare il punto di inserzione Osservate il punto di inserzione del drenaggio alla ricerca di eventuali segni di infezione e perdite. Osservare l’area della ferita Osservate la cute circostante la ferita alla ricerca di lesioni, reazioni allergiche e/o segni di infiammazione. Tagliare la compressa Servendovi di forbice e pinzetta sterili, praticate un taglio dalla parte corta della compressa arrivando fino alla metà della compressa stessa. Motivazione/indicazioni Fate attenzione che la compresa tagliata non si sfrangi, per evitare che frammenti di garza penetrino nella ferita. In alcune strutture la medicazione si pratica anche con una compressa tagliata a forma di Y. Coprire la ferita Con l’aiuto di due pinzette sterili, collocate sotto il drenaggio la compressa da voi tagliata o già pronta, in modo tale che il punto di uscita del drenaggio sia a pari con l’estremità del taglio, a questo scopo usate la pinzetta sterile. Per evitare compressioni Collocate una compressa sterile sopra al drenaggio. Per proteggere il punto di inserzione da microrganismi È anche possibile collocare una compresa sotto al drenaggio e coprirlo con una seconda compressa. Coprite la ferita con compresse sterili e se necessario con lunghette. Accertatevi che le compresse superino di circa 2,5 cm i margini della ferita. Levarsi i guanti Sfilatevi i guanti se non riuscite facilmente a far aderire il cerotto. Fissare la medicazione Tagliare il cerotto in carta a misura della ferita e della copertura. Il cerotto deve essere più grande del materiale di copertura, ma solo quel tanto che basta a fissare bene la medicazione. Per evitare inutili irritazioni della cute In caso di irritazione dell’area circostante alla ferita o di cute sensibile (per es. cute a pergamena) per il fissaggio della medicazione è necessario usare un materiale non adesivo, per es. una fascia di garza. Fissate la medicazione con cerotto in carta non irritante. Formate un ponte con il cerotto al tubo di drenaggio. Per evitare compressioni e trazione improvvisa Fate in modo che il cerotto non sia incollato sotto trazione e che non formi pieghe. Per evitare bolle e compressioni Applicate il cerotto premendo con cautela. Fissare il tubo di drenaggio Se necessario, fissate ulteriormente il tubo di drenaggio alla cute con un sottile nastro di cerotto, formando un ponte. Per evitare che il drenaggio subisca improvvise trazioni E2 133 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 14 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Controllare il drenaggio Verificate che il tubo di drenaggio non sia piegato. Per garantire la fuoriuscita dell’essudato Accertatevi che la sacca di raccolta del drenaggio si trovi al di sotto del livello del punto di inserzione. Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Dopo Cliente Posizionare il cliente Se necessario, aiutate il cliente a mettersi comodo. Eventualmente coricate il cliente servendovi di appositi ausili di posizionamento. Aiutate il cliente a rivestirsi. Aggiornare la cartella infermieristica Annotate nella cartella infermieristica o nel protocollo di medicazione eventuali particolarità, per es. aspetto della ferita e del punto di inserzione del drenaggio, nonché modifiche della medicazione. Ambiente Chiudere il sacco per rifiuti Chiudete il sacco per rifiuti mentre siete ancora nella stanza del cliente. Riordinare il posto di lavoro Riponete il materiale. Rimuovere il paravento Rimuovete il paravento. Spegnere la luce di presenza Uscendo dalla stanza, spegnete la luce di presenza. Per evitare la propagazione dei germi Tecnica E2 134 Riporre il materiale Smaltite i rifiuti e pulite i materiali usati. Rispettare l’igiene Disinfettatevi le mani. Per la prevenzione delle infezioni nosocomiali 14 Corso interaziendale C Fasi della procedura Procedura di medicazione di ferite infette – preparare, coadiuvare Descrizione Motivazione/indicazioni Verificate la cartella infermieristica per informarvi su: In assenza di informazioni specifiche sulla medicazione è necessario rivolgersi all’infermiere responsabile, al medico responsabile o alla consulente specializzata nella gestione delle ferite. Prima Cliente Consultare la cartella infermieristica A A A A A A A A Concordare la collaborazione indicazioni circa il materiale di copertura ed imbottitura tipo di ferita aspetto della ferita necessità di analgesici prima della medicazione della ferita detergenti speciali per la ferita orario e frequenza della medicazione medicazione eventualmente prescritta se necessario, soluzione per l’irrigazione della ferita Concordate esattamente il procedimento di medicazione della ferita con l’infermiera diplomato responsabile dell’esecuzione: Accordi chiari ed un’accurata pianificazione consentono di lavorare in modo sicuro ed efficiente. Se eseguite più volte la medicazione di una ferita con la stessa collega, il tempo necessario agli accordi si riduce e la collaborazione guadagna in efficacia. Chi fa che cosa durante la preparazione A del materiale del piano di lavoro A del cliente. A Concordate A la posizione del cliente le informazioni da fornire al cliente A i presidi e la loro utilizzazione A le particolarità durante la medicazione A Pianificate in dettaglio lo svolgimento della medicazione e decidete quali aiuti e quali operazioni dovrete svolgere. Parlate delle possibili complicanze e di come reagire se necessario. Informare il cliente Informate il cliente circa lo scopo ed il significato della medicazione delle ferite. Con l’accordo dell’infermiera diplomata Preparare il cliente Se necessario, con l’accordo dell’infermiera somministrate prima della medicazione un analgesico. Abbiate cura di somministrare l’analgesico con sufficiente anticipo in modo che durante la medicazione abbia raggiunto il massimo effetto. E2 135 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 14 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Posizionare il cliente Pregate il cliente di coricarsi in modo che l’ara della ferita sia per voi ben accessibile e si trovi su un piano di lavoro possibilmente orizzontale. Con l’accordo dell’infermiera Aiutatelo, se necessario, a mettersi in posizione con gli appositi supporti di posizionamento. Pregate il cliente di scoprire la parte del corpo dove si trova la ferita, se necessario aiutatelo a farlo. Se necessario, coprite il cliente in modo che la parte del corpo in questione sia a nudo, ma il cliente non rimanga scoperto inutilmente. Indossare il grembiule Se le direttive lo prevedono, prima di entrare nella stanza del cliente indossate uno speciale grembiule. Per evitare la trasmissione di germi Accendere la luce di presenza Entrando nella stanza, accendete la luce di presenza. Per garantire la raggiungibilità e dare l’allarme in caso di emergenza Chiudere la finestra Chiudete la finestra. Per evitare che correnti di aria fredda facciano dolere la ferita Preparare il luogo di lavoro Appoggiate il materiale su un piano di lavoro mobile o su un carrello da medicazione. Con l’accordo dell’infermiera Proteggere l’intimità Sistemate un paravento. Ambiente Informatevi nella vostra struttura circa l’uso di abbigliamento protettivo in caso di ferite infette. Fate in modo che vi sia luce e visibilità sufficiente. Accordarsi con altri reparti E2 136 Portate il letto ad altezza di lavoro. Per lavorare senza affaticare la schiena. Informate colleghi e collaboratori del servizio di pulizia quando l’ingresso nella stanza non è consentito. Per poter lavorare indisturbati, evitare che vengano sollevati polvere e germi e per garantire il rispetto dell’intimità del cliente 14 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Tecnica Preparare il materiale Radunate i materiali: A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A A Rispettare l’igiene 1–2 sacchi per rifiuti alcool 70% oppure 80% per la disinfezione delle superfici 1 telo impermeabile oppure 1 telo di copertura cerotto in carta non irritante mascherina 1 paio di guanti non sterili 1 paio di guanti sterili 1 grembiule preparato dermoprotettivo, per es. pomata o crema allo zinco oppure crema grassa medicazioni specifiche soluzione specifica per l’irrigazione della ferita detergente per ferite, per es. NaCl 0,9% o Ringerlactat® se necessario, anestetico locale Nella scelta del detergente e della soluzione per irrigazione della ferita tenete presenti le prescrizioni mediche, o le indicazioni della consulente specializzata, nonché le direttive della struttura. 2 pinzette anatomiche sterili 1 siringa sterile monouso da 20 ml 1 ago bottonuto sterile oppure un catetere morbido in plastica 1 vaschetta sterile 1 seconda vaschetta sterile per l’irrigazione della ferita 2 compresse sterili tamponi rotondi sterili 1 forbice sterile bastoncini ovattati sterili 1 bacinella a fagiolo per l’irrigazione della ferita Il numero dei tamponi e dei bastoncini per la pulizia della ferita e la quantità di compresse per coprirla dipendono dalle dimensioni della ferita stessa. Disinfettatevi le mani. Portate nella stanza solo il materiale che utilizzerete, dato che in presenza di ferite infette non è consentito portar fuori il materiale rimasto dalla stanza né riutilizzarlo. Per evitare la trasmissione di microrganismi E2 137 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 14 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Osservare il cliente Durante la medicazione prestate attenzione ad eventuali espressioni di dolore, sia verbali che non verbali, segni di disgusto alla vista della ferita o paura. Posizionatevi in modo da poter vedere in qualsiasi momento il volto del cliente mentre eseguite la medicazione. Informare il cliente Informate il cliente su come si svolge la medicazione della ferita. Con l’accordo dell’infermiera Disinfettate il piano di lavoro con alcool a 70% o 80%. La preparazione del materiale e del piano di lavoro necessita di un previo accordo. Stabilite la superficie sulla quale saranno appoggiati i materiali contaminati. Per tenerli chiaramente separati dal materiale sterile e pulito Appoggiate il materiale a portata di mano sul piano di lavoro, come concordato. Fate in modo di collocare il materiale sterile lontano dal cliente ed il sacco per i rifiuti il più vicino possibile. Aprite le confezioni del materiale sterile e collocatelo sul piano di lavoro in modo che l’infermiera lo possa raggiungere agevolmente e con sicurezza. Fate attenzione a non sovraccaricare il piano di lavoro sterile. Durante Cliente Ambiente Preparare il piano di lavoro Preparare il materiale Mettete da parte il materiale di confezionamento sterile per appoggiarvi sopra il materiale contaminato o per coprirlo con esso. Collocate il resto dei materiali a portata di mano, in modo da poterli passare al momento giusto all’infermiera. Preparare la soluzione detergente per la ferita Collocare il telo protettivo E2 138 Collocate i tamponi rotondi nella vaschetta sterile mantenendo l’asetticità. Versate sopra ai tamponi sterili la soluzione detergente per ferite. Versate sui tamponi tenuti sopra alla vaschetta sterile la soluzione detergente per ferite contaminate e potenzialmente contaminate in uso nella struttura. Stendete il telo di copertura o il panno sterile sotto la parte del corpo su cui si trova la ferita. Per disporre di una superficie di lavoro pulita 14 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Indossare la mascherina Indossate la mascherina. In questo modo potete parlare con l’infermiera e con il cliente anche durante la medicazione della ferita senza il rischio di propagazione dei germi. Passare il materiale Tenete pronto il materiale necessario per l’infermiera al momento giusto. Fate attenzione a non lavorare sopra al materiale sterile. Tecnica Passate il materiale all’infermiera in modo che lo possa prendere con i guanti sterili senza dover toccare la confezione non sterile. Preparare la soluzione per l’irrigazione Versate la soluzione di irrigazione nella vaschetta sterile. Tenete pronti gli strumenti per l’irrigazione in modo che l’infermiera possa prenderli con i guanti sterili. Mantenere in ordine il piano di lavoro Riponete il materiale e le confezioni non più necessari. Per lavorare in modo efficiente e sicuro Smaltire il materiale contaminato Indossate guanti non sterili. Per evitare la contaminazione delle mani Collocate i materiali contaminati, come la bacinella a fagiolo con il liquido di lavaggio, sul ripiano previsto a questo scopo e copriteli. Per evitare la contaminazione di altri materiali Cambiare il sacco per rifiuti Cambiate il sacco per rifiuti non appena è pieno o contiene materiale fortemente contaminato. Togliere la mascherina Levatevi la mascherina e gettatela nel sacco per rifiuti. Fate in modo che il piano di lavoro sia ben organizzato. Per la copertura utilizzate il confezionamento sterile messo da parte precedentemente. E2 139 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 14 Corso interaziendale Fasi della procedura Descrizione Motivazione/indicazioni Dopo Cliente Posizionare il cliente Se necessario, aiutate il cliente a mettersi comodo. Eventualmente coricate il cliente servendovi di appositi ausili di posizionamento. Ambiente Smaltire il grembiule Toglietevi il grembiule in modo da non toccarne la superficie esterna e smaltitelo nel sacco per rifiuti. Se necessario, usate un secondo sacco per rifiuti. Chiudere il sacco per rifiuti Chiudete il sacco per rifiuti mentre siete ancora nella stanza del cliente. Per evitare la propagazione di germi Disinfettare il piano di lavoro Disinfettate il piano di lavoro nella stanza del cliente. Per evitare la propagazione di germi Riordinare il posto di lavoro Lasciate il materiale non aperto nella stanza del cliente e riponetelo su di un ripiano appositamente previsto a questo scopo, coprendolo con un panno. Rimuovere il paravento Rimuovete il paravento. Spegnere la luce di presenza Uscendo dalla stanza, spegnete la luce di presenza. Tecnica Riporre il materiale Smaltite i rifiuti e pulite i materiali usati. Rispettare l’igiene Disinfettate il piano di lavoro. Disinfettatevi le mani. E2 140 Per la prevenzione delle infezioni nosocomiali 14 Corso interaziendale 14.1.4 Esercizio 1 Esercizi di approfondimento Graffe invece di punti La ferita del signor Lamonti è stata chiusa con punti, che vengono però rimossi dal medico di base. Voi assistete anche la signora Cassini (59 anni), che ha subito un intervento di protesi totale dell’anca a sinistra. La ferita della signora Cassini è stata chiusa con graffe. A] Nell’enunciato sono citate due tecniche di chiusura di una ferita. Ne conoscete altre? B] A cosa fate attenzione quando cambiate la medicazione a seconda dei vari tipi di chiusura? Come agite concretamente nei diversi casi? Motivate le vostre risposte. Esercizio 2 Detergere una ferita Piera Sisti, infermiera diplomata, vi prega di assisterla nel cambio della medicazione del signor Simoni. Il signor Simoni ha subito un grosso intervento all’addome, la ferita si è infettata e deve essere ora detersa con Ringer lattato. Voi preparate il cambio di medicazione. A] Compilate la lista dei materiali. B] Di che cosa tenete conto quando preparate il materiale? Come preparate esattamente il materiale? C] Di che cosa tenete conto nel preparare il signor Simoni e l’ambiente circostante? D] A che cosa fate attenzione mentre prestate la vostra assistenza? Esercizio 3 La medicazione è bagnata Facendo la doccia, la signora Festina ha bagnato la medicazione dell’infusione, e perciò è ora necessario cambiare la medicazione del catetere Venflon. A] Come procedete? Esercizio 4 Ferita arrossata Vi occupate della signor Varalla (18 anni). In un incidente di pattinaggio la signora Varalla ha subito una frattura del femore, a cui ora deve essere applicato un fissatore esterno. Mentre cambiate la medicazione vi accorgete che alcuni punti di sutura sono arrossati. A] Quali provvedimenti prendete? Esercizio 5 Flebite incipiente Il signor Simoni viene sottoposto ad una terapia infusionale per alcuni giorni con cui gli vengono somministrati antibiotici. Il signor Simoni vi riferisce che gli duole il punto di inserzione del catetere venoso a permanenza sul braccio sinistro. Voi controllate il punto di inserzione e cambiate la medicazione. A] Quali sono i sintomi di una flebite? B] Come riconoscete una incipiente flebite nel signor Simoni? C] Quali provvedimenti prendete? E2 141 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 14 Corso interaziendale Esercizio 6 Decubito di stadio 3 Il signor Alberti (76 anni) presenta un decubito di stadio 3 al tallone destro. Da giorni non ha appetito e mangia molto poco, in genere solo minestra. A] Descrivete una ferita corrispondente ad una lesione da decubito di stadio 3. B] Eseguite una medicazione di ferita asettica o contaminata/infetta per un decubito di stadio 3. Quali sono i criteri da seguire? C] In che modo applicate una medicazione protettiva al tallone? D] Quali fattori influenzano la guarigione della ferita del signor Alberti? E quali complicanze potrebbero insorgere durante il processo di guarigione? Esercizio 7 Bendare il punto di inserzione di un drenaggio Redon Il signor Lamberti (33 anni) ha subito una frattura dell’articolazione tibiotorsica del piede sinistro durante una scalata. Presenta ora una cicatrice operatoria di circa 6 cm con un drenaggio Redon. Il signor Lamberti non avverte quasi alcun dolore, può alzarsi e camminare con l’aiuto di grucce e senza caricare il piede. Spera di poter riprendere quanto prima l’allenamento per le scalate. Il primo giorno dopo l’intervento è necessario cambiare la medicazione della ferita e del punto di inserzione del Redon, perché la ferita ha sanguinato. A] Come procedete per la medicazione della ferita? Descrivete la procedura. Esercizio 8 Cura di una sonda PEG La signora Ferilli (58 anni) due settimane fa ha subito un’apoplessia ed è ricoverata nel reparto clinico. Ha un’emiparesi a sinistra e deglutisce con difficoltà. Questo disturbo di deglutizione è così fastidioso che le è stata posizionata una sonda PEG. La medicazione della PEG deve essere cambiata due volte a settimana. Cambiando la medicazione voi osservate che la cute adiacente all’apertura è arrossata. A] Quali possono essere le ragioni dell’arrossamento? Come reagite? B] Come procedete per la medicazione dell’inserzione della PEG? C] Come si differenzia questo procedimento da quello per la medicazione di una ferita limitatamente asettica / potenzialmente contaminata – con drenaggio? Motivate le differenze. 14.1.5 Verifica dell’efficacia di apprendimento Verificate se siete in grado di valutare correttamente le affermazioni seguenti e motivare le vostre risposte. Affermazione E2 142 Esatta Errata 1. Quando i margini della ferita sono completamente chiusi e la ferita ha un buon aspetto, il pericolo di infezione durante la rimozione dei punti è così ridotto che non è necessario indossare guanti sterili. 䡺 䡺 2. È normale che il terzo giorno dopo un intervento la ferita operatoria presenti piccoli arrossamenti umidi intorno all’inserzione dei punti e margini leggermente aperti. 䡺 䡺 3. Portare una mascherina mentre si cambia una medicazione è necessario solo se si è raffreddati. 䡺 䡺 14 Corso interaziendale Affermazione Esatta Errata 4. È indispensabile che i materiali per la medicazione che vengono in contatto con la ferita siano sterili. 䡺 䡺 5. Spesso la pinzetta perde la sterilità quando viene rimessa nell’involucro. 䡺 䡺 6. Lavorando su una superficie sterile si riduce il rischio che i materiali per la medicazione e gli strumenti perdano la sterilità. 䡺 䡺 7. I materiali per la medicazione direttamente a contatto con la ferita possono essere toccati con guanti non sterili nei punti lontani dalla ferita. 䡺 䡺 8. Il punto di inserzione di un catetere venoso a permanenza è fortemente arrossato, surriscaldato e dolente. Questi sintomi indicano una flebite. 䡺 䡺 9. La medicazione di una ferita da PEG deve essere effettuata secondo i principi della cura di ferite contaminate. 䡺 䡺 E2 143 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 Parte D Situazione 4.8: disinfezione e sterilizzazione Competenza da raggiungere Disinfettate strumenti e superfici e preparate il materiale per la sterilizzazione. Situazione tipica Oggi l’operatore sociosanitario Luca Barandun è responsabile della disinfezione a regola d’arte degli strumenti e dei lavori di pulizia nel lavello. Collabora con l’assistente di cura Lina Sokoll. Lina è ancora poco sicura per quanto riguarda queste attività, dato che non è da molto che lavora nel reparto. Luca Barandun le spiega come fare e la rende attenta ai pericoli nell’uso di materiali contaminati e prodotti per la disinfezione e la pulizia. Lina Sokoll chiede quale sia la differenza tra pulizia e disinfezione. Luca Barandun le spiega il nesso. Assieme svolgono i lavori necessari. Dapprima decontaminano gli strumenti nell’apposita soluzione, poi li risciacquano e li puliscono accuratamente, dopodiché li preparano per la sterilizzazione. In seguito puliscono e disinfettano le superfici del lavello. Luca Barandun convalida l’esecuzione di queste attività sul foglio di controllo. E2 144 Fig. 14 Visione d’insieme dei diversi aspetti Gezeichnet Abb. 13 Igiene e sicurezza Anatomia e fisiologia • • • • • • • • • • Significato di igiene Principi di igiene Misure di igiene Igiene delle mani Misure di protezione contro il contatto con fluidi corporali Fonti di infezione Tipi di infezione e vie di contaminazione Tipi di patogeni Vie di ingresso Anatomia/fisiologia del sistema immunitario Disinfezione e sterilizzazione (Situazione 4.8 nel piano di formazione) Fisiopatologia Fondamenti delle conoscenze professionali • • Documentazione / flusso d’informazioni Comunicazione Pratica: attitudine • • • • • Utilizzare secondo le raccomandazioni i prodotti disinfettanti e gli apparecchi per la disinfezione Attenersi alle prescrizioni ed alle raccomandazioni in merito alla sicurezza sul lavoro, la protezione della salute e dell’ambiente Assicurare che vi sia a disposizione una quantità sufficiente di prodotti sterili Riconoscere i segni caratteristici che contraddistinguono il materiale sterilizzato danneggiato ed eliminarlo Dare indicazioni ai collaboratori e spiegare loro in modo documentato il proprio agire Corso interaziendale • • • • • Rispettare le direttive igieniche, prendere misure di protezione personale Disinfettare superfici, apparecchiature e strumenti Smaltire rifiuti Riconoscere i rischi di contaminazione Collaborare nelle misure di isolamento E2 145 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 15 Impulso Fig. 15 Domande introduttive riguardanti la situazione Abb. 14Gezeichnet Qual è la differenza fra una disinfezione e una sterilizzazione? Come funzionano la disinfezione e la sterilizzazione? ............................................ ................................... Che cosa significa contaminato? ................................................ ........................................ ............................. .................................... ........................................ ............................. .................................... ......................... ........................................ ............................. Quali sono i lavori di pulizia nel lavello? Che cosa è necessario sapere sul lavello? 15 Impulso E2 146 Che cos’è la sterilizzazione? Impulso Ripassate le nozioni basilari della situazione 2.1 e rispondete poi alle domande introduttive. 16 Transfert nella situazione tipica 16 Transfert nella situazione tipica Comunicazione relativa alla specifica situazione A Leggete la situazione tipica ed annotate quali sono gli esempi di comunicazione citati. Rileggete a coppie la situazione tipica e riflettete su quali siano le scene più significative e perché. A Come spieghereste a Lina Sokoll la differenza tra pulizia e disinfezione? A Domande riguardanti la situazione specifica A Come possono essere strutturate le istruzioni che Luca Barandun dà a Lina Sokoll? Fate riferimento alle nozioni basilari del capitolo 7.1. A Quali punti deve considerare Luca Barandun dando istruzioni a Lina Sokoll? A Come deve reagire Luca Barandun all’insicurezza di Lina Sokoll? E2 147 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 Bibliografia Bibliografia Bill, S. et al. (2007). Essen und Trinken. Zürich: Careum Verlag. Doenges, M. et al. (2002). Pflegediagnosen und Massnahmen. (3. Auflage). Bern: Verlag Hans Huber. Gerlach, U., Wagner, H., Wirth, W. (2006). Innere Medizin für Pflegeberufe. (6., völlig neu bearbeitete Auflage). Stuttgart: Thieme Verlag. Gregus, B. (2007). Gesundheitsförderung und Prävention. Zürich: Careum Verlag. Gretener, S. B., Huber, T., Rüede, P., von Siebenthal, D. (2001). Die Lokaltherapie chronischer Wunden. Artikel aus: Schweizer Medizin Forum, Nr. 10. Heilberufe spezial (2006). Klinische Ernährung. Urban & Vogel (Medien und Medizin Verlagsgesellschaft). Hoehl, M., Kullick, P. (2002). Kinderkrankenpflege und Gesundheitsförderung. Stuttgart: Thieme Verlag. Huch, R., Bauer, C. (Hrsg.) (2003): Mensch – Körper – Krankheit. München: Urban & Fischer. Kirschnick, O. (2003). Pflegetechniken. Stuttgart: Thieme Verlag. Köther, I. (Hrsg.) (2005). Thiemes Altenpflege. Stuttgart: Thieme Verlag. Leitfaden Altenpflege. (3. Auflage). München: Urban & Fischer-Verlag. Menche, N. (2004). Pflege heute. (3. Auflage). München: Elsevier GmbH. Menche, N., Klare, T. (Hrsg.) (1998). Pflege konkret, Innere Medizin. Stuttgart: Gustav FischerVerlag. Möller, H.-J., Laux, G., Deister, A. (1996). Psychiatrie. Stuttgart: Hippokrates-Verlag. Paetz, B., Benzinger-König, B. (2004). Chirurgie für Pflegeberufe. Stuttgart: Thieme Verlag. Protz, K. (2006). Moderne Wundversorgung. München: Urban & Fischer. Schmid, Hartmeier, Bannert (2003). Arzneimittellehre für Krankenpflegeberufe. Stuttgart: Wissenschaftliche Verlagsgesellschaft mbH. Spital Männedorf, Pflegedienst (2005). Wundkonzept. Springer Taschenwörterbuch Medizin. 2. Auflage. SuvaPro (2004). Verhütung blutübertragbarer Infektionen beim Umgang mit Patienten. Wirth, D. (2007). Rehabilitation und soziales Netz. Zürich: Careum Verlag. E2 148 Indice analitico Indice analitico A Aghi per iniezione Alimentazione enterale tramite sonda Alimentazione per sonda E2 54 E2 8 E2 12 Medicazione delle ferite Mini-ictus Modalità di somministrazione E2 102, E2 114 E2 111 E2 9 N Angiopatia E2 64 Nefropatia E2 64 Apoplessia E2 111, E2 116 Neuropatia E2 64 C Concetto Bobath E2 116 Nutrizione enterale E2 7 E2 107 Nutrizione parenterale E2 7 D Decubito Diabete mellito • Complicanze E2 57, E2 66 E2 63 F Ferite • Cause Nutrizione per sonda • Complicanze P E2 102 G Piede diabetico E2 64 Posizionamenti E2 117 Prevenzione del decubito E2 115 Glicemia a digiuno E2 58 Guarigione di ferite E2 103 R Iniezione di insulina E2 65 S Iniezioni • Complicanze E2 52 E2 56 Insulina E2 61 I M Materiali per medicazione E2 6 E2 11 E2 115 Retinopatia E2 64 Siringhe E2 55 Siti di iniezione E2 54 Soluzioni iniettabili E2 55 Sonde per la nutrizione enterale E2 7 E2 149 Quaderno E2 Atti medico-tecnici 2/2 Indice delle illustrazioni Indice delle illustrazioni Tutte le illustrazioni non menzionate sono di proprietà della casa editrice Careum. E2 150 Figura pag. 65 © diabetes.wikia.com Tabella pag. 109 © Thomashilfen, Micro-Stimulation Tabella pag. 110 © Thomashilfen, Micro-Stimulation